Fiera Letteraria - Anno VI - n. 27 - 8 luglio 1951

Domenica 8 LugUo 1951 P RI V ATO SCALABRE,\, tltoh1re di Fll080fla e Storia kl Liceo di Croto– ne, 11.vevll 11.ttuversato l'JUlla In f\Rmme per rbAlUlll,• re 11.ncorP. un" volt/l, nel 3t:gno del romanticismo. PadovA, 1ft cltla\ del suoi studi uutvenl– tari e, In Padov•, spechlln\en– te due persone: l'ospite d'al– lora, Zia Nella, Il maestro del– la sua laurea su • Dlderot e Il \·alore della J)trsonalltl umana , Il pro(es.,or Tullio Farina, se av~ osato bus– ure all'usc:lo di lui. Poi le vicende dello sbarco e quelle dell'8 11euembre 1943 111 neuno t.sgllato la vl11.del ritorno. Che fare?, con chi met.ler– il? con I repubblichini con– tro I dlrltt.i dell'uomo? As• 1<olutamente no. Con I parli- :::~~~ Ill~!,1 :i~~~~lh 0 ~'~: nl? Forse. Ma quand<> &i dice r1mpon– der•blle! Al governo dJ S1l6 qli non avrebbe ,•oluto chledttt nul– la. Non sprovvltito di moneta, liberalmente ospit ato dalla sempre materna t.la Nella, per lndur5l finalme nte a lnol• trare ench'egli domanda di 11llpendlo e arretrati doveltt t'-Sero ben certo che non gt!. aRrebbero stati richiesti nt" compromissioni ldeol()fJlche, nè 11lleRat1dl sorta: nulla; nean– che la p:irola e O.'<scqul • 110• pra la firma, Se poi alh B1mca d'Italia ,=Ip~ntò. subito, di colpo, In fila. li 27 di quel mesr mede• ilmo. ma con Il cappello ~ulle ventllre e un sigaro lO'ICano In bocca, di tra,·e~. Il moven. te non fu li bl~no: tutt'al• tro: fu la presunz'<>ne che In quel pochi giorni lll """ pra• tlc11 .non pote~se eAAere arri• v.ta In fondo alla trarlla lm• rocr aUca, che Il ca.\.~lere rt• pubblichino. non t.rovando li mandato, a,•rebbe arrlcclnlo Il nuo, e sarebbe toccato a lui. quindi, rispondere a tono. ln• ,•ecci Era appena sfociato al• lo sport~lo; toll~I di bocca ~~c:f:: t~a":r1~;1~~~a~l>~ha tromba delle mani, I suol at· tributi: Scnlabrea, Liceo. Cro– tone; e (ià Il ca.ulere. un Al· :more distintissimo. alto, calvo, dall'accento triestino stn7.a plil richieste nè doruande. si moveva tutto per lui: due .!<blrelatlne, una rugg tvole al Ubi;etto per.~nale, J 'alt.ra al vollo, ph'l Junp.l e tutt a. ep ilo– gata In un sorriso d'lnl4!M; ,. poi. glil nella :<,th·n clf'Iman. dati la rnbdomamJa dellt mimi a cercarvi Il suo, 1li1 net ce~to– ne del bl1lletti di banca • ti· rarne su I suol, soffici tmboc• cAntl, lntennlnablll, .stipendio f' arretrati, e tutto ciò stn7.a uua !tllllba In plil. con la wla prr• 1hlera hm 1e~to1 non di liibrl· ,:al'$! Il ricontarli. ma di «-O· !tar~ un poco sullo "'J>OrloJ)f'r r!cont.ull a !illO •Ilo, Ed era Questo li governo con• tro Il qualt a\·eva pen.111:uo di cospirare? Fo..,se pure lm1>rP– -"C!ndlbiletra lui e quf'I signorf' d'oltre Rrlp:lla liii cll~~tn'1()In– torno 11.Idiritti dell'uomo, non conia\'& dunQue nulla. tra loro, questa fulminea <;!mpfltlad"uo• mini colti? Co/i"er\ dlvenlt.lO dunque Il mondo? Una gab~a di belve? E !;e qualCOIJa df'lla caConPrla con cui era f'nln1to fo,c;e tra.-.piratA al signore con gli occhiali? U.!<Cendo c-1rlpenc;an umilia• to e arro,<tl,·a. Era bai.t11toquest'eplwc:Bo di rortf'ala, perrhè. ormai, ntllf' iiue pa-.. ~eggir.te pér le vie clt• tadlne. al !'iUSu rrlputlzhtnl di certi Incontri e al rombo ìutr• rlero del corri urmntl ttde~bl t delle camlonell" rtpubbll~ rhlne, eRlisi trova~'lf' Il rl"all;irP con un 11entlmento di w-m1>re ;>hl disarmata ntutralltà Rlcorrtva, Intanto. di mese In mese, la maulna dello stl· pendio. 1:1 quale. ct.1 o1trt un !ft~ 1 ~·~nm=lr~~:ftfi~ ~,; Ubtrtà dtl diritti dell'uomo, In tutti I paesi civili; ma quP.'llll nota d'umanità, a Crot.onf' pur sempre timida, guardinga. adugglat11. dalle lrreYocatt lm– maRinl del Preside, del Prov– \edllore, delle clt1...,lil aggiunte, a Plldov11 pareva rl~1>rlr~I a .11eRlc311n. Mlster~nmenlt rlrornlto di alaarl da zia Nella, libero, Sca. labrea pal!Seggerebbe ora teli• ce, non f055ero, nell'aria, le sll't'ne antlatree e, 1mlmarcia. piedi, Il compianto di Cf'rll conoscenti per la noia. la tf'r– rlblle. noia da cui l'lmmaal• na,·ano oppres50. ~n1.a SCO· lari. senza colle1thl. lil'n,.a libri. · Ma quale noia? L"OPJoiene• ra la noia .11e Implica uno stato d'inferlot'ltà o d'lmpoten'l.a rl• ~,~m~t~a;:~n 1:f~~ ::.!