Fiera Letteraria - Anno VI - n. 39 - 14 ottobre 1951

Domenica 14 Ottobre 1951 Rt.nato Slmot.l nella 1ua famosa biblioteca ch'erll ha donato alla. clttl di Milano e ERTI giorni, anzi taluni periodi, per me s'accompagnano a un. d.e.fidcrlo vivo di letture chiare, ter&c, traspa. rentt. doue rocchio correndo abbia modo dJ rilevare aubito le ftrn!Ut, le 1/umoture, =u~ : ::i ":r t"<:~r::a:lf 0 ~~r;~ fnp.f=~: gf ci, o lmpegnar1l a fondo per fnterpretare a& tru.se atmo$/eu meta/biche. Dov e la pagina ifa ideata e co.strulta H– eondo certi canoni vecchi ma 1empre nuo– uf, le J'l.gure abbiano una loro for:.a e rllle. f:· :, '':J::!~ rct;::mq:e~z•a:~~!egrfefi!· :~ : :r~:o~fa~h~i ri~enl~.nf ':'a 1ap!da, nu. Invero se il letterato t per de/lnl.ifon, un uomo .sema vacanze, coinvolto e preso ,u:mpre da un ,uo tormento Interiore, l'ac– costarM ad avere del genere 1/gnlflca dl– stender&i, trovare un attimo di reaptro, lnf. zlare una pau.1a rlpo,ante e ,erena. O anche e mec,llo, cominciare una •~– cie di vacanza. Dello spirito l'Intende. Co$1 dopo una rln/re.1cata al mio LbtaU, quello di e Sulle orme di Ren.z:o • per in– tenderci, del pae,ar,gl lariani. tutto Jra. gran~4 e vlvacltd:, e a certo Sof/fcl, dove ~ 10/0 pronta visìvltd; cd animazione /cdOJa, è &tata la volta del teatro di Slmon . rlaP– parto tutto f,r.1icme In vc1te accurata e!I. elegante circa due anni fa, quale primo i-olume d·una ,cric che dovrebbe fra 110n molto allineare anche l'Imponente e lm. portante raccolta del 1uoi scritti critfcl, dtll, sue appro/ondite ricerche. Dlro iubito che I ,uol lavori non ml era. no nuovi, Ignoti, dato che giil li avevo vl,U nel loro ambiente ideale, a teatro, dove lo. parola 1crltta diviene viva. palpitante, e tolunl parUcolarl ,fuggenti alla 1empllce ~e::~f:tOn°o":·~m~ro':v'f;g ~;:!!~~z:n e3'"::hi ben più lntenJI, un.a dimenatone più va.Jta. certo però che la rilettura fatta con men– te Uber4 e sgombra. 1enta quel tra1i,orto prima cou,ato dal gioco dei 1entlmentf, ha avuto per me U valore d'una ,coperta, ol- 1:7• CM l'Importanza d'una riprova. E parlo di riprova pcrchè I lavori teatro.– li, per una naturale e .1plegablle dl/ftdert. w, ml piace rivederlt e giudicarli an– che a lumi apenll, quando la magio delle ;~r::~~e~~~!1~n ,, e~li;.~t~e&~" ,~ 1 :urn~1:,ir,~ e Impercettibili - ma realf - tn/luenze. Anzitutto ml pare eh.e delle Cinque com. medie· qui raccolte, una: e Il matrimonio di ca,anova ,. po,aa eucre ienta timore o incertezza accantonata, me.t.1a da parte. Un po' ucrchè /atta h1 collaboratlone col povero Ofcttl, e come tal,. rl/lettt!-nte pU inconvenienti lnevftablU di tali connubi, che vanno dal comnro,neuf di carattere t:fllatlco, all'lmpoulbllltd nella caratte ri:ito.• tlone, nel dare uno. Jf1onomfo. decl.ta al la– voro, ma .1opratutto percht qui manca on. e~ Il lato fondo.mflntalc, Il pren,.pposto ne. ceuarlo: l'fntendone di lmpegnar,t 1erlo.– mente e totalmente svi plano artf,tlco. Lo documento. ed aHlcura non 1010 la piatta, direi troppo /acile, .sbouatura det vari pcr,onagc,I, ma anche il tono eh.e 1er. bano I fatti, le varie vicende, nel loro ,uc– cederal e avvicendarli; d'una dfgnlt o,a e ca – librata ltneorltd c,lornaJl.stlca, mal acce.ta o inveitila da una luce plU nuova, plU an i– mata. Anche talune ,cene, alcuni ,punti, do– ve .1·avvc-rte 1111 dit>er,o ritmo, e che ,e,n– brano daccar,I per una mogc,ior Jrt.1chet– :a, to,to ,·appe.,anti,cono, e re,ta,,co 1,01aa. Fine a se steni. •Tramonto• Invece, che gld delle altre è la minore. la più gracile. rlt:ela avblto - anche ad un Incontro /rettolo,o - ben al– tra arttcolatlone, ben plU ragc,lunta e fe– lice compiutezza. VI .11le nte e1prea1a un'an..,la, una 101/e– ren.z: a.vi ,t .1ente raechlu.10 un orumo ~– Uco clic l e non rlc1ce del tutto a llberar,f, la,cia però di quando In quando partire ~~"~;~t't::,,~°'::uc::t ::~~·'::~t/ 1~1;:g: mente drammatfcl. Se,u:a contare Il brivido umano ogni tan– to pervadfflte Il dialogo, che ,ubtto ,1 fa. pi& ,cattonte, nervo,o, den,o e llev• nel mtde1lmo tempo. ~• la ,torlo d'un.a fmperlos4 e gelida rl- LA FIERA LETTERARIA Pag. !I' UNO DI QUEGL[ UOMINI CHE SOLTA TO iL TEATRO SA DAHE Jliraeolo di lintpidezza Conoscendo le sue commedie, s'impone questa domanda: qiwnte pagine di co.\Ì chiara ed elaborata perfezione avrebbe ancora potuto darci l<enr,10S111wni,se non lo avPsse distolto ed assorbito il giornalismo con rwte le preoccupazioni-,e la p . ùw più qu,,tid,anrt della vita teatrale? Servateua. d'una 111alfntcso e deviata snlo– nfa d'autorftti e JuperlorJM., Cesare, Che nel continuo compia cimento d i it 1tt.S!I\, ro/Jor1.ota da.I sel'l..$ 0orgoglio.so e puntlglio– ,o d'una trad1tione, crea d vu oto intorno 4 se mtde.nma. Non ,ola nella vita aocialc, di comunltè, ma perftno In quella più intima e /ami. glfare. E lo erta anche addirittura fn ,e .steua, ,fcchè quando ad un certo punto IG ca,1/eufone straziata e strappata della moglie gli rlvelerd un lontano tradimen– to, non 1ard: piu capace di reagire. di /art ~~ftei t~ 1 ~i::t~e ~~ag~: 11 :~t::t,~!:?o ~~~ ti l~mbrare e l'e$$ere, Jra la ma,chera e Il t 1 olto - eh.e taluno un. po' approulmatlva– mente ha de/tnlto Il leitmotiv ,egreto di ;~~t:1 ',:~!. l~~in;e "~he m;,la~r !7e~~~t°à come un pre.1entlmento, un ,entore, quasi fZ nucleo embrionale del teatro pirandel– liano), Ed unica vta d·u.scita resterà il 1ui– Cldlo. Com.media come ,1 vede /orte, df pa1slo– nl e,cluJfve e prepotenti, dove I caratter i (/Orse troppo rigidi) plU che In.contrar.si st 1contrano e couano violentemente Jra di loro. Con rl.$ultati ed effetti dl.scontlnul, o,cll– lantf, non ,empre ugu.all. Or rluaciti or meno. Specie In quegli ,corct, In quelle ,cenette dooe appaiono e agiscono le figure di ,e. condo piano, dai tratti 1c vogliamo anche parzialmente gu.stod e geniali. ma eh.e tut– tavia lasciano come un sen,o o un odore df 't:/,:f~~~o:oar~t,t;rrc::. ,coltramente e accor. O peggio nella ,cena finale, in cuf 14 vloltnza. e1plodente della alluatione, fn quel clima. travolto df spirituale precipftazione, sembra prendere un po' la. mano allo acrlt– tore, 1/vr;olrc,ll. ,enza .spiegare tutti I POl- 1lbflf el/ettf. PIU artfatlcamente rt,olta ap. pare •Congedo•· nella quale vediamo alle prue un terzetto d'egol,tl o d. 0 egof1ml (dal 1:1,':/;i~,!l :e~~::~;al!~a tr: 141 J~~~,::;:: concllla:ione l'amoro,o a/letto materno. Un al/etto addirittura eroico che cerca accogliere e comprendere e scusare tutti i dolori e le 10/Jcrenze altrui, tacendo la pro– pria. L"1,nlca Jor,e veramente grave. E 11 decider« a rivelare la veritii dlJµt– rata della propria 1ltvazlone. quando s'ac– corgerli che tutti gli altri meut .1ono lnef– /1cac1, e quf!3ta è l'ultima speranza d.l 1al– vez2a, l'e,trema occa1tone di ravvedimento del /lgllo, che tra la madre e l'amante .1ce. glferii la prima. Ma a tutto oue,to .s'arrlverd.dopo una se– rie com111easa e animata di rabbu//1, litigi ripicchi, .1volgente.1l In uno ,cenarlo mouo e colorito di vtvoCUd:. Qua1l, dirci, di svagata e fnco,clente ,tor. dltagglne. Mentre ,otto brucia e ,cotta una dolo. rante e trbte accoratetta. br:e!lavo1r:':o;;e :~~f;i~r,f, ~•~~o::1a~e~~ ccceulVa ltippur fine ln11,tenta. huomma a un certo punto fl controllo critico, della mente, è venuto meno. e ,1 t come la,ctato andare, tra.sportare dall'onda del aentlmento. Dal motivo cJte gli cantava. dentro. Ma dove la sua arte d fa veramente ma. tura e con.dstente, la 1ua voce tocco llmftt di valfdU4 auolute1, è nel e Carlo Gozif 't e nella • Vtdova •. Stncle tn. queat"ultur..a opero, eh.e pur tn.serendo,I neUa temptr/1 apfrltuale d'un periodo ben definito della :i,.. cli GIANNANTONIO CIBOTTO nc»tl"4 letteratura (alla mer1te Janr10 ,v. bfto reHo varl n.omf: eta Galllrta a fogaz. zero ecc. ) non ,1 riduce ad euere untca– mentt o qua.si, documento d'un C03tume · e d.l un'epoca. Un'epoca eh.e per l.a ,aldeua di certi auo, principi oggi deprezzati e mlJconosciutl, per ~e:::1~:~ale:J 0 :r::,~:to d11Ju.idt 0 neC~r1:~r:~ ;t efe~~;r:i~r. '1~,.s~~e!~ 1m:~~r~oli'~~:i:1~~I;: una ,trana suggestione, coll'lntenerlrct. Qui In/atti Il .suo respiro Urico ,1 avl– lvppa e dfstrnde fn tutto la sua ample:.:a, Il suo vigore creativo reollzm e concreta bra- ~!rad,:e~e r~!t'e~:. ~ Fc'!;!!a ,:::,:1~:i'~i rivt.Jte di accenti e timbri U>ccarttl, 1qut,1tf. Sen.ta mal Cf!dere alle probtibllt olol11:nu del cuore. Dappertutto Infatti, e 1u tutto, una. ml. ,urata e attenta compo.tteua, una ,orve. tifata rfgoro3itii. Ne riaente - Jeltcemtnte l'intende - 1ut– ehe Il Unguac,c,lo lllmpldlulmo), Il d.f.al090, che procede aped1to, euenziole. tutto at– tento af /atti, alla vicenda. Ma nello 1teuo tempo pieghevole. duttile, ricco di 1/uma- ~~~~• ,:.s/loo~!!n!{br!~t:u:d~,._;:10;;:c,!e'~i Intenerimento, di commo,.so trasporto. E nel qu~ talora ,coccuno e /anno 1plceo tc1ll cono,ce l'animo veneto pu«) ammirarne ed ouapororne antor pill re,att«za, l.a /ff'- 3CO:aderen:ia al reale) quel proverbi. quelle 1ecche definizioni tra il .te nten.tlo ,o ed H moraleggiante, dove vi .si . 1en.te dJatll/ata l"accorto 1aplenza e la ,quWta uma nità dt.l- 14 no,tra gente (.,.Ml no 10n stada, e non. son. e no ,arò altro che mamo; ... ti m~l vien co ,e l'oapeta mar1co. Semo tvtl 10. :et~i,~~/~;°;i!ivi:·L;u1:Sf;f ':1c 1 •cJ,:e m:~ le ta,e ,e t le pica). Anche le figure, gli lnterprett, ora mi paiono più completi, me-no an,gtt.ttl, e vi. vono, .specie le donne per le qvall Simoni ha una predfletlone. una 1entlta 1f mpatfa. e 1eni'altro mono più Jelfce, d'una lr1ten.sa. luce autonoma. nltldamnite e accuratamen– te 1/accettatl, Interamente carattertuatl. Vivi, 1plendidamente vfvf. Nello e Vedova e fl dramma, l'adone, si Impernia tutta nel dlulmulato rancore, nel– la lotta lnvlJlbllc o meglio rattenvta. celal11, tn:.lc,ente.11tra due vecchi genitori all'arrivo fresco e lmpetuo,o della giovane vtdova. Sposato contro loro voglio, dal Jlgllo mor– to lontano. Nel cuore del vecchio padre tn/attl. orn1at rauegnoto a una vita ripiegata e aenza