Fiera Letteraria - Anno VI - n. 8 - 25 febbraio 1951
/ Domeni ca 25 Febbraio I951 LA FI E RA L E T TE RARIA I. 1tf. noca. le traspari va dalle L ORENZA u.scl di casa e gambe, olt re U polpacel o e di- a piedi si avviò verso la LJ t di• m05trava la rett uccto. che le ' stazio ne. Tramortita. si n TUCC0ll O ratt..eneva. Sorrideva immota --~- ~---– prendere la sua missione MA Rl c,LLO GA LLIAN st.rada del suo marti rio, sem- estrem a: t:orn are per l 'ultima CJ pre la stessa. orgogllosa, sola volta alla sta zione Era priva con un segreto negli occhi di ros.st :tto, aveva la.sciato la svelati: invece che o0n fiori, borsetta a casa , mancava an- . * era Inghirl andata in tutta la ~~~le:~P~~t ! 0 ~~eg,~~: stroik, Cester/i eld, sciolte e alme~do ~arr embo> ed aveva ~:~~1!:u:.~ 1 ::t: ~ 0 6 1:r~: le faceva bene andar e a pie- pacchetti chi le _vuole, oh, oh, aeClSO d1vendicarsi: era no ve- clone, ritro se alcun"', altre di, muovere gamba dopo gam- oh, le Ca~ el scwlt e o,a pac- nutl alle mani. Poi un grup po gementi sotto la pressione ba, prend ere insomm a un in• chetti, noi vendlmo l A.meri- si era allonta nato, e d'improv- della dt lei p~-rsona. 1 selclati dlrtzzo Qualunque. Un vestito ca>. Sino a riudire le grid a viso, celato dietr o le macerie della città le dava.no moven– battuto portava indosso, una delle !lgllole, scalze nel gelo, dello.stazione, qualcwio aveva ze lmpaccia te appen a. le stes– sottove ste lacera, sparuta, ne- andar su e giù da mane a aperto il fuoco. Fernando sol• se che in altri tempi !'avreb– ra di sudor e; le scarpe ave- sera, infervorate dall a sorte tan to:, del gruppo, non aveva bero porta.ta all'od io: ad OS:nl vano risentito dell'uso forza- avversa, con nello stoma c ) un arm i, era rimasto immobile, sobbalzo il petto dava un ac- ~o~ eil :narclaplede della sta- ~::~:~: 1~ ~C:~~t~~~ f~ ~elg~~~r:a ~~ ·a1!1e~~c~~c~~~ cenno d1 movimento , &d ogni stremo e aveva ridotte allo voce, Quella voce che ella, la Un prolett1le aveva colpito SC06SOne 11 sorriso si muove– saper d1 Le S:!:reva alla fine madre, ha messo in gola alle la donna . A ca.so . Lei del re- va come fosse stata la bocca po e una piazza, bambine, a che esse fossero sto non era una passant.e un arto speciale .per pren- \"',:::-~.:-~":-...";,..~~~~ -' . ·, ·~-~,~,~-\ ,,_, ... '~.,. ..... >~· ;, ~~·•;i~j/~ .~, LUIGI Bi\BTOLlNI - et. 1l01tn a Celle Llp.re • (acqu aforte ) I,.~ I :· , · t \ ', , :' ,:1 ~~:~ f~l:~~n d~~!\o spalan: dimostrate di altra stirpe, be- qualsiasi: era una donna che dere , oltre che cibi, atfet tJ: ti di donne disecam er:allet ne educate dalle suore, range ne aveva saputo di quel me- e le sear:pe, anche i,, sue ricevimento di e e dl a parte, insomma. e cantassero stlerl. Quasi quasi nel leggere scarpe, che facevano parte cose strante~e da =~va~~o~: dunque a suon di musica sa- negli occhi di quella gente rl- carna.le del suo corpo, ai agi• pllluzztcare da ingoiare COn era il gergo delle altre. Fra curva su Lorenza, 1n un ata- tavano e talvolta si tocea.vn• maestria eiegnnte e sar bbe poco anche lei, Lorenza, la vico spavento apatico, nella no attraverso le punte rò.se e bastato ella avesse ehe madre sventurata che fino a superficie acQuosa dl quegli Il vestU.o faceva conca doP" qualcosa a Questo O a ~~!~ P<>Chlgiorni fa. ha vigilato il occhi si poteva capire che un 1! ventr e, fra le gamb e, dand<' l'altro, perché tutti l'avrebbe- traffico, anche lei venderà caso simile non poteva occor- I 111uslone al passant e che l• ro guardata bene in viso ed adesso robe ta nto da sfamarsi rere che a Lorenza: era una donna avesse orma i ftn.lto J' avrebb~ro capito che madama per but tare il corpo su un del complotto, una della genia, suo giro e si fosse sdraiata t era finalmente sola. materasso in una borgata del- un'altera donna che si erari - godesse a tarsl spingere fra hanno fat to alla fronte ? E' Jlll? Hai dormito abba st.anza: d6 fra&i, occhiate , scherzi di zava la veate e con la veste Qualche passante la osser - la periferia maUamata della dotta anche lel in schiavitù. l mortali , in Quel palanchin o caduta?>. a.dCS80baata, no? >. alcuni giovani e preae forza. ascius:an 1 11 occhi, curva. vava, qual cuno si voltava per- città. e Che diranno i figli?