Fiera Letteraria - Anno VII - n. 48 - 30 novembre 1952

DOMENICA 30 NOVEMBRE 1952 CA FIER_A_ !-? T.TERAB.IA Pag.7 ARTISTI ITAìIANI . - SILVANO CASELLI - « Ritratto di Straw!nskl > SILVANO CASELLI * di fJRIO VERGANI La pittura del giovani. o, meglio, la giovane pittura deve ritrovare i suol miti, Eugenio D'Ors. in un suo saggio recente, ha scritto che non si può parlare di un decllno di quella che comunemente si chiama e arte sacra •. Anche i. ·pittura de! paesaggisti francesi dell'Ottocento è arte sacra. Non bisogna fermarsi ad ._o$Servare che essa, og– gettivamente, non rs!figura riconoscibili episodi della storia. sacra. Intesa l'arte in senso $08G'ettlvo, l'atto crea– tivo dell'artista - la sua contemplazione al dt fuori di sé o dentro di sé - .è già per se stesso atto di fede, di Ulumlnaz!one, di preghiera. Il problema è dunque non tanto quello della creazione d1 figure o tmmngini dl un mito come tale facilmente rieonoscib!le secondo· Il metro normale della !ed, o dell'estetica, quanto quello, ormai, della scoperta tn noi stessi di quell'animo fidente che ap– partiene a.ll 'eternit.à, ed esce dalle formule della contin• g~nza oggettiva per assurgere all'atto creativo che cl !a partecipi del fatto religioso dell'Intera creazione. MOSTRE ROMANE * Lasettimana della Kollwitz Oltre centocinquanta espositori rappre– sentano una generosa dimostrazione del pieno maturarsi della stagione romana * di GIUSEPPE SCIORTINO Se si vuol e66ere !edel! cro– nisti, senza venir meno all1m– pegno crit.lco, sulle mostre di questa. settimana li.sogna pro– cedere per accenni, tn punta di penna. Fra personali e oollet– tive abbiamo una diecina d1 esposizioni oon oltre 150 espo– &itort ttal!ani e str~ill!eli: il che s!gnJ!lca, dal punto di vista quantitativo, che la vita arti– !;~~,~~~~ capitale è in pieno Importante è la mosti a di Kathe Kollwltz aill' e Obelisco >. Quest.a Viioros..1. disegnatrice, nata " Kl!nlgsberg nel 1887 e cresciuta in un ambiente gc11e– rosamente ansl06() di rifanne sociali, conobbe la notorietà in occasione della ccndanna. degli organizzatoli di scioperi, chie– sta. da Guglielmo II e appro– vata daJ Re!cllswg. La Koll– w!tz &! llSSOCIOÒ alle proteste dei suoi compagni di fede e pubblicò il grande oiclo del « Tessitori •· Nell'Qttobre del 1914 perdette !I figlio maggiore in guerra; e non aveva. awuto ancora la foraa di riprendersi a.llorchè l na.zistl la depredaro– no di tutto e tolsero le sue 01:>ere 001 mtLSclche le aveva– no in precedenza acquist.ate. Si tratta di un'art.ista auten– tica.. vigorosa. che ha inteso rarte com.e una missione e co– me una spinta elevatrice da o– gni punto di vlsta; perciò l' , Obelisco • ha !atto opera meritoria allestendo la piccola esJ)OSlzione. che consideriamo - oon la. mostra deJ bianco e nero di Cn.rrà di cui parler~9 nel pr06Simo numero - In piu importante msni !est.az :c,ne ar. tlstlca della ·settimana. ... Eva Fiseher alla e Cas.5n– panoa. •· Not stJmia.mo la Fi- l sc.her e non dimenticheremo mai I suoi mercatini dipinti e quasi Inventati con un gusto cromatico personn.lissimo. Roma: 52 artisti dl ben 15 paesi; e, tra. cti essi, come ac– cennavamo, uno ventina di donne. La ooJ:ocazlone delle o– pere. pur e.ssendo l'amb~ente quanto mal suggest.Ivo, è sta– ta fat.ta senza criterio da un'ordinatrice che non se ne ntende O'Enit potrebbe util– mente RppC>ggiarsi ad arListi italiani che curino con.s,s.pevol– mente la selezione e la co:.:.o– cazlone delle opere del loro coHeghi stranieri: sarebbe an:. che una buona ccoa.sione per u.n simpatlco incontro). Del tutto ingiustificato Il primo premio assegnato alla cro.c-t.a sporca informe banale cli un ragazzo sp:1gnolo. del qua.le è pertanto degno di nota un al– tro quadro con una colcnna a! centro dlpint~ con un bianco ben trovato. Ci ha sorpreoo tra 1 giudici delln Conumssione il nome d.I Emlllo Cccchl, uomo di provato gusto. Fra gli a,rtistl notiamo: Vin– oent Caprnro che ha un'im– pressione notturna delle Ter– me dl CaracnJln nella qua.le alcune !onne escono suggestl– vnmenle dnl buio dclln notte: J. K. Wol!ord col colore matu– ro ed efficienro del suoi p~e- 5a.ggi; B. Mustieles Navarro che ha una. scultura Mani.ma ~t:a~it:iio c~n~!!~~hi~ rimanendo anc01:at1 nll'espres– slocJm,o, hanno spesso buoni e m.:'ltur1colori. Fra le esposi– trici, a pr~lndere d,3, altre pur degne di una citazione, dobbiamo sottolineare la 1)8J'– tecipazione della pittrice au– st.rlac3 Gerda Kreutzcr. che 11nche all'ultJmo Premio Bolza– no era stata notata e messa in luce con un·assO"n.3.e.ione. La Krcutzer non si èis006ta dalla linea di certa pittura ohe lln Il suo nlR.. ~imo rapprec;entante In Kochosk.a,. pur riuscendo a infondere :1.lle sue rapuresen– tn.zioni un Inconfondibile tim– bro oersonnle. Fnvoll'-tlcl ~ono Il Paesaogio a Posifano e Roc– ce a Neìtuno (quest'ultimo oon un bcl sole vangogh!ano), più legata al reale- la Veduta' dal KATIIE KOLLWlTZ - e AutorllraNo • Pincio. La. pittrice istintiva– mente