Fiera Letteraria - Anno VI - n. 3 - 28 gennaio 1951
Domenica 28 Gennaio I951 L A F I ERA LETTE R AR I A u ~~ARTBS fA,, IMlVlATURAMENTE SCOMPARSO -~t A ~!!~! 1 ~~.-~!, .. !~p~!.~ .- !.~ 1 !~~~1!~~ ,,, ;,t~; c1!o c1:1 11 ut.~c'sch~ ~,~; 1lo11.- 1111t111•,1le e IICCCNN i t,ì , ,., ; ,,.,,. ,li HH te H l• ~'tle~om~ èA 8 ~!~ 1~:'= 10 ~: ./ ✓ -- ~j ""~ glo\'nnc di 83 nnnl. E' unn sotncl, cho ne avvert l l'im- ,/. /fr/_ ~t'i~il,<~~s\~() / c~~~~Òv~~~ fJC l ' fl ll l t llfU llf&t U JI C I' i 11te 1•111•etu1 •e ff& 'l &H t 11·1•0 ~oa':':i.~l~t to•~ ~:'co,'Ìo :o~ap~f: ~:f9~· a:n~~ti,,. ~!t~W:UJ~~ di A L ES ~A.N D IIO P&.t,1& 0 NCU l ~r~~:, e ~rc11.ot ~~~~j:taesg~~; tempo e dalla stessa volontà, quel che era MaestreUI, cioè degli uomini degnl di questo muratore, e avendo a dllposl- sea-natlve. di quando ancora plntl gli sono, sembra, fil - un eJt/a nt di1 hérlt é puro e nome, di passar sopra al ma- z1onc molto materiale da co• non poteva dirsi pittore, cioè trntl dalle dita come per aollt.arto. Occorreva. vivere, CO• lo ricevuto per tentore co- struzJone, prese l'abltudlne di creatore , prevaleva In lui ftn una continua. effervescenza me lui è vtasuto, con l'appa - munque una collllboraztone apalmare tegoli e mattonelle dal principio l'innato gusto del &an.G'.UC, rcnza di veeetare, linorarsl. una. ripresa di quelJ'at.tlvltà, con una preparazion e a. gesso, del decoratore su muro. Deve E' arrivato, si direbbe, a Non pO&Slamo fare a meno dl quel contatto splrlt.uale che e sopra dipingere a tempera, aver fortlflcnt.o que,;t.o gt11to, una specie di e chlarlamo •• d.l avvicinargli l'altro ese.m– sl o.apeU.n sempre, come vaso a fresco, e talvolta, non w:an- guardand o, da riproduzioni, I quale poteva essere conceplt.o pio afflne, quello dJ Marcuc• dl cM.'ltaUo,dl vedere lnfran, do lo atrato dl preparazione, Pompeiani, da cui ha spesso e realluato da un io.,cano. cl. che, convinto della stessa to dagli urti che . continua - anche a ollo. Lavora.va cosl, ripreso motM nelle sue mat • E detto questo sl è detto qua,. Idea. deve lottate per tnnal– ment.e lo mlnacctano . Ma se ne.I ritagli di tempc, ogni tonelle affr escate. E una scio!- 51 tutt o per togllere aJla plt,. zarla a uno splendore 1n cuJ not avessimo volut.o ricordan: gtomo, e l'intera. domenica. teua di mano che è dote che tura di Mnestrelll I& circo- resti a tutti chiaramente vt• quel ta tto, dell'oscuro UH4, per n suo avUuppo è facile a non si può Imparare , lo per - scritta Importanza di un pie• albUe. Maestre.lii non ne ave– rtsollevare oltre che un'onda riconoscere. In un primo pc - tava a una eleganza dJ toc- colo fatto locale. 61 pensi alla va avuto. sembra, coscienza. di rimpianto, un movtmento rlodo risente dell'lnseiinamen- co, che, anch'essa, è quallt.