Fiera Letteraria - Anno VII - n. 8 - 24 febbraio 1952

Domenica 24 fcbbr. 1952 ROBERT DROWNING T HE cry o! t.he chUdren, dtlla tren– tatetlenne Ellt abet1, Barrett (non ancora Brownfng), pubblfcato ,u una r1v11 ta tu Lon dra nel 1843, conseguì 1ubtlo 11-n . succe.uo, raro a Incontrar,{ ndle cro- 1U1Cheletterarie; pcrchè avendo a tema la ml.sua sorte dei bamb{n1 nelle m1n1ere e nelle JabbrLche, fu ooccu/one al Pnrlamcnto Inglese, fn quello ,tesso 1643, di alfrontare U protxe,na. 911m9endo tul.a Jor111uta:1one di una legge a protezione dtll'in/trnzla, 1-'0i entrata man mano ntllc altre :cc,lda:=!oni :;::re~· f~c~~1c 9 ~~ c,~~~~°o,.1"~:a,'t :;~ ,~ In/atti, magari, tutta retorica, e/OC urgere IUl 1cntlmento pratico in luogo del se11U– mcnto poetico, ciot (brutla paro/a ancl1e a not che . .5eriV1amo) pot&ia di JJro,x1ganda · ma co,uidcrato che nell'opera di or,nl poda', gTarnte e e puro, e~ 110, è /alale t1I ri• manga qualche zona dove eede lo s/or:o ~/:n~~:f;C: ~~or6 i:r/c;g;J~~ i1,,:;;~ che quella retorica. eome venn~ do un ge• nco,o moto deu·anlmo e non, mtttfamo ::z: "t~:!!u::s s:~~:dum!~t°~~!~ i~p;;:rc: b~ bfa giovo.lo uel fatti a una cau.ra ,rnero1a11ta. LA FIERA LETTERARIA PERCHF,'NEGLI OCCHIMl GUARDATE, FIGLl ILLAMENTO DEI BA~IBINI La pubblicazione di qziesti !Jersidi Elizabeth Barrett determinò in lnghilterra la promulgazione della legge cli assistenza all'infanzia: e Poe disse ch'essi pote!Jano paral!,onarsi a quelli di Dante DI EU.RIALO DE 1"..ICHEILIS dretto: di nuovo a ,eoco con la /anlMia L'apertura. di strofe. con quell'ahimè che U tuto rlpet,: dUg volte (e Ala.s, altl.1. the chll~ dreni •J. vorreblH Jor.st: rifarri alla ter-ribi– ,uo; delle parOlt: di Medt<i, ettat,: in epi.pra/e; ma troppo diversa, a non dir altro, s lo ri– tulUfone, qui ,: la, /ra chi prOftuntfa. Il la~ mt:nto e chi ne ;, l'oggetto. .Sani Il tema dtl laoOro come maled.itfon« Ahi tthi, pcrchi n11U ouhl ml ,unrtll:ft1, Ji1li? MEDEA Fr11elli miei, udite •oi i Mmbini pi•n1ere primi d,e il dolore ,•eftl• f'On ,1li inni! Il loro UJJG ,io.,iMtle 1ppo,1,1i1no •ul ,eno dell• m•dri, nè dò fren, le llcrim•. Nei prati belanti ,:li 1,cnellini, ,:li tn:eelleni di 11i~olii rolm,no il nido. i diini 111J"'"" n11ti,:in0f'1no ton ].,.ombre, ,i ,prono fino , teu. 1J iole, i fiori ; fr1telli n1ioti.m11pi1n,:ono i bambini, 1m1nm•nte i piffoli bambini! Pi1n,iono •I tempo che per 1li altri è 1iooto, nel 111,u dei liberi, Il 1Jomand1tf! 1i ~mbini 1ddolorat.l p,trd,e vertano bcrime eo1i! Pi•n,cerc può il ,.,.,:liardo per il IKlO d,.n,1ni. rii"' è perdmo. ini 1u ieri: • nutio di fo,cliotè il ,etchio albero al botco; 1-trmina in ,:elo 1"1nno; antica pil1• ,luole di più, ~ un tolpo la JMlt'C'DOt•; pili dolorot.a 1d e1,ere perduti a stringere di nuovo h1 co11crefr lmmagtnl gli u.lllml vtrli deUa itroje V; cosi pure av– verra nella VI, trin~ndo Vft'J>Pfu quanto •I tr~n.a anche In 1:.ua di .o.piroso la– mento, ,llno, di nuovo, ag li ulti mi vcrll, deve a un tratto, come per ca.ro, 10.lta /uorf d maggior tema in cui il tema del 111altdetto laooro 11 /a ~,In. /anta.sia: la mal,.dltUme del laooro, e1emp/ota, an.t1cht nel lavoro delle rir1 I• Jun,:a Ju,..e rl1e diuill. per lt p.1re1e • .tirano le nere n1o~che uri,d,.ndo pindnle al ,oHino. Tullo. 1>er 111110 il giorno, 1ira, e noi ron tullo 11 re1to. E tutto il riorno il rombo delle ruote di ferro: e qualche ,·oh• preiu potremmo. '"O n:iole ••. i1Te1htilo Jemho the eoee quui p•uo, "b••t• ! 1111e .zine per oui ! •• >. \'lii Si. 11cete. Ludtteli U<'ohue l'nn d!!ll',hro il re,piro. boec.a I borea, 1li:neno 11npo'! Lueltte che 11 m•ni IÒt<hino fono 1ll'1ltro. dolu intreccio di loro sio,·entù 1en•r1, um•na. Sen11n <"he q11e!to movimento, freddo, mPrunito, non è 111111 I■ l'ila rhf' Dio fo.s,:i1 o di,rorre; fttcian pro,·a di lor anime vh'"• ron1ro il -,uo rhe ,.,..j vi,·ono in ,oi, follo voi, ruotf!! lh le ruote di ferro lullo il ,:lorno onno 1un1i ,chi1e<"i1ndo nella ,111 !"impronta della viu; e dei bambini I" •nim ... the Dio thi1m1 nrto il tole, continuano ('on1inn•no 1 1irare deumente nel huio, IX 1-:LJZ1\H1;TJI UAltltf.TT miHit:re (da qui In poi obllteratoJ, nel lo.l/O'ro dellt: /abbr1cl1e. E pere/le qut.sta preJertn:a: Direi, percllc ,t lavoro ncUc mimer,: col1111C't la fant.u,a drlla Barrctt in mOdo pru Jacrle col contra,to tcncbra-$olc, vccch11111110 Ml• l'armamentario di tutti i po,:t,, dunque /a– cile a codcrc ncll'mtSpreu,vo lamento; men– tre lt: /abbrichc, co11 quelle mole eh,: g1ranv gtra,10, ,chiacclando la 1)t!rso,1alilà del bam– bfni elle vi 10110addetti. e me110 $ol/la im– magmc: gia perciò di maggiore pr esa, per contrasto, a quanto di duro. di nu,sc/1.io,c'era 111:liaBarrcrtt, e di cui ovcva bi.s og no per vincere i 11101co11trari pericoli. Sc11:a 1,,s,. 1terci, come coso ovvia, m:f v. 14-JC rte/la 1lro/e VI, Il mov1mf'11to CUiie ruol~ ,cmbra a//fdato mo1crtalme11te al bambini che li' spingono; a11ch.equesto partieolare, non vtro nel /atti, riesce cal::.