Fiera Letteraria - Anno VII - n. 5 - 3 febbraio 1952
l'■g. 6 LA FIERA LETTERARIA- ~OSTRE ROA"-ANE ACROBAZIE D BOLDINI Carlo Fontana all'Obelisco • Eva Fishe alla San Marco Guido La Regina e Dino Caponi alla Galleria Chiurazzi L A Galleria Attaria..flo an• merose variazioni del tema: no ma\ J'oochlo dcll'ouervato– nuncla pomposamente ia Il Mercato. L'a.rtlsla ama vi• re dalla terra. a.-u1 ve lo rl– m<Mitr-a di cento Bold!ni vere In meu.o alla gente e 1'1· porta110 sempre, .sono lo sron– Tu vai a vedere e t.i trov1 sl e le tcosc che M>nO gli oggetti do della terra, ne colmano I ~~e d~~~n~g:ifi~~~~,~! 0 d~l ~~= ~~cr1~e c~1:ri;!.~h:. d e" 5 ~! vut;Oiorl. IJ grigio, Il m_atr?,,e tore ferrarese, li re.sto essendo bene Inquadrare le sue com- rossiccio. Il viola, ~r. bel.l:,,s1mo &ehlzzl senza pretese In p1ttu- posizioni. c. anche se nel suo verde spento comp.:mgcno una ra a. olio o ad acquarello, oltre disegno troviamo ancora qua•- !amma Prt\'IÙentot-:nenle__ acu– a qualche disegno. cosa di greve, c·e nel suoi .a. dove tuttavia trov.l..;, JMI• Non è una bella mostra e quadri una rorza colot!stlca sto, con erretlO avrprc.,1dente non dà ceri.o nuovo tu&tro alla non priva di vero mordente t.onl chlart di una estr~rna dt– fa.zna del ritrattista del gran Ombrelloni. ceste, carri. bllan. licatezza Cpenso :1 ce:-~e fac- :°i;1:a edel~: 11 ·t:;~ ~f1lf~~:~ ~h~fl. 11 nr~ù~~na ~e.rf :;rJ:0:~i ~~~L e~~~- =~ ~~m~lo "l ee.nto e del principio del no- genere si compongono e s.1 '"Case sul! Arno,>. o agrre.v-1- stro &ee0lo. Ama ne mette In 'SCOmpongono sulle bflncarel- vt come il giallo del cartello~t ~:~jedf\~J~~1ctil~re n1tn~~= :~~i 1 ~i uunria r:1~1ii 1 :;a:Lr:ud~; !:~,~~~: ~~f ~ ~~~i~~ nlerWtlo. Le acrobazie e le ora decorativa, che rl.sulta tal. • ~Jazz.a San Marco,, uno de sclabolat.e del pennello di Bo!· ,·olta quasi Il racconto di una plu saplentemtnte: risolti fra t dinl, con quel suo .-non !}nito; ingegnosa. Kermesse urbana. ~r::i~la /r~tntatl In que5to .ANTONIO BOLDINI - .- :\ I.me Gcorgcs Victor lh,so • f~~t~=r~~~~u::n_ et ~~ri G UJ~ c~lla~r~~ecrs~~~ ROMEO LUCCfiESE ~~::es~iu~lof1~1S:~~a~: la~ ~~1'!1n:o 00 ~~~;;-ta th : 0 Jtu~~~~~--------------------------- ~laJ~ ;~~~~e:e~~U•e1;,rfe~~~ ~~~e~ R~naa!u!~t~h~~~ CRONACHE ~ [I JL AN !E SI rldei;ta tuttavia. In noi amml- fa vlagiriare la. fantasia ol- ~!li~l~ ~f ~!!tr~Utaz:i~lr~Lat~ ~:or: :io~, r:i~~~r1t:~e d~: Id . ' d l . t d . s ffi --. . \I.me Gtorges Victor HugoJ la rciùtà Se In un primo mo- entzta e novecen o l o Cl ~~~tc?i~W~N~;· c'ozgre 1 JH!~~ ~a~ieto ap~~~~~ ~~J~~~~~ft'1 ' la., olt.re ch,t nel magistrale sentita, vediamo poi quute quadretto L Opera. (degno di (orme efltrare In un campo s un L3Ulftc), proprio perchè astratto ove la misura e la d.1- canzonata In, c.561 I antico eHlcace mac· smi 5ura compongono strana- h~lal~~~H~t:'~~~o cU;-;nt:e~ ;~te 11 ;,~eO:g~~{ti:1n~~~:ec~! malinconia di Gentilinì !!~~~ '.~r'!'"'~ 0 ,:;l:,';;~, ~.;~i ~~~:~tr:,~:;,~i~it ,~' i~i Il Soffici di prima e quello di dopo sono perfettamente identici: un qualcos.a. di scntlt..o e di amato non 51 tratta più di 4 speri• • _ • • • • • • .. • • • ( ~:'~~~~; 0 ~~'ii'~':,~~~i ~;~ 'nj' se~~~j· ~:,_~ 1mpresslon1smo 1tahamzzalo, una sens1b1hlam un cerio sensopro\·mc1a e e .senza capricci. riempire Il nostro vuot.o lnte• pR~N[\!~o d:.spoi::r~li ~l~~I! v~!ot~ 1 i~:~j? ar1c~~;~~ Galleria. dell'Obelisco diciotto 5tlone che cl vengono dalra– dlplntl recenti di Carlo Font-a- bile decoratlvlsmo di La Re– na. E' questi wio degli artisti gina Si spengono subito perche più sereni. ln buona. fede coe· sentiamo mancare In questi nmtl Ira quellJ da noi cono- llnoltum una linfa umana, sclutl a Roma. Nel suo stnsl- wia corrl.spodenza. cl'amoro.,: bile tonalismo romano trov1a- .sensi e ptrche nel 1A mtcc:ml· mo espressi stati d'animo che ca. ntlla tecnica di questi sl prech!ano t s'Immedesimano g1uochl I !caso. e Il posslblll· alla. luce e al colori de\Je cost mto, nonostan~ le ricerche in cercate: e rappresentate. L'e. buona fede deJ pittore. prcn· mozione, la felicita pura del- dono troppo largamente Il so– l'artista