Fiera Letteraria - Anno V - n. 51 - 24 dicembre 1950

Pag.4 POESIE di Piero Jahier !f. Silenzio TMtto il tionto qw1110 1coN1orsi r1t1,rl'At1, ::!';:,,Ki;.:n,,:_ t'!!!"~"':51;; :u°f:;, ~~~~o,t:':1o~~op"e'ri~:eflMDrdo fitto i" '·"°''· QN#IIÌ IOltdi chi li lto "'nitoti1 Y o lo 11ro. ti<wMIO finito, trOVt1'I01UlO i cortili """""'' JON io che 1w,U'oll111ti, ri,ido, la ,nano allo ttso hdli I c-iOSCtl"O ,,,. qnsta """' , qutsto t1Ìlo vi sohdo, ,..;,; ,oldoti. (Da • Con me e con rii alpini •l'. fJanto d I ma rei a ;•::tt:." ,:rd,,,.1:;",:!:o b: ; ,~~~o lo t'tllt to i lvi cl,1 .rtomo"i ho .n,oNoto ad.tosato • lvi "'' Ilo ONNVU ÌOlo: Usci1,1,Wcll• la ''"" i riftrmo , 1icvro traspor, cido olu ''""' dli com,a,.m 1 /1 "'on(O.fU lividi aettttdon ro,o di b1n1di•io,., Usciti, perchl 11 fron, sono tult, colati I finito lo vita scu,o , s,cllo /Jionno- ili nev, si poso il lampo oraHcion, lnt°"""i"o U ,,,,.,,.,, ro,111ti1to i lwoccollll i d1U'tnJO , hdti pi otdioli,ci dli fiM'i ri.t,optiNO Ml IICCMPM Si IClaiNdoil bouolo n1ro allo trov, , lo farfaUo t1n,ra Rall,xxi ancttf'a 1ul fiato. Sco1,1, ,.,z vmto it l1n•olo molato e rùp,rot, i•oriiiou scarc,rot, la b,slio , l'orolro , ri,rnd1t1 off,~o,u. U1cit1I /1r,lai la ltrro l'tlro f•ma tranqu illo , ,ic.,,o ribrillo l' ,rbo ,un11Uitro , 1..UO ,ONU knlloNo ripo1r, il lamf>o oro,.cio,c1. )C AUoro liomo tuciti oncM ,coi olpi,ci .sol.doti lo tri.111 filo ,.,,.o eh, ,,,,.o co,. f'OIIIRrro•io,., mo qvorulo Ù 1011 ei Ilo loecoli HO VOCI Ilo olmio tOUOtll .' chi ho chi11to olla ramo di /iorir, jq ~:,.:':;,f:;'';!o ~,!f :;:'"e; ,Orlir, , il cw"1 ,.,,,.,,.o 10 11 ho ,atstoto: lo ,,,,.o allo ,,,,.,,.;,.o, lo ,atrio ol ,oldoto qMlllo I l'ultima MOrtio , otsdiomo o morir,. Ilo ,,,.chi .riamo soli, ~citi ,Orliamo t11cil1, INllt Ù UIOltwl, -.o p,rrlti .sianso tristi, ,,,.clii obboNdoniamo ,alvto t1ci ,-r,. Sioll lo •ostro donna, .tiot, i nostri fiRlioli ;r;:; f:',.!';:::';:::o, tiat, i ,aoslri' lavori: i,1cit1 p,rtl,.I tlS vogliamo amar, . V'"I0NO l, ,,o,,: IMM, losciot, a pratiNo l',rbo 1,celc,rd solo, MO NON ri~s,rd l'olpiNo. S plndo lo falu ,ro•la al fi,.o •wo , l'vlli"'4 ,rostro ,,,,., svoppi 0NCM'0 dal CflfJO. V,ngoNo t»tti i bambiNi 1 solo p,r v,dtrli sxr0Mr1 ,.,i. 11Uo to•to sNdicio • 111tri d1xli occhi1t1i fiNi solo ,-r f>ot,rxli riS,ottdn, quando chiamano: parei RisNoni il nfolo frtsco di soldo mondato , lo v,xo d'orgnto ri.rboccld dal Ntvoto . v,,.xono i no,oei strarcl1i, ma: no st~ a passar ani, vecio, fin quando no ,emo tornadi. E YÙ, mare - Scud e a&ni - Poi, qNOndo sor,mo pa11oli, noN fii aU011tonat,: fat1t i tu, ricord o t'mmtMO, oZ.olt Z- moNi, richiaMOttci ·co,a .,,. uido Ptrcls~ ti,t, voi citi non pott11 vni r,, AllM'o - quslo j l'ultimo marcio - mo non i,n,O,,to s, andiamo o morir, . Qwoto 1016, Aprii# . (Da e Con me e con ~li alpini •) (Senza titolo) · Tornato - /10 messo un bicchiere di ,namntol, sul davanzale dal tN0 tiordiNO l, d.oi fltdtr,: ptr cU · no" mi vuoi piK xuardor,1 Ti spwntaN "'"' sononoli nuwi 10110 lo bltu , li 'Clldo o,uar, , Per qu,sto non ,ni v.uoi più xuordar,1 S1 non ti volt i piK Je non nt vuòi piK saper,, io, perd, ti po110 arrivar,: so,a io ,,., ho doto ordint al mtlo eh, tulli i fiori .sul tuo copino li dtv1 11rollor1. (D& • Raiano •) Preghiera CommiMwmo, ,amm inovomo, camminavamo qNondo, dallo nibb io, i ,m,rso il nostro trono Sorto d,l '"" o onNO di xunro nostro pan, 11mi,coto do barbi bianchi , collol, ntrt aUo fì,u hai bucato/ Oro soli di nocchio iN noccltlo ora o ozni nocchio sf ilo s,mpr, ,ciabol, ,awov, oro n,,1,atolo, in cima, lo roppo trionfali/ Mo 9u1l eh, più ci ,uo c, xon/ 10, o ogni osctllo, lo s/>ÌROumoroso !fo~:t';!f:,.~~'ia!