à natura le tetraggine, all'affan - OHI , di tutto U auo lavoro, dJ rancore e di odio, Mario to di acuola., che è lmpron - perduta, oga:I, nel giovani ape• noso compcrre, alla compa.s• rimano pocbla lmo. li più è Maest.relll - cosl quel glo- tato a quello studio del pri- rtmentatort delle plQ sperlco- sata abilità , della maggior andato dlatrutto, per incuria vane si chiamava - starebbe mltivl, che dlvent-0 una con- late ricerche. parte del moderni to&eant ml• degli uomini. Anche U poco n ad impedircelo. Non sol- venr.lone stabile ve.ntl anni Come sia sboccato In quella non e minlmi, e si avranno che resta è quasi sempre in tanto un mitra anonimo (e addietro nelle Scuole d'arte che è la sua arn ia di dlpln- tutte le qualità contrarle al cond1z1on1mtaerrtme, I conti• la neceMltà cieca che porto non soltanto In To.,cana . Pre- gere - preferiamo dir cosi modo di MaestreUI. In lui una nuJ truportl da una parte al– ogni cosa umano. 8 spegnersi dlllgeva soggetti sacri. La vita perchè maniera. non possiamo lletezza tutta aensltlva che si l'altra ne hann o r I d o t.t.e, nell'oblio) ha dlst,rutt-o la per- dt S. Francesco, la vita di dire. e stile urter ebbe le orec- espande In tonalità chiare, quand o non compromesse del sona dl MaestreW, ma tantt Oesù. gli fornivano elementi chic del pedanti - non avvle- un'invenzione compositiva che tutto, le conc11zlon1. Ma lo Genti lini ~~:.r~~.~~O s::~ :m~on; ~rn;~~~~ d~l~rn~ aJ~ ll~o~oMIÌ ~=v: 1 ~~:r1:i~f~rt!la~ol~~ :~rl::~;~~~ t C~:~:i ~~:e: t~irea~ ~o = M~ ellminamo u ricordo dalla più alto retaggio della. nostra naturalmen te, come una pu- che ognora. ricorrono sotto U strelll gli traan lae perthè faccia della terra: nella quo.- trndlz1one. Ma una libertà. da bertà. SI sente, confrontando auo pennello; una mJsura in- fosse detto . li fa.r naturale, le invece è destinato, quel che ogni achema e un vlvo senso qualche lavoro che resta del flne, un ritegno, un arreatan:I che ha. forse lmwvert.lt.amente di .lui rtmone, a sopravvivere di Intima commozione, sr tra- suol primi t.empl, con qualche al llmlt.e, che è la qualità che contribuito a che, chi si vede- ~01:e, ~enp~f~fi 1ue"'tt~ r:.lù :~pr:e! g11 11 ~~i,o~~.:a, ~~~! ~1t:~ ~:t ~r~l~. 1 ~ \ ~~~ uad~~ ~~~~~ f~rà oi~~r d~ ~; : ~~:u~~~ f:; o~i:. ~•ae~:~ Quel atovane era uno dccli dimensioni, e soprat tutto nel sempre In allarme, dove esse- all'arte arriva più per volontà la. a:ua efftcacla attr averso 1 ultimi, ormai tanto rari che taglio del sogge1,to.Salvo cer- re succeduto un volo dl aen- che per vocazione. gu na:tl del tempo: esal por• FIORENZO TOMEA - e Chlertco > MOSTRE ROMANE alla Palma · * n rtlardo dtl n1>1tro numero cl obbllp. a rimandare alla aettJmana prossima la parlna che, In occ&slone della mostra forse una. mano but.a a con- te durezze, coloristiche e di- sazionl lne!!oblll: i auol di• Questo c chlaM.'lta toscano • tano, .sembra voler aiantftcare, t.arU, pittori noi quali u di• a una t.rutonnulone non alla T ~~f !