Fiera Letteraria - Anno VI - n. 4-5 - 4 febbraio 1951

Domenica 4 Febbraio 1951 LA FIERA LETTERARIA GA1LLER11A DEGLI ARTISTI[ JrTALJfANI FRANCO GENTILINI FRA."'CO GESTJLINJ - e Aul.orllraU o • Fantasia italiana nella sintesi di una modernità pittorica L'artista ha las ciato i suoi acri ac centi contro il cos tum e e si è vo lto a con tenut i più elevati, con uno st ile de gno di es si e ahhaudouaudosi al suo canto fe1·mo DI JROl\AEO LUCCHESE :'1 IAMO tornati alcune voi- slcchè se Il moto Iniziale del- Il 1ovrapporsl delle llnee e del si è alzato 6 u contenuti più ~ te alla mo.,tra Gentlllnl rartlsta è d1 fonte romantico - colori che svariano nell'aria alti con un tono e uno stUe Ù nelle vaste e ben ordinate espressionista, la materia. dei (cioè sulla tela che diviene adeguati. Egll qui al è abban• a:ale della Galleria Pal- suol quadri c05\ elaborati con- spazio -tempo) e 6i compongo- donato , ma con attento lntel– ma. L'Insieme della mOfìtra è sacra quelle immagini In una no e si snodano in una mate- letto , al canto aperto del suo una tale festa, una eos\ varia aura d1 moderno classlci&mo. ria piena di vita nella 1ua 1plrito più profondo e auten– favola., una narrazione cos\ E di quest'au ra egli s.1è tan- perenne Immobilità. llco, cl~ al suo e Canto fer- ben compiuta e piena di epl- to lmpre111ato di recente che I auoi dipinti hanno casi mo ... sodi gravi, fe8tosl, attraenti li suo spirito ureno ha a;apu- molto spesso una trasparenza Ciò che più ammiriamo og– (da rammentarci Il « Caprie- t.o darci del veri Incanti prczl06'8. ed emanano una lu- gl In Gentllint è la sua rlcer – clo Italiano ~ di Clalkow sky) (Guardate La Cattedrale di ce Irreale. che è la luce pro- ca di ordine, per cui il suo che slamo stati lnvos:Hatt a rl- Son Pietro, ad esempio, e li prla e lnde!lnlblle della buo. particolare llnguaa;s:lo è ormai tomarvt a più riprese. In tan- quadro di Ponte S. Angelo).I na pittura . p~ e legibtl e e può bene ta varietà d.l SO&i;ettl e di de• Più che comJ)OSltl I motivi In questa mostra (se si ec- contribuire alla formazl.one rivuionl culturall e rormall. fantutlci d.l Gentllinl $0nO cettua l'Ecce Homo), l'art\st.a del linguaggio s:enerale del v'è una unità, una coerenza, frutti di ben mJ.suratl innesti ha Qua.si del tutto Jaaclato la moderno rinascere artistico una personalità sempre rlco- di mondi diversi, sorretti da sferza moralistica e i suol acri Italiano. Nel dilagare degli ~~~bt~h!laq~~~io g\~~!~to~ ~it":!1s:e~!n~~ciit[.:~n~? :;~n~os:i;:i~oe ;:;: r::~~~ ~tte~J!n~ls! ~~~~tld~ n~~: f. ~~~ p~~m~~:re ~~:~~~1.--------- - --------- .1 it~e:~~t,;5::, ~n~~r!W!it~ con tanto intereMe dinanzi al freddi e senza sanaue, quasi quadri di un pittore moderno u d tutti nati-morti per la loro Pag. 3 E' diventato romano rlicono a l◄'aenza ~h~pe~:~~~~a ~~~~\fs.1,\l~~ n rnon O =~~:~~ltae v~~~~tc/l;~~tt~:: Boiardo e dell' Ariosto? ForEe, tusltà e lgnorama e non per FRANCO GENT ILl:Sl - e Il Panlhton ~ N EGLI A.V.VI verso il 19_?0, nrl mio paese, clic è q1U'llodi Franco Ge11tl1i,r1,Foc11::a, la J!t'11t11 parlnt•o di 1"i, cltr era of'/'e110 a,1dato a star, o Rt11110, gi(J cnmr d',m uomo che fosse morto dtJ trmfo 1111111emorabikVoxlio dire che lo /twolo , ,:(1 u11rddnt,, i11tor110o Gr11lililli, Hocqucro s11b1to. .\'011 ,-frord() sr allora cf/1 ot·csu già I gra11di baffi coJorr di fo,lia suco chr ho adrsso; avtvo pe– rò 111,rn1 curate fwo all'i11crcd1l;ilc, <lri' muot'n-'a co11 ira:ia, umprr, com, sr fra lr dita, b.-anchc r ("OS· ::t!{;,;::;~/ 1 ;, :fi:;dj:' et~~;;;:;~ o'r~;ri,;a;;r·!a:;~o;/r rz Capodimonte. CrrlM111•11tr era ,mo dei giovani pi1ì l'irga11ti dd parse, e .rotlo _il mo,1lrllo ,-omllKHOlo. f!,.;. gif> furt:J, fnr-lnt•a abiti d, laKliq pa(rtto, come JtJH· no fa,.e ì .rarti dt•1 signn,-i, 11rllt1ciltà di prot'IHcia l~it·n.·o cn11 , più hei ,1nmi drll'a,-istocra=ia, cl,e a F,u11:a è mulo " pm,lificia, r con agfo1:,.afi dì sa11t1 lornli, c,111m1iri ~ bibliotuori. (i11,1 1/e/lt- pill brllt dmmr drlla <ittà rra imto=::ita d'amorr /'U lui: Gt'n• tilini l'aHdO~'O li vrdrrr ,1d triste pola:=o potr-1:i1., dtr::t' essa 11h1t1ll'a, r In 11nllr. dnpn mr::011ntle. ,as UKl[iat·o o lu11Knsoltn lr s11cfi11e.rtn•,('rr In •·in fn,-ga t'd essa nr r1co110.fCt1 1 a il passo lr11to sul srlcinlo. / rnoi p,-imi q1wd_ri f11rn110 tarsflKf( fac11t1111 .. 111nl– to rosa l' mollo J!"Ìfl, e 11udi onrsti, d, ca,-nr b1011do Oipi11r:rm .r1,/ fnirdo 111i11in, e urtr lot·olrtlr ardo lr pr ~parns.rc oncl11 co11 la foglia J'nrn. _F.r_a già a,.. t11 l 0 rn 1 1111a m,rnier11 .01d, srbbr,,,. 11,n, (it_rl11aroia _,n1 l'Ma dè( 1111tn, ,. .ri ,,edn·a ndl-0 .raltt1 d1 arte /IHlfl· .:,11,~. dn..·r Jr b1•gl1itre .ri '0Ut1rd,1110,dopo 'il /lr,ftrt>-. cm, la filolra sollo 1/ braccio, o di f'a1/rrre, d"".'" s1 vo11no a ma11giarr, t.•eoo Pasqua, lr b11drll" _d, Pr• t·ora fri tt,•, con r11mnrt1.ft 'com/}o,:11ir, ~ra /J1_t•11~ di ,:1uti, il .o,o modo di .f_Cl1"r:,1,-e fr(I. J<>_ttilr e '!1d1ffr,· r,·11tc, comr il mottt ·,:g,o e lr all11s1r,,r1 c/1.r gli t1c111- t·ano alla bocca, la sr,.o, al CoffJ drl C1g110 o olfo Ri1rnionc Cittodi11a. fu 11110 Fa,,,:o d01.•r i pittori r i l<"lluoti .uopri– tn110 allnra Ct:a,rne r _8011dt'lair<",1111_0 s,11/" 1t10HO· gra/1c. l'altro lradotto .,, prosi1 do Rrccordo S.011:0 g110, con xilografie 11cl te.sto, /a. P•!l11ra _e la ,11ta ~• Ge,itilini fauva"o rumo,-e. ,\ e, d1scor.s, cl,r lo r, ,:110,-dn<,•0110, i .r11oi corlonri mrttt'!.,a110 ,ma (>1111ta d1 ri.rr11llmr,1to, cltr .sigmfica;:o /ml lo for,110 drlla toro ammi,-o..:io11r. ,ifa nr.um10 d'ns1. per ,,,ss11,10 co.m al "'"11do, lo at·rt'bbt' co11fessato. Clii capitot•a o Roma dal nn.rtro poeu, appeno ~oniato. dova ragg11oglt di 11,j: dicr.:o clic lo O'lln:a 111cm1trato pe,- coso, mo SI r,1piT•a~,nis.rll"o chr uo staio o arearlo, attrovrrso ,t tabirrnlo d, scolctt<" t' di t,io11rrottoii eh<"portano ,u:tlo sua cosa, in Via Marr11tla; testimo11iavo clit :11~ ::.~:' 0 /: s7::d1/~icfi~'Ì dr~:~:icc:::r 1 ~otr :r;::: g,·::o 011_tnrltroltr col coflP<"lloduro, _e ~li. faurm la culpa d1 nt'U<" già immr.sso dt'I modi d, dirr romani 1trlfo parlato r1>1nagnolo Cl,r poi egli torna.ru sempre più di rodo a Fae11:o, ,ll'gli mini .fcgr,cnti, fu 011clu q11<"sla u110 delle colpe cllt' 11011 gli pt'rdo11ovt1110. « E.' divc11talo roma110 •• diat•o110, e torrvo diasuro clic si era fotto l11rco. Le JH'ldie copie dei giornali ldlerori cli_corr_it•ava(IOolM L_ibrr,-10 Pasu,~, recai-on~ s_pr.rso d1ugn1 e. nprodu– =•""' di quadn di Genti/in, che frcrro gridare allo scandalo . Ora io non so pilÌ q11011tosprsso si parli di foi, mo calo I cl1e ogni vol111cl1e io tort10 o Foen:a, o !:;,;;;'~lt:"}~,,:::d~iç.::rJ:i c:,,,1t:'t"ti.e c:bbto n;::;~ d1•1/emO$lrr a Por1g,, e cl1r 1 .s11oiqi,odri siano nei "11,st'I omcrica,ii, sono co.rtt clic li fo11no restare si– lc·11:io.si.Vf'lrrci proprio chr Gt•11liii11i,1111 bel giorno, ,,,,111Ja.sse11elnostro p.usc q11alrn110 dei s11oi quadri: r /11s.ràco.ra dir,·bbttro di q,ulle cliieu t' di qudlr <osr d1c srmbro110 ,ne.ssc su prr ,11iracolo, do un on,:elo o dn "" bombi110, e polrrbbcro cader, <0111111a vc11lola uaa, rnta11do in terra cas1cl.l11cc1 .di cartr,. re ~1 coppe, fa11ti d, .rpadc" utlcbclil. E 111c11lc_-.,1_1 01 prd1- sa di credere cli<" fra u110v,•nti,ia d'ot1H1, 1 fornt1n1 gli foro11no 1111 mon.umr11t~110nei giardini, da vivo, ,om,· {,uro o E11sor i Sltt>I amici di Oslc11do. AGLAUCO CASAOIO pe, 1 1fondo pn,ttamente lta- amaro e festoso subllmltll. gli artl,tl che. co- lla.no dei colori rcstosl e IJ\O• me Oentlllnl. tentano e rle- vtall, e per quel tanto di fan- scono a coordinare le tenden- tMtlcamente vero che v'è In ze e le esperienze - cosi vt- clucuno del suol quadri. s I ESPR IME la propria Jiducia coi meni a cui ,t clne alla vera tradizione - Se In alcun i dipinti le fon- 11 crede: a,iche F,-anco GentUtni, che PUÒ ,em - del cublsmo, dcll'upresslonl- ~tt~~c!.,spJr-01:~t~n:i1~~~a/ bra,.e un morali.sta amaro cM ha .scar,a Jiducia. r.1:e~~el d~i~~ 0 a ~~bf~~ dirittura flagranti ,possiamo nella .serietà degli uomini, con la .sua Jedtltà. ed una quel clima artistico e quelle fare per lui. senza timore di tradizione pittorica viva, dà o quel 1uo mondo, a quel- risorse di stile che e&prlmeran- danneagtarlo, I nomi di Cha- la sua ve,ui dl critica amara del per.so1UJggio e delle no Il senso di quest'epoca, l'e- qall, di Kokoschka, di Roua- cose, un ,enso che le Illumina di Jiducla umana. La spresstonl libere e nobtlt del- ~- d~~~am~t!~fn~:eil~~ Je.stosttà den.sa e controllata della sua .struttura pit• ~ ~~t~~nv\~f!'t~~,r%r:-~ ~~ comprese. aNlmllaLe, lntelll- torica, unita alla rappresentazione un po' amara , un che la auotldtana vita est.e.rio- Rentcmente Innestate e amai- poco scettica del suo mondo lirico, dà una ri.sultanza re potrà svolgersi su t.onl e 11 ;am11.te dall'alta vena pittori- precisa, ,copre una passione d'a,-tista tutt'altro che nvelll d'una vera civiltà. ca ch'è nel mondo del nostro scettica o negativa. L'lndlvtdua lLsmo presso un art!Ata. VI sono critici che si Gentl!Jnl è uno dei pochi pittor'i che ha ricono- gran numero d'artiAU ~ onl ~~~t~1:i1ìo c:.J~~~~ ~~t~:~ .tciuto e avvalorato nell'opera l'esf.stenza d'un ben de- ~~~f ~~ :~~~~~::: vuole neanche nasconderlel , /mito mondo J>tr.tonale, d'un se:nttmento intimo che, nandost continuamente sulle ma che c'importa di dove ven- a contatto del tempo, at 8VOlge tutto in un racconto riviste giunp:e soltanto all'lml • ROno I suggerimenti d'ogni ge. entro Il quale poulamo scoprire non POCO con,rid~ra- taztone dell'lmltaztone di cose nere a un pittore. s'egli sa far- zio,ie della condizione umana dell'uomo 1noderno. Le Imitate. perchè l'l&noranza Il rientrare nel suo mondo e sue cattedrali che comervano tutto il 1apore del loro loro è hle, e 8misuratamcnte nel suo modo di vedere e di valore ,torico, ed Il .sempre pre.sente raJJronto d'una tronfla, che "5!1 neppure più si ;i~;~:e?e, soprattutto. di di- umanitA attuale avul1a da quella storia, riprodotta ::~fl:~:c: f~~aii~':\, ~~ Quest'ultimo Oentlllnl ha 11-ella .sua miseria quotidiana, ci dicono molto di tutti figurativo, senza alcuna. orl(O- avuto e s'è lmJ)08ta, col suo noJ. nalltà di contenuti e per di arMde mestiere, una evoluzto- Ma queste , cd altre con.siderazloni che ti potrebbero più pesp:lo che pedestre stl- nc da pltton, di alto ran110. /are, il loro vero .signl/lcato, la loro vera e/Jicacia rap- llstlcamente essendo di :i1ettl- La5dato uno del suol aspetti pre,entativa, la trovano nella .soluzione pittorica di ma mano e raffazzonato alla fe~/~~~~J:~ 1 ~?as~~~o ;~: eccezione, cofm(I- df Jiducia. Je,toea, d 'biteutgen.za mo- ca~~ ~eai!!., •t~ 0 c:.!,ve;~ 0 v'~ cabro-esp~,lnnl~ta di En~or f:;::i~ 1!ll~e!~~:.u::~• :;,. c:;:,~~~c e~pr::t':':sec:e~ ~; da rare, rlffUM'dOa uno stile ~~~~"~!~:~~ff1t~~~Je~~~: pc,- acce11tuan1e il 1igiiiJicato reale ed U valore ftgu- ~~~~at;:~MO d:ag,:{dlte~~: ata mostra ritroviamo que5tl rativo. trar! <lmpresslonlsmo e cubl- duc ricordi soltMto nell'Ec- Vi.silando quc.st 'ultima mo,tra di Gentdinl, 1e ne amo. espreastonlsmo e tonall - ~r ~:~et!mno~:~i"~n:r::~~)~ esce con un 1entimento /e.sto.so e amaro intieme, e col ~J: ~~!~~ ~~! ;/:m:: Gentlll nl si è volto a interpre- ricordo d'una vi.tio11e tnten.sa di tutto il mon do che mo rintctilmo . Un sintetismo, tare con accenti d'lncont~ta- ci è più vicino. Il colo,-e di Gentilini, come quello del ben Inteso. Il quale nutla ab- bile poesia ora strana e allu- pittori più oolidf umanamente e pittoricamerite, è Jan• bla a che fare con barocche, clnata. ora aorrldcnte e fc- tasia che non degrada o allucina la realttl, .semmai la manieristiche deviazioni for- llce, la vita deJ popolo roma- sotlollnta d'una lirica per,onale che l'impone e cf mali comoostte. Un crande e- ~oon~~g~ti~l\':m~~n:;~ ~~~ auggerbce qualche cosa che volentieri 1i ricorda e ,i ~it~ra~ ~u~~ :i~tett~t~ della periferia di Roma: e delabora per proprio corito. cultura pittorica Ce non sol- auella di alcune provincie lta• Potremmo, anche con Gentilini, sottolineare alcu~ tanto pittorica) lo troviamo liane. dell'Emilia e della To- ne Jratture polemiche eh.e riteniamo utili alla chiari- in Kokoschka. icana tìOprattutto. Jtcazione delle Idee artistiche, CUile po.si.tionl cM .ti GentlUnl è ,iunto In questi Quan do Gentlltnl osserva li confrontano e, no11 df rado, li combattono: ma 1arebbe ultimi anni al ,•ero proprio vero. lo traduce con la ml!l$1- un discor,o lungo che poJ i Jo,-,e meglio lasciare al 1dnteUamo. Il suo JtnsuagRto è n'~~i:o~ l~~r~lv:Òm~ 1~t tempo ed alle fmposizioni delle opere. ~ft~~c:e~!ro~l:a. 8!~a ~t~ VI e forme pl1LStlcheche a~u- GUG LIELMO PETRO?\'I permette di esprimere la. pro- mono l'alone ma,lco del mlt.o. pria pel'$0nallt.à tn un modo FRANCO GE:ST ILJ11; 1 - e La 5plarrta > vivo e duraturo. Ancora. qu1 e Il, egli moetra la corda de_l suoi pUlentl t~utl. ma plu spesso eRll, preparato com'è interiormente e nel suo me– stiere, rende di una pittura davvero ortt:losa e Incantevole le sue tele. E ora tentiamo di Ulust.rare gli aspetti particolari di que – sta e.sposizlone. Dlvld('rcmo I quadri In due parti: nella pri– ma quel dipinti In cui rltro – via.m.oI temi narrativi di Gen– Ullnt, nella seconda I suol ca.ntl. Nella prima comprendiamo I quadri che interpretano la vita romana odierna. Con a– mabile Ironia ti pittore cl de– scrive la uqezz.a un po' ,re.– ve del popolo romano. Cl dice che anche nella miseria que– sta gente. all'ombra del gran– di monumenti delle civiltà passate. sa procacclan;I la gioia di vivere. I auol colori paiono discendere direttamen– te da1111affreschi del no«trl grandi del '300 e del '400. I suo.I argomenti sono favole gloc06e. dove ogni persona e oggetto ha la sua forma In– tima . Il suo sapore autmtl co, perchè Genllllnl sa rendere la luce mlsterlo.,,a del fatti e del– le coge f°'6e rvate Via dt'f Co- ronari). E, In Via.della Paglia, .suardate quella e callarosta • ra • saggia e serena come un Budda, e quella stgnorinella vestita di verde, un po' saual – drinella e un po' ,artlna. E quei bel tipi di e bulli• e di e dritti., che sghlgnuzano da.– vanti alla gaua ciarliera sot– to quel cielo estivo di un t>el turchlno. Nel Pantheon, ve– diamo come fra le Imponenti architetture romane, si svols:e una vita sorblda, allegra, sva– sata, In una perenne luce do– menicale. E quel Saltiml>anchl dall'aria smagat.a e aomtona, non sono personag&1,della ml• &llore Commedia Italiana? I quali. $Otto Rll asuardi della BaaWca e della storia, inven – tano le loro favole ora truci – balde, ora tristi e ora fe:gtot,e, perchè anch'CMI vivono e san– no vivere e sanno dare un Aen- 50 e un sapore autentico al lo– ro gesti. E quel PMsagglo ro– mano cl rammenta che vi so– no &1,oml, numeroel durante l'anno, In cui cielo, pnlazzl. case. monumenti, obellsehl dl tutta Roma paiono impazzire per come vibra l'aria. e ogni coea sembra ridere all'altezu. di una festa m1racol06a. e Ol(ni colore Uluminant della 1ua sostanza più dtvtna. Allora. 11 popolo si rlvel"!a nelle strade: re.pubbliche di ragauinl schla – maa.anu come rondini, teorie <.!icoppie di fidanzati, vecchi ridanciani straripano nelle vie. e nelle piazze come In una lmmema sagra campagnola. Ogni cosa dlven la oggetto di un legenda.rio camevale, si veste di bel verde e si corona d'oro e di azzurro. A Illustrare intlero Il rac– conto che si svolge nel quadro Intitolato Il co,-tlle, cl vorreb – be molto spazio, C06lcome l)e'r Il Particolare dtl co,-Ule. Noi dlciamo che qu~te pitture so– no saptent.l&slme e che in quel– l'amore per le coee umlll t– saltat.e con spirito gentile , v·~ l'anima. di un profondo osser• vatore e di un Urico. E auar• diamo li quadro Peri/erla in cui le donne , le ragazze e le bimbe stanno a pasgeggiare, a riposare sdraiate e a gluocare sul prAto. Pochi pittori di og– gi unno raccontare con tanta ccmprenslone la belieua, la floridezza . l'tnsenult.à, la gra– zia rusUca. le manie e rlnno– cenu. remmlnlll. E quest'al – tra Periferia è una pittura pu– ra, oltre che rtnemcnte. drco– ratlva, ed è un racconto con– solatore di un paesaggio acco. &!lente e vivido dl Ilari colori. In questa. serie dl e1>L:;odl della Vita Romana dal reali– smo Urico e dalla 'anta.sia pit– torica, S. Pietro è certo uno del quadri In cuJ Gentlllnl ha saputo fondere gli elementi più eteroaenet · Il rosso del car– dinale e la sciaman nata e gra– zlou strimpellatrice di violi– no, I due !ldanzatl che si ap– partano ; la bella favola che cl narra : 11 Papa seduto In trono nella plu.u con attorno 111emblemi del quattro evan– gelbtt ; Il tutto disposto In una composizione dl sghimbe– scio. terremotata. pare Il sim– bolo della saa:aezza di Roma. la quale non al aco:npone ad alcun sommovimento. ma sere– namente susta ciò che di buo– no e di bello offre la vita, Osservatore ironico, Inoralista deluso Eccoci al Luna Parie: le montagne r\16Se,dal tlploo blu gentllinlano. gli omarlnl bulla strada, divorati dal tripudio del sole e della luce es'tlva ri – verberala da ognldove , nel- ~~'aif":~rc~~i ~~~~ dell'opera. d.l Gentlllni, alla parte del suo Plein-chant , do– ve la sua fantas ia è in pieno atto creativo e. le cose si tra– sflgUrano In pitturapoe:;la. Il duomo df Pisa e lJ bat'i• stero di Pisa vivono in un'aria di ordine e d1 fascino e sono dipinti estremamente delicati e suggestivi. Cosi Il giocolie– re in rfpo,o e La domatrice di leoni Cche cl richiamano alla memoria « Otuoco di cam • di s1.ravtruky) nelle limpide vi – sioni dell'a.rtista. sono rievoca – zioni fantaatiche, con quel loro teneri verdolini e quel rosso bandiera, delle provincie emi– liane della Val Padana . Il quadro de La 1plaggia, con la. aua ,abbia 1rlgio-rerro su cui sta adrelata quella don – na qnante accanto all'orga – netto di Barberia, 1otto un cielo d'un grigio intenso. pres – so Il mare immoto e nero, mentre una luna estiva tutta d'oro emana un'Immensa. cal– ma, la calm11. del grandi spazi liberi. è un peu.o di pittura espress!Ya e slgniflcaliva: nel– la vita umana. vi sono anche ore sublimi, Uno del quadri In cui più che mal la materia dellll pit– tura di Gcntutnl è va.ria, d" – Ucata e forte, è Il Ponte S. An– gelo. Quel suo cielo pare mos– so dal volo di immensi lnvl– s.1blll cherubini. gll alberi sul lungotevere. sono d'una luce smeraldina ch'è nella prima– vera roman a ; Il ponte e I c;uol angeli sono enormi anaglifi di pl~~'a di Spagna. noi l'amia– mo ~r la sua Barcaecla. le sue palme, I suol palaul set– tecento e ottocento, ti fastoso ate splrltuall e artlbtiche. Pla.ua del Popolo è una plt.• tura prezloa.lalma, ranlvat.a da cento rlsonanu 09eure e lumln06C. In esaa la materia ha riOes&I di pietre prezt01.C: U cielo è una lastra di tur• cheae int.anlat.a di ameraldi. La piazza è lo specchio dJ quel cielo. Le due chiese. da cui il staccano, a.llontanandOO In proe;pettl\.'e infinite nella tur– china noti.e. e<itlva, I filari dei casent,atl, paiono I bracciali prezi06l della divina. Notte Plaua della. Mlturta . Qui Il miracolo si compie di nuo – vo In un mcrta:a:lo romano. E la chiesa rc.ua , d"un roll.SO no– bile e austero. cl d& l'imm:uti • ne ptteisa, l'emblema di una umanlstlca, consolatrice cl· vlltà. Uno del plù alti risultati pittorici e poetici d1 Gentlll • nl è La Cattedrale di S .Pie– t,-o. In eaaa l'afflato anag~ . co. che rtauume n Rnao dJ tutte le sue precedenti opere, esplode dal pittore in un con– to v~to e alt.o, In cui U aole J)OUCnt.e e varlepto, la plaua amplllldma e U au~rbo cupo. Ione i,ono un rot~are l'H Inni e di cori di mondi fel1cl nel• l'alutudlne del cieli più liberi. Le opere r~ntl di Genti • lini sono quindi ti frutto d1 una fanwta Italiana ch(' ai eapnme con tipici colori tta • llanl, trattando clementi del• la vita del noe;tro paese, pur s-ervendO&italvolta di schemi dtse111atlvi stranieri bene ~1- mllatt e fu.si , e comunicando co.si con lln,uagsto europeo ad orni pubblico Il senso profon – do delle citt-à e delle provin– cie ltallane, e spedt.lmente di Roma. BO:MEO LCCCHESE * susto barocco -francese della Franco Gcntlllnl è nato a =~naat.a~etr~~l~~ar~ Faenza ll 4 apto 1909. Co- nlt.l del Monti dal due svelti minclc) da ragazzo a fare U campantll, cui fa da uslmetrl - ceramista. Poi andc) a Bolo• ca sentinella l'obelisco. L'a- gna all'Accademia, dove stu • mlamo per I suol chioschi di dlò con Roma,noll , un segua – fiori con i loro ombrelloni e ce di Renolr. Poi venne a Ro- ~~l~~~O~~tl~rn~c~~d~a~ ma nel 1929, e a Roma rtsle- puto ritrarre tutto l'Incanto, de da allora. 1n una caratte– ll richiamo fe.stoso, l'eleganu rlstlca casa di via Marautt.a. e la maestosità. Collaboratore di e Fiera Let- La oottedrale col cam(on terarla », « Italla letteraria , . rotto è un quadro ormai ben « Quadrivio .,, e Documento , e ~c::c' 1~tot~:o~ 1 ~~~: ~:: « Dome.nJca .,, ha avuto la sua bollco, cl~ u contrasto delil. prima moatra alla e Galleria dl breve durata delle coae pra- Roma, di P. M. Bardi nel 1931. tlche e utlltarle accanto alla Oggi i suol quadri sono 1n tut • eterna bellezza delle conqui- Lo 11mondo. N ON letteratura, quel- piace, riportando , con l'odore deriva. Oggi tenera e ,-accolta, di tradurr e in immagini una to in vista l'Elogio della paz- il morali.stico , Jra il ,ammuso in neu un modo confuso co,i la di Gentilini, ma dtl~ cose vecchie, quello del- altrove spavalda e be/larda , la natura dlshivoita e pacata, zia. racconto del fatti alt,-ui e per- i divu lgatori e gli illuat-ratori un rivivere degli oggct. le mani che vi pa,.sarono .so- narr0-2ione dtl p,-imo Gentlll~ una relazione u,na1ia e sociale, Tempera mento, quello di sanali e l'accusa. al co.stume, di una voga pittorica. Si i J)O– ti i1i quel mome,1to che pra: polchi, come dice un nl p,-ende luce e consiSte11za e dopo aver percorso u11aserie Gentlli1ii, umoristico e com- alla moda, ha potuto reallz- tuto cosi vedere che i .suoi pa,t,ta tra l'in.sania .sociale che poe.ta pre-crepuscolare, anche dalla slmultaneita, dalla leg- di esperienze aveva abbaaton- mentativo, gli è rimasta la zare con purezza di 1eg110 dei quadr ì-lllust r0-2io,ii di allora li fabbri ca e li asservisce,~ e fl gli 0{1gcttl di chi .scompare gerezza del rapporto rn cui si za Jorzo. da ritener.ti intatto llbrrtà del parado.sso, dell'in• contenuti vivi e attuali; me - possiedono una so.,tanza e una: rapido crepuscolo a cui li con- Jurono e un perchè di ,ua vi- , -ealiz.za ; e soprctttutto essa ci e abbastanza chiarezz a da non venzione Jre.sca e stravagan- &colarsi al quotidiano , render- Jinalfttl arti8tlca; che la loro da,rna: poi. Pietà lino a un ta •· e .soJJro,io di e altr e mani seduce con la ,ua &cr1uu,-a abbatido, iar.si per questo al- te, la libertà un po' anar chica lo prec i.so , e in pari tempo lettura non va. lniz-lata dal certo punto e soltanto in un con tocchi diJJe,-e,itl - e ll aperta e socievo le, con quella l'ott,mi.smo. Gentilfnl stava di .starsene magari di.screto e sollevarlo a qiu:ll'astratte zza co,itenuti r,er /are poi f .so– certo .se~o; non Jine a se molesto umidore di lagrime che ne fu detta - ma no11 consldera,ido la società un po ' medita tivo pur nell'impegno traspar ente che gli è conferita liti auvlcinamcnti a questa o 1tes,a - in.tr.ttiamo - . come cadenti>. In Ge,itilini oggetti , gJustiJicatame11te - la mon - all'entan t te.rrlble: e Janciul- i,r.,l.stito dell'artist a. Gent ili- dal mito , rilegarsi hiso,nma que.st 'altra pagina di lettera– si potrebbe dubitare , ma co11- o ambi ente , e Il gusto e il sen- da11ittl. Si riconobbe, è vero. lesche terribilità era110 i .suoi nl ha inteso il me.stiere come al momento con la precisione tura .sapida. Che cosa denota- dUio,UJta alla .società 1n cui! tim ento che li avvolgono, tut- eh~ Geritfllt1i 110nera aJJatto J1copp1di acredine , I proi:erbi!, la prima condizione ptr e.spri- e il di.stacco di un cla.J.tico. va110quei quadr i, con la gio- FRANCO GENTJLINI _ e \'ko lo della Patii•., ;~~~!r!dv,°~:;:~~~1:.' i!f ,~:: ~~r!, po:!~:if c:.n ;:an~i,:;';~ f~se 'f:;!~~n;a.~iv::tlt~~aents~ ~e~f: ~~~~:ia;:~i~ ~~,~~rf~: :,~[! ~~!~~~~~~~~~~:!~; cuf~:: 1 !,~":a~z!i ::'~;~aet:i~: !!~:o e ~l :o~3();:~~:~o ::~ ~; !=================== si rende conto di questo, 110,i aperto a chfu,ique nel mome.n- ammi se che poco gll sarebb.• ".a. e quel suo vagare Jra la una cert a latitudine di sogni e che va accettata come un della loro .serie JigurathKt? 10 lo deJlmrei un carattere ,,,e,isiva che lo mette In ac PUÒ compre,idere nelle 1ue to in cui .ti Ja. No,i per nulla costato dt .scartare con un gimte tra divertito e b1dlspet- che s'era , -fpromes.sl Jin dalla douo o un distintivo umano, Nie,it'altro che un'lnsoJJeren- civile, con.sapevole .sia.pure di corda con tutti gli aspett i deÌ reali propo,-zio,it e .soprattutto le sue mediazioni, la 1ua .srn- geJto della mano quelle /1- ltto che da:t,:a '?°me ri.tultato Janciulle.zza. Ma a diJJeren- Gentilina non ha /atto altro. za del materia le di cui Genti- istinto delle eaigtnze CUila reale buoni O men buoni h ndla sua tonalita , la pittura I tas.si pitt orica sono Joggiate gurmc, che alla &tregua di una serie di interpretazioni za di chi ha sentito di dover da anni ad oggi, che sgombra- llnl era costretto a 1ervJr,I, Il doria e pro,ito ad accoglierle aianO senza che si poua. eh~ e gentllJ11ia,UJ. Basta considera- su g,-o.ssl, t,-adi.zlonali esempi ; altrettanti novece nteschi Ja1i- per.son.ali, u.perte con la paro- pre.servare u11a vita infantile re vla vla quei contenuti phl bi.sogno di spiegar.si In termi,1f in. virtù di quella Jles,ibilftà mari~ cinis,no e che quan~– re un /atto che è sf uggito a e 110n per nulla la .sua r11aterJa. tacci smentivano la passiona- dia e perfc;:ionate nel ritratto . I nella /avola , nel colo,-oto aJ- evidenti a cui poteva e,sere plu liberi visivamente; l'inJoJ- umana che è uguale In qua.si a me ..,., Jormail gli a t 0 qua.li tutti I crltic.i dell'ar.tl.tta descrittiva si sperde U('llo.scet- lità del pauato; ma non si Ge. ntllrni 1l01i è un mora- Ja11110 della memoria, Genti - dcJinitfvamente conJu.so. Ed è Jere11za di quel ,nito cro,,ia - tutti i tempi , da quelli aurei '1iitre'"'"soveritedei ,,{odlra:~~· e cio~ la ma.nca,ua - i,i que- tlco. Altro t il do110di Genti- vide donde il g1uoco scaturiva lista grave e .sentenziante. E' llni li è aggirato liberamente qui appunto il segno della ,ua tico e tonale a cui la pittura e sereni a quem /orti e /erri - rittura neoclaJafci do a • .tto .stadio -- d1 rnt1m1ta . Ora. Uni In confron to all'mthntsmo e dove anda.sse a parare. Non un morali.sta deluso, che si t nella società per trovarvi or- alncerita d'arhsta e la prova allora volgeva. a .scanso di un g11i.Ne viene a Gentlllni quel- marica una vena d·att:Zt no,r , crtpw,~~larumo nel gu.sto post -cremucolare e alla ite.ssa si vide cioé che Gentilmi ave- lasciato cadere di matlO Il Ma- gome11ti e prete.su , e g1uocan- i11~iretta che Il Gentilh1f della e gwto _, più direttamente ,m- l'aria di serena co11tc,nplazio- ma ironia . l.t.sf- 1.e.,int1m1ta si avvolge, si com-I .sottile ma.Jenta ironia che ne va di mira que.,to soltanto, ,iuale di Eplttcto e tiene .stret- do appunto tra il Javoh1tlco e imma maniera non andava peg11at1vo e co,npromettente. ,ie, direi quasi di religiosa .so- r.E.RRUCClO ULIVI iblioteca Gino Bianco

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