=':o 0 J~':ai~'• mtn1riti eh, nt11uno partirò sen.10 una eroe,, E ,io l'1,llimo dexli anni di xu,rro t::::'d/ 0 :0ienro e formai do bastar in scarsìla per qwei che rtslo e quei che torno a lo malgti, o l' ,rbo do Jttlo o stelo . (D& e L'It alia letteraria•• IQ,;it ), PIERO JAHIER I LA FIERA LETTERARIA Domenica 24 Dicembre 1950 Q OASI contemporn.nca- JLO "-"'II"'IJlLE __,.-EL LE JPJR.O"""'E D][ ••R "'"'G"""- ''71""710 esuberante. di una fellcltà mente alla formazione .::li' .JL ....._ "'! ;;:;:, .è'.à .è'.à ,z.. ,z.. , , espressiva mal raggiunta e che del Gtno Btancht (1910- mal lo JahJer ritroverà. Tutto della t~:2:,.;;i . . ~:."·n ~~!~~~ Vn rri·v o lu: ,·o- nortc,O ~~\/:i~~;~-;:>dt!o~~;:,: .,:ei~: g nza. del suo contenuto polo- tlmcnto Jarg:o,c lorito e l tm- mlco, doveva fatalmente esau- maglni sono r11llate col gusto rirsl in alcune pagtnC di un proprio di chi gode ad ottene - Urlamo rientrato, di vero e re degli efTetti sicuri. La pagl - proprlo contro-canto a sfondo na di Jahler, 1ns0mma, vibra autobl( )ifafl.co - Piero Jahler d 11 ' · d • di una musica natura1 utlca venne ,cr!vendo 1 racconti più e o r t n e che. proprio nelle sue modula• espllcaUvi della sua personali- zlonl aspre e rafft.nate lnsie - tà, tra cui vogllamo annovera- mc, ricorda l'energismo llrtco re per impoJltanza La famiglia di Slataper. In conclusione Ra- pooera, La madre, Il Jratello gozzo è una tappa che Jahler mouo, Il pae.,e ~Ile vacanze e non rlu.sclra più a superar e 1ul La morte del padri , pubblicati i.erreno dell'arte, ma che w,r- ~ 1E":rt!u11~: 1 ~: ~:-,~ La per sonalilà di Jahier è affidata a una capacità di stile; di uno p....... oolo su quello uraano, Robertls . Queatl scrltt l narra- al dl là della stesaa JetterMu• tlvt, tnalem, con altri. furono stile come seg no ultimo di un temperamento che si ritrova nel ~~- :;..~.;;!r;>n,:·:tw.~f~ d~ poi raccolti nel volume Ragoz- I d l quel che veramente conta - ~PJ~~.i~-:: 1:,p~~·~,u'l!t:~~: proprio linguagg io so O quan O a sua parola gli è necessat·ia ,1 compendiano le più atte, mente pii;!alta d1 Jahl er. Per- ~~ :1r!°~heq'!ialf:a,d~:~ ~~er:nl:s~ e:,: =t~~~ top~~s!:p~r~~lg=~~i~: ~n:Ore~~tfs:uJ:: JeJ:a: ~~}~ ~~~J.~•ei:t:~c:o~~ll'~~ ~ cfi1118;~fo~ctfJbllt!t~~:~ ~~ t~du f: rim:: g~ers u! la sobrietà sca~~ u! 1~~; un elemento fondamentale per rtco-coloristlco - dove la na- le sue csscnziali disposizioni li - tent1ca fantasia U tratto sa- del reale; e tutte le volte che prosa d'arte sul piano d1 mo- :T'1 ~~~tf:er~ Voce ~IO Sta• :~~:~i:ul~nJ ela~ : ~~ d~j~ ~islia~i t~v:~ rl~li,c~et~!~~c~ tanto vero !!:t;;it1. d~ a;=e~;l ::; ~~ta ITI:~~l.tàl'~~rd:,11~ ~~v~varr,e nte scoperte ~~ e Bo~e g~o :Ì! at.ro scrittore. temperamento (delle cifre Jet- che 11 Nostro, dopo alcune di- scrittura più intensa nasce auo pi(l sublime alito creativo. li momento plil intenso del• e 0 • ~ J cant.ò meno e In Ragazzo il mondo prosa- terarte , di studiata capacità spel'$lonl letterarie - che al quando questo lavorio è saturo La peraonalltà di Jahler è, l'arte di JahJer si ritrova dun - :feJ~ e u secolldo le lSl1e do• r!~ :: t:lfte~ =~::er?adir. ~~~~ ~,tu:e~t~e ~ 01 i:o~r:t~ ~i"19 12co~~r19 16al~n~~ :;e~~.c~~ ~u:ri: Jem~fo ~~ ~pc~l :oc;~u:ffl~r~~ sfu! ~cel:ac!~~: z-raadca~~~! ~a~~~dr=t!tli!e t::a:::!i Ieratici del 11uo ortslnarto cal- con le forze elementari, sane Il bisogno di trovare una ma- Ne rlsulta una essenztalltà non gtà inteso su cquazl.onl dizione di atti tnteriorl dove del d.lscor,J prC$astJ--oe 'e est• :J::1~a~~~~r~. ~e~i ~. :~ de~a :r~'h !err~onomlco I delle ~~~d~ 1 ~~:0~1;~~~~~~n u ~~~ ~..:'~~ ~ ~=d!lrtc~e~ ~~~~r:i!1~o:~J-" se~~II~~~ ~~~~~;en~ brlrisf~clsi!Ju! genze di queilo poc;~ro • modi raffinati, squlaltl, esube- prove di Jahier si manifesto opera di vasto raggio sociale. greto più profondo dell'arte di un temperamento che si rl- sublime e liricità tutta 'conte- J t qu::te ~~UJ:-~! 