° un a~~~~~ dichiarata- :ll 0 ~fle11:° c~~: 3!ll~.ran ~ omea Aveva frequentato l'Iatltuto d'Amo, ftgure umanamen te d'AN dl Firenze, seguendovl atteggiate a. commento d1 u corso operalo dal '26 al '28 paeeaggt aerd, auffw:I del t.e• da Chiurazz e uscendone con la Utenza . pore dell'idllllo umano più Più, n '28•'29 , fece un anno auaalvo e umJle, esala.no au.ra- PtrtO nale alla pUerla e La Palma.>, ave, -.mo preparato per Franco GenUllnl. La mostra tutt'ora aperla è una delle più 1t1nUlcatlve e più va1te di questo pittore , la cui pe:l'IOnaUtil dl corso dl perfezionamento. veno le acalfttture , le cadute In clò al r1&61ume l'aiuto che del colore. Pone ai arrlveri. en.lonale ha dato l'ila ad un suo mondo che IUu.sttt.remo ampiame nte come merita. gll fu offerto. li resto lo deve pereiò a non dare lmport.anu a se at-e610. a queste mattonelle dipinte? Era ftgllo E sarà soltanto una. m1a llfu– aione pen.u.re che esac tlano cose lnflnlt.amente preziose e che giovi aerbatl e come reh– qule del paaugsto 1ulla terra dJ una vera vita che &erena– ment.e truco ne pei 11bene di tuttl ? CRONA<;HRMILANESI * Gianni Vagnetti pittore complesso Zigaina espone Regina al •Navigli~, . e ,.lo scu_ltore alla libreria Salto U N MIO INCONTRO cor- da certa sua foga, da certo atrulace ti suo mondo con ll diale con Gianni Va- bravare, anch'esso dovut.o alla colore che gU viene dal io.ca • anettl lo devo al po- sua natura toscana. E mi pare nl e cui la aua parti colare sen– vero Raffaello Franchi. abbia anche abbandon ato quel- libllltt presta finezze vera– quando uacl la 1ua monograf1a la sua maniera dl stendere Il mente 10tWi· e dlalnvolte. MARIO MAESTRELLI - e f'li'ur& :> Ogrt , 1n una e vetrina • del– la Stroatn a, al 6 dedicato una piccola retroepettlva a Marfo Maestre:111.E' stato rtu:tlt.o, con l'aiuto di quanti au furo- ~! -rn1c1, o\~fon°r e r:r:iro~i . Ora si gludlcherl della sua Importanza. Noi vorremmo so• lo eperare che non faceta velo la preocoupu:lone che Maestrelll e resti un fatto lo• cale •· Può darsi che li bur• rascoso mare dell'arte moder• na. non permetta pln dJ fcr• marsl a almlll ca.al? Per noi sl'U"àoosa che lnteres.,a non la sola Toscana, ma l'Italia e li mondo, Il fAtto che Empolt, clt.t.à d'Industrio vetriere, ti• POil'aflche e ortorruttlc ole, che. :1':°o 1 1~ ~~ttt1:tt 1~u~ rledlflcare la torre delll\ sua Collegiata e venlr fuort dnt i=r ~el ~it, ~~lno-'b:r; avuto, Ano a un oscuro gior– no del '"· 11wo pittore. ALESSANDRO PAU ONCW sul pittore, per I tipi di Ama.ud colore con un Impasto grosao , TUtto oppo,to al mondo di nel UM7. Dalle tavole, dalla at- denso, colaticelo, misto dl tee::-Vagnettl, che è un mondo ~~~. mf ~ ~~:" ~n 1 ~! U~~~l 1 ~ 0 ~~~~ 1 :u~h:'~~ :i~ta ~ ~~~:t.one~~rt~!~ UNA. B4JNA. ltO~!!i& TRA LE H&M.BOI.