Fiera Letteraria - Anno VI - n. 28 - 15 luglio 1951
Domenica 1,5Luglio 1951 LA FIERA LETTJ::RARIA ------------------------- Pag. ! TULTANO ALTOVITT era un gfooone a ,!Ui trc11tacmque anni. Se gli auc.uero dello, con intenzione. elle aw:va .tplccat.c q11alitO per fare il ,4LCU~E PAGINE I Dl'l'E PER, LARIEDIZIONE DIVALENTINA \ 1 ELIER, La notl..."-ia del ttntato 11dcldio, l'p.ccorrt:r, a,banno,o alla Cittd dello Si,lelbuf1, la vt.ston,s della Val/11,dl1tt:1a ., qua1t ,penta, pallida piri cht: lt: Ienwola ,: le trine che la ctrcon• davano 1ul letto di una clinica, furono tra le irnpre1rionf pii, /orti nella vita di un uomo, eut certo In ouerra non erano mancate OC• ca,tonl di r,ediere ,cene ,trazkmti, Quel che u, ,tupi fu la coiutatatìone che cf Jo:ue an– cora qualcuno, al mondo, che crt:deva coli /orte nell'amore, nello? co,e dell'anima, e la ri,oluteua, Il chiu10 nodo di lilen:io n'tlla Jtdeltd a un'ido?a,a una pa11ione. 1~f~:';:~ 1 ~a :è~i;~ vt::oi:,re::gri~~l:tl:Ce~ txJltmdosi di qucJto occultamirnto, per eono– .tccre meglio 1 :,c,rtimcnti e i ptn11erl degli altri e auvinghlarll o: ,è e dominarli. ,i sarebbe giu.ttamc11te ~ obt10 ). Era conointo, fn buo,ia fede, di non euer c un < diplomati– co~ in. questo :,tm,o; e la ste.ua, carriera di– plomatica, il po.tto c11e a vev a in una lega– :!/ortc straniera. tratto .tlati intrapreil td ac- Ritratto di Giuliano Altoviti ~~~0n1{,m~~r c:~ O~ll;n:iur:.~! 1 1~Jf.f a !!;,~:~ ro.. con fitta d1 rdo::ionl umane, la poufbi– llta di Vl!'der n1olte cose c divcr.se, di e.tsere a contatto con tullt glf itrad i ~alf, di a,brontare problemi che ,i prnentaoano ,otto 01pcttl dl[!erentl: economici, culturali, poli– tici: niente gli pareoo /oue piri adatto per venire Incontro a quel ,uo de1iderio di nmare la vita, di cono,cerla, a quella ,ete di gene– ro11td. e di Iarghe:za che erano nella .rua anima, La ,fcurez.:a con cui cammlnaoo entro I labirinti de/l'onimo altrui, la Jacilltd che aveva di Intuire e di capire, a di.rpdto d1 una apparente tlmlden:a, non na,cevano tanto da .!tudiate lnteru:lonl o rlJltuioni quanto da un Jando ,ano. do una concretu– UJ limp1d4, cui aveuan contrib,.tito la vita /atta da ragazzo In lo11tane regioni e l'edu– cazione clu! aveva avuto. Giutfano Altovitf aveoo st11diato legge ln una unlver.sitd italiana ma gli 1t11dlcoda– detti mcdi, cioè quelli elle In Europa ,ton di mezzo /ra. i primi h1 1ec,r1ome nt1 e l'uni– verlilo, li aveoo Jatii in diver.st ,cuole in– gle,1 dell'India. Per(J ,o/tonto ,a1 tuarla111en– te: e l'educazione, gli .studi veri U a~va condotti in ca.!O,col padre. Nato 1n una cit– tadino della e ba.sJo ,. emiliana da padre e madre vc~ti. Giuliano era stato portato a.,– sal pre,to in lndfa dal -padre che era un ingegnere, legato, J)t1 que.ttionl d'aOarl, a una ditta inglc.!e. E proprio li, in m1 paeso? lontano e tutto straniero, col padre, un tecni– co ma non digiuno di studi umanl1tici, con la madr« pia. di quella tipica devozlnne o«• neto che ,-peue volte .i unire la ro?ligione all'amor« della vita, a un'incantata c,razia di vita - la madre aveva continuato a parlar sempre veneto anche,no?lle più lonta~ provincie dell'Indio - con la zia, che allora ero glovanlulma e bella, le gror1di trecc~ bionde, che nes,uno pe,uava. sarebbero ,tate 1acrijlcate da lei ,tu,a per andar.? a. farrl 1uora; proprio lf, In un pae,e lontano e tutto ,tran.lero, in contra,to e quasi a df/e,a contro lo mlrn2ceia di una dfi-perrione grande che lncombevc d4 tutte le parti, era ,orta quella e Intimità.,. Jamllfare, quella concreteua lim– pido. di penlier1 • di a,betti d4 cvf na.sce– vano, 1t:nza che ne omue piena co,cienz.a, 14 ,lcure.u:n, la calmo di Giuliano. For&t, g;~:,~:: !a~ni1i~~!~ 0 g~,:.~~n::f<:Oc111rod1t~e•i~ mezzo a ttmta eterO{len.eild. d i co,tumi e di popoli eppure aperto a m1llo? injfuen.ze 11ra• nfere, da que.rta fnthnitd Jl ltra ta e qua.s1 alimentata d4 ncchi dioer,i, d4 voci lontane e ,uc,go?1tive,era nata, anche, rinclinazfont di Giuliano a intern,ar,1 dei CG.!idegli altri, la capacita di capire, il de.,fderio di venire incontro alla vita e di aiutar.?. E c'era stata poi una cosa i mportante nello 1110 vita. Strano: piu che l'injluen.za della madre, da cui pure aveva er o?di rato la go?n~ tilez:a, (I rl,po?tto per le co,e ddla relfc,ione, Giuliano avo?va.,ubito l'lnjlu,so dell'intelll- 11enza larc,a e ,alida del -padre, la cui ba,e era - cvn l'andar dec,h anni e la cono.sco!!n– za ,empre pili. pro/onda d'rrn mondo oorfo e compleuo come q11ellodell'India - la tol– leranza, un'o?.sige11zadi capire e di ~ rirmiro?, come in un'intuizione ,ola COio?molto diver– ,e. un re1pirar la,:110. un'aputura della men– te che non e1cludeva, an:1 rich1o?dtva - pur cono,cendo c,lialtri e io? ragioni do?c,ll altri - ;1afit~~~:~~uf~b1f{~~fa 1 :it~,~~7i,!