> - adornato da ghirlande e fe• e Sl, è caduta>. Alla sera In cu,t tornarono Ar.rivb alla. fine il carrett i- 1mp,1a..strata cft1. pi&Dtto, con &lnoa rimirarla: doveva avere Qualcuno levò un'attlsslm <:1. pt~ngeva Norma. stoni naturali . e Ade6SO?>. i due agenti e inte rrogarono no dei fichi secchi, delie colaticci fin 69 tto le gote, e una cera spettrale: i fianchi voce, poi silenzio: ma Lorenza 1 fhe sl fa, che si fa?> - Improvvisam ente Rocco fu e Sl adesso, poco fa. E dev( per la terza volta il padre, mandorle ama re, delle noci , sedlmentt dappertu tto 11 vi– s'erano lmmodestiti • il seno non si fermò, avanzò ancor,\ s d sperava Ciccione. E sco- preso da furor e e ad occhi dormire ancora perché se no allora, Quando sentl . parl ar e delle nocciole n pad r on so le.rio e camuso qualche il ventre larghi si ~rano ri: sulla piazza della ba:Ot.aglla. teva bta.nca lafaccla: una ruga chiusi cominciò ad urlare: cE se si sveglia la fronte f~ d1 morte, 1l piccolo si preci- aveva di iià u ·o.a.ao r06S 0 .J goccia Lmpenttente 0 Je vtbra– strettl; le mani avevan messo Un altro grido efferato, strap- ~ ;r~ttt.a gli aveva aperto che siamo alla fiera ? Via, via. male, comincia a bru ciare>. pttò nella camera vuota e il ca'P])ello grosso e rubl~n - va au1 mento come di una cicatrici e non dovevano levar pato a viva forza dal foudo 81 . te via,. - e comtncl6 a smanac- n mari to se ne sta.va ad alzò 1 pugni contro I due do dello steS$0 colore del na che abbla faticato tanto a t guanti per non lasciar vede- del ventre . al d& svuotare e e llavver la pollzla. >, - eta.re di Qua e di là. e Non dosato cont ro la par ete 1~ agenti dell'ord ine. Era di• so. Cantava qualCOIS& In sor: camminare duran te due por . re Quelle scottature che ava- render pelle sol& un corpo da di':;' venditore di manda- l'abblamo comperata di sot,.. ter;ra con le ginocch ia sul ventato un demonio. Nessu- dln.t. e aogguardava di già la n1 e le lacrime l'avesser o eu– rlavano ancora più li flore gigante. Lorenza continuò a r ~ Q 1 m to Fe d terfugio nè la vendiamo> . E petto' In uno scricchiollo che no riusciva a calmarlo più. padr.ona del chlo,ehet,to dei data tutta L& mancanza di della pelle. Era stata usata, ~lnare. Ed ecco altre grl - disse i:e r::'a ee~ca g:~ d~ uno ne spinge lontano: ad un non si sape va.se era.no di ma- Disperato piangeva, si stra- fiori. Anche la padrona. co- sapone, l;asclugamano che mangiata. biascicata forse,~ colp~su colp1Jl Piedi, di tutta lapglornata· cLa porto altro rapl il capp ~llo che get,.. ni, di ginocchia. o di den tl. pazzava tutto, menava cal- mlnc tò a cantilenare; poi per hmehe eet!.l.mane era troppo amata, ecco: muo- len~'Qual=or ra~ vto- a ca.sa sua to ma&ari a brac- tò oltr e: un altro per uno I vetri degli occhlaU era no cl a chiunqu e gll si fosse av- spruzzò l'uomo del carretto stato usato da tutta la fam.1- vendo 1 passi, sentendo vicini rono incontr o spa . cor- eia>. • • scossone si rttrov6 rlneulonl opach i di sudore. Non aveva vicina to. Torn6 poi presso al e.be rispose Questi tnvlan- gli&, n eonr.:, agltat.o, U caos la staztoQ,e sua . il suo mar- tate gelate O :::=:pa;e~- In cosl dire. stando sempre c;lno alla parete della strada . più bocca. n pastrano arri- la ~adre e disse a brucia - do nella. bocca dl lei un enor- .nel cuore, l'indUferen.a det claplede di osservazione . 11 spa~ento· borbottan t O in ginocchio stende le brac• MormorU. accenti di offesa. vandogll oltre n collo l'uo- ~ 1 ° B e Dunque, anche tu, me amoroso fico secco. colDQuWnl. la ootlzl& 1In· fanale accanto Il quale tante S& e sca ' ano vta s O qua co- eia sotto u e'orpo della donna ma nessuno fece gesto . L'as- mo era curvo dentro u~ nic- rava. E 10 ti facevo U e Pa. freddo cl vuole un pronlla avevano dat.o loro volte ave\\'a sostato o sul quale al petto Pi'! mercanzi~1!::~ e la solleva; POI, con la donna sembramento rimase nel fon• chta di vecchia stoffa sgual- cappello di velluto e 11 letto goccio ,., bof~nchl6 u pa- un'aria d1 cam uffamento al era appogglata, ecco. ades- Non domanda nulla saluta sempre sulle braccia, si alza in do della stra.da a vedere sva- cita. Si distolse alla. fine dal r and.e e l& maglia. spessa e drone alla donna. che abboz• troppo naturale , s.loch6 fa– so, U ricordo di essere stata appena e continua a, I piedi 1n una accorata prova nlre il cor-teo pesante, con du~ torpore e rlusel ad alzarsi. i comprav