Fiera Letteraria - Anno VI - n. 22 - 3 giugno 1951
Domeni ca 3 Giugno 1951 LA FIE R A LETTE R AR IA ~ Rt.nato St.rra e ONTRARlAMENTE ad orni legittim a a.spett.a– tiva, I n05trl due arti– coli Intesi a rb t.ablJl– re Ja verità intorno alla mor– te In guerra di Renato & rrn (T empo, 13 dicembr e 1950; f~~rr. ;.:i~1;~t'éhl~I ri~"~:'c!? vati Inutili e sbagllotl. Tnnt o più che ad ampltorn e le ar– aomcnta~onl cl si è aggiun– to un veterano delle pntr le batt.aglle quale Ouclro CM– nini (TCJIIJ)O di Milano, 2S febbraio 1951). E e OueJrnc– clo • lo ha fatto dnndo di piglio a un generoso e hule– me sdegnoso Rrtlcolo Inti to– lato: / roslcatori di o.ua - Neanche morti Ci 1 1 & alvo. li che dev'essere pnrso umto ecccMlvo n. Luclnno Onlllnn, da eoatrlngcrlo a Intervenir e sul Giornale del Popolo di Bergnmo (9 mano 1951). Cosi a noi è toccato di ri– cevere Il rltngllo della sun spulentlta notn: Eroismo della curloift4 o curfo,ftd (Ul. l'ero/amo? Girandola di lro• nfche malinconie aulla e ~e• eh/a , morte di SerTa. EMa ~ tutto un aUMCgulrsi di do• mande . che ,•orrebbcr o e5.5e• re tmb,-,rav.Mtl. ma eh~. a NU OVO CO N '.l'HlB U'l 'O S V LL A F IN E DI lt ENA'.l' O S EIIR A. JI.. Eroisino della curiosità o curiosità dell'eroisino? pnrcr nostro, non comportano nemmeno Io !!comodo d'unR rlspostn. Che 006A. rLsponde• re. dlfaLtl, ad uno che, con rarla di saperla lungn e di tenef'l!l al di soprn della po· !emica, rlesee solo a dhno• stro.re di s:lperln cort L<;.,; imn e dl rima.nere al di sotto quasi dello stesso buon 1-enso? Sin delt~ senza spazienti• mento, mn non è colpa no• stra se nl Gallina sembra In• differente che quella tal pnl• 10\toln. e abbia nella sua corsn incontrato, e stron cato, in Serra un eroe o, più sempll• ce.mente, un curioso ,. e Che Interesse pos.sono de.,tare . og. gl, dopo tanta Inflazione di eroismo Cpolchè lnrtn:done d'eroismo cl ru anche se può parer un controsenso ) que,;te ricostruzioni msllgn e e Jet• temrle di una morte? O Jr coruieguentl dlfe1;edi una Jeg. genda, altrettanto lettera~ . anche se sanissime ?, Per rl.!!p11r1nlarsl la fntlcn di do• mandarselo, gli sarebbe b.'l· stato tMer presente che quel. le e difese , erano ln con• trasto di quelle e tlCO-'lltU· 1,lonl, e che att rnver1;0 quel• le rlcostru 1,Jonl altri nvevtt tentnto di toa:llere o dlmlnul. re o conte.,tnr e nl Serrn ln p11re1.znesemplare dello sun thort e In guerra; nl Serrn In qunnlO SCrm. sen1.a Cnr dlstln1.lone trn n mldnto e Il Jettcrnto e nnzl dando de– l!bctnt.'lmente del letternt o curioso e dee.Adente al sol· dnto tmpe1mato nellR bnll ft· ~lla e cosi rimproverandoli iun~due._ Imperterrito, Il Galllnn continua: e In fondo. poi, fr1l Ja curiosità e l'eroismo t'he differenza c·è?... E se anch e si tratta&se di .