Fiera Letteraria - Anno VIII - n. 11 - 15 marzo 1953

LA FIERA LETTERAR Anno VIII . K. 11 SETTIM.ANALE DELLE LETTERE DELLE ARTI E DELLE SCIENZE Domenica, 15 marzo 195S SI PUBBLICA LA DOME 'ICA I Direttore VINCENZO CARDARELLI I I I QUESTO :-IUMERO L. 60 DIREZIONE. AMMlNISTRAZIONE ROMA, VIA D'ARACOELI n. 3 - T~leronl: Ammlnlstrl\t.lone 68409'7 - RcdRzlonc 68-4098 - Pubblicità: Amnu1c e LA FIERA LE'ITERARIA :t - via d'Aracocll, n. 3 - Roma - Tarme: Commercl11.1! lire 60 - Editoriali L. 40 nl mm, • ( ABBONAMF.NTI; Annuo L. 2.'700- Semestre L. U.00 - Trimestre L. 750 - Estero: Annuo L. 4.000 - Abbonnmcnto speclnlc flnscgnanU e studentll: rata mc1Wle L. 2~ - Copia arretrata L 100 - Spedizione In c.c.p. (Gruppo n1 - Conto corrente P06talc num. I 31426 Non ignoriamo la gente L 1 esemplificaz.ione dei modi e dei contenuti letternr-i è 1.mo dei. sacrifici, che il pubblico si asJ,etta con. fiducia dal nuovo scrit.tore dl 1llilSSf,Ut, FH,ll\ 1 CIOSA Una notl%la recente ml htl Cl sono molti t::lovanl !et.- addirittura scon\'olto. Anche t.eratl Italiani che si sono WUUam Faulkner <nome che resi conto della n~"Sttà di I difensori della lelternturn qu~Lo primo sacrlftcio. Un per PoChi prendono a prcstl- sacrificio che tornerà prlmn o to come ~mplo di scrlLtore poi I\ loro vnnt.agglo. Prima difftclle che gli amerlc..'\nl non o poi, quando r.iggiunta la leggono). yende - In edl1Jo- mnt.urlt.à di tali più semplici n(' popolnre - del mlllonl di e-sµresslonl, si vedrnnno ere– copie di ogni suo libro. Ciò se.ere frn le m::ml la fortu– signlflc a che c'è Il dltnc1le na del loro libri e del lol~ aerlt.to dal grandi art.tsll e U alornnll. difftelle scritto dagli autori Manca per orn, a questo se– medk,ct1; un dltflcUe che la ircto e silenzioso sforzo, IA. gente ama. e un dltftclle che solidarietà dc,sll editori e del– la gcnt.e, vlceve1-sa, considera la critica. Usa.odo del cat.tlvl ostico. pam.d~I. gli editori dovreb- Per le st.&se ragioni, gran- bcro trasformntsl anche e nd– dl e at.wau problemi dello dlrltt.urn In centri sperlm•n– splrlto \'engono ricercati e ap· tali di lancio del libri, e I cn– presl dalle mnsse con nuten- tlcl dovrobbero essere degli Uco desiderio; mentre quelle Interpreti m.1.neggevoll e del sl.C$!:e masse si rlflutano a Jlmpldl I ntrodutt ori di ogni delle compllcnzlonl e compll- autore, e qua.si del e mann– clt.à. semplicemente let.teNU'lè gers > ctel ln lnter n società Jet.– e formnll, come a fenomeni ierarln lt.nllnna, senza t.roppe Il cui Prt' lio est<!rn o non è pattlnlità di tendonzn. D'nl– parl n unn qua.lsla.sl sosto.1\1.3. t.rl \ pa.rt.e, non è lecito tm- Tut.to q uesto Potre bbe non pot are di scarsa lunglmlrnn– valere per una società che n .ehi si premurn di osserva– li'norasse del tuLto le eslgen• re con 7.elo l11 dlllgenz.1. Iegnle. ze popolari. Ma è perlomeno Una solidarietà con l'avvenl– strano che il nostro tempo si re snrà soltonto PoSSiblle, da prenda cura delle mas..