di fronte al patsaggl pravvento 5ulla creatlone 11.r– e allt figure vtngono garbat.a• tlstlc.a. CARLO FO~TAXA - « 1.schla• mente trasmCMe al vls!tatore Nella seconda sala della Guardate la festa del vlc:la, Ga:lerla Chiura.:zt v'è una azzurri, celesti e 1'053 In San- mo.stra collettiva di opere as– t(l Maria a Ponza. la gloria del SRI preizevoll di Tosi, Slro~J. d15tt~o mezzogiorno nel Fara- Ro&SI, Dc Plsb, Mafai, Omtc• gioni dcli.a. Madonna; e nel cioll, Ta.to. Fnulnl e Maccar\. paesaggio Giancòs: In prlmo plano II mare e un'ansa In cui A LLA Gallcrla Cltlura:z, i;! eleva u1faltura a ventaglio ha esposto In questi ~in~a~ J~Ìin~e!'.ad~t~. ~~= Caponl~lorr'~re~thf~:to~~t.oDli·~ giù tn rondo un nitido paulno gennaio 1920. di fiaba: e Lu11a di luglio: Citiamo un brano dtlla pre– nella notte azzurra d'estate la 5cntazlc,ne della mostra. !atta ~~~~e~f 1 ~~1~ !p'iins~e~i~ 1f1i da• ~-ar:o~tr;J;t~~~~?~~~~sslont, cui dormono le case è. pieno di ma Lutti I quadri di Dino ~a• Wla olimpica. pre&enza. Sl no· poni sembrano dipinti d au- ~~Q e 1 jc 01 [~~u!~r~~~~~v!:ii!'!, ~: tu~~~Unnalt è la loro atmo– :iiitft~:i~:~~raf~miu~,tl Fod~: ~!J~n~la~ 0 ~1 ~:~nsfg~~a e;: t.ana. v'è una ricerca di stile 5cmbra Indugiarvi <come \ o- moderno spei;.~o reallu.ato. ~~e~~:e 0~~ 3 ';1e:i~~l.e ceh:e~; ~E vd1ff~~~'::'te a~a. aps;'~f!~ rl~elUce C sobria, ferma. Si dire gli argomenti che le s-tan- posa sulle cose. non per so– no a cuore. L'anno scor&o prarfarle, ma ,;er nutTlrle di tenne da Chiurazzl una mostra sé, per metterne ln risalto di pltturt che erano tutt,e va- (orme e colori. sotto quei cle– rlaz.lonl di un tema: l'Orcl1c- lt uniti che <elemento anche atra: ln questi glorn1 la plt· questo d'autunno) nc!la pit,– trlce e5pone alla S . .Marco nu- tura di Caponi non dlstraago- U N discorso su Ardengo SOfflci comporta. di ne– cessità, un cli&oorso sul NovtcentO. Non soltanto per– che Soffici si con51dera. ed ~ considerato uno del 01aestrl dtl movimento, ma perchè la 5ua traiettoria e U porto d'ar- ~t',~':-r,~~o ·31 tr:~~rrl~u~tfo~~ esponenti di quella correntt che. non sapendo s:::cgl!ere decisamente fra. tradltlone e llberazlone da. ~a. sono ca– duU In un equh·oto cht è du– rato lunghi anni e cht, In un certo senso. si trova. oggi -a dover rendere conto del suo operato. L& no.stra puntuallzz.azlone non vuol essere wi'att.o di ace115a, bensl una pt;.cata constatazione. Il Novtcento st propose di rlnvtrginare la pittura Italiana. guardò a G!ott.o e a Ma.saccio, vol– lt fare Il primitivo. dopo essere stato ruturJ5ta, ru l'tguale di quanto si chiamò In letteratura• antlda.nnunzla– utslmo, e flnl con l'Instaurare una nuova rettorica Comt ac• cadt a tutti I movimtntl. nel Jrlro del QU11.l1 si salvano - •Quando si .sa.tvano - 1 pochi cht sono glt lnnovat.orl, ili ~piriti assolutamente liberi, I dominatori: e valga In merito la posizione dt Picasso ntl confronti di buona. partt della cosiddetta &rte di avanguardlk oontemporaneR. E capita pure che ,ntl bat– taq-Uonl di persone che rorma– no un movimento, cl sian d! quelll \ Quali. per 5plrlto jpo– va.nllt, per Il racue tntu.slurno. si facclan trucJnare, spontà– neamente e 5lncera.menlt, su– biscano e non fts:clano subire, ~~~c~~~il~~~/~ri~ ~~~ stra. come In .-La lombarda.> o 111 • Giardino dell'arcola10 • e In altre opere ancora. A parti! certo a volte artrett.ato stendere del colore e certa 1m 4 paginu.:ione ved_utlstica st.an– datdlzzata. DI tanto ln tanto però l'un• Jthia del leone morde t come r;,:;~ufn~gl;fe i/nc!'i~:~~i 0 so~~ ancor oggi viùidt (td augur1a. moc1 che tali rutlno nel corpo aella nostra letteratura più recente> co.si talune tele si staccano da questo accennato clima. .-correnti!• per dare la lmmaR'ine dl un pittore. Valga la ricerca volumetrie.a di .-Bottlg-Ua bianca e melogra– ne > del 1951 (ricorre In S. Il motivo della bottiglia bianca), la mallnconlc3 tenere."--8 di • Ntvlcata, (senz.a data), del .