<rnt,,simo come in1111agi)le d.dla Ja11ta11a. Nella 1lro/c VII, ecco dunQue a un trotto racme d~I componimento. tale che ba.sta a olJnre la ml1ura di un Ingegno poetico; •tro. /t, dove tutto t dominato in vi.sione oggettrva. ouLuiva: l'unica per cui l'intt:nde l'ammf– rt.Ziont: del POI!,del quale il paragont: con Dante rimane certamente ecceun.-o come ~~~~r:r:o,::u:~~':gi:/o,,'ia~~1~• d:fc~~~~!I~ una Jant'lsia di poeta che egli, qui, avt:va ra– gione df .sentire Jratcrna. Notate: anche 111 que1ta .stro/e, nel tc11to, ,1 ripete il modo dt v1:r1i/lca::io11e notato per le dro/e 1 e Il, verso per verso: • Turni (lhe 1k11 • the lono llgllt - the black Jlit.s ,); ma qui, potenziando an– :lnchè diluendo l'effetto ouc.uivo dt:ll 'unlca lmmaglr1e rn111tita. E anche per qut.to var– ticolare, diciamo, lf'cnico, ,1 'capbce l'tnte• ru,e con cui Il futuro autore di Ulalum,• (1147}, fl prcmfmo autore del Cono, pott aderire, lt>ggendo, a qut'sta poe,ia. Peccato che poi eua non .ti mantenga a Quel to,10; segue in/atti nella .stro/,: VIII un nuovo commento a freddo, da cui nella IX Pag. 5 POSIZIONI EFERMENTI DELLA CRITIOA Al CLASSICI * CULTURA E POESIA DELDUECENTO * di ALDO BORLENGHI L A brattazion.t di tre opere del "300, il • TeJoretto >, li e Tlore >, I'• lntell/– aenr.a ~. come e11prN.S10n1di tre dlvcrK ,ucces._tjve fa.</. di una rl\'oluztone cultur11le, ma non Mtrattamcnte lrtteratla. 11trk::cl1lsce d'una part.ool3'Ce vlva.citA la prefazione del Pe– lr-oruo al ,·olume ,Poemetti dd Du,cento >, del CJ11~,1c1 Utet: prefa,Jone che, per questa par– te, rJ ll't.Mleadalla csutela os– Mn•M:i, nf'I d\soorso premcsao all'Nllzlone del Decameron, nel Cla.u:.CI t-:ln:i.udl. Vero é che là ogni t]lrnost.ruJone di que– sta spedè doveva. venire come f,~~~:s rtf' !~-~~!~ 1 t11f~1; bt!IM~'\, di l)OeS!a, di pura crelltlone: e le rlco«tr,mlonl di IUMO culturale trovano 11 a.a– .tal meno spedito Y cammino. e L'importanr,a di Bruneu.o non : ::. ~! ~N!t~~teg: ~r,~ • ciò che essa aveva drt.to al e fiorentini aglt albori del l oro • rts,·egl!o cut(urale •: si rl!e– rbcano que.ste parole del Pe– tronio, J>er un momento, 11,I ri– sult.all degli .studi deHoSohlM– rlnl. o s quelle ri~rche del M':igglnl, proprio In qutfitl giorni raccolte In uno degli eleganti volumetti della colla– na fiorentina dirette. da De ~rtb (F. M'q:ginl • / primi volgar,z=:amtnti dei claulci lo.– tlnl ,, ed. Le M'onnler, 1952}: U Pet.ronk>, appunto, !rul&e che <lobbismo I e g g ere Brunetto • non a ctrcarvt degli inutili • brividi a M>ddlsfaztone dt una t sc.i1Al b!lità es tetlu.anu, quan– • t o a capi.re che COM quel• e l' ape.ra ru, J ,n que-1 primi de- , ceni della se-conda metà del e Due cento,. N:..turalmt?nte ti h.UO rlvol\WOnarlo en nellt. llnau A In cui ,t ~Tlvev11.: ma la reat..rl7.lone ,. un'ollaarchla delle arti maa:g:.OCI. e gel0i<;a- • mente I n armi e c ontro Ja • vt<eehla arl.stocrv.ia tertler: 1. e e contro I plcco H art.ijla.nl , non .si vede come serva alJ'W u– st.razkme di quelln. novità rl– \'OIU'&lonarla me.gho della p2- zlente cura con cui, ad asem– plo, U Mageinl rlnt.:J1.ccta In nrunttto coppie di vocaboli cl\t' pa,11s•mo Jnlattl In Dante, o li ~o ave« Introdotto, alu– t.:lto dtdl\\ !Uft stessa pra.tica d'uomo politico, una p!ù ~ntel– ltaente vatut.a.zione di Ctcero– ne. a confront-O magari con D:mt.c ste&.so.e con rllcrlmen– tl a valutazioni rlnasclmentit:1 che di ratto le trasport3no m ambito non meno concreto ma di dl\'CfflO re9J)!TOl'esame par– ticolare, e non si potrebb t in– tendere tenta un' anah.si ms~ tenuta aJ d1 dentr o delle prove effettive della lingua, e della cult-ura.: e con finezza e ewit-0 anche d'arte, naturalment~. T~nto che lo steMO Petronlfl ha lnte$0 più che altro come un effetto di contrasto quella 00.U,uta oontro I •brividi, della ~nslbuttA estetW.ante. se vi si la&ela poi andue., lui steao, pu l'• lnlt:lllgenza ,: e se ,"<>leva ribattere contro criteri segultl da altri, ecco allora che U non aver voluto dlst.lnguere dalla ~r:;:1c:01~~:e ~~tar ~: dal plano 1torko :a un pieno pslcoloelco la rkostrur.lme di quelle rut l'UCOMSh·e d'una particolare cultura dll@:entesca ~tr~v~~~~~è ~ det.l-0 - det.eri'tta. Naturale 11.nche che qua ti limiti Il d1- ~r1,0 a. un &Spetto paztico-– larc, quello che cl semtrra p!U !lmt<:m11t.1co sta pe:'Chè ne rl• corrono frequenti gU e.,emp1, ,1a pc.rchè uri. ·anche d a rl– conMttre. per oblet.UV! tà, l'in– clt.amento che n e dffiv a e a!:1 Inter~ CUI risponde: lnt&.nto, circa 11nett-0 dlSt.ooco dt quel– la cultura della Urlca cort.ne, e dal'lo atU nuo,,o, vedre mo ora. Il\ prot"AZione d1 Carlo Sa.llnnrl al • Lirici del Due. cento, nella st.e:Ma collana.: e vl son prooccuJ)ClZlont pure di metodo: proprio In quest& pa:– te varrà r!be.d.ire Quanto dl poltmlco e autoblograf!co e contea.S3to neile nuove ist&n– : r.ie, oonrcsslonl di formazione cul t.urale ancora. 