Fiera Letteraria - Anno V - n. 33 - 13 agosto 1950

I Domcnìca T~ agosto 1950 NIKOLAI TTCHONOV, pre sidente dell' Unione derll Scrittori sovietici al tempo dd pronedlmeoU di Zdano v (Continuazione dalla l pagina) meno adatte naturalmente alla creazJone di uno stile rela&Uco. Di que&lO entuslumo unilat e– ral e veniva dnta. buona. parte della colpa al maggiori crlùcl musicali sovietici, accu.aatl di essere e avversari della musi.ca ruua realbt.lca e propugnatori della musica decadente rorma– ltst1ca ,. di &ver accolto sempre oe:nl nuova opera di Prokoftev, SClost.akovlc, MJasko vslr.lJe Sce – balln, come e nuova conqulata della musica. sovletlca. ,, esal– tando nella loro musica e Il sub– bletttvlsmo, 1l cost.ruttlvlsmo, l'estremo lnd!Vlduallsmo, la complicata llngua pro!esslona – le, ecc.,, tutlo quello insomma che l11.critica avrebbe dovuto Invece ruplngcre. Quali furono le conseguent.e immediate di questo Intervento del Comitato centrale nella &ltuulone della muslca sovietica? E' noto. In sede politica un a.,pro richiamo al Comllato or;anluaUvo del– l'Unione del compositori sovie– tici, accusato di essere diventa– to strumento delln e corruJ:lone formnllatica • di un ceno nu– mero di compositori; In sede artistica la condanna di ogni lndlrluo formalistico. come an– tipopolare e capace cli portat"e alla llquldu:lone della musica. La parola e il concetto A que.sto punto occorre !are una breve d!iresslone. Abbiamo ricordato le dichiarazioni degll scrittori sovteUcl che la lette- tl:~ D~f1~':n:se~gÌu*:; che questa Idea della lml)05Si– bllltà dell'c apoliticità• leq.era– rla si è andata sempre plù prc– clSando, in ba.se ad un sempre più frequente richiamo ad un artJc-olo di Lenin sulla e parUJ– nost • della lettera tura. Qu.1 oc– correrebbe rifarsi agli arUcoU d1 StAlln sulla lingua russa per evitar rlmpro\'erl di lmprecl.sto– ne nella traduzione, e Partlj- ~:.t • defi: ;a 1 ~~!n~~ • c~ °:fJ frequentemente gono seminati 111ar llcoll di crltlca sovietica. Generalmente le due parole ven– gono t.radotte In !tallano oon e spirito di })3rilto • e e conte- ~~~ :;i~t;~ ~r~a /.:~~~d~~ razlonl sUl contenuto soclnle della letteraturA. russa d1 grandi ecrlltorl del paS!Ato come, per esempio, Nekrà.sov e Saltykòv – Scedrln. Qui a noi pare che 11 critico fOMC In equivoco. Ben lontani dal dl.5conC.!cere U st– gntftcato delle dlchlarazlor.1 dl Nek.ràsov: e Non c'è aclenza. pc.r la aclenzn, non c'è arte per l'ar– te; l'una e l'altra esl!tono per lA. società, per l'lnnoblllme nto, per l'elevamento dell'uomo•• e di Saltykòv-Scedrln : e La let– teratura non fa altro che for– mulare le esigenze della co– scle.nm umana e sociale e dà loro la conveniente messa a punto•• no! rltenlamo che es– se non ~ermlno nUlla. più che Il valore contenut.lstlco sociale dell'arte, mn. non una dlpen– dem:a della letteratura dalle direttive di un partito che per vicende storiche si trovi ad es– sere l'unico pe.rtlto In condizio– ne di dare le dlrcttl\'e stesse. C'è Poi la qucsUone, Indubbia – mente di grande Interesse. del– l'ldentltà, affermata dn Lenin, tra manc anza di Ideologia di partito (bezparlljno.,t) e ob– bletllvlsmo. Uno scrittore non può essere obbleLIJvo: nessuno ne dublt& se si parte dal punto di vista del valore soctalc del– l'arte (e queato spiega l'accet– tazione nell'URSS dell'arte d1 Tolst6J succuslv a al 1880 a prererenza dl quella anteceden– te): ma allora perchè Il Do– stoevskij de I demoni! e de I fratellt Karamazov vien qua.si Ignorato dl fronte a quello di Povua gente e di ummatt ed ~e!l ~1--;1r~1:::-~ ~~!