Fiera Letteraria - Anno VI - n. 4-5 - 4 febbraio 1951
I Pag. 10 Ritorno tranoidella"Cronac;1bizantina,, Carducci padrino di, So,m_maruga di ALDO BORLENGHl LA FIERA LETTERARIA Domenica 4 Febbraio 1951 AD- ANDREA ZANZOTTO IL PREDIO SA~ BABILA (COntJnuaz. dalla 1. pagina) le presenterti un'altra giovane I poetena e critica, Maria Luisa mo al vincitore per Il 195U, Spa.zianl che nella sua qualità Andrea Zanzotto, che abbiamo di segrel aria del premio si è avuto il piacere di Incontrare letta tutti f novecentosettanta e df Intervista.re brevemente ~ti concorrenti. Pare non sia la sera del premio. Andrea stata un'Impresa facile: dal Zanzotto è nato a Pieve di tentativi di poema epico al– Sollgo e cl abita facendo l'ln- l'epistola. didascalica, da.Ila sa/– segnante. Ha una trentina /f.ca dialetta~ alle cantilene , d'anni, è riservato e modesto. dalla commedia in versi alla Tutto sembrava Intimidirlo: i parodia volontaria o meno. lampi del foLO{Jrafi, I visi fin tutto un a.sorttmento di pezzi qul solo osservati ht e// f.ge dei do museo si è riversato sul ta- 1uol e maggiori>, f giornalisti, voli (e siti cestini) del San le m-0/te belle signore che della Babila . E I buoni? I veramente ftorltura di un premio sembra- buoni non erano moltissimi, a no essere l'Insostituibile atm-0- dire il vero, forse proprio solo sfera . Strappargli quindi una quelli che al di là delle severe ventina di parole non è stato eliminatorie sono riusciti .a so– /acile: sembra più oratore (ol- pr_avvlvere . La schiera pfu nu– trech t essere più eloquente ) trita _era come sempre quelJa nei suol pur scarnlnlmi versi, del nec_heggiatorl eleganti, dei r:lg:::,~n;a d:o1i;,::r s~:i!f :1~ 1~:~~~~at~ l~~geb;~: O g:t'ties:i~g tempo si dissero e furono er- d~~a;ii~~1to sul punto di pren - ~~t:;og~1~1,~:n ah':'~~:ioNlt~ Il Premio San Babila , che ra chlara.zlonl ~nsazlonall: tor- ~~ie~~c;te~~r~~/7e:::tol ;u~ 01i nertt. a Pieve di Soligo ad ,at- maggior avvenimento lettera – t.endere fra una lezione e I al- rio degli ultimi me.ti e ha rl – tra che lo stato di grazia ar- chianiato a Milano una qran rivi. E noi che abbiamo letto folla, di scrit tori e df aitlstl, le sue poesie: ne slamo certi. oltre a Gltueppe Ungaretti ve- * Q1a11toa lu11;;0 tra il frano e tro il ve11to ili quelle so/fitte piri alte, piri estese che il cielo qua11to a lll11rovi Ilo /c,sciate mie scritture, 111iri rischi t1f>pcrss1ti. Co11 l'a11f.:elOe con la chimera co11 l'a11tico strumento col diario e col drt.1mma che giocano le tiolti. o vicct1da col sol" vi ho lasciate Io. r.rù percli> salvaste dalle 11stio11i della luce il mio tetto ilicerto i co111i/[11olidisorie11ta li le terra:;:;c ove c<1111111ii1a imfm:;:;ito La gra11di11e: voi ombn1 1111ica11t'll'iwvrrno ot11bra tra i demo11i del ghiaccio. Tarme e far/111/e da,rnose ,,,pi e tnlp, sceudem/o lll lt"tario vi appri>sero o? vi af/rnunmo, su voi SaKillnrio e ,·apricor110 focfowrouo le fredde laucie e l'acqrtario t('wpcrò 11ei suoi silcu:-i 11e/le s11elrllspt1rc11::e 1111 011110stilla11te di saugue, uua perdita i11esplicabile. * Già pu voi co11 ti11te .mblimi di frescl,e a11te1111e telh .r'al::a110i11torno i xiorui nuovi, giò alt-11110 s'u/t:;a e scuote le muffe e le ,uwi dai mari, e .re a voi salvo per cor11ìc1 e corde verso il prisma che 11ri discerue verso l'ai,rora elle v'ospito il mio cuore trafitto dal f11t11ro 11011 curo I lo111pi e le catc11e clie a11coro premo110 ai