Fiera Letteraria - Anno V - n. 42 - 22 ottobre 1950

Domenica 22 Ottobre 1950 LA FIERA LETTERARIA I/ULTIMO H:EMINGW AY E ILA CRXT]ICA OLTRE IL~ 1 IUME ETRA GLI ALBERI A i:::~:. "l~iT.."'~!\,.~ "N ess·uno dei· lz'brz·di· nelle ve\flne delle libre- rie newyorlr:eal d1 e AcroH the Rlll(f and lnto the Tree, > (e Oltre il Jh.1.mee tra glt o!– bett >), mentre ancora. ferve– va la bettagUa suscitata da queaf'Ultimo lavoro di Hemlnc– wa1, à U&Clto: e •rnnt He• mlngwoy: the Man and hll wor.t • (E. H.: l'uomo e J'o– -ptN), raccolta dl saggt e t.e– aUmontanze dei pb) noti cri.ti .· cl e at.udlosl dello ltll& heming– wayano, a cura e con prefuto – ne d1 John K. M. Mc catrery. Hemi ngway è verament e un 'isola in sè conclu sa, ma tutti fanno parte di un continente ,, della condlalone umana non al :~o ese~~~=te mc:fiK:~~ Infatt.t ea:11non è rluaclto a t.radurrè l'esperlenaa 1n pensie– ro cose.lente,e ciò non perchè gli dltetU l'ingegno, ma pe.rch6 e la i:adlcat& tradl.a1ooe anUn– tellettuallatlca della. vita e del- L'opera raccoglie gtudist au– tore\-oll quanto contra.stanti, çhe vanno da qualche pagina acidula d1 Gertrude St.eln al med!J,.at.o ritratto di Maleolm Cowley, che ha scritto au He– mlngway più. d1 tzt volte e meno quanto Heminpaf atea– so abbia scritto 1n tutta la aua vita, dal a.aggi di Jobn Peale Bl.ahop e dJ Edmund Wllson, che s1 aoffermano au1 valor e morale dell'opera di Hemlngway, a quello d.1 Leo Gurko , che anaUna l'lmpo,r-– tan&a del tema della morte nell'tsplrulone hemlngwa:,ana, alla valutaslont 1D canclua1one nepUv a d1 James T. Parrell , al contrtbuu d1 altrl ben noti cr!Ucl e autort come Lincoln Klnt.eln, Max Eut.man, Elllot Paul, Ediar JabMOn, James Ora1, Maxwell Oelsmar, ftno all'~ullibrata prdas1one dello atea.&o Mc cartu,, la cu.1con– clusione è che Htmingwa1 af\lgge, non meno d1 oo,a, ad oanl tentaUvo d1 clusUlcarlo aotto partl.colarl et.lchetle d1 iene.re . ferrato e perduto, nel magico incanto dell'anuca cJUà. >, e oaserva che tutto ciò l raro nella narrativa contecporanea, apecle 1n quella laplrata alla guerra. e addirittura- eecezlo• nale nei roman,t d1 guerra cU Bemingay. miii~u ~~ucont!:osen;_t~~; dall'alterno rapporto tra guer• ~c!e, :.1 C:tr=•~ realtà di Rlchard cantwell e l'eterea aat.ratteua di ~nata, contrasto che sta quasi & sln– te\l.aare ant.1te&1plfl va.ste e recondl\e: e L'America e l'EU• ropa._ la &1oventùe la vec– chiaia, l'lnnocellla. e l'espe– rienza, l'amore e la mor~ l'antica Iea:genda della bella e la beltla >. Peraltro anche qu•to crltsco deplora l'auen - 1& del e llrl.smo del pr:lmJ la– vor:l dl Hemlngway, quell'aria di tresco mat.tlno, quel senso della vlc1Danaa di alberi e pra– ti." >, e per quant.o r:tguarda U e nuovo sWe > afferma che li <1ubbSo che esao poMa euere e.Ulcaee come quello anUco, polche, pur eMendo e compat,. to • 1trtngato > è atlatto prt– Yo e d1 quelle ripetlston1 e di quel perlodl pulaanU> che re- !:!;. f~~ t~~':lon:; mediat.eua che dal aentlmento doloroso delle ooae che pu– aano o che rono puaate >. n llbro DOD presenta nulla di nuovo, ma. offre una buona occasione per 1tabUire che co– sa Jn Bemlngway ala veramen– te autentico. Intatti - dice Kalem - quella capacltà che, nelle parole dt T. s._ Ellot.. :e~=a'srs~~fe S:~t~:::ti nel momento In cui eslatono>, ha dato origine all'opinione che egM. celebri aolo la vtta del aen.si, ma ciò non è com– pletamente vero, perchè seb– bene - aempre secondo Ellot - egli abbia e saturato i suol libri della memoria del pia– cere flatco, d1 sole e dl acqua marina, di clbl, d1 vino e di amore aenauale, ed anche del rtmorao che 6 l'ombra d1 quel sole >, l'esaenza della sua ope– ra, U nucleo centrale tntorno al quale egll ritra è il proble– ma del ulorl Infatti, prose– gue Xalem, e da un punto di TI.sta materiale, gli eroi di HemJngway alla tme perdono sempre. Riportano aolo. vitto– rie morali: affrontano Jl loro tragico deat.Jno con coraggia. quul aeguendo un codice di onore cavalleresco, e con l!IPI• rtto indomito. E questi dJ.ffl. cllmente poasono eMere consl– <1eraUprincipi di un tempera– mento schiettamente sensuale. Per quanto atrano poua aem– brare al lettore 1uper1lclale, Hemtopay ha tradot.t.a In ter– mlni narraUv1 alcuni di que- f.