-E :~g!: ::P~t;t~!8re ~~r::v= :;:, l~ae"p% ;~~:~cl~~ ~ ~~~ s~~~n ,\~at\,rr:~~fe z!i A 11 • • li t le opere che avevo visto 111 ltoachka. NavJ_gllo.Il _mondo di ZigoJna us,on• e s UIHO ure mostre collettive. Dal citato Ci sembra tuttavia sia per è un mom'Jo duro, quasi lrrl- 91 incontro ml derivava , Jn altr e certe affinità. che chiamerem - tato, programmatlco. Le tele ~:\ u~~ .~:~:t:~~ p~~l c;rr.: :u 0 nJ~et~ì':t~ro ~~ti~[[~ i:; ~~~ d~s~in:. 1 ar~.d!u v~~l d . D b I t.ore e, per certi decenni, ml Vagnettl riporti U auo istinti - si aggravan o arand\ fendenti t8 e us~y ne al scoprivano, diciamo coal le vo espre.salonlsmo a una solu• bianchi, sono tutte legate allo 91 èY balletto cart.e del suo gluooo, anche done che si Identifica In un stesso Identico soggetto: uno quelle buttate con una corta. Incrocio molt.o !uso in una so- adopero a roveaolo. La capa- . abllltà e tal quale piallo gene- vrapposlzione di eiementl che cltà dell'ort lsta è evldentemen- e ON Il ballett.o La B01te roso 11, ma anche Ironico e appartengono tanto a Lautree, te egregia, la scioltezza del d: Joutou.x, che scgul mordo.ce derivante dalla sua quanto a Bra-que. Di Lautrec modi, la vivacità del rapporti nll~ reve oper; . mU:U natura toscana. 11pcsao è il segno, spesso per!I• ~~te~l : ~f;, 1°-rt~t~~I~~~ ~~ Soroci~1..-y, ~~o L:vut!t11n1- ,. Oa-gl. con questa personale no 11sogg~tt.o. talora Il taglio; fusione tra' 11 mezzo e 1180 • zio, la sera del 23 dicembre, milanese, (Oallerla Olanfe rra,. cosl press a poco si Inserisce getto delle opere Sl capiJe le mani festazioni coreoarafl – rl) ho modo di rivedere cer'1 allo. stesso modo la comJ)OII• che li pret.eato, allche 60 sen- che, che u Teatro dell'Opera miei aludlzl precedenti e di dll- ,:Ione di Impostazione brachla• Uto dal pittore (e noi non glie- ha sta bilito quest"anno. La re Ul'la espressione a quanto na. pur essendo salve le appa- lo neghiamo) non è vlllldo· né riesumazione di quel' piccolo fone In altra occaalone ho aot- renz.e del mondo OIJS'ettivo, per per litl. né per 10 apettaiore . capolavoro, cosi scevro da ogni taciuto. li quale Vagnettl porta un I.A\ na\ ura di Zlgalnll è dJversa maqulloquenza ma sl dlscre• ~~ :~ e~ ~e 1 àl~~ \ èco~ ; !Sl~:uvq 0 u:: t::~ do. evidente · ~~n: :, cl ~tee": nuan~~!~i ~:. :/::::i::1J 1 c~~g a~: Gianni varrnettl si presenlJ og- mente I.spirato al cllma della atten ta delle tele. Ma. pl(l an• auto sclntlllante umorl.smo. è gt liberato ln un certo senso ptttura rrance6«!, Vagnettl CO• cora Io con!es.,a lo steuo zl~ un esordio Impegnativo per Il galna nella esemplare serie di ruturo , e Induce a sperare sul disegni es:postt a fianco. Quel predomJnlo della qualità. ~~~~~\ c~~r 1 ~ll~ q~:"'5~o~~ co~:,=r~e":l o!:1 1e 1 .. su\C~ pacifici uomini, atten~ al loro ma di Primavera, preso non lavori. In tale attegrla mento dal Iato descrittivo, ma dal egli U sente connaturati a a'1, lat.o umano, DebUSSYaveva perduti In una terra di acque noteto: e Vorrei esprimere 11 fn ~ t~~~ !n:~t1t1C~~c~~a q_r:~ ~~1 °vi~~r edt; ~~ff: ~~~ nico. formale atuta a liberare cose, poi U loro svolgiment.o, dal contingente. e allo fine la loro gioia dl es– C'è da. dire ancora come ZI• sere rlnntt in qualche, modo ~:~: ~ 16 ~: u~u:~~1i!