co11fi11i. nuove lncUnaztonl - di pro– gresso o d'involuzione - nella ,,OUla carducciana. Sarebbe un re:strlngerne lnnatur&Je le ri– sorse e le Intime ragioni, e Ci porterebbe, poi, fuori dal mon– do della e Bizantina >. Erano mortl Manoont, Maz.zlnl, Tom – maseo; passata quell'et à. e In particolare quella scuola, che al Neri sembra disporsi tra Foseolo e Carducci: eAltri tempi. La vita di Rom a si agi– tava, distruttiva e costruttiva, anche nelle lettere; e se un'on– da di prera.ffaellsmo rend eva più affa.sclnantl e prezios e le rime dei primitivi, d'una Scuo– la romana tra I e bizantini• • non era plil. memoria >. Tu t– t'altra cosa si dica, caso mal, U ritorno all'antico, e a forme antiche, del Cantucci. Egll è gran parte dell'avventura bi– zantina, ma con questo st resta a1 di fuori, però, de1suo inti – mo lavoro letterario: è da ri– petere In questo senso quanto U Trompeo cJ dlce nella pre• fazione aUa bibllografla dello Squarclaplno: e Il Carducci era sempre 11 Carducci>: cioè, nel suo ca.so , Il Somma.ruga non era una Circe, non lo trasformava da quel che egli era già nell'altra sua e più In– tima vita, ove son da ricerca– re I fatti del suo isvolglmento artistico. Non aveva ancora clnquanta anni, ma che egli si mostnw;e aperto e favorevole all'impresa del Sommaruga cl dice, oltre alla sua simpatia per Il giovane editore, oltre a qua.rito poteva esservi di par – nassiano nel gusto suo In quel tempo, &nche un'inquJetudlne entro quel clvl.smoe quegli Ideali altre volte apparenU nella sua ,poesia In primo pla– no, e allora soltanto ripresi, accettati, o insomma costretti a dlvtdersl con studH e lncll– naztonl diverse. Era una cri– si, Insomma, che lasciava in– tatta, più che la coltura, la natura &eh.letta,la lealtà. l'e– ducazione naturale. Qui lo .spicco dell'impazienza verso gU accusatori, l'affetto senti- i\lARINO MARINI - e Cavaliere > I segnalati sono stati quat- nuto apJ>O$itamente da Roma tordlci, tutti più o meno sco- c ·ernno, naturalmente, gli al– nosclutt o comunque non an- tri quattro giudic i che all'om– cora pubbllcau in volume: bra di San Babila ci stanno Silvio Bertoldl, Giampie ro Bona, tutto l'an no Eugenio Montale, Nln11a Anfossl, Gra.zta11aPen- Vittorio serénf, Salvatore Qua– tlch, A. M. Z. Tomslch, Lucia- simodo e Leonardo Slnlsoalll; no Rocca, Orlando Pier Cap- c'era Alfons o Gatto; c'era Flora pc,ni, Armando Biselli, Tott Volpini 1Hinuta anche lei da Mannu.uu , Fiore Torrlsl, Gian - Romtt,. -'balordUa dalla mod.e– carlo Buul, Geri Morra; e stia del vincitore; e Carlo Bo, Biagio Marnlti e Gino Bagtìo Mario Pirandello, Enzo Pacl. non ~uovl alle vittorie poeti- Gianslro FeN'ata, Iuclano An– che e gid pubblicat i nell'anto - cesch.t. Domenico Cantatore , logia Mondado ri 19,8 che rac- Edilio Riuconl , Domenico Por– coglieva I pc,eti del Premio ;:to, Mario Bonfantlnl, Ange la Saint Vincent , Tanto Il pre- ouauonl, Maria Luisa s,,a.zla– miato come f quattordlct ,e - nl , Fernando Plvono, Enrico ANDREAZANZOTTO mentale pur dove sovrastano ammonbnento e rimbrotto: a riprova della suo.educazione e dirittura morale, e a riprova d1 quanto a queste spcLtflpur sempre anche negli assalti di sazi.età, Inquietudini, e magarl d'lnvoluzlont o evasioni artisti – che. Da ricordare, ove t.roppo si voglia far coincidere una partecipazione Ideologica Im– mediata, vivace, o un adat.ta – mento, una stancheu.a , una perdita di convinzione, di con– tatto