~ olù parte degli editori e del crltl– dl qcnlunque altro secolo; e cl, quando tr premere dell:! ohe Invece la nostra JeU,erat.u- opere di questi giovani dlven– ra rJplcghl le proprie e6pres- terà un fatto assolutamente s.lonl sulla .'ì(lddlsfnzlone di un visibile e concreto. Devo dire certo ceto di Indigeni ad essn. !\ t.nle propo,slto che Il di• Tn.nto più stran o se si con- scorso può reggere solo .!Ot.– sldera che quest.l st.os: si e m- tlntcndendo l'unità fonda– dlgenl • si adoper ano t.nlvol- mentl\lc di ceto letterario fra ta per questo o per quel arnn- le parti In polemica. I lette– de partito, pur rlmanelldo In rati che d3. trent'anni rcsteo– loro lett.er.Jtura lnduterel)tC no te sorti della cult.urn lta– e sconosciuta alla va.sta bo.se llnnn hanno anJto nnorn la della aente che· vi appartie ne. pura e semplice oPPoSlzlone Se d'altronde li dls.1.glo re- di cert.l gruppi e as;o::LuJonl U.a5S<! tutto nì di fuori del- di terta .! quart.'ortilne, che l'ambito let.Lerat1o, noi Po- non v nt I n pero nemm~no di tremmo benissimo cone<:plre nomln =i.re. e che hanno accu– la. cocslstem.a di due mondi sato s emp re dl monop::illo I set\U\ dipendenza e scnz.1. rap- buoni scrittori che anvnmo, port.l: un mondo della eult.u- offrendo per contro nl dl3~u– ra let.t.erarla, forte di unn tra- sto del Jet.tori unn loro pro-• dli.Ione e d'una dlsclpllnn In- du1.Jonc poetica e critica scn– terna; ,un più va.sto e Indi!- dente e cnfonn. Vnlc a dire fereruJato mondo del lettore, che n un monopolio di gente che ripiega fatalmente su un;,1,straordinaria si oppone.,-n. un produzione deteriore e com- monopolio di clo.llronl. E an– mercl:t.lisslma , o su nessuna che questo non è delle tocle– produzione. t.à civili. dove gli scontri so• Cioè noi non consideriamo no sempre parltet!ci. Jl lettore Italiano come per U Ma torniamo al ciclo ml- novant::L per cento lrreeupe- allore rn.blle alle buone Jet.ture. E' Pot~I !o.re del nomi fra le vero Il contrarlo. 11 lci.torc Innumerev oli persone cile con ~; 1 ~:~e~~~:: ~;."$:~r~l~ queste Idee si n':"1cu:inno nl- lc ot.t!me letture. M.n non puO In nostra rrdaz one. e~ ~ra essere offeso glomo per afor- quelli che. già In unn po tz o– no da una produzione lette- ne brillante nel campo della rarla che gli appare t.roPPo letternt.ura. del cinema. del superiore alle sue for,.e. 0 slomallsmo, con grande bno– troJ)PO poco suggestiva. per le nn vo lon~ olt.rechè con rl– EUe rlchlcst.e di cva.siòne. spet.to dt"ll arte sl studl:mo di Leggerete In un nitro pun- offrire ,mn s.1lda. oontlnuJ– to di qul'Gto numero che cTiie t..-\di opere Cspc.::lnlment.e di great. oatsby > di Soott. Flt.z- narrativa) alla nuova letle– gerald uno dei più Impor- rnturn lWlnna. Ma ,·e ne ~'l.