Fiera Letteraria - Anno V - n. 40 - 8 ottobre 1950
Domenica 8 Ottobre I950 UNA GRANDEMOSTRAAD ANCONA A rte veneta ne lle Horehe * di SKLVJIOBRANZ[ Hl lo sapeva, chl poteva pensarlo e Che le chlt-sc, le g:allerle, 1 mtUei marchlg1anl fogsero rlcchl di tanti quadri, dipinti da artisti veneti, nel cono dl clnquecent'annl, tra 11secolo de– clmoquarto e 11 decimottavo? Oli studi0&l, s11 1peciallstJ, certamente. Non noi, conres– a1a.molo.N01 non ae ne conoaceva che al· cunl, 1 ph). noti, 1 ph). ramosi, quelli cu- 1todltt nel centri maggtorl e che nessuno ormai tanora. ·o·attronde, Ingenua sorpresa, la nostro.. Polcbè, so opere d'arte veneta ce n'6 In tutta ltalla, e alcune pinacoteche d'Euro– pa e d'America addlrlttura ne rtgurglt.o.no , nessuna. meraviglia che. nelle Marche, cit– tà e borgate conservino, pur use, la par– te loro. Piuttosto, a pensarci, dovrebbe in– vece stupire U contrarlo, chi non tenesse conto dl quanto, purtroppo , è emJgrato al– l'estero. Cl~ a dire che una sUfatta par– te, già cospicua per se stessa, non abbia ad euere dl ben diversa vastità e lm– portanu, ricordando ln proposito t mol– ti rattl che le due terre legarono fre– quentemente, 1 rapporti che le avvtclnaro-– no sul plano della cultura, gli scnmbl che ne aumentarono spesso l'attività e gU in– teressi artiatiol reciproci: do. quando, fra Jl 1409 e li 141'4, Gentile da Fabriano ven– ne a Vcnma a decorare una sala di Pa-– Jauo Ducale, a quando, nel aettlmo de– cennio del quattrocento li Otambelllno di · plna:eva a Pesaro U grande altare che se– gna la svolta fondamentale della ,ua arte; o da quando Loremo Lotto, nella prima metà del cinquecento, Tlvendo a più. ri– prese 1n terra marchigiana, vi la.se.lava parecchi capolavori, a quando 'Ilz.lano. aul '520, eaegu.Jva la pala per lo. chlesa di San Francesco ad Ancona, ora. al Museo che è la sua prima opera datat a, e qu.Jn– dl più tardl, intorno al '6&4, ~ntrava. in rapporti col Duca. d1 Urbino, al quale ora vendeva 1 auol quadri e ora, buon mer– cante, Mmpre avido di danaro, le usl e 1 travicelli provenlenU dal boschi del na– Uvo Cadore. E non a'è citato che a. ca.so . Comunque, delle operts perdute • cosi lnutlle discorrere quanto 6 utlle, a.ml uti– Usaimo, parlar dJ quelle rlmuteci, che, a dir vero, non solo i cronisti frettolosi par nastro, che è cosa ovvta, ma gll stessi stu – diosi non hanno ancor ftnlto d1 scoprire. Nè lo potranno forse mal, se le rivela.do – ni rtaultano tuttavia al frequenti e spet – tacologe: tanfo che, per esempio, proprio di queste settimane , a l}ologna., Roberto Longhl poteva rieo&trulre, 1n una ruse – ,na memorabile, la realtà vtva di una ICUOla pittorica come quella bolognese del trecento, fl.no ad ora avversata o negata, e ad Ancona, Pietro Zampetti, sebbene 1n misura molto minore ma ae:npre algntft– catlva, mettere in pled.l, nell'antico Pa– lazzo degli Anziani, restaurato da! gua!tt aranc1Lswnl del bombardamenti di gut'r– ra, una espo.mJ.one .. come qucata delle e pit– turo veneta nelle Me.rche :t, che