vede le cose sotto forma di ,:locattoli: giocattoli fanta– siosamente colorati. senza una statica, mossi da u.n'arta di gioiosa ventilazione nella loro lindura da serra. prealpina. Altra collettiva, alla quale p!lrteclpano 71 opere, è In I Mostra d'narte figurativa fra artisti mutilati di guerra. Due ciechi di guerra espongono del– le sculture di un certo rilie– vo: F: Bausola con Jn hoc si– ano in cui il volto del Crocifis– so ha una dolorante espressio– ne de e Pietn Ronda nini• ed Ernec;t,o Mnsuell che ha mo– d.."'"llstoesemplarmente Il nw– tilato. Dolci rono le due cere di Giu<;eppe Martlni, pieni ~i poesi~ I due quadretti di Emi– co F"6iolo, mutilato da ambe le bmccl.n. Antonio Amore ha del pae– saggi ricchi di colori impnsta– ti con s!.C-uraesperienza; C. E. Oppo ha. uria Prima comunio– ne. che non riesce a rappre– se.ntnre coerenteYJlente nulla ma si perde in un particolari– smo da vetrina, mentre la, Na– tura Morta con pipe, dipinta alla brnvn. vorrebbe ga.regglare con Sciltian. RieordiaJ:1)0 tra gli altri espositori: Amaedi. Cangi.anel– li. CardJJe. Cr~a. De Meri– nis. La.Z1.a.ro.Limido, la cro– ccro.ssU'l.aJ Ina Moretti. Nicolini lunior, Nordio, Settece!J e Vl– gnett!. Alla e Ta-zza d·oro • Roberto La carrubba, che qualche an– no ra. si feee notare per certe sue $?UStose raipprcsc-ntaq;l,on1di ambienti e di credenr.e dell'In– dfa, espone un gruppetto di opere che non smentiscono le qua.lità dell'artista. Anzi dob– biamo consta.tare che la pitbu– ra di La Carrubba si va sem– pre più orientando e consoli– dando in senso tonale. C'è qui quaJche pa.o.,saggio e un gruppo di uomini, tenuti su tonalità vio1a. che dànno la misura. del– le non comuni f,acoltà. pittori– che di Roberto La Carrubba. Vorremmo presto vedere l'ar– tista impegnato su altro pia.no e hl grado di affrontare ci• menti superiori a quelli con– sentiti dal clima. di un localet– to della bohéme artistica ro– mana. Questa nootra rassegna, a.– perta da una donna, voglia– mo concluderla con un'altra ùonna-c la pittrice Isa.bella Ma– rullo, che ha iniziato la sta~ gione aJla galleria Fiorant con una mostra ricca di quadri rappresentanti figure, nature m:>rte, paesa4t'gi, a11egorte. In ogni genere cli pittura la, Ma– rullo profonde i tesori della wa sensibilità, senza stan– chezze o sbandamenti. Ha. un tono eguale la. sua pittur.ai. , un continuo controllo, anche se gll esiti non sono sempre po&tlvl. Se a volte et porta nel cam– P<> dell'allegorico (I ca.valieri dell'Apocalisse) con sovr,?istrut. ture letterarie, di ciò cl ccm– pensa con del ritratti caratte– ristici e coloristicamente par– simoniosi. oltre che con delle nature morte di buon s:.tpore .(C!lcciagione). La Marul!o è, fra. le plttrici, une. delle poche che sente il suo la.voro non come uno sva– gno o un motivo di mondanità o di vanità: ma. come un im– pegno da assolvere sen~ ba– rare. GIUSEPPE SCIORTlNO LE11ERA D'AR1 E DA SAN GIORGIO * L'ISOLA DEL SILENZ ·*: di GIUSEPPE MARCHIORI Narrano le storie eh.e fin dal ,ecolo nono nel refettorio, i soUtl ignoti, proba.bllme1tte f venutant o.i. :eva.no messo pted.e &ull'fsola sotto La gutda t1t uno ulante maructallo, c:testinàta a far da scena nel mezzo del ba- avei.:ano costruito u.n teatrino, per dtverttre, cino, quando Vene,?ia incomincio ad. a.ssu• co,i le recite det /llodra.mmatlci, la guarn!– mere /o stabile aspetto con..,acrato dalle gione e le famiglie degli u/l!ciali, eh.e abita.– vedute plù Jamrue d!s,ignate, incise e di• vano nell'isola. Ch.t niai avrebbe potuto rl– µinte. Quell'isola era nece.ssarta a rom-pere conoscere nello squallido &tan.zone, divl'.so in la linea troppo unt/onne della laguria e del· due piani (&otto c'era un'offecina), senza la le barene, era nece.ssarta ad accogliere la gradinata d'accesso, senza il grande portale, invenzione marina deUe architetture del con le ftnutre umtltate all'altezza del pavt– Palludto inserite in parte &ulle Jabbrtche mento, chi mai avrebbe potuto riconoscere antiche, e che impase;o ~ uno spazio na- in; quello scempio un ca.po ,l~vor_odel Palla– turale la divina proporzione dell'arte. 1 dio, una delle sue opere piu vicine ana di- Il Palladio diede il tocco deftnitivo 4 un vina proporzione et.et t empli greci? panoram.a per/etto, che ha il suo centro in E cht avrebbe immaginato ne!la. su.a inte– San Giorgio; e pareva davvero un luogo grità. architettonica lo scalone solenne del intangibile per la solennità della chiesa e Lonphena? del mona.stero, per i tesori d'arte in essi rac• Ad un certo momento, cc;1ne spesso capita chiusi, per la biblioteca eh, i benedetttni nella storia d'Italia, accadde un mira.colo: avevano raccolto e ingrandito nei secoli. un tLOmo d'azione, colpito nel suo amore di Era un luogo di pace, di raccogltmento, padre da, una perdita crudele, guardò aU 'i.so – di studio, con un va.sto giardino dalla parte la di San Giorgio come alla s~ ideale per !Lella laguna ricco di alberi annosi, di om- la l.