1n cr-11 (s1 vedano le ln«rte c:onciu.s~ni del 53.llna:rl della sua rtiCen.. alone o plut.tos10 replica al Croce, J)t,1' Il primo volume del– la RlccllU'dl. nel numero di di– cembre dl e Rina.,efto. ,). An– che l'L,pJrazlone cor~e della novella del secolo. dal Novel• lino al Dec:uneron, non pot."'à rar al che si possa poi rlferlre quel ps.rt! colsre gusto co:t.e!e alla nove -IL'\tutta 1n genera.le dell'età stecs:a. né fiss a r dav. vero trt1dtzlon1 divcne d efmt– u, senr.a che gl1 scambi r.pro– pongano almeno opposizioni meno risolute, al punto lnfme di ridurre, ancora qua. quel che spetta alla cre-ulone d'arte. per ,usw d'oppos1Zione. & p:1- 1unta • nntoloefa di rarl epi• : =c i ~1: :;,1 cl1!1°;1 ~!~ Non lo n ascondiamo p erO , il 110,tro in– teresse a queUa poeifa na,ee anche da altre ragioni, meno itorlco-,ocfall, e plli lettera– rie; e intanto perchè, terminati di tradrtrrtJ L U sonetti d3l Por~hC.(C, che i Il plit. alto titolo della Barrett alla fama poetica, qual– co.tc un po' troppa corome/laro, troppi an– geli e &OIJ'iri,ee n'era rlnunlo addos.,o, Kn:a tuttavia cancellare l'lmpreutone di una non comune tnergia nel con1.urr1 avanti, fra tanta dulcedine, fl rigore di un'immagine propriamente Jonta&tlco. DI qtd l'lntereud per un componimento, che almeno nel tema (e ntll'e/fttto praUeo ccn,egultoJ sr annun– t1aoo pii.I ma.tchio: tf)fecatamcnte eztrovt-r.so, almeno, contro l'estatico Isolo.mento a due che è la .situazione del Sonetti. Inoltre, The cry or thc ehlldren non Il era limitato a con.seguire in IJtghllterra l'e/Jttto dianzi aC• ce nnato (che d'altronde non ovrebbtt potuto, & en.ia una qualche autor/ld del te.sto come tu to l etterario); ma anche In un ambienti! diverso, diciamo la non ancora lndu.strio.li; ;– tota America del Nord, dove meno rilie vo poteva avere l'implieita propaganda sociale, quella J)OUfa at!CVO fatto chiasso, Qua,rd.o u,cl l'anno seguenttt ndla raccolta Poems. Biutino le JJ(lr olt! di uno, che non ,oltanto era poeta, ma altre.si molto .soleva meditare sui problnrif d dl'a rte, Edgard Poe; il quale giudicava The cry of the chlldren • pieno di un-i nervosa indomabile energia, (U un c,r– rore 1ubl111~ neUa 1ua ,empticftà, talchè Dante mede.simo ne andrebbe altero,. ,.I punto che. ti prossimo volume di poe,ie, p11b- e 1'1n1iu 111ennu,. ~h i h,mbinl. frnltlli miPi 0 i piuoli Nlrnbini, rhi•1lete )oro pel"f'hè in 1i a:un pianto 11nnno ml M.'no df'lle madri, nell, nn•lr11.1111ri1frlite. l>hP or, fr11elli. ai poveri bamhini di iru1rff■re ni in alto • di pre1are: f'O~i1nrh .. a loro. Erli rhe è h,.nedetto , l,en,-dire 1u11igli .1hri. un Jiorno hen.,.diri. Ric11ondo11"'"i: e Dio, t~~r~,,u~11i"o~~v~i!:fr~t:!"~i1~'::::,~no'v~~ft~ I r------------------, X: Il tema del bambini e Dio. Ma iemprt MORTE DI HAMSUN . sc.ro llUlO ~ poesia,: :~ ~=a f:m~~r: ::~ :11::t~r::r rzot~,:~. 1!45/r~;ra:n:!e~~I;,,aco~~ olna, come ognun .sa, della dedica alla Bar– rett. E naturalmente, non t detto che il giudizio del Poe debba valere sic et aimpll– clte,r ancM per no!. Tuttaola t pur .sempre ~r: ~~P~n;~~azfone, anche se poi si Leggendo dunqut! la . J)Otlfa della Barrett, 1ard. facile cccorger.ti di alcune cose meno gradevoli; anzftu lto l 'impo.,ta:lone oratoria, uplic:ta nell'appellattvo e /ratem miei, (lalso puntello ctel rup/ro J)OCIICO anche più avanti; strofe li. IX, Xl, Xli), Il cui valore non t di una pronunzia più intima, come ,e qu.t!f fratelli siano f propri Jratel/1 della p0eteua, benti specialmente predicatoria, come l'appel– latfoo rivolto dal sacerdote al Jedell, quando parla dal pulpito. Seconda cosa sgradevo le, il tono lamentoso, accentuato nel testo dal ver.sl tutti eguali, cla.tcun-, conte11endo un Qua– dretto eguale e diver,o. musi in fila 11no via l'altro; e dal paralleU.tmo, Inoltre, per cui nella ,tro/e I I quadretti ,ono tutti lidi, ri{11l4rdando la giovt1llil, e comlncfa110: •The wung (lamb, • bfrd, - fawm - /lower,) ,, mentre nt!lla Jl sono tutti tristi, rlgU4rdando la. vecchiaia, e cominciano: e TIit: old (man - tru - 11ear • wound • hope) ,. Co.,I nella ,trote Ili, f no.stri t1er1f 5-7, da noi infe– del mente c on.centraU, corri.Jp011dono nel tt:- 1to lngle.se a due ver,1 IUCCUliVI t: paral– leli : • La 0 0$tra vecchia terra, es,! dicono, è molto penosa; • J nostri giovani piedi, eul dl.cono, sono molto debolfl >. Infine, at– traver,o quel tono di prèdlca e di lamento, nonostante qualche /orte e1pre11lonc che si incontra Qui e Id. allra cosa .!