slam ve– nutJ. a vedere, dove talune opere, pur non asplra.ndo ad un valore d1 vera e propria scoperta, serviranno lndubblnmente a dl– strice.r qui e H ll problema di certe in– !Jueme e derivazioni non ancor chlarite del tuuo. Un'ottantina d1 J)eZZ1 compongo– no queat'Ultlma m01tra, ma scelti fra t più rappr esentatlvl di tutta la. regione, e taluno grand.10$0, contesi-o di molti scom– parti, quali I pollttlcl del Orlvelll nella catUdrale di Ascoli Pict-no e del Lotto nella Pinacoteca dl Recanati , e tal'a ltro ancora anonimo o poco conosciuto, quali le tavole di Plet.ro Alemonno tolte alla parrocchlale di Ca.stelfollgnano e alla Pi– nacoteca dJ Monte!ortlno. La pittura ve– neta - sl capisce - non è data nel suo svola:lmento storico, 11 che aarebbe stato tmposgtblle, ma ln certi partl colarl mo– menti, per accenni e rapporti più che per atrettl JegamJ e nessi rigorosi fra artista ed artiata, opera ed opera, e abbraccla cl() non di meno un tempo che va daJ pri– mo trecento d1 maectro Paolo al pieno cinquecento deJ più tardo T\zlano. E Paolo, appunto, è qui ad aprir la ra.s– ,eana con le Storf• della Vergine, al Mu– aeo di Pesaro, una tavoletta a Cinque bre– vi riquadri, modesta nel suo ro.cconto fra bluntino e romagnolo, e ben lontana dal– la raffinatezza decorativa raggiunta nel politico di Vicenza o nella lunetta del Fra– rt. Un avvio, continuato poi da Lorenzo Venedano col fondo oro del Santi, alla Pinacoteca di SaMevertno, otto , comparti sormontat i da sel 3..DCOnette, dove l'accen– to a1 fa aottcuunte, e quindi da Ougllel– mo Vener.l.a.nonella Madonna col Bambino. a Reca.naU ln Santa Marta di Castelnuovo, da Jacobello del P1ore che, nelle laplrate Storfe df Santa Lucia, anch'esae venute da Fermo, ora coglie nel gotico lntema– rionale , &ull'esemplo del veronesi e di Gen– Ule da Fabriano, 11 guato del ragguaglll mtnutJ, e ora esprime, nel moti dell'emo– ziono genuina, la capacità d1 una libera e rapida 1lntest. Cu1 s'aaalunaono altre opere ed altri artisti: due malnoU Za.nlno d1 Pietro (Il Polittico nella cappelle. del frat.1 minori dl Susoferrato e 1 Santi Ni– cola Andua e Lucia nella parrocchiale 1d Valcoreece), un MJchele Giambono (la Madonna e Santi del M~ clvtco mala– t.eatlano di F-ano, che poco o nulla river– bera del Pbanello e dl Oentlle, da cui IJ pittore discende), e, volendo, anche quel PollUchtt to d1 Jacopo Bellini, nel Museo Pienantt di Matellca, uUle per lo meno a rlbadJr nuovamente 1 legami col fabrla– neae. Una. sala raccoglie i Vlvarlnl: quattro opere dovute alla collaborazione fra An– tonio e Bartolomeo, e una attrlb\llta ad Alflle. Delle prime, 11 Polittico nel palar..zo comunale d1 Osimo è certo superiore allo altre Oe SanU Caterina e Maddalena, i Santi Paolo e Gforgto e 1 SonU Nicola. e Pietro), provenienti da Corridonia. Ese– Julte, pensiamo, dopo 11 '450, cl~ dall'an– no ln cui, morto 11 cognato Olovanni d'Ale– masna. Antonio per oltre un decennio dl– plna:e e firma col fratello, non par dub– bio che la per'$0nalltà del più anziano