Fiera Letteraria - Anno VI - n. 31 - 5 agosto 1951
Pag. 6 Per lavita devoto .. R~cconÌo diGIACOMO F.NATTA La casa altrui (Continua dc pag 4) gio~o non comparve. Forse aveva avuto d& fare Ed lnutUmente Emllia con l'an– ,L& nel· cuore lo a.spettò fino all'ora dl pranzo Dispiaciuta, ma non sfiduciata, ritornò a casa La. signora padrona teee dlretta– ment.e le Indagini. e Dov'~ andata? :t e So– no stata al Parco. Pol slamo passati, per desiderio della bambina, al giardino, don– de ora veniamo>. Il fatto di non aver In– contrato li\ persona per la quale era stata prima rimproverata, dava una certa si– curezza alle sue rlsPoSte, Ma la padrona a'lndlspetU lo steMO e Se le l\vevamo dato ordlne pel parco, è segno che non doveva andare al giar– dino!• Qui Emllla dellberatamen~ volle per– dersi. Si era seccata di quella vita. da schiava. Che la mand&Mero via un& vol– ta per sempre. Se ne sarebbe volentieri aruiatn. Rispose con calma: e Ho creduto op– portuno accontentare la bambina. Del u– sto lo non 50no In ca.sa loro come una sena: sono da governante. E so quello che debbono fare le governanti e quello che debbono pretendere!> e Zotica! Vl!L<malGuarda, guarda come , parla! > intervenne la signora. vecchia. La padrona iiovane ebbe una crlsl di pianto. e Non ml era mai capitata. una donna cosi> disse quest'ultima. e E' bene cteflnire oggi stesso I nostri rapporti!> avverti Emllla. e Se la \•cdrà. Beppino! Lasciala stare: Quando verrà Beppino, saprà lui quello che deve fare!> disse la signora. vecchia alla giovane. Questa ubbidl. Ormai le cose s'erano voltate al peg– gio. Era difficile che Em.tlla potesse sal– ,,are U posto. Ma.pure ella non fece nulla. per mant.cnerlo. Solo la !tgura del giovane a tratti la solrui:eva ad attire e a oarlarr per farsi scusare e quindi essere la$Cl&ta nella città dove v'era qualche probablllt.à di poterlo ved!!re. Ma subito la stanchez– za.-perquella vita, la sfiducia di poter con– trarre relazione. aumentata anche dal fatto dell'assenza di lui dal giardino. di cui solt.anto ora credeva di poter valuta– re il significato, la dissuasero. 1"u licenziata dal padrone ed lnvltnta a partire: C'era già un'altra governante che era disposta a sostituirla. e Povera dl– waz1ata! > pensò Emllla di quella. Rimase In ca.sa fino alla sera. Un'ora prima della pMtcnza del t.reno uscl. Il padrone cav.11lerescamente le chiese se aveva bisogno di essere accompagnat.a al– la st.a.zlone. Perb Il bigUeuo non inten– deva pagarlo .. Aveva sostenuto tn!att,i che la ragazza parti\·& di sua volontà. Ettnl1a disse che non aveva bisogno di nessuno. In. carrou..a 3,ndòalla stazione. Era blan- ca in vi.so.come dopo una. notte dl veglia. Ma non piangeva Era una rl\i'.azza !orte, era. una ragazza risoluta. e tale si rive– lava In quell'ult.lma circostanza Ma noll perchè le lagrlme non le scor– revano sul volto, per Questo 11 suo cuore non er11.dlla.cer'!l.toda un grande dolore. Perdeva n P03~ In cul guadagna.va tanto da sostenere sè e alut.are la. ramtglta, si senUva umlllata nell'essere cacciata da uM ramlglla dove era. rimasta oltre due a.nnl. Perdeva rorse la reputazione pre550 sua madre che non avrebbe. nel blso8no che aveva, ammesso elle si potesse agire in mo– do da e.ssere Jlcenz.lata Pur nella gioia di rivederla. la. madre l'avrebbe sempre rimproverata della sua lrrequtetez.z.'\. E perdeva soprattutto l'amore. dal quale ogni essere umano e sensibile sl ripromette Ja. felicità. L'amore era comparso un momento sul suo orizzonte ed era scomparso. Avrebbe mal tro,•ato un giovane bello altrettanto e &entlle? E come poteva.t>llaIngannarsi, pur aven– dolo appena conosciuto. se era bastato che ella lo guardBSSecon severità, percM eglt si allontanasse dalla sua presenza quella mattina. In cui lo aveva ,•i.stouscen– do dalla confetteria? Perdeva l'amante e l'amico. perdeva l'unico essere che In quella immensa clt.– tà si fosse accorto di lei. La sorte funesta vmceva su di lei. E qut>lloche era natu– rale si facesse, quando ~ avevano quel sentimenti. di aspettare per U giorno do– po all'albergo e cercare di vedere Il gio– vane al giardino nella speranza dl pren– dere gli ultimi nccordl prima di parure, di darsi l'lndlrlzzo e poi salutarsi, ella Inesperta non fece. Prese Il biglietto. sali sul treno. Tutta la notte avrebbe viaggiato. e l'indomani prima di mezzogiorno sarebbe stata In fa– miglia. La madre non era stata avvertita. Guardò la 11tazlone.le case, gi.1uomini. Vote,•a imprimerseli bene nella ment.e. E poi, nel treno in moto. le case. 1 palazzi. le chiese della eccelsa.·Roma. A tutto era affezionata. a tu~to. polchè questo era stato testimone del suo dolore nel suol anni di servizio. e di glola neJ brevi mo– menti in cui ave,·a conosciuto Il giovane. Lo vide quindi cogli occhi della mente aspettarla invano al giardino o girare per le strade della città foHemente alla ricer– ca. di lei. Lo vide Ingenuo e dolorante al par di lei soffrire e rimpiangere. Ed in– tanto quello che era un breve episodio ne.lla vita di entrambi. e che sarebbe fa– cilmente scomparso col t,empo che tutto distrugge, quello che fatalmente e forse presto non avrebbe lasclat.o nemmrno le traccie di sè. tanto piccola essendo l'espe– rienza che aveva colpito Il cuore del glo– \'anl. giganteggiava per Il momento come una fragorosa passione. :\lARJO LA CAVA Biblioteca. Gfno Bianco LA FIERA LETTERARIA - PASSAGGIO A LIVELLO Domenica 5 Agosto 1951
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