Fiera Letteraria - Anno V - n. 23 - 4 giugno 1950

l'ag. 6 - ' e di umiltà dl tronte 11I dcsu– oo! Sarò per cos\ dite una catteara, dalla quale comlncc– ro ad Istruire I umanlta . Per• ftno le 110le nozioni nat urali– stiche che p06SO comunlcare intorno al mostro che abit o, &0no prulose, E' perciò non ,ollanto non ml lamento dtl ,.,1,:,u a.ccadutom 1. ma conlO le.·mamcnte sulla più brlllan– te delle carriere. - PUrchè ciò non ,·enga A DOlft - ONetV&I lo velcnoga. mente. Plu dJ tutto ml a,en lrrl• tato u ratto che egli ll\'e,·a m easo qua.I del tutto dl ado– perare t pron omi peraonrtll, tanto si era lnorgogUto. Non di me.no tutto ciò nù mt.w In 1mbarazr.o. Pcrchè , perchè questa capoccia 1wcntata. si dt\ dclii! arie I - facevo strid ere J denti, blsblglla.ndo dcnt.ro di mc, Qui c'è da piangere , non da darai delle ulc . - No, - rispose egli aspra– mente alla mia OMervnlone - perchè, tut to Imbevuto di grandi Idee, soltanto adesao J>05SO llbuamente sogn11.re Il m1glloramento del desUno di tut ta l'umanità. Dal coccodrll– lo ,e.rrà fuori adesao la \'erlll e la li;ce. Indubbi amente tn– ' 'ente.rò un& m.Ja propria nuo– ,,._ teoria del rapporti econo– mici e ne tarò org<>illOSO, co– u che non ho potuto Care n. n:,ra per mancanu di tempo a causa del ,ervUlo e del ,-01- garl dh•ertlmentl mondani. Confuterò tutto e tarò un nuo- :·~t~l~rriefte P~Cfi'I~ ~~o;~j Semenyc7 - DI tasca mia. - rlsJ)OSI. aforuindoml di esprimere an– che con IA \'OCe,che avevo pa– cato col mio denaro. - Cl aHlu atercmo - rlspo– te cgll altc1zogamente -. Un aumento di aUpendlo me lo a– apetto sen1'altro: Infatti, n chi aumentare se non a me? Il bcnenclo che verrà da me e &Cont\nato. Ma torniamo agll auarl. La moglle7 - Tu, probabilmente chiedi Ili Elena IvRnovna7 - La moglie?! - 1rldb eglt con un certo atrldlo di voce. Non c'era niente da farei U– milmente, ma ancora digri– gnando J denti. raccontai co– me avc,•o la.sciato Elena lvà– no,•na. .teli non t\nl neppure d lucolta re. - Ho au d1 lei r:~~f:O°:! .ltJ._- :m~1~!n~rò {!~ .~eia if~ 1°ot~~~~1:~: I poeti, I ftloaotl, I minerai~! unutl da tuon, tutù glt alti pcrsonaHI, dopo aver avuto un colloquio al mamno con me, vtalteunno la ltrt. Il suo aalotto. Dalla aetUmana ,•en– tura ella deve. comlnclare ogni r;cra a tenere salotto. Lo aU– ~ndlo raddoppiato darà I me111 per I ricevimenti e aie– come JI ricevimento deve li– mitarsi al tè, con eamerlert AUunU per l'occulone, la co– aa i fatta. E qui e là al par– lerà di mc. Da molto tempo to anelavo a che tutù parlaa– sero dl me, ma n0n potevo ar– rivarci, lncantenato d11.llamia r;caraa. Jmportan:r.a e dal mio grado burocratico lnalgnlflcan– te. Adesao Invece tutto 6 rag– giunto con ,la plCl banale de• i:luU&lone di un coeeodrlllo. Ogni p&rola m.Ja san\ ascol– tata, ogni mia senten,a aarà ponderata, riferita, stampata. Ed lo ml fuò conoscerei SI comprenderà ftnalmente quali capadtt. hanno luctato scom– parire ne.Ile vl&ce.redi un mo– atro. cQuest:uomo poteva n – at:re un mtnlalro atranJero • 1overnare un nano• diranno alcuni. e E un uomo di tali capacità non ha gonrnato un rtgno atra..niero • diranno gli altri. Ma In che lo sono pe1- stlore di un qualalaat Oarnlcr– Pa.teslaklJ o come altro 11 chlamano?... La morile deve tare da ~ndant. lo ho l'tn– telllgenu., essa ha la belleua e la graala. e Ella e bellluima , ~ope:f!tJ. a~~1~, 11 ~11~ ,~~ perch6 h sua m01lle •• correg:- ~Tracnv~~leg~~ al~ nier1,\~~~; compri domani ate.&so J'Jll!ncl– clopedla pubblicata sotto la dlrulon e di Andt6J KrdvU:IJ, J)('r poter parlare di qualalaal n.rgomento. Ma che pii) di tut– to leH• Il premier polltl que delle e NoUa\e di B. Pietrobur– go• confrontando oe:nl giorno con e li Pelo •· Suppongo che Il padrone aarà d'accordo di portare anche me col cocco– drillo nel brillante sa.lotto di mia moglie. lo atarò nella taua In muao al magnifico sa– lotto e dirò una aeque]a di co– ,e splrltole che preparerò t\n dalla mattina. All'uomo di atat o comunicherò I miti pro. ~!~I;::il fe°'~a:r~ei:.J, n ~= ,.erte.nt.e e moralmente genti– le - percbe sono del tutto in– nocuo per I loro mariti. A tut. ti gli altri attvlrò d'eaemplo di rasugnaslone al desttno e alla ,•olontà della Prov,1den - 1:a. Parò di mia mo1lle una brlllante dama letteraria; la met~rò In evtde.n&a e la farò capire al pubblico; come mo– glie di un uomo come me, de– "e essere piena di grandlulme qualtt:\, e se giustamente chl11.– numo And~J Alekaà.ndrovlc li nostro ruuo Atrred de Muaaet, più giusto nncora aarà chia– mar mia m01lle Eu1enle Tour russa (10). conreuo che aebbene tutte Queste; .stupidaggini ricordasse– ro un po' Il 10llto l\'àn Mat– Tflc. tuttavia ml venne In mente che qll avease la feb– bre alt.a o dcllrau e. Era sem– pre Il solito quoUdiano lvàn Mat\'~lc, mA vbto attra, •e.r&O una lente che ln1rnndlsce di ,-enLI ,-olle. dal ~m~~m'ru ~/~ 1 1:~: vt tà? E In generale. dl, ti sen– ti bene? Come mao.S, come dormi, come reaplrl? lo sono tuo amico e converrai che li ca.so e troppo soprannatura le e che perclò la mia curle11l.l t troppo naturale . - Curie1lt.l oz.lou e nul– l'altro - rlapose egll sente.o– doameote; - ma tu aaral aoddlsfatto. Ti domandi come ml sono arrangiato ne.Ile '1- aurc del m01t.r0? Prima di tutto, con mia rrande aorpre– u . eSMIrllultò eMCre completa– mente \'UOto, ti auo I ntemo consiste lo uo enorme aacco vuoto fatto di gomma, 111I tipo dqll on:ett.l dJ gomma che a1 pogsono comprar da noi alla vL'\ OoròchovaJa, alla Mor– r;kàja e ae non ml aba11to Ili VOIJllC$énsldJ Prosl)tkt. Altri– menti. rifletti un po', -potrei lo trovarci posto? - E' mili poeslblle? - e– sclamai lo con comprcn,lblle atupore. - E' ma\ l)O&Slblle che Il coccodrillo •I• comple– tamente vuoto? - Completamente - affer– mò con a.e,•erit.l ed tmpon r.nu nào Mat .ve.lc . - E con tutta probabllttà ~ ora:anluato CO&l secondo le leggi della natura D coccodrlUo po11lede ,oltan– lD le taucl, p."OV\'Ut.e dJ denti tagllr.ntt e 10 aggiunta alle fauci, una coda con.s.tdere\'ol– mente lunga, ecco tutto. pro– prio c051. In meuo a queste due Qtr<:mltà .si trova uno