vz pndom lnl, nell'ombra vaga. dJ Mnsollno. e senza anticipo alcwio dell'a.spreua nor– dica che, più tardi, Bartolomeo rcallzzert\ da solo nel tritti co di Santa Maria. For– mou, datato 1473. Non lavori, comunqu~, d1 primo piano. E altrettanto è a dJrsl di quello d'Alvlae, u.aa Madonna col Bimbo • santi tolta a Pian Dlmeleto nel conven– dl Montenorentln o, r1echer;1ante 11 raro dello rio Barl-olomeo, di cu.J eall fu allievo, e non ancora la lezione d'Antonello, che preato diverrà per lu.1declllva. Dai Vlvarlnl a1 Crivelli 11 p&No a noi 'blioteca Gino Stanco LA FIERA J,,ETTERARIA ' - i Pag. 7 ARTlI§TI ITAJLlAN][ • MINO DELLE SITE * Q 11andoMin o De!le Site dalla nativa Puglia gi,m– s, a Roma, s11bito si accorse, facendo l'ingresso in un certo ambienti accadtmico, che avevo an– cora poco do i,nparare, n10 dovevo mollo .euardarsi attorno. Ediccoto all'art, do Geremia Re, dello swolo leccese, egli o udici anni ovtt1a raggi1111to 11110 tec– nica espressiva non com,me; perlanto, e lo.eicamentt , il sico interesse si co,icentrd sulle corre,itj artistiel,e più in11ovatrici e quando sropri Boccio11i il suo animo s"infiommd con tutto la v11mtn•o, , il riserbo deUo suo noti,ro meridionalt . Boccioni valevo dire il fu– t11rismc,,mo alieno da ogHi sovrOJlru u.ura polemica , ditircm1bica; so/)rathllto qu,sl'esp,ri,,..o fw decisivo in quanto forni al pittore lo formula magica per a– •J>rir, 1/ sìsa mn di uno J>trsonolit4 non tanto cor,1. plessa quanto profondo, , J>trcid di difficile rileva– nunt o. NtU'attivit4 J>rod1dtric, di questo periodo i qui11di riscontrabile tm'ossidNC lancinant, ricerco, materiato di real, soff,r , n•o spiritual,, che dov,vo condurlo, , Non J>t r vie tortuos,, allo definitiva sco– perto di .uno intuizion e elle ; J>oiallo bost di oxni possibili tà degli artisti di tutti i tempi t di t1dle le arti: l'io rispetto al mondo, il n1ondo rispetto all'io. Q1ttslo ,vinto determind in D,ll , Sitt uno cl1iorif1'ca– •ione folgorante,· ad 11n urto punto dtlla suo otti– uit4, che ancoro J>roctdttJOp,r esptrimenli , tentativi, egli scoP,t lo modula.ione decisivo con lo quolt fi– nalmente pud libtrorsi dtU'lmJ,ito , dalla e ;orma• cli, gli lievito dentro. Questo scol>trlo non t una no– vi tà, J>t rchi non ; uno t1ovit4 iN ntss•m uomo do Anassogora in poi, mo significd la conquisto di .uno personalità artistica no".' comun e tlu 1 coniillciò a dar, fr1,ttì rilroonti. La pittura dl Dellt 'Sitt, come tutta lo pi1tura modtrna, pr,ndt lt mosst da quello scien– tificismo che tanti martir i ho creato, sJ,tcie da quan– do Braqu, formuli, i suoi dettomi c11bisti che riv olu– ,1ionando l'tsJ>rtssione d1t1rminarono il confusionismo raaionaliuanlt cht da noi ultimanm,te è sfociatn ntll',pigonio ostroUisto; ,no questo pitt.uro ha con– serva to l'interiore t,rì,,.ito coloristico t immagin ati– vo, un istinto indomabil, clt, infrtno og,ii ragi ona– mtnlo t riduc, al suo antico còmpito di veicolo v.J ragion,. Lib,r ondosi da ogni ,uiduoto fNturisla più ostico, il J>iltor, comincid