~gg~~l:rr: 1~~'1nO:;a f~r:~:, Come vivere una vtt.a degna? Come atfrontare la morte e U disastro? Come oomportaral dl– gn1t05amente con i proprl •1· mlll? Inaomma, quali aono I valori per cut si deve vtnre e, se nece&S&rlo. morlre? >. Nel– lo afnrso d1 trovare una sotu- !~eùca~la ttf~u::1P~::i:~ la cui urgenza egli maggior– mente avverU nella cri.si del– l'etica vlt.t.or: lana detumlnata dalla prima guerra mondiale, Hemlnpay al r:ttece ad una specie di pragmatl.&mo, cer– cando di trarre una nuova mo• rale dalla realtà e ap1ngendo alle estre~ comeguenze il culto dell'u perlenaa. Ma que– sto teotaUva di e ou.ene.re I frutti della contemplaaione dal. la dera dell'aslone> è atato vano, e e l'attuale romanio dJ Bemtngway ce ne dà la prova, giacchè dopo 25 anni di appll– culono d1 queeto prtnclplo, le sue cooclualon1 aulla. natura ~~ ~:f~e 1~d!1:: ~ti ~ è vU.tlma dell'errato principio che la senaazlone ala 1n un certo senso plà e reale > del • pensiero. E pertapto al lfl'l,ndl compleut prablenil che la aua senalbllltà gli fa sollevare, egli dà risposte ecctsslvamente sem– plici ed Ls.UnUve, che rtlulta.no prlm.ltive In maniera affatto ,concertante. n e Acrou the Rlver and into the Treti > sl :: 4:ecc~J1i~e :i!ii:f::°~ funzionare contro di lul Per– ftno e la aua rara padronanza di ogni elemento di carattere sensuale > non lo aoeterrà più In ulteriori rlpdlllonl. La toc– m,. e lo 1Ule hanno lm.menao valore, ma non buteranno a riscattare uno scrittore che sflora Il llmlte di non aver più nulla d1 vitale da dire >. E' deaUnata ad avverarsi ta– le pesslmlsUca prev1sloçe? e Acro.u the Rlver > segna l'I– nizio dJ una deeadenaa o Il prllno Incerto pu,o d1 un rin– novamento? E' quanto al po– trà sapere allorchè Hemlngway darà alle .stampe l'opera. ini– ziata da tev:ipo- (e Acrou the Rlver > è stata solo una pa~ rentest) - a cui ora tntensa– mente lavora, tetragono alla runa di OIDI attacco e sordo al clamore di osnt pokm.lca. u. s. ERNEST BEMlNGWAY è favorevole: e Sotto molt.l a.spetU - apeclalmente la ten– llone che accompagna le aue 11mpUcl'ftceDdee la ,ua 1plen– d1<a concentrulelne - e Acro11 tM Rt~ > ~ n libro migliore CR JSI O ESASPERA.ZIO.NE DI HUXL EY e più accuntamenle meditato D effe . l di HemingwaJ >. t~X~n~~~!1~:dr=~ l ci e manpnte ed enfatico della difesa che sul supplemento let.terarlo domenlcale del e New intesa con la natura La pubbllculone è atata quanto mal tempesUva ed ll volume è venuto a get.t.tu 'e nuova eaca aul fuoco delle po– lemiche che divampano Jntat.U con notevole v1olenza, inve– atendo non eoltanto :'Ultime, t.anto dlacuao roman.ac, . ma tutta l'oper& dello acrlt.tore, O che viene 1mpllc1tamente a confermare quanto, recemtndo appunto U libro d1 Mc C&t– fery, scrtveva recentemente IAl1 e New Yorll: Ttmes> Cb&rlll Poore, e cioè che e neuuno del libri dr Hemin,gway è vera– mente un'bola 1D ~ <:0ncluaa, ma t.ut.tl tanno pane di un continente>. Su UD punto solo I erlUd 80• no concordi: nel rtconoacere che con l'ultimo romanzo He– mingway ha tentato di eapr1- meral in una tonna nUOft, con un certo distacco dal f'tQ0 della sua opera. Inoltre, quas1 tutti sembrano poco convtnU che, come l'auton ha d1chla.ra– to t;1,elmeaanto tele,raftco a proposito del romamo 1Dviato a TfffU, e Acro,, the Rfver and lnto the Tree, > sia e ll migllor romanao che Hemlng– way posaa scrlvere >. r o,.. Tlmtl> ha fatto del li• L' ULTIMOllbrodiHux - Co "Th d . t ' t =:..