Fiera Letteraria - Anno VIII - n. 25 - 21 giugno 1953

Domenica 21 giugno 1953 GIACOMO l\IANZU': Vesco,·o • CONQUISTA LETTERARIA DI DELL'ARCO * La peste a Roma * Si tratta di una poesia dialettale che accetta la tradizione e v'innestala modernacoscienza * di I' ,U,EIIIO l'OLl•l.\'I LA FIERA LETTERARIA CENTOCl 'QUANT'ANNI DALLA MORTE DI KLOPSTO(K * L' orte nello a,ita * Pag. 5 Poesie di Nigel Heseltine Nlgel He1dtlne t un ~ta e ha 36 11,u,1.E' nato nel Gallu, Jlglto del com:,o,ltore df m.adrl9aU Peter Warlock· è ,toto educato In Francia, Londra e Dublino e conoic.é l'Europa. come la tiL4 mano. Prima ~Ila guerra /ete un t1ia99io In Albcnfc che ducriue nel 1uo primo Ubro ;~f,Tz:',~~1:~f:'!4~ J::Cfu~ l! ~~~m~:ta~'bciii~ uplori> tutte ~ bole tUll'l!oeo. Al termine t:Ul con/Utto, .si rfUrò nella tua proprlett ,uuata tulle monta1ne vicino a Dublino; e nella quiete del boschi ,crlue e Tatuo/ Squl• rearchJ >, raccolto df "°"Ile fant<utlche e r«ill ,ulla vita (id genWuomini di campagna, ambientata nd Gallu, pae,e della ,ua giovlnuza, Il libro rUCDue vloo ,uecuso e gH permi.re di pubblicare altri racconti In rlWte Ut• ttrarle americane. quali, per uempfo, e Pe1t9UinNeu, Wri• tlng > e nell'antologia e 0/ Modem Short Storfu » ed.lt4 od Oz/ord. Tre anni fa oenne In Itali.a e ,1 1tabfll nel Meuogforno; nd ritogli di tempo, mentre proeedero Ja. ,tuv.ra del suo nuovo roma,uo e The m111terfous PTegt1an– cy », che ,ar4 proufmomente pubbUeato dalla C4l4 edi• ~~~r':°f:!z~~: ~fd:!v~l~~e~s:, ~~c~:::l di ogrt- Le pouie che ho ,celto, fanno parte di uno raecolta f,i. titolata e Miroco,mo, », a ,fondo orltntale, dOtie ri ,ente l'influenza avuta sull'autore della civiltà. cdUca e ri re- 1plra la moglca atm.osfera del pc>eml di Omar Kha11am. Scrittore vfoo daUo ,uù: forte e ,umolante. Ntgel He– ,eltlne e anche un ~ta ardente. non pri1'0 d.f una aplrt– tuolltd. romantica e nc>Jtalgfca, ca.ratterUttca di quafl tutta lo letteratura nordica. PERLA CACCIAGUERllA Tt.nto aJmlle set ad un flore una e tutta con le foelle O plo13ia che cadi, rendlla lucente.~ lucente come pelle dJ lucertola. come rocchio splendente che osaerva. Questo fiore, questo occhio. Paragona l'amante ad un serpente gli sembra che Il fiore caduto aul auo capo ala neve: lei è il calmo occhio che suarda e nulla vede, le! è la colomba veloce e la avanita prateria. La nott.e e la nebbia della mia 5era pii) scura della notte la mJa notte coal vicina e lontana la mal intumtnablle notte che si avvicina sorna.ndo i cari volti aasent.1 ph). cari del gt0r,10 pen&ando nella mia ultlma sosta alla chiamata vivente come da un luoso di riPNO. Non poao ucolt.are 11 loro canto aoltanto un mormorio e una voce che ml chiama un piccolo fanciullo I cari volti a.aaenU che mi chiamano in questa mia nott-e che al avvicina. A Iuna:o ho camminato per I monti, lnvoandoti tra le alte erbe mOMe dal vento e diJteao come un tmmerao orecchio nella noue ti ho cercato In ogni eco. A volte ml prende. mentre pJan,o segreta. nella mia not.t.e. come un verme Poi rit)Ollamo e lui carezza la sua inunaalne In me. mentr'lo m'aggiro come un uccello tra I m.!el pensieri. Quando I fiori scoPPlano dalle loro radici. con aridi occhi suardo l'arido vento e lentamente ml trascino tra l'echea;gianU vie InvocandoU al mormorio del mare ml adn.lo sulla bbblgllant.e riva e sembra quul che negll lnterrnina.bUl anni 11mio cuore si muti nelle vuote stelle. Slone Il ncuo di Evan cantava come un cieco arpista nella sua fucina; lo sornavo draghi tra le alte fiamme aspiravo l'acre fumo, vedevo le armi sospese ai muri anneriti, là dove si na.scondevano I cuori feriti del carrettlen. Amore senza speranza. sulla fredda e tormentata collina, dove non giunge lo sguardo; nello &fono del mulino il !ermo dolore dell'occhio. E l'erba che swsurra. nel vento al tramuta In fonte di aelo: sa.le, cammina, soffre l'e-rba che oirnt valle formerà un altro monte. In cammino I monaci di Banaor cantavano canese, la loro vita d'araento, Il fiume aclntlllante dove le tTote maculate saltavano nella 1plendente pnmavera e tutto era in flore, ciaclnU profumati e canti; come tncenao aaoendevano i loro cuori a forma di calice anello di puri spiriti eaudlosl. Le bionde fanclulle di Mona canta.vano alla riva provando le loro voci contro Il cielo Che i loro uomini con !uni e corde erano lea;atl in bianche torri oltre il mare. Che la notte 11mio rouore celt quando nel confuso ardore della mia paura cl mutiamo nell'appassionato legame e ho paura, oh, ho paura che la terribUe luce me lo m01trerà. scuro al mio fianco e forte. UN NUOVO SCR1T1ORE PRESENTA1O 11'1ITALIANO )f * n1igl i aia" Hans Habe, con uno stil,, di stupenda evidenza, ha riassunto i,, tragiche vicende degli anni di guerra, vivificandole con l'impegno di una Jede schietta iblioteca Gino Bianco

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