$titraione di un centro mannaro, dt un br~ propfaie, straordinariamente remoto centro professionale e di un centro tnterna– Palladio e Longhena., Veronese e il Tinto- zlonale d'arte e di cultura. Quell'uomo è il retto: a costoro s·erano rivolti t monaci e i conte Cini. La fondazione tntit<>l! J.ta al nome religiosi a far più bella e più degna uno del figlio . Giorgio diventò immediatamente sede giiL illustre per prestigio di cultura. Me- una realta concreta. ~ militari lasC!arono morabile esempio per cht venne dopo senza l'isola: entrarono in azione t muratori e glf riconoscere architetti e pittori, che pur architetti. f piani di rtpriJtino dei comple&si avrebbero meritato la fiducia data ai pre- monumentali /urano a~c.u,:a.tamente st?fdia– decessori proprio per la libertà e l'audacia tt; le nuove eostruzt.oni ini.ziate e terminate delle concezioni. Ma a San Giorgio capita- a tempo di primato. Furono inesorabilmente rono casi più funesti: &oppres.so Il man.aste- distrutti f murt e le pareti e i pavimenti, cht ro. spogliato il refettorio della celeberrima alteravano la struttura architettonica deglt «Cena• del veronese, oggi al Lourtre, !'i.sola edifici: furono rifatti dalle fondamenta al– diventò terra dt nessuno, 1f.no al giorno in trt murt, ricostruitt i tetti cadenti, sgombe– cui gli austriaci ebbero la dannata idea dr rate piramidi di macerie. E a distanza dt sostituire ai monaci i militari. un anno, attraccava alla riva del porticciolo Ormai la biblioteca non est.,teva più: di- la nave-scuola e Giorgio Cini •: i re/ettort, $persi i libri ai quattro venti, smontate e i dormitori, le aule scolastiche, t cortili si collocate altrove le 1nonumen.ta.li Ubreri.e, riempivano di ragaui (or/ani di marinai). erano cancellati i segni dello studio e della Il centro martnaro era ina~urato. meditaztone, che talora s'impongono al rì- Solta11to allora Ju poss1bil~ e sccrprire • spetto anche dei militari più agguerritt co- l't-.:ola dt San G.iorgio Maggto~e; &oltanto me fatti ,sacri. allora si potè capire che San Giorgio err:, d E' inutile fare la storia di un secolo' di una scena, per chi guardava dal.la pi.azzetta* · as&oluto dominio milttare a San Giorgio. dalla riva degli Schiavoni, ma era anche Pqrttti gli au.&triact1 capitarono i nostri. i un punto ideale per vedere Venezia tn una cpit:mo11-tesi •· che installarono nell'antico nuova prospettiva. inquadrata dentro fi,ne. m.ona..,tero una dfre.iione di artiglieria e ad- stre a sorpresa, in fondo at corridoi delle dirittura un battaglione di soldati del ge- logge liberate o nel mezzo df stanze aperte nlo: i famosi e lagunari•• che sfilavano in sul canale della Giudecca, sulla punta della pta:.:'fa San Marco in grande uni/onne col Dogana, sull'apertura del Canal Grande. cheppì sormontato nel mezzo da una nap- Lo scolone d.el Longhena apparve nella pina co~or canlilnio sulla quale era in/f.lato, sua dignità classica; gli appartamenti, le come un pennello per barba, un mazzetto celle, i corridoi, le logge si aprirono al re• di crini nerissimi. Nel porticcluolo costitui- spiro della luce. con le volte a vela rt/atte • to dal bacino del vecchio Porto franco erano nella misura musicale deglt archi ripetuti; attraccati i rimorchiatori a ruote, i e va- la biblioteca tornò alla sua grandezza, con pori• di Giulio Verne, che d.$Somiglia.vano, le ampie finestre sul secondo chiostro, quello quando si mettevano in moto, ai molini a più antico, di più sicura impronta rinasci– pale ancorati lunao le rive dell'Adige. mentale. Ma la «scoperta• più imperiosa. t L'isola di San Giorgio, ai nostri occhi di solemie /11. quella del Rc/e(torio palladiano, convittori del Marco Fosca.rint, appariva co- in cui Io spirito classico rivive nelle pro• mc una /orte::m tmprendfbile, circondala eia 7,orç!oni nuove intuite dal genio. Le esperienze degli ultimi cinquant'anni. anche quelle in a,pparenza più disgregatrici, mirano alln creazione di un mito. Gli uomini s~no natt per percorrere un Eden, o un Ollmi>o. o un Calvario e per riconoscersi cioè o figll senza peccnto. o semidei. o penitenti, mn sempre secondo una spirituale as.<;<>mig11anza con i modelli per– fetti che st9nno nH'Orlgine della nostra anima. Ln nega. zlc.,ne è l'alt:a faccia. dell'affermnzlone: e non vi è vit"n senza attrito polemico. E questo spiega come nnche la esperienza astrattista sia statn, ad un cerlo momento, necessario. cosl come agli uomini è necessario il me– cUoevo ed Il martirio. Si osserva, come, ormai, la polemica sin tanto aspro. da rilevar d'esser giunta a.Ila sua fase conclusiva: ·1•es1stenztaltsmo indica il suicidio come la sal: vezza e l'astrattismo rinnega la .flgura umana, cercando divinò assomiglianze da sillabe pittoriche. D'altra parte e dopo l'esperienza metafisica e surreallsta che cercarono .figure immote, sem!dei e frugarono net viscidi o lunari silenzi del sogno, la lormula della e realtà magica • tncUca, già un ritorno verso i canoni di una legge, che ha le sue radici nell'eternità. stes.sa