~~~adr:u ~: ~el 11 ~~;, v::nt :e Esl~e ~;~\~!! ~ ~!~?::• ~1!~~l~: ~I . S~~~!t~ ~~~i~ 1 ::"'6ur s: ~:C !)~~~~~ tutt.o Je telè. dimentica re l'uomo che sono, Alla libreria Salto, espone la ~ er:~vgg~: 1~u::'Jo ~I~ -~~ scultrice ~ glna, moglie del è con Il 1905 che dopo mu– plttore Luigi Bracchi , cui si aloni e delusioni 'g1 0te e do- ~:ìii :03r:;.~~a~~ 1tr1c~~ \~~o8:1t!=te é fe~~:~ar~ t: fatto le sue nrlme esoertenz.e aua chiamata d'arte Inizia la ~ ~~t:t~ stl 1o~t:~ ~leln~11~~ 11fra~= 1~~1~~~~ e vl~r :r::iti. ~: 1 :a, ~~~lt~I ~~~ ~Df.~~n~: ~I m':1~::' ~: riel venaono dertnlte • con- ces1? che è chiarezza ed ele• c~~d ~bblame.nte cl troviamo ~t: ;co~oeu~~ 11 elt~ 11 deÌ:e ~~: :i, f:~t~~ ~:~a:~~~,~~ dufrt~~~ :1 :u~ f6rif~ ·ten- raglonl di moda o di corrent e, de a far sor1tere dalle sfuma– ma ha una sua. ragione di es- ture org!Ullaml di forme. De- ~e 1a1~1~:& ~cl~rcdec~~ 1:: ~~ la 1nat!.~ ~ ~ e~~ ai~ : pura. Queste figure tnratU han - tustone per eccCnen:za. Nel no tutte o qua.siun richiamo al 1909 e.gli è aollecttato da Dia– mondo vegetale: rono corolle c:rhllev di comporre un balle.t- ~':sJt'if ct e Pi:::~': 1::C1~r 1 !· c1~:. ~l~~it~~ :~~~ ~~ ~a°8!~ sono nnche fiori. se vogliamo. no con' mele che cantano ... ~~reii: :ti1! 1 ~~ edfh~ tt~~ i:~l~.nt~~ ~e Nl~r~:~~tt~~, e~~ ::~°i•fct~~,p~~~r C~,COSa QU&SI ~~~C:t/'~~m,(Zll!!:;ng~l~, C~~~ La materia che Regina ado- luogo n.lle ramose polemiche.. nera è quftll sempre il geS110. Su richiesta della bll.Uenna t plani sono studtatl con mol- tngle:ie Mnud Allan, DebuMY ta metlcoloatUt., "Il effetti delle aveva composta una ..1evge.n– rn&11,11e ,;ono molto eoulllbr;itl dn danzata ., Kham ma. che Peccati? DI freddC7.za,diremmo orchestrata da Qhorles K&lh- re l'esaJLaztone poeti.ca dello sport, espres3lono dc! tempi nuovi. Rcnllzzato la ,era del 22 maggio 1913. tn&lcme alla Sacra dl Stravlnsky, Le Jeru, dlvi6e con questa 11vanto di aver indignato in modo una – nime t:mto gli snob, quont-o I borghesi. P'u nel medesimo anno 19:15, che li plt.tore Andr~ Hell~ presentò a Debussy alcune 11- lustraztont, in cui aveva BVI· luppato le decorazioni creat.e ~~~I t~'b~~~ ~~/~':i: ler al Théotre du Arti dJ Pa • ~fr· ~glbu.3fc~ . 0 i1 1 ~r!~: di una storia che si svolae tn una &eatola di balocchi... Un soldato .s'ìnnRmora di una bambola, che però ha ;ili. da– to li suo cuore a un poldlac– clo frivolo e litigioso. Fra 1 due riva.li , sostenuti dal loro amici, nwice una baie&gUa. Il soldatino cade ferito. Stanca dell'infedele psgllacclo, la bambola rnccoglle Il aoldnto, ~":u:~n 1 1e1t~ 0 c 1 ~ 0We°sf1r<N: Il Pagliaccio passa di avven– tura In avventur a, per finire pot I suol giorni solo, fra I campi. do delle possibilità tecniche di quel Corpo di Ballo