Fiera Letteraria - Anno VIII - n. 1 - 4 gennaio 1953

Domenica, 4 gennaio 1953 LA FIERA LETTERARIA Pag. 7 "UNA DELLE PIU' BELLE FORZE NUOVEDEL TEATRO ITALIANO,, HA DETTO SIMONI La lettura dJ lnqutrldone e del Seduttore ~ìl CO~l=:~!°,,~\u':ie g~r:~~:i~~~ Diego Fabbri; una chiave nece&MtlA,anzi In– dispensabile, Almeno qunnto è segreta: due ~~~~~i1 t1::r~~~~pcr::e:~hlc 0 t\ 0 e~: I~~~= cono n lettore n lmmRglnazlonl opJ)04te Cun isantua.rlo di montagnn, e le tre cage dove un seduttore conduce la sua azione confon– dendo, come In un l&blrlnto di gc3tl, la aua 1am), portano la resa del conti dl questo autore allo at.esso approdo. pJt~ 01Jitif1~~~~:~ 1.0p~e:~C:ll!.~1°~. 1~ faro dr Dio, che volgendo le auc luci e le aue ombre, come la ruot.a marina del rlnet.torl, cl • I sulla linea finale del n05tro sguardo, 6 rcao Indeci so dalle brume. la luce della Orada vi pa.su. a strappi, a lntermlttenzc, come per una c arezza actvo10S8,che aublto dlapare e riappare. Il dltftclle, è avere ocehl buoni per tale approdo: che la cala, o 11 pontile, non ~.~ars,~8rc r:c:1~o~hriori ~~:1:t:~glc~~~ merito di sce1tn, e cioè Mnzn. merito d'uomo. Che l'Indegnità sia per noi nell'lncompremlo• ne del disegni d i Dio, Rntichè nclln non•ac• cct. tat:1.onedel Mllstert maggiori. Che ci ala • un'a pp rovl\Zlone per noi con la 6Cmpllcc firma. Perchè forse esiste una m1mlera più facUe dl ~~ i~~~n~r!~C:t~o~::'ne ~~I~~=~; divinità 11nchenella Sua pan.e di lncompren• &lbtte capriccio. Don Sergio, In h1quf$izione, chiama costo• ro - che si salvano nell'Incomprensione - gli e ln1tnnnatl, dal Creatore. e I più non 6Cne accorgono - dloe - e co.sl arriva.no ano. !ine senza protestare,. Ed altrove : te~cfe~~r~~~g:[i~ ..~k~r:~~!?~od!n~1:: della nostrn vita scnUl aver capito, e splrla• mo_ Tutto si m1mt1cneancora pnclrlco. senia sussulti. SI può persino parlare di un ordine, df una volontà provv1dcnmale. Ma U•glomo che qualcuno si accorge di essersi Impegnato n torto, d'essere stato sorpreso come In un sonno - ne.s.suno - nemmeno Lui, dlrel - può rimproverarci di volerne uscire ,. lo:: =~~reps1!\i;,8~fcld~ ~:~~r~:1:1te e~f~ ;!~o ~o~~~-JT,t~!':: d-; t.ou~ 1 !~t~ settore almeno delle qubttonl. E dove non ce la possono con la comprensione, In quel cam• po si sforzano con l'ansietà. o col dlrttto, o meglio con Il prlvllcglo, d'amore. Non c'à mal un relitto, neanche sociale, in questll cor– rente. e Ogni anima si muove ,. SRrebbe comodo, e di facile rluac.lta, pren– dere in ea.ame11fflancatedue opere dello stesso autore, fidandosi che abbiano una fla!onomla attigua perchè hanno la stessa fonte. E con ~~tlj ~~t!i~~"t,:~~~~ ~~~!~~ Pj',ra~:~: denze. Se tt\le autore ha. poi, una pc~nalltà d13f:~èa~~f!"~fu~.c~:• ~~ei~e~~eg~~ plnmo di lui, e della posizione ment4lle che gli appartiene. Tutto ciò sarebbe facile e naturnle. Ma, a propostto di lnqulslzlont: e del Seduttore, la nostra Indagine In tal senso non avvanrog. gerebbe l'attendibilità. di queste opere di una linea. Resterebbe senza soluzione li M:grelO concettuale da cui sono nate. La for,..a.crea.