e nel suo modo di con!l– gurarst in t...'l.ngiblli Immagini. Il nuovo renUsmo non guarda. solo al vero: ma ad un vero trac;nmanato. Assi– milate le rivelazioni plastiche e cromatiche per le quall fu necessario il ritorno nel primitivismo cubi.sta. o nel– l'arte negrà o in quèlla de! grafiti de! cavernicoli, l'Rp– peUo viene \n nome di un vero nel quale si addensano esperienza e suggerimenti di sentimenti che parteclpano df'lla misura di una umanità superiore, non freddamente oggettlvisUca, nella quale ritroveremo quello ~he resta di vitale e di fecondo anche della pittura metafisica o sur– realista. contrari alle ormat comode anarchie ed alle ormai oneratissime avanguardie dei cinquanta anni !a che 61 poteva.no considerare vani cavilli. molti pittori giovani, e molta. pit,tura giovane van costruendo 11 nuovo climn entro Il quale l'immagine appare non suggerita da un vero che varia solo per la varietà con cui, dall'impressionismo al cubismo o al fauvismo si può modularne l'espressione, ma da una fede che misteriosamente ci !a ritrovare le misure drammatiche o liriche del mondo. Anche--tn questa mostra trp– viamo, per esempio, un pae– ~gglo che ha una sua delica– tezza Impressionistica; ma In due a,ltre tele la pittrice - SO– vraoponendovl rtei quadratini e stilizzando o rtduc,,ndo evnne– scentl le partioolY!tà del P••· saggio predetto - a che cosa vuole a.rrivnre? Geometrizzare. cioè coprire dl una lorira mec– canicamente lntreccl&to., un paesaggio vuol !orse significare passare dallo stato na.tura.ltsti– cb a. quello. c!lclnmo per in– tenderci, artistico? Noi non .slamo di questa opinione. Ln stlllzz.a.211.one o l'astre.ttizznzlone non nnscono per un processo LA iHOS'l'R.A DEI, '6fl0 A Rlllflt\11 * sentinelle con la baionetta in canna, e difesa L'isola era di nuovo pronta. ad accogliere, dal terribile can11one che sparai,a a salve nella &IUl parte più antica, gli studiost, gli ogni mezzodJ, cogliendoci ogni volta a tra- uomini di cultura, gli. artisti. E venl'l.ero in• dimento con 1m colpo in pieno petto. /atti da ogni parte del mondo per incon- Tettoie, capannoni, scali, bacini, olfi,cine, trarsi, per discutere, per vedere Venezia da magaziint avevàno riempito gli spazi libe, j quelle ftnestre alle quali per un secolo sì sul lato dell'isola che guarda verso San Ser- erano aoacciati soltanto dei colonnelli an– volo e il Lido: erano cresciuti, per militare noiati. !?g~c:'· ~ 1 \~~1}!~1~z~~~~i Cainacci s onerto da De Pisis prodigio. al di là del monastero con la /ac- Era una continua sorpresa: si andava co• alata del Buora, come una citi.tura protetti- me rapaui in vacanza per i vialf del gtar• va, che setnbrava la dimostrazione vivente dino abbandonata, per i viottoli colmi di ri- della conti,zuità di ttna situazione. flui.i e di erbacce. Nc.ssu.110,. 11emn~eno P01~ipeo -~olmentt. Nel mezzo del parco, al riparo degli al• tato sollecito a difendere l integnta monu• beri. sarà costruito tra poco il teatro a.l– me'!-tale _e paesistica di Venez~a, ~ensava ~l aperto, dentro un'architettura vegetale; e fl pencolo rncombente su San G10:u10, al p_err- parco sarà aperto al pubblico. Cosi, durante cofo rappresentato dai colonnelli del genio e la prima.vera e l'estate Venezia tanto avaro dell'artiglieria. che confondono l'i11gegneria di alberi avrà ombre' e spazi vasti per la con l'architettura. Nessuno aveva mai pen- ricreazione dei bimbi per il riposo dei Tra questi pittort giovani Silvano Caselli. è senza dubbio uno di quel pochi che sono plù avanti nel loro cammino di scoperta e nella. loro indagine. Si osservi come, anche se apparéntcmente at~ento solo ad una sir luzione di colore. talvolta fastoso, talvolta meditatamente amaro talvolta sapientemente traducente solo una !an– ta.stie; gamma. che sta come impasti. vicina alle accen– tuai.ioni astratte, ma e presente• sia riconoscibile nel– J"impeto di contemplazioni e di ricostruzioni delle Jmma– glni che si presentano !orse più che al suo occhio, al suo spirito. E' questa la e presenza • che fa che il vero d1\'entt leggenda, o addirittura mito, come attraverso Il soffio di un flato creatore che supera li problema for– m&.le. E' questa la e presenza • che. })Cr dirla cqp Eu– genio D'Ors, fa si che l'arte sia religiosa, nel vario ri– frangersi e a.ppnrire che il sentimento umano e cosmico possono avere. Giunto all'arte dopo tanto travaglio di esperienze. noi sappiamo che anche Caselli, p~r la diretta consanguineità che lega, anche se avverse, le generazioni degli a.rt.lstl, porta con sé, pur se non le ha direUnmente pr'1.ticate. t Jruttt di quelle esperienze. Questa pittura elle apparentemente è e fuori del tempo• perché né n prima. vista. né guardata contro luce non rivela la filigrana della com:une cartamoneta della plttut...'