pe1· rea– lizzare una e:3presslone neces– sariamente opposta nl concet• ti estetici della loro tradlzlo• ne coreograflcn. Debussy mo– ri nel 1918. seguito dopo bre– ve tempo dalla amata Ohou• Chou. L'esecuzione della Bofte ti Joufora , ebbe luogo all'Opé– ra ComJque, 11 IO dicembre 1919, con la torCOil'Sna di Ro– bert Qulnault nella reallu.a· zlone scenica di Hellé. La stru • mentaz.!one per opera dJ Ca– plet, che 61 era giovato degli ~~f~!~t~v~~I ~t.!,e u~t letto ebbe una nuova versio– ne coreografica dal celebre danzatore Jean Boerlln per la compa;nla del Bal~t, Suidob . Dopo lo sc.logllmento di quella compagnia nel 1924, qualche nitra versione, isenza Impor– tanza è atata tentata da al– cuni teatri lirici. ~~r 1 i~:1~ h ed~F6 ~~"!.~ Ballo, c9mP03to quaa:1 CitCIU• slvamente da elementi giova– ni, hanno contribuito Al ca!• do successo del balletto. Era – no brnv1 tutti. Ivana Ontt.c1 una a:1ovane promessa,. alla quale auguriamo un lumino– so avvenire, ha danzato con grazia c brio la parte della Bambola. Esatto cd elegante Soldcto 6 at.ato Guido Lauri o Pagllaccfo , adeguat amente grottesco, Olw:eppe Oavagntnl Alberto Moro e Rosella. Bolo• gninl hann o impersonato con spirito.so umorismo U Negro e la Negra, e del Paatorelll, Al– do Scardovl e Mario Pi.stoni, abbiamo rilevato la. sostenutn grazia di que&t.'ultlmo. OLGA R, SIGNORELL I E ' ~~ ~~:11,~ ~~~eu rtv:i't~ o :i o3/"~ Tomea. FWppo De Pt.s1acl presenta, con una pro.sa limpida, sapiente, lievitata d'affetto e poe – sia e piena dJ penetrazione, le opere recenti di Fiorenzo. Aggiungeremo alle parole dJ Dc P1ala che abbiamo tro • vato un Tomea maggiore. Un Tornea ,non lna.spctta to, ma riconferman te con toni pl(l alti e plil ampi le a:ue qualità peculiari su di un rella tro più dlfflcUe. Abbiamo riveduto le Camule dJ Tomea e le sue :0~ ~0 t;!: 1 ~os~a~ it~h~~~e dl l~=i ~ :~e eleMl=h : :'!' ta~~ J .~e~ f:c!~~ p~tto~~j atuochJ p~pett lcl, .sono capricciose !anta&le dove ride un'aria di giocosa commedia Italiana. 0 1 quest.o se.nere di dipinti, quello Intitolato e Solitudine> (la morte ma– scherata) è quello che più cl ha colpiti per la viva drammati cità della .sua muta espressione raccolta nel toni freddl e sommessi del colori, ra-pfflU:t~ af~~ u~1~ c:~ itv! ~ .ri=.,~ 1 J.! 1 ~ struaentl analogie et parlano con toni dolorosi delle parti più caduche della natura umana. Cl parla dJ certe ore 1n cui U pensiero non è più. la forza dramma – tlca di ricerca Intellettuale e prosreaslva (che 6 condi· zJone prima dell'uomo), ma dJ certe ore In cui l'uomo trova rifugi.o nella cleca notte del sen.st Ulumlna&Ida rossort amari . sa110° 1 be~ n~~i!o! uq~~ :p:=~~ov':ue~n ffo~1~ di cui cl pru'la De Pists ~e botanico} . dandoceo,e I nonil~ 9uel Doml .ohe ce U .restl~no Jn~ttt n~ 10ro essenzà ·v1ta1e. nel loro coloff è pròf"wiil e 'd"elléatt lineamenti: U trifoglio rosa, U loto cornuto (Lotu, cor• nlculata) giallo, l'lnula