spazio vuoto, tappeuato di qualcosa di simile al caucciù ed ~ molto probabile che sia caucclu. - E le co.uole. e lo stoma– co, e le budella, e Il fegato e 11 cuore? - Interruppi lo per– lino con rabbia. - Nulla, non c'è proprio nulla di wtto questo e. pro– babllniente , non c·e mal sta– to. Tutto questo e ozl06a fan– tasia di vlaH latorl spensiera – ti. C03i come si gonna Il cu– scino emorroidale, cosi lo gon– flo di me li coccodrillo, Egli e e.stenslblle 1\no nll'1ncrcdlbJle. Pernn o tu, In qualità ,di ami – co di casa. potresti collocarU accanto A me, se tu Cossi tan– to magnanimo e perfino con te ci H rebbe ancora posto. lo penso pernno, In caso estremo di far venire qua Elènn Ivà– novna. Del resto , una simile vacua organluazlon e del coc– codrtllo e In perfetta concor– danza con le scienze natu rali. Perchè, ammctuamo per e- i! ~10ra~: eu~ ~ui~ ~=~:: lo - U .si presenta natural – :nente 1ubllo la domanda : qualità fondam entale del coc– co:lrllll? La. rb;posta è chiara: Ingoiare gli uomlnl. Come ar– rivare, organluando Il cocco. drlllo, a far al che egli possa lngolue 111 uomini? La rl.apo– sta. e ancora più chiar a: or– (:anlnarlo vuoto. Già da mol– to tempo la ft.slca ha stabWto che la natura non sopporta Il vuoto. Conforme.mente a clb anche l'Interno del coccodril– lo deve, precisamente essere vuoto, per noo sopportar e Il vuoto e In conscguenaa Ingoia– re e riempirai di tutto quel che al trova a .sua portata. Ed ec;– co l'unica ragionevole ragione, perchè tutU I coccodrllll tn. golano noi altri. Cosi non e Invece nell'organizza i.Ione u– mana: quanto più vuota e la testa umana, tanto meno eua sente sete dJ riempi rsi e QUe– ata e l'unica eccezione alla regola generale. Tutto questo e chiaro adc.sao come la luce del giorno; a tutto questo lo sono arrivato con la mia pro– pria lntelllgeou. ed esperlen- :i1en:t!::r'!°d!~a~~ ~!f~ la sua storta, ascoltando U battito del suo polso Perftno !i;:,m;~~ neno~!c~~ :C~ codrtllo lndica la \'OracltA. Coccodrtllo e evldcnte mcnt.e u– na parola Italiana, contempo– ranea torse degli antichi fa– raoni el(lzlant, ed eV!dente– mente deriva dalla radJce francese croquer che algnlftca mangiar e, lo generale adope– rare come pletanu. Tutto QUcato ho tnteozlc.ne di espor– lo come prima conferenza al pubblico, raccolto ne.I salone di Elèna Ivànovn a, quando ml cl porteranno nella cassa. - Amico tnlo, Corse ti fa– rebbe bene 01 prender e per lo meno una purgai - csclamal lo ln\'olo11tarlamente. 'lii Ha la febbre, lia li calore della feb– bre• rlpet evo dentro di me 1pavent.ato. - Scloccheaze ! - rlsJ)08,ee– gli con dlsprellO - lnoltrf, nella mia altuaztone attuale 1arebe poco comodo. Del re– ato sapevo già che avresti par– lato del purgante. - l\111, amico mio, come .•. come tu consumi Il mangiare adeuo ? Hai pranzato 0111 o no? - No, ma son sazio cd e uu.t nrobabUe che adesso non taerò più cibo. Anche questo ~ pienamente comprensibile: riempiendo di me tutto l'tnte.r– no del cocoodrlllo, lo rendo sa– •to per sempre. Adesao 11 po– trt non nutrlrlo per molli an- :~ D:!~'r.f:~te ~~u~ lc::~ rà anche a me tutti I succhi \'Itali de.I IUO corpo, cosi come certe civette raffinate al met– tono attorno o.I.torno alle lo– ro forme durante la notte del- ~~ b::~~c~f ::;:g de.r~a~~: dlvenUmo fresche, elasUche. auccose e .seducenti. lo qucato modo, nutren dosi Il coccodril– lo di mc, lo stesso. a mia vol– ta, ricevo da lui Il nutrimen– to: vuol dire che cl nutrlamo l'un l'altro a vicenda. Ma sic– come anche per Il coccodrillo e dlfflclle digerire UDO come me, esso deve, .s'Intende, pro– vare una certa pes.antuu nel– lo atomaco, che del resto egli non ha - ed ceco pe:rche, per non procur.re una 1uperflu a sofferenza al mostro, lo ml \'Olto di rado da un flanco al– l'altro e. pur potendo voltar– mi, non lo faccio per un sen– so d'umanità. Questo i l'unico tnconveole.ote della mia situa– zione attuale e In senao alle– ,or1co TtmoféJ Seml"DJC ha natone chiamandomi donnl- 1Hone. Ma lo dlmoltr erò che anch e sdraiato su dl un flan– ca - e non baata - che sol– tanto sdralaU au d1 un ttanco si può rtvolu:aton.are la aorte dell'umanità . Tutte le ldee 1randl05e e Ili lodlrtul pollll– CQ-soclall del n06tri alorna ll e rlvlate sono sta ti creati da fannulloni; ecco pe_rcM le chiamano Idee d'ufficio. ma st pub anche toft.schtarsene. Io lm·enterò adesso tutto un 1l- 1tema r;peclale e tu non cre– derai come ala facile! Ba.sta 101tanto lsola.r1I In qualche part e più lontana . In un ao- 1010, oppure capitare dentro un coccodrtllo, chiudere gli occhi e subito puoi ln\'entare tutto un paradiso per tutta l'umanità. Poco fa, qul\ndo voi ,·e ne siete andati, lo ml eo– no subito messo ad lm•entare ed ho Inventato già tre alite – ml e adesso ne preparo un quarto. E' vero che prima bt– &Ognfl confutare tutto, ma den– tro al coceodrlllo è cosi faci– le confuta.re . e non basta, den– tro al coccodrillo t-utto diven– ta ptC evidente . . . Del resto, nella mia sltuadone vi aono anche de g 11 lnconvcnleotl, ~:ci~g f!~~: :,n~:i1::, , C: me se .sso fosse coperto di muclllagine e per d1 plC c·e un po' di odore di gomma, pre– ci.so come quello delle mie ao– pra.sca.rpe dell'anno scorso. Ec– co tutto, non cl sono altri ln– COD\'enlentl. - l\'&n MaH·élc - Inter– ruppi. lo - tutti questi 10n mlnt.coll a.I quali dlfflcllmente poMO credere. Ed e proprio J)06Slblle che tu abbia l 'lnt.en – t!lone di non pranzare tutta lA vita? - Oh. di quali sciocchezze ti preoccupi, tu, te.sta spensiera– ta e vuota. lo ti parlo dJ grnn– dl Idee e tu . . . Sappi che lo sono già nutrito dalle grandi Idee, che hanno Illuminato la notte che ml circonda . Del resto ti bonario padrone del mostro, messosi d'accordo con la cari.salma Mutter , hann o dccl.so poco fa U'a di loro, eh, ogni mattina pU,Seranno nel– le fauci del mostro un tubeWl riCW'\O, sul tipo dJ uno rufolo, LA F I E RA LET TEKA RIA Domenica 4 giugno 1950 att.rave:"SQ Il quale lo potrò uso rblre Il carte o Il brodo con dei pane bianco aclolto,•I dentro . Lo zufolo e già atnto ordina to. ma ritengo che &la un lusso supernuo. Spero di vh·cre. per lo meno mille an. ol, se t ,·ero che I cocodrllll vivono tanto, cosa di cui ml .Mln ricordato. lndalj'a domani :~=~.