\ d'ovanguardla, e. ml pare, proprio una e$Jlressione del noot.ro tempo, e del nostro dramma. e del mondo cli poesia dove, ancora, quasi !orse net suoi limiti. ci rl!uglnmo.,Non è del nostro tempc solo per i suol valori di reazione. ma per quel11 che costruiscono magici mondi. tra 11 vero e la !avola. in una ricerca di armonie vitali e spirituali. nelle quali voltl trasqgnati di donne e !igure di fanciulle che sem– brano le ninfe di una mesta mitologia moderna accen– narlo al segreto di unR. vita che supera la misura quo– tidiana per partecipare alla leggenda, non solamente for– nntura ra.nt.nstica.. Anche Con– st8ble faceva un quadro due volte: una voltn. per sé, una volt.a per il compratore. Ma questo è un nitro dLsoorso. An– ch. Céznnne « dalla sensazione del colore p.'lSSa attraverso la sua emozione per raggiungere inflne la costruzione geomet.ri – oa b:isatn sul cilindro, la sfern e Il cono, disposti in prospet– tiva.,. Ma anohe questo è un altro discorso. Inson1mn Eva Fischer vor– remmo presto vederla in ripre– sa. Le opere cspo,t,, a 13olzano néllo scorso settembre ervevnno ben altro respiro. Di nessun interesse sono l rJt.ratti col somiglio di Clarn Maocionl Brandn e curiosi i di– segni del piccolo Enrico Mnc– olont, ambedue C5J)06t1 nll-a gailleria e San Ma.reo•· Tre espositort dobb!Rmo no– tare nlln oolletUva dell'Asso– ciazione G!an!colense: la Sot– giu che vi na dei qu<tdri di– pinti secondo 1 moduLi. noLi, la f~~l~n ~e J~~ ~r ~~~ I impasto cromatico e fre-schi. la scultrice Fcrrantelll con un nu– dino piuttosto dlscontinuo ma vibrante, che denunzio. un gu- ! ~~e 1 ~t~~g:!1ap~~t~:!~:~~~i~ luppi ooercnti. In buon munero sono le don– ne che espongono alla Mootra dell'Enit. Questa mostra è la. prima malf'li!estazione fra quel– le previste perchè gli artisti stranieri che lavorano In Ita– lia. possano far conoscere le loro opere a titolo di primi– zia. ma.le , del nostro tempo. ORIO '':ERGANI L',a,ttuale espoo!z!one è stata L,.. _____ _.:.._________________ ,, riservata a qua.;1t1dimorano !n Ai nostri giorni. il primo e rinverdire la /ama del pittore scicentlsta romagnolo Guido Cagnacci e a rendere edotti, pu.bblicame,ite, volgo e _s~udio– si è stato Filippo de PtstS. Fu néll'estate 1939 e i11 quella del '40. Durante tali periodi De Pi– sis latiorò molto a Rimini. ac– quartierato. aap1,rima, in un locale a ridosso della pesclie– ria, una sorta dt alberg11et~o equivoco, mi sito da ropµie clandestine e da '1iscrtori. Poi si tras/eri in un :ml.ido ~tan10- 11e, a pianterreno. :!I tLn t irnlo nei pressi clell'Arco di Augu– sto. poco 1u11gi dal!ci Clliesa di ,'-an Giovanut Baft!.., 1 1 In que– Ma chiesa. t:!Jli, tu «sOTprC-)n e colpito». ossePm11:h 1H"lla pe– nombra la pala riel primo <il– wre di sinistra. Nella Chie.~·.1.D~ Pisis. ritrr– nc,. piu tiolte. in mu.la a111111-~ra ,.o~lt.. mcci ta•1'1c1ntla strUJT· cu~~.,a con•;,,;,'liZzijn,! 1,1: ,._.,, a. raQigurante la Vergine in ~1~– ria con Sant'Andrea Cors111t, Santa Teresa tn estasi e Sa11ta Mari.a Maddalena de' Pazzi. Certo egli si domandò: «Quali delle due Sante. la scultorea del Bernini, sorretta dalr Angelo, di cui si diceua che «nessuno scultore meglio di lui ai1eva savuto rendere con tani-a morbid.ezza la car– ne». o la pittorica. del Cagnac– ci. cosi simili negli atteggia– menti. nelle espressioni e nel drammn. e anteriore runa al– raltra?». Quasi coetanei - 1599-1680. il Bernini e 161JJ. 1681. il Carinacci - i due arti– sti opcrai:ano rispettiva11i.ente a Roma e in Romagna. E' più facile eh.e Il pittore romagnolo, net .su.of periodici .&'\.OST.R.E ATESINE * LA VlA DELLA POLEMICA I Della personale del plt~e ~~~~ezJ;h~I s;;ra.~~eifai16nf1!1~ ~oll~'!·t~ ~oa.n r~~~ci~tfoott~ ~~1;.~~~ll~~ raav~~~~ àfse~~i~ ine:;1~:Ji~taBi:;u;a~~lf:1a.pole: t.uali, ma dalrattuale parte per non comune equHibrio estetico, acquarelli ed olii. mica. una. polemica. dura, de- moral17R:areed elevare. In fon- quell'equilibrio che lo tiene lon- Temperamento esuberante il elsa e inequivocabile; una po- do l'arte, la vera arte: è fuori tnno dal rarra.ginoso mondo dt Valler rivela una contlnua rt· !emica efflcael.sslma per quanto t::i!e~tf~a~~:. n:;,~ \:;?:1: 6~~oc~ori,n g1fn!~ti~tf~d~~~c; ~e~~:nas~~isJ~tie~ruz~iv~~ !la~~ ~~~~ ~':ff~~~f~o~ l'interes- to materializzato. se stessi. Preferiamo un mode- lemiche correnti della pittura Per quindici giorni infatti Lener, sulla vin di molti. di stissimo ma coerente artista. ad con.tempcranea. Contenutisti- abbiamo visto la. Galleria sem- troppi a.rtLsti contemporanei un genio che tradisca se ~tes: camentt è più quadrato, più pre affollata e discussioni, e inverte i termini della prassi so, e per logica conseguenu gli deciso nella scelta clei sogget– polemiche e liti a non finire. artistica.. Prima ragion~. forma altri. ti ispiratori. Il Valier infatti Sotto un punto di vista e mon- il canone e poi costrwsce. Un A Merano Gueri da Santo- parte dalla natura con una dano • successo incontrastato. bagaglio troppo nobile di cui- mio ha presentato 34 opere dl crudezza. ed una decisione da Arti.st1Ce.mente è un altro di- tura ci insegna che prima Io buona tmposta.z.lone tecnica. rar gonJ?:ola.reFreud dtmtro ai– scorso n Lener è tndubòlarnen- artista crea e poi nascono le Provvìsto di oneste qualità di- la tomba. te un ·pittore ed alcune intona- considerazioni estetiche e le sea-natl\'e, amante del colore f1- Non staremo a discutere sul– zionJ certe pennellate soUda.