aclvatlca. la. gcnz.lanella UIUITB. Dlpfn8:endolJ, lo spirito dl Tomea li mantle.ne in \1D.I stagione dJ perenne freschezz.o.. Chle~~. ~~: ~=v1 ~~~~~ S:n~: 0 u:i na di cla.scuno del rapp rea ntatL Ma nei paesagQ:I di questa m011tra , Tome& dà li me• gllo di 5'). sono paesaggi di montqna , clof: del Cadore. e, più. precJsamente, dJ ZOppè, permeati di · suewo , di solitudine, di contemplazione, e hanno tutto il caratt.ere, tutto lo .splrlto della regione tn cui l"artlsta è nato . LI sua pittura magra, asciutta su tele molto grezze e a.asal prosciuganti ha li sapore e Ja prezloaltà dell'affre.iCO. J colori di quel paesaggi sono completamente penetra.ti e dominati dallo .spirito del pittore , che ha saputo farli Q:~i ~u: g~ ~dr;~~ te°;i~~Onn~Jvf 0~~ rnaJ~C:: 0 ~: nocente, sono stati visti con tutto. .schiettezza dal no– stro art ista. Tra li paesaggio e la t.ela sono ba.stati '11 ocohJ del plttore•poeta per ereare li legame, convalidato dalla mano dell'artefi ce, tra li momentan eo e l'et.emo . pole~~ sr:~ ~ e(~r eedr·u:is>~,;:>~tt a~gtt:::1 : le .~rc~ n !u1: : tl~.1o~e:::.r ~te~~:r ~ ~tlson:n aqt.e\illii runahl e incantaU dl un'ani ma che è al.unta a comu• nlcare con lo splrlto della montagna. Roccloal monti CO• pert.l qui e là di terriccio r03S&Stro au cui s'ada,gla un verde cupo e s'alzano l frualn l e più su I larlcl e gli abeti sono I luoghi cantati da Tomea. E quando ce lJ narra coperti dJ neve, egli aggiunge poeala a poe.sta. Il quadro Intitola to e Neve• • col suo cielo cupo, U suo ln!lnlto silenzio, e le casette che paiono addoqar al l'una all'altra . .spaurite aot.to l'incombente minacela di bufera, è pieno d1 met-a!lalca suuee:Uone. Bello è anche l'altro Pneaagglo rapprue ntante lo s,e lo della neve, aJ .. l'appari re del primo sole manollno già co,I intenso • quelle altitudlnt. Ampia, nitida., maestosa pittura - ln out li gran de albero secolare, sotto cui si raccolgono le caaupole, sta come un nume tutelare nell'arta nltld& - 6 il e Pae .. ~ggl o di montagna con traaslno :,, ROMEO LUCCUSE ARTURO TOSI - er aeurflo :> Atla Oallerla Ouuo nl. mo- Un, fu eseguita solo nel 1924 •tra In memoria di Oluseone tn concerto. N6 mlgllore for– \'luc:rl, un ncauarelllsta lom- tuna ebbe Jeu.x. una delle par – .-,ardo. ag«razlato, tutto Ispira- ttture di sonorità più raffi– ''° al moduli ottocenteiichl, con nata di OebUMY. scritta per buone notMlonl di colore, NIJlnsky su ordinazione di Oebussy ne rlmru.o lncan– tat.o. Come ~nrebbe piuttosto morto di fMle, ln\'eoe di seri• vere una nota contro In pro• prla convinzione, cosi non al sente scorap:gtato dai;tll ins"Jc• cessi precedenti , e L'Ame des poupé,e.sest plus mystérle.u.re que Maeterllnck, lul-meme, ne Jes suppose. et supporto mal bonlment dont l'accomodent tnnt d':\mes humalnes •· Egli ha un'o .lJe:i.ta , Claude-Emma chlamijta Chou-Ohou. Quando ella nacque, nell'ottob re