Fiera Letteraria - Anno VIII - n. 27 - 5 luglio 1953

Domenica 5 luglio I953 LA FIERA LETTERARIA 1N A,IIER1C,I DE Aì\ 1 GEJ',fS ~lì\'CffR,I INNO ALL'ERBA · * · dl GIUSEPP: VALENTINI Il giocatore fortunato ~•~\~~.n~e 1! 0 ~dlce, :~af!10SJ)~:n~aoocd) ~~~!°· }(.. l'erba B?Mn• e felice cl porta la t.Ua nudità? Oe.nere.ntolannu. re. Quellt-o verdore da niente, qut&ta muffa nasuenata. ansiosa eppur e pulente, lncanta.trice e lnct.nta.ta , ~re~• r~~ :rJ:~'.le, nella Lua rorma sotUle ret;l&tono l'orto ed il pra.to; Jn que1do roman%o brca,e c'è un richiamo o un ntondo dl 1•crdufa l1111uce11:o che ,mrrc99c li tema londamenfale Nulla U cluama e sei pronti, cespugllog& o tenerèlla, una. figlia, 'I.in& aorella ,,che nessun o l a racconta. Tutto vuol, tutto amerNU Il blfoko. Il bue. la. .formica: a!ut&rla nella fatlc-. un'orma che ti calpesti. E e01\ muori e rtmuori &e:'lZ.a. rumore nt at.ru.10, lanuclne dello epazlo, nMCtmento det colori. Fedele e dimenticata In s&ngUe cl mut.t ll sole," F.d eccoti già rlnai. tra I tlall e tra le parole, W gramigna e tu spagnar& aommesao quieto t.rtmore, parvenza pulita e chiara della terra. aenu J)\Xtore. Nel .presepio aocorlleaU Il Bambino ristorata dalla. neve, · poasa larp11.saima e breve, parente del pane e del vino. A acoprirt.t nelle cf\tà balena ancor l't.m&r mio che nemnien 10 se cl ru, se contro wu.o l'oblio lo vieni cullando tu. Che ! che ancora propone la tua vooe tutta serretl? Che cou tanto rlpetl, complice e t.eatlmone? Ch'ebbe la v1ta sotme, ~•~=pr• d~es~eg:~~rUe, al tempi della Primavera, • ohe tutto sgorgava rellce dal mondo gonfio ed acceso... E proprio l'erba lo d'ice che aowottò il nmtro pe50, un peso senza graveu.a. di adolescenti lncant.atl che c'era la giovinezza spa~acllata per i 'Prati OUI cl tiene altn. riva, ~~u;,ef:u~gn:i:~e vtn. non l'erba giovane e morta. GlllSEPPE VALENT[?,,'1 Fra ca.rio Ros.miann, Il pro• tagonista d1 e Amertca • di Pranz Kl!ka, e un sedtcenne che I auol po\•erl genitori ave• vano dovuto mandare In A· mer\oe. perchè una serva lo aveva sedotto•• e questo Olo• na invece, l! protagonista de e Il gfocctore sJort&lnato •· li nuovo romanzo d1 R. M. De An"tlls edito da Vallecchf. e•~ questa dUCert:nza. Che 11 primo abbandona l'Europa per cercare di fare dimenticare ~~1~6 ~~lfl~. g ~i~\J~a ~ ohe era Il guard.lano del faro di un paese In Calabria, la– scia queato suo pa.ese volon• tarlamente per seguire l'Invi– to di compe.r c1r1no, amico del padre morto e che In– tanto e In America aveva fat· to fortuna ed tta amato e rl• ~f:t:~ f1a ca~i;: ~lùE n:~ ~!!!/eJ1gr~~tc:np~d:.c,e UNO SCRITTORE DOPO IL PREMIO VENEZIA :,.: Horeiono Marciano allegri i maledctù, i disperati. E si trascinano la passione cupa della carne che chiama, l' znsia del denaro che serve, l'orgoglio della loro povertà necessaria a qualcuno t ~·noBianco )I,. di ELIO BATTISTINI re~:~;!'t!;°~e~o;;~•go~~~ mante. staremmo per dire più e poettco • del secondo. Ma la condltione che accomuna que– su due personani nati en– trambi secondo natura. llmp,1- dl. 1tovanls.slmt, è U loro ea.n• dore. Il quale, comunque, at• !~a:~ae:t~i~t!~t.f~: proprie alla sorte del due per– eonaggl, reslsterà: e non rlu– aclranno gli avvenimenti, an• che I phì crudelt. a corrom– pe.re , o. compromettere sW qui slamo dunque di fronte Jant4Sl.o) se ne avvantaffla • ad un simbolo, an.t1 alla dis• diviene, come 1n OI01 sua ope- soluzione del più bel almbolo ra, llns,.ianto abituale, del suo del Ubro. Ohe segna la fine naturale concepire e poi della di uno stato d1 gru.la ohe con aua co~ente espruslone tanta for1.& ha «reato di re· quindi; ma qu esta volta senu sletere, di sottc&l"ISI alla mala• alcuna lnt.em ,pesUvltà. senza sorte; ma tutu.vla 1enz.a alcuna forzsw ra, con un acampo, aernp Uc.ltà che c l incanta . Ma venia.mo a parlare del ~~~to ~a ?: :~a. iie h:. Jn; ohe ampia, Intensa Invece. e, nello s«l6.1otempo, serrata. ra• Pag. ~ Michanx poeta suo malgrado

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