{1radevolt: t fl aio,n.10df una fanta.tfa, come nel poeti a brac– cio, messa in moto prima che Il gtn.i"rlco lmi,ulso a cantare abbia fn•;entato comt:– chessla una situazione In cui /ar,f ronrreta. Addirittura l'oppo.sto del modo di compo.sf– Do"te, lllu.rtrato. per n corvo, dal Poe! La forte immll{11ne d.ella .tomba-riposo,, al v. 9 della 1tro/e J I I, ,uggerilce Il primo ct:n.tro Intorno a cui fl lamento Il raccoli ,n In più comf.stente trilione: nasce CO.SI la 1tro/e IV. dovt: Il tema J)Ottfco. clo t il l a– voro eome maledizione, ,I ch!nrilcc mrolfo, bt:nchd in un episodio condotto al vecch'o modo di Dlcktrt$, con gran pt:dale di la• crirru:. .:'Ifa le Immagini meglio concrt:tate In Jant a1la, qui diventano pUI Jrequent!: c/r. la fos.sa, troJJpo atrctta pcrcllt VI .sia posto a lavorare; U 1orrl10, che ora Ila ttmpo d'Ingrandire negli occhi della bambl11a morta ( e che r ft:VOCa per ccntnuto t1ll occhi ,en.:o , om.so d ei vivi). Curiosa con/trma di qurl compor re a braccio, che notammo nell'an– cfomento delle prime stro/e, è Il /atto che, nel Letto, Quuta IV .st.rofe t di 16 nt'rtf, on– zicht di IZ come le altre: 1pre::zal1tra del– l'e,ter-no ritmo e 1lmmetrla. ouervabile nella Barrett anche per le a.s,onan:, che $Otssa ,o,tituf.scOno la rima (eosa oqgl pacifica, mn a.s1al meno un aecolo /a): ma quJ la ~tro/e troppo lunga nasce proprio comr nel poeti a braccio, dall'entu,fa.~mo di o··er tronato fl• nalmcnte qualcosa da dire. m· qitella strofe, &la detto fn varentt'.d, che cl ha reso corrivi, traducendo. a variorr secorido neccs,ftd il numero dei versi anche dtlle altre), A pro- 1'(>1ltodi -tale andamento /acile. a brncclo, sarebbe per/ino lngenero,o rlcordarr ll dl– ver.,o suono che dar4 In °11n tema 1fmfle. Il Vt'n}a di Roc.so Malpelo: una plet4 tutt.a o.s– sorblta. In duTt:ZUZ . .seri::-, posto per il com~ pla.nto che non 6'a della rnpore1tntazione crudeltt: ma la Barrttt. non li' ba.stano nem. ml'nO le lacrime del dicken~(ano QUadrt'!tO, .ubtto poi. nella strnlt' V, c<'deancora al la– m,:nto generico dell'lnl.:lo, commento al qua- lii Le,..n ud • 1uard1re il loro 1'iJO pallido, 1n1unto, e rritte i: il loro 1a,pet10 1 perrl.è J'1n1o•d1 dot!l'uom l"etthio tir, e ,foru in 1iù 1-t 1111nce puerili. • Ll l'Oilu ve«bi, lern io ben p,l'nMI >, dicono, • f' I no"'ri 1,ie•li gio,ineui debnli 111:ii! Mo,emmo pnrhi p:i.,..i. 1uua,,i1 ,iarno M1nt'11i: molto 1ntor• 11 no1tr:1 1omh2 ili ripo•o io Jun,ci • rer<"arl1, lha;ione Ji lor 11bnto rldotdete 11 vnrhl, non 1i hin1l,i: ,oprt, frrdd• lnf1111i : h terrn, e •tiamò fuori 1marrl111mentf'. noi b:uuhini, e lOnD per I .-eCC"l1i le tombe>. IV e Cerio>, dirono J himbi. e può l\venira die noi mori•mo inn1nzi 11 nOf.tro tempo. Mori Alittlll l'anno ICONO,- etl"'4 112ll1di neve è f:1111 11 tu• 1nml11 .fOllo b l1rin1. Noi •uardammo d~tro 11 foua rhe I rire,·Prl1 er• Jlfont•: non r'er1 pollo p,tr neuun ll\'Oro, tO!Ì ,1re111 1"1q1ill1! 011) ripo•o dove gi11re,neuuno può ivegliarla 11ri1hn◄loll: '"Alirell:a àlzl\ti! è ,ciomo •. Se •"·oll■tc ,·frino • 1111ell11on1h1. 1i11plOlflÌII o sole. 1 rhino or~thio, mal piange Alin1t2: <'e ti Jo,,e 11110 vederli in vi,o. <'erto non potremmo ri<'nno,rerl1 pi1'1,prrd1i- il ,orriso ha tPmpo d'i11Jrimdire nei HJoi oN:hi; e lieie p11•1 )'ore eniro il ,urlnio. <'lllm1t1 P Jondola11 1I &11ono delle c1n1ri1ne 1lrl11 rhiPa.a. E' bene qt1~11do >, di<"ono I bimbi, e 1rr1dP che morinnt1 prima d,J noatro trmpo >, V Ahln1i-, I bamhinil Morte nell1 l'it1 rernno ron," il me •lio c he ci 1i•: IX'rd1i-non sii ,i ,r, e.u i. il lort1 etiore f1u1ri•no di nn■ l,Pnda funeraria. Andate vi1 1l1IIP minif'r", hind,i, d11Jp dlii: ranhur forr,.. himhl. rome i ri<'coli tordi: nirroiliet• le ,cruio•e 11l"tn1oltdr] prtlo 1 pirne mini: i\ i ,.,.n1 ..rnlo in meno J~nrlnr .. affond•ndn•i I• dit, ritlei"' fortf'! M1 ri•JHondon eui: e I.e vnotre primol,. d~I puto 1&no rome le no•lrf' rrli•l'.'f'" •li• mi11ier1! ' t.-... i11M"i1r1n'ftlilli 11 hnio do"• lmlo ;. il nrhonr, lun1i 11 Tottri ecalti raffin11! pi1rf'ri >. VI e Oh ,I, JH'N'hè>. dirono i bimhl, e no( ,iamo uimrhi, nè ro1Tere poHi•fflO o J.ithare; 1e • noi di qu.!the puto importi,.,, ••r,hbf' ,ohmente per l1'<'i1rei ridere ,ciù e dormire. Ci lr•n11no pieir1ndo,i i ,:inocchi, 11eno-amellCf'; r on 1, r1tci1 annti radi1mo ~ pro, ia.mo I t>mminare; e ,0110 le Pf''lnli no ,tre pi,lpeln·e rh,- ,i 1hha•Mno, il piri rol!Mlo d•i fiori p:-llido "l"'IIO 1vrebb,, l"Offlfin•v1: Jil«-thè 1iri:11moIUIIO il ,cittmo li llettro t11riro m1•••tr1n1e in meuo •I baio del r1rhone, •011,.rra, - o tutttt il riomo •pin,ci1ml) nf'llf' hlihrirhe la rutti• di ferro, in ,ciro'-in a:iro >. VII • E 111110 il ,:fomo a:inno romh1ndt1 le "1ote. e il loro \'ffll& Alita in ri10: finrhè il NIOré'd ,:in, e il upo do"• 1n:lo11Je rempie. e 11 loro po110 i muri riuno 1neh'o1i: ,1ira il tielo i111ho nell• finNtn eonra,-• <"heo~ill• • chi P, per ;urolt1rri mentrP è impretlo il ,·i• allo 1l.1nrio 1lf'II# ruote? Quindo noi •inJl1ioz.zi1mo fortot, le l'euone ~ pa•~no vicino ,enu udirf' nè rhpondere -0!11 un:11p:aroh. E nemmeno noi udi:amo. 1iel rimhomho delJ,. ruofe. gli e•tr.rnei 1lla 11ort, thr 11,rl:mo. Con ,ili in.celi rhe timtano intorno • Lui, po,tihilP rhe '""'Ilio Hnla Oio i nHtri pbnti? >, X e Oue l>lrole benJi della J)rr,1hin1 ri nmmentiamo, è II mcu:motte. l'or• dN m1li,:no. 1 oC4'11in ,11 ,!entro 11 11,nu, "ratlre no-,tro •• tliri11mo u1tl(nore q11 .. i ~011,1iuro. Ahrf' parole noi non c-ono•riamo. tranne '' r11ilre nD~tro"'; ,. in rr1mlrhr J'l(IU'Q11..