-era * di ENRICO FALQUI curiosità J)Udli: non po• e lo dico soltanto che la I e Anche nel euo d( Serra potremm o lnalzare a cale• ve.ra e sola Imprudenz a aa· è Il suo valore che lo ha gorla dell'erolgm.o anche rebbe voler misurare l'altea:· perdut.o; solo U suo valott, queat.o sta to mentale e psico• glamento d.Wl comandante che è una voluttà pi" segre• logico: che è sempre degli 111 guerra come si m!Aure• t.a. E nus uno più ricorda sp!ritl singolari? Un eroe rebbe 11 limite e l'opportu • che Il a:eet.o eroico con cui d•lln cu, l081tà, hwc,,. dl u.l nllà economica d'una qua- Sma al .. crlfloo nella trln• eroe della guerra: ecc::o tut- lunque azione anunln lstratl · « a (anzi fuori della trln• to: che differ enza fa?, va. Il gesto di Serra che al cu ) era comlnclP.to &MRI Anzi: e Che fo.sse. o non sporie dalJa trinc ea, da un prima: da Quando aveva. rl· fosse, anima d'Eroe. che In• punto di vista strettamente nunzlato a parte dell& )I. tereue può avere? , Nea.,u• economico potrebbe: essere cenza di convaleecez)m per no, se si fos.,e trattato 501· - pen:hè no? - giudicato t-ornan tra t 1uol romagnoli tanto di discuter e la b ontà come eccedente. Ma è pro• che 1 u1 Podgora combatte• ~tetica del suol aludl.zl Jet· prlo Queste eccedenu. che vano e morivano. Anche In tcrarl. Scnonch è altri, a ttr11- entra nella economia del se• questo Serra che era nat.o ve~ la taccia di curiosità sto eroico, e come t.ale di• per donare · e donand fu e di decadentlm10 Inflitta al venta un c.oeltlclente prattco tutto un' armonlll e una• tra• :~~:lf·g::::S~u ~~~• d:I :~:~~ ion:e~~s~~f· su~:'a~ ,~~u\ ~:i: spa~nte ••nnu ,. rato, Il suo metodo critico, il rentu.slastlca fiducia che de• Ma ulteriore esatte,za di suo 1u.,to artistico? ve avere Il carattere della partlco l11rl Intorno alla iua Per altri, Invece, più nel glu• eratultà, anch e lrrifl eMa. E. morte In comb11tt.imento è sto quelli\ cmorte In combatti • la dedizione al di là d'ogni stata fornit a (Fiera lette• me;1to fu l'ovvia trnduztone limite. Cl '1ru1st.o. Nell'eco· raria, 25 man.o 1951) anc he nella realtà mnt~rlale di un nomla dt'l combaltlme nto ~: ~~lr~ ~:S~,~~~I=~~.: a:i: ~~~l~f1e s!fr%t~ "n~~~'i:eta~ ~~~ ion/ 0 :~~~bo~: rn~pl~ ~~1!~~1Cdlc~;t~:1a1e~~~ 1,lone t e.Atl l\m\lntn al Onr• del conmndan te e diventa mrdo Mnrche tt.l e Bruno :::~olo l~~O~~a ~n to:r 1'rén:tua~ ~~ [:~~re 1 :5~~Ji"J~!o q~~~~ Manuccl {gl~ 11.ferilR , nel ad~. anche CC!lnre Anse• 111 cort.uccla che spari. Nel Giornale dell Emilia dell 8 e lini (Gaueua dt l Popolo. sesto di serra dunque nes• del 30 ag03to 19~ ). Senonch~ 27 mRt7.0 1951), con parole suna eccedenza ste rile ma questo Cftporn.le Marchetti non - com·~ nel suo proprio - tutta ullle In funzione del• sarà lo stes.so capornle Sac• non si !IR se pili nffettuo• Ja guerra. chettl. che ~r primo fece Rllo Ml o I.spirate O Illuminanti. e S'appoggiano a certe pa• Spnlllccl Il racconto del e SI E che In quftnto tali giova role di Panz lnL . Ma, fOMe 11 ~~~ r:: sn~~tl';;~Mi:ariucn~~ t~~~~I~: /rr:ga::~e ~ ::r: :;!~~·ro p:~:~ 1~r::e;;:[::~ Sand01II cosi l'imprimatur? tlflculone degli umorlstl e nl. Le sue accorate pa:-ole Poco importa. ln(Altl qu,el e SI del computi sti e di tutti CO· sulla perdita dell'amico fan• abbu.,l, nulla toglie all esem· loro che 11.ceUPno li Serr11 no pluttoeto pensare a quelle plarltl della morte del Serra. combattente e di curiosità e che l'a(fllttl.sslma Androma- e Pttehè è vero - 1011:• di lmprudenu, dunque di ca dice ad Ettore: n tuo glunJe f' commenta Angell• peccat.o ,. ulo r t1 perderà ... nl - che il soldato è bene ~jcf!" d 1 ~cfgl1!;'!