Fiera Letteraria - Anno VI - n. 8 - 25 febbraio 1951
Domenica 25 Febbra io 1951 LA FI E RA L ETTE RARIA Pag. 3 AX JACOB aveva 68 anni q1.um - M do f tedeschi lo arrestarono i,er portarlo nella prigione di Dran– CII ne e La Citè de la Muette>. I suoi amici, alla dolorosa nottz la, spe- SETTE ANNI DOPO LA MORTE POETA NELL A (E LLA DEL I EGGENDARIO NAZISTA vania >. Laurent Tallhade, messo 1n allar – me da un amico , sf tugnò notare: e Dalla, Dalla . che Dalila legò>. Ebbi, comunque, parecchio successo. Ho sempre fatto del poemi in prosa . o mezza prosa . Quando iO e 1 miei cln• que tratelll e sorelle. da piccoli, si t.or – nava In compagnia della domestica dal – lo spetta colo serale del Circo· equestre , si aveva una gran paura nel salire le scale e con racllltà avevo improvvisato questa filastrocca. rarono d trat tasse di un errore, di un arresto momentaneo e sf dette ro da tor- * no per ottenere la sua lfber azio,ie co.d che, quando il 14 marzo 1944 si $par se la voce che Max Jacob era mor to il gior – no 5, tutti seguitarono a credere che <m• che que.sta nottzia foue un'invenzione, un accorgiment o per f acili tare la sua. li be– razi one. Fu Pierr e Colle, esecutore testa– mentario del POeta, a co,i/ermare inequi– vocabilmente la notizia della sua mor– te: aveva visto coii i suoi occhi la. tomba dt I VT'J/, 21.ma fila , 27.1na tossa: 1m tu– mulo di. ar gill a cretosa con su un pezzo MAXJACOB Signori gatti e Signori ladri, ae et aono Dei gatti e se ci &ono dei ladri . Sfgnort Gatti nòn mi graJJto.tet Signori ladrt non mi spaventate! P1ù tardi, studente a Parigi, frequen – tavo del cuiln l ricchi e avevo fatto anche questa: di legno che porta va. solt anto un nome: Max Jacob. Una bro1tco-pohno11ite, con.tratta ntl – l'umida cella dl Drancv, chi udeva lp. leg– gendaria storia della vita del poeta de « Il Bossolo dei dati >. La morte. seguf– ta a un inutil e, as.surdo martirio, met– teva la parola. fine alla. tormentata esf– &tenza df Max Jacob. I lontani anni della sua &banda'ta. e arden te giovinezza., quel– li dell 'atroc e mtseria., tl periodo brUlante dell e amicizi e celebri e della imm ema no- Ma.z Jacob scrisse pel suo ami– co Paul Bonet, sul fro nte.wizio dell e sue opere, delle not e espii• cative . Ecco quelle dt e San Ma • tor ei >, di e Dif esa di Tar tufo> e df c ll Bon olo det dadi• . :i:t:~io: e, e:: :O! cz!':C!: n;,4 s~~a1;g;ri~ San Hatorel riccio di una cella, nella più atro ce soli - tudine, senza. il conf orto di un volto V I ho scritto assai spesso di quella amico. divina apparl.zlone, origine e cau - Nel 1921, Max Jacob, all'apice della sa. della mia conversio ne alla. rell - qloria e della not orietà, aveva abbando- glone cattolica. Pereh è prop rio la nato la. vita mondana , gli ambienti let- religione cattolica e non una fede ebraica terari e arttstici , gli amici celebri , per secondo a mia razza? perehè 11 perso - andarsi a rinchiuder e in una dt!adorna naggto che ml visitò , come l'ho raceon - ~amera di albergo a Saint-Benoit. Da al- tato nella « Difesa di Tar tufo>, ml sem- lora aveva vissuto poveramente, sempll - brò essere Cr!st.o in persona e, anch e se cemerJ,te, conducendo un'esLstenza mono- dopo, persone dottlsslme in questioni ml- fona ma serena conf ortata dalla fede stiche ml abbiano dJsilluso afferman do che era nata in lui come un fiore