-Giardino con l'arcolaio, gta citar.o e del 1944, della lievi– tante lmprei;.slone ,r Clpress.l dell'orto:., del 1950, dell'archi– tettura sobria. di ,r Campi e alberata, (sen:r.a data) con il felice prlmo plano color t.crra e verde, C'è da dite ancora del gust.o che Il Soffici ha per la materia: gusto & volte fin troppo evi• dentt. ... Portat.ore di bandiere dl un mondo molto diverso è Franco GentUln1. Il quale aJla Galle– ria del Naviglio reca la 5ua 5canzonata mallncon!A. e Il suo IL quando c'è Il calore. fino " quando la carica e5plo$1va dura. Poi _:...,. anche se c'è Il mestiere; anche .se c'è una vtna. di Poesia, sia. pure sot- Ule - costoro rlentrsmo nella 1 routine e ,ono quello che sono. Soffici, e ntces.sarlo che uno abbia. la appannte crudeltà di dirlo. rientra In questo giro di cose e di mOdl. Non che non s!a. p!tt.ore. tutt'altro. ma non Il pittore che si è creduto. Fra le migliaia dt pittori cht con03eia.zno, Gentlllnl è di quelli che accoppia la lnlelll– Jlen...a e Il gusto all'abilità. E anche quando sta in equili– brio sopra un asse a molti metri da terra. magari col ba 4 ratro sotto, Gentlllnl non caci.e mal: ttova 5empre una perti– ca che lo salvi. Questa per– tica può essere costituita dal calore che. a parte il ratto dl una certa gradevolezza, è sem– prt sobrio e sostanzioso. E' Il colore che chiameremmo sal– va-tutto. Pcrch!} Gcntillnl ha visto Chagall ma Il colore ce l'ha messo lui e le vlo– leclocche e le sbrodoiature di v:no di Chagall, Gentlllnl, lui. se l'è dimenticate e ha In– trodotto lnvect I colori della sua Faenza. che sono terrosi. e rossi, e arsicci. E cl ha mes- 50 accanto l'umore della cu– cina del suo paese (cosi come Baldlnl non ha dlmentlcat.o certa grassa Emilia d'origine), diventando semore più !leve COI temp0 e· dlinentlcaodo le prime esperienze postimpres– s!onlst.lche e certo l!p:mtsmo del primi anni. Co5l ha flnlto, anche lui, col darci un'altra lmmag1ne di Roma. Forse della Roma più vicina a noi, p!ù nacca. un poco stempiata. lndubblamen– tt ..-paciosa>. t!t si entra vo– lentieri In questa città, che 11.ppartlene più alll\ Iettemtura che alla realtà. Soprattutto Valla.urb. Più del piatti. Ct• ramicaU forse con troppa S\'eltetza e de1 diversi vasi, le cui !orme hanno Tichlaml lncalchl o dJ un certo popo– laresco spagnuolo, sono feli– ci per lo slancio e la Inven– zione due grandt va.si sul quali si adagiano lepide fl. gure femm.!nlll. Dl straordl 4 narln. eleganza. le Utografle di Braquc, con un sapore di intarsio ed una sobrietà es– senziale di linea. Su! Wo del rasoio, invece, le compo!<>lzlo– nl matlsslane, Interessanti più per ln linea eh~ uvn per Il co!ore. Ma, oome si è detto, si tratta di quella produzione in serie, con una nume-raz.Io– ne. che gli artisti francesi, !ndustrlalluandos! m3ndano In giro per il mondo. Sempre alla 11tt~a Galle– ria del Navl,::Uo una mo.stra della rltnttlstlen Italiana moderna. Naturalmente gli astratti sono ~senti. eccetto De Luigi, Il quale cerca In qualche modo di risolvere Il rt. 0 i\e:1: :~a~: ~f 011=~; del genere basterebbe Il pre– zioso autoritratto di Sclplo– nt, tutt.o caldo di toni, qua– si antonelJIA.no, sia per la fi– nezza della materia, sia per la Inquietante luce degli occhi, ml\ caldo, di una sensualità che brucia. E c'è l'altro, d.1a– ra.no, d! Morandl, di un'ar– chitettura piramidale, t.utt.o Abb!amo visto la. sua perso– nale riassuntiva. &Ila Galltrla San Fedele - dove m.ancan<,, slamo d'accordo, molte delle cose che abbiamo amato - t Cl sia.mo accorti. confrontando documento dopo documrnto, che quell'aria rl\'oluzion11.rta. 11.d uemp:o, che in Jul vibrava con molta lntelll,11enzantl mo– mento futurista. tutto somma- FRAN"CO GENTlL'INl - « li camion rotto» to, non ha rruttlncat.o. li So!– ftc1 di prima. t gutllo di dopo sono perfettamente ldtntlcl: un Impressionismo Italianizza.. lo, una sensibilità In un certo 5en5o provinciale. un ricalco Istintivo. anche grammaticale e slntatttco. di quella crtPU· scolare tristezza cht, In partt con Marusslg, si trasfert In Italia. dalla scuola monacen~. DI quest'ultima lnfluentll cl sono - cosi cl oa.re - tra.ccc e,•ldentl 1n molte opere. a CO• mlnclare da. quella contornatu– ra dtgll oggetti, sempre blua- occhio di critico divertente della gra.nde città. Anzi della grande città, che (u Roma. E se Scipione ne pre.sentò la oor– ruz.lone e Il verme scit-reto con una pittura che a volte 51srà, a volte diventa o.sscsslonc. Gentlllnl ne co,::lle la. superfl– clt e li 500 barrocco non sente mal la ventata della follia o della. LTUcdla. Caso mat la sornloncrla e Ja molle zampa di. gatta. con gli artlgllettl smouio.. 