o anche U ca.val- zò un IO?'l'iso e lo seaul subi- cevano pensare che, d'lmproT– solo del marito le appar iva nare inflessibile ans i ~~= di forza, Quindi si 1ncamm1na.. ragazzi uno di Qua e l'altro mOE6e qualche passo ver~ 10 e tu andavi a passeggio tamente nell 'osteria accanto. vlao, per v1zlo d1 aorte &1'• nemmeno giustificato più, meno di sapere' che °:sa ac- V61ta all'angolo, seirutto dalla cU là, e Norma che ansimava 11 materasso O Siccome la oon me, il ouardfere . Ma io Nell'osteria le sedie erano an- vena, ll padre, ckp>sto. il quasi avesse perduto il merito cade dietro la stazione · cose ciurma che si ferma; Per- e Fernando con le spalle cur- moglie. dato 11 Poco spazio e fa.celo il guardtere, lo sa.I, eh, cora su.I tavoU e un garzone , bambino, avesse soorperch1ato di ouella sua antica onestà. dl tutti 1 giorni. La ge~te ha nando continua a cammina.re ve e 11 rivendltor e che aveva l'asembr amento del corpi, :a.n::· lo ~i che io faceto sbadigliando a bocca spatan- il carro, aperto la cassa e 81 avvide che 1 tram non fame e cerca di distrarla 1n col fardello sulle bra.ccla rudi, preso 11 turno del carretto . aveva le vesti wi poco alzate, o dier e? · cat& ,accudiva alle faccend e aveue gridato oon la voce Pag. 5 VALZER di • mosconi /EGO CALCAG NO sa- D prebbe scrivere, tn certo .tt:n.w, la migliore e let • tera da Roma > paufbl – le: di 11:na Roma i:virtlcolare ma non la nuno viva e la peg– giore df tutte le tra.tf igurazlonf e I travuthnentl <U que,ta no– stra lenta capitale Uallana, che sf giova, In tale maestosa len– taza, di Innumerevoli ,tfaccet– tature, anche ,olo umane. an– che un po' pl'OtlfncfaJi; e qual• che volta, ruilla vartet4 delle cose che accadono In una me– tropoli, addirittur a bi.uarre . E e Tempo di valzer >, u.sefto re• centemente con le edfzloni de e Il Tempo• (è e I l Tempc,,. quotidiano, ed è la pri ma vol• ta che questo giornale n è fm• pegnato In un'lmprua ed{to– rlale; e quindi ha dato - ,em– bra - una gran de flducf.a non solo a Calcagno, ma al pub– blico df Calcagno, pubblico def e mo.1conl >, della radio, d.elle rl vf.ste), è in d.e/fnttloo un ln– termf nabfle dtarto romano, scritto giorno per giorno, ,u tu tte quelle piccole co,e, che dopo a~ colpito la fan.uuta e la duUUftd. ricetti va <U uno ICrittor e, pouono ue:nfr rlfla · ,e <Uref pacificamente, Jlef' la lor o vloo lm portanla, "' vn pubblico df largh f.sltm i ffl'ofl Un diario e .tui geM'nl », na– tu ralmen te, è quu t<> di Don Dfego. Non ha nulla del ,a.– pare chl"30, un po' muff ito , vn po' morbo«I e maleodonln • te dl tan ti autocarteggf , CM restano rad monolog o e nel rapporto fr a autore e pcgiJ&a; quell a volta ~ diario come"'– brfocl per U ,rubbUco, I in– contro col pubblico dl tattt f ceti, •n incontro amano , Udo, pautfco, conestu e ~ – mntt d'una forma podet'epti• ,colare. Quuti ,uoi bozzetti conclr.l df o.,.stroafOftJ attuali , hamia rl&enuto for temen te, anno pe, anno, df tanta materia dram • funzloI\11.vano Quel giorno e Qua.lunque modo. e Rbaa fra come una rellquta; lo segue Quando furono sotto la ca- con cautela massima, tre- Fernando, 11 rivenditore ~I del mattino con la pena flll- del ctarla.tanl: e Venaa.no, ai– non ne volle sa.pere la ra11o• schiavi,., diceva il marito. Lei, flnalmente anche la ciurma. sa, si fermarono presi dalla mand o nel gesto le allungò aranci, ?i'orma. avevano g1- e& di tutta la persona. IJDOl'1, vengano a vedere eo– ne: una carrozz ella muoveva anche Jet. 51 sente ridotta ad E' il momento ln cui anche paura.. ~ paura u aveva af- oltre le ginocchia. La fissava rato per una colletta fra i e n meuo utro famoeo, _ me sl muore oes1 >, e quei verso la stalla col vetturino ri- eaere schiava: schiava lnoe- i due uominl terml al e&ntone ferrati, tutti assieme, di ve• ora, con l'an tica ammlrazlo- rivendltorl della piau.a e ordin6 il rlvendU1llolo e tut..