Fiera Letteraria - Anno VII - n. 2 - 13 gennaio 1952

Questo numero speciale a dodici pagine "' e dedicato al Pren1io Taranto e alla Puglia LA FIERA LETTERAR ANSO VU - N. :I SETTIMAN.ALE DELLE LET1 ERE DELLE ARTI E DELLE SCIENZE SI PUBBLICA LA. DOMENICA Direttore VINCENZO. CARDARELLI QUESTO NUMERO L. 60 DIREZIONE, AMMINISTRAZIONE ROMA, VIA D'ARACOELI n. 3 - Telefoni n. 684.097 e 684.098 _ Pubblicità: Amministrazione e LA FIERA LETTERARIA> o PUBLITAL. via della ConcUtaz1onc n. 15 - Roma _ Tariffe: Commerciali L. 60 - Edlt. L. 40 al m;m ABBONAMENTI: Annuo L. 2 .700 - Semcslre 1.400 - Trimestre L. 750 - Estero: Annuo L. 4.000 _ Abbonnmento speciale (Insegnanti e stud'entll: rata mensile L. 225 Copia arrctrat.a L. 100 - Spedizione 1n c.c.p. 1Gruppo Il> _ Conto corrente postale n. 1131426 * GLORIE DELLA 'l'Eicz,, l'l'ALIA CHE COIS.A. J<'.ANNO GLl SClU'l''l'OlU l'l'.ALIA.Nl Per esser italiani i arte cli V.CNOENZO CAROAI~J~T..,Ll Nondimenticarsi dell'intellettuale di MASSIMO FRANCIOSA e ON il titolo IUnerarJo della cultura. riguardante u,i articolo di Dino Del Bo, il quotidiano l'Italia apre il 1uo numero del Z ge,rnaio: l'e,pre.nione potrebbe 1uonare generica a chi 110n ha ~etto il J>'!lZ0 bt quutione, e 11011 .1a di co11segue,u:a c,1e si tratta di una .1ptcie di preventivo e di viatico ideale del 195Z. Nel ca..,o, La. parola del giovane parlame11tare è attraente, ed. In modo i:,,eciale per quanti seguo110 la stenta vita quotidiana della cultura Italiana con appre,"ione, 11011 rlu.,cendo a. capacitar.1i di qua11lo essa sia gradita e/– fettivame,ue atto stato ed alla na::lo11e, alla socfelli e magari a ogni. singolo cittadino. Percllé blsog11a rlco- 1100:cere, una volta per t1dle, che in llatia 911 intellet– tuali, rivelano un complesw di inferiorità che li. con– tras,egna, consistente in uu segretissimo e tortuosis– ,1mo timore dl h.utililà ed aridità sociale. e d! sgradi~ mento presso il prossimo. Questo complesso, e la corri– spondente slstemazlo11e del ceto letterario ed artistico hl una posizione socialmente stramba ed obliqua, fa– cilita fatalmente l'Ingresso, 11elle buone piazze della 1etteralura e dell'arte, del giullari per tendenza, e di quella gens de lettres, che fa di ogni proI)ria ambienta– zione una speculazio,1e ed una masso11erla. In tale stato di cose. fa ~11e sentire 11na voce co– me quella di Del Bo, elle unico e 1olo come da tempo non accadeva, ha variato del rapparll fra la politica e la cultura: avanza,1do inoltre olcu11i moriitl assai cl1fr1ri gU uomini di governo, trad11ciblli tutt; 11ell'alferma– zione che 1a politica 11011deve e 11011 può abbandonare la cultura a .1e stessa, se no11 vuole Isterilirsi e perire. E per 1>0litica i11temliamo in concreto la classe politi– ca, lo stato, gli orga11i direttivi della socfctti. Abbiamo parlato di monito, e questa parOla t blan– da, percht avremmo dovuto appre22are co11 lod~ più incondizionate un i1111itoa sterzare, elle t di ordine so– prattutto morale, E se t vtro che l'uomo di cultura deve sentirsi li• bero, asso;utamente libero. ndlo spo11ta11eoe/formarsi ckl suOi atteggiamenti ideologici come nelle sue espres• doni creative, è pur vero che lo stato no,i deve permet– tere che que4t'uomo di cultura ve,1ga avvilito, umfliato eco11omicamente dalla società, che il compenso per il suo lavoro inlellelluale sia più .basso della più 111/lma mancia d'albergo, e