1.tl. Cioè senza. arrtca– re g-raffl. pcrchè è gradevole ed è una buona compagna E Gentitini è anche Ju un Compagno: Il compagno delle ma.Jlnconlchc e serene ore don1enlcall. Alla Galleria del Navi– glio 50no state raccolte nu– merose ceramiche di Picasso. tessuti colorati di Moore e dt Matlsse, llt.ografte a colo– ri di Braque. Le ceramiche di Picasso. non tutte di qualità, denunciano In ,parte la quai;! anonimia della bottega di I ladri di femori Le gloriosecreazioni dei falsi profetisonocondannateulla solfitla • ~la non è questa la sorte dei prigionidi ~liche– langelo, o delle cere di Rosso,che non U\'rannomuiper Yicinidei compagni tanto n11ù1iuuti ed estranei a loro hir di un .teco/o sen.;.a. rcli– g1one. tcnut.o su un registro tenue. lwlato !n un clima da sa.rco– fago e qcclll di Maru1>S1g, Carri1, De Pl.sls. Cantatore, Guttuso, Guidi, Ce.setti, Bl– rolll, ecc. Felice J'lnvcnt!Ol1C di Dova. pittore di raHlnata Intelligenza. Alla Gallerln Barbaroux, da ultimo. ha esposto la pltt.rlcc napolet1rna Matan!a, dotata di un pungente spirito d'os– servazione, ma troppo legata a fatti lllui.trat\vl. GARIBAI.,DO i\lAHUSSI Domenica 3 fcbbr. 1952" ALLA "SALETTA,, DI MODENA PHtura senza complicaz per Pompeo Vecchiati Credo che la rivelazione del colore, di certe possibilità del colore sgargiante e assoluto, giuuga a Vecchiati da Rouault, da 1UatiHe, da Kaudiusky, da Miro, ma anche dalle vecchie carte da gioco P OMPEO VECCHIATI. ch!amat.o ra.mUlarmente col nome meno Impe– gnativo di Plno, espone alla Salett.a. dt Modena venti • mo– notipi>. Fra Pompeo e Pino c·c tutto li divario che corre fra I mezzi d'espressione che egli possiede e quelli che, a volta a volta. mette in azione. c'è l'accademia. e c'è l'avan– guardia. Quando lo andai a t.rovare, una volta, nella nativa Savl– ,:nano, egli era già arrivato al monotipo, ma ml presentò un'amp.a documentazione sul– rattlvltà precedente. Disegni, di.segni, d'ogni tecnica e sti– le, che serbavano un comunt carattere: (edeltà all'oggetto, e W1 'tlcgan...a. un brio, una rei;a felice e ariosa. 11 tutto in5a– porlto da un pizzico di umo– rismo paesano. e anzi 5trapa.e- ~f:t1 è 0 ~pc~~o abarcv~~ ~e:i motivi che lo circondano, ma anche perchè, cosl colto e per– fino aggiornato, sa btnissimo che si può puntare una gamba. del compasso su Parlg1 o Roma e un'altra su Modena o, meglio ancora, 5u Savlgnano. Ma. .sapeste la bellezza di Savi• gnano, con le sue colline soleg• glate, e le vecchie ca.seche con la nobiltà della linea e della materia. sembrano vanta.rt Il gcm!hzlo di questa no.st.ra . ci– vil1513lma terra <ricordiamo cht a Savlgnano è nato Grati.osi, e che a due passi c'è Vlgnola, la Vlgnola del Ba.rozzi e del Muratori). Vecchiatl pur tnstgnando a Modena, nell"Istlt,uto d'Arte Venturi, torna spesso alla sua magnlflca casa. costruita dal padre che era 5tato anche un Intenditore e raccoglitore dl cese d'arte. Ma nulla di extra o este~!ttante: g-Uutenslll, le i;t.ovlght, U vasellame, la mo– bilia degli antichi artigiani lo– cali. Cosi, 5edulo alla lunga tavola patriarcale, nella cuci– na dove ancora amministra t reggt la vecchia gcnltrlct, posso dire che ho Incontrato l Lari e 1 Penati dtl nostro artista. Però è nella sua omc1na, nella scuola, che ho potuto ancor meglio capirne la ror– mazlont, la lunga gestazione (Vecchlatl ha qµarant'annl, e quattordici di insegnamento). Da Savicnano ha portato Il sangue puro, la mente pura tola., E tornò a i.cuola. SI mise a scuola con 1 suol ragazzi. Ha cercato Insieme a loro. Ml piace qui ripete.re le parole di ValCry. nella premessa al suo corso di .-Poetica,: .