Fiera Letteraria - anno VII - n. 47 - 23 novembre 1952

ANNO VII• N.47 SET T 1MAN A LE DELLE LE 1 TE RE· DELLE A.R T 1 E DE /, L E SCI E N Z E DOMENICA 23NOVEMBRE 1952 SI PUBBLICA LA DOMENICA l>ire11ore VINCENZO CARDARI::LLI QUESTO NUMERO L. 60 DffiEZIONE, AMMINlSTRAZIONE ROMA, VIA D'ARACOELI n. 3 • Telefoni n. 684.097 e 684.098 • Pubblicità: Amm, Distrazione e LA FIERA LETTERARIA> • via. d'Aracoell, n. 3 - Roma. - Tarl!fe: Commerciali lire 60 - Editoriali lire 40 al mllflmetro " ABBONAMENTI: Annuo L. 2.700. Semestre 1.400 - Trimestre L. ,750 - Estero: Annuo L. 4.000 _ Abbonamento speciale <Insegnanti e studenti>: rnta mensile L. 225 Copia arretrata L 100 - Spedizione m cc.p cGrupp0 11> _ Conto corrente p0stale o. 1•31426 * E' morto Benedetto Croce. Qu esto davvero fatale anno 1952, eh• già aveva segoa.to H·tra,pesso di John Dewey e di George Santay ana, arr ecando lutto grande nella v a.sta famiglia della cultura. fllosofica mondiale, qua.si al suo concludersi c1 partecipa questo nuov-0 evento di morte, anche esso, forse più ancora degli altri, di p0rta.ta tnternazlcnale. Croce era tmo del POChl u omini di pensiero viventi che si leggessero In tutto Il mondo, era uno del l)OChl e maestri>, per varie generazioni di flloSQfl e di critici, cha fossero In tu~to Il .mondo ascoltati: e ciò era vanto non soltanto suo né. della corrente di pensiero che egli fece sua e sl vi– gorosamente ravvivò, ma di tutta la cultura Italiana, tanto rara.mente apprezzata e considerata su plano mon~ale e quindi tanto p,ù nobilitata In lui. Que-1pro– cesso del pensiero Italiano, Impegnato a sprovlnclahz– zarsl e a l)Ortarsl di nuov'? alla pari con gli altri pen– sieri nazionali, che si Iniziò nel nostro Risorgimento con Mazzini e Rosmlnl e Gioberti e prosegui con gli Spa.venta e i Labrlola e li Fiorentino e altri, su tutti con 11 e suo> De Sanctls. ricevette da Croce l'.lmpulso senza. dubbio più vigoroso: soprattutto per suo me_– rito, si ritornò a trattare degli Italiani nelle storie di filosofia contemp0ranea, si seppe che dop0 Bruno e campanella c'era stato anche un grandissimo Vico e c'era, 11,ttualm<'nte, un nuovo· fermento speculativo e critico, e alcune grandi personalità, su tutti luJ, Be.– nedetto Croce. Tale ricono•c!me:ito di una sua supe– riorità sugli· altri contemp0ranet In Ital!a può sem– brare presupp0rre un deciso atteggiamento polemico oppure può. :,embrare !spirarsi a una retorica di circo– stanza; ma chiunque abbia rispetto· per la verità ,to– rica, che anche qui, anche di fronte alla sua salma, su ogni sltra cosa interessa, dovrà ricordare che grandi personàlltà Il pensiero Italiano del nostro secolo ha generato, Bernardino Varlsco e Pantaleo Carabellese, e Piero Martinetti. e altri, e, più nito degli al!rl, Gio– vanni Gentile; dovrà ricordare che appunto Il Gen– tUe Influenzò di sé tutta la specnlaz!one !tallaJ1a, sia pur solo p0lemlcamente, per almeno venti a,nn! di vita filosofica intensissima, In misura che neppure li Croce sappe mal ottenere; eppure dovrà Infine ammettere che nessuno ebbe la. vastità di Interessi e la vastità di rl,;pondenza, anche qui spesso solo polemica, sia in Italia sia all'estero, quanta ne ebbe Benedetto Croce. I puristi del pensiero non sogliono dare valore pOSlt:vo a questa davvero inusitata dlvulgazione; ma la. co– scienza. umana, ancora nella. sua fase più alta e più ra,ppresentatlva.. non è quella che I puri unilateral– mente pretendono determinare ma quella che risulta dalla confluenza del vari interessi e impegni spiri– tuali, e non solo gode di maggior fama ma !n cc,n– creto consegue maggior comprensione chi tale vastità e unicità di Interessi sa cogliere, facendone oggett-0, a sua volta, del suo interessamento. Questo