che qua/sfasi otto di ge11erositd verso letterati ed artisti sembri esigere come co11tro– partita I più duri compromessi, dalle tagliole della pro– sa. pubbl.citaria all'acquisto di u11 atteggiamento po– ltico, che spesso arriva di terza o di quarto mano. Tutto questo era, com'è noto, nel costume totalitario: ma a11- che la democrazia si guardi, ptrché - come dice be– niss,1no Del Bo - <bisogna fare cissolutamc11te ima politica della cut..ura. se t1on si vuole correre il rfscl1lo clic altri la Jaccia110 >, E' interessante che queste pa.role siano state SCTltte da u11uomo di governo: il quale deve se11tlre vivamente, attivamente, il pericolo che cl si vossa. f911ora,1do la cultura, trovare isolati sotto altri cieli, come per esem– pio nel caos di 1m macchinismo stala}e s/ornitiuimo di presupposti ideali. e Oro che si sono esauriti i consu11tlvl sul 1951 t! forse opportuno tracciare, ancora più che le previsioni, l'Ulnerario che dovrebbe venire percorso dall'anno testi! M,\SSIMO t'R:\NCJOS.\ (Continua a pag, 11) L'ULTIN'l..0 ANDR:lE: GIDE HA TACIUTO FINO .tLL'ULTIMA PAGINA C1•e«levan1u cl,e nel 'f•JfJ11r1111I,, 11veNse ,lett.n t11tlff «Il s~ • l11vece cl 11l. sba. 11 u,..,.., • Jli,.., ,.,,,. fi11e la.o t11cl11ro sia. 11.111111nto e11•cn:l,de dellfl #llfl 1,ita - "llt 111111c 1111111et in te,, riesee n NVel"re, l'11t•Ne, l11- 1uu•te 11i1i i11ti11u1 e 11lù NCff'•eta cli 911e1d11 1•o•l:io11e ,U Gi,le D I Andr~ Glde credevnmo d" GIACOMO ANTONJNJ dere nnora 111. parte di Madc- ommal "°"°""'" tutto I lelne. Indicata nel Journa! ,ol Egli s1 è rivelato nel suol nome di Emmanuèle, rldut:.a scritti con scrupolosa sincerità, piuttosto come un est.remo mes- e Et mmc ma.net ln Te,. Il- nella vlt.'\ a quella di unn com. come arUsLn e come uomo Non s.'lgglo. Dopo aver detto tutto lumina la figura lnsclntn. nel- parS(I._Girle ci rivela invee~ essendo un narrat.ore i·tCCodi di se stesso André Glde la- l'omhra nel Jouroal ed In tut- l'lmJ>Ol'lJU1Y,.'\ esLremn che ~a fanlnsla, né un am>ns.,;lonnlosclnndocl ha volut.o svelare! ti i dbrt dl carat~re persona- ebbe per lui In ogni momento osservntore del co.~tume ,le! anche Il\ . parte più Inti- 1e compresa I autoòlograna sin lklgll aiml dell':1dolesccnzn, contemporanei, nl cenLro d'o- m:1 e ph1 dolorosa dclln • Sl le Grnln ne mcurt ,, di moli.O prima del innw-lmonlo ani libro si è r.emi>re rilrova.t-a !IUa esistenza. No1 1 per de- MndeJcl.n.e,sua moglie, li vo- quindi, quando Ja conobbe e ia In per.ionalità sua, la preoccu- slderlo di parlare o far parlare lumctto p:n·la escluslvnmen,e frequentò come una deUe sue pazlone di conoscersi meglio Rncora di sè, come forse ere- del ropportl Intercorsi fra I co- cuginette. An:t.l accingendo~! a di esprimersi lnternmente. CIÒ dono e dicono gli stolti cd I niugt e traccio. un ritrntto com- serlvere poco dopo la mnrte \'aie J>er tutt..o. l'opera maggio- meschini, ma per non pennet- movente di cole! che fu dnl- tlllJ)rovvLsadi lei nel 1938 non re da e Les Cahiers d'André tere una errata lntcrprctai:lo- l'lnfanzlR. alla vecchlflla Ja esita u. d.lre e Je comprls 11.ui .!1- Walter,. n « Thésée., attraver- 11e della prop.rla pe~onnlità oompagna fedele della 5ua e.,1- tl>L que, l'ayant perdue. c'en 00 e L3 Porte Etroltc _., e L'Im- e quJndl dell'opera e della vita. ->t.cnza. Qualcuno poteva ere- ètnlL tait de ma raJson d'Nre, morall3te ,, e Si le Grain ne et Je ne SHval5 plus l)Ourquol mcurt >, e Le."