~ebt~/~":Z:~ che gld. nd padre, ramPQllo di u na vecchia famiglia ve,teta, venuto per /dice colncid.en• ta a contatto con una civilrà. ancor più an– tica e fnJiemo? con un mondo ua,to, ,i /ouero uniti e llevitauero fermenti di ,agge:za chi! erano antichi e nuovi o un tempo. Quo/e fortuna. o~re auuto vicina, per tanti anni, una per,ona come ,uo padre! Giuliano ,o? n'era accorto - di questo 11,aveoo avuto chiara co.!cietl24 - abba1tanza pre.rto: ma. .aprattutto quondo ri troOOlontano, in g11o?r– ra, nelle caserme di porecchill cfUd italiane r:tr::e 1 det':i:t 0 tlà,'f:t:f/~mr~·!!:a:oiur,.:-,t~ catf, gli Altooiti, doJrtndia in Italia, alcuni anni dopo la morte della 11Uldrt),le letterll di r1,o padre quando era al fronte, Giuliano 01BONAVENTURA TECCHI ~atW:: ~!t~/:J"';"f,1:,~~/ :% ~':: ':,u'j:tD di u,i. /uc1le, durontg lll marce di avvicino– men.to: le aveva riparate dalla curlo11tà de17U altri, i n un nuc,olo di volverc., ai margini dct dc.,erto, quando combatteoo in Ub,a; le ave• va aperte trepidando (dov«uano o?Uo?re tra le ultime, suo padre 1arebbe morto pre1to. un. an1io dopo il ritorno, quaJt miracoloso. di Giuliano dalla RuulaJ, lo?a. ve.vaaperte tre• prdando in qualche ml, c.ro villal1f110riu,o, ::;rf~;:; d~ 1 :o?nb 4 bi: 10 iJ: ;~ d~ 1 r%:l:• 1~" t~rd,7,; ritirata ... Le lcttero? di mo padre: co,t anet– tuo.re e lnrieme co1I ma,chio?, con. quella chiara acuta o? alle volte OIUJricrudele lntcl– ligo?n:ache serviva a na.scond.ere I moti dd- ~dij:rv1%~ :re:!~Cl~:u~':,· x;t:;, ca .la e ,;,:i:.i: migliore di '". con quell'accenno cauto e pur plo?no di lrtce, olla memoria dc.Ila madri!• Aveva, Giuliano, /ra i ,1101 .soldati, ,m 1er– ge11to?, 1/ci/fano, un bel rac,auo, dai capelli cro?IJ)fo? /alti diver10 da tutti gli altri. Sem– prt: allec,ro, ,ereno, ftducio,o, mentre la 111011- c,ior parte degli altri commilitoni .erano per lo pfu preoccupati. ,eri, alle volte ,controli. Giuliano non tardò molto a ,coprire la. ra• gfone di qu.ella diberen:a. Vti c,iorno. eh,: erano in Libia, il giovane con/fdò al proprio lenl'nte che il ,uo grande vero amore - l unico e omore,., aveua detto eri/atlcamt:ntt: Il ,ergente o? gli occhi gli eran balenati df fuoco - era stafo ,uo padri!. e Un uomo pic– colino, dc,nor tenente, un vecchietto, Io ue– deue, lei non gli darebbe un .soldo di jldu– cia... •- Eppure era 1110padre/ Cosi: innamo– ruto del /111llo, cosi: sicuro dd /111110. cori trepldantl' per lui, come Una /ldanzata: < Cro?atura.del ,angue mio. il mio pen..rfero ,ta mollo occupato ll doloro.so .!opra di te... Se tu non 1crivi, il pen.!le ro mi .salta in aria.>· E in1itnte cosi:uomo, cosi: vergogno,o ~'Jt ~itri~":"Ea;: 1i C:,,~ ~g!io ~a zX;~~';t: venluero agli occhi, voltati dall'altra parte e /a ,/Inta di ridere ...•· Giuliano aveva letto anche lui qrulle Jn- ~!it':,en~l~~er:f,~;::;: d~~f~u~itrt1~~t:::~ ~~~lea;:::n>~ 1:rl~iooc!h'c::r:~ djh~fu!~t:: parte ddl'umore. di!l carattere do?/ ,uol ,o/– dati dlpendeoo dalle lc.tlo?reeh.? ricevevano. :=!ft:~r:i~rC:t~u'itc!";;;fY.!~u:::i;;:;rr::i~'~:~ vono ricm,uto dal padre, da/I.a ftducia dd padre nel Jlglio. Delicata que,tione, lo ,a– i peva, 1.?m pre ritornan te, ,o?mpre viva, 1peeie nel mondo trirbino.so e ,rrequieto di O{lr,I. Quanto alle donn,: - altro argomo?nlo fm 4 Wa~~"lf,~:fif :g : ; ~t:,:~: div~r!!"àad~~:,1; della magc,ior parte degli altri. Dopo la ca- 1titd - non /orz,a{a ma naturale nd prlmt annl della giovineua, 111 un -patso?,tranlero « dl co,tumi ta-nto divc.r,I dai nollri - Giu– liano av,:va conosciuto in Italia e oll'e,tero parecchie donne. Rapporti .!o?uuali,ltrtvi au– venturt, di cui non ,1 vantaua e che gli ave 4 oono la,clato l'anima libera. E ,i, c'ero ,tato anche un <amore,. - a pen..tllrci Giulktno non poto?va/aro?a mo?nodi ,orrfdtro? - e un y;a:,:~j;;g;~i~~~:=~~~ ,. 00 cr,~ne,:o?~e::,,;:u~~ 1crivere in una letto?ra; e •'ero perfino bat– tuto, non a duello ma a pugni, con un com 4 pagru, del pri~o anno di u,1iver.rità per una certa do,rnetta che gli aveva datQ ad inten– dere d'tuere innamorata pau.amente di lui e che poi ,i ero rivelata. per quel che era: una piccola avventuriera, avida di donaro, .. Giu– liano ,arrideva quando gli capitava di ripen- 1are a quell'amoretto, ma l'idea della caz– zottatura non gli ero completamente gradi– ta. Il pericolo della reazione improvviJO e qua.rl deca, la tendenza a. ,crollar.? via d4 •~ ri:trf;;zi: 1! J~i!fA' q~~~~•~~e:~u:°~ci~~ con rima.!tl nella ,ua anima e U temeva; e benchè tutto ratteoglamento esterno dl lut /one df rfaervala c,entflt:zz.a, ouut'lmpeto cov6 a lungo. na,co.sto. Solo con gli anni, CQl frequentare per1one ed ambienti tanto ~AGGJCO~~ VOLTO JCN JCTALJCANO OME la bian.co• nioea "C colombella - ,o tto la ~o n u~ botte l'alt - o , u.ll' acqua. blu.– cupa la llliale - nln/M /io– rl.&ce, ld. dove l'inchina - nelle montagne il kic,o, qual– ch« co,a - .nùl'onde o,curt avanza ,enzo po.: .:.... e ,em– pre più veloce .t'aotrldna. - Un breve. i.stante e han l'ali n movimento - della cicogna, non della colomba: - no, non è un giglio d'acqua. Culla il vento - una candida vela...•· A\'cvamo scelto a cuo ntl Jlagc,lo dl Karel Hyno?k Mi– cha, tradotto In vcrM do. Et– tore Lo Gatto e uscito or è poco ncll,e benemerite edlz.lo– nl FuML E poi, a.lqutmto al– larmai.I, cl eravamo sorpresi a confrontare con U te-sto, con U testo riprodotto a fron– te com'6 abitudine della no– ta e !\MA.Iutile colle1Jone. Lo equilibrio del trava.\O, l'BC– cortezza dell'lmpMto, e una tl\1 quale esnttezza ferm11, di lromflilnl, tutto clO aveva de– stato In noi una sorta. di M>· spetto che vien riferito ~111.11 ambagt: quasi. cioè, l'lndgne e accorto tradut.tore iwe:.se ~:tfe\~r1! 1.be; o a ~!' :t t~ lezioni extratcstuAll, e a \·~ r.tt ritoccato, In breve, rlfull.'.> e per qualche modo ridotto, Le simpatie nostre, Io confessia– mo, non vanno proprio alle traduzioni ln verso: si ~ be– ne, quanti traducono metrica– mente, per tener fede nll'a.,– sunto &postano e mutano, fondono e rifondono, lnserl– sccmo o tolgono; e. gira e ri– gira, atrtngono as.,urdl con– trattJ con I forestieri, e Jn- no:ni. :f.lna!J~noCOn UD tale anlmo venivamo con– frontando I versi citati. E si, procedendo e saggiando oltre nel poemetto, stupivamo e cl sgannavamo, tant'era J'e3at– teua del tra \'aso e delle cor– rlsponden7.ie; chè nulla man– cava . In v erità, e nulla v'era aggiunto pur nell'obbll,:o del– la rima~ della quantità, e Af– fatt<i eliminati rt.,ult,uano gll accorgimenti, almeno quel– li grossi e soliti. con ritocchi ~ia1u:a 3 ?~:~i ~~~~ ~;1~!tl e lievi spostamenti. Che la versione di ora si dbcostJ non poco dJù.le Insi– die comuni a tant.e opere del 1:-enere, e che ne ,·enga an7.I fuori con un timbro lnoon– rueto e una nobiltà affatto sua. è circostanza bene av– ,-ertlblle da chiunque dispon– ga delle nozioni prime di lin– gua cka. S'intende, qualche dettaglio è sfocato appetto al t.esto o s'è BCcrescluW>;qual• che, termi ne ha perdu to I l vi– gore o la concrete1.za rara c.he tanto pi acqu ero al m us !mo critico bol!mo di ogni tempo, cloè allo Salda.; qualche con– tra:z;ione non torna a glova– m«llo, ~ cosi pure qualche metafora 11Iè stinta, qua.lche ampliamento hn nociuto. Ma salvo - e In pieno - è Il W>– no del poemetkl, aalva la. ca.– den:r.a e la patina del dettato, e rltioltl egregiamente, reve– rent.emente t pcrsuade,-o l– mente trnpa.,sl e cernie.re. I fne,quentl squarci lirici , le mtrabill aperture descrltt.lve, le difficili ecolalie e I fre– quenti ritorni, certo g\1sto shAkespcarlano e goethlano della tregenda, certe vampe rehil!erlane fra narrath'e e medll.lltlvic, la grazlA esaU.a del paesaggio, la dl~razlo• ne e l'orrore delle part.1 oen– tralt Qucet.a. versione è un atto d'amon c, quindi oltremodo rl• gua.rd~ ; e fidabllo!! somma– ment .e è la dizione, scorrevole e docile 11 ,•erso, agile e pron– ta Ja rima In una fellcltA e facUltà di movenze. di solu- • zlonl e di tu::a-ntl che ~u~i– tano stupore grande e avvan– taggiano Il pur dlrrlclle In– tendimento del t.est.o. Doni, cioè, e come tali da accoglie– re con animo grato. KBM h d11 be proprio nes8Una lmportan- 1 • ac a,poeta e a notte ~~ Il ronaantlcl•mo è affatto pre•ente In que•to a,alidlsslmo poeta eeco•loa,occo, notti, arpe e lu,,e, occoranaentl e medlta:donl, prlglonl e ruote e •noeero:donl, usurpo• torl e tlrnnnl, aniarantl e to,•t,n·e e asfodeH DX D. D. DJC SAJRJRA i,c:iuto valore. Un testo come Il Màj - la gemmv. più rul~ gkla del roma.ntJclamo boèmo e in.s1eme l'upreM!one più. nlla della poesia cka d'orni tempo - non poteva eMere tl"l\dotto, a ll06Lro avv1M>,che d& uno studi~ e Lradut.tore di educazione romantica e di romanUco .o,entire. E tale è Infatti U noto 5lav!J,t.a Ita– liano privatamente e profe.,– slonalmente, nella cultW'a e nel commercio umano. Una prova, quella di ora, ~u mate• ria affine e In un·nura arri– ne - un Incontro di nllture as.q.l gui1toso t avvincente .. Nè Imporla che nel due ,>ri– mi cui acoennat.1 ~ sia tm.t– t.ato di originali russi, men– tre risulta In diversa. llnaua 11 tesw, present,,?. L'Rntllo ohe gira Intorno alle tre o~re ha una sola Impronta: Il ro– manticismo; ma ben più lar– go è l'orlu.onte IJcio?ntJfico e linguistico del t.raduttore. li quale, si noti. muovendo da letteratura slava ad altra, e nessuna eM::ludendo, sl .era già. occupRto di Zeyer e Brezlna In anni lontani: di quel Bre– zlna, poeta ~lco e meta– fisico, in cui lo Salda amo ravvisare un ~uace del M'-– cha, Altra COM Importa gta– volta, e detenn!na.nte: li li· vello maggiore dell"e.spressJ.o– ne, l'agevoleua delle soluzlo• nl, Il migliore ~tadlo qualita– tivo. Spede nel caao di un traduttore a.~lduo e animoso, Mdlrltt.u"' ruorl dell'ordina– rio per abbondanu dl lnte– res-.,1, t.eml e oper~ltl.. Veda e oonfrontl da ~lo Il lettore, con meuJ propri, AMaporan– do coel come caplt.A. e viene. Riproposto a. 11• attenzione con li gusto80 volume testè pubblicato dal FuMI , CArlo Ignazio 1.Ucha avieva trovfl.to In Italia. venticinque anni or sono, un primo e M&AI valido Indagatore In Giovanni Ma– ver, che all'arte del boèmo de• dlca\'a un a.culo saggio, Il più acuto e ricco di equilibrio che gli studi slavi cont.lno nella nostra lingua. Fra I non po– chi meriti do?ll'lndaglne ma– verlana (Un poeta romantico ceco.slovacco: K. H. Md.cha, Roma, 1025), ve n'era uno, già a quo?! tempo, c;ht non 111 fa s meno di rllo?vare prerenen– zlalmtnte: l'aver dlspogllato la tlgura dell'artl!ita da ec:• ces..-.1 di glud\7Jo, da Jnc~tR- 1Jonl t dcronna.zlonl, da en– t.usla.,ml dubbi t non meno gravi sme,uran1.e che gli e!ltl– mntorl del poeta, con RII an– ni, avevano t1cc umul11to 1ul ,iuol contorni, ora orfu:i.cando ora e11a!lperando. Quo?! lonta– no AAgglo,appRnl<>Jn un'epoca In cui gli M-udl m ftchhull tra– no si 111van1.AU ma non regi• stravano anco ra un llluml– nanto!! contributo dello Saldt'I (1936) e ben tre volumi 11936, 1937, 1938: a cura del Pr:n·.Ak, del NovLO.:e OCI Muk.arov.~ky) dtn~I di pro.,pett.lve e di pun- u per le generalità. dell'artl– .stA: del qu11.leintanto baste– rà IJC:gl\Alare: che e nato nel 1810 e morto nel 1836, po– nendo mente alla brevità dcl– ÙI.. 11ua vlt.a; che fu ~rlt.t.ore ln pr'06n. e In vie.1'80, e Il più grande del suo paese: ch'eb– be un amore tormentoso o? tormentant.e J>o!!r una fanclulla che poco Jo compre.,;e; che se– gui buoni studi e che mori In romant.l che circ ostanze, per un male contmt.to o tor– se acuito nel corso de llo spe- :fuJ~!!:t~~ c~~:1:"~~nl~ ~~g;J 1 ~~ia: 0.~~ 1 'fu U\ della Montagna Blanca - Marin.ka, e;· rlllaputo, d'altt& e che, d'R.ltro canto, promuo- parte, quanto di mlltonlano veva. opere M.<>rlche e crlt.1- sj trovi nel boèmo e nella. che, rev~lonl e scrlLtl teorl· .sufi. concezione. deU'c ang:Plo cl, grammatiche e dizionari. caduto>, di cui si veda un documentazioni e ricerche. Se accenno nella figura di Gu– oggl t.rova favore un'Idea del gll'!lmo-Hynck e nella ,~a MAChll Jn fun7.lonie di mno- · Jannlla a pagina 4l del vatore e di ardito gperlmcn 4 Magc,io Jogattla.no. .. tat.ore dello stile. bisognerà E' vero bcnsl che fu pcrM>– pur rilevare che tale pr1vUe• nagtrl<> cnro al romantici A– gio VI\ attribuito ancora a.l- belardo, ~, come Mignon e l'atmost.cra del suo wimpo, o la ft gura centrale del Poi-o– di.se / o.st; ml\ non è mo?n vero che l'lntc re&.'!le maggiore per t.all figure e opere \'enne rl- ~~~~.a~eR1f:~to ~:i~~~unf~ llm;ua cèt::a oltre eh~ tradl.t• Wlle di ~a .rbo. D'P.ltro canto, I primi M> net.tl In Boemia ven– n ero ! ierlt.tl dni!o Jungmann, e sonet.tl compose ~gualmen– t e Il Mi l.cha nell11. scia dello am:IRno. A dls.<,lpare l'erronea al– rermnzlone !ICC-Ondocui l'ar– tista trovò ben poco attorno t'I lui agli Inizi della. c&rrle– ra, va}ftano Inoltre le ,"<Cguen- 1.l clrcostanr.e, tutte di gr1rn rilievo. E, In primo luogo. vanno menzionate due mc– colte epico-liriche del 1817 e 1818, nate anch"o!!SSC In pret– to clima. romantlco e., quel che più coni.A. moJt<i lette t dbcusse. I manoscritti di Kralové Dvur o? di zelcn• Hon, !iCOpert.l dal poeta e Hngulsta Vi\clav Hanka o dA Iul ralslflcatJ, ebbero ln,9011- ta ieco, addli;ittura Areplto– sa, e Indicarono cammini nuo– vi all'a.rte poetlCA In lingua Ckll. MRcha rlsclaquO 1 l!UOl panni In quei versi, traendo Rcco?ntl e costrutti, luci e VR– ghczze. llC non ancora. su1ti::-e– st.lonl a. quella. trnma. fo~a. che è allt1 bal'IC:del Fra!ellf. opera drammaUca. rimuta Incompiuta e at.trlbult.a ~ne– ralmente, per le fonti, a Jspl– ra1Jonl avute dnlla Kronika dcll'Hftjck. JC. H. l\lacha, TUlo da )lax S,•ablnsky . In proo.,lmltà di V. HanlcA., rimatore delizioso nonchè uo– mo di gmvl studi. operava un secondo poeta e cultore di re– liquie natlonall: il CelakO\'• 11ky.Anzi Il primo volume del suol Canti papa/ari .slavi <1822) compr-cndt\'A UllR de– dica ad Hanka, cioè A.I filo– logo che tl.\',evn Iniziato con succes.w ta.h ricerche. Scnon• chè li Celakovsky era \'enutò dlst!nftutndo,I proprio nel dominio della lln1tua t' dello stl~. con un \'Olume di poe– sie Offl> che rientra In pie– no nell'orbita romantica. Olo– veri\ notare, da. ult.lmo, che la scottlMa Tht ladv o/ the Iake venne Adattata In cè<:o da Questo autore o? eh,. Il dramma goeth!ano D1e G~.sch– willt:r ru tra dotto egualmente dal C• lak.ov~ ky con un titolo I\MRIVf4l0aJ AUcha, cll'.>6 Ma– rlnka, Il ~ndo e terzo vo– lume dei Ca11tl videro la Ju– C'e nei:11 anni 1825 e 1827 e nel 1834 Il loro autore fonda– \'a quell'Ape cèca che fu una delle più Importanti riviste letterarie dell'età. michlana. gnlmento di un Incendio. rlr• costanze ne."'f: vlepp!ù roman– t.iche - oo-,1 come altre di ordine biografico - dall'a\o– no? CAido che anima la 1>ua arte e dall'&ffetto Inusitato del connazlonall. alle dlramazlon1 dell'Rppello dobrov~klano raccolto, e 11,nd pontun Jl7,7.at.o, dallo Jung– ma.nn all'lnl1Jo del ~olo. V'è di p iù a tal riguardo. Chè mentre Il poe~a cresce\'R. ne– gli anni e matura,•a all,e let– tere, as.,al notevob sperimen– tatori attendevano allo i,tllc consciamente. sia In proprlo che In \'CSl.iedi traduttori. Glfl nel 1811 Jungmann avtvR da– to a.Ile stampe una ver~lone poetica del Mllton, e :,n;:;gl di minore Importanza diffonde– va. dall,c pagine del lllcuatd, tra cui JR tenore bilrgo?rlana e l'Abelardo del Pope, composi• zlonl $Chllleriane e g<>ethla– nc, e non ultimo 11 pat.<etloo canto di Mignon. to iùl'oocldente e al romantl• clsmo? BMLl ricordare che la pr!mA. edl~lone delle Poesie kollarll\ne fu curata dl\l.lO Ju•gmitnn; che si lrat.t.ava per aa-glunta dl sonetti pe– trarche8ch1 ln mqg1oran.ta, e che U )oro contenuto era es– senzialmente lirico e amoro– so, ~ttziato di erotiche mo• venze, null'Mfatto epico o popolgregghmte come rlsult.a– va la. m11gglor parte del versi del tempo. def~~ll~.nl l~-~~n(:~m! dantesca Figlia di Slava, ven– ne 8Cmpre più crescendo e ruroltA!ndo a gul~ di ,oork. in ,Progreu, ma sul nucleo delle Poe11e: e In Ler,.I\ cdl1,lone o cunpllamcnto ,,edeva la luce nel 183:Z, nl"ll'anno /ill.e~ In cui Il MAcha pre.Ddcv11. l\t'dlrt. al comporre e nello 11-teMO periodo, al noU. In cui flgu~ rava tni. ll'II R-SCOlt.Ator1 plu 1\Midul dello Jungmann e del suol corsi. E' rlsllputo, d'alLro canto. qu.tle a.Ifeuo. portò Jungma.nn al sonetti dello slovacco e come non ebbe 11. iit:incaul df commentarli e raccomanda.rii agll allievi propri. 1nr1ne è del medesimo an– no 1832 la vendone purkyrutl– nl\ della Geru&alo?mm,:libo?- ~a,~~:uiua~ dl~:~r61\1';;~~ quJvocabllmente che Il cè<:o, fin d'allora, e poteva ba...<o(.Art ~~~o!!t~ ~~~t!,.~nlveru- Tutto clO a dlrno5tnu;lone panlale della c ultura e ~li lnterei-sl, dei a" ra.do di mat.u– rità e degli acquisti rngglun– tl o In opera neii:il lnttllet- ~!f1h~~eN~~:adi:1e0 i';i'~~o~el qui cht'.! ki eAAurtsce Il proble– ma delle conc<>m!t.an1.-t' dt>l– l'apprencUl!tato del giovane. Ma, giunti a questo punto. occorre Inaugurare dlrfercn– t.e d\.~r.r.o e. In primo luOIZ,O. oblett.are che tutti o qmi.,;;1 tutti s::-11 artisti cè<"hldi allora, a conrronto con il Mich11,. fu– rono di dlver~ t.lpo, di ac– cento e timbro divo?~. T11.o– to l'uno, infatti, tra chlu!IO ln un suo lnt.lmo e dl~ perato mondo, quanto gli Altri ern.no ,,01t1 a generali e co llett ivi tntere5-,I: e al caratter,e ldll- ~f:ÌPa~i~l'l\l~F1'!11ri~~ll:::~: rl >, alle loro predilezioni e preoccupazioni di or dine na– zionale e morale e cultur11.lc, opponeva Il Milcha un!\ tUR umanlti\ pri vata e do lente, la qul\le potè se.mbra.re Rlll!;U~ e ruorl luo go, dlssonant.,e te non Rdd~ttura contrarla al– le t'Si1ttnze deIIA naz!one, Come dunque vennero allo artl~ta pen11lerl ,e trame accl- fi1!~1 1 ~ui~ 1 ~~?o~r!a~al~i gusto della disperazione, Il \'eleno 110ttlle del dubbio, e Il nulla et.erno ~? Non certo dal e rl11vegllatorl ~ della patria E=lorla o dalle opere citate, chè di Il bcm poco Il giovane po– tevn trarre all'infuorl dell11. e/i11.ttez1.A e della cura forma– le, di eleganze .~ommRrle e lu– cori. A 1,1\Ipunto blqncrà spostare l'Indagine neeel'ISA– riarnente ~u altre leve: 11uda- ti dell'animo e ,iuJ umpera– mtnto dell'Rrt.lsta., ml Jlbrt di cavalleria e romanzi d'avven– t.urc che Il poeta les-~ e ri– lesse a.vldamente. Se una te– tra PR&'-lonc per manieri e ~lve e rovine trovaVR confor– to In quo?I testi giunti d'In– ghilterra e di Germania, let.– tur~ e predisposizioni natu– r:111~lngev11no la t;:URmente a cercare siffatti luoghi e vi– cende, oppure a rlcreArll con l'ausilio della fantasln. Per Ul.l modo Clfll !il dimostrò cultore apprts..tjonnto di esecm:lonl e mort»~ltà di ..:ritti byronhml diverd, col HMO dl re,J)OftlobfUtd eht la ~dlantz::;::.a~~ t!~°:u ~n«r~':i'J~ r,t~,!fo:p~e ,rc:r1;~ti~r-~~111:a~~ :~on~ dr~in!~ 0 ~~:e ~":ro~~~~~: Quando e(lt,I che Val~tina ·vo?lfer rina- 1ceva alla vita e fu certo che nel 1110cuore d.f uomo ,tavc ,orc,tffdo un 1entunento che era più che la eurlotitd e piri che rammlra– zione, una co1a /u nbito chiara nella. ,ua mente: la ntceuità di na,condert, dl non ltUcfor cci,irt, re,trema dellcatnza del- com.,. pito che ri pr't.stntaoo al ,uot occhi, Com– pre.re che ba,taoono un pauo Jal,o, una pa– rola di plil, ed o?ro perduto. P1'Q~~cf! ~fuft!'::~ 0 :Altovitl Incontrò v,;;en": tino Vel1er alla lec,atione di P1"4fl4,e r,o4 la rividi! ,ullo Spiel~g, la ltia trita era 11 quo?,to ptmto: libero, per fortuna, do leoaml con donne e pur gid a cono,co?ma df quel eh,: 1/a. la donna; ingenuo, p,:r quel fondo di ,anitd eh~ gli venivo da lontano, enur nb– ba.!tanza e.aperto di co,e e di /atti do nmt e11er facilmente travolto nelle quedioni u,tnzlali, Non ,f ,paventò. dunque, quando ,entl cM quel nodo d'orgoglio 1i "a fatto plU 1tretto: MJ)tl)G che do~va euere co.d. Non ai ,pa:- :e:.i:w'ìf!~ed/11~':.a~f !:!~tf:n~ro 1/' .of:: r :gi:~ J:; :, :e':::ttr':::a: d~'!t :~gp;!<;,/:4,~~ za , peran.za, Quel che lo lntbriaoo, quel che 17U dova. una 1pinta a o,are, a non. temt:re Quel che ,ubito raoeva colpito in Vahmtina Velier tra ,toto il contra,to /ra la morbi• do?zza del ,uo corpo, rappautonata btlle.ua ~t~,:lt:ra ~~a 10 ~C!':i"~:i :c:::n::~ rapparenia /reddo, e invece co,1 api,a.ulo– nata; Jra una chilllttra t~tta ,offerta, &In– cera pro/onda o? rancor J)lu profondo impeto df trita, rurc,ero? na,coato ver,o uno 1bocco, a,er10 il l>f,ogno di ai,rlr,I, dt comunicare, da euero? compre,a. ~f 1 ~~c'e~a ~fu,:,;;~·::~:" ci:!:tf, ';:, i:~ fa~'!:;! dolla 1'la nebbioJO, avft!O lambito l'orlo d'oro antico di uno 1puchio: ,ola, mi,terio,a o? ddicata, ntl meuo della ,ala 411aNerudoiid Ullce - e quel nodo, delrOf'gO{llio,eh.e 1ubito le ri Ieogtva. in vl.w, che tra,pariva da ognt :d~~~-. !:et,.CZ~~,~~:,,;;~Z:~~n a~!u~: Il primo piuico di ,alt alta pri11Ul /orte fm– preuione. Accettfl. dunque. nlblto l'idea della vauv che, brio,a ,: quali a modo di ,/Id.a, lo aveva incitato, nei primi c,iornl In eu.l Giuliano Al• toviN ,I ero .rtabilito nello. cietà: dello Splel– ~g. ad accompagnarla In gita in uno def trillagc,i vicini. Quando poi intui il percht di quefl'orgo• r,lio - con i primi vaghi ,entori, a lui gfd: noti da tempo, delle di6f,coltd economiche dt ca.,a Velier, delle di6f,coltd. nel ra:pJ)Of"ti /ra di quel dolore, che alla bellum di le i dooo l c,enitorl di Valentina _._ « ,eppe il perc.hi un /a1cino d'ombra e di lilenzlo, l'lntereua.• mento, la curio,itd, la tre1)4da2ione,•accreb– bero. Ebbe un nlOto di piet.d.vera, d'ammlra- .A.Vtl0lf1trlalenta,nente, 11011 Jarst capire, dar l'lmpre11ione ora di cedere ora di re.i,. 1tere alro,tllltd. e all'ironia, alternare la /or– za o? rapparente del>oleua, ln.tinUGro? un con• ,iglio ,enza ;parere, dàrt il convincimento che /o,,e ,empre Id a do?cidere, a dir,: di no, 01tinatamente no... Se qualeu110 gU ar,euc ~f;fg~~fC:"~r!:cC:~:u~'i:u~li!' ~~~:, ~i~:C~d/0dftr'1f,;,';.,~~ ~~:;.re,':~~:;,.~ •ione di trllteua od euere nato lui, btKCh.4! involOT1tariamo?nte,lo ltntmtl'tto CUila cru– ddtd: del cte,tino, ed aver doto lui Il colpo di grazia a quel dolore. anche que,ta 1'0lta, probabilmente, Giuliano ,f ,aro?bbt obe,o. E /oru aveva ragtone. Ma, certo, era no in l ui que lle elle, in. ,emo pfU alto, ri eh/ ama.no faoolt/ J.di cono1cert il cuo– re umano, diploma.zia CUI~anime. BONA VE!'li'TURA TECCITT Il Ca1tello di JCollorln In •n dlHrno del poeta rem.aatlee ettOllloT"ac:CO K. H. Mach& ve.,tire f.ct\ t.r-.lmente, Atrava– ge.ntemente, con un cappel– lacclo a . Jarthe fald.e e un pastra.no blancMt.ro ~nnon– t.at.o da un bavero cremisi. MAcha pre-,e pa.rte kt.t.lva alla vita del teatro, e tu at• tore fra l'R.ltro e buon amico di J. K. Tyl. Il qua.le 111dl– stlnse come regista, oom e let.– t.ore amoro.,o dello ScoU. e come a.utore e organl1.1Atore di talo?nto. LA rivista tyllana Fio ri ctchl a.ccoL,e tra le pri– me scrit.tl machlanl; e, oer– to, no n po co 11 futuro a.rtJ.sta deve Al a:usto e alle ,olleclta– zlonl di chi In prM!e,uo di tempo ebbe a prenderlo a modello per un Intreccio. Escluso TyJ, che ru artista di mediocre Insegno, ,una.nte di c111ratterldecisi ,!! di tragi– che atmosrere, e ratta ancol'fl escltLotlon.,edel lavoro prepa– ratorio che J coslddetU eri– svegllatorl,. a,~vano 11\'0lt.o e continua.vano R svolgere nel– l'orb1tA del mezzo upres,sivo, è facll,e avvertire oome Il itlo– vane MRchfL,acco!'to agli Rrtl– llltl patrl del tempo, venne fonnandOO In altra e più scabro«a dlrttJone. Si ponp. mente alle ~e <>pene, non molte In vtrltA, t qua.9,t tutte rimMte In a.bbou.o all'Infuori del Maggi o e di Marinka e di un b.tn costrut.to romanw: Gftoni Ca . cui v a aggiunto un mR.7Utto di VeM'llIn cko e In teda,co, alcuni frammen– t.l dnmm11.tlet e uno zlbA.ldo– ne, un gruppetto di lettere e un lntertss1.nto!! diario); si pen~I dunquo?, per lnt.endercl, a QUMtl ,,crlttl folti di ue– cuOOnl t di M.uprt, di lnce.11U t di rovine, di zingari e elinl– t.erl. "Jandantl e monaci, fo– restieri e te,ichl, mulini e go– gne: ~, ~I Inoltre a tutto l'Rrmament.l\rlo che 111 trM&t dietro la ~uola romantlc11.: not,tl, arpe .e lune, 11.ccoramen– tl e medlt,u:lonl, MSOrte fRn– clullo? In rlYR Il SJ)lend ldl ]R– ghl, prigioni e ruote e ma.ce• ruJonl. usurp11,torl e tirann i, 11.maMU1LI e tortore e 11.9,fodell. dirupi e te:ncbre e ~alplt.Ar di Cfl\'&lll, e ancora. bleM o cretini In un"aria di tughe e di rnplmentl, vecchie 11earml– gllate e IICIRncat.le o..~r!e; 11-I pen!<I per giunta agli Innu– merevoli bandltJ, e figli !"CacclaU e padri malvatn; 1-I rlflo!!tta RI carattere e-"()tlco di queste opere, ove le a:1Jonl dlrompono da mistertoee val– li rin giù a. Venezia. e alla rosea Italia detti! Inizi dcll'ot.– toce:nto (In Gitani), ove Al Intricano Inoltre I pae-ianl del roman1.0 a"ollco e le tinte accorate della poe.,la dtl e la– kt'.<Lo; >: 111 r1rlett4\ dunque alle ,•icende e 111i::-II 11rondldi que!tl.A arte per llvere un'Idea del diverso ~cntlmento che lnve– t=t.e l'opera. mii.chiana a con– fronto delle mode vigenti In Boemia nel primo qua111,n– tennlo del .9t:<:OIO. no allo ~vaco e al !l0n180. In– fine, t'ene awll at,t,eg,tamentl. a. chiare po8e, mentre sii altri sono n11turall, schivi e p,cr molti veM.I oonfonnl. Slcchè ama. dC111Crivere 31! ~MO. o la lmmt'll'ine propria, att.egslato ~mpre alla medesima ,ubill: cioè t.etro e penSO!IO, chlu.,o e dls;tfmt,e e lnconllOIRblle, al• lo di ,t.atura e bruno di Cl\• pelli, ve~tlto al modo che 11'è ~r: ~rr~ùE "ch~t~~.:~ non ha che da. rlpre.ndl!re lo tnlzi<> dJ Marlnk4, tutto Jn persona prima e tutto elr– cos""-nY.IRto bk>gr&flcament.e, mettendo a confronto con al– tre de,icrb:kml d! eroi che ,i:! Incontrano nell'opera di lui. COCAl.nto ripetersi alacre ln– duoe però a rtne,.skm! di ben altra natura: R una 80rta di comporTe a.a-i(iuntivo o? mml– vo, che non può non Mlt'l)ren– dere nello ,ttudk) dd p~l– mentl. E 1t1à lo zibaldone de– nuncia u nll te ndenza. che buo– ni rrut.t.l da.rà nell'arte: Il M'-– cha annota da una ~ttuni., ma annotando a"luna-e e rlcreA. a suo talento, fonde e rlmJM– st.a, CRVRun ..ok> motivo IIU CUI tndurta. "'•riteJll!lere e R modellare R 11uo ,enk>. Per cre.11.re111direbbe che ali oc• corrano M>llecltAzlonl, punti di Appoggio, occasioni ei,terne. :,empre - ben lnte8o - ne.Ila sfera dellA cultura e dell'ac• qulsitlone; eon un puntare decbo 8\1 p11.rtkolart t.eml e argomenti Ce l(!à QUC l!l.o Ma9- glo era annuricl11.to In altro luogo olt re che all 'Initio di Marinka), AU Aeabroee pre<ll– lezlonl come Incesti e fr11.t.ri– cldl o?parricidi. orribili storie contro llfondl di morte. ~r trovare nelle acqule– ir.centl lettere cèche atmOfffe– re d l tanto 8Qlll\.lle >re e :1.one cO'il dlsperata.mo?nte cemete– riall, b!sot :na rifars i a. pochi anni Rddlf'tro e 11.certa poe– !!-IR ~rta. In epoca di M>ne– tlone, ove è e te:rra di morti • la Boemia occupata dal na– zlstl; o, plutt.<ltlto. Inoltrarsi nel t.empo rin giù alle cupe traitedle che ~ davAno ovun,. ~~~:1r!i:~~~~a~rirt· ~ei! nere aoclgl! A.to e 1errlflco. che Invadeva l' Euro pa avanzando prima dall'In1thtltern e tn ~ulto dA.lla Germania, e che dalla Germania dllai::ava n~I pu.o;I $)avi. C~l. se da un canto 1'111um di Marinka pro– viene dal goethlano Wtlhelm Mci,ter, o? 3e chiare tra,x:e delln Notto? di Walpuri:a af- 1'°':nnc~t'autl~it~~s~a~a{Sif: helm citato, R dare Il nome ~~~~e~n;lo i:~di:e~t~\IO~ <e tale e Il Guglielmo del Maggio) va beNI rtcercato In un altro 11.u!.orea.ssa.1 vldhO al roman1,0 (t'Otico. e In una OJ)CT"'R di dl\'ICrso tono dalia goethlana, cioè nello Schiller del Ma.tnadferf. ove •è dillo :,:~~ ~~11i1!'1,t 0 l~~o~ lo Schlller a cont.erlre nobil– tà a tali trame dolenti: ~lo eccktlo fra~rno descritto nei ltttunaditrl, 11Cgue, nel Dcm Carlo1, Il J)Arfld0S50del pn.1- tm>e Cho !! Impalm a la gposa. del figlio: ment.re nella Braut vo,i. Me,.sina ~ un nuovo fra– tricidio che torna. ad an&O– N:lare la mente del dramma• turgo. LA Spo,a. di MeulM 0803) tendeva a rammoder– nane 1'1.ntlco dramma greco e rimetteva ln uso II coro, fr& l'altro, quella .steMA lde& di coro trapc,l.ante dall'Int.e.r– JneQ.O I. del Maggio. SI notJ orR che questi tra– telll 8Chlllierlanl rl&ultano .l!lempre Innamorati di uh• ~lmR donna (005.I pe:r l'AmRIIR del Ma&nadl~rl e 00- 111 per la Bt:Rtrtce della Spo$a di Me11ina, 111. quale Infine si 111Copre NIJM'!:re loro ~rel!a), e che uno 111lmenodel conten– denti ven ne già ~celato o rl– pudl11.to dal Plldnt. In Micha sltuu lonl Identich e si ritro– vano nell' abbo:7.to scenloo det Frato?lli e In un ~ondo ab– botz o lnt.l tolato Il fratricida. Det reii.to. co~\ come In Schil– ler, eitua .l~nte Innamor ato della 30rella ~ nsrnaro V.al– deck.y mAchla"°' nel proget– to Ml Valdtk. Anxl. Il Valdt"k contiene un eliemento che l!C!I da un hlt.o ~ a&'IBI,•lclno al• l'Avola 0817l 1trlllparzeriana. non lo è mMo rh;ua.rdo al Mac,gio: Il parrlcldlo. Alla ~ gul~R 11 Valdecky, LI Jaromlr VfllpA??..erlario al ittrugge d'amo~ per la sorella Berta. di cui 11!11,orala \'(!Ira essen7.R, o?,In uno scontro, rt– nl~e per uccidere suo padre. L'acco,st.11mento fra noml tan– to dlvo?rsl, e tanto dive~! au– tori, non pfLla ~tulto: U dnunmatur,ro d'Austria era ben noto allora In Boemia, e IR rP.111a rappre!ientazlone del– la noria t del cootumt cè– chl nell'Ottokar (1822) avev& dato luogo, negli• amblentJ praghet'II, a più di una rlsen– tlt.11levat.11di M:Udl. Oltre che di\ una lungi\ :.e– rte di commenti ~twLstlcl L~– sat famlllnri al gran pubbli– co, Ettore Lo Gatto è giunto a questa provn da due espe– rlenzc, egualmente In verso. nel campo del rometnt.lcl~mo: da quella vcndone dell'Onfe– ghfn rl~tampata or è poco dall'Einaudi ~ subito N:Om– parsa dn.lla clrcolaz.lone, e da une. seconda - non meno ar– dua - co mprendente I IJcr– monlo\' ln.nl Mzr.,rl e Il Dt'mO– tlt (S an t-0nl, 1943). Quanto 11. dlrc da un ttroclnio fr111 i me– ~llo circo3crlt.U e locallrutt. da p?'O\'e di indubbio, rlcono- tJ di vl!!t.Anuovi, avo?YR Il pre– gio di rl~Are con chlare:u.a oltre che di !ltRbllltt un ordl• ne di valori; t !iCrondava e confrontava nell'epoc111, lra– sceitlleva e l.'"'Ol11va, con ac– corte1,1.,ndi modi e do?Jlcat.c1.za somma di lmpostAlzlonl 011 accertnmentl del Mnver pro• oedtvano ben~! da un'amml– ra.,Jone vigile e dOl !A tA: m a favo~voll al poeta er11.no lt conclu.,lonl, e rlsc a ttR\'ano larR:nment.e dubbi, o?lllltaz!onle perp~11.,ltl a cui l'Artista, rl– nlto glov1rne e ancora lmmn– turo, vtnlva sottoposto dal111 cullurn e dnl austo del ·rtne anA.117,1.ntore. de~l-~ r~~~! 1~erfa 1 ~~r: d~ etl-'ìO appunto vorremmo lnl– :r.lnre un dlo;corso proprio, che rhnRne tuttavia. a.I m111rglnl dell'art.i' d~I boèmo t 1111 i;i:lo– va. ancorA. del ben riempito prefRto lot::attiaM. Al mede– iilnl critici rinviamo ti )etf..O· Questo poeta dcli& notte, In raro equlllbrio fra. Idillio e truculenza, dubbioso e pessl– mb1t.lco e dlspcraLo, tinto di fatalismo e di ,•amplrlsmo, ribelle e angosciato, prima n,egletto e anti osteHIRto dal contemponnel e poi dlscus- 90 e annot.ato amorevolmen– te dal ~terl, ~rge In uni\ atmo,ifcrA. di ricerche e In un.t costella7ione di scrittori, le quall Jn\•ero non furono nè esigue nè spregevoli. La. ri– nascita boema aveva initio alquanto primA del SOl"(t(!:re dell'lll!tro m,chlano, e preci– samente con quel Dobrov.tky 0753-18'19), rondatore della slavlstlca europea, al quale va attribuito Il merito di aver peni.ontrlcato In quegli anni 10 Ideale tipo do?ll'uomo di stu– di, e di aver dato Impulso al risveglio culturale della ,-ua terra doPo un lun~o periodo di usoplment.o. InW>rno a lui, ln accettazione o In polemica, gravltal'ono gl! Ingegni plì1 vi– vi dcll'epocA. e, fra gli altri, alcuni t.empcramentl di ,itu– dk>si-artlstl Quali Jo..<1Cf Jung– mann 11773-1847) e VAclav HankR 0791-1861), Jan Kol- 1'r (1793-18521 e lo .~torico e crltJco Palacky (1798·18761. Una 11ortadi umane~lmo no– vello, in breve, con RI oentro 16.n101oi;i:b, o Quella $Omma di nobUI inW".ntlche mlrllV8 A far luce sul past!at.o - d.eprecan• Si noti ora che. all'Infuori della propr ia e della tedCSCII, Il Mli. e.ha non conobbe .Altre lingue e che la sua art.e diede I primi !rutti, anzlchc ln cè– co, proprio In tedesco e con ver~I In quella lingua. SI no– ti, In secondo luogo, che la germanlcA era Ja lingua della cultura dell'epoca, o? che la cèca 1;010 in quegli anni ,•e– nl\'R riprendendo funz.lone di lingua lettera.ria. Mil.cha ru tra I plu ac;_,ldul rrequent.ato– ri delle lezlonl di cèco Im– partite dallo Jum::nmnn, e non v'è dubbio che qualche spunto d'ordine leLtersulo, o qualche lmpulw a comporre. do\•e pur attln11:crc dulla rre– qucnt.azlone <lei colto mat'– stro. SI rifletta l'Cio a certi Incontri come la \'('rslonc JungmRnnl1rnA dell'Abrlardo e une. poe~ia del Mt\chA. 11ullo .stesso argom.-...nto, o all'epi– sodio cU Mianon che pare tra.- Non era quindi sprov,1sU\ del t.utto l'nrtc boèma. di al– lora, nè trn stato ratto poco nel campo della lingua e del mcv.o e$prek,l\'O, del generi e della metrica. Se Dobrov– sky dR un car1to era $Lato lo Iniziatone di una revisione stor ica delle lettere ~mt, dall' alt.ro Jttn1tmann A\'eva pub bli cato una Stili.stico fol– ta di t~mpl e una storia le&tcrnrla; c. già I\ J>n.rtlne dn.l 1835, veniva dato nlle stampe quel suo monumenta– le D1z1onarfocico-teduco che organlU.n\fa la materlA. lln– gulstlca In un ordine rl1tOl'O.',O. e fik'IR\'a e corregi:eva e r~– i:lava nuovi ~rm!nl, (' cht' pure Il Ml'\chA ebbe a consul– tare con v11ntM.;i:;'io In più di ~n:~~ le.ro~ ~r;tci5~~.n:~: t scott.lanl, gocthlanl e t.ehll– lerlnnl Wt"merhml e grlllPAr– zcrlanl, di 11lnlstre cronac~ Mtlchc t di foschi drammi popoh\T!. E di tutti I generi letternrl, Il tcntro ru qucl!o che lo alLrR..~ magglormen- 1-c.qua.,! al pari della poe.,IR. SI rlfletta un Littnnte al carat– tere !l<>mmamente drnmma– tico delle ~ltuaz!onl, 11.Icon– tinui antR1l'on!11mle all'amore per I contra~tl, alle tinte' ror– tl e allf' contrapposizioni chr prcdUli;;f'; l', nella vita. Alle frequ!'!ntl a.,surde po~. le mede.slme che lo portavano a An7.I, " guardar le eoi,e a Questo modo, lo acrittore non ~lo appare dlHercnt-e dal contemporanei di mas,lor ri– lievo, ma c.~traneo RrfRtW>allA psicolo«"IR e a,11 inte~<I che li contraddl!\tJ.nguono; e~tra– neo cgun lmen~ al fattori più natur11.ll e meglio Mleert111blll del 1 1uopopok> E' tormentato quanto qu,111 1110no arendlel e 111erenl,è maceraJ,o quanto i;i:11 Rlt.rl plenno ali!\ ff'Atevolez-= 7A e RI l'!Vf!re -,empll~. t cu– po t dilaniato e a.cclrllato quanto I conterranei inclina- l'Otello e del Macbeth e della To?rnpe,ta, •I ravore rl– ~ da.Jla e "Tr-qedia del destino> e dR.l e racoonto di terrore>, dal romanto nero e da quello AC>rlco: a Se– dlvy che rlduoeva a.d uso ~i conterranei opere gotlche e racconti ~pte....__<riMI(e lo Spless fu a !unito in Boem\11., come at.tore e scrlt.tore e, da ultimo, In qu111lltA di ammlnl- 111tratore)e che altri e $!.!fatti temi componeva egli ~$$<> da modelli gotici e dalla Kronf– ka; 11. Turlnsk.y e a Quella 11ua tragedia In v ersi, Ango?ll– na 0821) che )) A.re R.ntlclpl I Gitani fin troppo pediA.."-'f'– quamente, nelle truculen1.e e nell'lntrecclo, nella !!Ctlta del luoghi e nel nome della pro– tAgonlst11. (chè ha nome An– gelina anche la ~ott.a del romanzo mil.chlano), e nelle frequenti l11plra1Jonl attinte d:i.l Wtrner e dlll Orlllpan-.er. E' In que11t'orblta fosca che muove li po,eta sin dalle pri– me lettu11e Tegl$trt'lte llo!!IIO z!– ~ldone, ii.In dal primo for– m11rl'll.del iru.~to dtll'ftrte. 1 ~ pft!"Rd~I tamlllarl >, I MltU t le 30PrA.ftA~lonl. i;i:11 lnce11tl t Il MJ)Ol't: ma.cabro di Mrle sang:ulirne pro\',enlvano o tru– vano oonfort.o da cot~ it: • Un poeta, Il Mflcha., lnsi– dlRto di prestiti. DfLllo Scott che nel Guy Manne,-(,ig da– va nuova popolarità a zlni•– rl e R CMtelll. dal Mllton e dello Schill er che c onfortava– no nel ~ lov11.ne un'Idea rl– bclle: e it upe rbA, dallo st.e&ao B)·ron che Il Micha le'IMI <quella Pari.lino ripetuta nel Mac,gio con eMtt,,,..lZR, nello Intreccio e nel giambo. e an– oora quel e SC\~n plllan o! i:othlc mould • dello Chlllon t.rMferltJ di pet.o nel Monaco O. J). DI SARRA (Co~.1) lioteca Gino Bianco
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