~~ ra,~•lt ia ~~~lo dlli ;:: re, petche lo potrei essermi abagllato. confondendo Il coc– codrillo con qualche nitro Jo,– ml~. Una conslderAzlone sol– tanto ml turba alquanto: sic– come son \'estlto di panno cd ho al pitti! le &eatl>e, Il cocco– drillo evidentemente non può digerirmi. Per di più &0no vi– vo e perclb ml oppongo ad es– se.re cllgcrlto con tutta la ml11. volontA, perchè 6 comprensi– bile che lo non vogllR traaror– m1rml In clb In cui si trn- ::r m.! re°ilnel ~~~~r~~lll~~; per me. Ma ho paurn di una cosa: nel corso del mlllcnnlo Il panno de.Ilo atlffellua che per sfortuna e di fabbrlculo• ne russa, può decomporsi e o.I. llora lo, rimasto senza abltJ, oonoataot~ tutta la mia Indi– gna.atone, corr.lnctrò magari anche ed ea&eredigerito e seb– bene di giorno non lo permet– terò s. nesaun costo, di notte nel 10nno. Quando la ,•olontà lascia l'uomo, ml potrà capi– tare Il destino ummante delle patat-e, delle frittelle o della ,·ttella. Un.Idea simile ml In– furia. Olà per questa sola ra– gione bi.sognerebbe modificare la tari ffa dora nale e lncorag – gtsre l'Importazione del panni di lana Inglese che sono più aolldl e perclb resisterebbero piO. a lunro alla natur a. nel caso In cui si vada a finire M. dentro un coccodrillo. Nel primo caso comunicherò la mia Idea Il qualch e uomo di atRto, ed Insieme agli oasen•a– torl politici delle nostre gar.– zctte quotidiane pletroburghc– sl, Che str llllno pure un pb! Spero che non solo questo es– V. DOBUZINSKIJ: lllustr:ulou e 11. e Le notti bianche• di Oostoc,•sklJ sare a clb che ti ho detto a- 1 compro.re Il mio coccodrlllol - desso della critica: to non la esclamb Irosamente e al fece te.mo , perché essa stessa si tro. rosso come un gambero cotto. va In situazione critica. Basta - lo non \'O(tllo vende.re 11 soltnnto esser saggi e vttuosl e coccodrlllo. Non accetterò r;I .sale certamente sul piedi- nemmeno un milione di talleri atnllo. Se non SOCrote, Dloge- per li coccodrillo. Oggi ho pre– ne o l'uno o raltro Insieme, so centotrenta tallcrt dnl pub– ecco la mia parte futura nella bllcum e domani ne raccoglie– umanità. rò diecimila e dopo ne racco- si apprenderanno adesso da me. Prto,·edo che ogni mattlnn tutta una Colla di glornall.stl si adunerà Intorno n me per captare le mie Idee sul tele– grammi di agenzia del giorno prima. In breve, Il futu ro ml si presenta nella luce più ro– ,.,. e Febbre ardente, febbre ar- dente! • - mormora,·o sot- tO\"Oct, - Amico mio, e la libertà? - dlaal, desiderando conosce- re pienamente la sua opinio– ne. Ma tu, per e03l dire, sei In prigione, mentre l'uomo de– ve IO(lere la libertà . - Tu sei uoo aclocco - rl- ;~ a~~ J1~~1~'nnJ:n:, 1 vaf; gente aagJla ama l'ordine, se non c'è !°ordine... - Ivàn Maat,•~lc, abbi pie– tà, fammi la grazia I - Taci ed ascolta! - stril– lò egli Indispettito perché lo avevo Interrotto -. Mal lo ml ero Innalzato con l'animo co– me adesso. Temo solo una co– sa nel mio rlatretto rUuglo, la critica Jetterarla delle riviste voluminose e I sibili del nostri giornali satlr lcl. Temo che t visitatori fri,•oll, gli aclocchl e gli Invidiosi, In generale I nl– chlllltl non ml mettano In ri– dicolo. Ma lo ,renderò delle misure. Aspetto con lmpa.zlen– H le opinioni del pubblico do– mani, e principalmente le opi– nioni del giornali. Del giornali fammi sapere domani steaso. - Be.ne, domani ate.NO por– terò qui una catasta di 1lor– nall. - Domani e ancora presto per avere I re10C0ntl, percM gll annu nct vengono pubblica– ti 10ltanto al quarto giorno. Ma d'ora In poi vte.n1ogni ae– ra dall'logreuo aecondarlo del cortile. Ho l'lnten1lone di aer– \'lrml di te come r;cgretrlo. TU ml lea:1cral I gtornall e le ri– viste ed lo ti detterò I miei penalerl e U darò delle com• missioni. Specialmente non dl– me.ntlearf, t telegrammi. Che ogni giorno alano qua tutti l ;~r.bU:!n:eu~!i"-\d1: !, ~~i dormire. Va a caaa e non pen- Casi spensieratamente e In- gllerò c~ntomlla e poi cento- aolentemente (certamente a mila talleri al giorno Non ,·o- causn dell'alta febbre) Ivàn gllo vendere. · Mntvélc si sfog:a,·a svelto con I,'àa Matvélc al mise perfl- dle'ca:!a~~ ade~l~lede~~n~~;t~ ~~ a ridacchiare per ti pla- ~to'°~~~~:~l c r:. ~= Facendomi forza, con san- che tutto quello che ml a,·eva aue freddo e ponderazione - comunicato aul coccodrillo ml perché adempivo II dovere di ::~'::tva~~~ :Sti~o~~~ ~~ ;~robt!:tko ~eJ~ al~~loj drWo rosse tutto \'Uoto? scom- auol calcoli non erano del tut– metto che questo egll l'ave\'a to 11ust1, che se e ,·ero che detto per vantarsi, per ambi- ogni giorno poteva raccogliere alone e In parte per umiliarmi centomila talleri, In quattro E' vero, egli era ammalato, cd giorni urebbe pa.6S3.ta tutta 1 fu,m:ito C:rif:SSO ~~n~~::ct~; ~~b~bu~~o e :1ar n:S~n: :; :~t~~c n1~inh~f::1t~1~ti~~ ~t. j~I ~[!n~er d:u~a~orte c~~i!~; ta la vita a cominciar dall'ln • Dio, che 11 coccodrlllo sar1-bbe Canzla, ho desiderato di llbc - potuto nnche acopplare e lvàn rarml dalla sua tute.la senr..a Mal\•élc ammalarsi e. morire, riuscirvi. Milio \'Olte ho ,•olu- ccc. ccc. to Carln finita con lui e ~I Il tedesco al fece pensieroso. ,·olta ml aono sentito attratto - Io gli darò delle gocce di nuovo. come ae lo spcrau t prese In farmacia - disse. do– nncora di dimostrargli qual- Po aver riflettuto - e II vostro cosa o di vendicarmi per qual. amico non morlrt\. cosa. E' una cosa stra na l'n- - Va bene con le gocce, - mlclzla ! P05SO dire positiva. dl&sl lo, - ma pensate che mente che per nove decimi ero potrebbe venirne fuori anche ~rr~~bb~~ 1. ~u~ lz;~lt~n ~~ ~àn P=:fic 1:ot:::n:r;:r/ 1 r;:~ cl salutam mo con r;enttmento. marito. Ecco. ,·ol a,·ete l'ln- - Il \'Oltro amico e un uo- tcnalonc dl arr lcr.hlrvl, ma a– mo molto Intelligente _ ml vete voi l'lnte.nzlone anche di disse !l mcniwoce li' tedesco, fissare per lo m~no una pen. accingendosi ad accompagnar- 1lone a El~na I,·àno,•na? ml: cirll &ve.va.asceltato