- paallacct di tigli Irti avreb• torto a cassetta. Ad un certo de adeuo, con l'antico passo del Collegio muovono 1 paasl, dere 11 p1ccolo Aldo. n ma- ne, cupo, chiuso nel viso, aveva.no portato al marito 11 t1 e due sedettero ad un ta• bero tenuto mano. Ma ciò punto dovette accorgersi che delle gentildonne. mentre pen. distratti sempre, col baffi tor- rito , va bene, le ragazze an - s))arrato nella boc:_ca.; senza denaro. La. ca.saa. di legno volo. non sarebbe' stato poadblle, la città era quasi vuota: 1ne- e una bomba vorrei settare mentatl. che; anche H. più grand e, dl.St.ogllere 10 sguardo chle- costava un occhio della te• Claudia al amclnò al chto• fone a ractone della pre– gozJ chiusi. spogli gli alberi, In ptaua grande. M'hanno 81 alzò allora la voce ra uca quell'occhialuto studente al- se appena con un aesio del- sta . D mar ito, per trovar 800 , preae k> spruzzatore 10 sena del flallo manlOre nel• da u~ chiesa di alzava sino spogliata tutta Intera. adesso d UD venditore d1 aranci e tero, va bene anch? per Jul; le due dita nere di nicotina QU&l<:he att1Ino di riposo, be· tntlnae ne-ll'a.cqua geh.ta, la comWn.. d1 quel p)Vanot– a mezz aria una nuvola di In• ml vendlco adesso faceto le mandarini: e Aspetta, tu, ma. per Il piccolo Aldo lneu• una sigaret ta Il venditore veva. un meu.<>litro di vino schlzzò Qualcosa contro I to altero e Cip, oon 111 oc– censo come da un camino ca- cose da par' mio,., e incede . E aspetta »: si mette la giacca teva paura, a. ricordarlo. gll offrl una ~!gar etta nazlo• che gll rimordeva poi la co- fiori. Ella tn Quel momento chiall offucatt,, 00D 1& barba sal~o. Le automoblll. rare all'an golo della piazza . sta per mentre Fernando continua a e lo non ce la faccio,. _ nate. Il marito l'a.splrb su• scienza.. A sera. tardi Loreo• od16 a morte anche 1 fiori. hma:a, oon 1 '.C8Plll1 llf&Clll, anohesse : qualche -Jeep, due v9.lti.re 9.uanao un'.Q,ltro nu9.- camminare, a.fferr& le stan- "'I . 11 rlvenrllfor.e '\' blto H\t'Utta"' Il mozmoe sll f8. fu rtvestJt& d_egll abiti e~e Ayeva pr:e&a un'aria abaraz- oon le r=atodente, il otre oamion ·eorrevano a per. \f~ irià&'·s1, a1r,fstrf6 ''a\mei.à ghe del carretto. "1lo 1muove, r1l r, f.'Clo7hou\ -,;~-- ")lri9Q ('•t ~ b'fflct6~ 1 •1tffl '1nserisiblJ~<:Rj L PC!~~a . fu' 1 calzati n_u<Wa- ~ di ~.tvertlment.o Si &.r quale non ft pttl a DUl· Dlep Clalaapo dtftato, due o tré '' motoca:r- ~r\à · 'e sf ammazz&no mado.• carretto cigola e QU~ cigolio ·~ nemmeno .>,r - \:l1 ~ ,...._~ a \J. · ..i.a tnénf.è <!.è11~ $C&h>e ·c'hè"'~e- dò atto : · gu • la se non o d1 tn.ftJ'SO CM rozzette semivuote, con gente ma. 'st ammazzano>. ' adesso disturba 11 padrone; si C1cclone. E ai ml.se a sedere\ d e ~I ilb::~: J l ... ~ cava &1 piedi; in testa Ù tram d:"ò rva eolo UD m1ra1'& ll padte !OODun bar-~.,:: polfflmhas =-'°~ ansiosa di arrivare a desti• e , avvicina a Fernando e gli co- sul marciapiede . Fu Ferna.nd ~ v men · sa eser · fazzoletton e a strtscle sgar- · a. un vaao un lume dl aeca.n,tmen.t.o mlcl- na, nel irO da pii problema - nazione . Non le tornava con• n! ammazzino un po > manda: e ferma>. Poi dice che dette la decisione a tut- Usci poi dall a sta nza; Cuglant l che aveva porte.to maszo di garofani rossi. e 1l d1ale e 11 padl), prova.va . sul- tici nvo~mefttt. Parlare glor• to doma ndare la ragione di PC 1m Lorenza . c~ost facciamo ancora: e ferma> con una ti: sollevò la donna tra lt seguito dal due uomin i. men- sempr e sin dal primi gtornJ mbe 80tto braccio e, ~ldendo, le Olla quello uuardo e di- no per gfOrno a "" pubbUco tanta miseria e deserto della Pr a. Io non e entro , e tutto strana voce lontana , di rem1s- braccia. e cominc16 a saur e tre Norma cercava di sve- della piazza . n marito uan- ti allonta.n6 . Scanton6 subi- ceva. aottovoce con un eenao dalle colonne dl "" QUOtùUa– città: una ragione doveva es- an~f1 bene. Si scannino, si stone, di incombenza lmprov • le scale. C'era venuto una vol- gllar e le bambine bene sve- do 1 figli stan chi nella' :a.me - ~- Prese la eorsa , raggtunse di pre ghier a, soffocata dalla no, 8'gnl/iCC partecfpar e fatal• sere!. ma non le lmportava ~e no a sangu e, si calpestlnc vtsa, di educazione atraordl- ta e non aveva dlmenticat.o glie e Danilo il primogenito ra. vicina 1 8 llin 1 l angolo opposto e di oorsa pressione del figllo piccolo: menta al pr~leml e agli ai,– plù nessuna ragione. Nemme- a carne. ,. m~ che importa?> . narla: tocca 1 frutti con par- la porta di Quella casa sl- che singhiozzava senza. ru- In terra e ~ ffato 00 ea~do ::rt- a~a 81 vo~tò ,,;t 1 fiori sul e Che cosa vuol, a che pen- :C~~e :! ' ,t 1 i! 1 :/,:tg f:eb~i ~ no più col cuore ascoltava . se ~ voltò 1 ali angolo. simonia e con valore, apre in gnorile ad un temPo e strana . rumor e con tutto se st.ess.n, viva. loro il pensiero aveva :_ 1 1 · ce~ ~ ln ~~la. oc si, Danilo?> <U certe cos~ potrcl ,e mbrcue ~.:l:':~t";~:1~:~e1':n:;:ir:.,~ mo :,.~i:r~el~ u•~:.:_eie•l; mezzouno spazio lungo, mette DI•~· 111altri; meno li Clc- gli oochl In odio. aperto la finestra _ ~•era la girò :,i:;..;., ':~na .':'c~ eAnoora a nulla. Pra qu&I- r,;:na,:: . . ,.~ ':,""; /':' ':lJ maggiore profondità l'ari~ che tutto il corPO. Cadde a terra, luna , c1 si vedeva. ehtan.- di orto vecchio e celebre, alla che &1orno, sl, penserò>. valzer,. come a un. ~mrn - togtleva al cielo: in questa faccia. In a.vanti e. se fosse sta- ~ ment.e - : nel petto della cui cima 11Mtava una barae• Sino a che arrivarono sul· to; a un altro e documento •• sorta di atrofia nemmeno 1 ta ancora per un attimo viva, t donna &veva rlJ>O,ltouna Jet- ca lercia di pioggia. e muffa . la piazza . n me-reato era nel ,e P011Jlamo, dopo t tanti che piedi sentiva plù lontan1ss1Inl avrebbe pensato: e Adesso m1 -è l tera ; poi, nella disperazion e Su quella collinetta eolo tre maasimo tervore. Tavoli da ne. 30no w ctti. E, quu to fa da lei, proprio n~l fondo della vedono le suole rotte, Questl , ~ -~-- nera.. aveva baciato lunga- pini strlml.nziti eran rima- gioco funslona,vano ; vendi• ~fu r facere, '%tg che t e ~ persona. cani, anc he le suole>. h.1ì'!'""'.r~~.:!~~:....,L...ti)qr, mente la. bocca fredda , gli stl llles.l dalla furia devasta- tort si avvicendavano senza Cfcg;lr:e:~ ~ 1 1:f!~::' i!n:: La rinnovata v1Slone della tq) . occhi, 1 dent i, la gola, 1 seni trl ce e sotto la breve colllna IX>S&: lustr ascarpe strofina - nl, a un documento di Roma. vastlsslma piazza le dette Il. · ) ~,.''j ;.~~~ \ S,,i.J -4 i'l- ..,_...J ~ vuoti. il ventre cereo, si era stava. &neora. una buca as- vano gamball dlplomatic l con Un altro pregio _ e potre b- QUalche sollievo. Sl accorse r, 4 ·1 1 ~,;i" _ l disteso accanto a Jel e, te- sai profonda procurata da ardor e; s1 vendeva.no noocto- oe es.tere un ai/etto - cu anch e di Qualcosa che prima La caduta. della donna for . r¼t-t; },. r...s" -, \\ ne nd ola str etta al euore oon una bomba che non acopplb, le e fichi secchi, torroni e e Tempo di valzer» è eh.e no• non aveva osservato : la scan- mò 11 panico in tutta. la con- ~ , ,,...s"r-1'(" ' ~ 1 n tutta la forza, l'aveva un ma. mandò all'aria u cemen- sapon ette, sigar ette e dol- i ~uò/i/;e: un Ub~ del tanti. eeUezlone dl alcune scritte, la t.rada. Dal fondo della piazza IR I , ,.,l .-- ~ "Jt) lrll- .......;__ poco rlm.plccloltta . Intera lato e la calce che schlzzaro - eluml, con accanlme nto, con cM nCal~g ':;;°r;{o è :~~ ; rottura di alcuni fregi e come il rosticciere s'avventò sulla 4J,, ~ ~ ~ ~· ~ Y . "1::::1~._;;,~ n~ tf,~~St CO:~ S:i°za ~- no sulle case elrco.,tant i, sul- furia, nel senso che blso· ef/ettf un modo dl vl.tta e gfo- :\~~~nU: f'~~d:~n~ci~~re1 :f:e d~ll~~~t~/ t;: ~~= ? i •~' ~IL, ' ,, ..... IJ t1,~ ,·. . ,) .. ) : a.,/ ~n.Ut.rr :s: e egt1u~o: :~ r:~• i! ~~:r::i ~1i~ ! :',r:r::~i:-~: ;~/ei 'i:o';,,~':°t,'g_ =::::1t = d1 antiche terme e come ran- vlnastrl si ecellssarono nella ;z ~ W \ 'I;, 1/ _ .....,,.__.,,.=~..., ~ poteva pensare di doverla. ab- no s'era lncammlnat& verso seguaci erano alle calcag na ; lfmo della comunicatione pcn• ttco coUeglo del figlio sovra- strada che menava all e Vie!- ~ . _ ~ •. \ ·, 'i/, ✓,: ~~ ç "I bandonare dentro la terra. che la disperazione. araldi segreti dovevano aver 1ibile, nel limiti .ti intende <U stasse con In sun.mole austera nall: altr e Quattro donne non riteneva pii) madre 00- Arrivò tra felata e livida a dato l'allarme: e Fra poco !: n~rt:i,ru;::~fco,!, l 1 ::J:; e quasi t.orva ogni altro pa. scantonarono subito. Una fl- ~ , h I I..... mune . ca.sa. : c'erano due uomtnt. Al ptove >. Era. l)a.SSa.ta alcun! ,e spaziati In in.finite OCC(l.$10 • lazzo. Dal punto donde co- nestra di sguincio fu spala.n- ~ 't · t' ~~. J \ •......,~ - r:;· - -e- Ma la mattina P!T tempo portone sostava un'automobt - istanti J)l'mla una. macch i- nt quottdlaM. E, del , uo cam - mtnclavano le bancarelle t ri- cata, il capo di un prete ap- \ ,,_:.' h •n~ ~ fj; 1 l""\ Claudia , la figlia maggiore, te ner a. Nella. eua vuota rl• netta. della polizia con den- po, cosa che non accade a ta•- vendltori urlanti, le preÌtch e, parve e scomparve. Un senso J ~ ) ' J • __ ~✓- 1 , ~ ( ~ _ -:-. _ usel di casa e si avviò verso suonavaDO colpi di mar tello: tro l"avanguardia gallonata . U .tcrJttorl che sf occupano <U 1 gluocatorl, da una delle stra- di magla prese la piazza: un ? 'l!IJ., •'4ri;· , Jl\ ,.-. ~ . ... la piazza principale del rione Cla.udla cominciò a respirar e Non si tra ttava di grida, di co,~ molto serie, del ""° com- de che circondavano intera la facchlno di stazione comln- I _ I • , / , ,lt ........ t - ... ~-- che distava Qualche pa.sso secondo quel colpi 8'avven- vocifera zioni per merclmonJ o, poco:,"~~te,~one. rl stazione. ella comlnc16 a cam- cl6 a correre a perdlflato tra- dalla casa. Aveva trova to un t6 nella stan za; ti. mamma di stipulazlonl di compera. e piega zJta°'m!~fe n!'~~;!;rt,: min are con passo più sicuro sctnando quasi sul petto il • ma• bel nastro nero col Quale ave- non c"era ph); era diventata vendita, ma di url a add lrlt. colari sottllf, si ,volge da uno e pù veemente. Un"afa alla carrettlno. E sul corpo della LUIGI MONTANAKINI - e Dllerno 41 Ro va Incornicia to n capo: ave- di legno, della forma di una tu r&. e Compro e vendo 81- $J1Untoche pare banale t1er,o ~ola rav:va a:;.: 7.ar: :, :~~a:;. ~:n:ll~~~:~r~~~~~~~••;.~~= In cima al carretto la cassetta clone. che aveva 11cuore In Quando furono nella ca- ;a li; ;: e~ l .t:r: ;:.np= ~~ :~ ~..:: rine~': 1: ;.e ~~:~ ~ ;.;1; Cd'e'!'ei.r~n~;:ri~o ~ ~:':'i:,:, •~~7:~~~ !u!~ d~";' ~alc~:\iot enia . Ecco· rembatore , due sciusclà, la del soldi e sul coperchi o pone gola e non aveva modo di mera. ~lelna, U marlt.o do• e Chi avrà amm azzato ml~ 11 padr e se ne stav a in un an~ cinque lire. Le Vubblne a 0 t,.. tato 1ulle cose _che avvengono ll, 1 s~I am ici antichi : a.nche vecchia Norma. Rocco. Il ven- in ma gli aranci Più mat uri, esprimersi altri menti. mandò. madre?,. _ si domandava e g:-0lo ool piccolo In bracc io, tanta. Cioccolate dell'Amert- =~~,:;~ngfa,i~~.\:n ?C ::,~ se con loro non aveva parl ato ditore di arance e mand arini le grosse aran ce delle aquali Premette Norma li botto ne e Dunque? >... Inta nto si era. appostata al- tutti e due lnebetltl ; U pie• ca Latina >. le, molto splrlto ,o nel ru'c, umf. mal, avrebbe voluto conoscere abbandon6 il carr etto e, curvo va fiero. assieme con 1m nd a- del campanello, che non suo- Ma in quel momento era - l'an golo della piazza net pres- colo ma nteneva una mano Le urla si attenua rono, poi dore. per tuo e per segno la storia, sulla donna , sogguardan do al rlnl più dolci ~ adtpen~ sfat!1. n6. Evidentemente la ca.sa era no entrati t due agenti che si dl una pompa di benzina sulla gua.ncla de1 padre; gli si fermar ono del tut to. Quando Questa è la .tensa.ilonc che tra gica e ridicola assieme del carretto , mormor ava: e Ma SI avvicina qu n a dr:'3 n; senza luce. Il rivenditor e al- avevan<.<detto con voce lm- ormai In disuso, ru gglnltn. altr i flgll asp etta va.no . Ma I rivenditori furono convinti sf ha dal .tuoi puzt. D'altr a prop aga ndis ta di stoff e che chi l'ha fatta ve~ ?sep mar doitsollev\ la ro~ na. 1 rsa:d el lora bussò con le nocche, pia- perlosa: e Fermi tutti. Sia- Era presto ancora, ma la fio- In tut,ti era vlslblle un senso che era let a passar e nella ~:~uigl~ f1 P/f/ 1blico, que. adesso non aveva Quasi pub- ca da tanti r 10~ d cr a ne o t:~z o n: erl~v;rut ta per no piano , dolcemente , attlz· mo della polizia>. rall\ era giunta già con le di attesa - come se quella sua macchina nera (e E' Ma• senziente. E m~tf ~ e${cort: blico: del giornalaio che com- Madonna, per a a onna ... >. carr e n · cor a ano La co- zando l'orecchio. Il silenzio ceste <.tl fiori. frt11ehi e 11 non fosse stata una conclu.., dam a C?he J)ll&Sa> - aveva fiutano di essere del .suo pub- mercla va di nascosto· del rt- Fernando non osava tocca• un ba che ltO ~ 1 · Ti a 11 era di morte nella casa : Qual- mettev a a mazzi. net vasi di slone, - spa smodica e tlran- gridato il Ciccione); quando bllco quando 31 danno delle venditor e di cosmettcl e petti- re la donna.: fu Norma lngt- mltiva si Inca d na. r che tonfo sordo negli appar - IV latta poi con una p,ompa ml- nlca, e gli oecht spiravano si vtde correr e nel fondaoo arte, scorrono J)Oi le .tue n- nl e scartoffi e femminilt a nocch!ata che levò Il capo dl car retto Fernan o. tam enti M:canto. dove per le ntma cospargeva d'acqua t una. fiamma. torva, penna• della stazio ne un giovanotto :~e (ah, mal sottile del e mo- buon prezzo <cQue.tto pettin e Lorenza sulle.braccia, con la parte , ade~o semichiuse, si Quando non cl sono soldi fiori che brillavano tutti d! nente. pronti a tutto e nes~ e tornare sempre dl oor3a fJ ;::;'h 0non0 ,:, 10 ,:e:;ttrovaroi non lo tocchi troPpoforte, sf- sciarpa led ~r r gò li sudore III . Intra vedeva la persona de; è difficile assai portare al cl ' una luce Interiore, Il cielo e&•ouna visione più sarebbe rlu- con fiori raccattati e get- elencopdi ;,,.,;,,. cma':11::: gnora , al trim enti .tf .tJlezza, su:. di SS:ingu e a I a ro1:it;: Il : ~ Non appe na nel rione Il pa.drone o della padrona di mttero una creatura che no~ sendo chiuso ancora, e l'al- setta a distr arli. tar lt sul carro ; quando - .tlone mondana , ma anche ~ blt o >). Via via. sino all an- f: .gra~; ert~:~ canelgse~ o·, si corte o s'era raddoppiato. Mol- casa in sussiego, In allar mt> è più viva. Suona quale sa- ben alta trapela ndo appena • e Slga.rett.e am erica ne sclol- ,arridere di certe cose che trl ttca usclt.n pr lnetpa.le della pose a sedere In terr a e co- ti ragazzi segu ivano li fere- o in una circospezione. crileglo od offesa all'umana dal vetri della città . Nessu- V te e a pacchetti> - tutt i rut::!::zc!. dette, t: non del ~ zlo~!iC:~r :'::i ~i ~taJ: : mlnclò a piangere sconsolata. tro primaverile; tutti voleva- d Stavano tutti nel dubbio dignità caricare sopra un le- ~~C:.fu~ enf 1 ~a: ~:::;;: ::!: ~'!{ 0 ~ 0 :.:~;(a'.'1'~ 1efr~n~,1v!l: Certo, Il tiro di CalcagftO alla no 1 h hl e E' stato Giovann i è stato no sapere ma nessu no rlspon - 1 dover rlmanere con quel- gale carretto Ja person&. • SI doveva seguire la cassa 1 ost .tua IOCfetà, e 31)eefalmente ai SO sostai:,• qu~ c e v~ o Giovanni• - bla..;rava li deva. Una campana. Un alito la morta sulle braccia per amata che non ti rivolge più ;: paura ~ I giornali\ I ~t sino alle scale e al portone eu~~ 10":.1c~:°&11 de!l radre suol colleghi , • di quelli eh, ~~~!u·~~ d~ a~a~ t Ciccione. di vento gelato da lontane ~~~ o"~: nto r~:'~ ! n';Zra~la parola per l'eternità , en- re~. u~~nten!: e u":.: ,o~ta ~j per tutto U tragitto sino ai movimento ge.;,.al~r!er::, ~~ 't::a":::''•P:;cr;'fco;:,: :;f,; ti netta vano le scarpe con ce- e Ma che ne sa1 tu ?,. - rl- monta gne. Un sentore di ne- re.ti po P iraJe nel campo comune, rl• sogge2:tone di sbigottime nto campo. Cosi quelli fecero pas- macchina. Con le mercanzie e borghe.tia ,. di una intera ,.ett,e americane. del ta nti che spandeva Rocco - e Statti ve. Da dietro tutti i vetTi del- plec':io eg,u:P:;r~~ 11mf!~i~ ce, e\e ~ numero del loculo e di allar mé che vinceva sui so passo, nel ronzio del mo- In mano, alcune sopra glor- città , e non come ceto borghe– prlma occupava no quel loca- Izitto. Carogna. anc he tu.•· le nnestre la gente guarda A I l . boe r . ~g~ bo . con e ue penose ma ni sot- dolore non appen a provato tore persistente . Non c'erano nat i, altre dentro scatole di ,e. ma ?Ome a un flllnco fa • te· la lott,erla era bendata e Ba.sta> - rispose l altro contenta della meraviglia. pr a ia, mr a a e- terrare la spoglia . ll mecCR· appieno. L'avrebbero segna- che loro , Il padre e l figli, ea-rtone, altre ancora tenute :~le cleJI umano egolnno e del· coine per un giorno di festa minaccioso. C"è gente di valore ancora , ca t_X>~ sor l nul a. Poi ran - nJsmo più astruso e più com- ta a dito, l'avrebbero guarda- soll al mondo. La ma.dre t~- dentro le palandrane gonfie ~;:a~ i!~~·-d~it!r chi dul – e dove cominciavano le false e Creatura, creatura!> - come nel tempi antichi. Svo- tolò. Damm ela. è mia> . pllcato sta proprio nel cosl ta oon soepetto , ne avrebb'"- neva sulla forma della cas.sa o i corpetti rinserrati O 50• dl/encur,i ? ato .tenza c~lonn e 1ncastr ate nel vivo sibilava Norma. l~zza, come Il giorno del- Fernando si chinò slno a detti trapassi umani da que- ro riso nel cuore. Quasi qua- l soll fiori rossi della figlia pra. il ventre , anche le fan- Dovrei parlare in ultimo del– mattone allegorico. fra un o Un fatto di sangue in gene- I arr embo , lf spolverino di lui col far dello, glielo mlse sto mondo ad altri mondi. si come figlia di mal avita; più grande. Uno ne mante • ctulle, come Fausta e Livia, le sue qualitd letter arie, glac– spazlo e l"altro, ecco 11 muti- re fa accorrere folla da ognl Ferna.ndo. C è gente che vor- sulle bracc ia tenere, sostenen _ Aldino v-0leva aspettare per pure, In quella morte. ella . Ja neva in ma.no la fanciulla: accorsero dietro 11 padre e I chè questa è una sede non. di lato pedinato dalla sorte: ecco parte della città: è una cu:!n- rebbe compera re frut ta ma dolo sempre: arriva rono cosi semp re 11 risveglio della ragazza si s?ntlva mlsterlo- Innocentemente se lo sareb • flgll, tutte ad una ad una . Df:gsc ~>nlrl ma di lettera~ura. Gnocca delle antiche pagno t- sltà, oggi, è un nuovo allarme, non può. Ad una ragau.e .. t.t.n ad una st~ spogUa, dove I mam ma e la vegliava. la vi• ,c:amente coinvolta, lnt .,ressa- be fissato fra I capelli. Ad Sicché, dopo pochi mtnut! , 11 cosa. ~: ::c'{~~te 1 ,J~ 1 t,.1:'.. telle. la quale vPnd"vf\ ades,o è la speranza di un tempo ml- cisposa e allarmata 11rlv _n~ bambini s_ ne stavano st r~· gUav1a, la curava, le lavò &n- ta, Quasi addetta alla morte un certo punto Aldino tolse iato sinistro e Il lato destro tlcamente. ml arrendo ·subito con B'lff f'tto cioccolate e ca- gUore. Stavolta la piazza rl- dltore dona un mandarino . vaccati In terra su un ma1· che .\ viso e le mani. le vor- della mamma. sua. Ma rab- la mano dalla guancia del della. borsa nera erano vuo- alla abilita funzio nale def ram clle america ne: ecco le ma.se vuota. Due uomini sol- quella, affamata. se lo rlJ)One claplede chiuso da tutti I la- tò un poco di cibo acca-nto al brlvidlva di odio e di ven- padre. gli s 'addos.sò tutto al ti. Nesuno del clienti nem- e mosconi•• a tal punto da nn– grlda che ella conosceva a tanto sostavano vagh i al!'an- nel petto: sembra ricevere un Li: Norma fece spazio fra i materasso; le parlava spesso, dett a quando pensava al mo- viso e non si mosse più. Qufl- meno del clienti ablt~all si foderare la letterat ura. Parli per difiato: e Sigarette del goto del Collegio, mllnl In tn- pezzo di Lorenza. dormenti e nello spazio rl- sorridendo. celiando: ma do di potersi vendicar e ma la positura tog1teva la vlstA mosse: alcuni tolsero 11c~p- la gente che va comprando Monopolio zlgh.irl nate, cinq ue sca, baffi tormentati. rntor- Ma Lorenza sorrid eva col 1tretto Lorenza trovò posto quando entravano nella ca• come è quando, ma soprat- al padre. ma. questi conti - pello con clrcopezione: altri :r~ 'lJ::':::»intereue _questo H– lir e l'un.a., quattro per quattr o no alla donna nessuno seppe suo efferato sorriso gtova-nue. Una voce disse sola: e No~ mera opaca o una delle so- tutto perché: o, contro ehi? nuava a. cam m1nare regolan - salutarono col vago gesto sia· con cuia~ c~~:na :M ve le dò a fumare»; 0 ancora parlare: ammutolltl tutti ave- Mostrava al cielo li\ chlostra voglio svegliarmi. lo >. Poi relle e Il fratello maggiore o Asprttav& Immota , e guar· dosi col suono del motor e. della mano . 51 lncammln _ e Tempo di valzer• ~ $enul– c ctoccolate, cfoccol ate e cara - vano perd uto l'abitudine di bianchissima ~el denti: po- nulla; Aldino, Il figlio picco- Il _padre addirittura. q,llo:-adava Il giorna laio da una Nessuno aveva con sé un faz- no tut ti pa&.."O pas.c;o. al:u~ e namente crepu.tcolare. Ma noi melle amer icane, • 3/ama tevi, dir la loro. C'era stata uoa sava per lln'ult1ma fotografia. lo, sulla madr e, prono , l'ae· un Ira sorda lo rap iva verso parte . dall'altra Il ba.neo di zoletto: sotto gli occhi ten "- si velarono 11caPo· altri ave / or.te rivolgiamo alla memoria ~=~~ s~'f:;;~;11 ~l~~:~::r1~'. ~~o~'i:d~l~~l~:~t~\· ~:~ftr~'. :, ~~~f;l .~~:t.m:i~ ::~~~.;; ii"'~!. s:I :· 1: ~~tato'..~1 ~ua1::'~fi:."nev'." 2 :':.'.s:e~rta 1'.~ ::~ ~~,;i: :~mJtJi::~ ;!; r:n~-~~;~ .1e ~~,:eu~e ~:; >tARCELL~ GALLIA?; :i:,.;::::;::.:f' 0 tal["~~=co~,: l'ululo perfino éhe ricordavano per una partita di sigarette : adesso per un'ultima vendette denti. e Perché dorme tanto ? t-J delirio. la prima volta In vita sua asciugate: quando propr io ~en~~~~ 0 ~,,i:' 1 ° $1 rlvolter eb- nlla gente « camel, L uchf - uno aveva sopportato un tre- personale: un poco di carne - domandò - Che cosa le e Ma. perché non ti ~ve. sentJ di essere bella; ricor- non rea:geva più Carla al• (Continua a pag. 1) MASSW O FBANCIOU Biblioteca Gino Biànco
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