• tl\•a di tale poaltJone quasi segreta non ap– parirebbe, come l'unlcn mediazione possibile per rendersi conto dell'autore, delle opere e delle figure del dramma. TI contenuto effettivo della personnlltA di Pnbbrl rimarrebbe senza risposta. Questi due suol lavori elgnlflcat.lvl conserverebbero agli ocelli di tutU la loro bel• Jezzae la loro bontà. ma per meriti catrtnsccl al loro ef!etth•o contenuto, Per merit-1di pre. cl.sazlone drnmml\tlcn del peraonaHlo, di at• mos!era teatrale. d1 enunciazione concettuale. Eppure, una voce non chiara resterebbe di n~~ ~r~s~u1il~f~/~ ~ i iJ!~i~i: f~~~~ ancora d1 là del &ipRrlo. Chi ris pondo? Il testo deve rispondere " qualsia.si C06to. Ln vicinanza del due lavori è in que sta sotk!rranca vena d'oro. Baat-<!rà !~~ ~v~:~t f{'~~r~1:r:i~~~~~ftf; p rtma c hiave. La suggestlvltà con cui ml np. f , rcs.so a questo Incontro con Fabbri, dipende n ma s.slma parte da c!O.Che Il modulo crt• tlco che ho scelto per lui è la grande ape• Teatro diDiego Fabbri 1protagonisti di" Inquisizione,, e del "SPduttore,, per combattere contro la forza di Dio, urtano fatalmente contro il falso scopo delle passioni umane e credono in buona fede di strapparsi l'un l'altro al pasto di Dio cli MASSIMO FRANCIOSA Dlero }'"bbri. e itémo Benusl dopo la prtrua rapprese.nt11.:dOT1e di • Inqulatslone,. ;a.nza di attivare all'ultima pagina di questo ugglo. Soltanto 1n tal modo, e non avendo SUI mio tavolo da lavoro nessun prcctdente - n~ le alt.re sue commedie e I suol radio– drammi, che pvn conosco nellk memoria, né 11 suo CrfJto tradito, né I primi appunti del ~t~:::ra•~~ ~trf'co~t!~~!~ ~~b~abtll~ 1 ~ tenere di rwcr aggiunto unn modesta parola alla chlarlflcnzlone della migliore storia teR.• t.rale del nostro tem.~. • Un titolo comune per le due commedie po– trebbe essere: contesa con Dio. Tutti I prota– gonil!U, Indistintamente. posaledono questo anhnus contcndendf: nelle forme più o meno evoluU e esplicate: ln forme più o meno co– scienti, fino alla co.sclenz.'\di unh Inferiorità potenziale, o alln santtrlcazlone. Il loro modo di combattere non ha schlcrnmcntl collettivi; è. ovviamente, un !alto Intimo, ctie solo I nodi del dramma portano ad affiorare. Né si tratta di strnll accecati, lnnclntl nella direzione del sole. Dio calca la scena, 'le sue ;~e ~~ 00 ~!~~: 0 ~We~~ are~ent~~t~~i~ni~ so11cvaalLrl. ro;d'~1iro.n~~n~a::::~t~e:nt: 1 \\7a1!! scopo delle passioni umane. Credono In buona fede di atl"1'.ppnrsll'un l'altro nl pasto di Dlo. Oppure, combattendosi e detestandosi tra loro, , In un11.commistione dl odi nmorosl. cercano. con. queste Uberazlonl, di ottenerhe un Amqre più alto, senu. rendersi conto che esso cll eslate, altlsalmo, e proprio In quella più pro• fonda e mistica contesa, Il significato del ml• stlctamo è tutto questo: - non ln ciò che ap. pare, dl atteaglamento esterno e Incomuni– cabile -; non nell'appagamento e nella sod• dlsfazlone dello spirito, che sono pregi delle nnlmc puramente rellgloae; ma nel continuo Incrociarsi e accenderai dl quest.e dure lame spirituali. Tutti schierati In campo, sotto tale obblet• tlvo, I protagonisti di lnqul,!1.zlons e del Se• duttore. Non personaggi, ma prot&gonlst.t at• liv!. Me ne ha reao certo una battuta del Seduttore lsola.t.a, pacifica, (WlLMA - Tu che f11rcstl? Mc lo lmpc• diresti?) Dl!f~:~1 oali;; t~:~:,t~!