wlen - che il Signore non è mal sta.to visto da dfdo e vivo. Ogni mattina st inginocchia • nessuno dopo l& su& assunz ione, almeno va: dinanzi a una ,>aesana Madonna. dt ml sembrò che quel person&ggio tosse net- qeaso e faceva la comunione. ;t~::~ ~ cr:!!icg >Ìal~~ ~è 1 :C~~u:O~ La .tua moda tta, la sua semplice bon- ebraica. non è mal stata una religlone per td., la sua fede, la. .tU4 vita esemplar e fu - me, mentre la ml&na.tlva Bretagn& mi of- rono Incentivo a molte conversto ni. La- frlva, ad ogni istante, l'idea che la sola. re- vorava , leggeva., frequentava la gente del 11.glone fosse la catt.ollca. D'altra parte, luogo, di!cuteva col canonico Fl eurfan e non sono stat.o a ra gionare! Uno slancio con l'abatino dell'antica cat tedrale, si oc- ml ])Ortava.verso Cristo . Ma lasciamo an – cuJ)(loo: degli umm. aiutava t poi,erf, vi• dare . Qui si tratta del rom anzo : « San veva, in r,rof ondo raccoglimento, la sem- Ma.torei >. Come tu scritto? i,Uce eai!tenza dt chi é rttorna to puro e La cara tteristica dJ quella notte di dl- candfdo come un fanciullo e qu~ndo co- :,rr;.~! :e.de ~!,~':.a::::i: u n'!i~v~u~:o :~~ mtnciò la guerra, coi .ruot lutt i e le sue Mi par lavano. Io rispon devo, E siccome la Pene, quando comincia rono le persecuzio- letteratura non rinuncia mal al suol di• nf crudeli e dl.!umane contro oli ebrei ritti , scrissi quello che udivo, e quello che runa aorella. del poeta f,, deJ)Ortata in rispo ndevo. E aggiunsi anche ciò che ve• Germania) t suoi occhi sereni si fncupf- devo, senza. pensa.re a scrivere un libro. rono, f tratt i spfrftosi del suo vUo ai con- Dio si occupa della vita di coloro che si trruaero. Soff riva., pur accettando la so/- danno a lui. La mattina di quell'apparl– ferenza con crUtiana rtusegna.2"lone, ma ztone tu come tutte le alt re matt ine, a af fermava: e Se mi arr edassero, mori - parte quest.o: ricevetti la visita. di un ope- rei >. E ca.ti fu. ~g~a ~: n~ : :~a~ st4;!lst!~:tl~~l~l Paul Ehu,,rd, ricorda una v!sita fa tta sl vede. ora bucherò 11 sofflttol >. Arrivò a Ma.z Jacob nel 1943, in com.paunta d1 anche un altro operato : e D propr ietario un iiovero poeta-li braio che poi fu. de- pensa che voi non potete aprire la fl.ne- portato . Sce&ero tutti a fo.r colazione nel stra. per via del gatti. Vengo a mettervi un &alone dell'albergo e Ma,: i, orto.va la stel- vetro a ghigliottina> . Abitavo un semin– la qfo.lla. impo 1ta a tutti gli ebrei, benchè ter rato, una specie di canti na. che. da quel ::~e:~u~~i~=r ~~e ,,:t~!~w!~~~~;to;,r:~ :: : ;:~· JI : ~ n~1!1:r:~? e:fto~~°s~ na con la gente della sua raua . A un ta - :,e~~~ 0 81 i&1"~~;3e~. ~: 0 ~ :r!~· ::f q~~~~ volo poco lontano dal loro, racconta di Picasso, Deraln, van Dongen, Vlamlnck , Elua rd, un gruppetto di persone , durante e forse Matlsse <?>. e Vorrei pubblicare tu tt o U tempo tennero dei viol ent1 dfscor- del libri Illustrati dal mie! pittor i I APOl– ,t anttsemitf. Quando Max e f suoi amici Una.Ire sarà il primo. Deraln illustrerà ,t alzarono per andar sene il poeta st ai,- « L'Enchante _ur pourrissant >. Tu hai :!!:!as~U JJJ)b •e •dine oon JWO~~ )t, qu~co~ r·U1orn1 acriMJ -Maiorel me'iten - c Permette .temi, signori, df stT1nuervt la. do una corn ice alle note che avevo preso -nano... e c1&e Dto vi perdon i> . dura nte le mie conversazioni con gU an- 1 LIANA FE ILBl ~ 11 i~~:t! ,;8!