\~~o ri:ru~ R sRlvare la sua vita . Ma Quando dal fatti nol voglia~ mo raccogliere una eredità, la nostra ammlra.zlone vn verso chi ha osnto e che In storia ha sempre chiamato eroe. Serra poi era fuori del• la trincea, non per fare una pMSegglata ma perchè lm• pegnato in un'upra azione. E' vf'ro che allora (allor a lo fui alpino per quattro anni) . data la pochlssima dlstan.zR dalla trinc ea nunJc a, I sol• dati sparavano Il fucile stan• do a t-erra. nno RI momen• to che si venlvr. Rll'arma bianca ; ma Serra, morire per morire. volle morire In pie· di. Ed è questo Il momento che lo fa più 11.ttodt tut ti. E più maravlglloso ,. Altro che cmorto per sbaglio ,. Ep– pure c·è chi da Quella pre• ,unta morte per sbaglio si sente accendere dentro cuna girandola. dl Ironiche malln• conle ,. Figurarsi quali e quanti mnllnconlche risate si farà adeMO Il Gallina nel le.g• gere la sopraggiunta testi • monln111.a lnvle,tacl. dietro .sol. JecltftZ!one, dnllo stesso Aldo Spalllccl cui, come Rbblnmo 11llL accertntc, è dn fare rlu• lire la documentazione nno a ler! più pr~lsa della pre• tesa e curiosità~. che costò la vita al SetrL Da noi chla• mato In causa. lo Spalllccl. ot:Ji senatore e alto commls• sar!o aniunto uer l"llrlene l' la unlt.à pubblica . C061 ha ti.sposto, In base alle nuove e capltAll document.µ.lonl Ot• ttnute attnve~o Il ricordo di alcuni superstiti. ESRtCO FAI.QU I Le testi1no -nion:e roeeolte d,1 Aldo Spallieei lasciare f/ combattimento per Jerltt., avendo poco discosto ti mio capilcrno e sulla mia destra Il te11entt. Adtnol/i , il capitano Co,i• 1110 nocchi e il tenente Serra. Avevamo s11• ptrato I )-et/colati. t. la prima trincea mutria• ca t.d avanzavamo verso la secondo. Il giorno dopo 21 luglio, venni ricoverato all'ospedale Toppa di Udine. ove ero ,toto trospcrtato, un soldato dt.l no.,tro battag/1011e al quale c1titll noti:le su quanto tra s11cceu o nel pro#eguo del combattimento. DI Serra ml dlut. cht. tra caduto fra la prima e la ,e. conda trincta auslriaca con uno pallottola che lo avtua colpilo alla tuta . passando fra I due /lleltf del berretto>. Il tt1<'lte Bruno Jlan uccl fora tenente CO· lo,rnelto della Riserva a Bologna } HOn ritro • va pi1t ale11ne pagine scritte e apedift. alla mamma di Renato. e Ricordo cht. In eu e de• ,crh,eoo come Renato ero caduto. a meno di cento metri da me, olla mfa dt.atro, 1ul Ca/• vario. EgU solo In piedi, Jro I svol ,ofdaU a tt.rTO. Qualcuno lo esortò phi volte ad ab• ba"arsf: la battagha Infuriava ed era e,tre• momtnte pericoloso uporsl o quel mOd'o.Non dtlte a.,colto: umbraoo voler gettort. uno 1/ido alla mortt.. E (fUt.sta improvvi.1,unente lo ghern d: una pallottola In /rontt.l Cadde rìoer.to fra I suoi. - E' caduto anche 11 te• neni e SerTa. - La notizia pau6 di bocca 111 bocca e glunae a me, che alla ,ua 1lnf,t ra, 01:evo doouto fermare I miei uomini of piedi dtllt Tre Croci, non essendomi plll poufblle acanzare , . Ed è poi lo steuo Manucct che provvtde al1'111umaz/one del cadavere nel pomeriggio del giorno 23 quando se lo vede portare davanti alla trincea da due mflltarf ,co no• iclutl, avvolto in un telo da tenda . Ed è pure lui, che auiemt. aJ aottotenente Castelli ren• de gli onori militari alla ,alma quaal ,otto glf occhi dt.l nemico. Quali e quanti altri ancora I superstiti di q11ell'ozione 1 11 generale Sen nen Gento, va• lorosfnlmo comandante di una 1e:lont. ml• lraglfotrlcf che t1nieme a qut.llo del capitano Guorl nl scandiva il silt.n:lo de-Ile notti col ritmo della 11.1amacchina sempre tripflantt. e che h.a inUrlOQulto gid, il tenente Et>Odlo Odorlci che non rluco a rintr acclart. In que.