-L'inse• gnament.o dl una poetica non può scparar51 dalla rl~rca st.e5sa.,comode\-e essero In ()inl alto Insegnamento ..,>.Ora, que– sta rlcerca, è appunto la ricer– ca di noi stessi. Il maestro de– ve assistere lo scolaro a scopri– re se stesso, ma anche li mae. stro scopre st stesso. aiutando l'altro a trovarsi: non solo si tratta di arte ostetrica., ma di una doppia ostetrica.. SOCrai..e si è dimenticato di aggiungere ohe Insegnando agli altri lm· parava. a.nche lui, tirava fuori da sè Il suo l!::o. come U ra– gno la sua seta, per farsi la sua tela. Ml guardo bene da.I.dire che Vecch1att abbia Imparato !.UU.o in compagnia del suol scolari: qul c'é anche Braque. Chagall, Lautrec. e c·e anche Maccarl, c'è Scipione. Gli artisti di uno ste~o tempo, di uno stesso periodo, non collaborano alla costruzione del loro tcmpot E non sono I maggiori, I nati prima, a dover dare per ! prl• m1 t di più .i quelli che ven• gono dopo? Credo che la rlve– la.z!'one del colore, di certe possibilità del colore sgargian– te e assoluto, giunga a vec– chlatl da Rouault, da M&tlsse, da Kandinsk.y, da Mlro, ma anche dalle vecchie carte da giuoco. Il colore gronda. e di– laga, ln questi monotipi, e prl- ·:: ~·e~~f! :~~nee ~e:h1!~1:, se ml è lecita l'lmmaglnt, come I piombi delle vetraie sostengono I tasselli di vetro colorato. I neri, del re5to ap– pesantiti, non usati ancora con la. dovuta parsimonia. SP,'\ttl.5cono le zone di colore con un sistema che deriva da Matl.sse e Rouault, come per loro deriva da quello delle ve– trate gotiche. E neanche si deve credere che I ragazzi di Vecchlatt sia• no la.scl11.tidel tutto liberi di cantare sempre a mOdo loro, come. l'ucctllo sulla frasca. Cantano Invece tanto più vo– lentieri In quanto sanno di dover rientra.re In gabbia. In• ratti Il maestro alterna il gluo• oo oon h1. disciplina, e Impone, nello studio, una severità di :~ ~:!t:Vga~:v~rl~~~ visto delle cavallttte. del gril– li. delle plantlclne millefoglie degne del giapponesi. I raga.z– zl si sfogano con scent dal vero, t lnt.erpreta.zlonl di Ce– nerent.ola, dtlla Bella. Oor- :!~e~~~'a i ::locfti!:"~; ;!, ~~~~~o delizTc!': f~~:n:J:i: ambienti astratti e Improvvi– sati dove conchiglie, rad.Jet, fiori secchi. solidi geometrici, flgurette In plastica o ln stof– fa, pezzi d'antiquaria, vengo– no a. trovarsi t a .-prodursi, ~~ù ~~tt~C: ~~t~er~"1~1s{! e a valorizzarli. Intendo si– gnificare con questo. e anzi ripetere, che Il superiore mo– deratore t lsnlratore di Vtc- ~~~~e;e II cre8tfa rr;:nf::1~. af~ .- partieipation mJ1itique > (di cui purtropp0 bisogna lamen– tare cosi assoluta carenza. Pte5SO tanti artisti anche di conclamato valore) non man– ca, e In questi lavori esposti ne troviamo abbondante cam– pionarlo: pa.gllacel, tori, con– tadini, santi. farfalle, trotto- 1~· bhl~Ì;; ~ 1 ' <rFonl"$0~ea1t'if~ ldentlflcatl) seggioloni, Caino e Abele. vloloncelll. frutta._. c'è poi anche da dttlfrare tutta una minutaglia dintorno 11.ll 'oggettoprincipale, e che sl rivela poi come un mondo di JnCusorl alla lente del natura– lista: lupi, diavoletti, etc. Ora Vecchlatl s'è masso an– che a far plastica. con vario materiale. e gli nor+sce dalle mani una varietà di oggetti e personagginl, vasi e vasetti, medaglie e placche di tinte prezlooe con rreet di carattere arcaico, delicati e curiosi cal– chi di f()lt"lle.mentre Il dlseimo sembra sempre più Insistere su motivi giocosi e semplltl.ca – tlvl. Ecco, per fa sua carta da lettera. un piccolo pagliaccio che fa l'equilibrista su una but"l'a bicicletta e sulla corda tnsiemt. A 'vero dire non si sa come faccia a non Capitombo– lare. Si vede che è sorTI?tto dalla Grazia. come Vecchlatl: Vecchlatl, un artista. che ha fede nell'.- artt >. GIOVANNI CABICCUIOLI LETTURE * come quella degll scolaretti che affollano le tre prime clas– si che gli sono affidate. Devo dire che la sua, scuola ml sem– bra un fatto ben raro e d1.1gno d'essere proolamato. E' vero, i~;tf{~i~::;t·:i~.~~Ji Rousseau diDou 0 las Cooper alunni. ~ u~i~~ecndÌ ;~~~o~1~~~1~~~: .Q UESTO Rou.ssea.u di Coo- ;1~~n~?E;iroi!': t,u:;fend'"l!:~ ~~~~~nst:b~a :~l~rf~s~~~ rl; ~;,.~~/e1:~;, 0 ~! fe 09 aif piutto,to cU una purezza dt mlnOdv~e ,udlo, a'chc•Od~-,•,• aml11a"",o,'.e: ~~~g~o::r i~~~c~h~ ;rft~~; :;'!