·e:: pena uno acrlttore (poeta, ro– manziere, drammaturgo e crl– Uco) come J{. Sh:nonov, COM penetrato della necess.ltà d1 mettere la letterat ura al aervi - 110della vita 110vtet1ca.hn ma– nlfeatato tendenae aubblet.Uve nella critica, è stato accusato d1 lmpresstonl.amo, dl critica secondo gli stati d'animo. di ajchenva ldlsmo, di quell'cclctll – smo ed eatettsmo cl~ di cui l'Ajchenvald fu a suo tempo U LA FIER A LETTERARIA LA VERITA' SU ALCUNI "CASI,, DELLA CULTURA SOVI.ETICA * Il mito di "Pietroburgo finestra aperta sull' Europa,, è alla base dell 'attuale accu sa sovietica di "putrefazione,, della cultura occidentale funz.lona come baromeLro degli Unl011 ufflclall In tutte le situa – zioni direttamente o lndlre.tt &– mene dl colorlto culturale e politico nello ai.esso tempo. Rl– cordlamo che è vecchia tradi– zione della critica letteraria rus– sa d1 aen1re a aoopl dlversl da quelli propri della critica. lette – raria, oppure di camuffanl In modo da non m06t.ra.re 11 pro– prio canova.cclo ideologico ed lnftulre indirettamente sul let• tore con tendenze cllverse da quelle amme.sae ufficialmente In tempi d1 oenaura. Non c'è stu– dioso di le~teratura rwsa che non sappia che alla metà del secolo XIX ll erltloo radicale Dobroljùbov creò Il metodo del– la critica e a proposito di•· per la quale un romanzo di Tur– genev o un dramma di Ostrov– skiJ enno prete sto ad ampie di&sertazlonl sociali, e che poco più tardl lo scrittore satirico Saltykòv -Scedrln rese ramo.sa la formula e Passerà, non passe– rà? • che tormentava ogni let– terato In attesa del responso della ce.naura. Ricordo be.nl.s$1- mo che tutto ciò ml tornava alla mente: In que:l gennaio del 1947 quando la camJ)fLIJ1acon– tro la letteratura e ti teatro accusaU di formalismo e cosmo– polltlsmo, si estese anche alla crlUca. Evidentemente nel– l'lJRSS c'era allora una e cri– tica reatlonarla i-: lo dicevano chiaramente I Utoli deg11artt– oolt della e LHeratumaja Oa– zeta • dedlcaU a. libri su scrit– tori del paaaato: GU apologfltl delle fdee reazionarie df Do– .stoev1klJ, lnUtolava Infatti N. Burov un suo arUcolo su due recenti edlr;lonl di racoonU e romanzi di DOl !ltoevsk.ij ; Lfmlta – teua liberale, chamava Ju. Sc.r– geev lo spirito con cuJ N. An– zUcrov aveva scritto una sua bloirana di Turgenev: I predi– catori delle idee antllenlnlane intorno a Tol.stòf suonava lnn– ne U titolo di un esame edito– riale di recenti libri au ToistòJ, critica si apr e con clt.azJonl, queste stano mease da e malln• tenzlonaU, ,. bella posta per rlt.rovare una vera:lnltà ideolo– gica g/4 compromeuc . Ma anche senza citazioni, al v& Incontro all'accusa di essere ruort strada, come è stato il caso del due editori d1 Dostoe\'– sklJ, 11 Tomascevsklj e lo Slo– nlm.skiJ, tutU