per - No, non ce l'ho - .diaae tutto Il tempo la nostra con- rl.wluto e severo II tedesco. vera.azione. - No, non ce l'ha, soatenne - A propos, - dissi lo per la Mutter. perfino con rabbia. non dimenticare - quanto - Dunque, non ! meglio per \'Orreste per Il \'astro coccodrll • \'o\ prendere adesso qunlcosa, lo, nel caso tn cui a qualcuno subito. sebbene una cosa mode. ,·entsae In mente di comprarlo? rata ma sicura e solida, anz.1- I,•An Mat\'~lc che ave,•a se.n. ch6 reatare nell'lncerteu.a? lito la domanda, aspettò con Conaldero mio do,•ere aggtun• curiosità la risposta. Come se gere che ve lo chiedo soltanto non volesse che Il tedesco ch!e- per vuota curioaltA. desse poco; per lo meno pensai Il tedesco prese la Mutter coal, .sentendo che si raschiò per un braccio e si Allontanò la gola alla mia domanda. con lei per conalgllAtal. ne.Ilo DA principio Il tedesco non an1olo do,·e atava lo scaffale ~~nv:o 0 a(!i~bbiat~ntlrc. 61 era :;~u1a s~izm1!a1!t~~lae c!!1eil~~ - Nessuno pub osare di ne. - Ora vedrai! - ml d!Me h·àn Matvélc. Quanto a me in quel momen– to arde,·o del desiderio, prima di t)ercuotcre. fino a fargli ma– le li tedesco. In secondo luogo di percuot.ere ancora peggio la .UuHer e tn teno luogo di per– cuotere più di tutti fino a far– gll male più che n tultl Ivàn Mat, ·tl c per la smoderat eu.a del auo amor proprio. Ma tut to questo non era proprio nulla In confronto della risposta dell°a– vldo tedesco. Dopo cs.scrsl consigliato con la sua Mutter , egli chiese cin– quantamila rubU In biglietti dcll'ulUmo prestito Interno con premi. una casa In pietra allo via Goròchov11.Jae annessa nd e~sa una Crnmacla e, In aggiun– ta, Il grado di colonnello ruS&O. - Vedl - grldb trionfante lvàn MRt,•élc - te lo dlce\'O lo! Ad eccezione dell'ultimo pazzo desiderio di ottenere Il grado di colonnello - egli ha plcna– mcnt,e ragione, perché capisce benissimo Il valore attual e del mostro che espone. 11 princi pio economico prima di tutto. - Per carità! - gridai al te– desco - ma per quale rnglonc farvi colonnello, Quale eroismo avete compiuto, quale scn•lzlo avete reso, quale gloria mUltare avete meritato ., Non siete forse un pazzo con simili p~tese? - Pazzo! - esclamò Il te• desco offeso - no, sono un uo– mo molto Intelligente e YOIsie– te molto stupido. Merito Il gra• do di colonello perche faccio ve– dere un coccodrlllo nel quale c·e un Ho/rat vh·o e nessun tl1510 può mostrare un cocco– drlllo dentro li quale stia un Ho/rat vh·o. Io sono un uomo straordinariame nte lntclllitr:nte e voglio molto essere colon– nello. - Allora addio, Ivàn Mat– vélc - esclamai lo, tremando IX'l la rl\nbH\ 1unn ,a I' ,•,1 correndo uad i dalla camera del coccodrlllo. Sentivo che se f03- a1 rimasto ancora un momento non avret potuto più rispondere di me. Le lnnaturnll speran'le f! birlL~~~abeJre.~n ~i"rl."~ Ò un pb e mitigò la mia Indigna– zione. Alla fine. dopo aver spu– tato energica mente uoa quindi. clna di volte dal due lati. presi uno carrozza. arrivai n ~IU!a, ml svestii e ml buttai In letto. Più spiacevole di tutto era la ctrcoe:tansa che a\'C\-O finito C,'•I, • ,,\ C~Hart: ti: ~:...\·le h suo l!C{;rrt1<1lo. Sarei morto Il oanl sen dalla noia adtmplendo ti mio dovere di \'ero amico. Ero pron to a picchiarmi da me ed ct1t-u 1vamcnte dopo a,·er smor– zata la candela ed u·er tira to su la coperta , ml dJedl alcuni pugni lliUlla te.sta e su altre pa.rtt del corpo. Il che ml sol– levò un pò ; finalmente: ml ad– dormentai e perfino profonda. mente perché ero atan chlsllmo. Tutta la notte non feci che 80- gnarf, sclmmle, ma verso li :.~~-tino &0gnal Elèna lvt\nov- lV verle s0gnate perché erano chiuse nello scaffale del pro– prietario del coccodrillo, ma quanto ad Elèna Ivànovna , es– .sa rappresentava una rubrica a ,è . Dirò In precedenza che lo a– mavo questa signora. ma ml affr etto col direttl.sslmo a fare una riserva: l'amavo come un padre né più n6 meno. Lo de– duco dal fatto che molte volte mi accadeva di sentire l'Irre– sistibile deslderlo d1 baciarle la testolina o la guancetta colori. la. E sebbene non l'abbia mal messo In eaecu1lone, confcsao che oon ml rifiuterei di baciar– la anche sulla boccuccia. E non tanto 1ulla boccuccia quanto aul dentini che &Ipresentavano sempre 0015\ dellsl01Amente, co– me una ma di grazl05C plcwlc perle scelte, quando ride\'&. Ed ella rideva r;orprcndcnte:mcnte lpeMO, tvi n Mat\'élC la chia– mava, ntl momenti di affettuo– sità, la aua e graziosa assurdi– tà• - un appellativo In altis– simo gn1do gluato e car&ttcrt– stlco. Era Infatti una donna succhcrino e nient'altro. Pe.r– ctb non comprendo affatto per– ché roue venuto tn mente allo J:t"~~ lvàn Mat-vélc di vedere nella_ aua r:on10rte una ruM& Euacnla Tour ! tn ogni modo 11 mio sogno, scimmie a parte. ml Mevn fatto una gradevolis– sima impressione e ripa.sgando nella mente. mentre be,·e,·o la taua di té del matUno, tutt i glt avvenimenti dc.I giorni prima, dccl.si di anda re, recandomi al– l'ufficio, Immediatamen te da Elèna J\'àno,•na, cosa che del resto era mio dovere di fa.re come amico di casa. In una minuscola c11merett a prima della camera da Jetto che us i chlnma,·ano Il piccolo salotto, acbbcne anche quello grande Cosse piccolo, su un pic– colo dlv11.nlo, davAntt ad un piccolo tn,·oHnett.o da té, In una scmh•:,porosa nmpla bluscua senza bottoni, stava Elèno Ivi\. nom a e da una 1ilccoln W.t.11- nn, nelln quale ln1upp.'\VAun mlnu.scolo biscottino, prendeva Il carri'. Ella eri\ nffasclnante – mente bella, ma ml sembrò che ro.s.seanche un po' aoppr11,pen– stcro. - Ah, siete \'OI, blrlcchlno? - ml accolse ella con un aorrl. so distratto - sedetevi, spen– alcrAtello. prendet e del can e Beh, che cosa R\'Cte fatto lerl7 Siete stato al ballo m11schcrato? - E VOI cl siete stata ? lo di solito non cl vado..