~ 'f:1 = :=r~:·:n...? ley (I) cl lucla pii> Il emes an varia IOil S " ques o mente lperbOlJca da arr:IY&rea perpleai degU altri. D =.eaa~e:nre~ :n1!1 l i~ Maine d:r~and117~~!ii2:)~ scrittore non esce dall' empirismo e dal 1n cui H. sl propone il pro– blema. del rapparto tra. l'arte e la. religione e conclude che l'esperienza rel1aioea è&Oita.D– z1almente autonoma. e lndlvi, duale 1n tutti 1 tempi né al riflette o si testimonia. nelle forme artistiche Chft varia– mente rl.specchiano la senai– bllltà e 11 gwto predominanti nelle varie epoche. Insomma è un'esperienza segreta e in ~ comunicabile (esperienza. rell – giosa ed esperienza mistica e 1Uto dOPO Sbat.espeare >, U è 11più lungo e occupa qua.si ~ o:i::~=:. ~ ~=~ ~: d: 1 1 :"c1t':..''io~:.: determinismo, neppure attraver so quel ~=o da1nrnda1t, e:a le:tzi~: non tanto sul !Uosofare quan- t d. d li' . della ....... di violente lei.- U) sul motivi palesi. segreti suo me o 1smo e esperi enza misti ca tere d.l proteata. del fil050fare di Biran, il quale con~~•~·· ..~~ •~/ !.ì'. :!\~n~I~~~c°~nt:i:r: che è il suo ultimo messaggio l'opera dA. aut e Neto York.e> introvertito e H. anzi lo dice ~rr:ge ~: -~podeiv~m';.'! : ph) di una: volte. certo non ao e non può obe nttrlstare senza audacia ma con le aue cblaDQUe ammlrl HamlD,gway >, bra•e ragloni, un esistenzla– egll ne vede la &iutt.ltlcadoneUsta. E sebbene uuesto sia il nel tatto che euo è stato Idea- santo più aderent.e al tema, to in uno stato di particolare la nr1az1one tuttavia. anche =:,on~o6cbc so~~,,1:':' 1~~~ Q.ulprende troppo la mano al– ■emlnpay lnlenno a Oort1Da lo scrittore. H. in 80Sta.nza 1 a Padoft, non eace dall 'em.plrismo e dal A dlfrerenaa di altri roman- :• ::r:::.~ ~ .:!on':° J.U: e le poche ftaure che vt com– paiono sono prive di rlllevo. La vicenda. del libro non ptt.Hnta ,ran che d1 nuova rt– apetlo alle preotdmU opere di Hem1npa,, nemmeno Del pae. unto. ctM l pttsa'a poco quel– lo dl e A rarewell t.o Arma >, 51& pur visto a dlat.am.a dl phl di trent'anni. Ma la novità ata nel tona, nello 1Ule, nella for• ma. espreaslYa, e mezatre per alcuni clò appare come una avolta declslva, altri V1 vedono una specie di ttanchna e d1 euur:lmento dell'itplrukme. Oe=~ ~ ~S~ 1 t~::XW~~ mew of Ltterature >: e E' que– ato un romanzo ln!ellee e 11 ~censirla è un compito ingra– to per chiunque rl.spettl U ta• lento e l'opera puaata di He– mingway. Non è solo U peggior roma.n:r.o d1 HemJneway: è una 11ntea1 d1 tutto quel che c'è d1 negaùvo nel tuoi llbrt pre– cedenti e setta una luce am– bigua sul futuro>. Lo &tesao critico v1 rlleYa inoltre un'auoluta auema d1 autentico &e:nùmento, una pu- 1tone wua verbale cbe al esprime in un dlaloso OOfl ,u. 1.Lu,ato da dlttml'e artUldl»o • lnt.ao unicamente a eervtn c1l meno esprea.slvo al narci– sl.smo e al rabblolo livore del protaronlsta . DI quel ,enao e d1 celata aortere:nsa • d1 oondl– viaa an,oscta > che conrertace all'arte d1 Hem1Dgway U IUO tono caratterlsUco comple.uo ed ambiguo, qul non è rlm.Mto che l'arido aolco, come la cl• catzlce di una fer:lta. Ormai. e: la aotterena. e l'anc01eSa aono un aegno d.l 1upertor1tà, non di comunio– ne umana>, e l'opera appare ntl 1uo compleuo come lo lfoSO momentaneo di una per– aonallt.l art.1a1Jca tormentata .......... Be si Uen conto dello atato det.ermlnlsmo, che sono i suol di crisi 1n cul al auppone che modi abituali di pensiero e dJ l:..t!:ta~ 6 sc:t&e- dk:re:!! tndaaine crltlca, oon ne esce le 11a Il NDUmento predami- neppure attraverso quel suo nante in cb.1 lene queato ll• metodi,mo o metodoloa:la del– bro: pietà, d1aappunto e lm• la egperlenza. mistica cbe è 1l barazso nel vedere che uno suo ult-imo messagg io. L'aver •crlttore f.O&l .c>Wll e ODelto nozione dl varie opere mlsti- ~um!