~tri::Peto,tr:;po~? 1i:n= ..,.,. ... h di f i lesti in realtd pittorica senza compro- t{zl~n~.t~n:g;~i~~ ~rs~l~g~: ~ta~o :tr:a.:~!~"?,g u~ pittore b~~~ ~~ ~~~· ri~:;r"%e:l~ aU; 1~~!fft elu~I r~~rl?t~~I afe~ j~;~_~u'f:~g:iJ'arldet;iir!~t~i tendenze del tempo. nostro meraviglioso Duomo. meut e,!-pre.s.slvt. 11s::1~hel~·u~n:le nitr::u~1,;a~~ g~i~oa~~g s~tlyga;~:r~! .,,~:t~~~~7~~::7: J!~,~f:çf:; fa~}!ft','~ 0prt~siz::s'im:n{':8:t: Rnava agli scolari per compi- dei pittori della domenica, che · ptr la realtà poetfca dJ pllL to - poi rifate a memoria hanno impostato la foro vliione medita.te scoperte, 71011 d t 1 :r':! c:1o'mf~t;t ra a~~~~~ ~~ 1 ff ft~~~n,r/ R~~~!~~ ~ 1 o:P~ spiega con le /a.cm aDerma. quel tronco verde e sano su confuso col • ca.ndldi >,coi/ab- !~en~d.o defr~va.1~or~} ~JiZ:!!; cui è possibile Innestarsi e rl- brlcatorJ di ex-voto 7 (Intestato a Rou.sseau fn data fi~~ncli,!~in:10 llpl~~~"r:i 1!J1:~ 3e.f:0~1r ~:rm:0~11:~1a!~:; ~1/c~~rn:~u!e~ 8 ~'iiI'oe:a1rr~:: ~tfl. p~ù ~~n: 11: 11 i 0 ~~r~:i6~~~~ :! ar1:~u~~livi1:~:~':t':f:~ no Immediatamente corretto • Non eslstono, fortunatamen- pare) a. dipingere itudlando ~~nr:::do~!l ~t~orgu:i:di:!i te, per Vecchlatl, compllcazlo- oli antichi, e In 3egulto, dal pittore .sapiente, Jormato.tl _ nl JntelletLuaI1 e afllnl. Egli si 1898, adottando Il metodo degli magari - sullo .studio df Paolo ll'ova nelle condizioni ideali imprts.slonisti, con lo studio Uccello o dei trecentl.stf ,ene– degl! artlghlnl d'una volta Ha da.I vero. Rousseau è, seco11do il. Troppo facile, anche 18 bensl drizzato l'orecchio, qllan- t;ooper. un • pittore realista>, Rou..s.seau ha frequentato Il do si trattava di ratti Impor- rn 1'0.SSC.!.!o di una • tecnfoo, Louvre con gli occht bene tanti nella storia dell'arte di .!fcura, dotato di ttn senso aptrtl. oggi, ha voluto vedere, sapere, ln/all!bile del colore t del- Slamo d'accordo con Cooptr provare ma Il gusto lo ha la misura della. compodzlone. che considera lngiu.sta la de/J– salvato.' L'.avanguardla gli ha f Rouueau si a.11todefl11lva,in nizlone di 1 m Rou.ueau .solta.n.– lnsegnato che qualcoi;a. bu,o- certi appunti, uno d.et .- ml- to • necprimitlvo ,. Ma .,, lt1 imava pur rare, per uscire gllorl pittori realisti' del .tttO 3ue opere rivelano. come not11 da(l:11stucchevoli giardini del- tempo). Herbert Rea.d, .- quella. pro– :·accademla e del pomplerlsmo In que3to .senso, per la pu- /onda compren3lone della vita, ufficiale. Fu cosi che finita la reua e il nitido inoon.to della mescolanza di .ten.tibllltà e dt scuola, da giovanotto, e alle viiione, i pacsagoi dt Rou.s- esperienza, che non ha. nfen– prlme anni, si t.Tovòa posse- seau po.ssono Jar ricordare ft te a che /are con la cultura dere un mestlert ma non sa- prime opere di Corot, 1 bo- e l'inteflipenza ,, allora Il per– pcva ancora di preclso che far- schetti arcadici abitati da meno di copiare ~i mu.sd sene. Tanti tent.a.tivl di plttu- nln./e leggiadre. E I giardini nadonalt torna a es.sere {coms ra. per concludere: • Si vede del Doganiere, ispirati dai è glu.sto) un. documento da ~~=v~o7e~njnpi:!°~!~~asrn'~ ~~i:~~~ 1 ~el1:trlr~we~~· ,:;: !•~~:r.,1:~re alla biografia. del- Uva quello che bolliva In pen• de3imo -potere evocativo, l'am- La ltggenda crca.ta inlorno blente di nuovi miti, d! nuo- al Doganiere da JarrJI e da ve stra.ordinarle leggende. che Apolltnaire non è incrinala sono il compenso /an?adfco dalle constatazioni dei crltict alla vtta. modella del piccolo che leggono Jrcdd.amente i borghe.se. conda1111ato a ,10,r •docume11tl•. ~:::,/~'~:rt~~~e ,;ce~~,~~. dtl c11farae~~~ie~;la~fms~ica u,~~ L'tsottsmo di Rouuea.u {nel- Rou.ueau. ma .10/tanto in rap– l'lncertczza ch'ear; sia stato porto all'amore disperato cd davvero al ,lfes.sico durante tsclusivo dell'arte. all'amore l'impero di .'1faulmlllano) 11a. che salva la leggenda poetica. .tee piuttosto dalla lendcn.za e gentile. La • ~rsonalltà • .