-1 rrl,-•t,. tnro. Dio (11oi JH"n•inmo) ro~lirrlr 1mò Ione t'On il 1ilt"nzio 1lolrP ,h r.trro,cliPr-i. ,, ,,.nrrle arnll'Nlue nrlla Sua ,1,..tu mino, rii,. ;. molto lorlt'. "l'iulrf' no1tro!" ~ ri ,rntiHe. E,:li ,orrel,hf' cf'rto (fM'rthè dirono rhP ;. ,i,-111llrr l,uono) ri•11on1lrrf'. rol Suo llilro ~rri•o rl1ino •nl mondo;," Vieni, himho mio, " r1110•.1<'Ontlle >. Xl • M1 no>, 1li<"onoi himbi, f! 11ii1rrnfondo •luno il pi>nlo. e mulo è rnme 11ie1u, "' Sua imn11,:ine. ,Hermano. ;. il fllulrone rh• ,.i rom11nd:i ~m,~rf' altro )l\'nro. And;,te ,,ia >. dirono i biml,i. t in rielo f'CUN!11111,i, J;iranti rOnlf' rtlOle. è tnlto c-ib f'h" noi aror,clamo in ri,lo. Non ri •rhnnitr. inrrfflnli il 1lolore ri h• fatto: 1b.i11mo ,:li Mrhi a rrrtar Dio, ma le l1rrimc ri hanno tf'•O r/,.rhi ,. Fnuelli miei. li udii .. ,·oi i bambini f)Ì1ni,.re e ne,car rio rhe ,•qi lnH,1n111t? L'e1i,ten111 di Dio è pro,•111 lnf•Ui d,I Suo amore pel mondo, ma i b■mbini dllbit,nd di entrambi, VII Pi1n,cJno dun()'Ue inn1n1-i a 1'01 i Mmbini ! Prima di rorrer 1ono •l•nthi, e mai Tide...h1r, di ,ole. nt di Dio I, ,:lori• ,h,. ;. più "Plendid1 del 101 ... ~anno il dolorr ,-oJi dell'uomo. •enu l1 •111~,pi•nui. immer,i nella r.u, di1per11ittnf' wnui 11 ,111 r1lm1: ,enu b lihert.i di Crioeo in c... i,10 t.0no tehi11,·i. e di 11n,:o•ri• 1enu c•lm1 n1irtiri. Lo,ionni ,ono. come P•r lnn~11 e1i. m11 incompenuhilment• da mi"'ltr• nnn h:anno J. urcolt1 d,\I,. m•morie: orftni di terreno e di rele,tè •mor•. Si, la•d11e, oh ltoei,te ehe pi1n,:ono ! Xlii Luan e,ui I ptrdare il loro ,•ho p1llido. ,munlo, e orrendo , Il loro upello, pettH ,-i fanno rieordar"' i loro •na:ell in Cielo, rhe h1nno Jli oerhi in Dio! e E fino • qu•ndo. o popolo crud,.Je >, dirono, • ,11r,i in piedi • dare moto al mondo. 1orou 11n cuor,. di b•mhino? Finn .!I qu.!lndo tol fe-rreo r.!ilt1Jno ,offo...h..r1i i ,uoi p11l1,i1i,11rr ohre 11nd1rP, rino :d trono rlit ,i "derie 1).f'r,,. in n,,.uo 11!mPrr,to? 11no•tro unrue -i,n1na ,i1 in 1ho, o 1mnmu1t'lri d'oro. e 11 porpora ,·001ra imlifll il ,o,tro ,,ntiero! M, il ,inzhiono rf•l b~mbino, n•l ,ilenzio. i pitl ,1ra,·e • m1J.,.dire, e~ forte uomo n,.IJ'j,,. >. E. BARRETT BKOW?<o,SG (trc,d. di Euriolo De Micheli,J l'bnmagirie e/elle ruote, dove torna e1pllc1ta o ptr acce,wl, rldé1 mordente QUIt: là; negli ultimi tre versi della .strofe Vlll, a.uorbendo uel tema delle /abbrlclit: anch~ Il tema del buio," cl1e tra orlqlnarlamente Il buio deltt' miniere di carbone, Più Importante co.,a, nella .strofe Xl, oltre l'm1l1tence eco delle ruott cl1e gira110 (cfr. le nuvole, v. 5-7 ), anche ti tt:ma def bambini e Dio acqul.tta /orza t: du– rttzza, nt>ll'lmmaglne del padrone come JJ,o (V. J-41: dinamitarda fmmagme, in cori ttt:• ,ea donna, eh,: allarga dlt:tro lei, pia e crt:– de1tte com'era, lruoapeltatt .s/011di di lottt sociali e obiui morali /enna111entt: guardati Il ma.nlfe5to comuni.sta è del 1848, e nel JifJ quando la Barrelt 1crlveva la sua poesia, Marz; non era ancora Marx; co.,I pure, di 14 da venire (e a lei, an1he 7>01 ,oono,ciuta) la /o.mosa lettera del B/e/lnslei/ al Gògol (1847 ), crudeliu1111a a dt:nun::/are le con11:guenu politfche e sociali, ttmpre pou/bfll a trar,t 1ntereuatamtnte da1t·a11ermazione di Dio. Ma In Quella lmmar,lnt:, sinistra come un lampo nel buio, ecco la bestemmia di chi nego. Dio fremere come bestemmia d1 chi t1UO; fare adorart! Dio nt:ll'ordfne costituito. e cl0t vuol sancir,: In nome di Dio, nt:ll'ordlnt: CO· 1titulto, il proprio prtvUegio, sia quanto t1()o. olia di 1ang11e.Che IU que.sti problemi abbia meditato la Barrett, nell'bolamento della 1110 ,tanza di malata e d;I • 1ign0rina J)t'rbene ,, 110n.meraviglia, chi rkX>rtH1·au1tero e op• prlmente puritanesimo del podre di lei, ciò che non gll impediva di e.sitre ricco pro– prietario di schiavi nelle Jndlt: 0cc ttt:ntaU; e j ,er,rttl commenti di lei alle amiche, dieci anni prima, a propa,ito dell'abollzlo11e del/a ,ehftW/tll ln quelle tt:rre. lontane: •Saprct<, certo che la rece11te legge; ha rovinato I pro– prietari delle Indie Oçcldentall. La cosa i .sicura. La co.ster11az1one, qui in casa, t molto grande. CiO nonostante io sono felice ,: lo .sorò .sempre, che I n~rl siano virtual– mente rrr,eri > (lettttra a mrs. Martin, 7 set• tembre 1133). Non viene fn mentt:, ella .d risolta tutta In dlmostratfoni di propaganda la B~cher Sto1ut1 Jla ancht: La rap:u,na dello rJo Tom (1851) i po.stt:rlore a n,e cry o! the ch!ldrtn; e lontani,s1ma da neumi lampo di poetica Jantarla come quello cM Jolgaro 11tllo ,eorclo della citata negazlon< di Dfo da parl,: del bambini, costrt:W a rive– rire la S11a immagine nel duro padrone, Pa:lc11za du11que 11:ormai, nelle dlle ul• time .strofe, il .se11lf111entovien.,: fuori tutto ,: solo come oratoria, prtdlca: tornando 11nl• comente a si povero e/letto, ndla strofe Xll, fu,o del versi cht: si allineano uno via l'altro a. ripetere con diverse porolt: lo stt>Ha Idea Ruta ancora, nell'ultima stro/t: (v. C-1). 