Fiera Letteraria - Anno VII - n. 43 - 25 ottobre 1952

LA ANNO VI • N. 43 SETTIMA N A LE DELLE LE 1 TE RE DELLE A R TI E DEL L E ·s CI E N Z E DOMENICA 26OTTOBRE 1952 SI PUBBLICA LA DOMENICA l>irenore VINCENZO CARDARELi..J QUESTO NUMERO L. 60 DIREZIONE, AMMINISTRAZIONE ROMA, VIA D'ARACOELI n. 3 • Telefoni n. 684.097 e 684.098. Pubblicità: Amministrazione e LA FIERA LETTERARIA> • via d'Aracoell, n. 3 • Roma - Tarl!re: Commerciali lire 60 • EdltorlalJ lire 40 al mllllmetro 1( ABBONAMENTI: Annuo L. 2.700. Semestre 1.400 • Trimestre L. 750 • Estero: Annuo L. 4.000 • Abbonamento speciale <Insegnanti e studentli: rnta mensile L. 225 Copia arretrata L. 100 - Spedizione In c.c.p. <OrUPPo II> • Conto corrente pastaie n. 1131428 ALLA RICERCA DEJ1 'JHIPO rmrnmo .1f Marcel Proust, Croce e il PapaClemente VIII * di VICTOR WITTl:OWSIU In una intervista concessa a Raymond Milllet, Bene– detto Croce disse: e Proust è stato un grande artista, ma la sua arte ha qualche cosa <il morboso. Egli scrive rUc– rendosi sempre ai passato, e questo è un fenomeno di sensualità che lndebol!sce Il ricordo.> E' un giudizio chiaro e, nello stesso tempo, demolitore, che lo stesso Croce confermò con le seguenti frasi: e Se la produzione lettel'-3.I'ladel giorno d'oggi si muove nel senso che tutti sanno, ciò dipende dal ratto che essa, se cosl posso esprimermi, si basa soltanto su di w1 1onda– mento sensuale. Lo stesso può dirsi di una ruoso!la quale quella dell'Esistenzialismo. Recentemente ho avuto occa– sione di dire ad un runico che Heidegger fu 11 Proust della !lloso!la •· Nel leggere queste espressioni del filosofo Italiano, mi ricordai del giudizio dato su Proust da un grande critico, f.Hologo e scrittore tedesco, t1 quale, se non erro, parlò dt una e arte disgregata. in germe>. Benedetto Croce e Rudolf Borchardt, Il , quale frn l'altro scrisse un eccellente saggio su Croce, sono nostri contem;,oranel. Ma Il più straordinario giudizio dato sul– l'arte di Proust, Il giudizio veramente cristiano e catto– lico, rJsaI~ ad un altro italiano che non è fra. i nostri contemparanel. Questo Italiano è li Papa. Clemente VIII, della famiglia Aldobrandlni, nato nel 1536 e Pontefice dal 1592 al 1605. A lui si deve la lenta liberazione della Chiesa dalla grave tutela. spagnola; fu lui che nel 1503 assolse dalla. scomunica Enrico IV ritornato alla Chiesa cattolica. Nel primo anno del suo pontificato Clemente VIII costttu, l'edizione latina della Bibbia ormai antiquata di Sisto V con una nt.ova, la celebre Clementina, che da lul prese Il nome. Il grande linguista portoghese Manuel Bernardes ci ha tramandato la risposta che 11Papa, precoi-rendo i secoli, diede a Proust. La critica. di Benedetto Croce, contenuta ·nelle frasi dell'intervista da lui col}.cessa a Raymond Mllliet, si rivolge, come abblamo già' ve,/Uto, specialmente contro l'abitudine del Proust di riferirsi sempre al passato, ciò che, nel linguagglo del Proust, vale, come è noto, c·à la recherche du temps perdu > e a e la recupératlon du passé > (tanto per citare solo due delle sue formuli} più note). E '9uesta e recherche » è, secondo Benedetto Croce, e un fenoffieno sensuale che lndeboUsce 11ricordo>. Ed ora sono giunto al punto da dover clt.are l'aned• doto conservatoci dall'antlco scrittore portoghese Manuel Bernardes. Eccolo: · e In sua pTesenza (del Pontefice Clemente VIII) alcune persone si lamentavano di· varie perdite e disgrazie da esse subite recentemente. Uno dlsse, ad esèm})io,che aveva perduto 11racc(?lto dell'annata.; un altro che il mare gli aveva inghiottito un prezioso carico da lui ordinato: un alt-Toancora lo fnten-uppe dicendo che anch'egli aveva perduto una somma per colpa di una certa persona. Il Papa, vedendo quanto tempo andava perduto con quel discorsi, Il Interruppe e dlsse: e" Tutto questo non ha importanza: l'unfca perdita che bLsogna rimpiangere è quella d_eltempo, l"'rchè questo, non a può ricuperare! "». SI potrebbe forse dirlo con maggiore chla.rezza? Già n gludlilo di Benedetto Croce era stato chiaro e cate– gorico. Il giudizio di Clemente VIU non è soltanto chiaro, ma anche semplice: di quella semplici!;. solenne pl'0prla di tutte le grandi verità. VICTOR WITTKOWSKI Mi\RCEL PROUST In qiiesto numero 1f A pag. 3 JORGE GOILLÉN A cura di •. Francesco Tentori * Scritti di Damaso Alonso Ricordo Gullon Francesco Tentori Josè Maria Valverde e poesie di Jorge Guillén * A pag. 5 L'enciclopedia I precedenti le tra– versie e la realiz– zazione dell'opera enciclopedica pro– mossa dal Diderot e dal D 'Alembert a ctira di Alessandro Bonsanli SENZA IMMAGINAZIONE NESSUN UOMO PiJO' SEGU~RE UN ALTR'UOMU T••a Helville e Poe un'affascinante parentela .lf.. E' 11,11,0 del più st'l•11,01•1lltu1rl casi eJ1,e 111, lette1•atu1•a del 111,011,lo cl ubbia otfei•to di LUtGI BERTI ()HE COSA l!AN:&10 G~I SCJIITTOIII l'l. 1 A~IANI CA RRIERI AMA LSUO MESTIERE iblioteca ino Bian· o j. I PENSIERI E LE ORE • CRITICA E MODESTIA 1f di ALliEltl OtRA11'1NI

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