– sto momento, il ,ottotenente Gat.tano FerTI e il ,oUote nente Giu,epJ>t. Boria, aiutante maggiore in secondo e J1no a poco tempo Ja colonnello dt.i carabin ieri o Bologna, Ed ecco fl caro Borio rfn,ondere collo di• ligenzo dell'antico aiutante maggiore. e L.4 giornata del 20 luglio lfJS fu una delle phl glorlOH ~ Il nostro battaglione , mo o quale prezzo! A llo ,era e ravamo rlma.ttf In quattro ll/lleiall , compre.fo Il comandante del batto•. gltone capitano Fen:I, morto quatt ro giorni dc,po In 1mo.fpedale a Cormon,. Pen,o cht. ,e tu rlu&c l"I a rintracciare pre~.fo il Ministero dt//a DI/ e.te le propo.tte di ricompensa al Va– lore militare che Il capita no Fen:I ml dett6 nell'0!~dale di cormo n.t Il 23 l11gllo 1915, pocht. ora prima di morire, certamente ovre• :,!~Jfo :f',~::/!t~d~u~::~ rfatu"~ ;f~ea1::o!~ tenente Serro, in favore del quale, come per 11111 gU uJJlcla/1 morti e superstiti, il povero copitano Fen:I /ormulò propOJtt. per ricom• J>t'MH ol l)(IIOrt•. Dal Ministero della Difeso non sono riu• 1dto a rintracciare altro che la motiva:ione dello mt.daglfo d·arge-nto, in comm utaJ:ione dì q11tllo di bron.;o. Tutti lo cono.sciamo, ma crtdo valga la pena di ripeterla: e Co,ta,de eumplo di alto ,enUmenta del d~rt., quan• tunqut. non ancor guarito da una grave lesione al capo riportata In un accidentt. automo · bflr1tfco, I.IOile auumere Ucoman do della pro– pria compagnia In un oualto, guidandola con slancio mirabile co,uro 11na trincea nemica accanftamentt. contesa. Mentre poi. incu rontt. di ,è, dl,poneva f suot uomini a di/ e.ta della pOJfdone conquistata, codde c olpit o a mortt.,. Aoeua guidato all'assalto la sua compagnia e nel e rl,tretto camminamento,, come dice Ugollnl, oueroova le mosse del nemico ben con1do dt.lla grave re,pon,abiULO cht. egli aveva qualt. comandante. E' caduto mentr e h1curante delle raccomanda.t-lonl li cita va In ,!~!'1!o~e: : c::;~iti"}!r::i;;r,4 1teua bat• taglia qut.111che ora Impongono li balzo ed ora una ripresa di re,pl ro per Il nuovo lan– cio1 Percht dovre-mo ml.rurare col piccolo metro di un'Indagine da taoollno il gesto del· /'t.roe1 Ml viene in mente Orlonl a proposito di San Francesco In quel ,uo libro .fempre vivo e ·arioso quale è La bicicletta : poi ven• ntro gli eruditi a conf rontare l'orma dei UO· 1trf ,andall t. I /flo,o/f a dl,egnare l'orbita del voatro commino. Giusto quanto nota Sol/lei, che ha ben cono, cluto la guerTo nello ,anguinosa pie• troia del Kobllek: aorebbe potuto .schh::iare la trincea con un poco df letteraria a.,tuzia e non oolle. De,fderò ridonart. au·1talia, aule• ne a Glo,ut Sorsi, a Sclp io Sl ataper e a Vittor io Locchl, un piU complt.to sen.,o CUila vita onde letteratura art e e vita debbono ti· sere ,cnove delle steue vene. Ml pare uaere que,ta lo sua glorio. Al,00 SPALLI CC:I MAR IO SOLDATI A MARIO SOLDATI IL PREMIO STREGA ? Jf-. La sua casa gli somigli~ eh~ ~~o q~~1:n·n:mt st~~~a o~a~~~ dal aalotto BeUoncl prosegue nei suol turni elettcrali . Un ottimo pretendente al titolo .