seppe fare Benedetto Croce, per cui è doveroso da parte di ognuno riconoscere la,- sua. priorità, la sua suprernazbt EU tutto il camP<' dell~ cultura Italiana del nostro secolo, tro– vando egli concorrenti nel vari rami, ta-lora suoi pari o •anche o. lùl superiori, come è li caso del Gent!le nella speculaz!one fllowllca classicamente Intesa, ma nessuno che. neppure lontànamentc, po~ parpg. glarlo In t.utta la gamma dello ,ctb!le umanlstloo. Una c1llt,ura cli.e subisce, per decenni, una supremazia di tal genere, p0frebbe etsere anche condannata co:nc una cultura morta o P0CO vitale; ma coluJ che tale suµremàzia ha saputo instaurare, anche a non tener conto della, effettiva forza, poca o molta che sia, rhe la -0ultura nostra in tal caso pu(, vantare, dove co• munquc· essere considerato come un grande del pen• siero, ccme POCh! a!tr! nel mondo Intero negli ultimi cinquanta anni, appunto proprio Dewey e. Bergson e Unamuno e Rus•e!\ e poehlssim! ancora. Aveva comlnclato, ,addirittura settanta anni fa, a pubhllcare scritti di int.eress• letterano e storico, con PoVerJ, normall Inizi, ma avanzando subito con passo sicuro, dellnelindosl come personalità ben presto rag– guardevole: poi, negli ultimi anni del secolo, si m– còntrò con Giovanni Gentile, più giovane di lui di nove anni ma già matucato alla fllocofia. E Croce, con quella umlltà che è solo del veri grandi, Imparò dal suo più glovahe amico, ed entrò, sollecitato da lui, In quella Tebe che ha cento p0rte per entrare, ma nes– suna per USC1rne che è la filosofia Nacque allora li saggio ~ Mar:rismo, cne è del 1896, tentativo di c,·1- tlca filosofica In seno all11 nuova dogmatica della po– litica ml!.rxlstlca: nacquero, di Il a roco, le prime tesi àl estetica che troveranno poi la loro sistemazione nella grande Estetica che è esattamente di cmquanta a1ml fa dc) 1902. SI Inizia, di qui, il periodo di più Intensa attività, spesso a<iùirlttura prodigiosa, spiegata su vari campi culburnl! contemp0rs.neamente, sempre vl– go:;osa e duttlle e nuova, sempre cr1t1ca e vlgl!M1te. E' del \903 li\ fondazione della e Critica>, àel 1904 la Bibliografia vichiana, fiel 1905 la Logica, del 1907 11 santo su Gi6rpio Hegel e Il primo Suppl,m1ento alla Bibliografia, vichiana, del 1908 la Letteratura e critica della letteratura contempor~•tea_in Italia, del 1909 l'Eco- 110,nia ed Etica, del 1910 I ProbJemi di estetica e Il secondo S11pple1nento alla Biblfogra/za vichiana, del !911 La /ilosofia di Giambattista Vico e I Sagqi sulla letteratura italia11a del seicento, del 1913 11 Breviario di Estetica, del 1914 Il primo volume de La letteratura della nuova Italia, cui poi vari altri faranno seguito, del 1917 la Teoria e storia della storiografia, del 1318 i~ contr'il:..--,iolla critica cli me stesso e le prime seri~ delle convenazioni critiche. del 1919 le prime serie d1 Pagine sparse, u saggio su ;'ol/ango Goethe, i Primi ,aggi del 1920 I Nuovi saggi di estetica, l'Ariosto, Sha– kesp~are e corneìlle, del 1921 la Storia della storio– qra/ia. italiana 1Lel secolo d.ecimonon.o e la Poesia di Dante del 1922 I Frammenti di etica, del 1923 Poesia e 11-011 'poesia, del 1925 gli Elementi di politica, .del 1927 gli Uomini e cose della vecchia Italia e i Poeti e scrit– tori d'Italia, del 192b la Storia d'Italia ,tal 1871 al 1915, LUIGI QUATTROCCHI (C~o_n_t~i,-,u-a_a_pag _ ,2) INCO~C~PIBILE UNA LET rnRA'l 1 URA D.S l'OL'l 1 ADAL SUO l'.NE *' RAF AELE CONTU Manriac secondo se stesso amico della poesia ... di ENRICO FALQUI ".1.'7011 sono 111,al stato tanto slcus•o del v11lore di 1ul't1 111,i,a opera co111,e quando il 1nio 11ersona99io 111,i obbli9u u canibii11•e la dlre::ione ,lei 111,io lib,•o,, i In occa.slone