%rr~ i:~;Ye:; che dl ~ epoca e di ogn.l cul- che un uomo poua esprimere tura, è senza dubbio un me– cosl meravlgllogamente la. bel· rito, ma. la. dlslnvoltura con lesa dtt mondo naiarale e cui ne tratta è davvero ecces– clonono.,tante essere coel tri- slva. La comunione mlst.lca v~~to n libro e 1111 pre- con Dto diviene ne~e sue pa– maturo rta.ssunto della V1t.a e role una sorta d esperienza dell'opera d1 Bemlng-way>, K&- iperrazlonale, un 'estasi della un Il ferma a rtlevare tu&teragion pura, ed ea:U arriva ad le rlpetJaiolU di tea! e dl apun.- asserire cbe 1 mtstlcl. nell'at– U cbe euo conUene, apede to della. contemplazione e del– ~~ è ~t~nfero~=- la nozJone diretta di Dio, son posto di tutU g:11 eroi hemlng- costretti a dimenticare e !ano• ::lito°A>·. =' ' ~'ùwa; i~:c!e.!.1:ow: 0 ~t:. 11:l~~1i bro • dlveno da op1 · altro che cl sorprende anoora di più percbl e• tenuto tnS1eme da è che proprio codesto campio– ~:lla ~~o!~ecllrblWC:èco~ ne dello scet.ucismo e dell'ana- =:.,;:; :1fo'~rt to°J::.u.4! ::r~~=te~r~:ar!o:; cablle auauUoDe dr&mmaUoa >. altrettante verità d1 !ede, cer- D& qu•ta tesi fONe UD po• te nozioni sperimentali della ~~ ~~:u~e~= biologia e della. psicologia, che ha recenalta 11 romana, sul ba nno una validità ,necessa– c: CIITfttfan Scfmc. .lfonUor >. rilment.e relatlva e non a.ssio- lnn.anzl tutto - elll dice - mat.lca D6 deflnltlva. Una. dJ e Acro,1 ~ Rloer > è una de- tali DOlloni • quella antropo– luaione, perc.bè e Jn que,to li- loiilca della. claasUicazJone in :~Ìe, trJ'er:; 1:.~ 1~:; ~~; tlpt psiOOIOID&Ucl:somatoto- recltare 1 nomi delle cose che Dici, cerebrotonicl e visceroto– h& amal4. n suo fascino dt- Dici, cla.ssltlcazlone sulla a.ua– rln .meno da tm tena:, di UD- le H. ritorna tanto spesso e Aldoua Ba%1ey volentieri. Ma qui arr iva ad- vita contemplativa nella oon– dlrittura a. presumere che Bi- cezione huxlelana vengono ran avrebbe risolto una. buona praticamente a fdenti!icarsl, parte del suol intimi tormen- poichè egli non riconO!ce va– ti e dei auol problemi specu - Uda nessuna. chiesa attiva e latlvi e rellgiosi .se avesse co- mWtant.e ). Ed è assai slgnl – nosciuto meglio le opere m.1- ticativo del relatlvlsmo dello st.lcbe e 1naieme il mesmer i- scrittore e del suo scetticismo smo e gll atudl sul magnetismo nel controntJ della. storia, che an1male della sua epoca Cl'ac- egll metta in dubbio non 30lo oostamento d1 dottrine di or- le generalizzazioni degll" al– dine tanto diverso è molto si- tri, ma persino le sue, quasi gnlflcatlvo). S'aggiunga. che rimproverandosene c ..• perchè Pasca l è qua.si screditat.o 1n un Voltaire e Hume dovrebbero confronto con Biran (ché na- considerarsi più rappresenta – tural.ment.e H. non può dl&e- tivi del Settecento che non rire lo e abétlssez vous >); che Bach e Wesley? Perchè lo tutto il valore simbolico della stesso. 1n un precedente pa.– parabola del buon pastore ragrafo, ho parlato della cor– vien confutato con· argo - tese e sensata superticlalltà menti di spicciola crit ica. del Settecento, quando quel posltlvistlea. e allusioni, non secolo ha. dato 1 natali a uo– so quanto calzanti e op- mini come Willlam Law e portune, alla. demago gia lai- Saint-Martin, all'autore del cale e clericale· e che in- Sonqs o/ Exv er-tence <Blake) fine si sorvola ai,pena accen- e all'incisore delle Prigioni?