Fiera Letteraria - Anno VIII - n. 25 - 21 giugno 1953
Pag. 4 4 Bibliotec LA FIERA LETTERARIA L'angelo caduto m:MORIEATTRAVERSO U RETE * Altennis conBetti * di MASSIMO FRA CIOSA M<>Uf...,IN DE SNI.Ul)VE Domenica 21 giugno 1953 n1ro:·.1 N::•, CIJIITEltO DIG.IMERISO *: Quasi un'elegi "Si sentiva un suono somm~, dol. ce... mi piaceva tanto . Mi piacerebbe risentirne il VP,nt.o ..• ,. * di ELIO BATTISTINI ... Ancora Te pungono d'un J)i4nto i~!~,:,n~!~~:~:e /amUlare, U cheto Ddlt sere1 Ricordi, ascoltf1 O Jonno Noi ,olta.nto dolere Queltt penaferl, e ignora l'orlgllne Dei morti quel che noi con,ola e ,coro1 <Da e A un amico morto• di U. BetU) di i~m~no~G ~FP~ ~: Y: 0 u~~il,t~~~~: che tanto atrocemente mi ave-n turbato, ml si. aia un po' alleviata; ml pare perftno che que&ta 1n&luat.a Interru– zione di una es1't.tnz.a al preziosa e lndt.penubtle quasi allo ,correre e allo ap!eaa.r&l di una vita. più unlverule ~~I •~~o d1Jcii~ 1 ::r/ 1 1ri 1 •u~é ~=o~~• :: pl&no ra.merenato di necemlta. Ugo Betti, l'amico tanto amabile, non ICl'iverl più. 11 suo dramma sulla • gru.la > coDIOll.trlce, senz.a più te– mente, senza più dubbi; ora egU vlvri. lmptrturbablle e per un tempo senza mlsu.ra , quell'art& dl riposo, di ab– bandono a1 rk:ord.l col vlv! e col morti che q:11 aveva conotlSSOquakhe volta a1 suol penonani a.Jlorch~. nella nnztone - che non ua poi tanto nnzlone - tutt.1 111 uomini li avet."!lnoabbandonaU. E son e poveri e lnfeUcl. a1 concedevano un po' di riposo allo acandlre felpato di ricordi lontani, di memorie anche ae non liete, ma che al!ora, proprio ~ .. quel ritornare aulle strade de.ili. me– moria, non erano più. tanto t.rfltl. Ora Uao BettJ, In uno di questi clmJtm di paese, anche Lui rtfllerà I suol motivi d'impaccio, di oont.rad– dltlone, le aue ansie che non a:11davano mal pa.ce e tro-– verà che la vita al dovrebbe &CC01llere con più rratltu– dlne. e che la vita è un dono comunque, a palto di po-, terla vlvere nncM è possibile; eh~ mentre noi la pen– alamo questa nostra vita gll • diversa, non è più. E Ua:o al rltto\!erl di Ll, solamente queJla vita poeUca allora. cui &1 era a.bbandonato nel rarl momenti di gru.la , volto più alle lnet'fablll rer1,onl della poea.la , della plà pura, della pii) umana emozione, che non alle atroci istanu del suoi motivi tnconcluslbill. E rl&enttrà, li, .otto ll ~f~~Jl~~e ~n~lo •~°;:var~:r1:~e nC:J::é 1 :1u 0 :f~~ cere fantasie liriche: , Certe volte tendo l'oreochlo, vor– re.1 rlaentlre Il vento del monti,. - come dlCf: pe:r bocca di un 1uo persorl&ffio deva.atato; oppure di un altro , SI sentiva un suono sornmeao, dolce.~ ml piaceva i.a.n– to_. Mi piacerebbe rlse:ntirlo li vento >. Questo mondo Che al era sognato è ora U auo, per sempre. Quel breve apulo di ripoeo che al concedeva fl i,er,onaggio Vgo Bettf nel auo lncesaante lnaeauire 1 motlvt più oteurl della vita e Che Mlora pere-vano tanto nocessart a quel suol personanl sempre tnpidl Coome a dm Lui lle.$80) eono ora la wa eterna condit.lone. :,1~:C:~ti::!eràé\~~ ~~~~~l~~:,~e i~1•~=~~ delirantJ. con fa Natura, forse oon Dlo, e al slbllare del vento tesserà una p11) lunga e conclualblle atorla di a:ra– zla., qutata volta. Quella atorta che LUI,quJ, non ha avu– to 11 tempo di scrivere. ma che nol, amorevoli, usi a Ies– eere Il suo 1:nauanto, ascoltettmo, Intenderemo aul!e note !egee.re del vento, per la nostra avara consolulone. ELIO BATTISTISI PARIGI Giono .e li easti90 di Dio * o Bianco
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