11na tto dell'immar,ine delle ruote, di per11dentt ::Jg~; 1 ,°~~~1n~t)~h:i ,=~~:°; ra:o 1 ~',i~~f",;~~ curand o le unere anlmt: che .schiacciano, ~ pen.sa eh,: la narrt:tt abbia pen.,ato la 11tua– zlon e del proprio padrt: col negri, prima ,. anche dopo la virti1ale 1:manefpai:1one dei UJ3. Nono.stante tutto, al padre ella era molto legata, come .si vtdt: dalle no,.1 mentltt r:.1ft ::,,:!,{:t~~I ~~r:l ,,:~ :ia!Tt:t .;:~: c,-y or the chlldren): ma bastono quegli ac· cen11I a Jar Indovinare, ntlla mite donna, lt µo,rlblllta di rivolta, esplodenti in lei h1 va– rio modo. attraver.ro la .rostan:iale mitezza ~ ,ionoslonte l'alle tto. Abbiamo citato l'atteg– giamento da lei tenuto nel 1133, per l'eman– cipazione dei ntgrl: citeremo. ancora, ma• pari ,ol!anto di sulle lievi e ,p,ntrue paymt della \Vool/ (nel roma11.::o F'lush. "cht era f, cane della paeteua). l'energia con cui ella a dl.,petto di ogni contrarlo ordine pat erno ,: pei$lno contro il par...rt del i,roml'!UO , po.so ,i recò ptrsonalmf'ntc, fra ladri e. ric atta• tori ne/ bauf/ondi di Londra, 11 ruc~ttar, il càvnollno rapito; Jino nll'e1trema rivolta qttando ,posò Il nrowning, di na1costo da• padre. contro Il volere del padre, /11ggenrlo di Nc::aC.ra, ~o. fin cdratterlno di mitlt, no• TIO!ttantt certe appartn:c, la donn.a che pot•• conctµlrl! 011e1to: J)O{'~ll t c 1 ò c11r e! 1irr.s11nd, a riproporla. nella nostra trod11z1onc QW1/11 ,rl ,ria, all'atlenzioW" dtl l~tt<Ke: invlt,ando!n ~~:~~:! a,,e~~~;~,!~t:.c~•:ve,X/~d:" d,m:,:~ boro.tione /anttMtfcn. i famosi, ma /or,tt: 0{101 (a torlo) più mal/amali cht: famosi, Sonetti dal Porto(l:hel!C. EURIAl,O DF. ?IIICRP,Ll~ AUTOMATISMO E SURREALISMO AXDRE' BJ:ETO~ L 1esperlcnza surreall;ta 1'1- sto teorico: giacchè lo ,te..r,o ien.:a: alcun rigoroso controllo. ulrato alcuni psicologi d'ecce- clpa:lo11e attiva dell'Io co– n~ta con la • scoperta, Breton 11 è valso nt:lla 1ua o- J11utlle, /or,e, ricordare cht: :ione (FlOUrMII, ✓AI11er.sJ ch e 1clente t: Si C$pr,me diretta– e la me.s.sa in valore pera poetica molto limitata- Il • mu&aggio automat!cO • e- l'incon,010 po.,,edeva Jac~ta men.te attraverso la mot,litd, ;Jell'aut.omat imo - o mealio mente, e 1ol.o in un primo rn noto a p,9icologi ,: p,9tehia- elaborative. ,: creative talvolta com e avviene nel sonnambuli• del • mcuaggio, automatico tempo, della vera t: propria tr, malto tempo pr,ma che •e formw dabtlt - per uon dar,: s1,ro (Il Quale, euo .,t&,o, i' vt:rbale o ,critlo. Nel pri- ,crrttura automatica. Quando ne occupa.s.sero I surrealisti. degli elemenh c11tdaps1chici • manl/e.slauone a11allt1ca,Nentt mo Manlfest.e du surréalkme egU, jn.,reme con Eluard, Char Scientijfca1~1ile, la •erdtura (conos«n:a eztra·&ensor1aleJ non ben delucidata). Spetta (l9UJ Breton de/fni.sct: addi- e altn, entra net periodo eh,: automatica era stata conadt:- dtll'automaL'nno creatore ,em. notoriamente alla J: 1icocrnali.tl rittura il surrealinno come un 1/ polrebbt: chiamare dellt: , rl- rata in vario modo o. 1eco11da bra e,scr .slato unora quello Il merllo di aver trovato I cri, •Puro automat..rmo psichico,; cerche pstco-lirrcllt:, (es. ne della mentalità dt:i .tingolfltu. dell'Amerfcona Mr,. Curra11, lcr,1 interpretativi di qut>stl e e benché abbia pot egli steuo L'immnculéé concept.lon o ln dlo,1 e del mater,ol,: &per/men- do1111a semplice e dJ mediocre d'altri me.,sagr,i delfincon1clo, ~~f:~ ':'"atBrJ::J ~~tt~t ~le~}~t~~~~:ux~On~~;;o 3i~; ~~~e,id~ ,~':!g.:~'rnz"c:b~~Ì c'::f. 1 ~ :::~~1~!t1da~,1:nut~e ~ ~~t~~ ~~a"::O~;d1a siu,:;:g:z~ 1 iae ~,alj~ trE clementi che era110 ven11ll orlgl11, quanto lo t Salvador ghirigori o le in.salate di pa- velociltl e .teriza pe11ttmenti, JJ.flchiatritl prttmal,tichc ave– ad ampllar11e ed arricchirne le Dal/ al/orc,1è 1mtaura il • me- rote ct,e u.sc1vano doli,: moti- interi romanzi, volumi di poc- va,10 vi.sto di solito m~nt'altro carattori.stlche, tuttavia t rt- todo partmolco-crilloo >, Nori te del •oggetti ,: dei pat1e11• sie e 110:,ellt:, ,cr,Uti m ,rn ha- che d/1ordlr1e e cao.t. Salvo ec– ma1to attaccato, forse più di gid che i nostri poeti e pitto- Il erano llatl con.siderali nul- glest: arcaico ma impeccabrlt:, cezloni, gli 1»icoa11allsli 1e111- quat.s/a.,f altro surrealf.tta, al r/ non prestino pii orecclilo la più che µrove tangibili del· e aventi, a detta d.i 1110U1 cn· brano pero avt:re anchtuz al– prlnclJ)lo cteU'automati.!tmo, e al • dettato interno,; ma oer- lo .staio di di.ssocia.::tone psi- tlm, un valore letterario a11ai Quanto svalutato le poss1b1:lttt l'Ila ribadUo e difeso vane lo lr1 ml1ura di gran lunga chlca In cui il trovavano f rl- 11ngo/.are. . creatme dcii automat1S1110, 11ul• volte anche a diJtanm dt tem. minore che nel famruo • pe- 1pettiv1 autori. /tfa esempi Dal punto di vi.sta p.siC'Oana.dati evidentemente dull /d•n po: per esempio, nello ,cn(to rlodo dt:i ,onni, di Desno,; e clamorO.ti 111 cui medium ,cri- litico, d • musagg10 autonia- che l'!nconsclo sia la egton,. Le MCS5&i"e automatique o.p- i4 rkchuza e lo. l1bert4 della ve11H a~ano dato origine a tlco • t una elobortu1on,: da pr.1111!100, •acherontea> dtlla fu,J;: •. nel n. J-4 di • .umo-1;~r,a O:~'<'/::tf'iud,:;!