1 tX rantl (desunti dalla madre to- dunque in una granitica, com- Con me e co1i gli olpint - di di Jabler. Ma è un segreto che trova nel linguariglo solo quan- nuta. La sua prosa come 6 a er, ques s - acana) che gU hanno dato Ja potta, calvlntstlca durezza del cui oggl Jahler annuncia ti se- ha le sue real.stenze nel ratti do la sua parola gli è necessa- atato detto, giunge pérclò e ad ~s~tt.are la poe:ls~ IT1~: pou lbWtà di conquistare I plil suo temperamento di rellglo10 condo quoderno - 6 un testo morali. E qui sta indubbtame.n- ria. E necessaria la sua paro- una secehe1.m nutrlt.4 ad una sult i.:: J'ro sa, co mlgllorf ~~~~en'l!l ~=~o~ ~~so~t'!'o~e ~7ie ~~t: ~re ~~~~~~u es::di:::. ~w?! Il~ r::io~ruco~oelJ~: ~o è;a:1o:~~io~~~ ~vi::: ~~= f~l~r~n~ :h-:s:i~ e Co~ ~ll: ~e ~ifue Serra: tà del suo stUe ha qui lB .sua del cuore tanto fant&s1osamen- cioè dalla rlcen:a d1 una etlca cesso dl .slancio,nel Url&moot- dre, con cul si apre U volume drebbe nell'enfasi: 'ma nel re- nelle ~~ LdUT~ a~atl~ lntlma raatone. E' evldent.e co- te ~ressionabUe. a carattere universale, di un tenuto au equuionl letterarie Ragouo, dove la memoria del- aplro necessario .svolge una d con lrl • n; nd1 di lntimlt.à :~~~.e~~ :uer:I~o!o !~~ ,dn1 èr .:r u~:~ d~~:J:e ~! umancslrno 50f~l.s ta. ~~ ~~~~raz;~ee;, t~f c:t'fu ~~1tt;'remfte~~ ~~fìaf! ~~ :u::in:~!°~ =ei:ir:~r: eap:!fone P!° ~ umana, re In uniti\ la sua natura ver- stato appunto definito un rivo- Ora vien fatto di chleden;i se quello della .sua schiet ta natu- vita. Fatti che, placati d1 ogni posata: viva e di ricordo> (3). ~r;, sl ~nfo nd ~ano ~ fe atne, un poco chiusa e pudica luzlonarlo dell'ordine tra gli ln Ragazzo lo Jahler rluscl a ra di scritto re. Ed allora al ha realduo conUngente e pratici- Questo 1n sostanza è uno del gno tenso re e nell'e.sorlmeral, con n suo mon- splrltl della Voce) soprattutto trovo.re una anno nlca via di un erretto un poco omamenta - stico, si presenta no sotto lo meriti di Jahler, e questo è u aensaz.lonl nella 10 ,ro gioia pie; do culturale, educativo, deriva- per la sua capacità di far tra- uscita tra le sue dJs:posWon1le, decorativo, per lo pii;! lesa- a.spetto più suggestivo e dram- segno che in lui è sempre sta - ra e l zrotlin:~e= = +ogll anche dallo studio del boccare le sole parole necessa- morall.stlche, rellglose, e le sue to al frammento tenuto alto matlco. Lo stile ha qui un suo ta viva una potente e origina- oro mus ca licltà d · U 1n• classici ttaltanl e dall'Incontro rie nell'istante in cui lo. con- qualità puramel'.Jte letterarie , per Indubbie qualità di atUe, ritmo affannoso, precipitato , le peraonalltà di scrittore che :tez1d~a mol~ptte art'i.:che· ::nit°' h~~~ d~~te q~:~1~1:~t ~f1~n:tt~~~~3:' un8~1s~t:to n~l :,c:nli!5t'bott;! i!n:ue;::~~ ~~vrc~1r di rt.sorae uman e, f!1z:e~:J6~nz;~~~~g::::ii~~ ~~ 1!ve:en:ccs~~di~f!ré :~ ro~te 0 da11~ 0 ~W-: del particola~ to ad alternare In Ragazzo grnndezza. umana dove il scn- che il Nostro compone queato Comunque, polchè In questa vali, un1ace l'acut.a sen.albllltà lettevole. Jahl er ha seinpre ri; ma beUe ad ogni modo, &n• plani letterari diversi, sebbene tlmento ha una sua Intima e dissidio 1n visione unitaria, aeeonda soluzione Jahl er cade di un poeta che sa e.sprlmere fatto tremendamente zul serio. :e della felicità ch:aJ1onrr'tii ~~~at!~ uno stesoo fondo .spl- ~d!