&embra essere finalmente Mario Soldati. l'acutissimo scrittore ed uomo di cinema, col suo volume e A oenll col commenda • tore ,, che ottiene vivo succes... "O. M AR/0 SOLDATI auomlr,lfa per/ella.mente a se .ste,-,o. cloc! al rftratto cl1e di lui ci danno I ,uof libri, I suoi flhn e le cllfacchiere della 1,1.e11tc, Co!a rara. /11fattl glt uo111f11f di h1r,eg110 speuo so110 tro1iPO schla11I del r,etter,olczzo per poter toccare u11a a11te11tlca llbcrtd di fr outc agli alhi; e lo ,1cono1cl11to che li avvicina per la prima volta li trovo comu11I, indi/ferenti o vcguio a at.conda della defonna:lone ch'c u l ,11,bfacorio Q11a11do sono veduti e h1 pantofole•· 11ella loro casa. tra I loro libri , con meno acruµolf o ritegni. Ciò 11011accade- a Soldati. Avete letto I ,uoi libri ? Vi ,o no parl i r,arbaU, mge• g11od, qua e Id addirittura cap:10.tl o leggerm.ente. ctcrobaticl1 Ebbe11e, Mario Soldati è p er l'appunto un uomo garba.Lo, dalla corwer sazione h1oeo11oaa e urL po' folle, che lf aoofra J)t.r casa ,ua come uno .tJ)lri– tato trampoliere ,iell 'f11tetr10 di mia gabbia . Lui 11011 comml11a: aalta. A11che quando di&corre e s 'Infervora in ciò elle dice , ,alta . U .,ue parole si accavallano, ,f fr1,eguor10, formano un indecif rab ile arabe1co; 11ell'apparenza luelda, hanno qualcosa di cnlP"matfco. Un anln de folle. Ma la coso pfù bizzarra ht quest'uomo fatto a zig– :ag fblaoan erebbe vederlo quando 11 china per cer . cart 1tn oggetto cadr,to ,otto un mobile; o, quando ,1 precipUa ad o //rlruf de l vino, tutte le 1ncerteue, lt. tituban:t., oli lmprovvt.fl pentimenti che porta con ac! la declaionc J; dunqu e, la aua plU incredibile fata– lltd co,uf,te nello 1ct.11arlo In cui vive, nel luogo dove obtta . A occhio e- croce, pare 1mo &clierto. Pcrch6. a oc– chio e croce, prima di entrare, avevate mtmtalrnente collocato questa h,tclllr,cnza cosi lucida, ,pe11etrante e– ,co11chufo11ata . In uno ,cena rlo caoottant c», In un fon ~ da/e di tipo e americano,. Co,t f drammi e le malhl• confc Inerenti. E Invece, Soldati ata In una ca,a dove- s pira wta certa aria di chh u o e di sedentario. Una ca.sa da profeuore di liceo. colle aut. tappcuerfe rone. f s uoi mobili ntrl che a Mllario 11 chiama no e cfncèn ,; In• , o,nma. urta 1ce1u,r,ra/ta dlgnlto.ta, grav e, e un po' /unerea . Allora, dovremo co11cludcrt che a11cht Solda.tl tra• dlace- o almeno Incrina Il aolldo lego,ne che cl parve dapprima correre tra l'fmmagt,1e di sè • che dà agli altri e fl vero e ,è~. che al porta dietro giorno ver giorno? A meno che, quu ta ddla casa non sta la rna ultima furber ia. Il &uo c&tremo P"illoco df prestigio. Come Il per, oriaur,fo di r m filo r acconto : che era co.,l e ,otWm ente e fntellloent emen.te vano•. da non ama– re di parlar e del propri , urc e,n ; e da la&clore cht. .tu di loro 1ct.ndc11e un momentaneo velo di polvere-. RO BERTO CANT INI Pag. I FAVOLE diMario LaCava .li-- L'opi nione del cane S u; 0 l':J1 !Ir7I;:!Aaf~:Z~ : si teHevn ,rn tior HO nccade• mia, I parer i erano discordi . Clii proPeNdeva di averlo vi– sto iti Passnto tn1 tli uomi11.