• !noli.re lo vll.ltato Ieri Il nostro prigionie- ro... TrllMI un aosplro e, accet– tando li caffè, feci un11;faccia dc\·ota. - Chi? Quale prigioniero? Ah al I Po\'creuo. Ebbene, come \'a? s'annoia? Sapete... Io \'O– lC\'O domandarvi... Poa.so chie– dere ade5::0 Il dh·onlo ?... - li dh·onlol - caclamal :r;f~r~.r~è~: ~ q~:i'ìo rg;·!: ncltlno •I pensai dentro di me con turare. Esisteva un certo bruncttlno col baffcUI, Impiegato olle CO· 1truzlonl, che anche molto spesso veniva a far loro \'ialta e upcva molto bene far ridere Elèna Jvànovnn e confcuo che lo odiavo, e non c·crn dubbio ~ea cf.~~~f;:r.,'~~t~1è~~ 1f:l\: novn11.al ballo mnschcrato, o, forse, anche qui, e le aveva certo detto un sacco di fan– tlonlel - E cosl - si arfreltb nd un tratto Elèna lvàno,•na, come ae ~~~u~ 11u~si'eu,\g~!f'~ ~ codrlllo, e forse, non tornerà per tutl• la ,•tta I cd lo do,•rel atare ad aspettarlo? li marito deve ,·!vere a caaa e non nel cocc<>drlllo ... - Ma questo è un caso Im– previsto - cominciai lo con una emozione n\olto comprcn. slbllc. - Ah no, non parlate , non \'O(l:llo,non voglio! - gridò lei tutto ad un tratto arabblandosl. - Voi ml contraddite r;empre, liete un rurtant -el Con voi non c·è niente da fare, non sapete mal consigliare bene! Ml è sta- ft> S,~~o~i~~~~~h~1\!~~o~c;!~~ adesso non riceverà più stlpcn- dJo. . - Elèna. lvRnovna I Mn alet.e ::::ra1° p~~tfu~~l~l~~~t~ Q!mlc malfatto re hR potuto dirvi tutto questo! li dlvonlo per una ra. e:lone c~I lnalgnHlcnnlc come lo stipendio, è auolu\Amcntc Impossibile. E Il povero, povero Ivàn Matvélc, per voi, per cos l dire, arde tutto d'n.more per voi. perfino nelle viscere del mostro. E non bastn. 11 liquefà come una zollctll\ di zucchero per amore, Ieri sera. quando voi \'I dl\'ertlvate RI ballo mMChe.. ~:• :~:~~:. l:~ 1 .~I ~':Id~~ rebbe a farvi andare In qualltA di legittima consorte dn lui nel– le viscere ate.e del co«drlllo, tanto più che questo 6 rlaulta. to molto capace non aoltando per due, mA anche per tre per– sone,.. E qui senza Indugiare oltre, racconta! tutta quella parte lntcrea&ante dclln mia convcr– auio ne con Ivàn Matvtlc. - Come. cornei - esclamò lei meravigliati\ . - Voi volete che anch'Io ml metta là dcn• tro con Ivàn Mntv~lc7 Che fanta sie! E come cl -potrei nn. dare cosi col cappellino e 111che h ·àn Mat,·etc ha parlato crlnollna7 Dio, che .sciocche&· spesso di me Ieri? za! che flgura farei lo quando - No, non propri molto... cercn.s.st di entrnrcl e chlsslt, ConfCMOche egll ldesso pensa forse qualcuno potrtbbc guar- plu alle sorti dell'umllnltà fil darmi, .. Questo e ridicolo! E ,·uole... oome farò quandO.~ Ah, Dio - Beh, che r11.ocla pure! Non mio, cosa vanno a lnu ntare l... dite 11,ltrol0e, ·•esgere una 1ola E Quali s,·nghl cl gono là den- terribile . Uno di ouestl giorni tro? ... Voi dite che là c·t odo- andrò a vedt'rlo. Anzi domani re di gomma elaallca ? E come cl andrò ~en&'llllro . SOitanto farò. se cl bll.tlcceremo. a stai non Ofl:gl,ho mal di tr1t11. e per sdraiat a accanto a lui? P!u, di più cl aan\ tant11.gente ... com·e dl.sgnl!ltO!!IO tutto questo! Dlr11.nno: questa e 111amoglie. - D'accordo. d'accordo. Tut. n,•rò verioann .. . Addio. Que– U I \ 'OSI.ti raglon11.mentl sono sta sern et andrete ... là? gtuatl, gentlllulma Elèna h'à· - SI. sarò da lui, da lui. Ha novna - Interruppi lo, mlrnn. detto di andare e di portargli do a esprimere una mia :,plnlo- I giornali. ne con quello spiegabile slnn• - Ecco, molto bene. Andate clo che s'Impadronisce di unn dn lui e lev1,1e .e11III giornali. persona, quando es.sa semr che Non \'enltc ofUtldn mc. lo non la verità è dalla sua p:1ne - ml r;ento bene, ma può d11.rsl mn non valutate Il fRtto che t'hC •1ndn a fare 1111visita, Beh. egli non può vivere sent.R di 11.ddlo, blrlcchlno. voi, se vi ch!Amn là da lui, vuol e 11 brun ettlno aan\ da lel dire che c·e l'amore, 1'11.more 11.p- questa aera•· pcmal fNl me. pa&:lonato, fedele, che aspira... All'ufficlo natu ralmente non Vol non 1tvetc appreua.to l'a• feci vedere che ero divorato da more, cara Elèn11.Ivànovna! r;lmlll preoccupazioni e faecen- - Non voglio, non ,·oe:llo de. MA ben presto ml accorai neppure sentirlo, non ,·ogllo! che lllcunl fm I ,rlornall plù - ed ella fece un gesto dt di- Pl1l8res.,h-lquella mat Una pas– nlego con la sua piccola gra- s1wano In modo par1lcolarmen– &loaa manina. l!IUcui brllla,·a- te nuldo da uno -.11·11.ltrodel DO delle unghiette rOStt: allora miei colleghi ed ertlno letti con allora Ja,•ate con lo spanollno. tt1pr~lo nl cstrem1unente gravi - Antipatico! Ml farete plan. del toro ,·oltl. li primo che ml gere. Plccàtevlcl dentro ,·ot. M e11pltbtra mano fu e I! fogllet• vi fà piacere. Voi slete l'amico, to • (cLbtbk •>. un J(,ornaletto ebbene, sdmlate,•I là con lui, acni.'\ alcun 1ndlrluo specl11.le, accant o a lui per 11.mlclt..la e m A per cosl dire di carattere discutete con lui tuua la vita generale, umano. :,er cui d11. not su certe sciente noiose... era più che altro dl~prczuto - - Pate male A bmlan •I tan- sebbene lo al lc151eMC. Non sen– to di questa Ipotesi - fermai u piacere vi Ics.si quanto segue: lo con aria :solenne la frh•ola e Jerl. nella nostra gN.nde donna. - h' àn Matv~lc ml ha capitale adorni!. di matcnlftcl e– gli\ chiamato. Certo, Il do,•cre dlnct, si l!IOnodlf(ute delle ,·ocl attira voi là, me &0ltanto la straord inari e. Un certo N.. no– magnanimità: ma niccontan- to gastronomo dell'alta aocletà, domi Ieri della straord inaria probabilmen te 1tufat03I della elasticità del cocodrlllo, l\·àn cucina di Bore.I del club, entrb Mat\·élc ml ha ratto un ac- nell'edtnclo della Oallerta . là cenno aMAI chlnro che non dove vien m03trato un enorme ~~~Il~~ pe.~rr1C::o Cl i:rc~~. Pf~ ~~:r:~I~ dell=rnr::l~tol~~:~ quulltà di amico di cas11.: In 10- prepurn~ro per Il pranzo. Ac– stanza. cl s.'\rebbe posto per cordat081 col proprietario subl- ~~l~~r /r~r~W..lalmcnte se lo ;~r1!ul(~tono'n° °i'ln;~r:n:.tv:i; - Come In tre? - esclamò tedesco aSMI mite e con la Elena Ivàno\'na, gu11.rdandoml tendenzn all'accur11.teua, ma Il con sornresa. - Come faremo... auo coceodrillo) 11.ncora vivo. oh!, coal tutti e tre Insieme? tasllandone det peul 1ucc03t :~di at~t~h~ ~*:!n~h ;ie;t •:~; :Ì: nd~Ì: ~~ii:::~e 0 mae ~r;t~f:l: Io "t pizzicherò tutto Il tempo A poco a poco tutto Il cocco-– Il, a dcgno che non siete altro. drlllo acomPArve nelle aue obe– Ah, ah, 11h11 se vlxere, coal che qlt al ac- E buttandosi Indietro aulla cingeva già ad attaccare. l'I• ;: 11 :~r•ui: 1 r1!:~ 0 tai! 1 • e~~; ~~:eud~fn~~~:io~tep:~ri t fece perflno spuntare le !acri- mente ritenendo che questo u- ~f~~e.e 'ft1';~,Q~::~ • 1.:1 1 :u!t~ ~~~ 0 ~~! 