– t4ntl ~ ·oluml della narrativa ranno deall altri. che lo n~p– cont.cm ,poranea rriondi.'lle, tu pure oonosco. DI essi, nes•u– lnt.rodot to per ... errore In Ila- no frn coloro cbc oome noi Jla In una collana di quart'or- vl\'ono per la let.ternt.ura. do• dine. da edicola di st..uJone. vrebbc dlsplacersl. I crlttct e Ebb"ne quel prczlooo C..'l.J>O-RII autori vedrebbero as,;!cu– la\·o;o ~e benls8imo anche r =i.ta (CO:S3 che p~r ora non si a t:ile pro,•a. u che è indice v ede) ,quella. solld=i. continui– di una mentalità e di unn tA alln produzione illll:mn; civiltà let.terarla motto lon- 1tll editori troverebbero nella t..'UU. dalle attunll dlfferenz.a- nuova tendenza U coran-!o e z:lonl. un romanzo vet11.mtn• lo s!on.o di quelle csp:milont te valido dev'essere un libro di tlmtura. che solt:1nto nn ap~rto per t.uttl, per I semi- pubblico oon.."lmzi.nte rende analfabeti come per l topi di posslbtll. biblioteca. '.\1ASSDIO FRANClOSA LA GIOVENTU' NON E' IN CRISI )f. Questi nostri ragazzi Prendiamo ua po' tulli la nostra parie ai colpa, la Jami,~lia, la scuola, la stampa, il cinema. Hicuminciamo da capo DI oertl trl5ti ratti di que,;tl ultimi tempi oemineno avrei \'Oluto parlare o 6Crk-°ef'f; un ragau.o che uccide Il profcs• M>1c o si uccltte gett11ond06I dall11 11nestra o spnrandosl un oolpo di rl\'ollella coine ac– cRddc Il Plreo1.e l'llnno /IC'Or• ao. è tempre una tristP CO.<q\ che chiunque dl noi abbla cu– ra di cduculone e di scuola aon può ricordare o pen ..are sem.a commodone Tuu avia doPO quello che sul gk>rn11II e alla rsdlo s'è scritto e det– to. wu, parola su questi no– stri ragau.l ml pare bisoghl dirla. !Crena e chiara. Qualcuno ha detto: ! ra- f:~~ ~~e ~~ti~~1~\1~1t ,Il IU.'~fJ l•IJ,JllACClfli~I oosc; POtrcbbe anche darai. Ma questo non bASta per ar• rlvare a uccidere o a uccider• il. Qualcuno ha proposto. per- 11110 In Parlamento, e non SO· no m11ncate le 11,coogllen1,e ftt. ,·orevoll. di nbolire e proibire tutti I glocaUoll che sian() ar– mi. ruclllnl soldalmL ttc. A C'he gcr\•lrft? Al &Oldatl. alln (l:uerra. tutti I rngnzzl hnnno bempre Jtlocato e g10Ca\·R1\0 al ttmpl antichi. e In Orecla e In Roma. da quando mondo i" mondo. e, In qualche antico sepolcro si son tro\atl accan– to al mgaW. frn I loro gk>– eattoll. archi e JRn-trc. come al direbbe oggi fuclllnl di le:• gno; perehè prolblrglle:10? qUC.$tlhglloll che I lro. ma;arl a qu1nd1c1o sedici anc-.1. nnr-o– ra bAmblnl Il cc,ns,rtcnmo e ln\ece fra discorsi. letlUtt; ...... mlClZIC,,e~per1eme, OrtUAl I-O– no gtil grandi! Questi rajlaLil ~ 1 :~1vi 0 ~\~!~-r~ 1 ~;~: 11~~ 1 !tltt~ cnmpl M>I\O lndlllertntl. •U· strllltl. cattivi In fam1gHa. sentii. problemi !Omani m•i!ò:J.