o intinxtrt in ,ma materia s1,o P,o– ,foctndo lavori che indubbiam,nt, ro/)/)r,sentano lit comJ>osi•ioni più forti , p,rswosi ve, q111lle che ritsco– no n,eglio o fornir, lo misura di un lirismo n.uwo str• v~ndosi di q11ei mtu i primiR 1ni td ,1,n,i d~lla Pit– turo eh, si chiameranno s,,n pr, costr11,1ione f! colore. La sttsso sua pecutiaritd pii) spiccalo (che ritr overe – mo con maRgiore rhiartuo esPrtssa nti diseg11i) ov– v,ro il sinutismo, campa attrav,rso lt luci le masse , i J>ia"i su un equilibrio ovv,dutissimo, che non de– /ltlle mai verso ù dirtttiv, approssimative t super– ficiali de provocano tonti follim ,n ti. Il senso estetico, appaiat o indissolHbilmtntt alla not11rospeoda tit.·o, porta il DeU, Sitt allo acuta ana– lisi, allo studio loncinante, , p,rtonto i suoi Paesaggi, p,r 11s,mpio, sono cbns,gnoli dopo uno ostitraleua in– terpret ativa che s11Uatela si risolve in un ritmo t1a– turol, , dtlirot1t1, in un colore cht non è di nessuna oro, ma ì solo del mam,nlo poetico. Jnd11bbianw 1tr– t{lle armo11ia proviene dai wri eleme11ti che costiti,i• .rcoJ10 la sua compl,sso personalit4 di artista: non ul– tim o quello ddlo suo ri'1ascim,n talt preparaaion, scientifica che lo fa ap,a.ssionoto aultor, dtlla cosmo– gonia ulUJ mani,ra dti f,ita,rorici. La geometrica ,nu– sica dei suoi dis,gni le, otl,s ta paltum,ntt. Dis,g11i che senroltro sono p,rmeali di magismo struttu rale, t1l'i pio11i che si àccovoUano , nttllt P,osp,Jtiv t eh, si aprono fai,olosom1 ,1t1; maRisr,10 p,rò che ,dura ritmi propri e ritrae l'oggttto ì11 11nosComposi:;io11edime11- sio11ole capace di cr,a re scorci mirabili per imme• diotcuo , per fociWd d'imp ressi oni. / tt ,114,sti di– segni Delle SiJ, ha raggiunto 1mo t,cn ìca perspicua chtt è tutt '1ma co11 l'intui .:ionc, sempre felicimente tvasa. Non i a.r:,1ardato dir,, o 11oslroavvi so, che la sua matita ho scoperto un mod11l-O nuovo: il /)entagromm:i da cui l'gli ritrae le sue armo11ie corre su pia11i di.– versi intersecantisi neUo s/'O•io secondo la falsa ap– par,1160 dl'Ue antinomit cosmiche. L'antico urm onia dcli, sìt re primo r/11 nei suoi di.segni , ri11che~gio i,, h,i con 11nopassione raro p,r tutto cid che costitui – sce lo spo::io, preso com, ,mitd di misuro, com, la di – mtnsio11e di 11,11, l, cos,, panteisticomtnlt. D,ll, Sitt , insomma, i un pitt or, non ditficilt, cl11 pud parlare a tutti: mo /)oc/ii sotmo interpretare di,– tro lo si,a pittura qu,sto prof Pnditd d'iu tc11ti, questa facoltd magica di f ermar , sulla corto con lintt e co– lori qmrnto di più mist,riosam,n t, fascinoso l'1miv, rl so etio agl i occhi f ebbrili dell'u omo. ERALDO ?tllSCIA Si pregano i S,gnori Abb onati a pagamento rateale di metter,/ al corrente con te quote mensili già scadute. Si ricorda che , versamenti vanno effet– tuati ant,cipacamen/e e che dalla fine corren– te m tst sarà sais' altro 110N1•c11u la s11e-. cll:done del g,ornale a coloro che non sono In regola con i pagamenti .
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