Fiera Letteraria - Anno VIII - n. 1 - 4 gennaio 1953
Pag. 6 LA FIERA LETTERARIA Domen;ta, 4 g,,nnaio 1955 RECENTI MESSEIN SCENADEL ~~REVISORE,, IN RUSSIA "CHECOM~IEDIA SI PUÒAVERE SENZA VERITÀ E INDIGNAZIONE?,, ..... UNA PRIMA MOLTO RIVOLUZIONARLt APRILE 1936 I Il Revi.sore è stato recitato. • lo provo un sentimento di strana. confllllone ... Me l"upe,t. tavo. MJ)eVO in a.nUdPo come aarebbero andate le eo5e; ep- La rappresentazione piacque allo Zar ma scontentò l'autore * di ACHILLE :nocco Il riu., o Gògol io avfl:a oppre.so a lla. scuola: non :,,,em. prt lodev olmffltt, t non t4n• to dc ri&panniargU, a.nclu In aeguito, conti nue in ctrt!!.Ut gnz.mmatlcali, lt.ufca.ll t per– fino ortografic he . .\fa la iva lfnguc materna, l'ucraino, tra appena un volgare, anche ,e un pato di buonttmpo,11 come il KotljarèV$kij e Vcullfj G6- gol. 1)(1dTt di Gi,gol, 1e n't• rano vaZ.,i ~r certe lor Jan– tll-m giocose di ambiente pat• ,,rano: e.110 serviv a egregia– mente alle semplici conver.sa– . ?iont dei ccnaccht di Dfkon– ka, t non meno egregiamen– te al complfcatl litigi ~llt CO• mari di Mirgorod. La lingua ~tttra.rta era il ru.sto; e fl ru..uo ogll inizi fUll'Ottocen– to aveva ancora tutta la na– tura. di una lingua libruca, cht a.ppena iucita dagli arti– /1.zf . d tllo .riavo tcclesia.rttc:o .si anda va e.rercitondo nelle ar– tf/icic.rtftà p.seudoclauiche e l't.tOrnato dei primf componi– menti romantici. I modeUi lttttrari tran qutUl, e ,u qzulll a.veva /atto ,cuoio. an– che Gògol'; il quale, pVb. riu– ,ci .rolo in parte o. imitarli, ch.t le co~e andat10no po-1sa– bUm~te /intanto che si trat– tava di ducrivtre un r>ae.sag– glo, o u na. acena d'o.more, o narro.re qualche leggenda, ma aUorcht cosacchi e comari ac– correvano a /rt:Quentare la pa– gtno, lo lingua vera aveva la reo/:~~ c.,t~e:':ir~v!olf.!~fh,:~ e q~.sti passava f.stintivanun– te a servirai dei pro9rll mt'z– zf. La testologia delle VCillle rivela tutta uno /otica ,:ti tra– duzione dalla .rte.wra iniziale al testo canonico - 11tl dia– loghi e gli epl.sod.l uiHentf; men.tre la composizfo11e del peui di bravura è avvenuta in nwo fin dall'Inizio. Qrul volgare operi, -una groa.sa riv oiu:lo~ 11&lLapro,a letterari a ru.ua , dove al con– venzionale e a ll'arhtocratlco so.stftul /orme vive e aderenti a1 lin9uagglo parlato; ma Ju cmcMeau.sadi un certo .scon– tento per Gcool' cht, nel con– .seuo dei letterali contempo- rantl, /fnl col aentlr.rl .spe.uo un plebeo. A Jormarg ll tale cosclerua operi, tn gran parte 1a. critica, che gli rlmprooer6 sempre pre.sunte ro.z:eue e reali .JCOnvenienu. Certo t che nd ra«ontl gogolf4nf vi .sono delle parole e delle e– .sprouioni che sarebbe meglio che non Cl /o.saero; ma ,e non cl /o,.rero non Ci .tartbbero neppure quel per.sonaggi che se ~ 1er110nocon tanla in– ,ioconte e lieta noturaleuc. Percil, i n que l racc<mti G6· gol' non per.se mo.i l'OCCG.fione di interc alare qualche paten– te df t1ob!lta, o.Drendo .sa ggi di e .stile• Co.ti rf.spondcn.tl al gu.sto comune che /uron gli unici ad cuere O.J.tuntl agli onori antologici: con.sld.erava Il IUO modo l.Jtmtlvo di uprf– mer.sl - come riconobbe a.per– tamen te pii, volte - non pro– prio degno di a.n tologfa, e ten– ne a mOJtra .r.sl ca.pace anche d·ouro, di i mpeg no maggiore. lioteca Gino Bianco Non ho più la forza di agi– tarmi, di dlso.utere. Sono stan– co di corpo e d·anlma. NeSl!uno. lo giuro, Intende o sa }e mie ,offerente. Tanto peggio! n mio lavoro ml disgusta. Vorrei andare, Dlo sa dove. A SCEPKIN Persona13gi delle "Anime morte,, I CORDIAU SPETTRIDI UNVISIONARIO DIGENIO * naetolisieo del reole (Contlnua:lone dalla pag. 5) :~~ r~a~~iio ~~:f~.pee~:~~:m·r:::~:rit andRr via finché non si fog,sero daU la mano. h•àn l\'àno,,1e. quello con l'occhio guercio. cictte una spinta R Jvàn NlkHorovic - per quanto un po" di 3eanclo. tuttavia assai ln– ciov!natR - In d!re11tone del luogo do,•'era :~A~nlv~o~~~rlm~ 1 l~s~~~~c:,rcr;:e n~~a ~~ ,·enlre In alcun modo R capo della 6ua bisbe– tica lnf1mterla: lfl quRlc. per quella ,•u1u, . non v olle sentirne di ordini. e qu11.slp er di· 5pct.to Rnda,•a sbnlcstrRndo a dtst.11.ru: e spro– positate , e In senso tutt.'AITflt .tOCCHltrn rlo (Il che dipese torse dnl fatto che a ta\'Ola c·cra stato uno 8propo.sltAto numero di elll!!rl di s,•ar!attsslme sorta). C061che l\'Àn h•ilno,·tc andò a finir nelle bracci& di una dama ve– stltR di rosto che. per curiosltÀ, erR venuta a flrcP.rsl Il in meu.o. Un tal segno non :,ro– fttAVAnulla di buono. Ciò nondimeno ti giu– dice. pe.r rimediar Ja faccenda. prue 11po• sto del slnd11.coe dette a l\'/m I\'Rnovlc unR sp!ntn nel \'el'M oppoeto. Questo è, li. Mlr• i:orod. Il metto usuale di rappaclnre gli .uni– ci: e~ ~ Analogo, In certfl tal QUK!emlsura, al gluoco dellfl palla. Come Il giudice ..:bbe dato la splnt& " JvAn 1,•Ano,•Jc,h•an JvAno• vie. quello dell'occhio guuclo. $I puntò forte e dtttc unR ~Inta a h·An Ntklforo,·lc, dal quale t,trondA\'ft li sudore come la p!oggl.- da un letto. Allora Il circondarono dfl tutte le parti, e non Il 1ucl11.rono In pace fino a che non si furono decisi 11.dani IR mano. « Dio ,,J be– nedlc11..1,•An Nlklforo,•lc e JvAn hRnov!c! In coscl<"nu: per che COSR vi siete mal letlcRti? ~!~z1e~:u ~~~1~f7;'.en\ ~~e~:ov~pi;,,gf~: di- e Io non !O. dWe. am,ttnte per ln ,tan. chtt.11\ Iw\n Nlklforo,•lc (81 \'cde\'a che era tutt·11.1troche Rv,•erso a rifare la pRce1: clo non llOons'nbblR IRUO di male R Jvl'm l\'À• no,·lc. Perchfll ml ha se((fllO lo SlRbblolo e mole ln morte mln? •· e Io non FOn0 oolpe\'olc di lllcun penerso disegno 1, dls.~e Tvfm l\'ftno,•lc, stnzn nlure IO uuarrlo su h•An Nlklforo\'IC, e Oluro di• nanzl a Dio e n \'OI. spetrnblle noblllfl, che !o non ho fallo nulln di mRle al mio neml• co. PerohC ml lnfnmft, e dllTnma li mio gra• do e Il mto SlRtO socl11le?•. , Ma COSI\vi ho mal dltramRto, ldm 1và– novlc. lo?• dl."~C IvAn Nik\!oro\'lc. Ancora un L~tAnlt. e IR ,·ecehla lnlmlcl!.la ,arebbe cRduta OIA l\'ftn NlkHorO\'IC stava frugi\ll• dOEI ln tR~R per prendere la tabacchiera e dire; «Servitevi•· e Porse che non è stato un dltramarml 1, rl.~se Idn Iv/lnovtc. ~ni• !C'IUc,•are k> SJ::uardo: e allorch~ \'OI. gtgnor mio onore\'O· le. of!'endcste U mio grado e li casato con tal parolfl che non sta bene sia qw ripe• tuta?,. e Laaclste che io vi dica. lv;m IvAncNlC.. dR amfoo! • (e qui l\'An Nlklforovlc toccò rol dito un bottone a l\'i\ n h•Ano vlc, ciò che era 6egno del 6uol umori perfet.tl >: « Voi vo of– fendeste 11 dla,·olo s a per ch e cosa: perch! vi dissi papero... ,. l\•àn Nlklforo\'IC sl 8CCOr6C liUbllOdi 11.ve.r comme&SOunR grave lmpruden:r.H nel pro, nunclare quella parola, ma onnRl era tardi: quella pii.rols era già pronunclflla. Tutto an• dò a catR[Rsclol :':e a &entlr .11rc quella pa– rola senza tt.Jcun test.hnone Ivàn l\'.\no\'IC era u5"1to fuori di sè. ed era montato su tau fu!'ie che Dio ci preservi dei ,•ederle in un ~~~~t~ ~e '"t~nd~~q~/n~~c!: 1 Je;~~e,~~ parola ns.saMina era atatR detta in m'"UO a un consesso dov'era un ,•blblllo di dame. al cul cospetto l\'àn l\'àno,•lc par• lcolarrucn– te t<"ne,· a R far bella figura? Se h·An Nlkl– fllro,•lc si ros.se oomportalO in modo ù!,·et80. !!"ea,·es.._ ote detto t'Olatile. anzi che papero. c·era ancor modo di rimediare. Ma - era tutto finito! Egli s!rttclò un'occhiata su h nn NlkHo– ro\iC - e quale occhiata - se a queu·uc• chlata fosse stato oonferlto potere e:,;ecutlvo, essa urebbe mutato In µoh·crc hun Nlkl• rorov!c. Quella occhiata gli 06p1t1 ben la compresero. e furono eMI &tessi ao Rffrettt'r• si ad allontRnarll l'uno dall'altro. E cote• st·uomo. esempio d'animo mite, fui:gt In prc• dR n una !urla spa,·entevole - sl i;tt.gllarde tempeste 1)()6SOnoscfltenarc In noi le PllS· sloni! Per tutto un mese non si udl p1\) nullR di h·ftn l\'Ano,•lc. SI chiuse a chl&,·e dentro la suu cRsn. Uno scrigno t-e@:reto fu aper:.o. e dallo ~rlgno ,·enncro estratti - che cou? zecchini, patrl11.rc111la\'ltl tccchlnl! E que• sti zecchini passarono nelle mani 1mbrt1ttRte del Cfl.Cl\lnchlostro. La CR\ISRfu p()rtftll\ in Corte d'Appello. E quando Ivàn Iwmo\'IC Cb· be la lletn 110\'Clh\che a\l'lndomam sarebbe sl!l.t!\ risolta, soltRnto Allora tornò a rimira– re il creato, e si de.else a uscir fuori di Cl'.dR. Ahtmf'\ dfl quel momento 111. Corte d'App('llo not\11cò op;nl i:!omo che la cam,a ,arebbe stata rtsoltR domRnl - per dieci annl {Da e Nocella .tu come Ivdn Ivdnovlc letlc6 con Ican Nikt/orodc »J !\ICOLA V. OOGOL
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