~~-~~t~~-f~a~ ~~: : ~';;fto~ag6o~~ :n~oalm=~ =' c~e rr: 0 ~1:auco:~t1tc; ~~,: :roe V~~~! dl una ~r~oè s~~ll,~o.s:n::n~e~~: gr~g:,ar 0 v1vf~ :Ord enft ~- Vi troviamo lo .scrittore che re che preferlsce arrivare ad ti della tenalone splrltuale, rle- ph) squisito delle sue prov, D racconto , che è certo uno viso bi.sogno di abbandonan1 me le ombre di un mattino di si pone. d'istinto, sulla rttml el- una prosa alta . cantata, di tlm- sce ad esprimersi. in un clima, con.siate in una fatic ata capa- del plil altl dello Jahi er, ba il all'espressione forte, tmmedla - lnve~o d ~I ~uall~ de:J. ~ef~en~r-°~bll~e p:i ~: :f!n:e~N1ito!to di c~nl c~~..; ~I~ c;~~te'J~ 1 ~ ~~g ~i:te~uf~~e un~=t~ !:! 1 t ~uJin~:;;,. "nefft: ii ~ d~ t~~~n~taqu~~ ~~ so c~:1 di ~e!~co e :en. croprl della sua tradlzlone re- nella sclaU1.'Z?.ainevitabile di pure gcncrlco sale a quello scoralve della prou e quelle d1 una cond.lzlo,1eumana eftl- la d1aclplina - vera e propria altlvo ~~ore:::; cbeta~r:f~· a!ri!~:a :el c~~dl~::1e ~ln~~~ f _ -.. - " _.l :~bllf~:1dun~: :~rlm~,.;:~ ~:i~:r,:io~~ ~~~~ ~~ r~='t! ~ ~ttF~1fg 1 ~t: ~~ :~~ comee sot J'fe ~ :h~ r1 del bene e del mille, cruda- ' • . -~. , d1 una moralità che, nelle sue una sua. delirante e lucida n- suo $1>1r1to. Si comprende per- pestano U sentiero e l erba del• mente dlvlsl; e vt troviamo pu- ✓f- ·c,: accezioni migliori, si stacca slonomla. La potenza di queste ciò come nell'atto di questa li- la montagna vera>. re lo scrittore che ogni tanto \ dalla propria matrice prati ca, pagine consiste nel rendere 1 berazlone lo Jahler abbia eo- WOLFANGO B088ANI al la.scia tr osclnarc dal piacere , ,, ,4\ religiosa, per entrare a far par- caratteri del personaggio, at- ceduto 1n vigore e sia caduto, __ f:ll~~~:.e:ig:a:~e ~:alr:lc~j . ~.: // I,'"'·' ~e~ e!\~a~tc=c~ta~~~~e:,~~: ~:e~:cr:;~ei:!n:r~\!~ l ~ ::e ~c:.s:i~!°~:1:l!a r:~ti d~ Cli O, Pl'HZOlln1: • Am1c1 •: ordine e d1 d1sclpllna del suo -...: •' slone art istica. Ora tutte le stes.so potrebbe dirsi anche per sonori. pac. "· ~=~met3~ morr~nt'i!ne~vti ~~~rl:h~ o~ut.8 h: it:m~~:: ~on~~La d/oem~:~ ;:ee ~ (cfè: ~~~a: : 1:4;:~ ~r~:~~-- R&ffuAcll d1 mondani . letterari. Insomma. le di 11 enslbllltà e di ytta, è l'ar- madre, e che respirano nella delle vacanze e Vt.nta al poue ) • ~~ ou:c, !'° rr:~ 4f~. 41 ;r; parine più slgnlflcatlve di Ra- t.e che ha U suo plu ,pontan eo stesa& aur& poetica, sebbene U dimostra quanto veniamo di- r10a ~ ' pa no, questo senso dlpl~:P: :: ~e~O cg: ~~!~~o~: ~=te~~~ :u~: =e ~l:o df~~C:~ tua~ ~u,~ 1 : • Tnbuna• <~ alone, dl rientramento, di eco– nomia delle parole. e di flanco a questo scrupolo espres.alvo (una delle doti pl(l alte di Ja– hJerl Improvvisi squarci dl lu– ce serena che Kll danno la pos– albllltà di godere. sino alle più caplllart riaorse, le movenze li– riche del Unguagi:i:lo. Cosl men– tre da un lato U pericolo può consistere In un ecces.alvoe du– ro moraliamo - che esorbita dal limiti dell'arte per toccare quelli della vlta pratica - dal– l'altro al manUe.sta 1n un cer– to pru!o sismo letterario che, talvolta, urende la mano allo scrittore flno a farlo cadere ':lel frammento di R"UStosa fattum ma acoperto all'abUe esercizio di stile. La prosa d'arte di Jahler :d ahlma e vibra in una conti– nua tena:Ione tra due poli i-.r,1- rltuau , attinenti a due dlve:-se qualltà della 11ua natura. D r~~~ s~eif•~:m~~i1 !8~e n~~~ glnl montanare e religiose <e quJ la scrittura è uc luttn, uprt,na, va per slnte.sl ed è sottoposta ad un severo con– trollo autocrltico che non ha altra via d'uscita del proprio doloroso moralismo}: U secon– do nella tendenza a percorre– re 1n senso Inverso, di fronte a quella sua prima natu ro rientrante ,,, 11 cammino delle lette.re Cequi la scrittura ha le squlsltezze raftlna te del poeta che ama la sua terra con un senso addlrltt ura panico ). Per– ciò ripetiamo che a questi due modl espresalvl corrl.spondono 1n Ragouo due diversi toni poetici. D llnguqgto di JahJer si calclftca, diventa