- roma11t1ca • dell'arte Jra11ee- del Doganiere si aDerma. con. se all'oricntall.smo (da Dtla 4 tals evidenza di tono e di ca 4 crof:t a Mati.s.teJ, che è volon• rattert nel puro dominio della tà di • tvaderc, dagli aspetti /anta.sia mctaf13lea., da rendt– be11 definiti di una società re vana la fioritura. dei candi– e borghc.se ,; ma nasce anche df e del primitivi venuti dopo dall'amore per gli animali e di lui e dtslhtatl al « /t!erca– ver gli alberi del • Jardin dts to dtlle pulci> o af Musei dt piante.,,, dov·e11ll .!i recava arte popolare. og11Igiorno e clte tra3formava ll libretto di Coopcr in tre :..:,;n~ 0 : 1 ~~::,~ ;~r:1",~ le.tr~ ::: llnQuc t mustrato da un'ot- pcnti e leoni. Appare evldente Uma .tcelta. di riproduzlonl in lo .studio dal vero (e Il pasto nero e a colori. del coniglio, è molto 3imlle GIUSEPPE ;\IA.RCBJORI (DL.lcgno di Mina MMoarl) L'uovo di stru.::::o t una /or– ma perfetta; ma lo .ttr~~ 11011 e uno scuUorc. no11 e ne Michelangelo ne Brcmcu.s/. Dall'uovo al sa.. uo, il pa.1sag– gio t dalla vita alla morte e, simbolo della morte, t fl Je– more cli.e viene dopo il sa.uo. poveri a cercare tra I r!J1ut1 delle citta. Sfmflmc11tc Ja11no talu11i •inventori> di forme, Jrugando nelle tombe o den– tro la terra. Fa11110 come i lombrichi per vie sotterra11cc:· mangìa110 terra e producono terra. Larve o Juoc11t Jatu ncU'o.scurrtà. e3.sl conJusame:11- lt si muovono. con/usamc11te agiscono per o/Jrire agli uomi– ni, che h rifiutano, degli og– getti tabù, 3acri come pro/e• lie. /11 a il culto dei .tassi e dei Jemori t soltanto dcilc sette iniziatiche. Oggetti 3en~a de– stino non poHono com.pefcrc co,1 lt J1gure di Fidia o di Do– natello. nicotina, e che 110n rorio ma tc,nib1lr, come la statua d1 Zeus, nemmc,10 qua11do, do· rati co,i oro d1 zecchino, 1uso• miglia.no al cloccolafoli invol– tati 11e1 fogli di 3tagnola O d cclo/a.n. Sembrano costruiti per la gloria e nnunortalìta. e se ca• dono dai pltdl.slalli v.:mno m Jrantumi e si confondono col detriti della terra; o finisco– no 11ei maga.zzini sotto la pol– vere come oli altri oggctt, 1111- scrabili clic sopravvivono ,u 11au/raglll delle case dispcr.sc. Tornano alla terra. indrst111t1, e 11essu110 Il raccoglie piu, CO· me 31111boli di pura bellcu:a.. (Dlscg110 df Mino Mo.ccar\J alla curiosità de.tcrUtiva, al .- naturalismo inge11uo > di Dlirer): le belve .t0110 lfl>erate * a LI artisti modtrnf s·a.g. girano talora nei cimi– teri romantici dl Yorlck e di Verdi. So110 cimiteri /uOt" di ma,10, .senza cu.stodi, abba11- dona.t1 alle erbacee e ai aro– vigU di spini. Sui marmi CO· perti di muschio le cpigra;i.,so– no cancellalt, no,i si lc{lgono più l nomi e le me11zogne commemorative. Vanno l ca– ni di to,nba in tomba. annu– ..ando, le civette si pooa110sui cipres.sl , gridano le upupe ca.– lutrnfate. Sembrano .scene ~r il JJrm– cfpe A mieto e per l'uomo c~t sente .- l'orma del pa.ut .,pu:– tati >, ~r /a. 11eeroflliadtl Fo– sco/o o del sergente Bartrand; .scene :!ipinte per gli a:Jbl di nonna Speranza o nei quadri d-11: p1.:ra fa<':iiti. dùeg1:.cle ,-JJ• oJU:T• Woqra.Jlcht a il/U• strare l'amore di uri .secolo per la tlSi. le lacrime e l'i11/eUcita. Pro/a11atori di tombe, Q/t :d– tfmf eredi di Mlchtla11gclo con.suma110 negli os3ari dc cappuccfnl u11a scienza ridot– ta ai /rammento. Dim,e11tfeato lo .scheletro, mettono msicme, a con/uslone dell'ana.tom!a, JC· mori S{!(lpolee clavfeo/c e l11• 11alzano al cielo mo11umc11ti d, vertebre. O cercano, nel cim - tcrt degli tle/antf, le :.a,rne p1u acute, che hanno lo 3lancro negato a quelle ritorte dei mammut. caduti nel /U5erti d1 pietra. O corro,10 lungo il grtlo dcf fiumi a .scoprire i sa.ui leviga.– ti dalle a.eque o dall'atlrllo r.clla discesa a valle. Sono uo– mini ctiriosf di certe /onne •irte dnl ta!O r cht ven,ono 11 op·;;•, co;,u,. c!>"·;1,::, 1nt,,- Dietro l'ombra dei pr:nefpe "-mieto il colloquio t curiosu ,.ra lt croci, il colloquio ciegU tomini co11 le cose morte. f. c– •rorl e clavicole .t0110.