- scuole da esse derivate. Prima no a. rasentare. senia mai ca· le intenzioni espressive di Que– menie costruite stanno a con- ci fu Raffaello, poi la scuola dcrvi, l'oleogra!la, questo plt- c;to pittore, anche se nasce fermarlo. Ciò che manca in lut ra!aellita. Non riusciamo pro- tore rivela. ~ei suoi lavori une spessa.,,11 sospetto che l'abbon– è la chiarezza, la serietà. la orio a'comprendere questo ore- stabile, varto, non omogeneo, danza di motivi e animaleschi• rotondità E' un pittore che fa stabtlire quello che deve essere Indice di una non ancora ra.g- non sia del tutto genuina: cl_ò ra polemléa per la polemica. dipinto. Il calli.grafismo a noi Riunta maturità. che ci. interessa mettere in rt– cerc& jJ nuovo per il nuovo. non ha mai persuaso. Os.ser\'atore accurato e pre- llevo e C':)~e il suo dipinjlere Non che noi si abbia delle pre- A BrC$anone il pittore Ma- ci.so antepoce sempre rosser- sia lnd~hmto. fluttuante. LA venzioni pe.r il ragionamento tuzzi ha presentato un omoge- vazione al sentimento con l'in~- ricerca. e sempre _lodev~le ma a,ppl1cato all'arte. a!fatto; quel- neo gruppo di opere ove la mo- vita'Jile. risultato di restR.re m una certa ored_llez1one. indica– lo che deploriamo è il ra1do- destia, la serietà e la passio· superficie. di non approfondi_- th:a. agli. errettl della persona– namento fine a se stesso, il co- ne si a.rmoni.z.zano a dare al re. Tra i Quadri espasti_ il piu lita. del pittore, sarebbe auiura– struire c06trulto, forzato. visitatore una tenue crepusco- riuscito et è parso e Mattino a bile trovarla. In Valier non e- L'arttsta. deve esprimere 11 lare sensazione di delicatezza. piazza S. Marco• tenue e deli- slste predilezton~. eszli a1froni proprio tempo e qui Lener e La pittura del Matuzzl è cui- cato lavoro ove il colore e il ta le solu_zionipiu disparate co tutti quelli che la pensano co- turalmente superata e spiri- disegno si eQUillbrano riuscen- mez.z.t olu dlv~rsl e soesso in– me lui ha.nno perfettamente tualment.e scontata.. Dipinge do a dare una piacevole sensa- conc1_1la~lll.Ciò che lo giusti- ragione Dove 6CCOndonoi lnl- all'ottocento silenziosamente e zJone. Assolutamente mancati i fica e 1età. . zia reri-ore è nella convinzto- onestamente. In lui è l'accetta- ritratti che non sono altro che Piacevoli 1 du~ mosa1c: 1 del ne che l'artista debba del pro- zione di un limite, ma. in quel arido e vuoto scolasticism<?. Simeck. un medico bosa e sta pr!o teml)O, esprimere solo le limite è tutta la sua persona. Pre,;entato da.lla forza piu vi· dilettante che potre be !nsr incongruenze, t dl!ettl e ~li er· Slamo poca oosa, paiono dire va della pittura. novecentista In gnare delle cose~\~"i.J mo t1 rori Non possiamo dimentica• le sue opere ma in not è tut• Alto Ad!ie, cl riferiamo aJ pft. ro;iddetti prpfes.,on • re che l'arte ha una. funzione to un mondo passato fin che !.ore K!enlechner, li giova.ne a· CINO CAPITANIO Biblioteca Gino Bianco viaggi, abbia avuto notizia dii ca1,ola1iorO dello scultore, na– to a Napoli da padre fiorenti– no e Ol)erante a Roma. che non vicerersa. Ma, se ciò non risponde a 1,erità? Gran cldas– ·'° ai:eva sollevato 11cgli am– bienti artistici ed ecclesiasticf di Roma e di altrove la raOl– gura;;tone marmorea della m• fiammata Santa spagnola. la cui estasi divina. nella splendi– da interpretazio11e berniniana, suggerisce. altresi, l'estasi da altro sentire. Dalla «Mostra della pittura clel '600 a Rimini», allestita nel salone dell'Arengo, ad t- 11iziattr:a dell'Ammint.straziono comunale e del locale Sinda– cato Belle Arti, con l'assisten· za tecnica del Soprintendente alle Gallerie di Bologna, Ce– sarr. Gnudi, elle si gio1:ò del– l'opera di Franesco Arcangeli e del pittore Gtoranni S. Men– ghi, il quale prot:v,de in gran pari.e al restauro delle opere esposte, coadiu rato dal pittore Demos Bonini. dalla Mostra dt Rimini, ripetiamo. e dal ca– talogo - ricco di illustraz!oni e di divagazioni letterarie - ciò non risulta. Ora ci si do– manda se la critica storica. fissando la datazione dell'ope– ra del 1,ittore di Santarcange– lo intor110 al 1640, non abbia. com.e accade spes.so . preso un granchio. Viene spontaneo lo aOcrmarc che la tela del Ca– gnacci nun può essere anterio– re alla scultura del Berni11L E se lo fosse? Un dubbio ri– mane. Chi. dei due. e it consa– perole o l'inconsapevole «pia– giario»? Cose a cui gli «specia- rotto e spagliato con fiori, su. fondo scuro, cosa mirabile. an– ticipazione sulle bottiglie dii Giorgio Morandi,_ il. quale s'è mosso appositamente da Bo lagna per ammirare tale fia– sco (e piacerebbe conoscere il suo 1,arere) -: u11'opcra e– .sequita con una tecnica e,t– sc1lzialo, come a smalto ccra– micato. passata