sobrio alno al Umttl della vera e propria al– lusione; al pictriftca 1n accenti di una interiorità assoluta, e In un periodare rotto, aspro, spesso noccoluto, ossosoe e bu– gnoso come corpo di vlllnno; esprime una certa acredlne e quel aeruo di vendetta che hanno I versetti del profeti bl– bllc!... > (1) tutte le volte che investe un contenuto autoblo– graflco d1 carattere stretta– mente morale, mentre invece si espande, ha un moto di fluidità PIERO JAHJER alpino (Val d'Astlco, ottobre 1818) OPERE Di PIERO Ji\lllER Resultan.te tn merito allo vita e al carattere di Gino Bianchi, Flrenze, La Voce. 1915. Cantt di 10ldott, raccolti da Bnrba Plero. Zona di Ouer• ra, Tipografia dell'Astlco, 1018 (FuOrl commercio). Canti di 1oldatt, raccolti da P. J., armonizzati da Vttto– rlo Oul. Trento, 1919. (Fuori Commercio). Canti di 10ldotl. Milano, Casa Ed. Musicale SoJlZOIIlO, 1918. Con me e con glf Alpini. Primo Quaderno. Flrcnze, 1919. Roma, 1920. Torino, 1943. Ragazze. Roma, La Voce. 1919. Ragazzo e prime poelie. Nuova Edlz.lone. f1ren.ze , 1939. Bfanchi Geom. Cav. Gino. Vecchie e nuove re1ultonu. In preparazione. TRADUZIONI: Calvino: La religione indfvtduale; Proudhon : La guerra, la pace e la Pornocrozlo,· Claudel: Arte poetica; Partage de Midi; Lin Yutang: Importanza df vivere; Il mio pae.see fl mio popolo; Momento o Pechino; Steven • ron: L'/,ola del te.soro; conract: Gioventù e altri racconti. lOMlNllO' l.ON LlN YUTANG Tradurre· per affinità Le sue prime letture ing lesi gli permettevano viaggi tempo, alla ricerca di una éiviità immagginaria nel ORSE cl .sono lettori eh.e re tnglc,~ e~ gll permettevano Erano libri antitotali ta.rl, e tul- lingua. R1$pettoso e ctot non F ,1 domandan o per-chi uno e ~ aggi nel tempo, olla rlcerçp ti e tre cenmrati, o peut e ctlmlnutore, ma nemmeno tn– acrlUore cosl di.t1fclle e (h uno clvlltt\ immaginarla• • bocconi, prima di autorl.uarne ten1fJ1cotore o ampHJ1catore .,al co.sl individuale, come lo ml atievo Indotta a suggerirgli la traduzione, dalla censura Jo- effetti di lingua o cU ,,u. dello Johter, , , .sia messo a fare del- quel meuo di eva.sfone. Gli pro- scisto. Jahfer trave) modo di rl- scrittore tradotto. Il ,uo ~– le traduzioni. Dico dlJllcfle, per- mili dt aiutarlo in qualstost produrr e tradotti anche alcuni colo è co,tttulto tfalk ,ue Ja– chè quando n trot1a di 1Ule, perple.slità Ungu!.stlca. riguardo bront proibltt, segnati .suf te,tf coltà df .scrittore che sono trop. .sopratt utto del ,uo proprio, i oll'fngleae, e cori nacque lo no- con grondi crocf roise dalla po potentf, e a t:IOlte f'UChJano Incontentabile, e preJtrnce dl· ,tra collaborazioni. I çen.ru.ra fascfsta. TUttt J1nfrono df ,eppemre a confratello. B itrug gere e rlJore lnnumerevo- Fu dl.t1fcUeperiuadere un tl- nondfme,io sequutrati, dopo le U mfo contributo è appunto H volte per u,er e ticuro di pre- po orgoglfolO cmM lo Jaltfer prime edizioni. Ma Johler era con.si.stilo nel richiamarlo olla :~~[~ ,::1~:'~1!:a~ ~~g; :~1::z~a u~r~a;:ttgg,ai::~ :f":.~t/~ ~ft~ IP~~ !fI"~ue!Ziu~fre::: ware, fn un certo ,emo, mu- cfo In cerca df lavoro di tra- tuale che botUzz6: e Parlare ,a do 1èJ e nel frenare le trn.• rl altnll? Credo df poterne par- duzfone. Jlt ,ono ,pea,o do- per bocca di terzl •• e concepl pennate di uno ff)lrlto df i,oe– lore percM 10no almeno In mondato se Bompfonl conoscei- alloro la prima profonda affe- to come il ,uo. Ma la neculftd: parte respon,abUe fo, df Johler ,e la polinone mentale ed tn- %Ione df traduttore per quei e la oolontà di una abnega.do– traduttore dall'Inglese. tul.t1e la altuadone storica del- terzi, conJrotelli df lui più /or• ,ie, ,ono nel traduttore ,empre Fu ntl '33, dall'America, che, lo acrlttore df.tabUltato dal pro., tunotl. Egli sentiva un bi.sogno co.scientl. La sicureua di u,c. ~':f';;~fd:lfoa1!tg~~if!V: •z,Zr~ :-t~ :!: 0 u~e ,~l l~~. ::fS::Oj ;::~;t:,,:,dld~r~':::letr;z4:ce br:t~ ~!