con direzioni concrete e positive, volta a volta, con un bene o con w1 male della stessa poesia. Son po.,lzlonl che contano, ma non son mal tutto da sole, Quegli anni cl presentano appunto. In un ac– centuato parnass.lanlsmo del– l'artista, una posizione umana del Carducci staccata. amara , ma .schietta e immediata e b'Cmpllcc, che sottolinea In quel plawo e In quel vanto generale del bizantini, che a lui facevan capo , che a lui si rifer ivano, loro maestro, una gnalatl verrann o pubblicati en- Somaré, Ettor e Sottsa.ss, Anto- ~:i~os;::;;1~:~11,t~d~~~l cl~~ ~~~ta p°la~i': ci~erld~::~~og~ C~te~,i,:uv~!:~r~r. :,~t ::rU;i - voro eva.slvo,o a quell'Incerto giovane casa milanese tanto ft, Ferdinando Glannessi, G1llo contrastato pama.sslanlm10. seMlbile al valori de1la mo- Dorflu, Faiuto . Ma.si, Maria D'Annunzio Invece si formò derna poesia, editrice tra l'al- Cumani, Orlo Verganl, Jvan solo pl(1 tardi. li Canto Novo tro di diversi libretti che sono Kr.tolf e moltissimi altri. era opern, a.nehe dove più la. miglior gara.n.zla per l'ele- Naturalmente a far gli onori poetica, non però ancora d'un ganta e la fortuna. di questa di casa c'era Germana Maru– maglstero d'art.e consapevole. nuova opera: le poesie di Ra- celll. Per la quale, San Babila E col D'Annunzio quell'am- fael Albertl tradotte da Euge- oermett,,ndolo, tenfcmo In ser– blente piega verso evoluzioni, nlo Luraghl, le traduzioni di bo un dlscorsetto che non oc– sviluppi che già esorbitano Montale, I versi di Penna e di cuperd meno spa..tfo di quello del tutto dal qundro della Grande, e Il povero nella clttd dedicato O{Jgl al suo santo e Bfzcmtfna, >. df Ungaretti> ecc... SI occupe- pre/erltn. ALDO BORLESGHI rà della scelta delle poe.sfe e VALERIO VALA'BREGA CARTACANTA . iblioteca Gino Bia-nco Prima nota su Zanzotto A NDREA ZANZOTTO Cui fu assegnato recente• mente 11 Premio S. Bab ila 1950 per un il'UPP0 di poesie Inedite è poeta già noto alla crltlea pl(l attenta , e non soltanto per le segnalazioni precedentl: al Premio Libera Stampa di Lugano del 1949, e ancora a S. Babila nel 1948. Ma la novità e l'autenticità della sua voce limita per una prese ntazione critica la PQMlbllltà di a;evoll rlferlmenti ad altre voci poetiche contemporanee. Ma se non si possono facilmente rinvenire le consuete pezze di appoggio di Influenze , risentimenti, echi, non• dimeno Zanzotto è, tra I poeti giovani, uno del poohl che siano vivamente e attivamente tnserlt.l nel mo• mento presente della. cultura. Eppure In quest'uomo mOMO da una vivacità di Interessi non soltanto estetici la. chiave umana f' nella sue. poesia, e la chiave della sua poesia.. una ohla.vei ffllf,Rlca., è nella. magia. sLe88& del principa le tra I suol moLM Ispirativi: Il paeaaHlo . Un paesaggio non Astratto, ma locallr.zablle in una &coperta evidenza di clima che fece osservare a Sereni come la poesia di Zanzotto evochi un'aria veneta.. Dopo gll Inizi svolti In un gusto che appariva. ri – sentito di echi del romantic ismo meno contaminato, e delle grand i voci dt Mallarmé e di Rimbaud. e del segno Incombente della poesia Ininterrotta di Eluard, la vena dello Zanzotto si deLergeva e diventava più cri.stallina. e netta come una confessione di esJ)Cl"lenzema turate ln cultura e verltà. nel tempo In cut ha lncl8o c. il dram – ma che gtocano le notti a vicenda. col sole> , In questo momento della sua poesia, che è tra I più aperti e distesi. si