e due compro– messi In passato al tempo della campagna. contro la e crttlca formale ,. Al Tomaaeevskij ll recensore 3mproverava una e pretesa• obblett!vltà. e Le no– te al libro - dlce egli - sono acrltte nello splrlto d1 quel pre– tenzioso obbiettiviamo accade– mico, In bue al quale l'autore non soltanto teme l'epoca. pre– sente, ma at guarda bene dal– l'e,prlmere IA.proprlA opinione anche a proposito della lotta ldeologlca del passato•· Accuse ana.loghe erano rivolte ;~~A;z:i~e~la U a p~~iro èm~i! to Interessante. L'Anzlferov nel suo libro su Turgenev si do– manda lnfatU se sia possibile chiamare l'autore di Padri e ft– glf e romanziere storico•· E ri– sponde pos!Uvamcnte, d'accordo tn ciò con la critica tradato– nale ru6&8. E aggiunre : e Ades– so noi dobbiamo rivedere crlU– camente a:11apprezz amenti del nostro eminente scrittore. Tut– tavia tale riesame non dlml– nuisce a1I1 occhi della nostn. generazion e Il dtrltto di 'l'Ur– genev ad C5Stre detto roman– ziere ,tor ico. Anche l lavori de– gli storlcl del IUO tempo &ODO soggetti ad un non meno se– vero riesame ~- Commenta Il recen.sore: Turg enev si aba– illò nelle sue valuta1lonl sto– riche. Anche gli storici al sba– gllarono. Ergo, Turgenev h& U diritto dt chl.amarsl storico•· Naturalmente non è questo che voleva dire l'autore, ohe è uno studioso serio e dotto: mA. la conclusione del recensente chia– risce tutto: e ll Ubro di N. An– zl!erov è In verità un pezzo da museo di Incapacità teorica e di confus ione liberale •· La situazione ha un duplice a.spetto: &e si pensa che le ca– se editrici aovleUche sono go– vernative, non et si può non r:i::1V::11 ~~ e T:r1e:SS1b~~:acti 0 a~~ Il caso Veselovsk ij cuse cosi categoriche: d 'alt.ra parte, lenendo e I Ubrl e le recenalonl, non al pUò non pen– nre che o davvero gli autori del prim.J, acrlveudoll, S1 sono dovuti porre la domanda sa.Ity– kovlana: e passerà?, non passe– rà? •• oppure Ili autorl delle seconde esagerano a ftnl pole– mici. In uno del tre numeri del giornale, da me allora vlaU, o'era anohe un articolo lnUto– lato: e L'edltorla sovietica In funzJone di propa ganc11sta cli una Ideologia nemica.•• a pro– posito della traduslone del llbto di Y. Beanlcley I jlarttU J)O!ftlct dell'Amerfcc pubbllca.ta nel 194'1 a Mosca. Noi Ignoriamo t modl In cui funzion a la censur11,nelle case edltrlct governative , non Igno– riamo però che tale censura esiste e non può non sembrarci sl'!"ano che fosse dato Il via a tanU libri e reazionari,. Proba- resse Il rlle,·are qui che pro- colte e stampate già 2200 anni prlo li creatore della teoria prima della no.stra epoca e che e glapetlca ,, il Mn.rr, caratte- esse hanno molto In comune, rlzzando ne.I 1933 U Veselovskij pe.r teml ed Idee, con le rtabe oome atortco della letteratura degli lndla.nl e del popoll eu– e teorico, ne mettev a In rllle• ropel. Questa affermazione ml ,·o aoprat.tutto I chiari momen- dà Il diritto di pensar e che ;a ti aoclologlc1: e che Io Zlnnun- question e della dlffu.