del 1905,egli scrisse di aver smar– rito In raiitone per In troppn tellcltà. L'Ingenua, elementare puretza dJ Chou-Chou ali ~ df aiuto per tendere alla pu– rezza del complessi. Olà nel 1008 egli hn. composto, dedl• cin do con tenereun n Ohou– Ohou Chlld rens Conier. Ha rnplto molti iearetl alle vec• chle bambole e al balocchi di ChOU•Chou, ha. appre1.10per suo conto che e le marlonette hanno una loro propria. vltn, e non muoiono mul •· SI met– te fervidamente al lavoro, e cosi nasce In breve tempo quest.K. Bofte à Joutou.: , un delizioso dlvert1s,eme11t, ora marionettlatlco ,, burlesco, ora venat-0 di tenera mallnco• nla. Terminato lo spartito per plnno, l'Opc1ra Comfoue volle acquistarne I diritti della pri– ma esecuzione ns.solutn, ma Debussy rl!lutb, forse di!fldan- L'attuale ripresa della Bolte à Joufo ux, neUa versione d1 Aurei Mll!os, è una delle più limpide e squisite creazioni coreografiche di questo arti• sta. Non vincolato da prece– denti coreografie importanti, Mlllos ai è aentlto libero di creare quel che gll suggeriva In penetrazione del libretto e della partit ura. Egli ha ri– snettato ll librettista 1n quel che era la base dcli'l\z1one, e per ispirazione suscitata dall:1 mul'llca.debu.skyana, hn appor• ta.to qua e là qualche sempll• hcazlone, o amplificazione sug– gerita dalla sua senslbllltà creativa. cost . tenendo conte di una lettera In cui OebUMY scrive a Hellé che la rosa ros– sa. che la bambola dona aJ soldato dovrebbe fi!l'.urare nel– l'elenco dep:11Interpreti. Mll– loss, ha sviluppato li motivo della. ro&a. !nce:ndola rimane• re per terra, quando U solda– to ferito si leva. per venire raccolt.R dal nep;ro abbando – nato dallo. nesrra. che se ne vn con Il onp ;llacr.lo ,e dlven• tare nlln fine l'ultlmn com,-o• lnzlone del Pngllat:clo, nbbnn• donato a sua volta, e .solo Fi-delmentc e sostanzlnlment , Mlllo<;Shn rlsoettato lnvect 11 muslcl.sta. Ouldato dal ano ~nttllr sen~o muslcnle. e nel!,. tl"'V071onenlln trad\,-lone e 111 Mo.ertr o, hn cwuto Il buon gu• ~to di evitare stravi,.aonze d' n!Ut'IIe di 1rrunol: mentr~. rl– rnllnendo soont.nne.o e cortlla• le, hn sanut.oottn1ert" medlitn• I{".llotth•lt,,.,.,,. rlll"'llrh" {" fm-– mall lo st!ll7.1.azione delle pan– tomime e delle vere e propri, dnnu. (Premio deatlnato nr11 e Ami 01 dell'l.S.A.•· L'estradone avv errl deflnltiHmente U giorno 20 febbr11.lo 1061. aaslstlta da un pubblico nolalo. Il prt.levamento delle tea&cre ai chiuderà GIA NNI VAGN'ETTI - e Ricordo di Monlparna»e > GARJUALOO I\lARUSSJ Diaghllev, e che doveva esse• lioteca Gino Bianco La. acena od 1 costumi di ~n~: r~:~ 1 °Ca~~{•~N~t~a ch~or~ :1tr:ei~rt0::,~ti~:~~ :O~Joil'!ed:' n~ur!°! ~J r,r:=; De PUia: .i Natura morta •: Mario Ma/al: c PaeuWo•: Gforafo MorandC: c AoqueforU»; Pio Sem,ghint: cPiort•; Ma rio Slront: cP&e6aQto>; Scipione: c Ol.squo >) \
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