♦ ge11erosi, chi affermn va di averlo trova lo al preseHte lro qua11ti u He fossero musi i,. testa l'idea, chi (a11tos1icavo di poterlo incontrare don1oni Hel regHo dei SOtHi, UH cntte s<1lodisse di aver.' lo COHoscfoto lfN gi orno sullo sua strada. f,rr u110stroordi • Harìo scl,er:o degli dd . •Pe. ri, - Ql'OllfnSe - (1gurotn1i chr gli sembravo nalurale, perfin o co,c me, tenersi lo Polf,a e rezalortHi tli ossi– ciHi ! :,, li pizzicagnolo, il gregge di topi e la trappola UNP,.:l:!z!,~dt~ 1 ':~~~.,,.; ; lanciava straordiHnri• frasi di omore n u11gruppo di ,,ic. , oli topi j,i ascolto . • No11 i (ormat2io q11u10 cJir vi of– f,-ol > dicroa, mo.1trm1do m, camPioHr. tr11rro r Pro/11111a. lo, d1i11so i11 111·nrmouica vab• bia di (rrro . 1'01110 dir it 2re2tr dri topoli11i nr era in• can:n10. • Si Polrrbbt i"'mn- 2i1rnrr fotica pii, strinttH• te!• . e E1etratr t vedrete! ,, rispose lo lra,,,,olo. Chi è più ladro? N E~~ J~;~~ ~~:,:r:r~e lo lort'I rt"t,ubbli<!!. 101 ani– male di ro::,:a oPrroia, ottac. cO di furia il suo a,po indu. slr iolr. e Sri lu <hr ti arr'iC• dii.rei sul mio lavoro ! , , tli disu. e N o ui 111, mi /J<lrr •• ri~ ,,,o,t il <af)a industrial e. E co11trnuò: e C/11 Prtttde di Pif' al ,eioriio, t,r.r otni ora di la• voro , io cl,e ri,avo l'utile do t,1111i di voi clu "'" lo date i11 mi1li111e Parti che Ctrto 11011vi soHo di peso. o t11 che i11zordomrtt lr lo ricavi da ,~ solo! •· Era 1111 r11gi0Hamenlo ta11lo dimosln1liflo d ir le dur Porli i11 co11/rsn si misrr o d'accor. tlo, • Vuol dice - ronclusrr o - fllr r11brre,Hn i111i1me, CO· mr mrelin Potrtmo . a .1f,ru di dii avrd bi.tOZHOdi noi/ ,. l banchieri e il denaro N F.1J:?1o1;t' 0d/'"::{ f:!~C:, 11t1:eHit-a110roiionomtM tl ser– roli cli, HOn <i si cr,dr. Fi– {!uratn ,i chr prr/iHO il drNoro Jrlla /llwrra zrnle si outtc• t·a a discutrrr coi baHcJueri . • Per un miMimo d'iNttrrs U chr mi dalr, vi (olt le sia• tue d·oro! •· e Ma HO! - rist,ondtfJOMO i baHchi,ri -. Cl,i più ONI • sti ,li naif Ti rrslitu iomo iM– tatto, CON l'atzillnta /ler(iMO drtri111rrusr! , . e Ab11satt drl ,,cio coNdorel Vi fate ricchi o mit st,ue/ lo t1r11ro. r voi ci (aie sopra lo scrocco!,. e Noi lo scrocco! No i cht dobbiamo dar, il 110.rlro satt• r:11r ad 11.tura, Prr r11adag110• rl" <111alcosal Co11i111i11ie pre. <a11:io 11i, molti at:coriin,enti , sollilr s'tudiol Scrocco nr mi umbri t11, se vuoi cl,e le lo di, a cl1ioro! •· I" tali rrcif,rochc aCCWJ.t di sr rou oneria, "o" si capivo dii tJtl r.t U razio11r. Il dt,coro prr <011tosuo. cominciò o ri• tirarsi iJt1brottcintr., nei t,ro,,ri , a.rutti , i baHclii11ripa Partt loro, cl,iusrro a poco a ,,oco l'li S/lortelli . La conclusio,c, fu che a11ando lo scro ccoHe• rio ero crssato, laHto i bo,t... <hi,ri ouo,cto il dl'ltoro si trO• HO rlimi110Ji n v icrMdo. MAJllO LA CA.VA D El diciotto poeU rac• colti neu·antoloata, val• lecchlann curata da Pnsolo. almeno due <Corsnro e WenzeU scrivono de.Un poesia di contenuto di· rttt.a.ment.e rellgloso - ln Corsnro che '= pret e, a !!fon· do, anche .se cl0 non rlsult.a molto chlnro, dogmntlco - . 1.N ~ A.H 6I.NE A U.N ' AN T O I. O G.IA D.I. lli t..':J.O'r'.l' O PO..IE'.ll'I li-- dire , più conftdemd.a.le e pr1- :~tlv:J::::~~:e ! l~IC:~3~ la poesia neg ra; e Slrnort, semantica mente, è Il Dio dJ tutti, di una col1ett.lvità. di cui Il poeta può Cani lntet• prete con un minimo di Ptt – &0nallt.z&1Jone,e può prestar• si a. preghiere con afondo sociale, ~our 1 niuue11~1~~ 11d1 !1\RR1n~:r 11 ~i motivo dc, divino almeno no• mln11lmentt non compar e. menlre tutti ,:11 altri undic i, 1nscrlscono plu o meno fre• Quentemente o necessnrln• ment e li termine e Dio , nel tC'55Uto llnauts tlco delle loro n ccollc. A ,•oler su~ to deft• n lrt ~m maril'lmt.'lnte quel Dlo•pRroln. si pot~b ~ro rl• cordat e I due lenn lnl estre• ml di UI\O l'ile.MOe tono t te · ligi~. e naturalmen~ acon • te!-~lonale. nella Pietd di Un• gam tl e nelle Invocazioni verbali di QuMlmodo. Un Insistenza della voce "Dio,, nella nuova poesia it liana ~~a' ~ri!6 p\i ~~~~ara~i esse~ puro Jlolua 1,ocJs, di appar ire del tutto 1ratulto, evlden1'lnndo l'Ingranaggio della dl~rulone un po· 11. bl• tud lnarla. del pat ta Il tavo • Uno. L'esempio di poeti ve.rtt• ment e ~ ll1lo..'-l - è mCQ:lio dirlo subito - come Ellot o Plguy o Jo s~~~ Una:arettl. qui rest.n quMI del tutto lnat . t\vo. ~I cinque poeti perfet • tam cnte llgl al ))rimo coman• dllmento, tre, Budlgn n, GI· ~llo e Ougllelml sono I plll r:r~ ~~~sf::,/ rr::et~f :== guerra. non ha reclstrato In loro l'nrtannO-'IR corsa all°u• mano e al facile che caffit• tt.rlun moltn rN"cnte produ• t.lone poetica: e 11I cnplsee come In ~, la e let.tcrntura, aer,•n a prolejlgerll da certe cadute. da ~~ effl'rve11cenu un po' dJ c iue.eto libro che in genera.le tende all'aputu• ,a., all'e&p &n.slone, Il e Dolo• BiblioteL,a Gino Bianèo disperata . di rlctteR a.s&IIJan• te del divino tJUlche se Dio non ! nt'lm.lmu.o nean che una \ olta l: e un testo Mcor11 tlov anU t. que.,;to, ma non ntl se.MO di sperimentale o lne• !-p!'C SSO,beruil In virtù del lOnQ emanante. attrav er&O un'c fflcace, del rt11to, me dia– zione Iet.terarla, dall'u ~~ n.za sentim entale di un gio v ane dt l '24 che ha vissuto per intero I traumi e le nevrosi dell'anteguerra, della guern. e del dopoguern. ma vi&suto. Intend iamo dUT, lntertonnen • te. racendoll cotncldere col gran de traum a della propria senslbillt.à davanti. all'agget– Uvo che nn dRll'lnfanzta rl• chiede un·OS8Cr:Ml va lnt.erpre• tazlo n e e che, com.e nel suo ca.so. è un nume che si placa solo s e lden tJ.flc.at.o col TU divino. Del due poeti che plll do• vrebbero Interessa.re Il questo norr;t.rodlscorso. Corsaro, sin• cerame nte. non lo compren• dia.mo: o meglio, la sua sen· AUllit .A (In t.ermlnl letterari ... 11 &uo dann un:tl.anes.uno) cl sembra Incomprensibilmente usata. come materia le per una 1lorlflcazlone del CT'efl,toche In pratica ha ben poco di saero : c'è In questi vera! floridi un oulml.smo magari ~vld~~~to m~u~ ~r dft:r. t.anti3mo. Paolo Wcrw:I ln· vece si. presen t.a forse come Il poet.a. plti mat uro dell'Rn· t.ologta: maturo umMa men– te: li mezzo let.ura rlo tt st.A infatti In lui spes.,_~volte In• glustl neato. sopratwtto In rela.zione con l'lmpeKno cOel seriam ente dichi arato di v Q.