Fiera Letteraria - Anno VI - n. 50 - 30 dicembre 1951

Pag, 10 Corriere delle lettere . . 1n 1anco LA FIERA LETTERARIA Domenica 30 Dicembre 1951 Carnet dell'alluvione <Continua da pag. 9) Uanno colh1bor11to al primi .S num, tra JII acrfuor1 11ronftrf: Hcrbcrt. Rcad - Rcn~ Lei– bowit.z - Lul&e Rln.'!er - Tho– n\l\.S Mrum - Charles MorrLs Amold J. Toynbce Tra 1111 .crlHorf flallanl: Nicola. Abbagnnno - LUcln– no Ancosehl - Edoordo Ar– .sltul - Carlo Bo - Aldo Bor– lcn({hl - Olosuè BonranU Adriano Bu72'...atl- Trilvcrso Luigi Dnllaplccola - Glu– SCJ)l)C De Robertb • Gilio Dorflcs - Olanstro Ferrata Fmnco Fcrro .rot.tl - Aldo On.rosei - CL.,udlo Oorller I.Aum Olnnnl - Silvio Ouar– nled - Carlo 17.ZO - Enzo Pncl - Mnrlo Praz - Bru– no RevCtl - Roberto Rebora Fcrnicclo R.ossl • Lt\nd! - Er– nesto N. Rogcrs - Vittorio Sereni - Lucltmo Sommarlva. Vittorio SomCn7J - Giuseppe Ungareltl - Ello Vlttorlnl NtJ n. Il, tra l'allro: Luclnno Ancoschl: Potsfa 1n re e ~sia Rnt.e rem Fernanda Plv,mo: Scott Fit%– gcrald e la sua generarlone N~I n, 7 (Il primo dtl 1952) ThOmton Wllder: Dftcono ai giovani d'oggi Cronn<:hc e rassegne di lette– ratura Inglese, tedesca, fran– cese, nmcrlcn.na ecc.; di arte, di ipoesia, di musica, di ftlo– sofl1\. di ,-clc117.A, di gt,oria e dl economia me1d in tavola, Marcone ai al/accia alla fine&tra. Sen.tia,– mo anche noi un tonfo: è crollato il /fenile vicino. Spa,– donl vorrebbe ci mettusfmo in barca. lo però fn.,isto pcr– chè mangiamo. Mi cucoltanc, e ci mettiamo a tavola. Non mangia nc,sunc. Ci guardia– mo ttltti mi l'altro, e ftngia,– mo dl celare la rcaltd: pa.ur11. La ,cusa è che U mangia– re 110n è riuscito bene. Con.– tlnuiamo a contare quante ore ancora mancano pe:rchè si faccia chiaro. La Mitra speranza ormai è la luce. In.– vece verso le due ientiamo delle voci. Sfo,idlamo il tetto e comi,icfamo con i lumi a fare delle segnalazioni. FL– nalm.c11te ci .scorgono. Non, s'avvicinano però, per timo– re della corrente, e ci bue:– ,mano a puntare ver,o de– stra. M cntre 1cendlamo ln barca. il cane fa cenni di saltare con noi. Un marinalo lo re,plnge dicendo che r,orta 1calogna. Dopa un quarto d'ora da– mo uniti agli altri e e, 11ovla– mo verro Rovigo. Intanto le fotoelettriche puntano tutte vcr10 la. no.stra dirufone. Peniiamo che ci cerchino. L'ultimo peuo di ltrada lo facciamo pre.11 Ml Ja,cto dt luce:. A voltarci indietro è uno spettacolo slngolaris&!– mo. Neaiuno lo fa però. e: guardiamo tutti In avantf verso la riva. Ancora In acqua. Non ne J)()l.!O più dalla fatica. Quan– d-0 la ouardo, mi viene come: nau.,ea. Mentre pa.ssiamo ,ulla nazionale, un motoscafo che fila a tutta velocità ci /a qua.si rovesciare. In pa.eie Il ,indaco ci prega di andare per le fattorie: a raccoollere ll polla,,ie abbandonato. Pcn- 1iamo di cominciare da qiuUe: più lontane. Arriviamo in una corte. Non c'è 11euuno. Sal– tiamo ohi in quattro e co- 1ni,iclamo la caccia. E' meno facUe del previ.sto. Quando stiamo Jtnalmente per aber– rarne un paio. ,bucano due con un barchetto. Une ha il fucile da caccia. Per persua– derli che non tiamo ladri, et vuole parecchio. ln/lne, ,ep– pur con dil/ldcnza, si con.– vincono. Chiedono JiaC1Tette. Stamane alla partenza et troviamo ancora tutti. Men– tre però ci avviamo alle: bar– che vcnianio fermati. Sono agenti della celere. Dicono che occorre il pcrmeuo. cer– chiamo di .spiegare l'equivoco. Niente da. fare. Vediamo in– vece paJSare gc11teche Jino al giorno prima stava in piazza. llan,w Il perme.u·o. E' l'ora della burocrazl4. Stringo la 111a110 al barca.I.oli, e dico loro di ritrovarci a ie– ra, al gc11iocivile. Lu110 però h,vccc di .stringermela, me l'ha baciata. Forse aveva ca– pito che 1ion ci iaremmo rt– vi.stt. O meollo ,entfto, chè certe co,e il .sentono, ncn d capi.scono. llo anch'io fl mfo laicla– pa.ssare e tutte le carte In regola. Turista di eccezione:. C'è una donna che vorrebbe a,1dare a vedere la iua ca,a. Il oo,to però tocca a me: precedenza al glorn.aliitl. Dovrei preparare un peuo di colore per Il giornale cul collaboro. Cosi mi ha chiesto il direttore. E' un meriggio itupendo, di .sole pieno, che rende l'ac– qua qua.si plU chiara. In dt– sta,iza la il vede luccicare, diventare d'oro. Ci ,arcbbero tante cose da dire. DI Cavar– zerc che .sta tutta ,ott'acqu11, della oc1itc che cl ,aiuta dal– le /i,1eJtre 1upcrtorl, delle caroo11ed'animali sparsi do– v,mque, a decine. del oatto che iu un tetto ,ta facendo fuori mi topa. E magari an– che di Adria con oli abitanti arrabbiati contro Rovigo, pcrcllé qui il campanile pre– t)({le oltre la ,ventura, oppu– re del tramonto verso Cor– bola che ha vestito di ra10 la laorma, &icchè viene da para– gonarla ad una signora. in abito da .sera che cucolta iZ richiamo lontano delle cam– pane. Invece appena ,barco l'unt– ca cosa che ml è rlulcfto df fare, e!: &lato di rtcarmt al– l'u/Jicio teleora.Jico. ptr ,crl– vere al direttore tre parole:: e Manda un altro>. G. A. ClBOTTO PUBBLl CHIAMO Si preganovivamentei Signoriabbona– ti che intendonorinnovarel'abbonamento, di voler sollecilamenleversare l'imporlo relativo per evitare la sospensionenell'in– vio del Giornale. • LA FIERA LETTERARIA• • ROMA

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