dell'assegnazio- labili e misteriosi contlnl del- ne del premio Nobel s'è rlac- di VALERIO VOLPINI l'anima. Osservazione più che cesa la polemica attorno alla altro generica, che non do- opera di François Maurlac uno vrebbe essere d'impedimento Nella Clinica Morgagni, tn Roma. dove era ricoverato da una ventina di giorni e dove at'et1a gia subito più rntenen– tl chirurgici. è nwrto, lunedt 17 novembre, Ra/aele Contu. La notizia tristi#lria e del tutto inaspettata - per quan– to il Contu /Offe ormai 800e rente da tempo - verrd op• presa con dolore da quellt - e furono legione - che lo co– nobbero e che co.n ebbero mo– do di stimarlo per le sue alte virtù civiche e pe r le sue no– bili qualità di &ludlo.ro e di volgariuatore del a storia del– la scienza. di quel pochi autorl che alla alla sua reazione nella polemi- è q~llo che più assomiglia a dice infatti in c.Com.me,icement per una valutazione più sere– PoPOlarltA internazionale uni- ca spicci ola in cerU epi.sodl di Dio: è lo scimmiottatore di Dio. d'une vie• 0932), ~ ;e .sut.s un na, ripetuta troppo spesso per i::ce una concreta va1ldltà Jet- cront1.ca. Egli crea useri viventi, inven- métaphysicien qut trava-ille gli scrittori, o meglio per 1 tera ria. che anche 1 critici me- Non s i può lasciare che le rl- ta destini, li riem.pie di avveni- dans le cOncret •· Nulla di più romanzieri, d'ispirazione catto– no benevoli riconoscono t quali, serve finiscano per 1nt&ccare menti e di catastrofi, li intrica, concreto e quasi di corp060 che lica. che abbiano dovuto en– grosso modo, orientano' Je loro l'opera di Maurlac anche per- li porta a termine>. Sono le la provincia che egli cònosce tra re liberamente nell'esame riserve su due diversissime di- chè egli è all'origine della cor- prime parole del saggio (a pa- tanto direttamente e nella qua- della realtà quotidiana (l'e– rezlont: l'una dl carattere ge- rente di scrittori e cattolici• g1na 3): in seguito afferma: le sopre la e source de tout semplo del Manzoni può ba– nertco che tondandosi sull'esa- che più o meno compiutarnen- e quando uno dei miei eroi eonflft •· stare come ce:so tipico). Pos– me del romanzo (coerente e nel te hanno dato una 1llum1na- avanza. docilmente nella dire- Da questo punto e facile ar- siamo in vero imputare a Mau– modi strutturali e nella dlspo- ztorte al problemi interiori fer- zlmte che gli ho assegna(o, goment.are come lo scrittore rlac la colpa di aver supposto sizione delle figure) tenta di mandosl nel terreno più dl!fl- quando egli co,nple tutte le tap- abpla puntato su di una. cono- qunlcosa di non provato, mo– limitare e l'originalità e la far- elle, fra il bene e Il male, la pe JiJ•ate eta me e /a tutti i 1.a, scoprendovi una dose in- grazia e 11 peccato. Per la con~ gesbt che da lui mi attendevo, sospettabile d'abllH,à e l'altra - cezlone che ha. del lavoro nar- io mi inquieto: questa sotto– di certi bettorl ccattolicb - che ratlvo è anzi necessario rifarsi mfs.s-ione ai miei disegni prova oppone riserve, e talvolta anche al suo saggio sul romanzo che che egli non ha una vita pro– rifiuti più specifici, sull'orto- è del '28, vale a dire dopo la pria, che egli non s'è ,ancora dossla e quella senslbllltà cri- creazione di buona parte del staccato da me... Non sono mai sbiana denunciando sconfina- suoi personaggi e della stessa stato tanto sicuro de"l.valore di menti e arditezze. Non cl sem- Théres8 Desqucyroux, un po' la una mia opera come quando il bra pertanto inutlle precisare figura che ne riassume molte;. mio personaggio nii obbliga a alcuni punti e non tanto ca- qui plit che in altre pagine cri• cambiare la direzione del mio Ra(aele Conlu E ora a noi. che gli fummo am.ici. eompe~rebbe Il ma!in conlcissimo dovere di