~ 1 :~:j Jf /::,:~:r1~~ tro, l'lngle1e (era allora J,pet - primi ,aggf df verrione daU'ln- lezzo, come avevano parlato vata. E' nello ,tu.so tempo e,a. tore di Movimento delle Ferro- glese, per esame. Fatto sta, che nella lingua propria sperante e divertente lavorare vie a Bologna) e conoscendo gli 4//h!/J aenz'altro lo traduzio- Ho potuto a,mt ere, tn ,egul. con lut. Ogni nwn,o libro pre– quale tonnento co,tttul.t1e per ne df un tonico delle coacfen:e to, e fn que1t1 ultimi anni, an- sento per lui un problema nuo. lut non poter più ,criver,, glt quale fu fn quegli annt e lm- che collaborare,alle tue fatich e oo. Lo crede semJWe un. ccuo 1uggerU df provar,t o: qualche portance of Llvtng • e lmJ>Or• t1l traduttore , eh.e mf pare ab- peggiore dt quanto non. ria - tradlWOne d.o quello lingua. tanza di vfNre • df Lfn Yu- bfon dato alla lingua ttalfana fa e db/4 - e a volte bfaogna Penaa:oo che for1e Jahler tong. Ml ricordo ancora la let- outenttct capolavori di rendi- levargli U manoscrltt.o dalle avrebbe 1'Qtuto rom.pere con le tera trionfante eh.e Johfer mf mento arti.stico, ,pecfe nelle mani per rlu.scfre o spedirlo. traduzioni lo segregorloM fa- ICTUu In InghUterra dove abl- tra4u.tlonl do su-ven.son (Trea- EoU iomlglta nel tradurre a ua ,et.sta dalla letteratura , e an- tovo allora, e ,enm che egli rure lslandJ, conrad (Opere pfttore che non ftnllce mal df ~~:: 0 ~{ '~ofe~~~~, u~~ =~~ca{f!;~ :O ";;;:o:'!~~~ ~~TJ>::te ,E~~lo/.ng,:~n~~: ~=e ,:r; .~:.Sft o'2,!tfr~c~~ ,crtUore sotto tJ gtogo dt un anche per U pubblfco tra ti oltrec°iJ dalle sue doti di artt- propri quadri, e non sa obbon. .tllenzlo lmpo1to. Era ,tato mio quale sarebbe atato In grado dt ,to, questt rl.rultatt di Jahfer donare tl pennello neanche maestro durante t mtlf anni di dtt1ondera maut,trolme nte co,e dipendono dallo coscienza cri- quando lo ha buttato do parte Jormazlone, nello sua ca,a dJ belle e degne df euere troa ttca con la quale eoll procede. momentaneamente In di,penl• Flreme ,· avevo a,11,mo al ,e- formate in aure Jtngue. A que- La traduzione t per Jahler il &"Ione. questro dd ,uof manoscrltU di sto libro iegulrono eMy Coun- temporaneo rl,pettoso prestito Jahter so.stlene che non. ,t: cuf non 11 dova J)Q:Ce, durant e try and My People • (Il mio di tutt e le proprie doti e facol- J>OHG tradurre che uno scrlt• :~eriu%~o~ ~'::::1:0:,fain ~ ~~:i fu flp~~"'/:!:e:i:o~ ~~r a~n~r ;°:,r~ ~~,::1J~~ e~ ~~f,tf'c! '::,~~en"~. o~n;:i formava delle sue prime Jettu- Pechino) dello stuao autore. tel'l.fltà lo I Uf opero In un'altra oblnità umana. Comincia od orlentarlf mllo scrittore che in– tende tradurre leggendone una BIBLIOGRAFIA DI PIERO JAHIER ::.::,~ 7.:lf.. ",.~:;:..•~~ di meglio ne .rla .stato acrltto. so,ttene che ogni icrltto ha un' suo ritmo prosa.stlco o 'J)O(!tlco abituale, che é come le note !n P IERO JAHIER 6 nato a Genova d1 ra– ilia valdese l'll aprile 188fi. Studente nella Facoltà valdese di Teoloila a Fl– rense abbandonò 111uudJ In aqulto a una crlll d1 cosclenu, SI laureò poi in leije e In lettere trancesL Collaborntote della Voce, dlreM;e In auerra, dopo capo~ tto, l'A1tlco, il,or– nale delle trincee, e, In pace, Il nuovo conta– dJno, t1omale per il popolo aa:rlcoltore. Ha tradotto e presentato In ltalla Paul Clnudel. Vlve a Bolosna, ln Via BattlsU 10, ed 6 lspet • tore del traffico delle Ferrovie dello Stato. Penaando n Jahler lo non posso non Man– dare a un'lmmagtne lontann di Camlllo Pel– llu.t: eE' l'uomo che 5egherebbe il tronco d'al– bero cui ata aa:arappato, avendo vista Wln fo- ftll~a'i!'