rivela. la presenza. di una mltoloRla. che si appi glia talvolta. alle occasioni più correnti e consuete ; e già tocche anche da altre Interpretazioni mitiche sia di classici che di moderni : come c. l'angelo e la chimera> e I &elJnizodiacali ricchi di un mistero persino cabalistlco. Ma in altri luoghi a questa mlk>• logia poetica In già avanzata formazio ne si accompa. gna, In relazione ad una esigenza di concretezza umana , una ricercatezza rara e raggiunta della parola . D'altra parte la parola vien fatta preziosa proprio nel clima in cui è Inserita e dall'aura che essa stessa muovf': cosl che Il vocabolario si rinnova in un appro• fondlmento di slgnlficBtl sottili ed esclwlvl, e talor a. quasi lncomunicabllt. Fenomeno questo partlcolarmen • Le legato al più noto filone ermetico della poesia con• temporanea (per questo caso valgono I rife riment i a. Valéry, all'ultimo Rilke. e. tra gli Italia ni. a Luzt e a. De Libero): e Inoltre e.quella crisi del linguaggio che è segno di una crisi civile. Slamo 1Jlà al ltmltc di quell'Incanto della parola poetica che apre la via della poesia a. soluzioni IJJlO• mich e o ortiche . Il mistero della pnroll\ è la rivela– zione del mistero .della poesia e della bellezza. Cl al può più semplicemente e altamente riferire all'osser– vazione di Plotino che c. le belle parole soiio f,i realtt\ la luce propria e naturale del nostri pe11sterl >. E la poesia di Zanotto è più intensamente pensata, In una. luce propria e na turale tuttavia. di quanto non si possa dire sia sottilmente sentita. Ma In essa è già av– venuta quella trasposizione non comune che è un segno Importante e Indicatore di una vitalità metafl • sica: la trasposizione per cui alla senslbllttà Intensa e alla sottigliezza razionale si sostituisce una sotti – gliezza sensoria e una Intensità di pensiero. Ma. pure nella. qualità maggiormente visiva, di un t.ono più estatico e freddo di altra sua poeela è sempre attive. quella struttura metafis ica. e sottilmente con– cettuole per cui anche la rarità cristallina di certe Immagini si salva dal pencolo di cadere In un irr igi– dimento di formula, di accodemla, ove la vena. Infine , rischi di esaurirsi. Talora si può esser port.atl a ricci-care rlterlmentl nella qualità o nel suono di questo o quel verso. Ma per Individuare In un poeta , specialmente in un poeta nuovo, le sue qualità più genuine e singolari bisogna studiare li legame di uno stile Interno, di unn sintassi che In Zanzotto nppare aperta ad una ricchezza segreta di allusioni che si scoprono. oltre le evidenze più dirette, sotto I diversi mottvl e la var ietà del lingua ggio. Il di• scorso poetico si allarga e si svolge In una serie di con• nessloni liriche e concett unll, cosi che Il segno magico di questa poesia appare , come un ricamo gotico, ricco di incas tri e di scarti e simmetrie. Questo gotlclsmo. R.n• che di scrit tura, si apre talvolta in un fare barocco plù mosso e asimmetrico, e fantasioso. Non è tuttavia un bai·occo pesante o rettor ico, ma alleggerito e vaporoso per un'aria di memorie, per un gusto dell'Ironia e della tavola che pone accenti di lieve Incanto e di sorpre.sa. CARLO DE ROBERTO Al SIGNOR I ABBONAT1 * Si /1regcmo gli abbonati il cui nbhonamento non. disdello è scaduto il 31 dicembre 1950, di voler sollecilnre il rinnovo per ev itare s0- 51,ensfon.i uell'in vio del gior nale .
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