Fiera Letteraria - Anno VIII - n. 5 - 1 febbraio 1953

LA FIERA LETTERAR . .nno VIII • N . .'S SETTIMANALE DELLE LETTERE DELLE ARTI E DELLE SCIENZE Domenica, 1° febbraio 1953 SI PUBBLICA LA DOMENICA Direuore VINCENZO CARDARELLI QUESTO NUMERO L. 60 DIREZIONE. AMMINlSTRAZIONE ROMA, VIA D'ARACOELI n. 3 - Telefoni: Ammlniat.razione 684097 - Redazione 684098 - Pubblicità: Amm.nc e LA FIERA LETTERARIA> - via d'AracoeU, n. 3 - Roma - Tariffe: Commerciali lire 60 • .Edltorlall L. 40 al mm. ABBONAMENTI: Annuo L. 2.700 - Semestre L. 1.400 - Trlmcst.re L, 'JMI- Estero: Annuo L. 4,000 - Abbonamento speciale <lnsegnant.1 e st.udent.11: rata merusilc L. 225 - Copia arrctraUl L. 100 - Spedizione tn c.c.p. COnippo rn - Conto corrente post.aie num. 1/31426 COLLOQUIO oon PANCRAZI di ~IARIO GUI.DOTfl e Ho letto Il suo lavoro; \'C ngR e n e discuteremo; la stagione ~ buona. hanno rlfauo qua.si tuttl I pontl e Il \'lagglo non s,,rit rlfflclle •. •· COSI ml scr:h·c\·a Pietro PancMt,d da Cortona otto Anni fa. E lo presi la bicicletta e di buon mat.tino partii. Cortonft e a • vls A. ,•ls• con 1ftmia Montepulciano, quasi Allft stes.,a allltudinc. e per raggiungerla dO\·cttl traver– sare tutta lA Val di Chlftna per una trentina di kllomctri. I ponti trano sULtl rt!atti da,"·ero. anehc se provvtrori. dagli al\cntl, e li mio viaggio tu facile: e plaecvolc anche. La guerra era pR&'IRtada poco e ancora non ml ero allontnnnto molto da casa mia. Cosl Incontrai paesi che da un pezzo non rivedevo e rimirai la fertile vRllata che riprendeva n vh•erc e a brulicare di gente nel cRmpl e nelle strade Rncom piene di CArcasse dl automezzi: e giunsi n Camucla quasi scma accorgermene. in poco più di un·orR. Chiesi dcll'abitaz.lone del prof. Pancraz.l: • Il nome è d1 qui ml dl~ro - te ne sono due o tre di Pancrazi. ma nessuno è professore; uno ha un pastll1clo. wi altro scrive sul giornali ... • « Ecco, è quesl.o che lo cereo! •· • Ah. Il Sor Pietro?! ti Sor Pietro però non sta qui. sta al Sodo. Ecco, lei prende a slnl.stra e dopo tre chilo– metri circa inciampica in un mazzo di case. C'è una vmctta, un po· In alto. E quella è la casa del Sor Pietro•. Seguii l'indlcatlone e dopo cinque minuti ero d.inamJ al cancello d'una vtnctta come cc ne sono diecimila in To&cana: n tre pian! e d'un colore chiaro. slanciata e con Intorno un piccolo giardino. un po' d'orto. un'ala con qualche pagliaio. Non eonosce\'O Pancrazl che attraverso I suol libri e le bre,·I dcscrWonl che me DC a,·eva fatto Umberto Morra. anch·egu di Conone e tnt.imo amJco del criUco. Appunto Morra RII a,·eva pft.\.'lato la tesi che lo sta,·o preparando per la laurea; vole\"Oche csamlnasse certi miei gludltJ SUI Pratcsi. sul QUBICegll fra l pochi che se ne erano occupali. a,·c,•a detto cose definltke. Io ero Quindi \'enuto A Cortona molto per il PratcsJ. ma molto phi per 11 Pancrul. Fui accolto con molta gent.Ueua; ma non la genll– lcu.a stereotipata, fredda e con11denziale e patema ln- f~!?1e l~~~~I v~~J ;i!I ;u~~~a : 'i ~r::~l~nl~CI~~ ,·anno n trovarli. Pancrnzl non mJ 51 r1,·01se mal con un • caro ragau.o •· non esclamò, falsamente interessato. • m1 dica•; e In questo non ml deluse. no: mi si rivelò , l'uomo che a,•cvo capito nel suol saggi. anz.l Il gent-1• Juomo di campagna, Il toscano antleo carico d'una fil. tratlsslma clvllta l"u di una cortesia semplice e naturale. E ml Ieee trascorre.re con lui uni\ a1omata che non ho dimenticato e che ,\'o rrel ~fl. ricordare; Nclln sua ariou blbllotecl\ Il Pancrazi stava allora compiendo un «gustoso incarico •· « Il Vescovo di CortonA - ml disse - appena si av– vicinò 11 fronte. ordinò a tutU parroci di tenere un diario. di documentare quel che avrebbero ffltto I tede· schl. le lotte fra fascisti e partigiani, l'arrivo degli al• leatJ, la. guerra Insomma. Ora Il Vescovo si è trovato In J>OM,em:> di un lntcrcssnntc materiate e mc l'ha p&Mato perch~ IO riordini, ne faceta una selezione e lo pubblichi. Lo lnUtolerò • La Piccola Patria •. Sto