~t!~rf~ >;1~~ru: 0 i:: CONSIGLI a un giovane poeta .... Un'opera è un'isola lontana: . ci . si . va su nave, in aereo " fflODO su tre frontespi:i u mto cappotto è a mto &cudo, H mio (ombrello E' U mio dtfenJore .. Ho vinto mezzo fran– (co ai mtet Nemici! e voi, Signorine vot sapete dan – (zare? l'lax Jacob, disegnai.o da se stesso COPPA DI SANGUE JA COB Lt idee intorno aL 8l'ockc11 e i cuol'i i11lor110aL Calva ri o. Le 111e sono color dei. lempi, gli altri. f1an110 il colore del sangue. Del tuo av~,10 bev.1do metà d'ima coppo, l'allra l'lio getto.fa sul mal'e. Ne 11acq11e 1m gra11de vascello con ,m a,,.obata vestito di verde iii cima all'albero di. poppa. T1,tt i. i mol'ti l!Cmcvauo sotlo fo rma di 011de. E i daimati 1e11deva110 iL dosso dalle rocce 11ere. che scrivevo da annJ. Eppoi , come cl vo– leva un terzo volume .. ma questa è un 'al– tra storia ... e lung&I ''Difesa del tartufo,, ... vi si parla di un miracolo! Miracolo autentico! Folgorante apparlz.Ione dJ un angelo che, per luna-o tempo , ho creduto fosse Dio In persona, A partire da quel giorno dell'anno 1909, la mia testa tor– mlcolb di tante mal Idee che fui costret – to a. prendere la penna Del resto, da quand o avevo sette o otto anni non ho mal smesso di scarabocc hiare della. prosa , del versi e del disegni. Mi ricor do del miei poemi di fanciullo e di come ml nascosi sotto 11 tappeto della tavol a perchè erano stati aperti il mio scrittol o e I miei qua – derni dl versi. Non aveva mai pensato che si potesse es.sere « homm e de lettr es > ma non pensavo neanche che sJ potesse vivere senza scara bocchiare. Quando co– nobbi Ch. L. Phlll ppe nel 1091, egli ml chiese dei miei manoscrtttt. Riftuta t di mostra rgllell. Lui ln.sistè e ftnl col volerli portar e alla rivista « La. piume>. Allora, m l uscl una !rage che ancor oggt mi atu– plsce, e che veniva certo più dal cielo che da me e Non ancora ! >. Stran a (rase nella ml& bocca!••· Piccola ·stona de H boBSolo dei dadl « Oh! che titolo! > diceva Miss Hastlna s <signora. c scrittrice Lnglese moa:lle di Mo– dl&'lianl ). « In Inghilter ra , sapete , ve lo ruberebbero prim a che esca il libro J >. Si è rub ato ben altro I I poemi erano conoselutlss1m11 La mattina, & Via Ravl– gnan 7, la gente venlv& &Ìeggere 11 poew ma della notte. .. I vlclnl... Picasso , Sal – mon , Ma.e Orlan , etc ... « Ce n'è da rubar e là. dentro ! > diceva Ma.e Orlan. Difatti qualcuno che non nominerò,. quando sl seppe che uscivano in volume, si aff rettà, sot to altro titolo (non siamo a Londra, comun que!) a pubb llca:re una ncool ta che voleva essere un « PMtlcbe > e che non r luscl ad esserl o. Trionfo degli am ici! c:Buggerato , Max !>. Ed lo a Picaaso: cE' vero che X ... è meglio di me? >, e Lo sai bene! gll imitator i, sono sempre meglio degli inventori l > Cos l salvava capra . ca – voll e verità. CIO non ostante 11 libro di X ... è cadu t.o nell 'oblio e li piccolo ""Bos– solo> vive an cora. Conobbe due edlz:10- nl St.ock (libretti gialli) dopo questa. ~- I che !u ta tti\ per sottoscrlzl one dall'&u - re... Rue Gab rlelle 17. XVII , Ml ricor do di una Iette r& di Albert nit baud et, allora soldato al Mlnlste ro de Guerra: « Ml sembra che tutti l dos s siano caduto alla rlnt usa. sull& ml.a scr4- Ignoravo completa mente Jarry e il pa – dre Ubu. Del resto, allora , nella mia vita, la letteratura non c'entra va per nulla. Più tardJ, già dopo molte avve!lture, eccomi Impiegato a Via Voltaire 137 e padrone di una. giovane damigella. Si abitava. al 33 di Boulevard Barbes. Un giorno le dlssl: Ella. è cosl stanca che I ranucoll sul suo cappello chiudono le palpebre. Non è che molto ptù tardi . quando fu accertato che ero fra I poeti Cecitato nel – la. famosa conferenza e Après -midl des poètes , tenuta da Apolllnalre &gli Ind i• pend enti nel 1907, esagero! era da tem– po che raccoglievo poemi In prosa!) che ml sono app licato ad afferrare 1n me, 1n tutti I modi, I dati dell'In conscio: parole in Ubertà, ardita associazione di Idee, so– ani della notte e del giorno, ecc.. e Perchè non tal un seguito al Bos • solo > ml chiese 11 Conte Pr ancols del Oouy d'Arcy, « E' U solo uomo cbe sappia. che cos'è la pittur a> diceva dl lui Pi – casso . e Fall o per me >. Mi cl sono meuo e un giorno, per tele.fono, ann unciai che avevo 60 pagine pronte. « Vieni a cena e portam ele 1 > Furon o lette con entuala– smo I l"u telefona to agli amici e, ogni volta che ne arr ivava uno. bisognava ri– leggere da capo. Dopo mezzanotte , fui rlaecompagnat.o In macchina & Vla Oa– br!elle 7, al mio domlclllo e avevo le braccia piene di fiori. Anche poch i soldi mt sarebbero stati più utlll. Dopo qual che giorno, Fr ancols ml tele– fonò che lui e 11 suo amico Oroeley ave. vano scoperto un angolino vicino a Ver– S&illes d& cui si vedeva tutta. Par igi. « Vieni a colazione, te Io m01treremo >. Eccomi dunque a. contemplare Parlgt da vlclno Versailles . e ... e questa. atm osfera. d'arg ento !...> Sl dissi - a Parlai non c'I pi li che l'a tmo,fer a che ria d'argento! Questa. allusione tu capita .Pranco ls si ml– se a. lamen tarsi della aua povertà , delle eredità r1dotte a. nulla , ecc. Venne la se– ra, eppoi la notte . Dopo sl pa.uò in un hotel all'Etolle . e Sapete che ore sono ! > disse Praneo ls. <Le due, a questo bell'oro– logto antico. - TI piace , questo orologio? Prendilo! >. Per più di dJeci anni bo i,or– ta to quest'orologio, nel giorni dl testa e alle cerimonie : cl &Vevoaggiunto una ltm– ga cate111d'oro. Oggt penso a venderlo ! A cbe serve, quand o si vive da eremlta , posseder e del gioielli? (è come pel mio smer&ldo>. Cl farei 15000 franch i, somma. che durerà quanto la mia vita che sta per 1ln1re e ch~ allevierà certe piccole preoccupazlon.l. « n Bossolo del dadi, non lu. mal reso ~~en: ~nto ml render ebbe il SUO IUP • Anche Pillbu tb ci rientra , percb è il m1o futuro acquir ente YUole averlo..,tn r1cordo di quel romanzo 11 cui sottotitolo è: Plllbuth, o l'orologto d'oro. MAX l t\COB (t nuf. Lfana r errl ) • • CONN AISSEZ•VOUS 7 ·* Un messaggio fra 1 lame11ti dei vivi si torceva110 nelle alghe. L'orl'ibile ge11tc allegra, la piiì Ol'l'ibile gente ll'iste, nella stiva simile alle carcel'i del 93, ,:Li esd11sli, i ca11i.sapie11ti e i gradua ti, L A vita mortale di Max e di Idee, nella quale esprimeva per a dalle noie dell& unifor- le donne astute addolorale . Jacob è affollata di ta - U .suo comptaclmento pel dono, mltl; allontanando sempre, plù Il mmore fatale delle onde std o.gli orli ll equivoci, .stranezu, ma dove si lagnava anche un luJ dalle frivolezze, del mondo 11l' umanità s1,t battello Killocava a ,a,.te. oggi, 11 s:~~m~~ 1 ~ 0 e~:• è~~~ f:°:~J 1 ~:i~o a C:.~!;: ::-n :=n!ù~pregiu dlcato della Un min isll' o di Stato vi leggeva lo sua sorle, dito, u suo volto alterato tlno tre, ai tempi del Bateau-lavolt Serbse 1n prosa romanzi ~ ~1if 0 f !:.;e tulio il satif(lle vusato sul clJlva,.io !~ u=: ~r ~b1:tt:!.~nd~ 0 's~! fe ~~~ r:.~ ~ ~~:!': ·e! ~:i: ~ ~~ u:Si c~~:rld.1 ~~ per questo battello elle s'u ge sull'onde dei. morlif opera di poeta. to diverso, un'altra persona. sco. se se ne toa}le l'arbitrio Bisog11a soff,.ire poicliè bisogna vivere t vedere. Sa.pplamo però che Max Ja . Cl eravamo 1ncontrat.1 pocht della. fantasia ; scrtsae 1n versi Lo maccliia det sa11,:1ce rosso raggiu nse le rocce. cob riusci a spezzare 1 legami volte, 1n qualche libreria. 0 al per lo più In contra..st.o.con le T zdto fremeva, anclie La mia cetl'a, con l'artiftclosltà. del suo tem- tavolo di un caffè. Ricordo che regole della proaodJa tradlzlo- e iL vascello pol'tava l'intera ttmaniM. po e, se non bastassero tanti la prima volta lo vidi, fu pro• nale, e compose poemetti entg_ lo conosco 11110 bott ega ti 11 ta del sa 11 g,ie del Signol'e, ricordi, ne farebbe fede quel prlo alla Rotonde, u cul pre- matte!, a volte addirittura in - ma il e successore> fl'enctico flnale tragico della sua morte. stigio cominciava ad oscurare coerenti, pieni di Ironia e di Io apri re) una. scuola di è U fondo del mto io: U re- dicono: e Ha genio >. La &ca- vi fa po,.re 1m vessillo ddlo stesso colore. ~~~~ev/: 111d~ 1:!•rgc;:,r:;,e1:um: :: t ei ~,1a~\1 1 fre:i;~ ~ ~. C~°ii~~ ~fr t ~~~ n~nacfci1u1~ag~ ~ vita interior e, e ,1:ulla. porta sto viene dagli altri e quind i la di Gia ~obbe nella Bibbia. Il ciclo è rosso OKgi del sangue di Cristo te mise un suggello nel quale soltanto dagll ultimi .sparuti chlona. Per altro, mostrava scrtv erò: scuola d'arte . non può easere originale . Ciò s'appogga su Dio: gli angeli Mo su mc, atturito e addossato a ,m vaso di marmo si riconosce wi atteggiamento simbolisti Quell&~ra dunque wia singolare bravura a scolpi. • • . che è origina le piace e non vanno e venoo,io su tutta la t1el Ltrsscmb1,,.go pieno d, fio,.,, particolare della sua razza. lo sedevo· solo, In dlsJ)arte, ma' re su una materia verbale soda I l rtsult o.to dell a vita in- clò eh, è già. stato vUto. sua lunghezza. Glt angeli so- 1l c111gluale uscito dagli alben Quando il momento cruciale lanciavo occhiate Incuriosite I e lucida come a~orlo, qualche tertore è dt render e perm ea- • • • no ema nazfonf rzane~~~f- no~ tao1!~:' 'f.~,'1~c;~,os1:pf:;~::à d/;~ r:,1:L suo furore. :CZ-:-!v:i:,~~b t!i/~gll~ò r:ta~ ~ ~!~~i d~~~~t~ l~~r: ~~ii ~-i ~::1:s:fu~e~~ c~~~tar! bile. Un poeta. impermeabUe Se let non è ferito dall' e- più 4$t; tc deg :iuuo t • bi E 10 pcllSCl'Ò, Sig1torc clic 1, assa.rsrnano. benchè da. anni si fosse con• periodici del tempo· quello .sot estro .spargeva, tra selciato e non. fa rà che C>Pere super/I- sterno O rallegrato rto.U"ester- sogna, dounq,ue Dicu e~=• 1 aP- L'ar ia del Nord cicatri::;;ò le p,agll~ vcrtlto al cattollce.slmo,bench~ tile di André Salmon, che ra: mattoni , vere pagine lllumina- cfali no fino alla &ofj erenza lei pogg 411 s &u o. oro da anni avesse vissuto nclln ceva vivo contrasto col volta te dalla grazia, qua.si farfalle • • • no~ ha, vita tnterio re ~ se povere ispiraz ioni. Vi so71;0 MAX JACOB piccola brgata di Sain Benolt Ilare, beffardo e rabelesla.no _ ~lsterlosamente volate vi& dal- t '~v enzton,el Ciò che .sal- non ha vita interiore, la aua : :hem:~r:;~, '~; : ::~ ~~~: (Versione d1 Romeo Lucchese) ~fi~ l~~ 1t~:t°s:1~:C venera- f!~ra:J:~~ul;e ~ plà~e~:~~ ledenlco gtar~~ ~- v~ l ar te è l Invenzione. No~ non è poesia, ma vanttlt. verlf dalla bontà di Dio Vi Pure, riflettendo con calma laume Apolllnalre. Ad un trat- Perchè avrei dovuto cercare v I creazio ne se non dove c • • • &ono demon i Lsplrato ri di '------- - -- -- - -- -------------~ a quella .sua conversione, .si to, un tipo magro e .saltellan- di dlssuaderlo, bocciando il invenzione. Ogni art e ha le Bi.sogna incassare a zu11go I ti di d lttti di inca poni- capisce come anche gli sia, te, dall'arla di Pierrot fun&n1• personaggio di fantasia. che si sue lnven.::tonl. L'idea d'u n e ritardar e la reazione P,u ur ni 8 e • pr egar Dto giorno prenderà una penna e Quatlta propria del lirismo frase Un tempo lo facevo coL balenata l'Idea di quel rltor - bollco, a dispetto delle sue era creato da. solo e al quale bemolle o d'un dJest., nel la &i ritarda e pftl e,1:sa vale. me ;;; t.so ,ui O 1 un foglio e fo ra forse un ca- è l'inco.sclem:a, ma un'inco - lezione di formule sintattich e. no, quasi wia grazia battesi- smorne e della cara mella, si indirizzava le sue mlsslve" Rl• :u:~fn :~: k>:~ n r.:~~m~~~ La reazione tmmed'?ta non fs~l:ai:-:~: ar~:::· ess~ :u ~~~ polavoro Tu tto sta nella qua- scie1iza sorvegliata . ~n/~~:rraa ~!i>o!~~~cle~; ;~i! ~~i: :er~:i!m.à.p~t/e; ~~ ed~! t~vr~Is°én:?D:1~er~n~ :~i i:%!n~ 1 d?u~~ e~~e n~~ m: nuova oh ~anto t rara/) vale niente, ma è l elabora- vegliata htà della noia. • • • ricchezza dello .stile .sta tn que• J:?O'· In fondo, n mistero del- Max Jacob , , dlsse, eppoi chle. me egli ml immaginava per ò ( ~ tone Un zione della trcuform aztone Esaminarsi Questo si chla- • • • Può esservi lfr!smo anche sto, e la sua natural ezza, e Il 1anima ricongiunta diretta• se u permesso di seder.si 00 .suo conto, nella sua fantasia pul euf:;t r~ s1ven;,,'4 ·pro- che edif ica e crea. ma rlf le$&lone, doppia rtfl es- fuort del campo della. poe&ia, suo in~resse e la sua piace- mente a Dio, cosl. quando so• veva parlarm i, 0 meglio, dove: Lu\ si erg f,::~ un'idea di me, COC:ine :u ov~ ~ella dimen- • • • sione, ved.ersl vl~re, veder Non bisogna lavorar e di ma non c'è poesia vera senw volezza. pravvenne Il giorno del gran: va affldarml un messaggio che ~~ ~ttraver!ò \~ t~~f= ~ ne di u.n'opera. Concretizza re{ Pensar e a vivere gli altri E' la vita in - crn::,~~oie Bis~gn~r::r:erie ~~· liris mo. • • • ~ic~~~ 1 ~f1de;fde~~'( tia~~:o. :~u:~~va~d~:~:ic:fà c1- che a:11mandavo· I CoUoqui di Ma la vera invenz ione sca• questa parolai L'cutr atto e terlo rc:. • ~~o temp':.p i:Ogna' dige~lre~ • • • co~°J~:g Jf 1 i:r:t.1eu~Ìnt~rl~ vare, nella carne e nel sangue, sua ,reputazione dl mago). Do~ Goetue~!z~oi~lV~~::veeslj tur i.sce da una conflo.grazfo- cattivo e n ,orjo.so Abbia uno • • SI. Nella digestione delle CO• Apolllnalre aveva orrore del che, s'impossessi anche di tut. attraver~ la viva umanità del po Iastrologia chiese aiuto agli ~j,a del Ghetto della grande ne di pensieri o di sentime nti stUe oncre to i n cuJ st parli Ciò eh.e /a un gran medi - iziont rfslede ;l tal ento Lo • pezzt da antologia>, cioè del- te le parole comuni e se lei Cristo. 1 antica alleanza del po- oroscopi e lnftne alla chlro- romanz.tera tedesca Gertrud • • • di cose, di oggetti, di per- co o un grande poeta non è !~enzi ale è di non avere .mt la poesia perfetta Credo che con~e bene la. g;ammattca grto d'IWele con Dio. Anche manz.la Il risultato dell'e.sperl_ Von Leforl che furono per lui Un verso liri co è U r!sul• sone. Ch! fa l'angelo fa la. il numero di li bri che hanno ituti volgari 0 Jnslgntftca,tti • avesse rchagloneTUttavlaÌòbiso- diverrà un buono scrittore E m:onrima:~ (~~~ 00 J;~m:o ~entglre~~e in:~rta, ~astej una rivelazione e che lo com- tato di u confla grazione bestia., dice Pa&cal ed egli letto ma la qualità. della lo- gna an e saper fare c per ciò .sarà.molto polchè vl .sono un II dell I lto ne mas mossero E Infatti • chi ero lo? Solo la co':izaoro.zione qlf dà fa uscire acqua. dal petto df ro v;ta. interiore· la dtge.st10- • • • rispetto dell'arte, Ie~poi ne rl- pochi scrittori che escrivono> ~r \J~~tl~a ra:i;~~ves( ~~~fì ~n;;rlò •d~n:n t~=~ ~~~ Chi sono? E chl er&lui. prima densità . Dio con il Sangue Spiri to ne delle cogn~tom e delle Non dispre2n gli arti coli dei ~~~1~~:re qua e e cosa e a • • • solldale e respon.sabU 0 e In quel nente che avrei dovuto com: ~!iirrerci dato la vera risposta· Matur ità Un'opera mat u.- L'acqua è ma terio.. dottrine e l'inchiesta. crihcf Lei vedrà ciò che di 1m Studi! quindi la grammatica • suo grido stupefacente eOgni plere e che avrebbe fortemente p ~a r 1 1 f rata diviene ser ia. Un'ope ra Molto importante: Concre - L'erudi.zzonc è morto lonta - autore ai loda e ciò che gH si ta retorica, la metrica, e so: Ciò che è &crttto dura vo~a, quando penso alla Cro- segnato il mio destino Difatti, un ~t~o r!e!~'.iufo ~ ~~;: matur ata t rova da &ola. ti ttzzlt na dall'easere un mo.le eua rimprovera. Tutto. via dij/1d1, pratutto la fonetica c~ sslon~, commetto peccato dovevo partire li giorno dopo dall'oltretomba s correndo le suo princi pio, fl suo centro, Concretizzare, • non vuol t11orandi$ce fl co.mJ)O ' cl.ella poichè vf sono pochLSsimt bU0• Eppoi dimentichi tutto • • • ~~v~~~~~nfi~iasl ;r::::::e~j :: \;tail!u~, n;!gsforl'::~o;lag• pagine dell'Antoloota dtlla e la. &ua ffne. Uno stile ma- dire poesui popu,Uta, i co,i- esperienza e l'e&perienza de- m critici Crit ichi Il critico Max Jacob verso 1 campi di con esattezza. 1 d t dare poeda fro.ncue compllata. da turat o prende la propria den- tadtn1, gli zoccoli , ecc , vuol Oli uomin i e delle cose è la Abbia confidenza nella pro- • • • Anche quel che non è &crltto sterminio se è vero che egll lo lnavvertliai:,ent! a 1es.sendo Andr~ Glde, U mio sguardo .si sttd come l'uovo pre ,u.te con- dire porre la voce nel ven• ba.se del talento Non t cer- µria. personalit à quando sara Stile descrittivo= stile sclcn- ~nà~· 6 ~m~~Ul~~~h;ei°si~~: avrebbe 'potuto salvarsi glo• a ' Napoll ra setf.etb~:b~~ fermò su quella lirica, da 01- sf.!tenza &otto la gallina. Una tre, il J)ens1ero nel ventre, e tame,itc con i libri che si formata , fra dieci o ve11tianni tlfl.co . Che è 11contrarlo della nlmo ~I novità) Invenzione. vandosl del favore <U un alta 1913, nella più funesta ora di :re f rJescelbtodfr: i.arte altre ~ parola dev'easer maturata parla-re del sublime con la fan110 le opere, ma nei libri • • • ~es~~- :::i~ <IJ~fvr~ io~!r:~: ' uffl.clale delle forze di , occu- un pomeriggio domenicale, In dt rl~~ello O in! COJ~~:nra°: quanto un;op_era httte ra: SO· voce nel ventre . &ono tra tto.ti olt uomini e le Si ricordi per sempr queda ti>. Avrebbe potuto ganchc di- ~:flo~~itidagl~ra ~~~~~Il OJ6v~~ rl~~a f~:~o~d~i:~ro:~t dell'uL e Connaiuez vous? >. Plccola pratu tto l epite to. , cose e tutto ~lò può e!&c:rc:fra&e: e Al principio ~i ogr.l re: e della descrizione scienti: Amare le parole. Amare una vano avere nne! Passarono cinqueg ~m~: prl- ~eeb~~~f =!fatihe no.~u:_: L ispirazione ! Se credo al• confro ,itato. D altro nde l eru.• carriera c'è un prodigio di fica. Se lei vuol descrivere, de parola. Ripeterla. come un plt• Fra noi. Invece, per anni, ma che rivedessi Max Jacob re norl .si fosse tmbait~~ nella Ma, dird lei, cosi mi f a l'ispf:razioiie? Ma. certa.men- dizione è la memorta, e la lavoro>, serl;i8 con passione e In st11e tore ama una llnea, wia tor- durò un equJvoco che si ma- La guerra Imperversava ance~ w::orona da me intrecciata in- per dere l'a gilità, lo slancio , te! Credo pure che t utti gli memoria è l'immagina zione. E lo.~ro vuol dire solitudine poe: co. ma, un colore (lmportantis - nlfestava pienamente ad ogni ra ed lo, 1n dlvisa militare, ero tomo a tutti I nomi che rt- l'entustasmo? Nien te aJta tto. uomini sono i&plratf. Ispira- • • • · simo). nostro Incontro e persino nello sbarcato dal medio Oriente. Gpongono alla domanda: Con• Io le 1 !;::::(:;!imt~~::1~1~ ;:o,~~~t~::Z~a!7;::.io;edt Non legga. mediocrità. L_eu- • • • Per stile non intendo le an- ~ftbJ~b~ ~f;~ 8 1 1 !· c~~~:r~~ ~!~1n~u/ v~!f;'. f:~i 0 ~~~ :~?:e~e~~~i ~liWc!u ~d ~:~~ 1~0, fonte del get'topd'acqua è pende dalla. persona i&pira- !·a c~~c~~e~~ ~~u:~::dio~~: Il lirismo è uno stato d1 ~;l~~'à;1~!~~:r':~~r:c!~g!:1:; Attorno a.una parola si coa- l~m1;:~Ìo au~=n~l~l~r:J=~ ~a::tte° t~ I l~g?~~ ccolor Ildegarda . Matilde, Anna di compressa, più il getto salirà trice . s~ è ispirati dagli an• s'i!trut.,ca.... coltivi . la sua ::,1:tì':::nusesn::-24 p::!:r:i- en~ : collaborazione del sentimento. gula una r;a se, un verso, una di qualche autore tedesco o na, e n0n si c~lva ben~ti ;g 1 ~~~a:~ rSe:~ll~~~~ ~; in o.lto. • geli, dat demoni e vi t 011111 memoria La memoria e· la t t . , i strofa, un Idea.. Ah. che bel russo. che ritenevo potesse tor- di noi due .sisentisse più tra Bène citato di sfuggita e di • • • • sorta df angeli e di demoni_. chiave di tutto mi creda pron ° a. 1!u rire un espress 0 · modo di manlfesta.rsi! E l'e- nargll gradita. Sempre, con vestito e fuorviato. A farcet0 cui Max Jacob non dimostra L'origi 11alttà vera non .-iuò Ma vi sono genll fra gh • · 11e o.rmomosa. Per evitare lo stile da descrl- spresslone personale è tutto. molta cortesia, Jacob mi rl- capire provvide U tempo· de- dO(>O l'lnterrosi:àttvo di O' eaaere che nella maturazto• angeli. Quando wto ha u11 • • • Le parole che nascono o.Ilo- zlonc scientifica, varli con cu- MAX JACOB spondeva con una lunghissima st.lnando me ad una viti. più .scere meglio di me ' con • ne, potcht ciò ch'è originale qento eh.e lo tspira, t critici St o.n~. Perchè in quel ra son dette lirich e. ra la sua sintassi di frase 1n frrad. di Romeo Luecl'lue) lettera , spiritosa, piena d1 brio randagia che borihese, DlJI. •U..:' JEAN CHtJZEVU:.tC ~ iblioteca Gino Bianco
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