~c~ac:~;:r~:~:~;ne rl~m~nf°!:! e all1nfuor1 di qualunque altra corwderatto– ne, se quella foQ"llamarcia è un male, cada allora U t.ronco, muoia anche l'albero, prec1- plU l'uomo, ma sta estirpata la. tosllal ,. Im– ma&tne,e non 6 la prtina, fra le ptO.adatte. a mio avvlao, a delineare un primo ritratto mo– rale dello 5crtttore. Queata è la verità: che l'arte di Piero Jahler, considerata In una luce eateUca e atorlca, 11acch6noi nell'arte dobbia– mo Q"ludlcare l 'eslsten.ta d'una verttà est4ltlca e non quella dl una verità logica, è .sempre apparsa come declsamente orlent4tn verso un a-uatoe una ouettlvltà la plù csupe rata e ln– t.ranatsente, S'Intende che la sua scrittura non poau chlsmaral con I aolltl nomi, ma debba conceplnl come legata ad csta:en.te che ap– paiono, per co,l dire, Interiori a chi a 'sddent.rl nella lettura delle , ue opere, le qual! risentono della aua &lovlneua aQ"ltata, come della aua educaslone rellgiOM. E infatti le orllJl.nl di di RENZO FRATTA.ROLO Jahler nella no11.i;.a t.radldone letteraria aono tra le più tumultuose. Olà noto per certi auol belli e compaaaaU scrttU ne La Voce, che egli abbia cercato di superare osnt compromesso . sen.tn Intaccare la sua aanltAmorale è &tà cosa per ae ste.5.sabuo– na; ma è sembrato al suol crltlcl Che il aenso della sua opern sta stato tradito dalla sua vita stessa, che Il problema religioso sia stato da lul ereditato nel sangue lnaleme col t.rllte pro– blemo del mnle e del peccato, che è U centro lsplratlvo della sua nrte, o che vi abbia ieaato per sempre Il auo spirito. Tormentosamente spinto verso Il dolore umano, anche se ,u un plano atillsUco forse ecceu lvo (e dlstUlato nel vuoto >, si O detto), lo acrlttore ha lml)'gnato la sua probità letteraria In una prosa verl– sUca ncn•oso, fredda e frane/\ In quale rtpei.i la sua anima rlgldn e 11suo umore che tende speaso all'Ironia e al sarcasmo. Forse ha ra• Q"toncOtaclnto Spa.gnolettl, che parla di un suo a.cerbo sentimento di rt&emone aoclale, e S! ootrebbe c:i.plrecome Wl crlUco della tor&& di Renato Serra. abbia parlato di una fiacca e corrlvn preoccupazione morallstlco-rellgloaa, come LUIQ"I Ruaso abbia accennato a un suo atteggiamento duro e ronchloso, come la Bob– blo abbln ricordato Il suo pnro.sslsmo febbrile e In sun t.rlstezza aortldente. come Bacchellt o.bbln po.rlnto dl unn sun pervicace ricerca del tono Urico. (Mo. al sn fino a qual punto erano teneri, gli uomini dello Ronda, verso una poesia e ricavata da momenti dl passione•>· Resta !Olo da vedere se e quanto tali Q"1udt1.I oossano valere per una approfondita dlsnmlna dell'arte di uno del no.stri più validi pet ti. Il lettore v: i.da comunque, per un pr1mo orientamento, 1o. rlleggcrGI gli articoli che su Jahter scrLUero A. Valori nel Retto dtl Car- Uno, 9 mar10 1912, O. Belloncl nel Gtornai. d'Italia, 2t dicembre 1915, A. Bald1D1 ne L'/Ututrazlone ftaJtono, 29 aettembre 11118,e nella Rond.a, il,ugno 1919, A. Pandnl ne Il Martoeco, 30 mano 1919, O. Pracchla ne L'Ideo No.rionale, 8 man1o 1918, A. Momi&l1a– no, ne Lo RJot,ta di Milano, 5 maallo 1919, O. L1p o.r1nl anche ne Il Retto del CarlJno, 28 manto 1919, F. Pala.ul ne L'Italia che .tcrltlf, 11usno 1919, o. Lombardo Radice ne L'.Bdu– cadone Nazionale, man to dello ate110 anno, di E. Levi ne 11 Convegno, Q"ennolo 1929; e la serie d1 scrttu che lt Cecchl dedicava a Ja• hter nella Tribuno, 19 lusllo 1812, 25 febbraio 1918, 2! aettembre 1818, 21 agosto 1818, 22 Jtugno 1919, 18 ,iennalo 1920, e nel Monche– iter Guardlan, 20 aennalo 1919. uaualmente ,·anno conaultate le note d1 Giovanni Bel.ne, 1n Plaull e Botte (Plrense, La Voce, 1918), di Renato Serra, all citato, belle Lettere (Roma 191t), di o. Prur.olln11n