da attribu;:in– ne ad attribuzione, vcr arre– starsi. senza persuasione al Cag11acci. Mostra utile? Cert.o. Grazie ad essa, st è potuto pocedere al recupere ed al re– stauro di una non trascu.ra – bile parte del patrimonio ar– tistico della Nazione. cbe il tempo e le oDese degli uomini arerano molto daJ1.neggiato. riuscendo, nel contempo, a ri– chiamare l'attenz0ne di tut pubblico piuttosto num,eroso salo che i colonnelli potessero distru.ggere la vecchi. ' armonia poetica ~ei chiostri, della biblio- D'ora i,z poi, Sa,i Giorgio sarà l'isola del· teca,. del re/e_ttorw,. delle cell!! cos_true11_do la pace e del silenzio, con la chiesa.. col muri e 7>aretr, tagl,and~. pavrn!enti, ol~iu- monastero restaurati, con gli edt/fci monu– d~ndo logg~ e /hie~tre. L isola di San G1or- mentali destinati a nuuei, a i'Jtituti di cul• gr_o parev_a mcredibilmcnte lontana dal cuore tura, come net secoli della maggiore gran• d1 Venezia.: era sol~~nto una scena, che_na- dczia. s~ondev~ _irrepar~~ilt dan_ni a _un patruno- Un miracolo, ma per la volontà. costrut• n10 ~rti.stico _avvilito. da~l1 uf1!.ci e dagli ai• tiva di un uomo, eh.e vuole lasciare dietro leggi decorati dagli w~b,anchmi con le pi • di sè opere, e non vane parole. Un miracolo, ture .a rullo, ,aQumfcat!, dalle stufe sen~ ti- per chi ha vt.,to l'I.Jola di san Giorgio ri• raggio .. in~ud1c1a_ti daU H~curia e dalla pigri- na&cere giorno per giorno dal~ .,ue l-ovine, zi(! . dei via. 1 ~tom e degli atten~e!iti. « Zona al ritmo Jebbrtl del lavoro cl.i cinquecento nuhtare >, dicevano. E nella biblioteca, glo- operai e ria cJ,eibene1et.tin_i, che conteneva migliaia Per · qua&i cento anni da quelle ff.nestre e nua~iaia ~i ltbrJ, erano _gelosamente con- gli uomtni avevano soltanto sputato nel– servati pochi cinturoni e giberne, in iuo nel• l'acquti o buttato le cicche di toscano sulle l'ese~clt~ sardo. e un centinaio dt fucili ar- erbe secche dei chiostri. ruaginitt. modello 1870, quellt a avancarica clelle prime lJattaglie del rl.lorglmento. E GIDSEPPE MAECHIORI LUIGI PASQUINI ,,___________________ .,;.______________ _, ~OST.R.E TO.RI.NES.I: * PITTUR-A PER GIORNALISTI E a scrivere del bravo Roccati, oste di paese, *· è stato difatti ~lino Caudaoa· di itl .ARI O LAT'.l'ES USti» a.i·reb~ero potuto dare u- Precoce, quest'anno. la sta- L'ultlma. delle poche esposi- a.gll altri soont4'ooo, cl 60n vo• m'è dei sollt.a.ri - deg1i umori na /acile risposta. es~: che: le gione dell'arte, inlzJat~ alla zJont che Giulio Da Milano ab- luti set anni e insistenze af- altrui e di &è modesimo. Ri– date, sanno come, noi il P~;er Galleria < La Bussola,-- d'alla bia mai fatto della propria. fettuose di amici per deciderlo 1 ferlmenti. plù. che altro, alle se no,i ai:e.$Sero ignoratp - ae,- mostra. della signora Fini, pro- oPera, la ricordiamo allo scom- a riscoprire le carte, oggi. Uno ultime conclusioni di un lungo cqst,amento palese /ra i. due prio nei giorni in cui i ci.ne- parso e Camino> della capita- '6COprlrsl, in verità, cautissimo lavao, cui la breve schiera capola~i. matogra!I torinesi proicttav11,- le Jombarda, nel 1 46. Vedeva- ~ allusivo, un discorso a mezza degli olil - di periodi diver- Negh an.ni della sua «scuper- no un notiziario su lei, breve mo allora per la prima volta rvoce, per informarti appena di •~i- fornisce come la. punteg– ta». tracciando tl J.?rufìlo d,.l ._: Giardino d'Allah• per 1 pas- alle pareti d'ùna. galleria. le eerte sue ricerche, per a.mmet- glatura: una. volontà apparenr fecondo. e facondo prtt~re s_an- fl perduti d'una carnuta Mar- sue tele, le prime che Incon- te.re le sue indulgenie. Una temente decorativa, (oh, i bi!! tarcang,olese. un pro11lo rie,,;r:. lènc. Sfilarono alle rinnovat.e trassimo nella Tori.Jilodel doPo- .scelta di tempere, che testimo- -rabeschi neri, le finissime ttn– di ,coperte intezioncli. cospqr. pareti ccrt.e rapide tmma.gln~ guerra e che sub!to ci legaro- nla delle più. recenti intenzioni te contrapposte senza modula– so di sottintesi, 1neno di 0.1 femminili, mate in punta di no al pittore dl stima e d'a!!et- t..1eJpittore, fa un saggiare fra zione) - ma, entro la &0ntuo– servazioni curiose. aobondan- penna, certe dure e tirate te- to. Dubitoso di sè da parere il timido e 11 sornione - co- sltà della materia, un·espres- te di citazio7!i storiche, c~it.i ste d'uomo, e quei figurini obi- _________________ slvltà, acuminata e duttile, un ~ 1 !"ba°t~uz:t~~~c~~~nJ'::;;~gJ:~;• ~l~~~~ i1,fnc~Y~s~~~u~~ell~cfv~~ MOSTRE À LEGNANO grg:ir.;,~I 1if~rrf:e~~~a•i:fi1~~~ • Po de. Pisfa. adomorundo t; C.:• matUTando una. materia acid,1. ti.ssima magia. La superflds ~~~~'vdnes!~r! 1 ':i$~ 0 ·ti:i!~b;:i: !qu~1r; 0 ~a;;rl r;~!