ape. ranta, l'apparire di questa prl".tf''Lta tumvl. tuo.so, piena di brio, di entu.,IOJml, di ac. cen,J lonf, In.somma. di vita., com'è legge del– l'etd:, riaccende dentro una: prlm.atj#ra po. a:t'i-m ~olnv~Tr:~~ta9Tadatamente rfappact/1- car.st con la vfta, Ma chi invece non dimentica e an.zf di– viene vleppiù angolOJa, ,contro,a, gelo,a , i la vtechto moglfe, eh, ,erba ,empre nel ri– guardi della. nuora - e non teme dlmo1tr12r. lo ,copertamt"nte - rUenUmento per quello tlle Id ebbe a ,timore • stima tuttora un furto. E que.sto nodo dl mentita. pa.ulone eh• tratto tratto e.splode fn accenti a,prl, t:fo– lentl, .si .smor:-er4 solo, quando ormai 1cm. brava euer,t Irretito e crlatallft:ato In modo de/inltivo, .se~a rimedio, alla partenza irn– provvba di Maddalena che si ri,posa. i! 1µ9 1,~~l :r c:;r,:s~:n~~/d~~~~;,;~nie e~! unicamente .tua, di nuot'O esclu.Jivc:mente .1110., e r1troverii la via della serenlta. Mentre Il vecchio Aleasandro - una Jl~ gura tratteggiata fn chiave di tenerezza - dopo Il breve e serrato scambio con la mo– ' olle, ,embra come perder,t ln un'orla dol– .cemente malfneonic a. Ricadere su ,e , tu.so. Del • Carlo Gozzi• ch e ,eppur non avendo la robuata Jre,che.zZ4 e la nervosa potcnt1t del ,uo primo lavoro, rimane .sempre unn opera di tono elevato, di matura e compfu'a e,ecu.tfone, quello eh.e ml t oltremodo Pid– c lvto, è 1 4 rappre.tentaztone, la rfc:reodon.e ( lumino.sa direi) d'un ambiente, d'un clima.. D'una 1ocfetd e d'un co,tume. La lucida e amoran cono,cen~ d'uno stile e d'un met odo d i vita, al quale Il no.Ytro autore deve at: ntlr.st 1tranamente vfctno, le– gato. Forie le .sue radici na1coste, segrete, par– tono di li. Q ue,ta b reve divagazione però non vor– rei face1.se pensare eh.e U pregio. Il valori.I del dramma lo lo trovi e regi.stri 1010 qui, cor.-.e è accaduto a qualche crittco, eh.e r1- ferendo,f al fe1toso e arguto movimento ciel primo otto, ed alle notazioni ,e,to,e, venale di moralismo. del ,econdo e del terzo, ha ~~,a~i 1 a:~t,:t::ie~1e '%f .:u::z,~e~e,c:,1u::. Il che ,a,ebbe completamente lne112tto. Pcrchè certe pagine (ma quosl tutte ,e vogliamo e.ucre puntuali) come quella del. l'Innamoramento di Carlo, vinto dalla gra. zl.a maliz l0$Cl di TeOdora, o del ritorno 1m– provvt.so e rapido del comico Sacchi, vec– chio e a l/amato, o dtll'anooaciata ,cena fi– nale, dove nella stronota Invocazione d'un ~~m:tc:/d~a~t~:gn;1,ic~!~~~:: ~~n: 1 1f:~r: tate e cor,e da un vero empito poetico, d.a un'onda di 12lt.allrlcltd. E ,ono pagine che ruteranno. An:-1 t /orse per questa co.tctente con,a– pevoleuo, che al termine di questo volume ci ha p,c,o come una mallnco11ta. E alla mente s'è Imposta bru,camente l1t domanda: quante paglns di co,i chiara td elaborata pcr/etione avrebbe ancora potuto d.arcl Renato Simoni, ,e non lo at:u,e di– stolto ed a.i.sorbito Il glornall.tmo? Quale ,arebbe dato Il ,uo po,to, divenuta la ,ua /unzione, nel quadro del teatro ltd– lfano del novecento? (Veramente ,e dove,. .1lmo ,tare a quanto da lui .scritto nella prt– /atfone alle Commedie • ... E un'altra cosa voglio aggiungere, a correttone di quanto piit itolte 1tampato: non è vero che Lu,cn .Aibertfnl, chiamandomi plU tardi, al Cor– riere della Sera. a 1uccedere a Giovanni Pouo, orlglnallutmo e acutt,slmo mal,1rtt ::e:u~:~11!1/~r:::i:u;r':~z:~/~b:: t~~~•:io:~ ambitlonl dtl commtdlOgra/o. Luigi Alber– tfnl, 12nd, mf ha aempre Incitato a scri– vere commedie: e anche Alberto Albertinf, come tuttt al Corriere, o comlnelare da Eri- genio Balzan ecc.,. la rl,posta ,arebbe QV. via, evidente. E do ricollegarsi non tanto ad. C3fgenze d! cat"attere pratico, quanto piuttostr, na. turali. Cfoe all'esaurlme~to delle ragioni pill pro. /onde, della vena interiore. poetica). Con questo non voglio dire eh.e Il pe10 de11a 1ua voce non J'i ila. /atto sentire. Ba,tt dare un·occhiata allo data del 1110 primo la11orofanno 1906), 1,er capire come abbia anticipato, magari In modi più In– tuiti che aJJimilatl, oUenutt piu attrat:er.-o vn'operazone jnteUettvole eh.e un'espu,cn– .::a totale. certe e,perfen:e Ifa d1 caratttrt lntimiJtlco che dl natura problemat1C'i3tlca oppure d'tntrrupe.:lonc p,icologu:,a, non molto dopo penetrate ed al/"' •note,1 nrt teatro europeo. Come certi rl.1u1tat1posteriori. almeno al- lo i' 0 r~~P:/,//~~int~;ig~'t'~oft:f ~~I luf!atro dlalett12le. Il IUO rlffut, .ttla tentC1ZtoneCOlO– rt,Uca, al tonr celebratcoo. La Jreich.e:ua di tipi. di 1Uua2lon1, di 111- treccl, di aoluzfonl, collrulU ,enzo. mal ri– petere gli e.semp1 tradltionall. lnner11at1 e moul da itn'lnquletudine nuova. La de3crftione di una umanua 1en1lbllls– stma e acuta. che peri) non code mal nel patetico. E la qualttd del dialetto. accurato e Iet:f– gati.ulmo, e /'1110,aplente delle pau.1e, de– gli animati ,llenzi. e l'accortiuima do.,a- !"r:ue'te~,~~i~~~!J"cf:n:;g:ai~elilr°r:il::,tt';~ della ten,tone, dell'lntcn11tà. emottvaJ rlcf'O di sfumature, di accenni, di avvedute ca– denze. A tal punto che taluno h.a potuto «rivere che il 1110d!aletto l 1i1na lingua 1'11 che affl:fone t'Oda u.sato il termine, Il let– tore capi.sci!). E dovrei ricordare, ,e non 1vfluppare, an– che un altro punto. Il suo vivo impegno morale. la dccl.1lons con la quale ha partecipato alla vita spi. rituale d'allora, ed fncfso nel costume. del proprio tempo. La /crmezta nell'analltzare I cedlmentt, I .segni dell'Intima ed Interno. corrosioni" df una ,ocfetd:. Anche ae la vivtsczlont era accompagnata da una ,pecle di mnli nconfa, e talora - ma per fortuna a.. s.sp: I raramente - come velata da toni di patetica deboleua. Per que,to t tutto suo Il merito d'aVff /atto compiere ad un teatro ormai logoralo daUa, conn~nzlone. Impastoiato da compro. mnd deteriori, un autentico J)(JJIO d'aggior– namento. D'averlo ,o/levato da un piano reglont'l- 11.ttlco,ed Inserito di prepotenza In un mo– vimento storico piit largo, piU aperto, più.. viro. Né l'Indagine .sorebbe quf finita. Ma d'altro conto come lf pul) dimenti– care Il critico eh.e del teatro ,a tutlo. co– nosce tutto, ha visto tutto. lo ,crlttore te– nero e accorato di ritratti e ricordi e /f. gure, pennellati con magica dolcezza, evo– cati con lieve e noatalgfco al/etto, Il rtgi– &ta che - unico da noi - accoppia culturn, sen.slbllltd ed espcricnta1 L'uomo che a ,ettant'annl auonatl, ,·en- !1"'!~fom~P~:!z~o •t:i;Jr/a~!~~~a~~1:na~'";::'~ mancabllmente aderUce? Il co,tdetto Simoni l,tltudone, Il Slmol'tl miracolo1 (Uno di ouel miracoli che sa/i, Il teatro ia dore). Perchè non l"h.o det-to lo. che fl giorno .n cui muore, mt.t.:o teatro Italiano ,e ne oo•.• GIANNANTONIO CIBOTTO

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