~ ::~~,n~~er~a:;,~~'":J,~: :'i!' ,::!~~~o~e°Z4g:,r:;:;:; prlche, e ~~:n~;o ao~at:~o~~e Tal.e attacC111mtftte, ~ò, rU1ua cAt! non. a.pf> OTt( •O.ttua. co (ba..,tf ;er tuttt U C 4JO dJ la Qual.t: In talun.i ca., 1 pre• sembra enere rlmaJtO p!utto- lf > d.f un autom.a.tf.tmo puro e Hélène SmithJ avn, a.no con- .1eindt! ctel tutto d.a una. parte- (Continua a pa;. 8) Jlioteca Gino Bianco Nella fattoria del Dio Pan * di G. B. V'JCARI J\., EGLI anni che immediatamente precedettero l'ul_tl- 1 Y malto vec.::hlo, t: che a11(a,oavuto Il auo maggior ~ ma gue~a. Kntit 1lt11n.,un - cht µurtt era g10 splendore addirittura ntll'ullimo decennio dell'altro se– colo - era uno deg/f ,crittori phi celebri d'Europa. Sulle 1ut: a11cor solide $pali,: gravava rertdftd della poc1, a !tCGn – nava (BJ/Jrn601l, lb&enJ, pe.sava un premio Nobel con.se. gulto ntlNmmedialo dopoguerra (JiZOJ, .s'appoggl01.,o.non 1'0ltanto la /ama, 111aaddirittura ta popolanM che t co,I Insolita per gli scrittori d'eccealont:, per f prosatori - come lui - aristocratlcom1tnlt: alleni dalla ,uur,eitione dell'1nlreccio narrativo. Alla .tuo celebrlt4, per e.saltarla, •1 ero poi aggiunto il mito della •ua l11acceuib1lltà. Giun– geva notizia cht: il ora11de vecchio viv,:1,a nella sua fat– toria. In una penl.rola della Non1egla mufdionalt:, clrcon– datd da un trlplict: ordi11e di sbarramenti e di 1er,11all d'aUarmt:, dl/elll. da molCM.tl /erocf, onde impedire aqlJ t:slronel di violar,: la clau.sura dello scrlttort:, di spaven– targli ll nume Pan /lt1al111e11te raggiunto dopo tanto ~r• care tra l'umanìM di tutto U mondo, di turbare l'c ,:.strema gioia, di q11tl bel riposo. Poi, .ull'Europa pouò la tragica ventata di quuta ~::r::{,t~,g!~=:: ;:ft~KJJXIC:'t! ~~~'";:I!n~~:t~t~t,° Q~~,j~: avt'vo partecipato a un co11veono di ,crittorl aderenti al ,,a:bmo, sollteltOti dal propaga11d11t o d! /ll tler, Got:bbt',,. Tutti coloro che at•et:ano letto le tue ope.re pen&arono che li tratta.ste di un caso di .stnllUtt (e I nvee,: llamtu,1, morto d 19 scorao nella sua casa di Grun.stadt, è giunto al traguardo dei 9J anni ir, piena lucidild. mentale e per– /lno nella relativa lntegr/ttt Jlsk:a.J, 1io percht parve a,. •urdo cli,:, nella fit:rt.s1ima Nor vegia che avevo dato a t11ttt1 l'Europn l'e.semplo della re.sl, t e n::a a lla ,opralfa– zlone 11azi1ta, U Jlg/lo m1glfore ove.ue oo.sl malamentt: ce– duto, aio percht i11 11e.rsuno dei s uol libr i v'era traccia di certe predilezioni. L'opera di llamiun t u n inno alla litnrta, ad un tndivkluallnno per/lno anarchico, qua.si una Jrenellca lrwocazione al ritorno a/ valori primordiali che .son esattamente l'oppo•to del concettt banditi dal eosf– dt"tto • ordine nuovo.,. hltltriano. Alla liberaziOne, l'uomo che era italo la ma(lglor glorio di Norvegia 1i trovò cir– condato dal ,ilenzio o.stil,: degli antichi 10,tenitori. Lo .sbarramento della JtJttoria era onnai reso inutile da quel muro di truce .silt:nzlo. che portO a~nto al grande vecc,1/0 che aveva errat o l'ombra dt'lla morte molti an111 prima cht: ena 1/ prt. st:nla.Mt: all'appuntmnento. Lo Stato pose tremende &anzlonl: lo cor.dannO a una ·multa di quaranta milioni di lire. se egli aves,e chie.sto gra:ia, gli ,ar ebbe stata certamerat,: accordata. Ma norl la cl1ie1e: / or.se voleva sco11tore, /orse fu .soltanto }lt:ro dbpetto. E vc11 (1etle tu/fa la sua proprfetd, pagò fino all'ultima ore. SI ritrovo povero quasi quanto all'fnl::lo, negli anni /ontani della 9ioolne:::a. 1:ra figlio di un sarto poverbsimo, Il cui vero nome tra Pcder.te11. Nato in provincia. a Lom, le chiare ambi• .tfo,r/ della sua e.,uberaritt adolt.s«nz.a l'avt:vano prima 1plnto a Cri.stanra (la Olio di allora) dOfJt: aveva tentato tl giornali.smo con COJI .corso ,ucceuo economico da estere ~~:':.to r:r:':fof:,rei~!!:~:;:";~f ::af!