> nandola , sulla.' finale conver- (p. 198). A quest'ultimo e slone di Biran. che H. consl- cioè Piranes i, o megllo più dera un ripiego, un episodio precisamente alle a.cque!ortl dJ nessun rlllevo, una supina che hanno per scena le pri– a.ccettazio ne del filosofo mo- gloni, è dedicato quello che è rente. forse 11 mlgllore dei saggi con- Non meno cl sorprende H tenuti in Q.uèsto volume. Le quando asserisce che l'età au~ suddette incisioni vengono rea della pace sarebbe stata giudicate da H. come la mas– un'epoca di e orticultori> e sima approssimazione &ette– sarebbe tramontata con rav- centesca a un'arte puramente vento degli allevatori di be- astratta. E non meno avvin – stiame (sempre a contutazio- oent! sono le pagine Co,come ne della metafora del buon pa- le chiama. H., le variazioni) store) o quando sl risente per su El Greco e l'ultimo Ooya . quell'inno llturglco che ln- Nelle acquefor.tl del Desadru voca la Chiesa e vigilante> e del Dfsparates, H. legge una sostenendo che un organismo sorta di proiezione simbolica collettivo, sociale, politico, ec- ed esasperata degli lncubl di clesiastloo, deve combattere la Ooya. vecchio, delle visioni che Insonnia non meno dl un or- 06Sessionavano non solo Ja sua ganl&mo Individuale. Assai AUGUSTO GUIDI acuto è il brevissimo saggio (Continua a pagina 7) AD.che il crlUco di e Time >, sebbene pltl. benevOlo, riecheg– gia gli 1t.eSSl moUV1, afferman– do che pe.r quanto la scrlttu• ra al mum1n1 a tratU e: dell'an– Uca incomparabile precLs.lone >, in complCSIO qui u ramoao aU- HO lONO Sll lJTO 1AT1A NA 10L S101 ~ ':~~ayt™t;:'oe ~cli dlsperulone, è PoCO più che una parodia di ~ 1teaao. Le acene d'amore sooo pita acabro– ae che belle e U dlalo&o amo– rOIO for&&to e art1ftc1oao.Con la 1ua t.ruculensa, la ,ua. dllen– alva brutal1tà, la aua arroganza gk)vanlle, l'eroe d1 Bem.lngwa1 dlve-nta.presto un secc&tore cbt at allena le 11mpatle del )et,. Confidente lldebolezze patern tore>. Anche Maloolm Cowley lul 1upplemtnto letterar:lo dome– nicale del e: New York He,ald Tribune>, pur deftnendo U li– bro onesto e amaro e ben rlfl- ~!~m, dafu 7ui: ~~~tte;I :::.~v~ !n~~~io:e i:ul ~~: j aonaeglo centrale e per l'evl– dent.e 1tancheua. o~~t. ~:'!u~~:O ~l~~l le rtudica alcunl brani del ro- Tatlau Tollt.ot ,tovane ~=~1:'Y l~br:~~t:se ~= RA, che la ,ua ufltenza tre ancora plU duro è Il crW- O terrena i eoncJu,a per J't- <:0 di e TM Natfon >, Mertoo. ternlt4, rlvt'do Tatiana Oauwes Zabel, che trova l'ln· TollU,J come la ura tn cuf ~=. ~f!ioeote::ia1~~:: ~~~~;TffaPt~ffew~~a g~"a nlerato. monotono e 1ter1le>, e mondiale. In comple1110deAnilce U ro• St tra In una ca,a elegante ma.DIO e acadente per la de- nel quartiere PanoU, dotlt =~ftÀa d:f!:118:~~~rJ !;:: ::"::: m:i~hn,:=to u:g~ vi~ ratte.re <11 autoparodla dello dt Elto111Cra Dut, Ilo dtmenttca- 1Llle>. t.o dove predlamente st trotrl Plfl indulgente 6 U cr1Uco quella co,a, e •t ,ono dll1g114te di eNew1week >, 11 quale rt- cf4J ricordo anche U j)Orole del leva che e: Acro,, the Rlr>f:1' > dramma. che, pure, quella aera, è un e rom.amo di atmoafera, per U vetmtftte accento dell'au– dl toni auurrt e ,riil, 41 luci tore, trudnarono ndla com– achermate, un tranquillo par- modont t J)Tt"11tt; tf con/on– lart un senso di cord1alt1 e dono nella memoria t wtu, k 4l 0 1,.QUCUla, 1ubltament.e af- J)trlOM: 1114 da. Q'Mfl brultchlo di mondantt4 ,t erg,:, indfmen• tJcabUe, l'agile /loura di Tatiana Toùtòf, vuUta sobriaffUnte dl nuo, Per quanto piccola di ,tatura, nell'apparenza, umbra– va alta: /or,e era la maut4 di ogni motienza, di ogni oest.o,o piU veramente l'e,preUfone di una grandezza Intana t1110luta. Quando, q~lla .sera. le /Mf 1e– duta accanto, mi dbse. fra L'al– tro, che le era giunta la noU• zta che 011 archlm mum, di Tolltof, I dfort, fl carteool.oJa• mfllare, erano aptrU al pubbll· co. Sulle prime ne aveva protJGkl una pena acuta, turbata