- ogget– i > senza poc3ia. E taluno vor. tbbe Jarll strume,iti di u11a. 11terprcta:!one dtl mondo. s0,1 0 1imboll Ju11ebri. dc- drnatì a decorare /e celle de. /rati, i11.tiemc ai te.scl1i. 3opra le porte, per ricordare elle .,, deve mOt"fre 3e:11za peccato. E i cercatori d'o3sa vogl:ono invece /an1e dei simboli dt vi– tal1ta creatrice, come se fl mondo delle /Ot"mc d.ove.ue ri– dursi a uM tibia, a. u,t pe;::..o df Jalange, o, magari. per ma1- uior glor{a. al ricordo d1 un dente cariato. UJ mlst:r,a spWgc $luo11 a. Biblioteca G~inoBian Li attendono piuttos!o le vetrine dei musei di geologia e df storia naturale: li attw– dono le ba.si di teg110, d.pi11tc ili grigio 11tllc gallerie a/Jol– late d'int'endflori dl sassi e di femori, clic 11011 sanno. /orse, di emulare gl'indigcnl dcil'.,tu– .,t<alia Jelicementc attardati all'clli della pietra ,tcl secolo delle macchine, Su qucUe basi .,ta11110gli oggcttf di ocsso, r poL·cr1 oggetti Ingialliti da:la L'ingan110 t dei pochi, che no11 sanno c1ie no,l possc,110 usttrc dal 'deserto dcll'a,uma. Vanno essi per c1m1tcr1e 11011 si accorgo110, di rifare il grido dc/l'upupa o lo squittire delle clvelte, anziclle il canto del– l'usignolo. Vanno a ,trlnge~e il vuoto 11tll'aria, e trovar10 le 1oro braccia sul petto, sem– pre le loro braccia, in u11di· .sperato gesto mecca,tico_, E m quel deurto 11011 palpila.110alt d'angtlo o di demomo. Si .,,_ bene che l'Herme3 di Pra.,sitcle 11ella misura delle membra, e languido e ambi– guo parente di ermaf1od1t1 /emmmcl. e che a. questo dio apolli11eo va11110culti profa11i e dc3ideri proibiti. ma rarmo– nla di quel corpo e aucora un'armonia estetica.. una tra– ma di rapporti scoreti, che lo tra.sfigurano in u11a forma ~~1::· 1 ~~~:ed;~~1~o~~~i~s 1 ~ r:;,~ la radice rivolta alle 3tclle e ineutonato, come u,i oggetto prezfo.so , hl una gc11glva d1 gomma o df crl.ttallo t,.·• lo .squallore delle denttcre s111 banclu del rigattieri del mer– cato delle pulci. Tra I cli.steri e le .slrmghe, che Juro,w 1 3imbolf della. .sa– tira contro /a medtc1na, /emo– ri e denti hanno tr loro PO.!lo prec/30, ìri u11a spéeie d! 30/– fltta de/l'i11tellìgc11.:a.. 3po{lllati degli al!ributl •cosmici"• clic doveva.no farli simili a mttco– ritl precivrtatl nello .spazio per dare alla terra il 111es5agg10 si– dereo di una poesia tradotta i11 a.11111-luce. Il loro cimitero è meno ro– ma11ttco. senza ciprc.tsi. de.ser• to. Le rag11atelc pe11do110 co– me Jc3to11i 3ut vetri dell'unfca fl11cstrella.. Corrono i topi tra gli og{ltttl dimenticati. E /e gloriose creazioni del /a.151 pro/eti, femori e .sa.ssf. /011110 la guardia ai bfdé condannati al/a soffitta . Non è quc~ta la .sorte del pria/0111 d1 Mlc11elarrgclo, o delle cere di Rouo. clic 11011 avra11110 mal per 1,ic1111 dei compagni f,~\11~<t,1uJt"\!gLTA .. !iterf 1 ~~!~ 0 gtt 0 s~ 1 ::.,~code1f•ofz~na:d~:c~ no:l<ico,~u;~;~~ ~ botanico. o, qualche volta, na- grande succts.to di pubblico 11 .tcono dalla.. mct0:morlosl Jan- Fllodelffa. Si tratta di 7S mOe– ta.stfca dtqli mmli J1ori cam~ chine inventate e di.1eg11ate che pe.!tri. o dat }fori coltivati net sono ,tate rea//z;;atc dall'italiano va,~t dal buon Doonnfere, mo. Roberto Guatelll .sulla ba.se df dclll di certe nature mortt: studi da. tufi mfzlah 40 a11niJa. am~tc da Morandi. Con quc3l1 La prima $ttlt dt mode/li, da lul dati della realtà, ~ou.s.tea11 allora cottrulta per co1tto del Go• co,tr!1/va le opere p/u alluci• t:erno italiano, andO J)Ot dulrut- 11a,a1 dtl secolo decfmo11ono, ta 11c1 cor,o dell'ultima guerra .-L'inoontatric,. di servtntf, e mondiale allorchè. Il GualelU. net la .- Zl,1gara addormentata,. suo giro lnlor-tto al mondo. si Il co.tiddetto e pittore della trovava h, Giappone. Ultimata realtà, è andato ben lonta110 la rlcoitrurlorie dei 7S modtUt nel domi11io della Janta.3/a, Guatellt U l1a veriduti alla • J11- ta11to da. rlu,cirt. inaOerablle. ternatlonaal 811.tlneu Alaclline, •. E che dire delle 3ue storie al. ima ditta americana che ha oo– lcgoriche o contemporanee? luto co11 l'attuale esposizione de– L' h1ge11uità.df Rous!cau, dice 1ti11ata a Jarc JI giro deglt Sta• Coopcr, era. • nel modo d'in- Il Un.ttl~ ee~brare Il quinto een– tcrpretare il &Oggetto e non tcr.arfo della n.a.scita 4.J U0- 11cf mc::::f ch'egli .sceglieva per nardo.
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