0 g~~~~Teen~ ~r.~~ affascln11.nte, che lo non real- contro questo nuovo prodotto, stetti e e.on 1lanclo le bACllllla da molto tempo noto al pauo– manln a. cosa a cui ella non nomi 1tra nlcrl. Noi anzi l'ab– al oppose, sebbene ml tlra.sse biamo già predetto: I lord e I leggermente gli orttehl In se• vlanlatorl Inglesi cacciano In gno di rtconclllnlon e. Eattto Intere partile di COCCO• Pol. tutU e due. dlventam - drlll! e 11.doperano la apina mo allegri, ed lo le t11.ccontal dOrs.'\ledel moalro, sc>tto forma ~ru::~~t~~"~~~t tui~lde~ ~ 1 :1~~ ::,1:1s~:f a: nI 1 ",r!~~~-;;: serate e di un salotto per rlce- nutl In gran qu11.ntltàcon Lea– vlmcnll le piacque molto. 11ep,prderlacono Invece le aam- Solt.anto occorrer11.nno pe, arrostit e sulla cenere calda, molU abiti nuovi - osservò - coaa che f11,nnodel rtito In rl– perclò blaogna che I\'àn M11.t.- plCCt\ agli lng:les\ che Il pre.np v61cmandi al più presto quan. dono In giro. Probabilmente dn to più posalbllc de.Iauo stlpen- noi appreueranno 1·11110 e l'al– dlo... Soltanto... &0ltnnto come t.ro . Da part e n<Mtranoi cl tal– lo porU!rcbbcro da me nella Jegrlamo di questo nuovo ramo caMa? Questo e buffissimo. Io dJ lndu,gtrl11., che ma11lormente non voglio che mio marito 1111.m11.ncava alla nostra Corte e portato nelln cas.'5alSarei mol- svariata patria. Dietro a quel to mortificata di fronte agli p r t m O coccodrUlo, scomparao ~~ ~~:.'.lo non voglio, no. non ~h'u;'fi=. dc:J:btf~~~':1eo :rt - A proposito, per non aoor- ma ancor& c~e p,.Ml un anno , dare, e stato l~rt sera da voi ne porteranno ce.nUnala. r: per– T1moféJ se.menyc? chè poi non accllmatlaar e Il - Ah, al. c·t stato: era ve- cocoodrlUo dn noi In Ruaala? &: nuto per consolarml e penHte l'acqua della Nen e troppo un pb, abbiamo giocato aempre trectda per queaU lnteresaa.nU alle carte. Come posta, ae gua. stranieri, ne.Ila capitale ealato- t~g:n:a~~g~e:adi:I.:. :r~;: : ~~Il n:~~l~ l r~orid::n~::i: clava le manine. Che indegno Perche per esempio, non orga . e figurate vi, per poco non e nluare un allenme.nto da noi venuto con me al ballo ma- 11 Pàrrolovo o a Plvlov1k, e a. scherato. Davvero! M03CB, per e.emp io, negli ita - lo-:_ ~~~re:,\~~ n::e::~ g~~ ln:Or~~ja cl~ •~u~l:i::k: tirsi rapito dl ,·o!. seduttrice! sano al nOltrl rafrlnaU gastro- - Ecco che cominciate con nomi questi coccodrilli potreb• l-t:~!f' dac::,me~1n;,~i:ot~si;;i: :,:r~~n~l:n~~~h~em~~! ~~ :io c;:o;r~: 1 ~n ev 1 :d~ ~m:: ;~~j;h·r ta~~tiJ~1lagl~eu:cr:1n;; re I plulco tU. E cosi, che ve natu rall con la pelle del coc– ne 1)arc? A proposito. \'OI dite codrllll · 11 1 potrebbero conte1lo– DUE GIUDIZI SEVERI n11;reu tuccl, vnllgc, portasiga – rette e pol'tnfogll e, forae. non poche migliaia del noetrl bi• gllettl unti e bl11unt1, que.111 ma(l:llormcnte preferlU d11.lmer. canU russi, troverebbero poeto nella pelle di COCcodrll o. Spe– riamo di tornare ancora più di un11.volta au questo lnteres.san• ' DI STRA(]HOV E DI ' TOLSTOJ le t~z:!!n\: \vessi preaenttto qualC01Jadi queato genere, non di meno l'lnconsldent.teaa.a del- T U'TTI gli 1t,udJoal di Oostoevs.klj conosco– n,> Il libro. generalmente noto come di N.N. St-rlchov, ,ebbe ne preparato con la collaborazione di O. MWe.r: Biografia , leUere e note doJ UbreUo d'appunti dJ Dodoeo• 1klf (Biografi.la. pii.ma l umetti la zaptmoJ Knlu.l. F.M. Doatoev1kogo) che. pubblicato a Pietroburgo nel 1883. con l'appronzlone delfa ,-e.dova dello acrlttore, Anna Orlgòrevnn. fu Il punto di p,.rte:nu. di tutte le aucceulvc blogt:l• ne di OOl;toevaldJe anche di molti studi 11 di lui. Nlkolàj Nlkolàcvtc Strichov (nato nel 1828, morto nel 1896) ru figura di prlmlu tmo plani'.' nella ,·lta di Do6toenklJ e di Tolatbl. Le lettere che I due acrlttorl gli acrluero e quelle che egli acr!Me loro nel corao di molti anni, 15000un pre&\050materiale non aollanto per le loro bio– grafie. ma per la storia della lette:rnturn e del pensiero rusaa nella seconda metà de.I sec. XlX Stràchov fu mosoro. 1ludloso dt scienze natu ral e critico. Come flloaofo fu ldcallsta hegcllano come critico acrlar;c r;oprattutto su Turgén ev , au TolatòJ. ma anche 1u Puskln, Dostoevskij f altri . La con01een1A con Dostoevskij avvenm quando questi, col fratello M.lchall fondò la rl• vlsta e Il tempo •• a.Ila quale segui e L'epoc.'\ dopo In 1ua chluaura . In queste due riviste le Strll.chov acrl&Seuna serie di articoli contro I matertalillmo e Il nlchUl.smo (raccolti nel ,·o• lume: Dalla storta del nfchlll smo letterario ) < fu uno del fautori dell'Idea dostocvskl.ana.di un, poulblle concllla&lonc tra occidental ismo e sia• voflllsmo, ma come Dostoevskij fu pluttostc orientato verao lo 1lavoflllsmo, pur avendo am• pia e profonda cultura europea. Do&tocnk lJ ten• ne aemprf, molto all'opinione di Stràchov, ape• clalmente In tutti I problemi di carattere fU0$0- flco, sebbene come giustam ente ha notato Il Do· llnln nel suol commenti alle lettere di Dostocv• sklj (Doltot tùdl, pf.