dal pensiero dell'allfda curk>dt4 con la quale molU ,1 sarebbero get– tati sulle dol.orou e tntlmt vi– cende dtl dluldlo Jra t luot ge. nftort. Poi, ttopo aver rllltUuto elle t Tot.,U,f atievano 17fuuto sempre In una 1peC1edf casa.di vetro, upos U aou sguardt del mondo, si era placata (per acrt– vere a Tol•tl>Ida quallttUt par– te della terra, ballava, td ca anche troppo segnare Ruu t&). e: Del resto - soggiunse - Tol- 1U>Iappartiene aglf uomini, t ,e le no,tre pene e le noatre uperknze pateutro portare iin po' di bene a q1o1alcuno, pateu e– ro aiutare glf altri ad evitare qKalcht errore, d gfuatocM ,fa. no cono•cfu~ >, e /In dalle ,ue prhne parole comprut qutJ ,uo pfo/oruto culto i,tr 1lpadrt, cht ormat co•IUulva Il 1emo e la ragione della •ua vita, 'blioteca Gino Bianco diOLGARESNEVIC SIGNORELLI Tatiana LOOima, nata nel 1864, era la maggiore delle /111118 /em– mfne dt Tollt61, ucondooenlta della sua numerosa ftolfolanza: Tot.stof, co,I, aveva orientato la ,ua co,cienza, ne era. alato la guida. Ella11era dupo,ta a quel– l'Ideale tU alta 1pfritualltà, a cui, pur gravato da lnsormontabllt pest, tOlt avetJGupfrato con ar- ~f d:e~~J,aran~~~ft~ ~t!~l! le doJoro,e vicende /ammari, chi In accu,a, cht In apologia.Tatia– na era •tata la ,.,a oon/ldefftt, la conaolatrlct det suol giorni di vena: amando entrambi t genitori, ella aveva cercato d1 comprendere entrambi. La sua deoozlone, U suo amore per quel– lo a cui a,ptrat1a To,U,J, furoM co,t tenaci, cht rlu1cl a non la• 1cfar•I accecare dall'alletto • a non perdere U sento di oogetU– vlt4. Fra t valutatori di TolsU,1 plfl ,pa,s lonatl, t plU compren• alvi bilogna considerare, Indub– biamente, la ,ua ftglfa Tatiana, rivelatati In tal gut,a veramen– te la ftglla della ,ua anima, e: Che colpa aveva mia madre, se era portata verso lt <:Olt di quti ta terra, e come dar colpa a mio padre, ,e era portato ad aspirare verso Il ctelo1 > - dfl• lt un giorno. Aneva IOl/trto a1- 1at, guando d era re.a conicfa dell 'abt.uo che si ,palancava fra i genitori. Aveva fatto di tutto per colmarlacol auo amore. Era grata at gtnltort della /elfcltA della •ua tn/anzla, non Ol/1Ucata da nusuna nube. Con benevola arguzia Tatiana Lvòima ,apeva sorridere ,uue debok.ue paterne, come per u emplo, della sua OtlOllaver,o oont tt0mo di cui qualcuna del– le ftglfe ,tava per lnnamorar1f. Con Il •uo occhio acuto egli cogller,a t dl/tttf del prttendtn.– te, e, rJco,truendolo su di eul, rl1t1clt1a quu i sempre a renderlo rfdfcolO e odfo,o. In bilico tra un'estrema P<U– slonallt4 e una gronde tenert.i– u mentre nel 1872 aiievc scrit– to: e:••• Che Dio ml pru err,fdal dover giungere al OIOrno tn cui doveut vedere U ftdan.iamtnto di una mia ftoll.ola. E' un sentimen– to di ,acrl/lzlo, un tmmolar,1 1ull'altare di una .sorta di dir,f– nftà terrlbflt t etnica... >; pochi mesi dopo, parlando df Tattana, che aveva allora otto anni, di– ceva: e Tania non ; molto fn• tellloentt:, non ama lavorare con i: t'!f!,:t b~~o~~~~~n :::io /o~: na straordinaria ,e Dio le con– cederà un marito. Per me sono pronto dare un gran premio a colui che Jar4 dt ltt una dOnna nuova>. Quando però Tatiana (contrariamente alla prelmlo– ne paterna, lntelllgentlulma ,: ~:;a~~=:~ c::'~~1· ,u:~t venne suo marito, • 11 solUo pro– cedimento, col guale aveva sba– rauato Il campo dagll altri pre– tendtntt aveva./alllto allo &copo, si mlae a ducrlvtrt , tndfapettlto, un uomo lnnamorat.ora/ftguran– dola come un ubriaco, ~ cui prese a modello lt vorte /a•I gratte,che dtll'ubriacheua di suo /ratello NlcolàJ. che vi ,t abbandonava. ,pen o e che, alla fine ,t recava a ballare dalle zingare Tatiana Lvòvna non parlava mat dtUe sol/arenu provate, e &olo nell'occcufone della morte dt Altu andro Molnt mi dine che doveva a lui dl aver potuto partire per l'ute ro. Venuto nel– la Ruula sovietica per 1,1ngiro di recite, Molnl era andato a salutarla, data l'ammirazione eh,: prooova per Tol,tòJ. Trovan– do la aua bambina In condù::1.o– nt di salute tutt'altro che Jlo– rtde, con quel che aveva guada– onato In Run fa, Mofllt at1tva pagato le iptie del viaggio ftno a Vienna, per lel ,: la sua ft· gllola, t li le aveva o,pftate per due me,t In. ca.sa sua. Quel gior– no ml dlls• anche come, una volta, pauando a Parigi daoon– U a un clnematogra/o ln cui si proiettava Anna Korènina, ave- L'ullinf'a toto di Tat.ilna Tolltol va provato la tentazione dJ ve• derla. Era con ,ua ntpote. Non po,,edevano cht cinquanta Jran– chl, e dovettero rlnunztara ad entrare. polcht Il costo dtl due blglltttt era. dl ,eitanta /ranchl. Tatiana Tolltòl, dlscePola Jt• dele dt suo padre. non oono,ce– t1a ozio. Amava IL lavoro, vive– va del suo lavoro, ed ha lavora• to ftno a tre giorni prima di rrwrlre, nonostante le grar,f 10J– Jtrtr1zeftsicht degli ultfmt me,1. Aveva pregato dt non rtcorrere at narcotfcl per alleviare i auol ultimi filanti. Voleva guardare fn /accia la morte, con la men– te sobria, come ot1tt1a guardato la vtta. OLGA B, SIGNORELLI Pag. !S JOHNFLETC J OHN GOULD FLETCHER nacque a Lillle Roch, Ark ansas, il .l gennaio 1886. Studiò a Harva rd. Fu (con Eua Poud, T. S. Eliot, Hilda Doolittle, Amy Lowell) uno dei poeti americani che, stanchi dell 'inerte , accad emica poesia statunite nse della fine dell'Soo e del principio del QOO. si trasferirono in Jngh ilterr a nel 1909 e ivi iniziarono il movimento innov atore e: Imag ista •· Ecco ciò che Maurice Le Breton dice di Fletchcr: e Egli ha pubblicato parecchi volumi di vers i delicati, fra.tili talvolta, dove pre• domina l'immagine. La poesia di Fletcher tend e, nei suoi momenti più ,elici, ad accostarsi alla pittura di cui egli tenta le sfumature e con giusta raJlione egli ha potuto intitolare la sua più caratteristica raccolta: " l rradiationS; ". Fletche r è pittore dei giuochi della luce e delle ombre. Ora ci di immasdni piacevoli di marine , ora, come Shelley, ma su un realismo minu• zioso che non è nella maniera del poeta inglese, egli tenta di rendere il movimento delle nuvole, lo spo– stamento rapido delle loro ombre sulla terra, o il galoppo delle nubi in temp esta che ai ,lanciano all'as– ulto della riva. Ora, infine, allar.rando il auo quadro in una ,rrande tela, si applica a comporre ,u toni grigi con qui e là macchie di luci emer.renti dalle masse di ombra, un'e.vocaz:ione della .rrande città dove le notaz ioni vere e le. ere.azioni puramente visionarie si fondono in un insieme che non è privo di .rrandena •· Carlo lzzo, nella sua e Antolo.ria della Poesia Americana> , pubblicata prima della morte del poeta, cosl si «prime ,ull'opera di Fletcher: e La sua poesia ha la disadorna immediatezza che abbiamo ,e.malato come caratteristica della l)Oe&ia americana; eR"li •i aggiunge di suo una particolare lucidità. e nettezza d'espressione. In questi ult imi tempi •s'è andato orien– tando verso forme meno edonist iche. e impassibili di quelle che contrassegnarono la sua prima maniera •· Per aua natura, Fletcber era un impreaaionista, e l'aderire al movimento ima.rista (di cui il teorico era Pound, che ne aveva pubblicato il manife sto) fu per lui un puso logico e immediato. Ma, mentre i suoi compal(ni arrivarono al successo e alla fama, e.a-li rimase sempre un po' appartato. Il gruppo de«li imagisti si sciolse nel 1912, dopo la decisione di Pound di creare il Vorticismo. Flctcher, come Eliot. continuò a vivere in Inghilterra, mentre Pound veniva in Italia; dove aveva già pubb)icato, nel 19()8, a Venezia, il suo primo volume e A lume spento >. Soltanto dopo venticinque anni, nel 1933, Fletcber tornò alla città natale nell'Arkansas, molto malato di nervi. Nella scorsa primavera, Jtli venne conferito il premio Pulitzer. e Le corone - e.rii dichiarò rice • vendo il premio - si deposit ano sulle tombe •· Pochi giorni dopo egli si uccideva iettandosi in un: lai-o dcli' Arkansas. Fletcher ha lasciato molte opere poetiche, ma le. più felici ci sembrano quelle the si limitano all'im • pressionismo . OPERE IN POES IA: p;,, aNd Win, (1914); l"a• diotion.s (19 15); Sond ond Spra.y (191.i;); Gobli,u P:1;i!s 0 ~%J;?t 6 l~a~~h~!':; a a~ 0 ~~:6~ 1 : 9 Tl; Black Rock (1928); XXIV Elrxi,s (1935); Th, f t~,s°~t1;1ec~":::> ;< 1 JX:) 1!r~7!!'t~::a'Z: g~:l f Arko,uas (1947) . OPERE I_N PROSA: Lift is my Sonx (1937); Pao.l Gowgtnn (1921), TRADUZIONI: da J. J. Rouaseau: 7 h, Rtveries of a Solilory (1927). I B. LUCO. :*, Elegia a Londra Do un caos di com{gnoli rossi, conf1,si con lo piogtia ; dai lilli sporsi n, dilcimila intrecct di sotiili mogli, d'un fumo sospeso, iN [quest'umido mollino d'autµ,.,so, le guglie di LoNdro s'elevano fra l1 n-.bi, fùtestre lucenti rofi.scono vagabondi raggi, sobborghi sognanti sporgo-no strade grige. gigantesche colline, o xord e o sud, sorgoNo, sp11trì [indistinti. :,_~c5~\j;Jj;d~/J.":u~:r': ;i "'J;,,~ 0 ,,!:~: ,~.~=: (si tace; ~//,./~o~:::,fs~!::r: 01~~~ 0 trolfico, mi bolle serua fi,., n,U, cwecchie. Rimorchiatori e barchi coprono. lo co"1nt1, file di a-.tocarri, autobus, o.utomobili, convergono al ponte, 111 stroripon.o, sono assorbiti da grigio-pallide facciate di strod1 1tn,rgenti .dallo bruma , simili o scogli dol mor,. Città qHa.si vi.sJOHe,eh, a.ppari in. -.no bruma perhent, troppo vast i sono i tNoi contor1ti, troppo segr eto la Ctll4 fib ra intima, nHllo lu ha.i d1ll1 citt4 itoliont del sud, t:v:";: ~~~o·,~:~~. ":,~d:· !at::~ 0 :ulla pi,,,,a.- 0 umiliato t pot,tica ; 1pp1,re t.u sj>alanchi i mea1tdri mi.steriosi delle '"' fliç strette per assorbirla; , fornt lo tua stroKa can•on1 s,misofloçato. II Sopra l'agitarsi infin ito dt Uo sfor•o umano , sopra il co11tinuo confl itto dtl traffico stradoù i ca,n-ponilì di Londra swonono in.simi, • le loro compon., p., il me....odl,· in alto, mass, di nubi d'un bianco •cr,mo attrav ersai,co , [gli spo•ii, anneriti da strati di fumo, e il cielo di fine settemb ri le porta come creslt di on.de; sotto, le distes e s'oscurano t1tl rapido avvi lupparsi delle ombre fuligtiffou , e frtd dt che si gonfio110 sopra i comf ~o~i;t ! i::'/:. Come angeli set1tinelle, stan chi e tri.sti tutta via l1 sv elte g.ugl1e d'un bianco niveo sono tinti d;U'oro . (pall ido dello scial bo sol.t sett,mbrino che cadt stillo o stillo su ma.ss, amor{, di fumo • pittr, caliginou . E tutt'intorn o, oi loro piedi, milio,ii di esseri deboli , magnifici si disperdono· ciascuno_d'ess i un'o11do che si gonfia ritra.1ndo;i contro 1l denso raggrupparsi di rocce, i,ivono . Velieri e Scherzando• Lievi com, rondini dall'ali sottili, fir o11tanti 1 Cdtscrivtnti c,rchi, dan•o,co l• vele nt U', stuario: ora ùicfoton dosi all, ralf ic/11, ora carolondo, l'un.a all'altro com, wn vo e vi111i di spol,. Sd«g11ondo i ,ieri pir oscafi eh, lt occostano nel loro . . . [fYroced,rt reth l1n10, co11 u110 b10,1co spiona di f umo sf utS!""'' (dal loro orco e uno str epito di acq1U ritro1ntisi dogli scofli, si Cgtttono in avanti ~ nero l'orlo deU'ali, bianco il soll o, esse 10110 gli uccelli dilla breu o di t,rra , eh, nidif icano sull, ond, v,rdi nello luc, d'oro : so,so i veli1ri eh, s'in clinano • vdg olano sballottal i n1U'.stuario, JOHN OOULD FLETCBEB .(Vmiooc di RO.MEQ LU:CCl:ii >S.il

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