• rl da ~ religione,. que!n.n– que ~ sia, apl\l1cl l.n.,<1m 0 ma Che glo\'cntu ~ maJ quc– ata? Non meravtgllnmod ~Jo. rA di ecru fttdd1 rnglonarum– tl. fatti di calcoli e di cppor. tunl&n0, di qu~tl r11iraui n~ più raRHtl. Prend111mo un po• tutt1 la 1101,traparte di ootpa. ANTONIO ì\1ANCINl - e J'tarai.u. • chi perlook;,sl. I giornali a fu– metti, li cinema e tante altre Un rRJ1:azzopoi. questo si sa. ha In sè unn somma di energie che a fette o dieci Rn• Pon.are dunque nel111. &•uo• la,un po· di ~le; stc,·crl. ocr• to. magari anche piu sM·en, cM blqnl\ A.\'1,CU.a1e I 1a– gaul a capire che la \'U a t" bella si, molto be.Ila, ml\ non ff\clle: severi dun({ue, m11 u, mani, con quel calort' umano di vita che. lo IO dico ce,nu, ,·oler ollender nessuno. spes– so oon ho tTO\ato In tanti colleghi. anche ,·alenti1slmt. preoccupali eolo del ,·oto. de,l rt;!Jlro e della lcz.iune, p1ont1 a scappantne n Cf\Sll per I ratti loro al suono del!A cam– panella. d"11ent1cando I ragl\l.– zl. la !Oro classe lino an·l~;!o– manl. Quale delitto! E facc1a– moll ptrsuRAI. questi 11151:a?.zi. del toro voto e del loro val?– re: non c·~ bisogno di aascon• dere Il reg!Jtro o di non fnr loro \'edere I compiti. comi! Sl>C"'50 si fa: si pc:-suadeiar\• no. ~fflnno I primi ,\d es.cere d'accordo, andranno mr.l(atl a ottobre rlpcte,ranno l'anno. convinti ln."00Ul1ft. scn7.a ran– rorl ~a._'~F!f~~l~ ~~~~:'o:;::; da capo, D11 capo nell'educare la famljlla, lontani d11 0(!:111 ccces,lva ,;cvertll\ ma t1•1che dn ogni '°''erchla lndulg'!m.a. dn capo nella &et:ola 11\lie• gnando con amott, non solo Il la\b,o o Il a:rero .> le sc!rru.e o I& matematica. rna con etili anche ramore sii.i \1ta che t: anche dtsctplina Interiore e qulndl dominio e org(lfldo di se. non vile rinuncia. SI in- O•IOJtra del Ah:uoglorno a R.om.J UNO 'S'l 1 KANO PERSONAGGIO \'EUZU ~EL SE'rfEOENTO )f. ILCONTE CARLO GOZZI e Carlo mio fratello, 5CJ'lve– va Oaspare Gozzi al coml)ll,.re ~hetzl nell'aprlle del 1'141 e stracco di Vicinale. vuol fug– itlrt In O:\lmazla col generale QuertnJ Stamp.'\Ha ,. Pnrtl In– fatti da Ventzla Il 2 Qltobrc di qJell'nnno dellu galera di S E. Il .Prov,•edltor Oemm,lc e ,:iun– M!: a Zt1.m dopo dodici' giorni d'lncomodn n::&v!gnzione,.Nato f1JeN'f~~u:! ~~1~~cc3;t~e //!~ be contnvl\ allorn vent'anni. L.'I. fnml'.'lln del O07..zl, gli\ molto dovlzlo!.a, cm vl!nuta dn Bcrgn.mo nelln Domlnnntc for– se duro ~li prima, e dl~vnsl ortalnnrtn di Rnttus.1.: un rn– mo. presto estinto, fu I.scritto nel Libro d"oro durnntc la guerra di C:mdla: per l'Ac:4lll– sto Poi di certi hrnl feudAU In Pth11l, a Vicinale. preaso Por– dtnone. li bisn.volo di Oa.sl)flro e di Carlo potf usare Il Utolo di conte. M!t In principio Ml settN:enlo non rlmanev11 pl('l che un fnnclullo maschio, nl– levnto o pluttOl!itovtztnto dnlln madre che lo npp.'l.gnva In tut.– tl I suol desideri. A soli dlclottl nnnl li conte Jacopo Antonio sposò uoa 11'1o– \'lllt'ttn di Cl\.!IR pntrliln. Anitla– lA Tiepolo. e ,•lde In poco tem– po crescersi lnlorno ben undi– ci figli. del quali Carlo .em Il sesto. Uqmo di men(e pene– trante e d'un se-ntlmcnlo d'o– nore I\SS.'