serl\"endo una lunga prcfaUone. $e non le spiace vorrei 1lnire di csa• minare Questo man0&crit10. Poi andremo insieme in città e parleremo. E' Inteso che lei resta a colazione da noi. Ecco, Intanto guardi Questi due diari. Non si f\nnolerà •· Ml misi a leggere. Quel cun1tJ 11\"evanorRCCOntato le vicende delle loro parrocchie 1n un linguaggio limpido. colorito, efficace; • Non so cooa faranno I nostri scrittori - mi disse a u n tratto Il Pancmzl - non so quale letteratura sor- 5.cn\ ora. Ma se scrh·eranno sul metro di Questi dlarlsti. se a vremo un renli6mo d1 questo genere. cos1 spontaneo. foTFe In queslo dopoguerra cl sarà una produtione In– teressante .. » (Quando. anni dopo, lo ri,•idl a Firenze e gli ricordai quel suo discorso. scosse la testa poi ml rispose: • Le confesso che di!sl quelle parole con poca r;pcranzn .. • ). . Appena Il Pitn,prnzl ebbe finito, partimmo. • Lei co– fl06cc poco Cortona, vero? E non ha visto Il Slgnorelll. Lo \'cdn\ stamani •· Prendemmo n solite. La stradetta si arrampicava con• torcendosi di terra7,,2a ln t.crratzl\. chiusa fra un murlc• ciok> di pietre grige e una siepe di \'ltalbc e l"06Cdi campo: la mattlnfttn crn umldn e la guazza Rncorn faceva brillare le e prese• di erba medica e di trifoglio. • PJO\'e n Montepulclnno? - 'ml chiese - Quà minaccia spc~ mn non cl si mett.c mAI. La campagna roffre •· Man mano che si saliva. la \'alle sl allargava sotto di nol; a ogni curva. un bcl,·cdere. uno spe~tacolo nuovo. Q~~~!° ~lcs~f ~'1'::a s~c~dÌ~an;~t~ai:~~ree:!: 01 ~: namorato della sua terra e della sua casa. Mc la Indicò e ml Indicò anche I 1mol campi e Il «Sodo• che altro non era. dall'nlto, se non uni\ macchia rossa di tetti fra 1 ciuffi \'erdl del noci e delle tleale. • Ecco laggiù Montepulciano e a destra Sinalunga e Folano: ancora più In là è Siena. ma non si ,·cde; QUI da,·antl ~ Fallano. Arcr.,,o '° al nostro fianco•· Salimmo ancora e t;00rgcnuno Il Tnlslmcno. ,•lcinls- • simo. quMI a picco. Entrammo Quindi In cltla Tutti lo sa.luta,·ano con rispetto: • Buon giorno Sor Pietro»: un fa~tore parlò con lui di campagna. un monstgnore di un Ubro. Poi egli entrò in Vescovado e lo ml fermai a vedere ~:,~lq~~~~:S d~e~!f:areR~c1g11:le~e~ 1:aZ-:~4:, e rostò con mc dlnanrJ a quel capola\'orl. Tornando a casa tr0\•ammo un suo nipotino che faoe– ,·a la quarta ginnasiale; parlftrono di un tema sull'Ariosto. Dopo colatlone si mi!e a plo,·ere; anzi a scroclAre. E nel tinello la scm•oscurltA creò un'atmosfera più rac– colta e Intima. Parlammo di tante cru:e: della guerra appeno past1ata. di lcttcrntura. d i pol! Ucn. Ml sl ri\'elò In tuttn la iua toscana 58nltà, In tut.to li suo gulcclardl– nlano equilibrio. In tutta In sua s lgnoril lt.à. E soprattutto notnl come non dicesse mal male di nessWlo, nè di uno scrittore, nè di un collega crlt.lco. nè di un uomo politico, E non cm prudcn1.a. ma dtscrezl.one. Era un eon\'crsatore r'lato. che però non ccccdc\ 1 a come fanno l con\'ersatori «brillantissimi• che si perdono ln soliloqui: egli parla\'a ma faceva parlare e nscollnva. Con scmpllclt.t\ di lln– gungglo !ccc delle acute e profonde ossen·azlonl su que– sto o quell'autore che non ho dimenticato: e sopmt.tutto dipinge\'& I carau.crt, e le ligure. Ml raccontò di Missi• roll quando. di notte. in redaz.lone, chiuso il •Carlino•· si metteva a scrivere le « Opln\onl »: e lo •vidi• dav,·ero Il famoso glomallstn; e di Baldlni e di Bnmatl e di MorA,·la e di altri. Ml ri,•elo in..comma il suo profondo lnlCre."l>Cumano per I «suol • autori. che. In fondo. hnlrnno per essere l suot •personaggi»: qucll'Jntcresse che ha fatto di lui un moralista. un ritrattista. delle sue attenzioni e dalla letteratura egli riportava ogni argo• mento alla ,•Ha. Non gli t-entll mal parlare di una sua estetica o di una sua metodologia e di accademie e di 5euole e di correnti. Io ero ancora uno studente e tentai di Eò&pere da lui qualco,;a sulle ulUme tentenze. Ml dls!c la 1u11opinione. bre,·emcnlC. con cort.esla. ma senza ca– lore. ECnz.a curkwu\, poi condusse Il dl.scors:> sul mio Pra«t~\no scrittore che mcrtta di essere riscoperto. E. Q~,~~n: :O~loa~r 8:,1:~o. d::O ~"i-t ~1: ~~ :~: dlsslmo romanzo. Peccato che l'abbia pre.so df /fanco, COS~I n~~t~"Farie~·lra,·a ln quella catcgorla di narratori e In quel periodo che Il Pancrazi predlllge\'ll: toscano Jino Alla punta del cnpelll. egli amava i suol toscani del :p~~~~o. o1j!~~st ~~~~r?u~~I. sc~~~~l~m~"'1~stl!o~S6: un po' mnllnconlel e t alvolta Rm nri. E un 1110 di sottile nmnre7.za . che non ern trlstczt.a, oh noi. che non era pessimismo. notai fin da nlloffl nel Pancrazi Forse era Il male che gli\ comtnclll\'ll a ro• derlo. Fktto stn che non en1 estremamente fiducioso nelln glo\'anlS6lma letteruturn e neanche nella giovanissima ~.Ht~1~· ~~~;J:1 d~C:i"a. ~~n~ 1 ~~~":tht;r~r:1ad:~ 0 rJ: prenderà le pubbllcaz.lonl; e chissà se ml sentirò di ri– pemnre nlln "terza" ... •· Non tornal più n Cortona Lo rividi a Firenze. Qual: ehc lllll\O dopo. e ml parve !n,·ecchlato; ero ancor plu stempiato, oorrldC\'R meno e 50CChludc,•as~o gli occhi come chi guarda Il sole. M.AIW.0 OUWOTTI LA SUA ATTRATl'lVAi\lAGGIOltB·ÈIJOHHHNALl'fA CONTRIBUTO ALLA. STORIA. DEL OIORSA.LISMO ITALIANO * Ilprimo P l\ ell: come è nato un maestro ~roecont~o la terza pagma,, Ogni libro, ogni capitolo,. ogni pagina di qiiesto scrit• tore hanno un accento loro proprio, gli appartengono Ecco una dlscuulone che, se bc.n condotta, non do– vrebbe - tra re.ntc d,I me• alle.re - de.ttne.rare In po• lemlea . "h. c'è da sperar poco, dala b. buaond.,, PIETRO PANCRAZI Il ritorno 11lla narrativa di An,hony Powell dopo più di dieci anni dl uscnz.a è st.alO uno degli C'\'mll plu felici del– la vita letteraria londinese del dopoguerra. La critica lo ha i.a.!.u:ato con un tnaolllo e me– ritato ent.u~ltsmo ravvisando dopo e A Qubtlon or U'pbrln– gklg • In Anthony Pov•ell uno del maestri del romanzo eon– tcmponmco. c A Buycr's Mar– ket• è venuto a confermare codcsts opinione. I cinque ro– manzi dell'anteguerra out do– \'CVR 111. rama ed un po&tod'o– nore aoca.nto ad Evclyn Wn.ugh, OrnhAm Oretne e Chrlstophcr lshcrwOOd rima– nevano però esauriti cd lntro• vablll. On soltanto se ne eu:-a lA rtsu.mpa. Essa orrre un'op– portuna ooca~lone per esami– nare a di.stanza di tempo la posizione e lo avlluppo di uno del narratori più originali e rappreaent.aUvl dell'ultlmo trent.cnfllo. e Art.emoon Men• (Helne– monn edlt.. London) è del 1931 e e From a Vlew to a Ocath • (John Lehmann edi– tore. London> del 1933. Per quanto d.lvenl fra di loro I di GIACO~IO ANTONINI due romanzi tro,•ano un'uniti. non 50l~nto nella personalità dell'autore ma anche nel pcr– sonanl 5CCltl come protaeonl– stl nella vl.s'!one satirica di ttna socletà e d'un cost.ume. La diversità Invece non è 11- m!Uta all'Intreccio, essa si manifesta nel modo di pre– sen(..flre I caratteri dando lor< un prog:re,ssivo 1vlluppo, nelle stile stesso del narrare. In e Aftemoon Men• precedendo di alcuni anni Henry Green l'autore cl oflre un romanzo quasi Intera.mente dlalo,ato In oul le p arole p ronunciate l«ldono ad ave.re un accento di autenticità , a r ITTet.tere la lingua parlata. Nel contempo oomc neUe m!lz:Uorlopere dl Henry Gtten U dlalo;io è ridotto all'essen– ziale In modo da rage1ungere un effetto drammatico. I col– loqui servono ad individuare persone e clrcostanzc evitan– do npctlzJonl e oanallt.à od anno tandole sol tanto quando MSC a.oqulst.3.no un slgnUlcato rappresentativo per un de~r– mlnato ambiente. Ritenendo • diac.anu d'anni e Aftemoon Me:'I• e rlt.rovando il clima di un'epoca oramai lontana 11 è coipltl dalla \•lvaclt.à dello ,u– lc e della pre&ent.azlone. Il diu~~!~ 1 ÌÌ~~•a1iu\~; conferito invece un dlverao Interesse come ad un QUadro d'ambiente d'un'epoca trucor– sa grailc a cui la memoria può ritrovare ritmo, melodia e colore, rlvlvendo li l)USMO, Chi ha vlssut.o per qualche tempo a Londra fra Il 1920 cd U 1938 ricorda la vasa delle partles, 11mportanza straor– dinaria U&unta nell'esl!tema di tanti uomini e donne, glo- =~n~l~ti:~ttfcf.v~~:~rl~~~ diE~RllO fAI Qrl vuota.. Va notato già ln questo primo romanzo in cui l'autore giO\'&ne«rcava ancora la sua &trada 1'1ntert1!6C di Anthony Pov;ell per l'ambiente art~– oo. una predilezione per pro- ~nc,·ItabllmcnlC, quando ~ Lal!:Onlstiplt.tort. pruna pagina del giornali O> Essa si rltroYa In e From a mincio ad e&6C:rere8C)lata st· Vlew to a. Death • dove condo la politica govcmat1,·a Zouch, personanto centrale, del Fascismo. neppure Ja ater• :;,~r~r~~~les~ta~o~ m': 11~ z.a• riusci a sot.trai;st del tutto loro amico Specie con Bector 8 certe dl..sposJ.t1on.e a cer:.e Barlow hll molto 1n comune dlret.e.lve. E Francesco Flors, rt– pur essendo più enerrlco, cl• uovando e stampa.ndo una lun• nico e sicuro di &é. Mentre ga acrte di Quelle or tristi rir Sarlow amoreggiando a destra rlcidole Note d.f iuvuio, ha e manca si chiede continua- cod documentato quanto f~• mente chi deve SJ)OSaredelle ro frequenti le diffide e le f.o- 'i,~~~OS: ~~f·in1zi:'f~i1~ glunzJonl oontro la • terza pa• a fare un matrimonio che 10 glna •· contro 1ft 1ua llb~ liberi dalle quoUdlanc preoc- funzione cd espressione che fl: e 1n definltlva rimane quella di escrcllare e di rnpprcacntare un • ufficio di c1vlltà •· Uffici::> ~ che già nel '700. i n Inibllter – ·.~,;-l!J!f ~. frut-tò berlina e earcc.re ad ~)~ ~Da~~~l~ :~ ~p: :-:::~lo: RIMBAUD E DYLAN THOMAS, PADRE E FIGLIO tellet.t.uaJI e mondant da co– deste riu nlonl serali. SI chiac– chiera.va e si rideva molto, .il beveva a ncora di più, spe&150 si ballava. Intrichi amorosi al annodavano e al spezzavano Milcrz.aoo, a volte quando le 8CrtlC erano part.icolarmenlA'.! brlllahtl e riuaclte al rasenta– va l'orgl&. Per molti la vita sembrava cominciare IOltanto verso sera ncll'ecc:1tulone del• l'alcool e degli Incontri. I1 re– sto dell a gloma t.a trascorreva grigio e neut.ro nell'attea de• (l'l! e.ve nti sera li da cui con una sempre rinnovata tensio– ne &Isembrava ,perare qual– cosa di nuovo, qualcou d'in• solito atto magari a tra& for• mare il ritmo ate690 de.ll 'e&I• stenza Quotidiana,, che alrlntzio dl quella. che. 1n certo senso. fu l'ldealltà 00:l· c!uttrlce della e te~ pagina•• e·e una strenua difesa della li– bertà e delta verità come COl'l• ditlone indispen4f.bile per eYi– lare che. c!affe.s.sere stato un palladio di cultura e dl mora.. Due • •!!I le. li giornale si riduca ad es– ili.alllll •ll!!B' sere WlO strumento di tlrannla. ~ ,.~~1~:SC~Z: :ae:u• ! Mi entrambi i poeti rimangono soli e perduti, alla fine della loro avventura, che non si conclude mai, al pari della vita stessa e Aftemoon Men •. è Il ro– manzo di quell'ambiente e d1 quell'epoca. 11 titolo è deriva• to da una frt.6e di e The Ana– thomy o! Melanch oly • di Ro– 'bert. Burton e they a.re a com– pany , of glddy-hc ada, arter– r.oon men ... ,. I prot•gonlst.1, Qu& &f tµt.tl giovani, pur avendo oooup ulonl durante la glor ..., nata e lavorando ehi In un museo oome Willlam Atwater Od In un elomale come Fo– tbe.rtgham, ohe dlpl;endo con 8tt'leù. ed tmpecno come Ray– mond f"nnglc ed Hector Bar– low. dando l'Impressione di an dare un po' aUa deriva, acn– za ave.re uno acopo prtcllo, pa ..s.s:ando da un amore all'al– tro oome da. una e part.y • al• Jrequcnza muovere l'accusa di essersi estraniata dalla ,·erità della vità e dalla realtà della ulC. E Ja ste&6a accusa 61 se.a– te ancora oggi ripetere contro r1ntera produ:tlone lctte.rarla e culwrale di Quel perk>do. Se– nonché raocusa. nella &Ua. tota– litaria estcnslvlt.à, risulta poco giusta storleamcntc. Non tutto tu •nero• durante U e vcnten• nlo aero •· E spett.a at criUcl, spetta agli storici diltJnaue.r• u bianco dal aero. ond'C6.SU9 In grado di MSOlvcrc e cU oon– dannare a ra,ion veduta. In• tanto. in un bilancio dl Vitto• rio Zlncoae 1ulla 1t.ampt, lt&• liana dal 1028 a1 '48, e &iA. re– gl1trato ncll'Enciclopcdlc Jta. liana che. • attravcrro le lnno– ,·azioni tecniche e l'arricchi• mento della pa.rte non poliU– di GLAUCO CA~IBON vi Il suo ,·ccchlo lo si stacca e scende morto nelle acque: • ...oli... un noyé pens!f quel• Se accetUamo la nRvc ln• nomlnat.a dcll'c Anc!ent Mari• ner •· Il Pequod • e l'Olande• se Volante di Wagner. nello ultimo secolo e mezzo non SO· no stati varati nel mari della poesia occidentale ,•ascelll più ¼11':na::~d d:I :c~te~5C,~r!ee1! sentimento con uno stimolo C• Je ne scntl.s pltL~guldé par qucfols desee:nd •· Ed egli mo• lmmcdl!ato. una ,·oce strana Ics halcurs: - Des Peaux• rirà ancora molte volle. co,. e al tempo stesso lnespllca- rouges criardJi le., ava1cnt me Il sole eternamente risor– bllmente familiare. Il tota.I- . prt., pour clble.s. - Les ay ant gente: « Et jc croyaLs, lons• mente altro e J'lntlmo. Il noto cloués nu, aux potea.ux dc qu'à tra\'ers mes Ilena: frèJeg :t~·tfa°:~~~°uia 11 d~f,!1~~J~i: :u~~~'· ,;; ~-~ ~~,is~ ~c~": dorm~ d n~!!r~~r\d~~ di D)·lan ThomR11nella « Bal– lad of the Long•Lef:'gcd Balt •· l:: sono poi t.&nto rJmill che 11 si direbbe usciti dal mcdcsl· mo cantiere. Strano a dirsi però, Tilomas 11teMOdichiara di non eHere stato a eono– sce.nz.a della creazione del suo precursore franee!C Quando scrisse la • Ballad ». fatto Que– sto che a parer mio rende la z.a che cl vien e Incontro lr tcur de blès flamaods ou de del complCSl!'I di regressione p()CSlc di fat.ta . Se passiamo cotona anglais •· • _511.ns re- che gU deformavano l'anima: alla rellg ionc. tro,·eremo una gretter l'oell nlal.s des fa. &trota 17): • MO!dont Ics Mo– anal()l{la nella visione di Ru• lots! • ed accettando IA bar- nltors et lc.s volllen; des Han– dolf Otto. 11 QUAlenella sua bar11 Irruzione della realtà !ICS - N'auralent pas re~- ~~r: '~:ieH~~t:a :Srb::W e:1~? et <gra~:~~ g~~ · ~~tr. 1 ~a~a~.o~ d;:~ ~:i~ :~~a arda~~c~do1~ef: u~~ l~rsp.J~~~ s~ ::..ai~;: ~~ ~!~~:oj:O s~;~,::1~ u~~f~ ASTHOI\-Y POWELL ~~~~~~~la~t dlstnt. ~~~~~n~~~t 1 t1~:~;o~ derll'ath·a.. Ciascuno nel suo Idioma. I poeti toccano alle ,·o\te le stesse corde. &ttln– gendo alla rlren•a unlvcrsale del miti deJl'umanltA. gamma di percczl.onl lrra.t.l.o• ~ d'sstrcs et lactcsccnt. ....»). •bimbo t.rlste• {penultima nall lncaptablll dall'Intelletto Lancland~ nell'awcntura del strofa} dcslderoro di nulral• e oscillanti fra due poli: la • dèrèglé~ent de tuo& Ics tro che di perdere la sna In• repulsione del terrore reveren- scns • onaugnrata con l'al- dlvldualltit nella morte; egli z.lalc (•MYsterium tremcn• lontanarsl dall'cocchio mali- non può più accettare la real– dum •l e rattra:rJone dell'amo- itno del falò• e con la perdita t.à confinata. e al t.cmpo stes- Que~~ ~~tc~~wrrr~~~~d:~~ f!n~m~:e v~o~:~:ltat~gc~ ~,~~~!/~ l~~:acn; Pure. l'a.more nel senso più preciso e clrcO!ICl'1ttodell'av– ventura pa.sslonale è la co– stant.c prcoccupa:rJone degli uni e delle altre. Barrlct, Su– san, Lola e Sophle ad altro non pensano, 1e non a vol– te a lrUTe qualche profitto dal fak:lno eaercltato sugli uomini. Le loro avventure io– no ba.na.11oome I loro dlacorsi, ne Ant.hony Powell cerca di preuntarle diversamente o di alternarle con qualche sensa– zionale evento. Egli Intende solt anto Infondere malgrado t.ut ,to vita, colore ed Interesse a c odC6tl palJldl fantocci di Bloorn!bury e dl Mayfair e vi r!exc benL,;slmo. L'arte dello cupazionl matertall e gll pro- ca. la no6tra stampa cercò di ourl contemporaneamente ll!1 reagire alla uniformità di bn· P0Sto amblt.o in società. F.gll postadoae che non avrebbe •I• ~h=~rt~~l~~~~e~ trimcntl con.sentito d.11fercm.a andando a fare un soggiorno e concorttnz.a •· In campagna nella sontuosa: Per Quel ch'è della • terza pa, dlmom ancestrale del Passen- glna • c·e da rammentare che.. ger mira declsam'ente a 1e- pur d1 ulvare Il sahabUe di durre. Mary, la figlia più gio- fronte al bourrag,e de crdne,. vane di cui deve fare il ri• essa cercò e. col migliori dd tratto, per divenirne il marito. suol scrittori. trovò scampo nel• Sta li Bateau Ivre 1la Il suo gemello inglese 90n bale– nanti pleiadi d'imn111.l(in1 ro– teanti at.tomo a un simbolo centrale. eppure sono ben lon. tani dal gioco lntelletuale del– l'alleit0rla. Indubbbmente le !~u~:~n.~ J:~\a:an~~ia:~ ~~~~o~IÒ d~~IJ:::rc~i:i ~~~; GLAUCO CAì\fBON ciò a sua Insaputa Il dio to- della rt,•ela1.lonc poetica. Qui- (CorÌtinua a pag. Z) Lo rnS::: P~S: ~=~· in- la pocs;la.e magari nella !et.le• namoratosl della bella J~n- ratura. C è da rammentare elle. na Brandon non resiste alla cosi operando. sottrasse alh• tent.azlone e pur rendendosi Politica quanto dledc alla let– conto di quanto ciò possa temtura, senza che peraltro compromettere I suol progetti quella letteratura, almeno nel ne diviene l'amante, rimane più responsabili e cosclentJ ed con freddo cinismo deciso a esperti. perdesse ogni rapporto sa.cri!lcarc la fanciulla sedot- con la verità. Il che trova CO!!· ~ a~ P~~1 1 ~tc~m=!~ valida nelle raccolte d1 quegli quindi sulla sorda lotta fra scritti. ossia di quegU • &rt.loo– Zouch e Passenger. il paàe Il •· ordlnatc In appres&0. di Mary, tipo di vecchio cd un Quante \"Olle, appunto p(rclo. Po' bizzarro gentiluomo mo- non fu allora la • tcru pagl• raimente e Uslcamente anco• na • accusata d'essere un orto ra vigoroso. fiero del proprio coneluro? s·a,.,,·crtlva che :n i~n~"ri! 11 q~~Tin,?e~f!/P~i quartina sorsero nella fanta– sia se07,a un'Intenzione deli– beratamente costruttl\'fl, ma roprattutto per la loro Qualltit di oolOrc e dlm\mlsmo che spontaneamente sviluppa una strut.t.ura Inesauribile. I due poemet.U sono esempi classici di lmaglsmo. gt&cchP sono totalmente fruibili sul plano lettcffllc, e anche di :~~~t:i·dj~~~~~a r~~ nantc di Vico. e stablll una stretta parentela tra tale a- 11pcttodell'espericnzs e la fan• tRSII\ estetica Impegnata In una lottn n fondo per e.sprl• mere l'Inesprimibile. L a teoria . che divenne poi una plet.ra miliare nella filo· sofi a e sto ria dells religione. getta una luee potente sulla natura della creazione di DY· lnn Thoma.s e di Rimbaud <~ di Mell'ille. e di Coleridge). D!o è per Otto Il e GalU Ande– re •· Il totalmente Altro, l'ln– conosclblle n,·elato ln parlC alrlntultlonc: e tale è la real• tA per questi poeti. una sfln. ge ambl\'81ente che affascina e minaccia dlstru:tlone. ~:~~At~~l~e e ~~~~s~~ ,!,li.O, Har!ct e Ba.rlow diventa– no persone alla c ui 110r te cl Interessiamo nostro ma.lg :rado, come a Quella di tanti c ono– scenu di cui tentiam o parlare chiedendone noti.i.le a. comuni amici. ~~~~/:\5° ru~~o r!~ quel -auo restringersi e Urani mlgtla a. di!cndere la figlia Indietro c·era li b!liOiJlOe lo prediletta dalle grinfie del- scrupolo di sottrarsi alle loti• l'avventuriero, di cui è solo ad m.idadonl della politica. Chi lnt.ulrc I ealeoll. più a veva da perdere. più cer– e From a View to a Ocath • co di salva.re. E 'Cl rlu.scl: ma è come romanzo più maturo. uon fino al p unto da evitare complesso ed elaborato dl che altrl magari 1n sede stori• ~u~~~ ~:n ~ i;ea,1;,, q~1:n~ ca. lncorres..c:enell'errore di etu- plo di brillante maestrla e di dlcarc quella castlgateu.a come completo dominio della mate- lnoUTerenz.a. come estrnneu.l, ria da Parte di uno scrittore di !rontc a1 e probl,ml della vl– GUCOì\10 ANTONINI ta ». al • doveri dell'uomo». Al• 51 ampliando Il ,·alore della cnunclarJonc In ombre lnson• dabtll Noi poM!amo idcntlfl• carne t temi e sei:::ulme lo sviluppo e corrtspondenze, ma sarebbe sciocco tentar di fts– sare .sulla carte una topogr&• fia esatta di riferimenti. Que• ste criniere di slRnicatl non si prestano ad ci.sere lnchlo• date sullll cal'Ul, sono ~uslve. e se si pote..'=SCro ridurre a for• mule non Rvrebbtro per noi R.lcun profondo ,·nlore. D'altra parte eM.c provocano Il nogtro Cosi le Imbarcazioni gemei• le partono alla conquista di questa sfinge. rispondono alla chiamata mistica impegnado– vl Ja ,•Ila come posta: Tho• ma.s e Rimbaud sono indub• blRmcntc poeti della rtgene• ra1.ione religiosa. Ciò vuol di– re c.~nzlalmente aprire occhi nuovl sulla realtà. ottener con tssn , un contatto simpatico, mistico. Rimbaud lo fa rlp:ct.• tando I cllches sociali. con– "enUon1· interessi cd autorllft OYLAN THOMAS I part.icolart del mancato suicid io di Pringlc deciso ad 11.nn ~arsl per avere troVato la. fklanz .ata tra le braccia del– l'amloo rimangono a lun;o dopo finita la leUura del vo– lume impressi nella memoria tanto .wno .scelti In modo da rendere con estrema sobrietà di metz.l Il ellma di quelle tristi ore. Dopo la drammatica ten– sione delle giornate In riva al mare JII ultimi oapltoll rl!let– tono la squallida. d,luslone del ritorno a Londra, la rlpre– ,fÀ di un'esistenza mono.tona e (Continua a pag. 2) l'« umanlt.A dell'arte•• alla • funz.lone della letteratura• ccc. CQC, Eppure. come sareb• be stato poaglblle salvare un autentico va I or e letterario 1.,•uotandolo di ornt linfa vitale e riducendolo a ,·uota forma? ,. UN ROMANZO A.IL CON1FllN1E CON ILA 1P'01E§HA IL no~DO UHE UAJIBIA La ,·erltA è che oggi s.l rim– provera alla • terza pagina• (\I non a,·ere Ieri npcrtamcnte contrastato e combattuto un regime cui urebbe bastato un colpo di penna per sopprimerlt1. e abolirla del tutto. Le sl rtm• pro,·em di a\'er cercato scam– po • tra le nu,·ole •· Dl C66Crsl •arrangiata•· Mentre Si SA· rebbe più nel giusto riconoscen– do che non cl furono lampea• glanu eroi ma neppur lnfamJ traditori trn gli autori di pre• gio. usl cosi Ieri come <>nl. a pubblicar nel glomaU taluni del loro scritti di erltlca o di fantasie. di r1ncssione o di viaggio. E. una \"Olt.& ammesso che non di rado con qu,I loro scritti toccarono l'arte , l'aut d– nomla dell'arte, perchè dl.SC (>llO• scere che. di consegue nza, d ie– dero testhnonlanz.a della pro– pria partecipazione alla llifesa della culturA, che altro non è se non dlfe,;a della llbertà? Ma che cosi abbiano fatto del lo– ro meglio per tenere alto Il prestigio delle lettere lo hR dl• chlarato IOsteMO Flora, appun– to dlseutcndo sulla stampa e sugli oorlttorl c!ell'~ fascista. «Per collaborare alla libertà Ho finito di lenere un bel libro. E non esito a dire che si tratta di uno del llbrl più belll dell'anno. VO(l:lloparlare di Ce monde qu.i change (1), che Il suo autore, Jcan de Foucauld, chiama un romanzo, Non ,•9rrel cavillare su q_u~to. perché non c'è genere più duttile. e che l\n,mctte forme più dh·erse del romanzo. D'altronde 1A c'è una 1toria. cd è fuori del comune. Un piccolo paese, In qualche parte della Francia, pluLtosto nella metà seu,entrionale del paese, ma, A parte questo, dove vorrealC. L'epoca non è prcclsalJ\ prima. ma nul111lmpedlace di cttderla con– temporanea e un gran numero di dettagli ,·I Aiuteranno. Comunr:uc è un luOli:Osituato fuori del tempo e dello spatlo, ma non fuori dell'umanità. L'umanità è là tutta, I buoni ed I cattivi messi di !ronte. SI traua di sapere 1e si co– struirà o no una cappella In una radura. Una cappella Inutile, In oe:nl caso, una cappella superflua perché c'è la chlesn, che do\'rebbe ~;:ta;:; ~~l.odeoi~~~~en~e~!tt1!~~ v~~uf:e~ non 11 SA do,•e, si é 11tablllto eremita nella radurn, cd è lui che ha voluto la cappella. non perehil era Inutile, ma perché sembrava. superfluR. Niente è mai di troppo per 0110• rare Dio, Olovnnnl Bllttlsta è un tauma.tur– go. Fa miracoli. mn t pl\l straordinari non sono I miracoli mntcri11H; sono le trR.sfor– mazlonl che egli pròvoca nelle 11.nlmc.C061 un certo numero d1 uomini e donne si sono schierati con lui e l'Aiutano a costruire IP. cappella. Grazie A lui, hanno scoperto un significato ocr la loro vita. DI !rontt>, c'C l'altra a.rinata. Quc&to fatto ricorda t Due Stendardi cari ad Iinazio da di JAQUES MADAULE Loyota. I bigotti che unlsoono la rellitone ~~1 1 ~iogr~od~;hl1~o~n~~! 11 &0fl~1:! 0 l;! truslone di Dio in un mondo che CMI av~– vano foggl11.tosecondo loro regole e In cui la religione. se bisognava sopportarlll, occu– pava un posto ben preciso e determinato. Dietro grandi ribelli. che hanno c«luto alla tentat.lone demoniaca, e bramAno I regni della t.erra. Questa 11.rmata del dlnvolo ordisce le sue trame, tende I 1 1uolaa:gu11.tl, ra tutto 11 possibile per Impedir e la costruzi one della cappella, con mezz.l umani ed anche sopran– naturali. Naturalmente la cappelJP., malgrado lutto, è costruita e, una volta bencdcU,.'\, non può essere distrutta, Dio non fallisce. Ciò è evi– dente dal primo momento e non toglie nulla all'interesse palpitante del racconto. Pcrchè - ed è qui che volevo arrivare, - questo non è un romanzo, mP. un pocm11.. 11 significato del poema non è nella successione delle pa– role e delle Immagini che lo compongono, ma nellA loro slmulta,neltà. l CApltollche si sus– seguono sono In Qllcsto Cl\30 le stro!e del poema. che è denso e scrrl\to come un eo• vone ben legato, Poema della terra e del– l'uomo colti nel loro t11pportl n1ultl1>lle com– plessi, AOtto Il ciclo di Dio. li mondo cam• bla, è vero, come Il titolo ricorda; ma Il dl- 1,egno che !a Il suo cambiamento è tracciato da una mano sonpnumaturale, I c.i.tthl, e Il demonio che Il guida e li 506Uen e. con– corrono loro st-NSi al dl.s:eeno e la, ·ora.no , loro malgrado, alla più grande gloria di Dio . Il poema, o il racconto, lii S\'OlR,e attrtl– verso le stagioni. Raramente mostrate oon tanta forza e verità. FYancls Jammes A\'eva scritto tempo fa delle Georgiche crùtlane. F.ccone delle nuove, meno Ingenue e meno candide forse. mal plù vicine allR dura tsJ)C• rienz.a che abbiamo., da una Q\.lindlclna di anni. Non che tutte Queste protc siano di• rettamente evocate. Non si sa se cl sia mal ~:! ~a n~r;ar1oi~ii~~~n~e-1I: ~~~r~zJf9t• che bisognerebbe porre il tempo del poem11., se si volesse essere prelsl. Comunque, questa eapcrlenza è quella dell'autore, quella anche del lettori, e ciò è perfctt.amenu visibile. D'ondc verrebbero altrimenti gll abissi che sentiamo con terrore In Qualcuna di tali anime? Lo stile è bello, di una semplicità a pcnR un poco ornata. Alcuni obbietteranno scnr,a dubbio che I contadini si esprimono come gentiluomini che 5Arebbe,ronello stCMOtempo poeti. E questo è contrario, è V.ero. a_Quel reallsm.o, cui slamo da tempo abltuRtl. ,M• ciò che esprimono 005\. è la lor ,•erltà pro– fonda, In uno stile da epooca . .Nessuno ha n'!,I creduto che Achflle. Ulisse .o Ettore al esprimessero nella realtà come Omero li ra parlar,. M.a questo non dà fastidio né Im– pedisce a tali persona8Q'.I fa\'ol~! di cMCre mcra,•lgUosamente se stessi. Da Flrmln a da ~~~~~~ .. ~ ec:m&:~~a~nre::~~:~· ~~~ 11.ttnl'Cl'IO tutt.c le sfumature Intermedie di questo prisma spirituale, clucuno esprime la sua verità pcrche ha comlnclato con :1 ,•h·erla. C'è più d'un genere di poesia. Questa è un'epopea, un• specie di canzone di fatti glorioal. L'anziano signore. Arturo dc Beau• méler. che da molto tempo ha perduto tutU l suol privilegi ed anche la pili gran parte dell• sua fortuna, rimane per certi aspetti Il capo temporale di quc.sta crociata. Ea:11 muore, come MOM!, In ,•I.sta della Terra Pro– mCSSA,mA senz.a averla potuta sentire sotto I piedi. lntomo a lui sono I fedeli, I prodi che conducono li buon comb11.tUmento. Ma Il ,•ero capo è na.scosto come l'anima. Non :=~~ 5~~v~: t!~l:ta~ :~?cx! 0 d:gl~·~= ber! e degli ucCCIII.che addomestica I coni– gli e fa scendere I oolombl sul paesi. fuori st&glone. Un samo frnnce.scano, lnsommA, pcrchè l'Umbria è ovunque. Dico bene un santo. con tutti I oerlcoll fhe cl sono a met– tere un santo In un'opera di hnml\glnazlone. Oli C che l'l\utore non si pone In alcun modo sul plano della psicologia. Quello che è im– possibile. è an11.llu.are l'anima di un santo. Ma non mostrarla nel suol effetti. La pslcologlR degli altri persona~ non è, :fi 1 :~~t!~ -; 0 ~~e~:n:e~~ ; d'.-ltn parte, maggiormente tracciata. se non scollare la ,·occ interna della JACQUES 1\lADAULE poesia: que.~to sarà Il tributo (Continua a paq. ZJ col quale c.561compcn.ser•nno lioteca o Bia \

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