-,na. Voi. I, Mosca-Lenin• 1rado 1928, pag. 556) vt ala nOte:\·ole diffe.renza di tono tra le lettere che Dostoenkl j indlrluò a lui e que.lle che scrisse all'amlco poet.a Apollòn Nlkol6,evlc Majkov. Un certo distacco al poti notare anche nella. loro corrtspondenza dopo 11 1870, dopo cl~ che lo Strà chov n one a tro• ,•arai totalme.nte aotto l'influenza di TolstbJ. E fu proprio a TolatbJ che lo Stràchov, mandando allo acrtttor e ed amico la aua Biograf ia di Do· atoevU:IJ, acrl.s.seuna lettera In cui fece, per cosi dlrt:, ammenda di nvcr presentato, come egU stesso 11espte.Me,un Dostoevskij unilaterale. La lettera de.Ilo Stràchov a TollitbJ de.I 28 no,·cm· bre 1883 fu pubblicata la prima ,·olta nella ti• vista e Il mondo contemporaneo• (Sovremcnnyl mir •> nel 1913: era rimasti\ fino ad allora Igno– ta anche 11.IIA vedova di Dol5tocnk1J, che la conobbe solo nel 1914. Eccone la traduz.lonc: ~ VI acrl\'o, Inestimabile Lev Nlkolàcvlc, una plccolA lettera, sebbene 11 mio w:na .sia rlcchls· almo. J\.ta non ato bene e A avtluppare questo tema piena.mente li andrebbe per le lunghe. Voi avete adesso certa.mente già ricevuta la Blogra • /lo dJ Ooatoen klj - ml rt,·olgo alla , ·ost.ra at• tem.lonc e condta«n denu perchè mi d!ctate co– me la trovate & ,-ogllo approfittare dell'occa– sione pe.r confeaaarml con ,·ot Dursnte: tutto U .:mpo In cui l'ho scritta ero In lotta con mt stes.so ; lotta,·o contro Il dlagusto che al aollcvn,"3 In me, e ml stonavo Invano di soffocare questo cattivo sentimento. Aiutatemi a trovare una ,•IJI d'Uscita. Io non posso considerare Oostoenkl J nè un uomo buono n~ un uomo felice (Il eh<' In aostanzn. coincide). Egli erA cattivo, Invidio• 60. dissoluto, e passò tutta la. vita In tali ai;l– taaioot che lo fecero m1suo e l'avr ebbero resc. ridicolo. ae non foaae stato cosi cntu,·o e cosi Intelligente. Come Rousr;eau egli al considerava Il migliore degli uomini e Il più felice. Scrl\'eo• do la sua biografia. ml aon ricordato vivamente dJ questi suol tratti. In Svlr.zera, In mia prt– t.enza, maltrattò In modo tale un servitore, che questi si offese e gli disse: eSono pure anch'lt uo uomo! >. Ricordo che allora ml colpi molto Il fatto che quelle parole ,•enl.s&ero gct,tate In ,1so proprio al predicatore dell'umanità, perchè In esr;e rle.cheggla,·ano le Idee della libera SvJz. ~era sul dirittf dell'uomo . e Scene slmlll sl ripetevano di continuo, pe.r– rhe egli non poteva domJnare la propria cat– tiveria. Molte \'Ole lo tacqui alle sue uscite. che er11.noproprio da donnetta , lnRSpettate e scnu gtustlflcaslone: un palo di volte però ~ capitato anche n me di dirgli cose offensive. Ma naturalm ente nel suo atteggiam ento di fronte alle olfe.5e. egli aveva In generale Il aopravvento sulle persone comuni: e, ciò che è l>C8RIO, al ral • le.grava di non pentirsi mnl del tutto delle pro– prie aslonl vergognose. SI acntlva atUrato da eae e se ne vantava . Vlakovàtov (1) ml raccon• tb come una ,-olla egll al cm vantato di • e Notate a questo riguardo che nclln sua lus• surla anima lesca, egli non nveva alcun gusto, alcun sentimento della belle.ua e del faaclno femminile. Si vede nel auot romanzi. I personaa• gl che più gU somtallano aono l'eroe delle .Ve• morie del ,ottm:uol o, Sv1drlgà.Jlov In DelUto e ccuUgo e Stavròglo ne / demonfl ; una scena relatl\'a a St.avrògln (corruzione ecc.) Ka tko,· non ,·olen stamparla. ma Dostoevskij la I~ a molti. e Nonostante tale natura, egli a,·eva grande tnclinazlone alla dolce sentimentalità, alle ran• taste elevate e umanitarie e In queste fanta sie furono la sua tendenu , la aua musa e la aua \-1ta letterario. ln sostanu., del resto, tutti I suol romanzi forman o un'a utog1ustlrlca1\one, dimo– strando che nell'uomo possono cocalste:re la no– biltà e ogni aorta di turp itudini. e Come ml pesa di non poterm i liberare da questi pensieri, di non riuscire a trovare un punto di conclllastonc. Sono forse Jrrtt.ato? In– vidioso? Oli ,·ogllo male? Per nulla: aono sol– tanto pronto a piangere, pcrchè Il ricordo, che potrebbe essere luminoso - ml opprimei Ml ritornano alla mente le Vostre parole, che gli uomini che cl conoscono troppo bene, natura l– mente non cl amano. Ma può essere anche dl– ,·ersamente. E' possibile, conoscendo da vicino un uomo. ritrovare In lui un tratto , per Il qua.le poi aU si perdona tutto li resto. Un moto di sincera bontà. una aclntllla, perfino un minuto di \'ero pentimento - pub riparare a. tutto : e se lo ml ricordassi qualcoaa dJ a1mUe In 00· stocvsklj, gli perdonerei e ml raUcgrerel per lui. Ma elevare soltanto se r;teaso ad uomo perfetto, predicare aoltanto un umanltarlamo cerebrale e letterario, Dio mio come ciò e ripugnante! e Egli tu veramente un uomo Infelice e c.\t– th·o che .si riteneva però un essere felice, un rroe e teneramente amu •a solo se atcaso. e Polchè 10 50 di me stesso che pouo auscl– tarc anch'Io rtpulslone, e ho Imparato a com• prendere e a perdonare ncgll altrt questo senti• mento. pensll\'O che avrei tro,•ato la via d'u.sclUt anche nel rlgtlardi di Dostoevskij. Ma non la tro,·o, non la tro,·ol e Eccovi cosi un piccolo commento alla mia Blogra/ta ; avrei potuto descrl\'crc e ro.ccon:uc anche questo lato di Dostoevskij: molti cpl.aodl ritornano al mio ricordo uaal più vivaci di ciò che ho r;crltto e ti racconto ne aarcbbe riuscite molto più veritiero; ma che questa parte della ,·erltà scompaia; meglio mettere In mostra sol• tanto la facciata della vita, come fncclnmo ovunque e In tutto•· A questa lettera Tolstbj rispor;e con una breve Lettera del 30 novembre (o 1 dicembre) nella quale, a proposito della Btogra/la di Doatoev– aklJ scritt a dallo Stràchov e de.Ila lct~ra di questi, era detto: e Ho Ictio Il vostro libro. 4,. \'Olilra lettera ha agito su di mc In modo molto triste, mi ha deluso. Ma vi capisco e, purtroppo quaal vi credo. Ml pare che vol l!llate alato vlt• Urna di un atteggiam ento falso, mc.n101ncro net riguardi di Dostoe\'sklj , di quella eaaa:era- 1lonc. non r;oltanto vostra ma di tutti . della sul\ Importanza , l'esagera1lon c, ripetuta da tutU per abitudin e, d1 aver sollevato a profeta e santo un uomo che è morto Invece nel p!O.nrde.nte proceuo di una lotta inte.rlore tra li bene e li male. El:11 e commovente, inter essante, ma non 6 pogslbl1e presentare alla posterità come caemplo un uomo che è tutto lotta. Pe.r la prima ,•alt.a dal Vostro libro lo ho conosciuto la mu ura della a:ua tntelllgenu. e VI aono del cavaW magnifici: per es. un trottator e che vale mllle rubli e a un tra tto rlsulta che ha un dJfetto : Inciampa ... Quanto più vivo, tanto più apprezzo 111uomini che non hanno questo difetto. Voi dite che vi alete ti· conciliato con Turgén ev. Anch'Io a,•c,·o preso n volergli bene. Ma Il comico è che egli non Inciampava e ti portava; e Invece eccoti qui un trottatore col quale non arrivi a nessun posto, &e non val addirittu