~~~~/a:,fti::in:J succe.s11t•cunente, lmbaroatOJI come mouo senza paga "' di una nave ru.ssa, era andato in Spagna e quindi negli Stati Uniti. Qui il togglorno fu lungo. Anche laggiù l'ac• compagno la .sjorttrna, costringendolo ad errare attraverso l'llnmtnso pat'!tl! in cerca di umili mt$t 1erl: il lavorante agricolo, il vett uralt:, il precettore. F.ra stato perfino pre– dicatore di una ch1e.t a t:v<rnotllca, e infine giornali.sta. Tuttavia qu,:lla Jormltlab//e e.,perienza - condotta con tn1ac/o /i110 al 1888, Q11a.s1 ali,: .toglie della tre11ti11a - 11011 gli s,iyr,eriva dei veri temi 1,er la suo. progettata leltcra– t11ra.Egli sentiva eh, lt d11re travtr1le crono, .ti, uno stl- 1110l0 pitale, ma elle tuttavia la vera ispiraziont: pottva trooorla soltanto in CiO clu egli racchludet:a ntl cuore, in ciO che gli ave va p reso il .sangu e mede.sim o: l'incanto ddla sua terra, il mi.tt~ rioJo panico rlchia.mo del pae,aggl ,eandln avi, il m o rm orio ,epreto di Q uella vita larga e qutela. 1mmen.sa nello .strana luct ~ellle d.t!f cieli IIICdn• ~"'18ATTl8T.l \'IC,UU (COt'lc.inua a ))al, 1) te eserciti nugglormente I dub– bi e le dltflcoltà, e le sue aue– ge.rtlonl ancora. Per l'lnte!li– genza dln \ che le d91Serl%;onl di terre lont.n.ne e a.vventure mlra.blll offriva.no alla. rant.a-– sia deH'sutore fao oltà d1 pe:– denil e con un bnvxto d1 gioia • n~ll'iPlOto e nel vago ,. che è pur va10, COOle resUt.uzione a un rusto art~tlco di pa.rt.e: del• l'opera. La prefaz!one è viva. adert"nte, e st è, potuto, pr. QUO!U, !'11111\ dOte. C04Jlif'rvi I .se– gni d'una tenden7..'\ più aene– rale. Il volume è 01.llmo, le no• te ampie, l'edizione cu~ata coi criter i dll noi già riferiti per alt.rl volumi della collana. C arlo SoJlnorl ha soc.tollne.a– to certi criteri di lettura del. poeti del Due e Trecento, che valp;ono come r.-;empio di ten• dem•..e palesi o Jn rase tutto:& di rlcerc:a, mn caratt.e rbt!che d'un a con dlr-'one più gene.a.le del nort.rl st.udl. Rcot'ntemer,c. è t orn ato su un urna. Cav&l– ~antl e la Urica d'amore del '200. d:a lui già acutamente trattato: e merita. per ti va,. loro di quc-Ml h.l.Z(l:i,a.n.nzu11 nloune osscrvn.zi.Onl ~nera!t .Egli scmbrn SO.<,L'\llzlalment.t deprimere quella esperienza 11. rlca. per ra~lont rispetto alle .quali ti gludl7IO critico sulla ll"rlca e le sue forme espre.sal• ,•e non pub n.pparlrc plu cei,,. tmle. E te In llm;ua e lo st!– le di quel lirld possono appa– rire come 1o strumento stari• c:unrnte p!ù conCTI!to per un c,ame crltleo, a quetrclement.o concede come a fatto prlncl– p,ale, ma nella forma che a·• indicata, che non mira • non :,n~~r v:1$)~n 3fr~~ll! r1r~t L& lingua dei slcillanl. ad e..~mp!o, è • Hlli;Ua da cena.- • co!o o da sctt3, allusiva pe: • eccellen,.a. In ouJ le rlsona.n• e 1,e dt'lle parole sono misurate • con il metro della piccola 50• • cletA da cui t?r:uio compre• •se, ... •se I poet.1 &lcUlan1 a- • vessero voluto C6PrimeTe, tO• • meomolti ctlUcl pre~ndeva. • no. un contenuto immedl.ato • ed umano, se avessero v<>lu- • to aocost.usl aUe libere fonti • deJ stnUmcnto popol&.-e, eKf • non avrt"bbero trovato le p&· • role r.ecfflSnrle neppure per e b.,,lboU&re ,. La paru?elpazlone a QUe&"ll Jdeall In lsu-go .senso soda.:..t, ~~~J:r~~ ::~o~ e:ogllo di chi scr~veva nel nuo• vo \'Olgl\re opere di sclenu, o di ohi definiva il \•alore d1 Cl– cerone creatore, plutto.sto che lllororo, e cosl il valo."'e del· l'esempio oratorio come iOV'el"• no della c058. pubblica. e di chi t<radUce.va Clct?rone e al• trl 11,UnlIn quel secolo: poteva ramuto.'\tSI per varie v!e; ma a .seguttt almJle direzione, ca::a. 5tat!lto U rapporto stretto della llrloa d'amore con tutt.f, tma .partlcol:are trndlzlone che ri– flette C06tum! e klenli d'ulla società storlcnmentc fln1t.a, I& corte reud alt?, rimarrà da rl– &0lvere l ': alt.ro problema. deil& supl)()l'ìta popo,la.dtà, H cui In– contro quella Hrlcn non seppe provocnre, e della cu!Wra da. cui una llrlca d'amore non sti• Hzzata. e irreale potesse deri– var le sue nuo... e rorme espnr,. Alve. Non è chL'\ro se si chieda una cultura, o una J)Oe$la po– polare; se &I condanni Qutll.a ~la J>Qrchè estranea. alle tonne ln ell\borazione d"uaa nuova oolt.ura, o a lnter'Msi e stntlme.ntt popolari. relll1od, politici, pratlcl. Una nuova. cul– tura, è. essa stfflSa, tnlsurat& quJ dl\lla ~ua rL'lpondenu a ldealJ e n una vita sostanziaJ. mrntc popolari, In quanto 11 con11u1erispcc,chlerebbe Ideali t lnl1J:tllve e s pirito d'una soc tt– t.A, nnchc se ra.pprcsent.a.no da mlnorn.nze, La cultu ra è J> 06ta.. qui, a un duro repe~Uo, e sembrn dtf!lcl!e che U 1iud1• zio nepth-o non debba. rl!let.. tersi sopratutto su quella tor-• mt1. di cultura, ti.Mai p!U de– termlna.t..'\ e \';l:St.., che ebbe I.a R\ll\ prlma formazione nel Tre– ccnlo ~ portò tanto profor.cll sviluppi: l'um .. '\ne3:lmo. L a. 01.1 1· t.ttrn, O\'C. non sL'\ arma e st.ru– mt?nto po,lit.lco, non operi nel!e rormc di credenze o esper!en~e popolar!, fatalmente apparl&u St..'ltlcn, lnvolU1Jone, lmmlserl• mento. Ove 11011 operl ne!la pla,.r,.'\; e cioè, l'umane~mo e, da un parte, popolare spirito d'lnltlatlva, e di qui la fidu– cia e spregiudicatezza e, per cosi dl~. la ,cope ru de ll'uomo. Dall'altra: il di,t, a.c.co dcll'uo- ALDO BORLL'iGRI (Co,itinua a J>44. 5J

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