~~ ...contendertl a Lft bRttuta di Eugenio suona come una dl– chlarnzlone di reaa. Anvela, di h1quf.sidone, avrebbe detto ali.rlmcntl. Però, non esiste SO· lurJonc di continuità, nel loro discorsi. Sol· tanto, la guerra spirituale 01cllla e al fa più ncuta dnll'anlmo di qualcuno all'nnhno di qualche nltro, Come se ti raHIO dcllA rll>el• llone racessc parte di tutU, ma puntando or l'uno or !'nitro con il più vario ordine di In– tensità. Tanto che la ribellione ha chiara– mente la sua fonte In, Dio. Forse, JI ragclo è d'Amore. e non di rlbclllonc. Ma l'uomo reagi• scc con l" dllsparltà del suol istinti o del suol contenuti, Toccato dnll'amore dMno, vi sl ri– bella amando umanamente. Il senso di esclu– slvltà, e li rancore, e la gelosia. e U sospetto, e gli assalti del sesso, sono gll esterni di quella rcnzlone. Nel loro Interno. l'uomo fi tanto più vicino e legato a Dio, quRnto più contende con Lui. Dicevo della dichiarazione di resa. Eue:enJo, l'unico pcraonage:lo che-è sempre all'ultimo nUo del dramma, di fronte a Dio lascia. la presa. Angela, no: è ancora dentro l'a.,.salto, ma.dlda. agitata. ANGELA - SI, partl ... cira due anlll.., Ha scelto la aua strada; al farà prete ... E nello stesso tempo sentivo un'lncandeacenr.a d'amo• re che ml bruciava. Quanto l'llmavo ... Ma adesso non sapevo a chi strRpparlo - ml cnpltc? Oppure: ANOELA - ...Eri\ nelle mani. .. dell'Altro. Era interamente prigioniero di Dio. E allora ::1~cc~cs; 11 ~i:.cl~.tf:'~i~lo~e~dlq~~~P'g:~ ~~ wiu 1 ~ ~~aco/~ul~ 'i:8~~e , J:~al~~ da aoln, una donna, lo... Forse l'errore con.slste ln questo comune scambiare la cont.osn con li peccato. In que• sto Jmpaurlrsl .sistematico d~la Legge; nel aoggl11cerc a una. rlbelllone più nMco,;ta, Ipocrita .e quindi verr tment c peccaminosa., che agli cechi del !11~ n.do, cmbra rlnuhcln. Questo l! Il p3.esaggto gene: aie In cui I due lavori teatrali di Diego Fabbri trovano la l«o lnc1denza reciproca. Convtrrà, a que.sto punto, sccndel"C sulla at.-ada che li collega., e ripercorrere, con un certo lnte• rcsac critico, qucll'ltluenarlo, La concci.lone che sopra tutto pub lnt.ercasare Il lettore o lo spettatort: - anohe se non è osprcs,o;adi· dMCallcnmcnte nel tosti - è li t.rimslto di Dlo conti nuo, lntntcrrott.o, osmotico, dall'uno all'aJ. t.ro del protagonisti ( - ripetiamo J1 teatro di Fabbri è un teatro dl &oli prota• 1ronLsU-), facendo di ognuno un perto• nanlo, 11nzt e Il personl\gglo ,, net momenW In cui egli prende voce perché la luce ~I è ~';;:d:~~~~ ~~1.t:ti! r~~l:.i,~rin d~~=~~ Da sinistra: Jean Anoutlh, Blueltl e F~bbrl a Chezlèrcs lSYm.cr.., una. funzione di sottollncntura di ordine 11pl• rltunlc, certamente Il suo Rione luminoso ao• vrcbbc spostarsi da questo a qucl.•lodel pro– tniron!atl, a 11ocondnche Il monologo (la cro– nacn dell'Incontro fra l'uomo e Dlo) VRdR d11U'unoall'altro e poi all'altro, In una for– ma continua di comunicar.Ione e d\ contagio anche non richiesto. Cioè, come Dio pM·aa dall'uno 11U'altro uomo con la Sua luce, cosi !I personaggi o - e cioè li , lottatore con Dio, - J)( l5.sa ora nell'uno or,. nell'altro uomo per perseguire questa conttfla, durante un clrcuno di travMtlmentl umani dclii\ du• rat.a dell'universo. La Ofazla sembra CMcrc, quindi, nell'impostazione crJ4:tlnna data da Fflbbrl nJ problcmn, QUC6to e momento del lott,atore In clasouno di nol ,. Tesi udita e originale, lo credo, 11c la mia. lnterpret11• zione risponde al naturale convincimento delle sue opere, Essa rltne la Orazia come un movimento dinamic o, nn7.lchè soltanto co– me un'Infusione. E.sn permette, Inoltre, che ia Or11.11la compaia con transiti negativi, e&– sendo un movimento e quindi una Misura.. E' Il caso di SCf'1!'.lo e Renato, In e Inquil!!I· z!onc ,. rhe non ne rlcono..~cono il passlUl'glo. (RENATO - Non credete nlla. e grazia,? SERGIO - La metto un pb dn p.'\rt.e. Come se non cl fosse. Non so come tenerne conto r.:iz!onalmcnte>. Talvolta, la pcrso1111. che par• la con 111. voce di questa Orailn. per unn ve– riS!lma soluz!one della pslcoloala 1,0ggettlva, Il\ scorge nel ,•!so e nel comportamento al– trui, come u la propria. Immagine si spec– chlnS$c con ben cHvml attributi su quello specchio. Anqela, In e Inquisizione~- la rlco– nosce ne 1 1·uomo che am11.:• Il m!o amore per lui... è dh•entato mostruoso: l'amore di una donn,. come mc... li mio nm(ll';'etutto terre– no... pieno di des!derl. .. pl'r quell'uomo eletto, !e~nato ... Lo sentite Il mio cast.lgo dov'è? E' nell'amo~e ... è nell'amoce che non pub più ,1verel, IN(!VISIZlflNE di GIANCARLO VIGORELLI Sulla scena Italiana cotttemporcmea f problemi morali per la prima volta tro– vano una lmposta.:tone e una soludone come In questo dramma di Diego Fabbri. E Pirandello, chiederti qualcuno? La ri– sposta è prccln: Plrandtllo, a11che quan• do ha abrontato d.t:i problemi nwrall, li ha fmpo&tall e &oprattutto lf lta rt&oltf come fossero dei proble,nl Intellettuali. Il dramma, ftt Pirandello, andava subito a crt.!talll.:zarsi 11cl cervello; 1101t ver nulla t suoi personaggi erano u11 vo' tutti estra– vaaantl e maniaci e ognuno sognava a suo modo df uscir fuori da questa est· stenza, come Il fu Ma ttia Pascal, e rffartf una .sua vua estro.sa come se avesse f Pie· df su un altro pian.eta che non fosse ptil. la terra. Ctot, anche Pirandello scon}1na– oo nella coaslonc. Fabbri110: sta sulla terra, anclic quando le a11imc del suol 1Jersonaggi sa1wo far vtole112aal ciclo e meritarselo. Il dramma di Fabbri t sem– pre una rissa del sangue, è semvre un urto di CO!cien:e; e spe.s.!o se I suoi 11cr• .sonaaai sembrano ilt carne e oua noctlum phantnsmaUm t la riprova soltanto che egli ha saputo parlarli dentro alla notte dct se,ul, cosi come saprà poi rlportarlf _ ,1cnza ipocrt.!ie - alla ftne della notte e ctoè a u,i'alba di redenzione e di salute. Diego Fabbri, allora, è un- -drammaturgo crlstla,to? Per fl pubbltco di Francia, abi– tuato aUa perJ)ttua querelle dl Racine e di Cor11ellle, questa sembrcrQ. u11a do– ma11da e u11a rf.!PO!ta super/111a; in Ita– lia, t11vccc, è mt titolo fn.solfto e direi uni– co. Non fosse altra, tlifaW, la sua. totale di//cren:a co11 Pirandello è questa, che Fabbri è cristia,ìo quanto Plra11dello era un piccolo ldcali.!ta hcgellano, ./ quattro personaggi di Inquisizione sembra.110la rcincan1azio11c di nlcu11c Im– magini ba11dclairfa11c, l'h1gan110 e Il Ri– morso, la Sant/td e la 1'1qulctudb1e...; anche se .sono Quattro soltanto so110 cosi ccirlchl di simboli e cfo~ df azlo11I da µo– polare u11a galleria. E sul frontale di questa Galleria del Bene e del Male, Diego J,'abbri lta trascritto un vdrsetto del Va,1- gclo di San Lu.ca: e Non v'è nulla di 11a• scosto che 110n si debba mant/cstare e 11ulla di scorcto che 110,t debba risapersi e 11011 ve11aa messo in luce. Badat.c dun– que come ascoltate ... ,. l tre atti serra• tissimf di Fabbri sono questa acuta, ac– cc..,a, spalancttta au,1culto:io11c, $1110al batticuore. ,1h10 al capogiro: chi scctena cosi f suoi personaggi, dov'è quella mano 114.!costa?E' cosi che Fabbri .!Pia f pauf d! Dio sul passo dell'uomo. GIANCARI.O , 1 1GORELLI iblioteca Gino Bianco Come accade nella pratica delle lmt>resc iuiont.stl~hc, la. lotta <"hlcde Sf' stC$Sa e chle• ~e Il ristoro. Tolvolta questa contesa dcll'um11.– n!tà contro Dio è 1cagllAtn sul prete come mero bersngl!o carnale. come c.~cmola.r·cvisi• l:lllc, e quindi meno rl!!pettnbilc, divinità. Il pre te loua con il prete. Il laico con Il pr(tc. La rlspeU:i.billtà formale del sncerdote rlce,•e dR lla vita concreta I più duri colpi. Pero questa è IA nmtw.a squisita del suo prlvlle• ilo, ln fondo: questo po.,to di b.'ltta~l!a all'a.r– mA. blanca In campo spirituale. O 1tlmeno, c!O v ale per coloro che ne E:Onodcçnl. Re– nn.to (In eInQuhlzlone ~> dice: e Il modo di quel prete ml dh. fastidio. FACCIO perfino un pò di fatica a dlfendem1! da Quel ohe di– ce...,. E continua, e SI spara:e la fama. dl un samuario ... cl Lra la vlt.a e la morte per amo. tuo? • ... SI dal momento che noi varcammo quel limiti.., guardava Il mio corpo come la cawa. della sua disgrazia. Ed Io ero pcaliz– ta.,a, a.vevo perduto Interamente la mia al– cureua, quel coraggio d'amore che è un pO la nos!,ra forza, sempre, anche nelle &ltua– tionl più disperate,. RENATO - Ho sentito che dovevo aal• va.:tl... E altrove. quello 1t.es: so sentimento ordl• narlo è gclo.5la - cioè e selu.otJv'6:mo, contro la società e l'umanità, come se non 11 do– \'esse rl5chlarc, come se nella steMia natura e origine divina - che è comune a tut-tl, cl fo~e un altro germe; cl f~e Il per!colo di ~ 1 iee11nt~~nl~~:~~unf:~rrin~n d~roc~~ Istintivo e cOllettlvo di prost!tuztonc. di or'!lla mor11le. Angela è Armata a qumo modo: C•Ml pareva ohe li nostro amore sarebbe maturato, si sarebbe lnzrandlto, se 11vess!mo Insieme. varcato corliff{losamente . .. certi limi• ti di moralltè convn:1on11.le.Pe' r'Ch! tNnevo che potesse s,empre afugglrml rimanendo !er• mo In quellA zona di passionalità bilmca ... , - e più tardt - e Io t'amo al ounto che rl• nuncerel ad averti, purchè altri non t:ab– bl1no ...:,). E In altra pa.rte d~l'anlmo è lu.,lnga, clM provocazione. ANGELA - .., Ero cert.a di quella golU• zlone °"" lui... l'o.vrel riavuto ... SERGIO - .... U-1 In fondo raq-g:lunsequel ohe volevA.e fu contenta ...ma lui... RENATO - .... Non ti !el accorta che ml pc,:i1. sentln nl amato cosi violentemente ... ANOF.LA - .... Sono Klunta a farmi tuar• dare d A lui con occhi di desiderio ... ANGELA - .... Macchè Ubc!'tà, maochè In• 1r 1nno di D io! E' che gli piaccio ... NOR.MA - ....Cl ln•annA ancora una voi• ta . e finiremo Dt'l' credergli... Ed è lngua.rlblle attesa dell'Altro, di Dio e C'è come un sltdllo. che lo destina ad al• tro,., ,; e E vkll scendere dalla «<:ala, non Il vesco;ro che doveva ordinarmi. ma Cristo.,. , e Non all'lm1anno della donna, ma a. qurll'l di uno molto DIÙ forte ... > e Io che ho can– tato l'Ave M11r!o.mille volte. milioni di vol– tt ... ? Io che cosa l'IOndiventat.a? Pcrchè 11 peecato non s'è fatto dlstt11tto come m'A• Yf'VAnprome!"O?, e Io dicevo - ti omo - èd avvertivo che la. pnoln, Il sentimento era più vuto. molto più vMt-0 delll\ peraona che lo riceveva? , Ed è quindi coablt.azlone a tre con Dio, un e m~nue à troia, di cosl differenti pro• fri'~~: 1 ga~m: ctgeo~lm:\Jo~~dafr!:.lo~~atl~~ 10 l'odio. e da noi verso noi ste,sl, e da noi verso irll altri, e da noi verso Dio, tr111for• ma.nd0.!11. rlircnerandosl più volte, lnvolven• dn11(In forme vlrh'I e vizi nuovi, ftno 11ll'ln• ,•!dia. che è Il aen10 gunremo dell'emula• donf' c oniugale, ed In genere del rapporti um11.nl. ANGE LA - Invece superò la crisi... La rAbbl11.che provai... F'u veramen~ qualcoaa di mn•tr,•t'l'!O. ABBATE - Paura della sua vlt&, plut,. toato. SEROTO - Avrebbe dovuto uceldere lul l'Uomo. l'octR'ettodell'amore che le 1!u11:glv:t ... EUGENIO - Perchè - sai - sono 11:n errolstl che 111 commuovono e pl11ngono pl(l facilmente degli altri. 011 uomini coaldettt di cuore. E lo lo aono: tu l'hai detto. Immaginando Il mondo attraverso questa strat11rrafta, aucl che si vede è l'lniru11rlblle dlMlrdlne decrll Istinti e la trama Q"rossade• irll amori partlcolArl. Non una trama gN>• metrica, ma una con1terle di nodi e di In· tl'rsezlonl. Eppure si prCflent.a ou11al lmme• dlatamente che la vite aplrlt.uale e la con• l"IStcnZl'l di Dio hnnno 111. loro ra{l'lonc In aue– l"lOvociante mercato amoroso: e si potrebbe prevenire che l'amore moltlDIICAto. che l'a• more crencrAllzzato I!: u\ù AOprMSlmaUvamen. te vicino All'amore di Dio. QuMto è certo uno del rr,omentl nl\1 felici dell11 no,lztone Jd"'ale di F:it--brl; vi è dentrn una forte In• tublonc ™'Ctlca: c,sa è oli, forte. e più S,I• stinta, clclla te,! conceltw11le. e Perchè le vog:llo diverse da quel che 60• no? Che diritto ho dl trasfor.mare la loro natura di donne per le quali l'amore fi tn• tcro, esclusivo, possesso, senza rlnunclc, ,;en– za comprQmes.•11? ... Pcrohè lo. veramente, le nmo tutte e tre. e cont.inuerel ad nmarle tutte e tre 11nche6e non cl fosacro più ac• canto a me. reali, vive... Volete ooncellarlo dalla faccia della terra un uomo che e sente • cost?... ,. Perchè, secondo Fll.bbrl. si deve salvare, ma non trasformare l'Uomo. Perchè l'Uomo, In auanto cre:nura di Dio, ha gtà In ·gè unk Impossi bilità. divina di trRsforma.zlone, una matrice, un11.ftrm11.di ordine aoprannRtura- 1e. Po~!Amo snlvnre gli altri. non c11.mbl11r• Il. Socsso si scambiano I termini della que– stione. ed è ancor11.ner Ipocrisia e per esrol• smo. SI dlce c:t t vog11os alvlire , - sl J)tOU: e tJ voi:llo tras! orm11.re, . Spc. s.so. al contra• rio, Il desiderio di salvare qualcuno ~ frtln• MASSIMO ·FRANClOSA (continua a pag. I} OPERE di DiegoFabbd Saggi: CRISTO TRADITO Teatro: RIFIORIRA' LA TERRA (commedia in 3 atU) ORBITE <commedia in 3 atm PALUDI (dramma in tn a.ttl) LA LIBRERIA DEL SOLE (dramma In 3 atM) RANCORE (dramma in 3 atti) lNQVISIZlONE (dramma 1n 3 atti) IL SEDUTTORE (commec!la In 3 atti) Radiotea/.ro: RICORDO (1 atto) IL PRATO (3 atti) n. VIANDANTE DAGLI occm TUR- . CHINI (1 I.toto) DIVERTIMENTO (1 atto) IL BOSCO INCANTATO (l atto) DELIRIO <l atto) CONTEMPLAZIONE (1 atto) TRASJ\llSSIONE L~TERROTTA (1 atto) IN'l'EH.V1STAA Dl<lN'l'lS'l'RE'l'TI UO.N .l!'ABBlU -!f.. Pavese, Charlot Cecov e Antonioni i\l r.

RkJQdWJsaXNoZXIy