~ftrf~r 1~ p . . d. T b . :ro\r~aa c!IaP:t~ea~iJ~~~si: stanza originale yucsto pnf.c., ma!1i delrlmpagtnatore di Har- art g I I am 111·1 pre pie~he c;i'altro colore e ca.n- re dal corpo pcssentc, certo per s Ba1..ar. . dldi ripostigli, e, col colore, buongustaio e bevitore r~C·· Poi i disegni colorati del fran• forma concrezioni scagliose di nato. piuttosto trasandato "'· cese Target, còlt! su turbinose Tra gli artisti che abb!an tolinearlo, egli non nutre in- oggetti, di interni, di ligure. O, restire e 'che si portavtI dtetr-..a, danze spagnole. e l'esposizione &&puto trarre, da una appa- teres.si verso 11 gustoso mac- se l'a.rtl,sta., riposando, s'incan– come servitore/lv. u,ia beJ1a ft· di Luigi Rocca ti. Convien dire rente tragllltà di tocco e di chielt!smo di pert!eria quasi U dell immagine cresciuta.gli gliola. e, come racconto. lo Za- che l'incontro. nello stesso uo• segno, una realtà peetlca, una. ingenuo caro al maestro fran- d~etro le pa.l9ebre, basta. un filo notti. da questa ric.opia,·l\ mo, di certi mesLierl: doganie- espressione pittorica eostrutta ce.se. Gli interassi di Tam'Juri d acquarello per situa.re le pu– QURnte !emine rs~ea: 1r..cntre re, calzolaio. oste, caffettiere, e ben delineat.a, non c'è dub- 6ono diretti a cogliere una pille sul volt.o cinerino d'un'o– il Costa dice che. per olcur.i con l'uso del pennello, decisa- b!o, Tamburi, occupa uno del particolare atmosfera di Pa• dal!sca., come gli è caro dipln- racconti. che lo Qile~te euntru- mente ha fortuna. Son casi che primi posti. rigi. gerne. de pas.sano tut!.a'l.·ta prlr le si continua a j:URTdare oon at- Glacchè il suo operare direi La. Parigi di T3mburi è fat- * bocche voigati. in niuna &tinut tenz!one e cordialità. Chi ne è a punto di pennello, quel suo ta di grigi accostati a ton! sot• Biglione, D'1.v!oo Dorfles &i tenesse~. oggetto, lo sa e cl sta; con una. ra.mitlcare o punteggiare a.s.sal tllmente perlacei. a terre d'om- Galvano Monnet Munart Pa~ Alla. Mostra, le op~re. del Ca• ~al quale civetteria. Per 11 cri- scioltamente, con la stessa bra. a verdi ma.rei e smeraldo, risot, séroppo, Soldati: 'r-egts. gnacci o t; lui attribuite sono t.lco del giornale. 11 tema è freschezza ch'è nei veeehi De persino a neri. da far cenno all'e osizione che tredici. Un po' troppe. Fra le svolto - e 1:occaslone b_enve• Pisis, è solo apparentemente - A Roma. - dice Tamburi questi e altri irrori a.stratti– ce.·te, oli.re a quelle anzidette. ven':';ta. Cosl e nata la pittura ci sembra, un prodotto di una - la. luce tropPO violenta sti _ 0 concrft1.stl _ hanno r;'ha un JulL"o ed umano Gesu e na1ve, - oer giomalisU .. E intuizione e di una eleganza mangia i colori. Non potevo allutita alla Galleria. della Bambino con San Giuseppe e a scrivere del Roccat!, oste In tattile e Istintiva. dipingere altro che le albe e Stampa.· ch'è quel h ci uo– Sant1Eli.(ìio; una Mado,ma. del- Chieri. e infatti ~1ino Caudaw Anche m questi gua.z.zie di- i tramonti quando la luce si le, una 'nevlcos.a fin~ d.1 ~e– ia rosa; un Sant'Ignazio. po- na, ,une pagine d un quol!d!a- segni, cha ora vien esponendo addolcisce. A Parlg! posso di- rigg!o a piedi midi po i– tenie per drammaticità e per no cittadino. dl cui alcune ri- alla Galleria del Grattacielo a ping~re t~tto il giorno. Il gri- mettei-si in an~o. infg~~a. colore; un San Nicola da To- ~h 1 j sono tpres:•rtt t~I catalo;:o Legnano, tutta questa !re• glo. che e il tono di base, va- riconciliarti con la provincie. lentino... e a mos ra. , , a O - 9~e- schezza e fra,gilltà sono sorret- lorizza. tutti gli altri colori. - questo tenero archivio - Comunque anche lo studto st o gu st o della cdtè artie-ia- te da un'abile e sicura mano. E a. que.slo gioco sottile e e, o:a che a Parigi anche n cùlle «revisioni» reca ne/io nale, salariato. piocolo-borglle- In verità in tutte le cooe prestigioso di grigi e di bian• Club Saint-Germa!n è dtven– svolgim.ento ottimi effetti, non se. que s tl èxploit\ del1a lette- Tamburi pone un'amorevole chi opalini U plt;t.ore giunge tato un cabaret dalla scarsa, ultimo quello dt chiamare a ra t ura. di caffè sul1 eredità rous: prectsione pittorica. Vogliamo sempre con misura e severità abbigllatissima clJentela, rive– d/lessione gli «specialisti», per ~u1f~~r~~i !e~~~~ebtequ~~i dire sempre una. particolare di mezzi espre..<tSivl. dere con occhi d'altra. età l non farli incorrere in errore. . ~ . ' accuratezza verso un colore Oltretutto poi non disturba duf/le - coats bianchi gormon– co= potrebbe accadere per la rita1li di tempo, una piu est•• particol3J'e, un cllma parigino affatto Il poter misurare que- tat! da nerissime barbe a tutto Natura morta. pror;eniente s.a rUlesslone. Qui Cl slamo li- comunque in assoluto tndefinl- ste sue espressioni pitt.or !che giro, prima che st coagulino d,alla Pinacoteca àt Forlt. do- mitali ad accennarne breve- bile. Si muove Tamburi ln con un metro poetico. Dlrei nella definitiva cera d'un Mu- t:e recava l'lndica.ztone «Scuo- mente, insieme alla < persona- quel filone classico che scen- anzi l'opposto. seo Gtèvin per soli artisti. la fiamm.1nga» - un fiasco le, del bravo Roocat!. . de da Utrillo, ma è bene·sot- GIAN LUIGI GIOVANOLA MA.RIO LATTES

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