\I delicato. l\ttf-ntb– slmo nt doveri ,·erso li\ rellRio– ne. nemkx> l\ccrrlmo dellA menzogna. PU d'un tempern– mrnto susce.t.tlblle, rl.6oluto e qunlche \'Olta violento ,lnclinf' Alle crivalle~che grnhdC?.ze r però amnnte delln cacclA e del– le gplrndlde mense tTI\.SC\INHO nrll'('C()nomla come Il proiltgo del Go ldoni si 11bbnnd ont\'I\ trom,o lneonslder:i.tnmeute nlll' proprie PA&!lonl. Quanto ad Anitlol:>.Tfepolo rorelln dl'I st– nntore Almorò Cesare. <tonna grave e flem1n2tk:n, fa tro,•L1.– mo scmure chh.L!!ne S05lcnu– ta col tldlo Carlo 1wendo In 1n1aprffllledone per Il prlmo- 1tenlto OasJXLroe un debole per In nuorn Lui~ Bergallt. Olova subito nvvertlre come nl nostro * ,U GIV§El•l•E fHl'l'fJL,A~ 1 1 Culo shmo mancati fin d11.I cO un insegmJ.mento 1erlo. primi 1mnl gli 11rtetUe le cure quale potè avere Oaap11ro, non del genitori çhe cl rendono Il appreae Il latino: tuttavl11 ter– cuore plu buono: quelli soprat.- 00 di supplice da se sia con ;~~o e~~~~ !t't!~·1 :~l~-~~ 0 ~~ ~':~fi 10 e: ~~lm'~t~~j· V ~di: f.~~~~t't.à~J>CMO di scoprir~ tale :i~~~• ,1~~~ 1 ~~ L.'1 villa del CTOW n Vie!- rlsv"(JHo lette,mrlo ch'eras.l nnlc. dove trn I cavn1U, I <lftnl diffuso In tutto Il dominio di e Jr 1tn!Unc ntzZ.'\\'nno I fan• $.'1.n Mnrco per merito del clulll scnl7J, pnre\·a dlventatn Mnrtel, del Laa.1.rinl, del Vol– l'nrcn di No~: vi si nmmoY.zava pi, del Fontanlni. dello Zen,>, e un bue nlln seutnuma ,, \'I del Conti e d"altrl vnlcntuo– cra tnvolò Jmbnndltn e l)("rtut- mini. li nn.,tro C1 1.rloche dnlln ti• • vi s i bc,•eva e vino A:~ 11ti1tcnrrn. eth si tllmostr:i.vn :1. tut.to l>Mto ,. li pndre 1m- • os.,crvntore taclt nmo • fino d n, •n nl l~ rnmrnte :\IL'I caccln, nJ punto di soppoM..'\l'Cqualche I manr.zl plil A:rnndlnl mont.1- lnRlusto C!\Stlgo sdegnnndo \' RllO n f'llV0.11O e N'Clta.vnno SCOIJ>.'\rsl p.u,S.'\Vft rrn. I quindici nll('Jl:re rnrsettt". Anche: fl no- NI I \·enl'annl di grnn ore In stro C:1.rlo.beQcfiè amrintc del- dl.spc\rte dngll nUrl leggendo e In ,olltudlne. cresciuto se:rlo t" aerlve:ndo, con talr np1,11c:it10- U1.cltumo di carnttt're~ nnscon- ne che delle copiose emorrn– ct<-vnun fondo di dlrwolerla bi- (l:lt' lo condUSSC'roqu.'\.SInl sc– rlchlnl'SOO, si dh·erUva t1 lm- polcro. Invano gli trnt"uitnrono J)rovvls.'\re ca111.onette nalle:he I libri, lnvnno lo prlvnrono del– sul chltnrrlno. In garn col frn- In crirtn e del cnlnmnlo: nn– tello O !\spnro , o scenette co- !ICMtonegli :tn,toll pii1 80lltnrl mlcht )XI.CS .'\ne sul tC'!ltrlno dl della CM.'\, ctrcnvn di npprrn– fl\mlJ:Jll n,\mll. '\ndo e cMlc11ndn. dcre la e l>Urjt:alnlingua d'Jtn– lo comunella oon la sorNlo Un,· e ,t'lmltnre lo slltc degli 1111\RRIOre. I plil ridicoli perso. nntlchl scrittori, Lodl\to dll 11MUtl di Vlclnale. A\'venne unn Apostolo Zeno, slllmpò qunl– lt"rn Cht",fro irnndl r~1te de- che sn1ui:toIn versi. rimò per– llll ste.,,sl gtnltorl. furono rl- fino I Dlscor&t dtgll animali fatU dn lui e d.'