tesserne l'elogio. Ma et sembra che in• 1,olontariamente vi abbia gia provceduto da se. ln uno de.ali u/Umi mesi, quando gla de– aente, dettò alla figlia Maria Teresa una lettera per un a- • mico che lo aveva richiesto del 3UO CUffiCulum vitae. Nel renderla pubblica non te11da• qw di commettere !ndiscrc– zione. Durante la guerra, a capo della Prima sezione del\'Ul!l– c!o st.ampa e propaganda del– l'Esercito. mgg!unsl Il grad.o di tenente colonnello e compii un lavoro di grande lena e non poco fa ti coso. me sono stati scoperti via via t!che lo scrittore precisa le con- libro• (pagg. 35-36). dalla critica ma come sono sta- dizioni della sua arte. e Noi Necessità di compiere Una ti denunciati dallo scrtt~ore non concepiamo più una lette• operazione precisa e legata al medesimo ricordando che la Tatiira romanzesca distolta dal tempo ed alle cose per cui la corrispondenza ccille pagine è suo fine. la conoscenza dell'uo- stessa tradii.Ione ha dato allo semp:-e provata (e quindi è sul• mo• (citiamo dall'edizione ita- scrittore il primo terna, tra– la e poetica• che bisognerebbe liana e Del romanzo• pubblica- dotto e ritradotto: la provincia, Fran,;ois Mauriac nel suo studio « Sono arrivato all'Universi– tà (Ramo Plslca-Matemalica > attraverso la Scuola Tecnica e J"Istituto Tecnico. Ho fre– quentato 1 corsi di addottora• mento in Ingegneria industria– le al completo. A Milano giun– si dal,a Zona d'armistizio, aiu– tante maggiore ID prima del "12. Fanteria". Due medaglie di bronzo nl Vnlor mllltare. una croce di guerra. due en# comi solenni, promozione a ca. pltano per meriU speciall I superiori avrebbero voluto fa. re d1 me un ufficiale di Stato Maggiore per oerte lncllnazio• nl nll"arte del comando e al– l'arte. militare. ma io pensai che altre attività mi sarebbe• ro state più a.datte. Ho frequentato sino J}lla fl. ne 1 corsi del "PolltecnJco ", ma me ne distrassero certi miei contatti con la Scienza purn (teoria della relatività 1 e certi incoraggiamenti erano provenuti da alcun! miei do– oentl; e altresl mi dlstrnsse. contro mia volontà la politica. puntare, e questo vale soprat- ta nel '45 nell'Edizfont di Uomo, su cui l'ottocento realistico e tutto per la seconda categoria pag. 20). Evidentemente c'è fra naturalista, romantico ancora o di critici che abbiamo citato; le creature e l'autore .molto dl positivista. #avev2'_ avuto manie• ma è ovvio che 11 problema st più che un generico rapporto: ra dl collocare gran parte delle:: gllargherebbe in- maniera trop• Maurlnc entra nelle anime che proprie lndagtn1 ed in cui, tor– po pericolosa!) cosi come del fa viver~ colla responsabilità s.e per la possibilità più esatta resto è provata l'adesione 'non totale di Se stesso!,.vi tl'as.ferl- di specificare il i>ersonagglo, confonnlsta ed anzi spregi.udi• sbe non sÒlo la r8ntas1a ma la rion restava su di un certo pia• cata fra le convinzioni morali sua stessa coscienza; coscienza no gran che da aggiungere. e la vita quotidiana. Ba.stl rl- di cristiano che ha bisogno di Maurlac per avere una legit– cordare la partecipazione alla confessione· e speranza. }ion è tlmltà maggiore ha ripreso resistenza e prima. ancora U la spiegazione a tesi di un te0• quel mondo scoprerrdo che la suo dichiarato anttrranchismo rèma prestablllto, è la cono- re&.1tà non era totale mancava– (tnsleme ad un altro hobile scenza di tutto •quanto puo es- no cioè quei motJvt sopranna– !i)lrito a lui affine: Bemanos) sere un.'anirna Jlbera fra t due turaH non reperlbilt in manie• ai motivi politici dçl dopoguer• poli &SSOluti,SJ)eMofuori dalla ra e scientifica• ma per lui, ra e la comprensione di un '90SSlbtlltà stessa d'osservazione cattolico, d'indiscussa realtà. Si scenza assoluta e vera In Ògni vimentl paradossalt, tenteo• cri~Uaneslmo che nel~a società dello scr'ttore che et Olette di .