~!: de. auausto, \'Oluto da Dio. 111 auerra, l'Mo non aenera nul• la e. b uta a s e ste11SO. Ne.U 'abls.so sempre maggiore che si ,•lene .scavando fra lui e le dlsveLmllsl menZO(!:necon– venzionali del mondo. Il cala– brt5e è sempre plu taciturno Ma que.lle benedette sirenp che urtano sempre pecglol Zia Nella a,'rebbe bello e pronto un rlfuRiO pr6-.o certe suore di Ponte Brenta: e lui? A lui peru;a I.i Provvkle111.a immemore o lndlHPrenre, Il profes.sor Tullio FRrlna fino 11. questo punto a'è l11sclato ,_alu• tare. soltant.o per lettera. Ed ~l~t:I Jt~':rj~~I\~~• ~I~~~ rltO ad initio. un appeUo Qua.si dl&perat.o a trasferirsi da lui: ma subll.o aublto. E" lmpau.J• to? Nlent"affatto. Un coman– dante delle SS. s'è lnvaahlto deUw.più bella stanz.a di Vllla– nrde-, U vano n. 1. e F,uina. all'int.enilone di requlslrttlle.Ja gparata a bruciapelo, ha r1~po- 11to: "VI aspetto uno sfolla– to•· • Come si chiama?• "li Profe~re Prlvat.o Scalabrtll di Crotone ~ (sta \'Il leRgendo appunto una sua lettera). Il comandante tace e se ne va. Poi si ripresenta: • Tre 1lornl di tempo: o lo sfoll ato di Crotone In carne ed o.ua o H vano n. 1•· Dt qui l'appello qua&! 'tllspe. rato. E che farà ora SoJlabru? Gliene resta neY"anlmo un turbame nto str11110e c:ompltt;• 50. 011 pe.re che. dall'alto del suo Ide alismo . Farina lO i;:tla ,-là auardando e frug1mdo f' k> ,=copro terrlbllmtnt-e lmpovf'rl– to 11ella sua stessa vita moralt'. Ed è vero. Ma che CO'ift .:,tii av,·enendo deinro di lul. San• to Cielo? Con lo l!tlµtmllo rht corre, con le ctnett.t: di 1..ta Nella rhe corrono anch'f'Sllf', ,;e_nu noie di .scularl nè pub– bhcl nt pri\·atl, libero, qll ha l'impre!!ione di a,·e.r quL.•I perduto U contatt.o con gll aJ· tanni de! mondo; for&e non ha neppure più t.retta che la ruer- Bibliotec· LA FIERA LETTERARIA VN RACCONTO DI GIVSEPPE ~"'OFFANIN ra finisca. E come vivere con Que.•to segrPto cattivo accanto ~r~at11..\ro fo~:Orl~ ~fe :i~ sguJrdo? Mentre di ciò parlano a CO· lazlOne t1:ll e ua Ne.Ua, la al• rena! Fanno per avventuranl In t,trada venso Il rlfuRlo e Rià. a,•vertono sul capo I rom• bant.l motori: tra andare ,. rHtare si guarda no ln faccia e uno sconquu.so Il Incolla al muri. un turbinio di polvert Il Invei.te dalla strada: li\ casa di fronte si sf.Jscia. Fol'1.R maggiore: Il giorno dopo zia Nella arriva a Ponte di Brenta, Scabbre11 a Tcr• raa5a. In cima alla scalln~ta di Vlllaverde, U professor Farinij, incanutito, ma a.lto, dritto, Immutato ntl fiero sguardo e nella forza centrifuga dt'i due M:opellonl, e Il comandant~ de.Ile S.S., ancora più alto e plu dritto,. '>tanno parlando di lui: td on hanno l"unpre,.~lo– ne di vederlo meLle fuori li c•• l>Q ll<Wl dalla topolmo ma dAl loro :.tti..<.0discorso, come In un mllo ovlo1ano. un momento di .11ospenslone: poi il mat,to 111 precl1>lta 1 la scaHnata ad abbracciarlo; 1-bucata chi !'ia donde si precl– ph• anche Idalga, la carne• rlera; e. tutto Il mondo di V\1- ltnerde 1ravlta ormai Intorno alla s;ua persona. Come tra• !'iportato dal vento dell'amici– da ctll si trova già su al pri– mo plano. già nella .stantett.a sua che l'a.~petta: e polcht Id111«a \'UOI CJ...<;ere l i a fare OQ:nl OO-"•: apnrgll le valigie. apJM"ndcrgll I v~tltl ncll'ar• :re~Ì~~.:akl~':~ 1 ~;;:!~ l~~f la bella Wl!Ca di marmo. scio• rlnargll ,mlla toletta Il dl11Po• !tltlvo per la barb a, Farina si In cui port.a se.mp, re \mplg)la– te le ultime vette deu·11.nlm11 è .!<vanltR.Tut.to ~ traspjren&a, tutto è pace dentro e ruor1 di lui. '"Che sin dunque vero - egli :~~~~;nr,~;Jc\~%~ ;il o~;;~~ e con Dio, basta essere i n pace con n propr,o padron di ca.sa? Il ratto sta che all' ora di cena e<;&!si vanno reciproca.• mente Incontro di slanc!o coìnt ~e .!<I fosse fìnalmente chlaritb l'ultimo soU.lntf'SO dellR loro colllboraz;one e non avessero :rl~f':t1!iiraC::g1~ 1 .ri;1 ::t!r~:aU: per tutti e due. Il problema de.I momento t uno solo: Lia Ar~ veni. e no che riesca a tlrarse.lo un attimo alla 'finHtr a per f .lrlo 11.ffaoch\re sul paNRg~k> cht ormai sari. suo: I pioppi, t , com. Scalabrea u:ulflW M aent.t manone Il 1'8piro, E Il comandante? Non se. n"è andato afratto. Come un kQne fuor di gabbia vien su lento per le t.eale, mette Il mu.l!O dentro Il vano n. l e si !erma, Scalabre.a ha un brivido, 111 fa un fulmineo esame di co– ~leni.a t i;I domnnda: Non so– no dunque IO lo sfolll\lO di C1·otone al quJle ~ stato pro• mt.\.W una specie di salvacon• dotto? "Io - dice et:11allora forte a Farina - vorrei presentare Jmblto aJ Munlcipk> I miei do• cumenll ,. FA"r~:aaccompagno• rbpond4! dt~: ~n::.sc~~~~•re i!rl:i~u~Ì , AC<"Onlp9.grun anch'io • Bre!'Cla per la 11ua st..mutta ~andl<;cp li comandanlt' df'l· di Vl1111verde, con le ~te clM" lt S. S. non fumr.ionano qua'-i pili sol.• Che avverrà? I tre scendono to le ronde diurne deM,11 at>rel f' s'avv,ano in snenzm. Ma 11,merlrnnle notturnt <U Pllll>O? J>roprlo davanU al cRnctllo del Il b.rndolo della mflta'-Ml Municipio pare che la molla però è forse \'enulo alle ma• d'un lungo fatk:oso t,HIO(tlMno nl di Scnl.1brrir:-Un (ldrno ea:ll si sia fhulmeme allentatn nel 114! nt tt>rnn con 1:1.notizl:I cht' cervello del COllUUldllntt'. Un Il 'l't'nt'ntt Mond:1.11!1;e, COlllllll· colpo di mano al bC'rretto, u11 dantt In qurl p:'lrai«I una com– colpo di ui.cchl, qualco-.a ne-I pnrnla tNlrSca df>I Q('nio, at– voho cht .~mi&lia un M>r• rttta di tra..,metttrf' qualchf' rl-.o; f' w n'~ andato. fo110t1:r.unmnprivato per una ChP momPnlo! Ritrova,-..: Mgnurina di lirt-.caa. do1)0 \ent'anni ~tto lo r.cuar- Allon tutto muta ancora do del ntmlco e. lnttndtn1 di nf'I r11pportl tra I due: rhl OOIJ)O, t- fiitlllll"li auì. l>&rtggiall, bU-.'8 limldll.11\entf' all'UV-IO ntllll tratltudint. daJ vano clf'll'altro non i- il dl..ce.1>010; n. 1, l'uno per averlo conrek.~, ~ Il mat~tro; e quando ad un l'altro llf'r averk> salvat.o 1mr(' rombo di mlgrant.l bombar• una favola be.Ila; e per l>OCO dlnl i;;•am1tciano am~due da non 11'abbracciano ancorR. due dlver~e nne,;tre. ~ 11111>0.~• Sllrliata là pratica al Mun1. .~lblle rhe l'lneroclo delle loro clpio, 11 vent<i del ricordi U puplllf non s;prl;,.zila .!!Un J)rl• mcalza ad un !l"O luogo 1)t'r ma alhL~ione ad un fono– la campa1na ro.,-.t11iantf' d1 1ramma fatto o da rare. 11 t.toppl, e bl/\Oina che PMI <J rt!ìto io .~lltnz,o. ritrovino sulla vwt. di c11sa E una bella m:i.tUn,i una perche la taclturn·.1 trl<' ·Y.1.a camionetta. si ff'nna M cn1,ce.l• torni a ~endere lmprovv1i.a lo. una .llignora ne M:ende: un !iUI mae:.tro. srtdo d! Jdn.lga: e La ,i«norl- lll~~rr:t,.~u: ~~,; ~I~~~; ~I~ !~~:n, 1,:1 • C::~ 0 ~,~~~a1:: villa; e d1<;pare. rlna le Irrompe Wlcontro per Il Ci s;lamo - rmm,1ina Scala. Yillruo raspandosi ,:Il M'Ol>N· ~~:1 -;~1~0 ~'!i\e CC:::~u ~!Ì~u~ 0 ~Ì ~°.J~•a1~ndt'\\a~~\~nar.':~::~ Padova, ))('Il/;() ad alt.ro: io COll• brP.a Rlllrda e lndupla. re.Mo. M11questo filoM >to nt1to Non lii tratta di JJa Arvtn1, Il 1,roblemR 1norale .se io porwi. Qutlln rhf' RV..111?.0 per Il vl11- stm1lre ton sè... Non irnr{l tma lPlto, tRnto unto c arina, l m– com1:i.gnla comoda. J>R<:elRtad(t\la .,un v11.ll~ tlt:i. Un poco umiliato egli r~nle romt una scolaretta dlllR 1,un allòra le scale, rientra nella cartPJla, con ali OC<'hl trn lf' 1111acamtrttta to(tHPndo!i.l la flnMtrr P 111 U'ICI di Villtlvt'r• 11a«a e viene al li.vabo per dt> i- SIivana, 1R mOl{'llt di Ar• radel'\I. Ma la macchlntua mancio Ct>i. lltolsre di F1io.<0• dov·r andRta Il fìnlrr? Jò: Il f1a TN>l'f'tks. sll'Unl\•tr!f;ltl di lU,ponr? li: la SPfl,7:t..ola? R Il Mf''l.~llla, dlq:e1>0l0 di Farln, peu.lnt? Tuuo soompor·1~0. F. e 11uovM,llllfero. I Vf"ìllll nell'am,adio? E lf' Tra df'lu,iOnr t rlmON"OF:I.· /ICarpe suUa tavoletta? E la r:na non "2 chf' dirle, Santo Yall&hl nell'angolo? Piu null•. Clt"IOI L't1veva pur AAputo da Che. sl11 entrato In un'altra Cel, via Croct RQ.<:,a,che SII· ~tanl'l.4? vana t Qua.-1,M'1 prK'iO 111. nonn "No, no - !ipltga ldalga un morenlf': nrn tfl:11cht co.~Rh11 po' r.ot.tovoce, arrivando dnll'" ratto per lei? Non hn mo.-.so M::tle ntrannnta: nrs-Mm equi• un dito. F.d ora 111rnbomba, ,·oco: non si preoocupl: In d· 11fondnmlole la ca'iell!'I f'tf'dl– tetll II Yano n. l 11011 a.,pet• ut, dalla nonnn, l'hn ll1e~,a ta lui: L.~petta da Bre...c1a 11ullastrada con pocht robe td la segretarla del pro(t~",Ore. Il primo cnp!tolo dell"lronio Lla Arvenl, se ,-orrà vtnlrcl, Coon1ca. un libro con Il qualt llnalmente. Ma non ci penai ~uo marito sta lnqundmndn alle s1,e ,robt: le ritroverà a entro Il 11111\tema fnrinlano hlt· punUno a pianterreno, In uno to lo / iCOnqu11-..co del mondo. F. i,tam:lno quasi aJtrettanto Kn:t· vie.ne lt'I In ct>rc!'Idel m'le<.tro glO\O e pure ntercltls.qmo In e' M n perchè oon ~ vt•nuta tempo d1 1uerra, Sf'bbcne rica- prlm111 Percht' non me l'h11 ato dal .",Otto6cala e con un 1>0rt11toprima quel rapllOlo? (ine<-t.rlno pluttoc<,to piccolo f' chlf'dt ~Il prf'ndendo..-.ela ROtto alto•· br:icct,. e pa..\.et;ando 111v11Uaetla • Cne vogliano fa~I gioco al 11oprap:ahmto Sc•lnbreA. di me? pensa J'all\blto Scala- Che pena, però. 11.vtre 111 ra• bru In un mal repre&SO hn- 511 piena come un uovo e non peto di rivolta. J>Oter offrire anche 11, Jrl M: Poi i,cendono le scale: Idal- non uno stambllil:lo II plnnter• 111lo Introduce nel suo .11tam• rt-nol bugio e scompare. "uno stamburlo? - iiorrldt E chi è que,ta slgnorm11 Ar- Silvana Qulndo lo \'edf'. - vtnl che conta tanto plu dl Datemi un'ora di tempo e fra me? - si domAnda a1t111ra11-me e Idalga ne faremo un do;,I nella sua sabbia come 1loleUo •· atftrato. - Se poi cotesta 11'1- Ora Farina t tutto rlAchla• gnorlna occupa utlla ,·lta del uto. prof, Farina quel po.11topre• "E' Inutile - ,:rida egli un"o• ponderante. che fo~ Il co• ra dopo al ~et.ario del Co• rftandante delle S.S. ha, RrOb.'IOmune qu-..,111Ct;.$Slendolo neJ 11uo modo, Intuito, chi m'a.--slcura ufficio. - E' lnut.ilt che ml che per I problemi dell'ora egll mandino lettere anonime circa si 11.crannl J>I\I di quanto lo lu i;lmulata occup11do11e del m'Mfanno? v11non. 1. li vano n. I è stato Pre110 dR un grsn bl,;oeno occupnt.o due volte; ed orn, d'aria. libera, tsce i.battendo J>ercederlo alla ~rolbta Ct'I di l'u:,elo e .!il nv1._ solo alla Me~,;lna, lo !'iCo\lato Sc11.lnbre11 cJmpi.gna. Ma non t ancora di Crotone ~ dovuto t.Ct'ndl're In fondo alla pruna carrenln- 11tl M>t~alll >, ta che aià l"irooo dVipetto !Cli Poi s,e ne torna a Villa.,·er• si vtene mutando III cre-.«nlt de e. Silvana itll viene lnron• e poi n,alante letiltia. Ma, In- tro con le primirie dell'lronfo IIOfllma, di che cosa ml dolRo? Coo,ura - si domanda t1h Dopo "L'Ironia C06mica. come ca– ùl ciò di quali ln1ro,p('1Jonl tar<.i dt"ll'10, s-ta trovando fi. morall o oonte,ta,.Jonl ftlo'iO• n11lmPnte Il 'IUOlibro> azmun• fiche poMO lo plu ttmt're a cl11trii Il f!lorno dopo al ~110' ~~~\·e~fe? p~e;_~~l t'~rf ~::~ ~~r!u ~~\1~~1~d~~~~ao a~I~ ,~:; ScalAbre11.chi avrtbbe i;ah•a- ymprt, to 08111 ·a Lia Arvenl Il \'a• Un dlçcorso fllosoflco? Bea– no n. I d1 V!IIRverde1 E fuor l!lbrea si fa piccolo plcrolo t del vano n. 1 che co,a conta guarda quasi Implorante SII· orui:Ia Vlllavt:rde? Tr11 Il dare vnna " t 1'nere ~hl è In credito 01«:i Cara Silvana! E..~l\ ha an,J a Vllla,erde? l'aria d'Incitarlo quel dhcorw Da un peu.o non p:l!p:onfla• protestando che 51.10 marito ~li ~à'fno 1 •;~:u:i::~ n:~ !1e~a~~ 1 i!tr:n:odnesira ~~r~t ttalch, dei suol oolll crotonesi sterna farinlano. ino Bianco Ma ll11tl se Farina accen11,a 11dattaccare sul serio. savana è alà scomparsa .$Otto la pro• pr,a mosa •• come ti banderll• lero sotto Il drnppo rosso e, di colpo, nel lu010 d'un d!scor- 80 tl~fict;t, appru-e sulla ta• ~~l~r!! rl~j1JC::~i I ~i ~i I !tn;:: neraU dall'lnquietudlne de. tempi: rl))C!h5areoltre la llneR. 11:otlca una qualunQue cono– \Ctl\ta comunr e farla 0911:etto d1" baci e abbraccu, In un meJ– sa11io crocero6Slno come se si tratta&.~. a termine di re• golamento, d'un fratello, d'uno spo."0. Cl llòl diverte. un mondo anche tdalga. !Wce~n~.a </}~~~~r i:!~ 1 ~ lo al qui•. finalmente: "Ierte• ra, Insofferente dell'lgnomlnl1 del tempi, Il rnosofo Tull!o Farina che aveva entu.!<i..istlca• =r~~- ~e~t~~~~~p~b~~:~ acla con un colpo di pi.1 1tola •· Tutti ~nRono li f !A.lo~ Se•· labrea e Sllvina si scont rano con gli occhi e oon parlano. • ""Che c 06a ol vrngono • rac• conta.re? ~ prorompe ldaJtt;a quando t!.nalmente ha capitò -. Povero professore, lnnamo• r11tomorto di quella ~,ualdr1- na dell'Arvenl che. applcclata con un .11uo drudo, non ha ,·o– Clononpertanto Farina sempre pili accigliato. t luto plu ~aperne di lui. Doveva t\nlre co.•I•· ILDIEJIRANDO URBANI - • Flpn • Una mattina .. u scende In Per la prima mlta Sllvana as..<tCttodi viagg.o: s'lnrlla in e Scalabrea hanno p aura. A una csm!oneu.a arrivai.a a rl• tra..wcolarll, più che la notti.la . ltvar!o: falcia al tre, con un per quanto orribile ( ma tulli ge.-.to della mano, ogni scon- 1)011-Shamoorire: anche Rom– isluro alla mhn&lia del cielo: me! t morto,, è quel nome ~1 1in::~,~ 1 1~•:.:e~1;::::~a::.1 ~: t~~~:.n, c~e,;\~~~clat!: 1 ~:~gg,1~!: va v11? nell'elere, •rerrn.,sn, Vlllaver- 'fra comica e trnalca Jdnl111 de, I loro nomi medelihnl, e i;cnp1,11nell'orto coprendCMI Il pol ragglunwere, scovare, ag• volto con le numi: gli nllTI v:ancl11re le loro ste55e per– due. si auardnno In sllen1.10, ,.,one, Con che· diritto? Che poi r~~IRono m rna lndhrnn co,;a Inumo fl\tt.o esal1 Che la i.c:,hnata della villa e var• e entrano? ~~\Olt~ta~t lft 81 ~~~!.tta ~·~~~: n11"1f 1 i11.d~! 11 ~:ril:~ • 11 c1~t :J~ gre11.'4; ScalnbrH, dopo tma lntaul con un Hl dl voce mandnUna alla serrntura dt'I· 8ilva.na . I w.c.o, ,~ ritf,li;IUIIMe ai.e ~,,-1. Per f ortuna tutto t.l Qllltta lt: si plt"ga a suggellark' la di colpo, Il Prefetto di l'Mdo· bocca cun l:l bocca e cade con VR, do1>0 annuncinto per fo• lei iu1I lllceolo divano sganga• llt'.lllnunma. l'o_ma.ggk>di una ftgi :1~~:!~ 11 t~ .~~n~,~~~~ fl~~oa} 1 :c1e~ 11 2J <IJ!s1~1~. 11 ~~ dellR mnno allo porticina 11 ulht mRnda l11vtee In motoclcletLn cutina; et(II si leva per uno 11 /j\K> stkretarlo, Il quale, m.1.nd.itlnn anche Il quella ,;er• coinvolto In un mltra1ll_a.. ratura e torna a let. cht ab· mento itereo presso CasnlJ.e• bandonata ~ul di•.,o. IOl'l'klf ruco. arriva Illeso ma tra.~- da: ~ ach~ un ::: U e J~a~~:nj~vd~! (Ulz:ro CCll8f di apa,c1e ~- ~ citi ma.ei.tro, Privato ;!~ ~=1oln:JI :=.:, a1ua--=:-,,~ula=r~jllS~va! C::,:! :-;::~~cl~: =. '!°mcs~~ ~u~•t~t!~ ~ ~nnt!' et~ g\F"~~~':t J~·la~v'tl1~~ rd ~10~1i~ deOa suerra VtRllano In ro11dn ~~~~Jc'à:t.'r:n~ftl':nc:a~u:~ ~ai~~n: 1 ~~!~:e 11 1:i 1 s~i: 11 .! trii orl1.1JOOtl e rl~tlendo•I Ml petto. E' la felìcltà! Quet-lll r,~an~n~i;e~~!~ pl~epen~ tota 8.\Mtrda, l~YttOMmUf', la Vlllflvcrdc l rl:;proConda =~•\:~'!:.a e{.e. .,::, 1 ~ 'i~ ~~~l~rasolenne normalità della la df!';Qla&lonedella 1ue.rr :i. t 1nsoÌ1dablle, nè ilare nf trl• Il lutto del mondo ? Ma c he ste, n~ pre.~nte nf al!Sente, oo.. hani\O che vt'dtre con lui, Jdalga f come l'anima !it.greta la M:Ufrra. Il mondo, lh altri? clellt coi.e, un giorno, tor– i: c:hl sono poi QUC.\(laltri? nando da una passeaglata fra Que.,11 mi~llorl di lui? Que.U I campi, Scalabrea e Silvana meno f'SOL<;Udi hu1 Qu~tl trovano I loro stamburi YUOU mer,o lndlflere-nli .di lui alla e le loro robe:, lui nella ca• tra1f(lla. del mondo che avrt:b· mera del m:testro, lei nel bero rtlrltto di rln(acclar,:11 la ,,ano n. 1, Non arrivano nep• felicità di quell'ora? Fl'a gh pure a sorprendersene: en– uomlnf da lui conOl!Clut! chi trnno ognuno dal proprio 1,otrebbe fari!\ lnnnn1J. For.!oe o.scio; nm la portn fra l due Lia Arvtnl? Forse Farina? vani es;;cndo spalancata. 111 ,.~orsr I suol colleghi del IUOR O, ritrovano subito a raccla a e~\ Invidiosi del :mo o7.lo e faccln entro un odornnte prl• .!olllRnlo.~ Idi portargliel o v in ml1.la di viole. S'aggirano al• Qunndo l "incontrav11.no pe:r I lorn f ra I profanati misteri, marciapied i di Pauova? M •: fl 1"11ffacclanoa 1iCOPrire Il nuo• gli eroi? Cht: c06a direbbero vo orl7.7.onte: Il Vend11 ampio gli eroi se lo sapeMCrro? Olà: t arcuato come un dorao di ;:,~ dc~~~:!~'~t:, 11 ~~?./'lt~ti ~~• 11 ~r 1 !rr~v~~e t':Pf:'ncf~~ ne parl:11\0. Ma non""'.:',vedo• ver!>O Il Cielo l'e:-emo del C•· r\O: e 1\0n si possono ,edere maldoll, la tomba del Petrar• perchf sono morti. E sono trol ca lnvl~lblle. In Qunnto sono morU. PrimR, Come lltmb~rà vicina quas• nnchè erano vh'I, rrano uo• su, di notte. la ronda di Plp~ mini come noi, sentivano co- poi Al pensiero corre per le me noi, E qunndo morirono fu !ipalle di Silvana un rremit.o ~~~~1:~:~~ ~t~~re~~e lm- ~~!~~ R~l':1~f:~· ~~Rp'.r~ Silvana è esultante e eSAl• Un giorno paMa lmprovvl- t11.nte. Che avviene? L'uc;clo SA unfl voce: 111guerra gta dtllA cucina caplllarn\tnte. va- ver11mente per flnlre; anche clll11? Per uoa mano posata Il lf'nente MondauRe t parti• sulkl maniglia e subito ritira• to da un pe:u.o. Non t pro~ ;~I~ ~::=~r: 1 }!~:!-~1la C~i :::~~:~o. è,/'1~t~?' 1 i ~!~~~~ ~~~~~e\ c:!, l';!~~i~!• ::: :~in~I s~~u!'-~i~I. 1:iar~:: asio: ~u~r!1~~:r:ri! 1 ~:~ 1 ~a• 1:~edi 1 ~!·;~r~vle 5:r~l~~ 1 ;~ vola Il crescendo del fuor\.te.s• ràE*'i;!be;:;!• ~rco:"l q~~I 1era ha la grarla di un pre• "'l"-llllnl tf'deschl? Chi lo sa? mio. K ,non si parlerebbe ntp• 111dlfe111 da tutti I lati, unta pur pht di FRrlnJ se Il ,iuo più un mot.ore nè In tf'rn ne ~~~r~b1ill:~e~:n p:=u;~: :i~lt~}~~· ~liea~ brr~~~ie.de11; ta an~he Idalga, e un giorno. notle si tirano dietro gli dopo servito il caUè, si plantA ettrenll resti della loro po– lra ScaJabrca t Silvana cou ttn,.a ,:utrrlera a forza di l'k'la di voler dire Qualche CO· c1tvalll. di muli.' di M>mari, di sa, M.a t il momento del l!k>r- braccia e st!.lano per le stra– na!t radio e I due al11:nort, ti de blallche di luna come per dito lunJtQ Il nll.M), le. fanno IIC· I tratturi le carovane della •no di "OJ)rusedere t sedtre. preistoria Che pen:!'lno di rt• Sempre lnteresr;ante. dopo CO• comporsi un'altra volta plu ladonr Il ,:lornalt radio. An• addietro? E di combattere cora duP corpi d"armata ac• con le aste" Ma allora a Cf'rchbtl, un·a1tra città lnce• VlllftVerde si acca"mperebbero ner,ta dftlle bombe, fermo Il RII americani. propo-.Jto neall an11:lo-11merlc11- Dunque? Sgomberate.' F'ut· nl d'lncal1:Rre. I tede.~hl fino Jt:ltt! Mn come? Ma ·dove? a Btrllno, nei teduchl di rl• SIivana si dispera di non CACclAre In mare gtt 11merlcanl: avere Ja.,clatl\ a Messina la 1,0lennl r, con la rapprtsentan• sul\ p elllr,cl11 come avrebbe pur u. del FOhrer I funerali di fRtt.o sen7.II \e ln$1Stente di Rommel nella Selva Nera, ot• suo marito. lima la scelta di Von Rund- f'unlre? Ma se ~ ~la tutto stedl per la ,uccesslone. e2u:1- nnllo. tutto pas.sato! L'an~ IP da per tutto la ,olenne 1t11- nuncio sfonda la radio con la bllltà de.Ila (tuerra. Poi una YOCCdel partigiani: e tutt-o lun111 paus:. dei dicitore. Per- squilla nel mondo; d,1 cam– chè" Che aspetta? No, non e panill le campane dalle t\ne• s~re le bandlert:, dAI dannzall I featonf, dal cuori la libertà. Anche a V!Uaver de le noti• aie ti aecavalla.no : da Ba• snoll a v11nzano RI. , verso Pa• dova le colonne del liberatori, e nella, gente che, PUZII di itiota, si precipita per le strft• de 11. Incontrarle, Il bl50[mo di 1lqstl:tl a e di vendei.lai tende naa.me. :nte al llncla,IPQ. Pa~!a~a;:~~ncUl~~t~tol sono cosi sln::en ! Fermo a bocca aperta sulla scallnata di Vlllaverde, Sca· labrea. per qullnto profeuott di F'tlosot\a e Storia. solo ora capisce Quel che. ha pur sem– pre meccanicamente In.segni• to al .11uol dlsçepoll di Crotone: che la storia ha sempre ra• f~::o 8 !i!r~~~ ~~e c~~1:e~i sentimenti. quelli che e«h prova veramente, e sono con• fuM, dhcordl, dl,islmulatl, re• p~s.1111, !!terlll, qull."!l sl'mpre 1nconre~c;nt>III:quelli che CRI! Immagina di sentire: e !!Ono chlAri, generosi. unanimi, tn– volRtntl, fecondi. Per I .l!UOI nnl Imperscrutabili la Storia rl.i,olutnmente scarta I primi e lmpucna I secondi. Una bambinella della vicina fattoria k> SCU<>tedal SU3 fanta. ~tlcare balzandogli rra pie.di con questo me.uanlo dtl t.f1retnrlo: e lnfe5tonnn. Vlllaverde •· Mll come? C'era blc;ogno di lui? Quel signori del Munlcl· pio non le vedono alle nne– stre Silvana e ldalga tra ma– nate di coperte versicolori? ~:!fit I :t~}~t't . p~:!fO~::: i.eranno di là: vfilwerde non è 11ulla stradn della Storia. E 111\a un bell'essere A«ttlcl: 1\011si può mancare ad un appuni.amento con la Storia: 11.dun avvenimento che non ,a l'lpe&erà plù, di cui parie• ranno I ftgll del t!.gtl. Un !minuto; e Scalabrea e SIivana anch'essi M>no In ::a:~rcr::;: 1 dl!~n~rlvlr.. Sola Indifferente alla St.orla, Idalga non si muove, Est.ra– nea al Mntlmentl che gll uo• mini lmm a1ln11no di sentire, anoor11.ta a quelli che vera– mtnte M lii aentono. Idal1a è 11lcura che. di una sua mo• mentanea evulone ne.I mon– do dell'lmmaR1narlo. Qualcuno approntt..erebbe per .11vallglare Vlllaverde. Per la scorciatola SIivana e Scalabrea vanno di fretta; ma chi è che avanu 11Rran passi? Pos.•lblle? Un ufficiale ame– ricano! Il primo. E proprio lui avrebbe Rià lnt\lat.a quella scorciatola. Non può essere; o sarà uno venlto da ufficiale amerlc11no; uno, vedeteio. che gl., Il ha riconosciuti aRltando alto Il braccio libero e scuo– ttndo quanto può l'altro im– pedito da una cassettlna. E grida, e piglia la rincorsa, e ;~~~a;e e ~~~,e~ edu~g~~n:!~ cl11no, d ribaciano, slnRhloz– tano, Indifferenti al mondo Intero, e quindi anche a Sca• hrbrea. fermG In attesa del 11uo turno. E' Armando Cel: e c'tra da Upettal'$C)O, dato che non può vivere senza SII• vana. Saputala, via Svlg. iera, In quella Vlllaverde, di cui gli t noto· oenl accuso, tln da quando. studente, In bicicletta, In tramvla. In cor• ~:~h1<;!aec•ft 1 ':b~:!n d!11•f:~: ,sio Co,mfca, egli non ha più potuto ))('nMre se non al modo di arrivare primo a liberarli insieme lei e Il maestro. Uf. ftcl..le Interprete nell'esercito liberatore, a'è trovato a poter puntare .sul Veneto con le ava.nRUArdle; s't meritata una prima propo.,ta di medaRlia d'argento al Po, attraversan• dolo aul primo ponte di bar• ~~ir~v~~=n:: u~~A~~,~ prime barchette, sott.o la ml- ~~~:• .:rc:~~~I~ di~~ Dopo - d~tlnot - viene In• colonnato proprio per la atra• da Anaulllara, Bagnoli. Con• selve, e quando vede passare da lat.o la scorciatola di VII~ ~tebd:i:t:hl 1 ~tr~~~.\~~!~c;! con quella sua casscttlna, ,a.– luta con IJL mano Il coman• dante tuo amico e avanti, un pauo e un salto, sicuro, ve• ramente l!lcuro. che prima di arrivare Incontrerebbe Sllva• na. Il cuore u ... e F"artna? "Non hai Intesa la. radio?• "Quale radio?•· "Suicidatosi>. < Su... ma come? J tede- schi ... •· ,cNo ... Lui. da sè. Su .. •· "Sulcldnlosl? ,, Avere attrttver sato I Italia, preRU5tando due co.se : Il bnclo di SIivana e la fro nte del marl!tro curva sulla sua lro• nla CO$lllica ormai ultimata, ed ess ere accolto da Qt1el111 notb.la l!òUcui gli l!tessl fon– dament i ldeologlcl del Sil!te• ma Rmbmno voclllare! Nella destrA Il polso di SIi– vano.. Quello di Scnlabrca nel• la i,Jnl~tra, pnllido. smarrilo. Ccl domanda: Perche1 •· Scnhtbrea neppur odt, a~• ~lllllto dal pen~lero cht. In– tanto. bssu, a vma,·erdt. l'u!iC.io fra le due cnmcre è certnmc.nte spnlancRto. MR Silvana no; sembra non pcn– ,.:arcl neppure, non rlcordnr• sene neppure: pende dnl lab– bro di Armando, i;e l'ascoltn. ~ lo guarda e lt bastn. "Sai - gli risponde ella crollando il cnpo, come i:r• c:1e"!i:;~ 11 m~r:!.f!~ i~rc:o:l~: scluta renren~ del marito per li maestro - purtroppo .-re fos.._o:.e innamorato della au1 segreUria. •· • Lui? E chi lo dice? Con chi s'era confidato?•· Tra Il continuare ad accu– nrlo e Il cominciare 11.nche ella Il compAtlrlo. SIivana. si trova sulle labbra, ma su tono pAtf'tlco, l'ultimo rltor• nlllo di Scalabrea: "Sai come sono RII uomini. Armando: non conreaaano volentieri se non le cose che Immaginano di sentire•· Non l'avuse mal detto, " Allora lo che non ml sono mal veraognato di conres..sar• mi Innamorato di te - grida Armando con Quel suo solito Ylzlo di re.rmanl quando cli pa.re di aver detto qualcosa dtKna di una particolare a.nallsl IOl{ica - lo, che per te ho attraverMto sotto l11 mitraglia l'AdlRe e Il Po, lo.-. •· Ma non può continua.re : la. guancia nella guancia, la bocca 11ulla bocca. Silvana sta Ril cancellandogli dalla me• r:~~e· a1i: 11 a<1u:~pl:1ta. c~t:~ avrebbe voluto a&SeRnare al• tro ufficio che di riempitivo: mentre Scalabrea a testa baMa si trova a Incalzarli e si ritrae fl ,1 rlconfonde al piccolo corteo che fa coda al primo liberatore. Per fortuna Villaverde f presto raggiunta e. fatta ibarra.re da IdalRa che ac• corre. Ptrfettamente rtcono– M:luta dal auo vecchio Cel, Incoraggiata da un bacio, se lo tira dietro In casa come una. mamma, A QUC..l!to punto, $Otto Il peso del ricordi. Il cuore dJ Ar• mnndo vacllla, NellR saletta d"lngresso tut– to ha voce: I musicisti e I t\· loson alterni sulle pareti, le piccole librerie lungo I lati, e In fondo, sull"angolo, Il vec• ~[ 0 Il dr!;:e':ro ,:n,~a:de~ la prima volta, 11ucui t PN· uta un po' tutta la vita di Vlllaverde. E1II lo ranlunge quasi bar• collando. vi si lascia cadere e &0echlude 111occhi. lnt:::br:a ~.;.apcfell:t~~cFn! e aallre d'un balzo a rHorma• re l'tccesso di comunlcatlo– ne che t fra le due camere: la sua e quella di Sllnna, Ma che sorpre~al Non sono plu comunicanti: la porta. fra esse è SU~Rellat.ae se.n:r.apiù chi•• ve. E Il re.sto? In quella di SIivana tutto parla ancora di lei. dal divino plalamlno rou. sul traverso del letto, alle iiofflcl ciabattine bianche sul– lo 11eendllelto; mA. nella sua. niente piu parla dl lui nean– che un atuccapannl. 'Non la ~~~=e l~?· =c~/ 1 u~ 1 ;~: rano sentirebbe che, là den– tro, dopo la morte del pro– fessore, nessuno hll osat.o rl– m11overe nulla, neppure I libri 11pnrslsulle sedie, neppure un libro aperto sul comodino. tranne la coltre nera, stesa sul letto da una mano pietosa. come au un cata(alco, tranne quelle Ptrslane accostate da cui scende una penombra che odora di camera ardente. Scalabrea ha un brivido di rogget.lone e di paura. Ch'è av\·enuw? Rldbcende di corsa le sca– le; mn Id11.lgne Silvana, nr– fo.ccendale ad lnRouare Ar• mnndo di tè, latte. mbnjone e fuori-tessera d'ogni genere, neppure con 111 occhi lii lfl– M:lnno Interrogare Intorno Al mi.nero della cnmera ardente, ~~t~~tfn 11 Jote,s1Ì~e~~heé v::~ be-Ilo e avvincente anche per Iuli Mnl, mo.I In lei un mlllU• to di dubbio sulla vittoria fl. nsle, e. d opo la ritlnlta del te.dt >, .e.hl dlii Po, nel fuggi fu1tg l Rf 'nerale. 1ua1 a chi &H•,-.-,e pnrlnto 2 loro tre da nbbandonare Vlllaverde od nnche solo di rimuovere qual• che CO'YI,fosse pure Il lcn• zuolo funebre. con Il QUAie,la notte del suicidio, avevano avvolto Il letto di Fnrlnn per non 1.0ccnrlo mai pl\1 Mn donde è venuto fuori Que~to lenzuolo? - mulina SC'alabren -. E con quale ~~~oc~a:br:~tl,~o r:~~~od:::; cc»e In un bat«·r d'occhi? Sii• vana. da cht !"ha Incontrato. non 111 t ataccata un attimo dal fla.nco di Ce!: Jdalp ... ma come era arrivata a saperlo o Intuirlo, ldAIRa? E come hà poi fatw In cosi breve tem– po? E, In oanl caso. com'è riuscita ad avvertire della me– tAmorfosl Silvana, se Ccl i– umpre i.t11to fra loro? Ed lo perchè non sono stato av• ve.rtlto1 Jd11.lira,al vederRII la fac– cia colli 11tralu nata, se lo tira fuori dall 'use.io un attimo, con un picch io all a spalla, e gli ~ _ ___,\ _______ .:._:.__.:.._ __ /J ,\ 1LDEBRANDO URBANI - • Flrura • / Pag. 5 ~~~~~~R. ll,ch~r~1~:re 1 ~hbi~~ rubate le sue robe? Vada nel suo vecchio sottoscala, trove– rà tutto, ..•· Da quel momento a VIJI&· verde comincia per Scalabrea un lneuurlblle gluoco di pre• alalo: Silvana non si può ,orprendere .senza Armando e Armando ae.nza Silvana; ma Armando t Sllvana, alla loro volta, non sono .separabili da ceri.i man03erlt.tl di Farina, che, lntelllglblll s oltanto a lui, decUrablll soltanto a lei, comprovano lrretutabllment.e la fedeltà del ftlosoro ad una concez.lone dell'Ironia Co,mfca niente affatto eslstenzlalls-tl· èa, e perciò debbono v enire consultati 11ublto. anche r.en • 1.a Il via di una pres unta erede lnarrerablle e lncompe• tente. Le ore ultime della giornata, teoricamente pro– pizie al cuuall Incontri per RII anaoll della casa. sono anche pq:110: o'rmal la· porta tra Il vano n. I e la camera a.rdente a'è dis.su11ellata. per le flneAre ,palancate di que– sta ridono Il sole e le Atelie, Il famow lenzuolo nero a'e volaUllu.aw, e nel letto del maestro, soffice e bianco, si lnflla a dormire beatamente Il veullllrtro, ScalabreR non avrebbe mal presa.Rito di dover p:-ovare un cosi f03e0 compa\lmento per quel l!U<> famoso compa- 1no di .studi Incartapecorito da vent'anni fra le stupldag• ilnl del maestro a distingue– "' 11ronla In cosmica e non cosmica, come un prodotto di ditta. aenu. accorgersi che l"lronla t i,empre cosmica. Idalga e SIivana, quando lo Incontrano. pagano su lui Jo sguardo cop Il su~'Slegodi una lndet\nlblle accusa. Sciagura– te! SI sono rorge preft&se di farlo lmpR1.zlre? Veramente nelle parole di Silvana, a tavola, qualche ;r:~=~ ~r 1~\ c~~~r: ~;~~~ ~~~or"pe';.°r~'t!~ u:;~:~ df~ ucolto Ma è un attimo! Fra una portala e l'altra, sem• pre meno cameriera, se.mpre più ospite e padrona, i,empre più lnarrerrablle e sfrontata, Jdalga lnte.rvlene &!!ora con un ricordo, con un aneddoto, con un esempio di che cosa rosse a Vlllavtrde l'att.e5a pe.r I mt55aggl del prorusott e l'1n1oscl11. per Il loro ritardo. Tutto sommato, la sola per• sona con cui Rii riesce di tro• varisl solo senza disagio e Armando. Quanta solitudine! Appena può. fa u na corsa a Padova dove t.la Nella, arrivata. qual– che ora p rima. 111pc.rge que• ~:1:~e,r:nram~ Ir" ~~I~ cd~: auo Preside Marinella a. Liberato? Chi liberato- Lui? E da chi 1 Eppure è cosi. Quale altro verbo avrebbe potuto adoperare Marinella? >:· tncredlblle su quanto pochi mollvt rii rigiri la 5torla de.I ~~~'.ld~o!~r~r:re~i f~o:.;~: 1:1! uomini .senm Il motivo dclln libertà la Storia non la xnprcbbt"ro scrivere. Egll stes– ro, a Crotone, quando Il Pre• alde Mnrlnclla, sperandolo a ciò IIAM>lutamente Incapace., come nlosofo puro, 111 aveva dato l'Incarico di ritessere, 111 Cf'rtll OCCl\.<tlOne. la t.toria dt'I ReAme di Napoli. su quale spola aveva ng,:omitolato quel caos di avventure? Sulla spola della libertà. A liberare I na– poletnni dnl B17.antlnl ven10• no I Normanni, dat Norman• nl gli Svevi. dagli Svevi RII Angioini, dllgll Angioini gll Arngoner.l, dBRII AraRoncsl I Frnncesl, dal Francesi RII Spagnoli, dagli Spagnoll I Borboni, dal Borboni I Pie– montesi, dal Piemontesi. .. auf, era flnlta! M11 che trionfo ~~fl J~~oE n~~~~. ~a•c':,~ mlnclarta da. lui. che si foau doma.ndato che cos'era que.ata libertà che tutti costoro era.no venuU a larsire al napo letani. E .Ile non se l'era domandato nessuno, allora, perchè ora proprio quello stupido di Ma– rinella doveva domandarsi da che cosa era stato liberato Scalabrta? Mentre cosi s'aHlra per le lllAIIU'.!tt.edi rla Nella, eccoti • portata di mano. e già ml• sterlo.~amente rtrornit.o, li Cll&$Cttlnodti SIRarl. Inftlar– sene uno nel tuchlno della giacchetta. e sentlrs.1 addosso di colpo 111occhi dl Marinel– la. Inquisitorio nemico del Cuorl·te&Sera, è un attimo .. ,. BL~ta: anda~ne: rlscuo• tere I suol due ultimi mensili giacenti alla Banca d1talla e funlre. Esce e s'imbatte. In di !~~rd~.lodf 1 c~~ù'. 11 ~i~•j~~ lici tranne lui? Possibile? Po.,. slblle che cl sia stato lui solo In questo tempo ad amare una donna? Che et sia lui gaio ~ide;larcra~n;;.~z·~h: J~ , :~!~ ~l ,~~ ~~~• stc:S:u~~ to un ts.sar di bandiere. a Il• berare 111 uomini dalle pu. alont se1rete. le sole che toc– cano la nostra es.senza e quindi la fellclt., e l'lnfellclt.à, le ra1loni supreme della vtu., le ra1lonl supreme della mor• te? O forse. nell'Intimo, sono come lui tutti, anche .se can. tano e danzano; ma non lo ganno perchè momentanea• mente trAJS!erltl, sbal:tatl dal• le PR..l!lllontche .sentono, a quelle che Immaginano di sentire e M>no le sole chiare, unanimi, costruttrici di ,to– rta? E se li po vero Fa rina In fondo In fondo ave.su voluto dir proprio quts t.o con la sua famosa Ironia Co.rmica, bi~ strattata dal più stordito del suol scol11.n: Armando Cel? Il povero Farina che dalle 006e che Immaginava di .sen– tire aveva rlcav11to una ven. tln11 di volumi. ma da quelle che veramente e StRretamen• te .stntlva aveva ricavata la dlspera:t.lone e l11,. morte? Eccolo al lo sportello della Banca dltalla. non molto af• follato questa volta. "Caro Professore - g!J dice allora Il solito ca.sslere oon la abituale corte1;.la ma tutta ~ìi':~a chr~~ •~t~g:~ 11 :Cl1~i d"ora Innanzi la Banca d'1ta~ IlaC~~~ 0 ':.!u!g~ro~~! 1 Vuol dire? c·t forse una velata Ironia nelle parole di quel caro 11mlco da cui nno a Ieri era trattato con deferenza e QUa.!<I con rli.pett.o. come una vlttlm11,.della Storia? o rorse che egli è diventato uno sfruttatore di colpo_? E per- ~~tr ~~~!:è': t~v~~:u;~~~ un'11mante, mentre gli altri combattevano? E come lo u, Gll'SErl'E TOFFANIN (CO~Cl pag. 6)

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