\ Mnrlnn AUI dl'I Pin-m:uoln. schlccherO hm– Vllll'rN>Clopt1.lt"015 C1'nlco I con- Rhl J)Of'nll burleschi, rtuscen– U'1lAU domestkJ, abbe.st .:rn1..1.dOKII fin d'n!Jora plì1 mene e fr('(lllenll. rro. Il ro nte Jac opo n:tturnle Il l{("nercrloco&o. t' IR nobildonna Angela. Tutti tntnnto si riscnth•n della PoL uomini e donne. lnvMI dnl- pesslmn nmmlnlstr3YJonc pa– l'tstro apollineo. rlm:wano P tl'rna Il p:1trlmonlo domestico dttlnmnvnno ven;I ronie nell:\ chl' lncornlncll\vn a sfaldarsi. casa d("I P~ta fanatico di Onl- Due flq:11tr:mo morti, mn rt– .:lonl: t' ~ ne leggono, fll"l!n mnnr-vMo quattro m!IS(:hl e \'eot:hle raccollt e nrl cod,lcl. clnqur fe:mmlne: di piil nel di Analola stessa, di Mnrlnn. '38 e J)("r una dlstrndone poe– dl Olrolnm:t. e Un mu«i1\1c di tlcn, com(' nrr..nun U nostro J>Oe-tl • 111urvn n Carlo In pro- Carlo, 0:t!,J):lro Gozzi prcndevn prla fnml~lln. mQKllee portò In cas., un·n1tra Ebbe presto Il nostro autore J)O('lf'Mll, Lula.'\ Bez,tnllt. che un m11.cstrodi sche:rma e J\Cr- popolò t>rn pttsto d'altri poe. nno 1111 moestro dI bnllo. come Uni la fnmlglla: e l'nnno ~tes– i! giodn $1Q'Ylort ""I Pnrtnl; so Il conte J:u:opo fu colpito ,nn qu:i.nto l\qll studi. non po- dnlla l)ft.rnllsi che lo f'l'R lm– tl'ndo f~uentare il colle«lo pou,nte e: muto per sempre. J)tre,h~ troppo costoso. fu prt- QucstA dlsctrnda nrrrcttb la ro– mn ntrldnto :id un ))Arroco fn 11na cconomlCA,polchè la casa villa. e poi a <1ueSAcerdoll chr restò 11.bbaDdonac.aa due don– lstn1lvano n Vennla itlovlneul ne faccendJere ed Inette. guo– noblll e e lgnoblll ,. 011 man-, CC'l'ae nuorlf. ed a Oa.sparo, Clù~~toOi:~1:~•at ~te~ In Levante, a Cor!ll. Ol"mat tutti e nrssuno comanda,·ano In CASSI ~: padroni e servi :~~~ 0 1 t!f~~o n1: rfl =~~ vnno, nè rtportnv1mo ricevute: e,m e un CAoe, unn confuslo- 1ie,. Coll nnche Ce.rio al de– else n pnrtlre, Insçlando Oa– apnro n sç11mblrrr sonetti col COtllJ>.'\re&l@:hC?..d, IR cognnta sempre lnclntn e, ntros:11tnnel– le trndu1Jonl per I libri, Il P.'\• dre mutolo, In mndre che 11>n– Almnva JM'r la nl1>0ttnn, le so– relle che ~l~l\~nno marito. Tre nnnl Interi durò li ,·o– lontnrlo servizio militare del conUno Cnrlo In O:llmnd11: t.re nnnl lnutlU per ttll studi. ma non per l'csporlen7~'\ della vi– tti, durante I qunll 11 fu turo n.tsft'gO fra bnAordl e p. 'I.WC si esercitò nelln !Cherma e nel gluoco del pallone, rece lun– ghe çnv:i.lcnte, corse ,•Ari 1>erl– coll conservando tuttavln uni\ IMlnUvn pn1de:nM e un ani– mo rort~. s'abituò II sop1>0rtn– rc I J>h) duri dlS. '1.gl . r('(litÒ so– nt-ttl nl'llr :i.ccad eml e, riscosse, ,:mndl applnusl nel teatro del ProvvedUor Oenern.)e. a Zara, eol1>endo con s.'