$.lone delle sklJ, che dell'epora del Vese- fiabe viene giustam ente rivolta Iowk!J è stato negli ultimi tem- da quel special.lati che, - co– pi lo studioso più attento, ha me il nostro fam010 Ale&san– dimostrato come l'autore de La dro Veselovtklj - hanno spie– poetica dorica.. nella lotta che gato la parentela tematica, e nel te~ quarto del sec. XLX si l'amplsslma dl!!ua!one delle na– accese tra In nuova critica rl- be con I prestlt.1 di un popolo voluzlonarla democratica, rap- preMO un altro. n prestito non presentata specialmente da è sempre alternzlone, talvolt.1 Ce.rnys«nvsktj e DobrolJl).bov.e completa e mlgllora •· Ora t Il e vecchio partito dei &Ignori preclaamente l'enunciazione d1 liberali fftetl, (espressione del• questo principio che forma Il lo ste5.l!OVeselovskiJ) si trovas - principale capo d'accusa a Ve· se dal!A.pP.rte della prima. Ciò selovsklJ da parte del più e or– occorreva mettere subito In rllle- todosal • fl"A. I critici sovleUcl, vo pe_rchènella polemica abba - nonostante I t.entaUvi di dlfeu stanza aspu che si è svolta In- da parte di studi osi di lndlscw – torno all'opera del VesclovakJJ sa dottrina e valore. come l'ac– l'aver conservato fede A.I suo posi- cademico v. F. Sclamartv (di– ti vi.amo sclenUnco gli è stato scepolo del Veselovsklj anche rlmproverato non meno che di nel suo culto della letteratura aver trucurato Il ,•alore nazlo· ltflllana) ed altri anoon. rer – nale della cultura artl&Uca e chè ql•eato 1mprovvlao 11,ccanl– poettca russa A favore della mento oontro la e acuO!a com– e scuola ;:omparatln •• di cui paratlat&, che tutti .unno aver egli fu 1n un certo senso &.Ila portato eccellenti contributi 11,llo testa o almeno il prlnctpaJe 1tudlo della leu.eratura di tut – rappresentante In Russia. U I popoli, ma essere In fondo Occorre fermarsi aut ecom- In buona parte ancr.e super.-ta'.' paraUvlsmo del Veselovsklj Abbiamo detto <"hela aplegazlo- per la seconda rima.ne tuttavia 11dubbio ,e vera.mente tradurre con e ldeolO(l:ia , sia un errore come qualcuna ritiene. Il lettore non &l apa\•entl: non 11 tratta qui di un problema tecnlco-lln– gulstloo: al contrarlo anzl , esso è fondamentalmente un proble– ma di sostanza, molto attu&le per intendere la situa zione de,i– la letteratura sovietica. e PartJ– n)'i, vuol dire: di partito: di questo ag~tUvo era pieno già l'arti colo di Lenin del 1905, a cominciare dal titolo: L'orga– nLtza.zfone dt partito e la lette– ratura di partito. In questo ar – tloo!o era detto tra l'altro: e La letteratura deve diventare dt partito... Il proletariato aoctall– &ta de\·e propugnare il prlncl– plo della letteratura dl partito•· ln particolar modo questa Idea fu svolta da Lenin nel suol a•– tlooll au TolstòJ, di recente spesso citati dilli& critica aovle– tlca . Tra l'altro un noto critico e storlco, U Klrpotln , nel feb– braio del 1947 acriue nella rlvl– ata e Oktjabr ~: e 011 arlJcoll di Lenin su Tolltò j hanno un'Im– portanza dlretUva per qualslalil ~f! 1 1 ~~~~a~~e 1 ~! ~~~~%~t\ \'. J . LENI N: li auo articolo sullo spirito di partilo nella lette- nel campo della acienz.a lettera. ratur a è o"l al centro delle critiche sovietiche. rla e dell't.rte ,. Che altro al– anlnca qU1 e parUJnoat • se non tdeolcsta del partito? Ma come tradurre altrimenti la. parola, che tradotta con e partigiane– ria, - la parola Italiana clo6 più vicina - potrebbe far pe.n– aare ad uno schen.o maligno del traduttore? e ParUJnost • vuoi dire aderenZ& al parUto, alle aue Idee, alla sua Ideologia. a tutto ciò per cui in genenle un partito è partlto e tn parti– colare quello socialista, oome d.1- cev& Lenin. è aoclalista: e La man canza di "partijnoet" è una Idea borghese: la "pa.rUJ– non" è un'1de-a socialista,. A tutto ciò pensò di certo 11 di– rettore della e LlteratumaJa ga– teta •• v. Ermllov, Intitolando: plù caratterlsUco rappresentan– te? Evidentemente , la necessità contingente dell'aderenza con– cettuale, ldeolortca alle direttive del partito è maggtore dl quel– la universale dell'arte. Noi up – plamo be.ni& slmo,e come lettori e come storte!, che anche In base al prlnclpt enunciali da Nek.ràaov e da SaltYkòv-Scedrln, la letteratura russa ha dato a.I mondo capolavort poetici, Co– me, per esempio, Gelo, naao rosso o Cht lnt1t bene fn Rru- 1ia? del primo o I ,Ignori Go· Zovle'vdel secondo e che anche poeti e narrator i d'o,gl hanno creato opere d'arte degne del– l'abnegazione e dl'll'entuslasmo con cul si sono svolti nell'URSS I plani qulnquennalt ed è stata combattuta la e guerra nazio– nale •• e sappiamo anche che non v'è migliore strumento dl propagand& di un'opera d'arte riuscita; ma vogliamo davvero credere che butl l'Imporre un tema, come, per esempio, quel– lo dell'c erolsmo quotidiano del– l'uomo nuO\·o sovietico•• perchè nuca l'ane? Della e partlfno,t • nella Id• Watura e del senso di re1pon.– aal>t!Uà delle critica, un auo articOlo dell'aprlle 194'1, Il cri– tico 1\ rifaceva all'Idea eapresas da Lenin e tra l'altro ne citava una true In cui la e bezpartlj – nost • ~la la mancanza di aderenu alle Idee di partito, era cong!derata, allo stesso modo dell'obblettlvlsm.o, una categoria del modo di pemare borghese. feè l~ee cti:s=e da da~:~~l~~ Cri tica reazionaria :~~;•~neiia 1 ~a1~:~~~ i:t!~ef~ in Russia la che era allora, nell'lmmedlato dopoguerra, la 11tuazlone della letteratura aovleUca, chiamata a propugnare, aesutre e celebrare Il nuovo plano quinquenn ale, L'Interesse del lungo articolo dell'Ermllov era però nel fatto ~;.rif]~!r~ 1 ~d~~l~ec ~~dilli~ nost • a momenU vivi della let– teratura att.uale, rtchlamandosJ nello ~ tempo Alle diehla- Che al tratU di UnguUUca, c. dl letteratura, o di teatro o dl muslca, Il problema dal pun– to d1 vista critico è natural– mente sempre lo stesso. E' per– ciò ancor Olii Interessante ri – cordare anch e le dl&cus&lont che nel a:ennalo del 1947 ebbtr o luogo Intorno alla crltlca lette– raria, nella e Llteratunaja Oa– ieta , cbe, com'è a tutU noto, bllmente I censori sono di ma• nlca lara:a o dlsattentl e gll &erlttorl e astuU • come quel letterato, al funerali del quale Saltykòv-Scedrln rievocava l& lotta con la. censura d1 Ales– sandro m. Caratteristico è U caso del due blograft di Tolatòj : U pro– fessor Splrldònov di cui venlva recensito nel 19'7 un libro pub– blicato nel 1943, e 11ou.sev, glà segretarlo dell'autore di Guerra. e pace, che alla aua 1rande blografta di Tol.3t6J ne ha ag- f/~1i~o~g: ~i~grt!v:ef1 ~::n~ re - da principio dichiara dt non volersi occupare