ra a finire In un tosso... Sia Préssence (2) che Doatocvslt!J lnclam1>ano tutti e due. lo uno tutta la dottrina e nell'altro tutta l'Intelligenza e Il cuore se ne \'Rnno In rovina per niente. Tur génev sopravvivrà. n Dostoevskij non per Il .suo valore artistico, ma pe.rchè non In– ciampava... •· Questo severo giudizio di Tolstbj, non meno di quello di Stràch ov. era In contrasto con quanto e l'uno e l'altro ave\·ano detto J)tece– dent.emente .su Dostoeva:klj. Su DostoevaklJ ln– fatt.1,proprio a Stràc hov Il quale, morto l'autore de 1 fratelli Ka ramcuoo, ali aveva acrltto di a\·er a\."Uto 11mpreu lone che foue e crollata me.na Pleuoburgo • e !asse e morta mcz.u Jet• teratura IUl6A >, Tolstoj Il 5 (o 10) febbraio 1861 a\'eva rlsposW: e Come vorrei aaper dlre tutto quello che sento. Voi, deacrivcndo Il vo– stro sentimento, avete espresso In parte anche 11 mio. Io non A\'evo mal visto quest'uomo e non avevo mal avuto rapporti diretti con Jul: e a un tratto, appena e morto, ho compreso che egli era per mc l'uomo più ,•lclno, caro e neccsaarlo, Non ml e venuto mal In testa di misurarmi con lui, mal. Tutto ciò che egli faceva (Il buono, Il \'ero che egli faceva) era tale che quanto plft faceva tanto meglio era. L'arte pro\'OCRIn me Invidia, l'Intelligenza an– che, ma le cose di cuorf, soltanto gioia. Ed lo perclb lo corusldcra, 1 0 mio amico. E pensa,·o 1010che un giorno cl &Aremmo veduti. Ed ecco nd un tr11.ttoleggo che è morto. Come se ml fosse venuto meno un punto d'appoggio. Ml sono sentito sgomento, ma ml .si è poi chiarito quan – to egli ml foasc caro ed ho pianto e piango •· Ricordato questo precedente. dobbiamo rlle– \'are ancorn che, commcnta.ndo la lettera di TolstbJ a Btràchov di due anni più tardi, un critico 10vlctJco, l'AIX)3tolov, al quale si deve un attento studio sul rapporti tra Toll5tbj e gli l!Crlttorl contemporane i (3) la considerava come una nuova esprea.slone della simpatia-di TolstòJ per Doa,toevaklj. trascurnndo di rl.sallte alla let– tera dello Btràchov che l'aveva provocata. Co– munque. e egualmente degna di particola re al– tend one la frase di Tolstoj che la lettera di Stràchov con la aua confessione aveva agito su di lui In modo molto trlate. A chi ripensi attra, •erso 1 ricord i dello Str6,– chov da una part e e le lettere dJ DostoevaklJ allo Stràchov stesso dall'altra, al loro rapporti, que.stn Lrlsteua di Tolstbj appa,e gtustam: nte fondata e tale da l!IJ')lngerc a meditare su quel che tah•olta al nasconde dietro al più cordiali rappo rti, qualJ furono appunto quelli tra 0o - 1toe,'SklJ e Il auo collaboratore., lnlztatlal, come abbiamo detto, al tempi del ritorno di Dostoe\'• 1klJ dalla Siberia e durati Ininterrottamen te fino alla aua morte. E. L. G. (1) Ph rl AlekUndrovlc Vl1ko,l to,, plb tardi proftMOrt di unlferalti, biografo e ,tudloto di U rmonto,. Al rigo di puntini che si tro,a nel teno della lettera dcll'cdlt.lonc del Muse.<1 Tol~ 1t.oJa110 de.Ila corrllPOndenza tra Tolu6J e Strà– chov (• Tol1tov1k lf Muu ,f, I. JI, Perepf1ko Tolit o– '10 I St rochov11m, Pietroburgo, 11114, pa11:1. 307_ 309) au cui è ,tata fatta la tradu:zlont', nell\!dl– l'IOne del • Mondo contemport.nto •· corrispondeva una fralf! che 1101 rlcu •lanio dnl Tro.rat (H. TrO)At Daatole111k11, Parlsl, !HO ), Il quale 11rtcrma ap: puuto di 11,rr tntt o le poche fraal della lcLtera da l\11 clt,fltflappunto da dcttfl rivista · • ciu 'JL •·t-t:'ilt \'finti: d'u olr.., dan1 un baln ~ve~·· unr ~~•.:~ •. !~~m~u :t~=~u~ii~~~t ~f~N~;!t 11f 11 it a1r.o,lto, •t rondò ptu tarai l'lpotcal del car11tlt r, autobloVranco della conrc11tone di Stnr ogln. la notizia ml turbò. Non u– pe.ndo con chi condividere le mie Impressioni, ml rivolai a Prochòr Sàvvlc, che .stava se– duto di rronte a me e notai che egli già da molto tempo ml .se. gulva con gli occhi e teneva In man o e Il pelo • (Voloa) come preparandOAI n pasgarmelo. !'.d Infatti In silenzio e1II prese dal– le mie mani e li torll etto • e pa.saandoml e li pelo• aottolt– neb forte con l'un1hla un ar– ticolo au cui probabllmente vo. levl\ rlc.hlam11re 111.mia atten- 1lone.. Questo Prochòr Sàvvlc era un uomo atra nl'\llmo: vec– chio scapolo taciturno eslt non entrava In rap-portJ con neasu• no, non parlava qunal con nes. suno all'ufflclo, .sempre e au tutto A\'C\'a una propri& oplnlo. ne. ma non sopportava di CO• :t ,~~!!a Q!aa?u~~c;!~~O :~v~v: era m11.I stato a ca.sa aua, pu~ ~~cl h;re. l~~lc~e:I ~:l e Pelo•: e A tutU e noto che noi sla– mo progrcaalvl e um11.nltart e dtslderlnmo In queata tendenaa to8RIUngere e superare l'Euro– pa, M.nnonoatame tut ti I noetrl srorsl e la sollecltudlne del no. atro giornale, alnmo ancora Jon~ tani dall' "es.sere malurt ", co– me testimon ia un fatto rtvol– taote accriduto Ieri alla Galle – ria, fatto che noi abbiamo pre– veduto ln prectdenu. Nella ca– pitale arriva uno atranlero– proprlctarlo e porla con se un coccodrillo, che e1l1 comincia a moe:trare a1 publlco alla Oalle– rl11. Noi Cl slamo Immediat a• mente affrettati a salutare Il nuo,•o ramo dell'utile Industria , che manca In 1e.nerale alla no. 11tr11. forte e v11.riatapatria . Ed eeoo ad un tratto Ieri 11.llt quattro e meuo pomeridiane, nel tnflgaulno de.I proprietario 11tranlero si presenta un tale di straordlnnrln gra..,,rztn e In stato di ubrlnchezz.a, paga l'tn. greuo e lrnmedll\rnmente, 11en. an Alcun f)reavvlso. si fkca nel– le fauci del Coccodrillo, Il qua. le, si caplace, è cast.retto ad ln– golt'tlo , Ile non nitro aoltanto per un &cnlSO di autodifesa, Ptl non aorrocare. Sprofondato nel– le viscere dt'I coccodrtllo lo aco. noscluto s'addormt nta 111blto. N, le grida del proprietario 1tranl <'ro, n, I 1 1.mt 'ntldella ra- (2) Nella 1ua lettera Str•cbo, una parl11,to miglia ap,,,•enlllla n, la mlnac- anche di quuto teo1010 protettantc . eia del primo di chl11.mar la po– llila , hanno prodotto alcuna (3) N.N Apoatolo,, Lt:u Tol, tof 1 ,: 90 ,pu tttlkf, lmprer;alone. Da dentro Il coc. Moeca, 111'21. ~~e•~ ~?na:'i~•r:t~ e ~::: ·iblioteca Gino Bianco

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