\portte arguzie. ntlle umlll ma ~aie vcsU delln 1m•trta, qualche Imprudente COUlpnJtnO, qualche fanclullA poco snvln, e si lnl%1òIn fine nlln SCUOIA def:!linmorl e:d(:1!11 lnctRnnl rcmmlnill. FRtto ritorno In patrln nN no\·embrr dr! ·,1◄• non ricco di allorl bellici, mn d'esi>erlcm.e chl' non ,wevnno cc.rt.1.mente raddolcllo Il sno fiero e brusco c.,rnttt"re, rivide ISl\'ecchln ca– S.'I. tU Snn Cns.-ll\no. In Cnlle, df'IIR Rrglnn. prN>SOIl ponte di Sn.ntn Mnrtn M:'11.t'rdomlnl, LnM'lamo a lui descrivere lo J11tu1,oredoloroso qunndo, L'l.• lito !"ultimo lmldino. t:11appar - vero le e meste lnrve , della rovlnn. e I PftVlmcnU avevano delle e11vltl\cancrcnose. t.e, ln– vetrl\lte IMCIAVanoJlbero 11n- CìlVSErrE ORTOLANI (Continuo a pag7,;;" Z) t~n'!~I : ~~~~r~~l~~~c s;~: e·~ poi la f1tmlglla. Quante ~ ne occupano. q,,eate rami• glie. del loro f1glloll? Io :le cendo al soldnt! e giocando nl• la R\1ert11.. come tutti I mi;n~- 21 han sempre fntto. V<MtllRmo fari! gk>care con bnmbollne di cencio. come 1ante donnlrclo• le del lemPo che l:krtn fllM•a? Flnchè gll uomini Ji:r1'ndl gk>– chenmno - e l'Ome itiocnno! - oon le bombe atomiche e = fs~n\~~~ a~g~fi 1 ~n}!:------------------ elle. n:~a ~ Il ~t(~ t~ft (~~:::~ ffltl'O\'e ,I rimedio. lo ho In.se• ffn~· 1~ p~~ di 11 ~1~: 11~ s1 :f~: rentlno, nl! di scuole e di ta• Ji:H7.I e di atudl ho cessato di occuparmi un l'OI giorno On\ che I\I liceo non in•cgno plu. Ricordo a:11 anni dopo la (tuer– ra. il 1945 -46. Il primo dor,o la llbcra:r.lone : I ragaZ7J s«nde• ,·ano dalle mont11gne do,·e si ~~~,\~~a::O~t:v~ne~nCX'f~t.: ~ri1:~~~~if~nit~ :\~p~: ,·evan mnne,niato a qulnJJc l ',Cdtel anni fuclll e mltni.2.la• ti1el: eppure noi I l RS!il!'lte 1U• mo e li 5CA:ulmmoltlomo per glomo come fratelli nelle loro ore più dlmcm: si rlebbt'ro e rltrovnrono be:n prcslo nello stt1dlo e nella MlUO\A ~ ,teta· 111; Ok'KI 1'10ll0 lnurentl. Alcuni i,.'1.A con otUme pro!esslonl. Dll qui. come si ,t'de. Il mio dlNXl!'!iO va plu 10nt11no: non ,·orre:J dl5plact:re " na .. noo. Ma M: Il Rlm•nne a.,s,w.111(\ di Rnmt1 o ro~ l'altro 1tlo,·ane AlllCldll di pochi p:iòml dopo, nvtPCl'O lncontrnto, nell'lnter– rnllo frn unn le,;lone e J'al~m. IO ~,mnto AC-\"ero !Il. mn uma– no. di uno r.olo del !Oro 1 nse– i;cnt\ntl che gli l\\'C'!SC dette: e Cnro nmlco. che oosa t I suc– rcdt": », probnblhncntc nclln con\'ersn1,lonr ron Il suo !nse– gnnnte. 11\ di lii della cnt!C'dra e del \'nto f' dt'I retti&tro t' ciel• k' mt'tlil'. Il rngau.o si snrrbbc convinto f' m.~r rnnto: Il vo• to. due o tre: o quntt.ro. oucl <'hf' i> 1th1.,totnJ; Onunn 5 1\~bbe rlmnsto. In tnlRcd!a Mtebbe stnt.A r,•1tatn Che coon chie– dano d'Altro qut•sll nu:cnnl lit' nnn di r~n- oompresl. :lluttl• ti, ncrompnnnnll ("(.11 --nr"' In qu~ dlf8ellc periodo dt'l· !!n~;~~ !!:'1~• 1~r ~~lt1 00 q~::~l----------,-. 0 -.-.-,-,,-,-,,-,.