! Faux Monna- .W:"- tW dé~11nlli.:, Jc vlv1\ls,. yeurs ,. Ma anche per l'ub- L'affer1nazlone può stupire. bondantc opera m~nore fatt.n Quanto attrav0rSO Il dlnrlo e di n.rLlooll,np1>m1ll,lettere, tut- l'autoblogra.fla si sapeva di lui to quanto si trova nel Journal, non cl prepar.:wa nd uno. 11lml- nelle varie e Cor,respond:mces ,, le dlchlarazlone. Glde ha fin In volumi come • Prl:textes », t.roppo parlato delle sue ten- e Préfnoes ,. e Feulllets d'Au- lenze ornooses.sunll, delle :,ue tomne ,, e IncJcle,ncCl, >. W=~=:_: ffl sre,ol,lezze, ,,., ln.scla.-cl sup• Speclahnente dopo l'est.rema porre che nelln sua vltn. ci foo- c quasi SC!lbrosn sincerità dd- se posto per un grnnde e :un- l'ultima p.•u•W del Journal si cero amore per unn donna, nn. poteva es.-.ere convinti di non zl che codesto nmore fOl'!>SC in aver più nulla dt nuo,,o dn aJ>· dcnnltlvn Il sentimento più prendore sull'opera o sulla per- Dli • rorte. pili lmportnnte di t.ulLo soon. Invece cl si 11bagl!nv(l. I Il resto. Rlvelaudolo orn. nc:n Fino aJl'ult!mo, per dcllc.'ltez- rinnega 11 resto, non lnfirmn 1.n., per rLo;pctto della per:.onn- Quanto ha scritto nel Journal ~\t;lonl~~u1,U1;rpl~~~1~or:~; 1 zl~~; •• _ ~a i~ 0 •ilni!~;ai; r,: c"~";it/ delln sua viln, su una quest.lo- ta. I due cosi dlsslmlll cd op- ue scott.ante e dolorosa. Pochi posti a.spetti del problema dan- lnùml nm!el erano al corren- no assieme unn visione esatto. te de.Ila verità e forse wltanto dclln complessa personalità di chi, po.~Cdendo una conosccn- ==,;;.,=•\ André Glde. za npJ>rofondlt.n.dell'opern, ave- Se In ~ SI le Graln ne va avuto con lui dei rapporti 111-=-é,,,/--1 meurt », nel Journal ed nltrove non superficinll poteva Intuire nel libri d! co.rauere nut.oblo- pnrte di quanto ora viene sve- grafico o personale la figura l!'1.toIn e Et nunc ma.net In ----l della moglie è rimasta In pc- ~~r~~E~·n c:a:al:::i. cd~t.~ ;:me:;,~:1 a1;~11~•~r~~~~:: munque prima del 1939), 11 vo- cle In quelle del periodo di !umetto è stato stampato nei giovinezza. CS3fl, pur trospor- 19~7 In un'edizione Hml~ata per tnt.n sul plano dell'arte, O sem- \"Olont:\ dell'nutore rigorosa- pre presente. Anzi ne e La Por- mente a tredici copie destlnnt.e te ELro!tc ,, che di codeste ope- nd alcuni runici. Un'ulteriore <...)-,..,;,;:::::,J _ re di creazione pura rimane edizione veniva nutorizz.aLa sol- e rimarrà una delle maggiori, ~:;~ 0 c~~n~~ ~~: ~r:::l:n~~~ GJAC0;\10 M>TONINI come un'opera postuma., ma ,' mlrC Gldc e Il ,uo e Journal • (Continua in Z, pagina) ib1ioteca 10 Bianco APROPOSITO DEL FESTII' AL ll[SICALE Sempre 1nuseo ) N un mome11/o in cui la rfduziont delle ,ot,venrloni 9over11ative ha reso il terreno dello tPet.tacolo lirico alquanto terremotato ben ver1gano le discussioni In argome11to alla ricerca delle sol1àlonl migliori. Ma è trop– pa pretesa cli/edere elle le voci cf1e pre11do110 /a parola no11 siano stonnte? Clic JJrovr:o perdu: si trait:• tl ~rob!~ •111 ,1pccl/lci si 111teM!tmoa <:On mggerimentl ponderati e s~ rert, e ,um co11s19tlali dtl p1cro1e congiure dì palazzo CJW i11nome ctf 1,1.::;1mli :nrcr~,.;; art.~:-";,.. e ·,:..:,n, ;;.