$Pleg:aaUora ançhe Ja suo af· mt1mcnto.:.la premura. del toni- namenti del cuore un~uno nel comma. coi modi democratici di fronte a Que5te creature con la fermazlone che potrebbe esser.e po è sempre un aspetto della buio al di qua della grazia? ci cui Marltain s'è fatto aoostolo sfe.ssa dlscrezlone In cut stn Dio fraintesa se non si collegasse a coscienza della verità e per lo sembra piuttosto un merito e mn~ar1: scendendo anche nd ti.i fronte aUe 9intme. (e 1l ro- quanto più sopra s'è detto In assottlgHnrsi del motivi (da l'essere riuscito a scoprire an– o~cas1ont meno impegnative. manoZ!ere1 tra tutti gli ·uomini, i-apporto al lavoro narrativo; Freud con la pslcanallsl, da11a cora nella triste e desolala sottile osservazione, di Proust, scena della harratlva conlem– Durante glJ studi milanesi frequentai Rov!gno d'Istria dove rJcost,ruii In onore di An– tonJo Canduslo. quel t.enlro che era stato un ardente fo– colaio dl Irredentismo. A Cagllarl, dal 1924, fui Vi· ce segretario di quel Fascio, dove sopperH alle mJe esigen– ze economiche con un impiego preso le Assicurazioni d'Italia. Successivamente, nel 1928, fui nominalo redattore-capo e di• rettore o dJ nome o di fatto del Giornale di Sardegna e della Unione Sarda. UN LIBRO ALLA StTTIMANA PRtSéNTA10 DA CARLO BO * dal teologismo di Kafka che poranea I segni sempre vivi cosa non ha osservato l'uomo del sopra nnatu rale, della spe– moderno?) port.abJ quasi natu- ranza; Jl fl.lo con Dio qu:\ndo ralmente verso le e t(rre mal.e• ogni altro scri ttore non s'è cu– dette ove poco tempo nessuno rato o non ha potuto farlo. E' aveva ancora osato i.ngol,Jarsi > per noi un motivo che va tut- V.ESVVIOe (pag. 15). GlusUflcazlonl cri- lo a suo vantll4!1!10l'aver dl– ~tlane per cui l'osservazione chlarato che la Redenzione è P A . [\J~ stessa del male ha una volontà vera anche per tutte le sue / 1 proprio purificante ed tnfattl Terese anche se non sempre J... Mau,rlac avverte che lo scrittore ha potuto dimostrarlo sino al- può analizzarlo purchè lo !ac- la fine. A Roma, lui chiamato a ri· coprire la carica di segretarlo pertlcolare del Sottosegreta– riato di Stato alla Marina mercantile. Giovanni Cao di San Marco e successivamente del prof. Luigi Lolacono. fino al 1935. di Bernt1ri eia senza connivenza. Pensla.- Egli ha compreso l'impor• mo che non si abbia inteso be- tanza di una condizione che ne l'affermazione dello scritto- proprio per Il rlschlo e per re, più contestata~ e sconcertan- essere accostata magglormen• ( E I> I ZIO~ I V AL L .lt CC II ' ) te (e Us "coeurs sur la main" te alla verità comprendeva la . . . . n•01,t pas d'histoires >), che in llbertà. più completa:' e Uno Ma a Milano. intorno al 1921, avevo già iniziata l'atti– vità di d!vulgaz!one sclent!flca con la collaborazione alla ri– vista La scienza per tutti e con la pubblicazione d1 arti– coli scientifici su vari quotl– dlanl. Ho sem.pre apprezzato le sporre r~n equ!hbno sicuro fr~ lavoro manuale •. Per questo def1nltlva ha voluto indicare la .,crtttore cattolico avanza su ~~~:'~1n cd~iicf~':n.:i Ria~zi, !;~: ~ ;:~~1:a;~~ 0~r:e:$f~n~e~~ ft~a~!~tr:r:::~ r:~~~~~n,~r~~l mancanza di violenza. dl trage- una _stretta cresta. tra due veva, per una rivi.sta romana momento è ben curioso che an- convinti sostenitori della sua dia e di scontro, cioè di roman- abL.,st. no~ sca.ndaltzzare, ma diretta da Grande, dei corsivi cara oggi si sia C01Stretti a rl· equQ.2loneartistica se non che zo secondo il senso moderno, non mentrre; non eccitare le di una particolare precisione e petere certe cose, dal momento subito dopo lnterViene un se- riversato non sulle cose aperte cupidigie della carne, ma non non devo aggiungere che 1iel che il compito dell.'invenztone condo problem.a, vedere /tno a ma su quelle sotterranee e na- cercare neppure di Jal,siftcar .,uo lavoro di romanziere ha artistica è proprio questo, dare che punto e in che modo il ro· scoste. Da qul anche U preteso la vita. Dove sta U pericolo dato poi moltWhne prove di alle cose un nome che obbedi· manzlere ha obbedito a que~ta giansenismo ha fornlt-0 mate• magfllore? Nel far sognare pe- i~:::;io::o crft~~!~lf nad', 1 ,~~ ~a Jte a::ir:ur~gsl v~~}ti.e~~: ~e:.g~~:t'!:'oa/:er 1j:r~{~r 1 i~wti ria di discussione ma In realtà ricofosa._'" :en.te I gi01)ant '! a Dal 1928 al 1935 compii una buona mole di lavoro dlvWga• tivo nel cnlllJ)o della scienza chimica. fisica. astronomica. Inl1Jal tutta la mia più vera a attuale strada, quella della direzione di riviste scientifi– che con la fondazione. presso Hoepli. della rivista Sapere. riprova l'abbiamo oggi con que- tlal più possono mutare i stste· nom.e di Zola, portato qui co- pochi coloro che; sono arrivati /urta dt t1 !-5ul!P menzogne, tspl– sJ.ogrouo romanzo: il Bernari mi. i modi della ricerca ma .su me eJem.pio, generb.sse qu.alche oltre U vago riferimento pasca• rar loro il drsgusto per Cri.!to -oer primo stacca il suo discorso una coJa non JI può e.ssere in- equivoco sull'interpreta2ionedel liano che può e..<.sereammesso e per la Chiesa?> (op. clt., da un limite estremamente in- certi, cioè il sen30 della verità lavoro di ·Bern-ari. Non c·~ ne.r- solo tn certi rari termini deJla pag. 46). 1 ~ressa1_1te. Vale a di_re, volendo deve essere l'ultimo dato d'Oflni sun rapporto fra i due scrittori, formu narrativa e nori mal con- Gli altri aspetti problematl• d1menhcare tutto 1l bagaglio a.~pros1i11!-a.2lone. In tutti qli al· ljlern,ari pobabib~ent.e Jarebbe crelarnente come estrema ra- cl derivano logicame:hte.- da nolemtco che ha. accom.pagnato tn casi s1 potranno raggiu.nqe~ Il prrmo a meravrgli'!rsl del no· ~ione teologica: Qel resto si sa queste conslder,azlonl ed ecco Colpito quasi mortalmente da una serie di gravi malattie nel 1938, lasciai quella dire– zione. Ma ml ripresi dirigendo di fatto le seguenti riviste: ;r p~!~à d,':r!":i~i~ f::n%~a~~I~ f!r~r~c::::~n~~ 0 ·1J:~t:~f:e 7~ che Jl narratore ha sovente bi- perch~ n lettore ed u critico rtosa o anche 3 t potranno ore· tenzioni e non avrebbe ,n'1i mn- ~g110 di marcare gli aspetti e debbono tener conto di questa L'fndu.,tria dolciaria, La seta. Il bollettino della Cotoneria, Il bollettino tki cereali, Vita tes– sile. Diressi quindJ. dall'apri– le 1939. la rivista Panorama, tipo unico ID Italia. precorri– tore delle varie "seleiloni ··. narare delle orove da sfruttare CARLO BO le vicende specie se queste volont.à e della, natura• della in un secondo tem.oo ma non .d =--,.,.----'--~ hanno un fondamento metafi~ ~ma Situazione. ri1LSciràa sup erare il limite del (Continua a pag. 2) slco e tendono a. precisare i VALERIO VOLPINI LET'Jl'ERE DAL L"O LANDA ... Dovel'italiano è altissima lingua Di ritorno dall'Olanda., mi sono riletto i tre capitoli olandest in Qualche cosa di Emi• li.o Cecchi; buon m.etodo per resistere alla tentazione di aggiungere le mie alle hnpres– sioni dei tanti italiani che mi hanno pre~ ce::tuto alla scoperta di quel caro, civile, -no- t bile, còlto paese. C'è un'aria olandese, che /a aria di Jamiglia per noi italiani: è Euro– pa, senzc più; e qua11to di alacre, di gentile, quell"Interno .sorriso che la caratterizza in confronto alle nostre contrade di plù sple11- dido sole (per non dire della sua grande pittura, da Rembrandt a Venneer a Van Gogh), non è se non quanto .serve a dare individualità nella somiglfanza ai membri di una Jamiglia. Qualche zona dell'Olanda, !11 mite clima, come un momento di fine au- CarJo Bcrnarl ':c7 1~ 0 ,i::;,~reog~;~t~~i 11 ;'z°b~:::~"!~1i'i~: 9 f:ll,a:~~ ,iegli ultimi anni il capitolo del degli alberi olan1esi che il sole dell"e~ta~c ,ieuteausmo, lo scrittore fn- del nord _cuoce lentamente senza .~ruc1arie tende proporre un esempio di lalchè r~sistono per tanto tempo, q,a mortr:, quello che secondo lui deve es· prima_ d1 cadere a terra,, come po~ /ar~nno sere il vero neorealismo, _un tutte msleme quasi neve doro al p~m1~ vento realismo che si risowe e .si giu- c1!,e_ le an~mucchl.a contro i can~ell1 1 e I bam– sti/ica nella favola. L'a//enncr- ~rn1 vi gruocan o ? calpestarle, l~ zone del– zione non è gratuita e neppure , Ola11da, v~gllo d.re, dove meno 1~pesst~c~mo può essere accusata di vi:.io ori /~a i ~ampi o suaa, scarpata degli a.r~inz le qLnarfo, il Bernari ave 11 a ben file de, ca_nali, scnz orlo, rasente terra, ~em– chiaro d avanti alla memoria il pre p_rontr al trabocco che non av~iene, fra orari.de realismo dei francesi Gronrnga Utrecht e Arnhem, .ca!11p1_ a lunghf del sec ondo ottocento e ci ba- quadrati, fra rossi e verdi, l111utat1da certi tterà fare il nom.e di Zola. del ylovaui pi oppi di lucentissimo argento, dove orandc scrittore de La Curée pascola.no vacche lasciate fuori anche la not– ner muminare di colpo il oene· te, rl poco rigido è il ehm.a, avvolte appena re di reali~n~ tras/iourato o _di di una coperta: bestle r:cche. In. palto; rl– /avola_ cost~~1ta _nella ossessi~~cardano al viaggiatore ttallano la pio.nurrr ne qei ~arti ... olan. Qu4;ndo Be padana· e se un velo di bruma si di//orde ~:!et :;? reca~~,,!~ lrn;!e /~':;~-. a hige,:tilire. l'erba, anche noi, nell'llaha del in fondo non fa altro che di· nord, conosciamo quel .sentore un po' acre ,U EVHl,ILfJ IJE HU~IIEl,IS REì\lBltA~DT - «Mulini» (parl.) delle niaut11e un po• /redde, Jra ottobre e novembre. Ma ridò un'occhiata al libro di Cecchi, per rin/orzarmi nel propoJito di non. scrivere per i lettori della Flua impressioni estenic dl viaggio; tanto piU che io non sono stato in Olanda come turista, ma allo specifico scopa, eh.e pili direttamente (/ra l'altro) in– tere.ssa il gioniale, di tenervi delle con/e– ren.:e di letteratura italiana f D'Annunzio; Verga; Deledda), in o!to città diverse, -per conto del vari Comitati locali della e Dan'e Alighieri>. In che lingua?. chiederà lo scet– tico lettore. Rispondo subito: in italiano; e occorre aggiungere: a un pubblico, nella stragrande maggioranza, non. Italiano mn olandese, anzi, In alcune citta. olandese del tutto. A vero dire, l'interesse che esiste nei Pae.si Bassi per la nostra cultura, non ern nuovo per m.e; e io possiedo fra i miei libri un'antologia di scrittori italiani, dal Verga a quelli de.ila mia l eva, c he era allora la leva dei giovani~shni, 1.ue volumi stam.pati bel- :~:;mih ~: ~~ j~er~i~:. 0 ·aa ~~h:e~1-t::'~'::!e signora Annle Krl;gsma11. Ma altro è sapere la cosa per notizia scritta, altro riscontrarla ~:. V~~~; r;:~t:e ,r:;~:é,Cg~v:m:r~~il:ir~!~n~ scuola per necessità di giornalieri commerci (inolese. francese, tedesco), lo lfnqua_ di UJI paese com.e il nostro, g eografica mente lo11 .• tano, 110n è materia di stu.1.io obbligator'o che tutti debbano mastic arla più o meno alla co11ouista di ILn diploma: fertile terreno, utt giorno, perché gli appena appena dota'i ap. profo,idrscano µiù o meno la corzo ..cenzn de 1 le rispettive letterature. Fra il mio rmbb'l"o EURIALO Dli ~IICHELIS (Continua a ~ag. 2) Nel 1945, assieme a qualcbe amico. tentai la preparazione di un periodico d1 grande d!– vulgazlone politica. Nel 1944-45 ml dedicai alla interpretazione del codici di Loonardo (Biblioteca vaticana e Biblioteca nazionale), men– tre man mano ero ancìato rad– cogliendo tutte le possiblll fonti vinciane reperiolll da un privato. lnlzia1 con la ditta Twnml– nelli la preparazione di una biblioteca Universale Economi– ca. cui la scomparsa del pro– motore, dott. Calogero Tum– mlnelll. negò fortuna. Nel novembre del 1949 ebbi l'incarico d1 redigere l'edizione italiana della rivista Science et. Vie, diventata poi quasi per intero autonomR.. Altre attività potrei ricor– dare. fra le quali quella della P<ilzlone critica, col t!pl dello · Oleandro" di ll-Oma. di Tut– te le Opere di Gabriele D'An– nu11zio e quella per la traàu• zione dell' Eupalino di Valéry, dal Valéry stesso reput ata m i– gliore dl quella cui po.se la llrma Ralner Maria Rilke. Detto queste note da un let– to di pena dove sono costretto da una non grave ma doìoro– slMlma operazione, lancinato dal dolore e reso più che mai Insensibile alle lusinghe ter– rene cui. nonostante le appa– renze. non ho prestato molto credito. Ma tutta questa attività a nulla varrebbe se non potesel finalmente dire che è stata Illuminata dal più vivo dJsln– teresse. Ho sempre molto amato 1a mia Tortoll e chissà che cosa non avrei potuto fare per es– sa se In sorte mi avesse asse. gnato compiti più Idonei a questo scopo. Chi leggerà que– ste righe scritte (sono nato Il 18 marzo 1895) tragga tutta– via questo fondamentale inse• 11Damento: che occorre Indi– rizzare la propria vita verso scopi meno ditfusl più concen– trati. Solo cosi anche da In• gegnl modesti come i nostri sarà p0sslbUe trarre notevoli frutti». Dal canto nostro et limite• remo a precisare che nel 1920 diresse per l"« Audace• di Mi– lano una Raccolta scientifica rn cui pubblicò (unitamente a T, Bembo) alcune conferenze" di Eel11stein sulle Prospettive relaUvlstiche dell'ètere e della geometria. Nello stuso perio– do scri:;se per la Scienza per tutti una biografia popolare di Ei11stein. Dal 1922 al 1931 tra– dusse (ma In un modo· co.ri vivo che svesm le .tue. tra du– zione dive11tano de.i veri e pro– pri rifacimenti): I fondamen• ti dellR Relatività elnstenla– na: L'evoluzione dello Spazlo e del Tempo di· P. LOngevin: Dalle stelle agli atomi df C. Stoermer; ,Luci deil'lnfmlto di A. s. Edd ington; I misteri del– l 'ntomo.dl G. P. Thom.son: .La t eoria de lla Relatività di A. Einstein dl•H. Srhmid,-Ma Ìlir que.sto. dlllnsar . date e titbli, e nulla. se non si aggiunge un cenpo allo sc".TUJ}Olo estre– mo e quasi accanito con cui sempre_e8eguì ognt. suo lavoro, /infJ a renderlo esemPJare. • Nessuno più di lui ebbe il dono d'inventare 6 d"impian• lare certe riviste di te-po kien· Ufìco-uma,ilstico, a11che se da principio co,ninci0 inrece con le pubblicazioni l)Olit/che. Ec– co11e il primo e l'ultinw dato. Nel 1924. a Cagliari, fo11do fl settimanale Battaglia; nel 1947, a Roma, con M. L. A– sta•di. Jondò la rivista Ulisse. Ma era un uoma ancora nel pieno dell'età e chi sn quanto alt,o buon laL10ro avrebbe con• tinuato a produrre e ad oOri– re. se una malattia cardiaca. che lo angustiava da anni, non glielo avesse impedito. E oo.s-1 lo ha tolto, oltre cl1e all'aOet– to dei suoi famigliari. alla .tti– ma degli amici che tutti lo rimpiangono e elle a a lungo lo ricorderanno. Perchè, se molti, fu. quanto il Contu ope– ro. a renderlo più meritevole, fu /"onesta e la sia11orilftà con cui l"operò. Anche all'estremo delle forze, fino a poco Prima dt 100rirc, aveva cercato di riprendere e pr0.teguire il la– t'Oro. Questo il suo esempio più. nobile. più. lndtmen ticablle e piiL con.solante. Alla vedo1>ae ai figli vada, no le nrutre condoglianze de– rote. ENRICO FALQUI iblioteca C,:no Bian~co L

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