– ltr obbedire al esllen t.lo di Dio , (e O sile nzi o di D io, devi portar mi - laegtù fin dove I timi di non sanno ,. Invece una fondamentale ti· mldeu.a re&tAl ancora iJl lui: mancano nel suo ml~lclsmo le best6ll mle e le pa\lt06e confldmze con Dio del ml• stlcl. Cosa sia Questo Dio di Wem~l. st:mllntlcamcnte, non è ancora ben chiaro: ogni tanto si peru;.erebbe al Dlo dell'c Allegria,, per CA· plrcl, rimesso a un e dopo,, col predicato verbale al fu. luro: oppure a un Olo da nlrvMa, non ancora crlstlR· no o cattolico: oppure a un Dio nege.tlvo {eR te, silenzio. resterò fedele,. e rinuncia al gesti, la.scia le pl\role, .. ,, e Portarti voglio In me come un seg~to: - Tu nvrRI tan· La pietà dR non pl'lrlnrmh.l Ciò che tefita assodnto lnve• ce. RI di qua di tutte le con• traddlzionl non risolte nella llnguR, '= rnttlvlt.A di questo Dio nella vita quot!dlMa, e non merammte poetlc,i, di Wmzel : è dll notttnl Infatti =1~ in !'::n '!n?~=~ •u1n~~: t.ruto uma.no• dlvtno non ala posto nel termini abituali di 1mperfetto•perf etto, con tutti I presuppcstl moralistici che l'antinomia comporta, e tutte le vigliaccherie, I i>rocrMti• namentl, I rimorsi, ma plut• tosto nel tcnn lnl di lncom• pluto. e non con un'ipoteca :~e n;1:;;~ t Die~ur":r1:11,!' ~ Il fatto C". he In que!.,1 ven i di Wtnzel manca la dlspe• raz.Ione, o Il disagio, e cl a1 rlLrovl ln,·ece abbondant e• mente la serenità. qua,;! una forma di lffl.suale. benessere {ooncretat.o In cert i endeca• aUlabl dolcemente vlgor061): l'inquietudine armoniosa, m– somma. Del rest.o, rimane da dire che Il Wenzel ha. In· dubbla me.nte trovato una ter• m!nologla ln molte parti nuo. va per esprimere IR vecchia situazione mlsUCtl, dotata In certi momenti di lmpresslo• nantl !regcheue. o.\ i~:::!°, :~u !ft 1 :r 1 :~ : dici poeti, sinottica mente : Coatantlnl: poesia molto an• gosclnt.a, febbrile: la voce e lo, vi toma come una nota plll 11.lt.a,una registra zione più RCCCSR di Rffanno {eDio, Dio, plet.A ti prenda - di mc, di noi che li mRttlno - rltro vR tra.qnatl - senza gperanza ,). Del Colle.: è tipico li fatto che non U6I e Dio,. ma e SI• ;nore ,, varlu.1one, per coe.1 Diana: In quet1t.a J>06Si• morbid mente dedlo&ta all'ln• Canda e alla memoria . Dio ha un suono tenute. attonJ• to <e Quante volte, mio Dio, - M>ll0morto e rinato? t ). ln Dlddl, Fontanelll, Landl, :fe~~l~~t ),Fa~brtpr!lbl:mu:. la pttM:nu di Dio non è che accenn ata. motivo di tbn – chenlamen to. ma. per eogl dire , &empre. pront.o a lnva • detti li ter,to, nella perento• rletà di una citai.Ione, nel• l'abbandono di una e&clama• t.lone: pen.,lero che a.ocompa• gna sevet,o e Ufiente , che matura. Una conc luatone ? Noi bon la PoNlamo da.re In sede cri• tlca, nè. moralmente , cl aen• ~a~ou~~1:i-d~u~ 1.zf~ f~: diamo che questi P oCtl sotto la. trentln,- glungkf\O al loro e Dolore , doPo que~ta e Alle• ma• · Ciò che a noi r~ ta da fa.re sono semplicemente de.I– le constata, Jonl: per es., quella R cui Abbiamo accen– nato nel COt'30 della dJva1ta- 1.lone, !°Incredibil e attualit à del problemll religioso, ma ne.I c11mpo del dlssemlantl o a.ddlr1ttura eretici ala nel Rnmbo ~tes.,o della chle.&a, Ma se questa attuallt.à, que• sta frescheu:a. QUtftl&ura:en– .za siano Indice di un r1com– pon; \ dell'umano dopo Ja Cri• al dell'uomo moderno o desii strMClchl, disperati, di que– gt..11. crtat. non è certamen i.. facile calcolare. rr E1\• rAOLO PASOLINI
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