di Tol.3tòJ ruoeoto e morallata, di rlcono– acerne anzi come reu!onarlo l'Insegnamento, e poi In tutto n Hbro non fa che essere e In commovente accordo , con la predicazione tolstolana, ln con– t.rasto con le ldee cli Lenin su Tolstòj, pur citate tml eme a quelle di Oorltlj . Quanto al Gu– sev, Il recensore gli rlcon0&eeva I meriti di biografo di TolstòJ, ma Io accusava di aver e pre– parato • le cltaztonl degli artJ– colt dl Lenin su Tolstòj in mo– do da alter arne Il slgnlncato. Lenin pa.rlava ln questi artJ– coll della tendenza di TolstòJ a contraddirai e anch e del lati reazionari delle sue Idee e del– la sua art.e; U Ou.sev se ne sa.– rebbe ser vito Invece a .soste.nere la sua tesi che In TolstbJ non vi furono contra ddizioni. Il problema delle cltnlon l di Lenin o di Stalin ed anche di teorici minori dell'ortodos.sja &O· vlet1ca, 6 problema sempre vi– vo, perchè non è da escludere che, polchè QUUl O(QI libro cU teca Gino Bianco Il lettore, anche attraverso la r11plda scosa retrospettiva, utile ad Intendere gll orientamenti generali odierni. non può non aver rile\•ato l'Insistente ritorno delle ate.e.seaccuse e anche degli stessi motivi polemici che Il ri· conoaclmento dl norme urtl.clall, Pagina 5 come uniche valevoli anche nel campo dell'arte, avrebbe dovuto far considerare come auperaU. Tutti I retlmt pollt.lco-soctall, autoritari o democratici , hanno I loro e lelt-motlv •• le loro pa– role d'ordine, I loro motti. Questi caratterinano tuttavia, come è ben :noto, specialmente I realmJ autorit.arl, nel quali, 5e rtcuar – dano di solli.o l' organl.uu: ione politica e sociale, toccano anche 1 momenU spiritu ali, la lettera • tura et~. l'arte, l'Insegnamento, 1n genere la vita cUlturale. Noo occorre ricordare quanU e lelt-– mortv , ebbtro Il fascismo ed 11 naalsmo, spesso. veri e proprl luoghi comuni Che tacevano sor– ridere, ma non erano del tutto privi d1 etftcacta. Meno noti sono Invece I cle lt-motiv • ao-– vletlcl, che at possono dire ve– ramente e dlretlJvl ,, speci&l– mente nell'attuale dopo l(Uerra. nel quale &Iè venuto sempre più delineando e atfermando 11coo– t.rasto ua Oriente ed Occidente !~ t~1s:::te~f~~:?ca~~~~~ e In certe accezioni meno uute , tra mondo alavo td Europa ). E' a queJto contrasto appunto cha al deve far rL.allre uno del phl frequenti e lelt.-motlv, sovieti– ci, quello rlcordato della e deca– denza, o più pittorescamente, secondo la termlnolo11a russa, della e dissoluzione • e e putr e– fazione• dell'Europa occidentale, olt.re che dell'America ,di fronte alla sanità ed e eroicità • della vtt.a sovietica e dell'art e, della letteratura e del teatro ln cui csu si rltl.ette. L'lmportan1a di questo e lett-motlv , di cui ne111 Ultlml anni aono pieni giornali e riviste, non è tanto nel fatto conUna:ente di essere Ie1ato a tutta la campagna. antlocclden • tallata e al e Ielt-motlv • di questa, della ricordata e servile riverenza• per l'Europa d1 cul 1 russi debbono liberarsi, quanto nella circostanza storica di risa • lire al momento In cui, nel quar• to e quinto decennio del seo. XIX , si arrermò nella Russia aarista ll contrasto delle due dottrine dell'occidentalismo , dello slavoftlbmo. Come è noto. uno del e lelt-motlv • di questo contra.sto fu quello che a n01 pare poua chiamarsi Il e mito , di Pletrobu r10, il mito cioè de:l .. la e ftnestra aperta sull'Euro • pa •· secondo l'e.spres.slone del nostro AlgarotU. Questo mito aveva avuto li suo nutrimento nell'e.saltaz!one dell'opera di Pietro U Grande, accettata 1D pieno dagU occidentalisti e ID buona parte Invece respinta da– gli .slavotul. Per aprir la ftnestn russa sull'Europa, e m111tarmente e commercialmente, Pietro J aveva tondato Ple1CObur10 alla foce della Nevà, spodestando lt vecchia captt.ale Mosca. nelle quale erano concentrate le tradl • llont di una Russia spiritu ale r autoctona. Fedeli a queste tra– dlllonl , che avevano spinto Il po– polo russo a vedere pitto resca.– mente In Pietro U Grande 11 ftgura dell'Anticristo, gli slavo– nu le dllcsero tra l'altro con 11 creazione da una parte della teoria della e putrefazione • del– la cultura europea occidentale e dall'altra d1 quella e della Rua– Sla popolo eletto •• e vuo de) vero crlsttane.!lmo ,. che si sol• leva per meuo delle parUcolar l afnnltà col crlat1anestmo e ca.J comunismo agrario, premeasa della soluzione del problemi eco– nomico-sociale. E' stato ripetu – tamente rllevato che l'ana llat delle opere non solo del mag• glori alavoftll, come ChomjakòY, ma anche d1 qualche occldenta - 11St.a con dumature slavotue pet quanto rla:uarda 11 comunismo agrario come, per esempio, Her• ~e:vi.s::,1.rde1 11 S:{S~ode; :e~: staniamo russo, nel quale la co~ scienza nazionale e sociale di una missione &Iunlsu alla fede militante nel carattere di popo• Io e:letto, attribuito al popolo russo. La storia ruua della ac.. conda metà del sec. XIX cl dice che, almeno nelle loro llnee ge• nerall, le due teorie dell'occ1• dentallsmo e dello slav01lllamo furono &1mboll, la prima deli.a rlvo!uzlone. I cui prtnclpll erano venuti sotto forme diverse dal• l'Occidente e la 5eeonda de: conservatorismo zarista che ave• va avuto già la &U& formulazio – ne al tempi di Nicola I nel tr e prlnclpl dell'autocrazia, della ortodossia e della naslonalltà. D mito di Pietroburgo era lmpal- ~~~~ :~la m!~~~!::u{! :~!ii~ della Rusal& e grande pot.ensa europea ,, ma nello steaso tem– po erede delle tradizioni cli cUI orig1narlamente era atats depo– sitarla Mosca. La rivoluzione n.i 1917 per ra1lonl di vario orcllne, tra cui alcune cli carattere co:n- :~!h~'ffl ru:.~ : kt:~:-:t~° zlone dele due capitali ruue . Pletrobura:o tu &podestata a ta– \'Ore dell'antica MO,SCa e presto perd! anche Il auo nome - che pur essendo originariamente do– vuto a S. Pietro faceva pensare sempre al suo tondatore, Io Z3r Pietro - per e55ere ribattezzata In Lenlnerad o, simbolo della rl• aveva conquistato 11potere. Pro– babilmente ,enza la e ruerra ps– trlottlca , come, rlcordando quella del 1812, è stata battez– tata In Ru.sala la eu,erra contro la Germania, lo svtluppo dl Mo– aca rinnovata capitale della Russia non avrebbe assunto li ~1:~fc~::iu~~'ue ofgtc~et.o •~':~ mito dl Pietr oburgo e 1lnest.ra aperta aull'cZU.rop& • 6 deft:nltl• •IIIWll•-.;. AlloWa.

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