•:li.;u• no co11 lo s/CJdt!rare i J)rogra111111i pii1 ameni? Il discorro 11011 i oompato in aria. Ce /O .ruggerl.9Ce il rece11tealtacco apparso su u11di /fu.so setti111a11alecontro · il Fe.ttival Mu.1ioole di Ve11ezia 0011 u,i procedimento e delle propaste cl1e val la pei1a cli riassumere appunto come esempio da 11011 seguire. l:arlicollsta pre11de l'avvio dall'opportunità di accre– scere la ,totcu:io11e ,ti cuJ gode attualmente l'E11te Auto- 1101110 ,lei •reatro La Fe11ice sol/eollando la itab/li::zazio– ne dei complessi uritstici, e riJ>romette11dost11e 11,1ci mag– giore digllilil Uegli spettacoli che, a uero dire, sembra110 Ull po· deJ1rez::utl p/1i del necessario riguardo a quel cl1e è stato la vita del teatro anche sotto li passato sovrhl– tende11le M.o Nino Cattoz::o (dall'autuiino scor.to sosti– tuito dal Conte Ph1c, di Valmara11a). Ora a parte Il /atto che non è di questo aspetto della questione che vogliamo i111eressarci ogvi - aspetlo da far rientrare In tutta la Q11eslio11e generale di una nuova slstema;ione delle So– vrfote11den:e 9/a da tempo au.tplcata - i cli/aro elle con– tro ricllleste del gtnere è difficile aver qualcosa da obbiet– tare a11cl1e per la vitalitd dfmostrata dal teatro vene::iano. Ma il bello vie11e In seguito. Avan.::ate le 1111ove rlcllJeste Jlnan.:larlit, elle dovreb– bero triplicare la sovvenzlo11e atl.uale, il patroci11atore proJ}011c che il Festfval dell'autun110 paul 11elle bracçia a.mmi11istrative dell'Ente Auto,1omo e, sganciato1I dal tema precedente per ded.!oorsi tutto al ,wovo soggetto. ec!'o q11a11tovie,1e a raccontarci. I.a storia della manifestazione c11e, ri!Jale11do al 1934 C tra le ph1 a11zia11etra le s11econsorelle fllternazionali, è stata cosi rifatta « ad 11su111 delpl1i11i ,. Nato come pre– senta:::lone d.i musicl1e conte111pora11ee, il Festival dovette ripiegare su 1111 compromesso. Stanle lo soorso Interesse su.tcitato da tali muslcl1e nella popalazio11e e tra gli stessi Jorc$tlerl, le novit{I comi11ciaro,10 oa alternarsi con « ele– ga.uli > riprese- e co,1 escc1izio111di musiche cllusicl1e, tut– tavia senza darsi 1m programma che dlsli11g11esse11etta- 111e11te la ma11lfestazio11e tra le sue co11si1111/1. Ma il prO{lramma, q11ella buo,10 rhe 11(1/'rel,be rrs,.,rnrl" il passato il nostro co11sigllere ce l'ha In tasca an.che ., per civetteria lo vrese11t1 0011 111111n~rro,1ut,~'t.l. e No11~a• rebbe t11e9lio > - si chiede - « clic Il Festival di Venezia si dedlca..-;seall'opera ve11e:1a110o a/l'opera 011//a o alla opera seria del graud; secoli della musica Ualfa11a? Di– ve11terebbe cosi caratteristico, eseguirebbe musiche che al forestieri so110 sco11osci11te, ti verrebbe a Ve11ezia da ogn.i parte del mondo anclle I)er farsi 1m'idea della cele– bre ed or111a; misteriosa 11111.1/ca loMica dell'Italia, come si 110 a Salisburgo J}'!r sentire MCY>,.art ed a Bavre11ll1 per sc11tire \Vag11er ,. A questo p111110 becchettare nel campo avversario di– venta Ji11 troppo /'4Cile. Per coerenza gli argoment,; del– l'artico/i.sta 11011 bri/111110. Agli inizi aveva obbiettato al Fc.tlival per il suo scopo più interna::lonale e turi,1tico che lmlir1::alo a s0<.ldis/are i d-'.!Siderlmusicali della popo– lazione vt11e::ia11a,e qua eccolo convertito al temi della agenzia Cook. Q1ia11to JJOi alle qualità di pro/eta e di prO{lrammatore esse eq11ivalgo110a quelle 11011 diciamo <kllo stor~co, ma semplicemente del cronista. E 11011 è dir J}Oco. Nel numero della propria rivllla uJcllo per l'maugu– ra.:io11e delle 111a11i/estazio11i 11111.sicoli, a Ble,rnale ha of– ferto un md/ce del provrammi delle 14 edizioni del Fe– stival sul quale t' dunque /acile documentar,.,: Nel campa te"tra/e Zl 11ovità assolute (tra opere, opere da camera e bal/elli), 75 nel camJJQ siu/011ico e 74 In q11elio da ca- 111era.E tra le cosfridelle riprese, solo per parlare di quel– le .sceniche che sono 11otorjlW11e11te l pi1ì rJsclliose, /avori come Ln dOl.ma senz'om,brn di Stra11u (1934), L.'ldy Mac– beth di Schostakovic (1947), CnrdlllG.c di IU11de111ith (1948), Lulu di Berg (1949, 2.a mondlare) noncliè 24 bal– lellf nuovi per l'IU,lia. Anche da 1m semplice eJtratto del 9e11ere ce 11'è abba1ta11za per docrw,entare la rea/là di Quella caratterizzazione ammnsa e ormai rlco110.toiuta da a1111inel ,,1011do 11111sicate i11teniazlo11ale piaccia o 111e110 all'obbiettore nostra110, che fa del Festiva.I la 111aggiore esposizio11~di m11.1lca contempora11ea tra la ricclliuima fa– miglia /estiva/ia11a. E <:Ile dire poi dt!l .1ile11::io steso accu– ratame11te·sulle rag/011/ cl1e determl11arono /h1 dalle orl– gi11i il suo illdirl:zo come a/fia11camento della musica alla Biennale di arti figurative, 1mclc_odi quel c·onvegno d·h1teressl artistici che 1ende i11C0ll/011dibile la fisiono– mia di Ve11ezia tra l'estate e ra11tiu1110?Sile1t.zio d'altro ca11lo cl1e rig1U1rda u11che altri soggetti e e pour cause,. Per c..emp/o /'A.11/1111110 ?.t11sicale Vn1ezfa110 elle pensato e realizzato dopo la g1ierra nell'orbita t!el Festival per far rivivere la gra,ule 11111:Uca ve,1e:iana del passato p11ò es– sere rico11osci11lo come Il seme dei programmi c11e,come si t letto, dovrebbero scll111derel'etd dell'oro per il futuro. Ma si t ormai detto abbastanza per quel cl1e 110nvuol essere che un sc,male d'allarme. Non crediamo che il Fe.1tival l1llerna2fo11ale di Musica Co11temporanea pre- (Continue. In a. pagina) DISCUSSIONI diMTONIO PETRIH:CI 'T'U pen.si dunque, caro Fabbri, l che questa epoca .ria domi- nata da un male che chiami ambiguità. Ti d/Tò subito che chi abbia seguito la tua opera r.on aveva bisogno di leggere la. esplicita al/ermaziorne conte– nuta in quella prefazione cM ,u queite .steue colonne Jud pubblicato per orientare Il let– tore nella com.pren.,ione della lncliieda sul male del nostro temJJOdi cui si riferiva. Ma se era pouiblle pensare JinorG che tu intendessi questa a1nbi– guitd come un male proprio dell'UQmo e della sua 1tatura ora cl hai detto che e non sla– mo ta11to an,bigui noi, Indivi– dui. quar1to è ambigua la con– dizione di vita in cui ci trovia– mo 11ece.ssariame11te a vivere,. per cui e og11i coerenza diven– ta, cosi, e.,tremamente diOt– cile >. In altre parole sembra tu 1/a convi11to che ci si.a stato u,1 tempo In cui Ila e.11.stita u11a « classica armonia fra la Idea e il fatto > che ora sa– rebbe andata a peul • e forse irrimediabilmente>. Quando, ooro Fabbri? Potresti forse ci– tarci un qualche tempo in cui gli uomini non 1iano stati uo– mi11I e 1,H:rco11seguenzaambl- f,~~;,[~1oi11~~~;~i, ~ 11 e1f11ua 1 1~~ vita, i Santi compresi? e Ci muoviamo - tu dici - tra vertistenti ed incalw11t1 antinomie di fatto, ma ormai JJ(Jci/lcome11teconviventi: glu– .ttlzia e I/berta, ideale e reaUli, verità, obbiettività e personali– tà, do11eree ,ientlmento ... > Pa– cl/ica111e11teconviventi? A parole, ,ì. ma di fatto? O co11viventl percliè parole vuo– te ormai per la maggioranza avvelenata da uno ..scetticismo che il .succedersi f11calzante de– gli ovve11h11enli di questi ulti– mi ch1quant'anni ha mostrato come 1111 rl/uglo a chi VO{llill sopravvivere? Percht altrimen– ti qut:11eantinomie sono ,tate sempre conviventi in quanto asvetli e momenti della lotta che r,wmo conduce dal giorno h1 cui acquista coscienza del suo essere fino al giorno in cui lascia que.tta terra. Sono antf- 11omie, cioè, proprie d:tll'11mano allo stato 11aturale. Il proble– ma sta ne/l'averne o meno coscte11.:a. nello scegliere cioè ve,nmente, o 11el .1ubire. E 10 credo - Jl>aglierò, probabll- 111e11le - che il male del 1100:tro 1ecolo no11.ria /°ambiguità, co– me tu e~ la 1110,trl. 110n sia l'lnoollare di persf.rtentl antl- 110111ie, ma la passiva acr.eft/1- zione di imo stato df fatto per cui si at1levollsce se11tpre più quella che i predicatori della 11ostra ln/a,uia chiamavano la voce della cosctei,w. Il che porta all'equ/valtmza dei due termini a11titetlcl per ecceU~n– ::a: Il be,1e e il male. Ecco Il motivo di quel ragionamento che t11 riferisci: « lo che ho fatto percl1i 11011 dovrei poter a11chc disfare? Dovo tutto fa sola cosa importante, la. cosa comu11que più importante, so– no io, io individuo. Tutto il resto è coiivenzlone. Non solo, ma il mio contraente eue11do, come me, uomo, può essere sempre da ,ne persua.rn o in– gan11ato o violentato, o gio– cato, tanto piit che anch'e.sso, 11011 essendo assoluto, t suseet– tfblle, come 1111:, di modifica– zione e, /or.te , dl crisi.> Q11esta non è accettattone ddl'uma.110 - Jondamen4o del– r1nnorieslmo cristiano - ma. negaiione dello de.uo . Tu saf meglio di me, caro Fabbri, la origine e il fondamento filo– sofico di questo ragionamento elementare e meglio di me o quanto me ne coiiosct, per averle come me viurde, le con– se911e11u praticl1e. Esse hanno portato e portano Inevitabil– mente alla dittatura di uno o di poc11/.titperuomini e quindf alla 11ega:=fone dell'Individuo. Tutto ciò potrà anche essere co11seguen::?a dell'umanesimo. ma non ha nulla a che fare co11 l'uma11esimo cristiano che no11 t poi u11tentativo di am– biguo accoppiamento. come tu dici, ma un tentativo di riva– lutazi011e de/l'uma,10 su un p/0110 cristiano. Mal il crlstla11esfmo ha rin- 11egato l'umano, ,1è l'avrebbe potulo senza contraddizione. /Ifa l'accetlatfone dell'umano non è Ji11ea se stessa dal mo– mento che il solo possibile 1vili1ppo delrumano è nel di– vino, Non si tratta di accop– piare ambiguamente la natu– ra e l'ideale cristiano, ,na d1 dimostrare cl1e la natura t nel– la sua pienezza .tolo In conse– gue11zadella Gra:=ia. Non vorrei s~rare pedan.– te, caro Fabbri, ma probabil– mente tu 11011 hai pcm1ato che 1'1m1anesimoper chiamarsi cri– stiano e per euere Il solo uma– nesimo 1)0$Siblledopo la Cadu– ta e in vlrtit della Redenzione deve far ricorso alla Grazia, rlco11oscendo anzitutto, mal– grado il peccato originale, la bonfd della natura umana. Proprio al contrario delle af– Jenna::io11i di Port Roya/, dove 110ncredo sia mal allignato U vero crlstla11eslmo, ma solo u11a deplorenole eresia capace hat'a/ pili di produrre orgo– glfosi asceti solitari in me.z.zo ad un mo11do abba11do11atoagU errori e alle passioni. E quando si parla di uma– nesimo cristiano, in genere, si v11ol accennare all'1ima11esimo di uomini come Marlilio Ficl– no, che tenta una nuova apo– logetica; di Pico delle Mira11..

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