-,,---,,---, -, rrn t·qulndlcl e I diciotto n n- ho oon08Clute e ne oonosoo or '""' oo .... ,.,,., nl? Prooecupn7.lonl fnmlllr.rl e mal moltissime; Il ,·o:n. la ua- q11elll di cui nbbhun sentito JM'"OnAII,come qu elle del r a. gelln, le medie, ·n pron~l'>· pnrlnre m questi Aiomi wuo RM.ZOdi Romn, cl sono. fd i> ne n luglio, niente Altro: p,x·o CMI estremi. IMJll\tl, rra t11nte nntumlt" rht cl slnno. come lo Importa se q uello '1 <.ln . .'! Il li- e tante mlgllal11 di ~uT"1mLe nr ho vlAle e ~ntlte In q1.C11;tl .po d1 M:1101 1\ ndnt.to per 1 .1r.:: lfolftll lo ml nuauro thc r1• ~~!!~/I I~~ ~l~ 1 i.t1~~:'n: r.:: =u:: ~: ~1r: ciaa~::~rc;:,~j ~n~~f:~n1~f1cS::rp~~n 'lt:~~ snMlnlo o Il sulcl:!lo: bMt~ una \-Olta ranno. uer 1u1mn. sto l'Ideale del ll06trt V,Ov11nt. unn parola cAldAe um11na C'he dic ono lo ro di dlsturbare: do- Ma noi l(randL l\nche crrrAn• nlutl e un colpo ~una ~palla vrt 'bbe.ro \'Cnlrcl, ma..:1.n <:l- do di dlmrntkare e capire. che lncoraQ'RIal rnome.nto buo- stu rbando anche un ~o·. tutti ~"pplamo dare loro l'e"'1't1pl0. no e spinga lnnan1'L è finito I mesi. a dfsoorrrre del k'ro E' dlffltllt allors elle <Ml non Il ragauo e un uomo si va 011'.lloll.E qursto non f('r ~a- cl diano retta e r.nn cl ,·en• fomumdo. se.n?.a ralo:.1otllml pere o pre:g,ire o in&l&t..:r~ r,H gano dtetro. ,ml si. ma Rnche senza dlspe- un ,e! o un selt,. ;mli.i rai::el• razione. la. mR pe,r ren,Jenl cr:nto ili 01!'1-'0 l'lEltACCIO?'il DOPO LA RECIEN'rE EDI.ZlCONE 0.1[ ""' SJCN\.JPSON ,.,. LA NARRATIVA RAFFIN.ATA 11 dlsaglo. !rn libro e let– tore, si st..'\ esp:i.ndendo an– che all"lnt.er no s~ della cittadella dl'lle lettere. Da molt.Lsslme partl si ascolta ln rlchlest..1. di una let.ternturn che conservi la dignità del– l'apcra d'arte. e sl acqulsl! tn ualunta un più forte, un for– tissimo !mpolso comunlcall– \'O. Questa disparità di esl– gN1ze non poteva a\'venlre prima d'ora. Urui. gene-razione oomplt"la di interes..<-nl l nll a let.t.tmtura. quantunque rlt.nr – dnta dnt notl e disparati epi – sodi della guerrn e del dopo– i'Uerr:i.. tende ad a.sswnere una sua forma anche ester– na. Ma c-.è di più. Una oppo– ~lzlone concreta n certi ca– noni della tocletà letttmrla vl1env.-, una opposlùone che n!l5Cendo dal più elevato e più naturale ceppo leu.ernrlo italiano ne mannene tutte le dl;:mt..\, e che coruldera la lett.trntura Italiana esi:.tcnt.e con t,utto Il più amoroso ri– fiP:>tto. è po:-t.ala, per un mo– to d!ll'anuno e per un·es1- aenza morale. n non t,morn– re . •oprat.t.ut.to il lettore; n cen:: nrlo: a m oltlpllcarlo: in un certo senso n sacrificarsi per ~. L'esempllftcnz:lone del modi e del contenuti let– teror1 pUÒ diventare un !un• go studio e ..-acriftcb. da atr– gtc.ruiersl n tutto 11rt",to che gli rende atdt1a la prepara– raz.ione e Il cammino dello .s:::rU,tore ltaUano d'OQ:gi. EDWARD SACKWILLE-WEST ibl'oteca Gino Bi j

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