Amfd (f'lrenu, Vallecchl, 1922), di Lui&!Rus- 10 In Qt1atlronarratori contemporanei: Pagine critiche (1921) e nel Narratori (1928), di A. TllQ"her In Rlcognl.tlonl (Roma, 1924), di P. Flora In Dal RomanUct,mo al•Futun1mo (Pia• cenzo, Porta, 1921; Milano, Mondadort, 192:1, e auccesalve ed.). Ed è ancor dl queQ"llanni l'arUcolo del Pancru l, In Ragguagli d1 Par– na10, 1920 (pp. 180-187). di C. Bonnvla In Dtoni1lo, febbraio 1920. La bibliografia au Jahler non è tutta qui, naturalmente, nè, mio malarado, può es&ere citata, ala pure In arido tlenco. Per tortwta aua e nostra, Jahlcr 6 ancor vh·o e vitale, e l'tlen– co continua. 81 capisce che molU degli scrlttl pubblicati 1n questi anni J)Ol,IOno essere omes– al, vuol per mera dlmemtcanz:i., vuot perchè non valeva la pena d.! cltarll, vuol anche, ed 6 torae la rail,one phl valida, perch6 lo sposto et è sempre tiranno. E ao Che molU bronto– leranno. Ma son tln d'Oraru.segnato alla scon– tenteua di tuttl, al quali V08l10 rtcordare che queste nostre note valaono a solo tJ.tolo di orientamento, e che, come diceva Paplnl tra te fatiche letterarie è dUflcUe tr0varne ' una più dUflclle. Tornando a JQhler, mi piace rtcordare le rnrire r:1~:~cg,teft~'Jr d~I1!~f1,~f f t: gf:eti ~= UaUone dtl no,tro ,eco/o, MUano 1829) del– la Bobblo (Le rhrl,te Jlorentlne del principio del 11colo, .Flren.te, Sansoni, 1936, pp. 168- 1119 e 173,l'JS), dell'Hennct (Lo venturo delle riutate, pp. 78-78 e 106-108), del Falqul (Ca– :,ltoll, pp. 181-190), del Bo (Otto ,tudl Pl– renze, Vallecchl, 1939, pp. 117-80) del Pe'rrata m libro italiano nel mondo, r 4 t9t0 pp 511 e aen.>. dell'Alleata (La Ruoia, 'aprUe uMo). E ved.aalanche Fur1o Loper; Celll, in Narratori :: ."1;:_~;, temporanel, Milano, La Prora, 1844, Ricordiamo tnolt.re : A. Ohlnra (Campo di Marte. settembre 1938). R. Franchi (Corrtere Padano, 14 febbraio 1040), A. Nomelllnl (Rl– voluzlone, 20 fcbbrlllo 1940), V. Pratolini (In– contro, 25 febbraio 1940), o . Vlllaroel (Popolo d'Italia, 20 mnrzo 1940), S. Rosati (/talla che scrhJe, febbraio 1940, pp, 34-36), E. Falqul (Gaue tta del Popolo. H maQ'81o 1940), F. uu– vt (Letteratura, 15, IV, luglio-settembre l8fi0), O. MtnlaU (Corrente, 31 mano 1940), quasi tutti 1n occasione della nuova edizione di e Ra– lUZO• e Lamberto Prtorl (Il silenzio dl Jahler, ntlla Fiera Letteraria del 211Q'1ugno 1947). RENZO fRATTAROLO chiave di un peu o mu.stcale. e Cosa c'è In chiave?• i una delle aue o,servcufonl abituolf. Quando gli li fa o,servare che co.sl la .tva oro lavorativa è J)Q:• gato meno di quella di un ma– novale, l't nfurta. e Io ho fotto quarant'anni Il ferroviere per potermi pagare tl gu..sto di per. derc mezza gfornata ,u. una par,lno; lo ml sono abbondan– temente pagato il libero eser– ci~o del mfef dffetU, ,e di/etti ,ono• . Joaeph Conrod t· un mo pre– diletto, e non ftnl,ce mal di studlan1e le e.spre,afonl e le fn. Jtuenie derivategli dalla vita tul mare quanto da quella In– terna df scrittore. Rimp iange df non ,opere abbastanza Il gergo del mare per gustare fl vero aapore del libri dl Conrod. Cre– do che avrebbe ooluto farit marinalo per qualche temp0 per renderlo meglio. Dice: e /1 meno che "°"" dare a un co– ri e.sernplare acrlttore, l la mto fatica .ru ogni ,ua parola•· Ho we s.so aentlto e,primere da lettori di ogni ettl il de,fde– no che Jaht er uso.sie que,ta e fatico stL ogni parola• per scritti suol, l11vece df adoprar– lo nel tradurre quelli del ,uof, pure deonfs,fml, confrotellt. ~~:~~o ~:. ce::' q:!u-:b&~~rn di parlare e per bocce di ter– d >, contratta tn trLatlufml tempi, cedo all'abitudine df fa• re parlare t terzi per bocca ,ua. MAJ-LIS R, STONEJII.Urf Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy