Fiera Letteraria - Anno V - n. 23 - 4 giugno 1950
Domenica 4 giugno 1950 Racconto autentico dl come un tlgnore di una certa età e dt un dato aspetto esteriore fu lnghiot• tito vivo dal coccodrillo dell4 Gallena , lnùro intero e dt quel che ne derluò, LA FIERA LETTERARIA UN RACCONTO INEDJTO DI }EDOR DOSTOEVSKIJ COCCODRILLO Pagina 5 chieste di m1sa.lonl J)tT andata! a riposare ... converrete voi ates– ao che sarebbe un ca.ttJvo esem– pio. In questo modo, può darsl che chiunque vcslla andarci per prendere lo stipendio senza far niente. I I DI' tredici gennato del cor– rcnt.e anno seMantaeinque, a mcuoa:lornoe meszo,Elè– na Ivànovna, consorte dl 11,.ùn Mat.vèle. un mio colto amico, collega ed 1n parte Ion– i.no parente, desiderò vedere 11 coc.oodr1Jlo. che veniva mo. atrato dlet.ro pagamento, alla Galleria. A\'endo già In tuca 11 blglletto !crrovlar1o per andare all'estero (non tanto per ourar– al quanto per desiderio di cul– tura)e per conseguenu. corulde– rato In permesao, 11 che voleva dire che quella matt.tna. era as– eolutamente libero, Ivàn Mat.v61c non soltanto non SI oppose in alcun modo all'lnvtclbile deside– rio <Stila consorte, ma fu egli ste.&10tutto Infiammato di cu– riosità. e Un'eccellente Idea, - dLsse egU aoddtsrat.Uasimo, - ouerveremo Il coccodrillo1Clac– cingevamo ad andare in Euro– J)I, non f: male far conoaoenu In anUclpo con gU aborigeni che la popolano•, - e con Queat.e pa– role, presa a braccet.t.o la con– sorte. al recò Immediatamente con lei in Oallerla. Ed lo secon– do la mia abitudine, ml mbl su– bito al loro fianco, nella qualttà d! amloo di casa. Non avevo v!- 11to ancora mal Ivln Matvftc In Un avvenimento straordinario, ovvero : Un incide nt e in Gal leria ( *) - Aiutateci, TlmotéJ Sem! – nyc! A propoe:lto: Ivàn Matvélc ml ha pregato di pagarvi ll de• bilo, un piccolo deblto di gioco, sette rubli. - Ah, &1, il ha perduti l'al– tro giorno da Nlkllor Nlklfo– ryc. Ml ricordo. E come era allegro allora, C1 faceva ride . ~~s~toq:;iJ~~at't\~;>\:~v:!: memorabUe. E' proprio vero che non cono&ela.moIn precedenr.a ti destino! Entrato nella Galleria tvàn Matftlc comlnclb Immediata– mente ad entushu1marat dell'edi– ficio e avvicinandosi al magaa– aJno nel quale era esposto Il mo– at.ro recentemente portato nella capitale, •olle pagare lui per me le venUclnque copeche al guardhmo del coccodrillo, un fatto che mal si era ..-criticato prtma. Entrati nella piccola ca– mera, notammo che oltre al coc– codrt!Io vt al trovavano anche del pappaaalll della raua eao– ttca del caccadO. e ancora un gruppo di aclmmle che atavano In uno apeclale scaffale siste– mato ln un11concavità della pa– ttie. Proprio aull'lna:reaso, aceo– ato alla parete di sinistra, al tro– ftft unA gnnde ca3U di lat– ta cklla rorma di una bagna– rola. oocerta con una 110lldare– tt, dj rerro e con nel ronde circa clnaue cenumet.rt d'11.cqua In questa poa:zanghera acAl'M d'acQue en1.con.servato un enor– me coccodrtllo, che v1 1tlacu1t come un ceppo prl"to d1 movi– mento. avendo eVl.dentemente J)trdute U1tte le sue ca.pac1tl s cauaa del n011troclima oos\ umi– do e lnoapltale per gli ,tra – nleri. Queato m011tzo da pr1nclpto non oro,•ocò In neuuno di noi part1Ct1lare curiosità. - Queeto sarebbe dunque li coccodrlllol - dlase E1~na Ivà– novna, con voce di ramntArlco I' truclnando le paro1e - ma to pensavo che ... che roaae qual– eou di diverso! Plfl probabtll' di tutto. 6 ch'e•– a. erede.~ che foue ratto di bril11.nU! n tede.~coproprtetar\o del coc– eodril\o che cl era venuto ln– conb'c. cl gUardava con arta at.rt1n11me.nteorgoe:Uosa. - Bll'll ha r11glone - ml au~urrb tvàn Matvflc, - per– ch6 ha cmctema di csaere !l 10!0 In tutta la R.uSl\la a mo– '&tnl"fl adeuo un cm:codrlDo. Q\llesta ldocca oue"aztone lo l'attrlbulsoo allo stato d'animo estttmamente '°narto che a1 en !moadronlto di lri.n Mat:tttc, In altri ca.si molto lnVl.dloeo. - Ml sembra che Il \'OStro coccodrtllo non sia 'n•o. - dis– ae El~na lvànovna, nunta dal- 1intrattabmtA del oadrone e con un lf?'HIOSOsorrlso .., riTOl&e • lttl per piegare l'!nM>lente- manona tanto caratterlaUcn delle donne. - Ah, no, madame, - rl– apoae quegli In una Ungua rua– aa storpiata e, sollevata Imme– diatamente a metà la rete del– la cassa. comlnclb a ,tualcare la lelta del oocaxlr1llo con un butonctno. Allora U perfido mo.tro, per dare segno di vita, •attò lta:– ,ermente le umpe e la coda, 10llev611muao ed emlae:un suo– no simile al lungo grugnito di chi rusaa. - Beh, non t'arrabbl1re, Jtarlchenl - dl.aae carenevol– mente li tedtseo aoddl!fatto nel auo smor proprio. - Com'6 dlscustoso questo eoccodrtllol Ml sono pert1no spaventata, - balbettb \n modo ancora pl(l civettuolo E!~na Ivl – novna, - adeaao lo vedrl> In qno. - Ma lui non vi morderà In aorno, madame , - d1aae pia n. temen te Il tedeaco, e rue -prl– lna di tutti, dell'attusla delle proprie pa.role, ma nessuno dj noi 111 r\apose. - Andiamo. Bemf!n Bemf!nyc - continuò mma Ivt.novna. rt- 1<0l•endosleacluatvament.e a me, - mCRlloandare a guardare le lclmmle. Io amo tanto le 1elm– Jnl,.. ce ne sono di co&tcarine ... e 11 coccodrlllo Invece f: t.er – rtbtle. - Oh, non aver 1>9.ura.mll'l e.r,, , - et lrf'ldl> dietro lvàn M11tvflc, racendo con aoddbfa– lion e Il cora,a-to.,o davanti alla pronrta con~rte. - Questo son– rur.rchlow abitante del re1m0 di-1 P'naonl non cl rari niente - ed e11Urlmaae pretso la caaaa. An– s:I. Cf"II proprio lf\11\nto1I mlae & aoll,.tlcare Il nuo del cocco– drm,,, volendo. come confessò pi.., tudl, rarto ruaaare di nuo– "O n nadrone, Intan to, &elfl..llva E"l"11 Ivànovna . dato che era t1n11 sl11n0TII, ve1'1IO la gabbi'! dell• •clmm!e. Crio1ttutto andan benb&1mn e n"n !òlooten prevedere nul– Jp ,.,,.n,._ IYànovna a\ dl'tertlY• a •~l.•n.are con le sclmmle e ~-~,..,. rhl' ne f015e tutta presa t.n,.tsva degli atrllll di pla– cert rlvQla:endosl lnlnterrotta – mu-.t1> a me, comt' ae non volea– ae rho11tere la minima atten– zlnn• al oadrone, e rtdtva dj cuore per la aornJR-ltanu eh• no 1 1tva lra l" bertucce e le suf' tn!lme conoscenze ed amlcl .Anch'Io ml eenUvo di buon umo– re, -perchèla rusom111tanz.a era Indubbia. Il tedeaco-proprlei.rto non 1&-peva ee dOVe&Be o non do– vesse ridere e pe.rcil>nnl col rtmbronclan l del tutto . Ed ecco tn questo ate:saobt.ante, lmprov– Ylsamente, un grtdo terrtbUe, J>O$SO dire un grido non natu– rale, icoue la camera. Non • – ~ndo che COA pensare, da principio rlm aal aaghlscctato sul (•) L'ot1g1Dale dice ~,a.t " pa, 111u, d•J tu nceee JM11Jaa9e , la pr ma volta con 1lgolfluto dt u– •enlmtnto !natte.o , lncldent.t, la MCOnda col ~gnlflcato CODct•to dlillà parola: Galleria. poato; ma notando che a'era me&Sa a gridar e anche Elèna Ivànovna, ml voltai rapidamen – te e - che cou V!dl mt.11 VhU, oh Dlol vidi 11 dl.$grazlato Jvàn Matvétc dimenarsi dbperata – mente nelle terrlblll mandibo– le del cocoodr\llo, che lo ave– v11.noafferrato nel mezzo del corpo, e lo tenevano SO!levato oriuontalmente 1n aria. Poi , un latante, cd egli .scomparve. Ma dcscrlverb tutto dcttagllata– mente, percM ero rimuto lm– mobUe e feci cosi In tempo a .seguire tut.to Il procesao del– l'Inghiottimento che al ,volse davanU a me, con una attenzio– ne e una curlosltA quale non ricordo di aver avuto mal. Per– che, - pena.al ln quel momcn. to ratale, - cosa sarebbe sta– to se Invece che a Ivàn Matvél.c, tutto questo roa.se capitato a me, - quale dispiacere sarebbe alato per me/ Ma ritorniamo al ratto. Il coccodrillo cominctò col rig1.rare nelle sue terrlblU mandibole 11 povero Ivàn Mat.-– célc che aveva le gambe rivolte venso di lui; lnghlotU prima le gambe, poi dopo aver rigettato un po' ruorl lvln Matvl!c che si dava da fare per scappare e 8! aggrappava con le manl alla ca.saa, ae lo tirò di nuovo den– tro 11.l di sopra del Jombt. PO! dopo averlo vomitato ancora una volta, lo mandò giù di nuovo. In questo modo Ivàn Matvélc scom– pane proprio sotto I nostri oc– chi. Alla fin e, trangugiandolo de!lnltlvam ente, U coccodrUlo aasorbl dentro di aA Il mio colto amico e questa volta intero Intero. Dall'aspetto esteriore del COCCl'tirlllo si poteva notare, co– me àn Matvé.tc paasava nel auo corpo con tutte le sue !or– me. E già m1 accingevo a grida– re d1 nuovo, quando a un tratto 11 destino volle ancora una vol– ta perfidamente rarat gioco di noi: U coccodrillo fece uno afono , probabilmente sentendosi sorrocare per l'enormità dell'og– getto trangugiato, apri di nuo– vo le aue fauci terrlblll e da esse, come un ultimo rutto, ven– ne ruort per un tstant.e la testa d1 Ivàn Matvélc con un'espre.s– alone dlaperata aUl vlso. I suol occhlall caddero istanta neamen– te Yla dal auo nuo nel fondo della cusa. Sembri> come se questa teata dl5perata roue sal– tata fuori soltanto per gettare ancora un'ult1mo sguardo a tut.-– U gll oggetti e dir addio col pensiero a tutti I -placert mon– dani. Ma essa non ebbe suocea. ao nella aua Intenzione: Il ooc– codrlllo raccolse dl nuovo le sue rorze, tranguglb dj nuovo e In un atUmo la testa acomparve e questa volta per aem.-pre.Questa comparaa e acomparsa d1 una teat.a umana ancora vtva dalle faucl di un coccodrlllo fu coe\ terribile e nello 1taao tempo, per la rapldlt.l. o per la sor– presa. del1'1tto, oppure ln con– aeguenaa della caduta degli oc– cblall dal DUO,ebbe ln aà qual– coga di cosl buffo, che lo lna • spettatam ente ,coppla l In rt.ao. Ma rendendomi conto che rt– dere ln quel momento sarebbe stato Indecente da parte m.1a nella mia qualità di amico di casa, ml rivolsi subito a Elèna tvlnovna e con aria di sim– patia le dbsl: - AdeMOè finita per ti no– stro Ivàn Matvflcl Non -posso nep-pure pensare dj esprimere Uno a che punto fu grande l'agitazione di Elèna Ivànovna durante tutto questo proceaao. Da prlnclplo, dOpo Il primo grido, ella sembrò come !rrlgtdlta, e guardi> la baraonda che si r,olgeva sotto I auot oc– chl con lndlrrerensa, almeno esterormente. &ebbene 111 occhi ros.sero tn modo eccellonale fuo– ri delle orbite: poi ad un trat... to emiae un urlo atradant.e. Io l'afrerral per le mani. Nello stes– so istante Il padrone del cocco– drillo, battè le mani e grldb con lo SgUardo rivolto al cielo: - Oh, Il mio coccodrlllo, oh mdn. aUerUeb&ter Karlchenl Mutter, Mutter, MutUTI A questo arido al apri la por– ta che era. nel fondo della at.an – za e apparve la Mutter con I.a cuffietta, una donna rossa dj vi.so, anz.lana e &eapJaltata che con uno atrlllo •I slancll> verso 11suo tedesco. Qul cominciò 11pandemonio : Elma Ivànovna come una for– sennata, ar\dava soltanto, e a– prite Il ventre! Il ventre! > e al gettava verso Il padrone e verso la Mutter, Implorando, probabtlmente In I.stato di in– coscienza, dj tagliare per qual– che ragione qualcuno. Ma U pa– drone e la Mutter non rivolge– vano nessuna attenzione a not, tutti e due muggivano come due vitelli, pre,uo la cuaa. - E' perduto , aco-ppterà IU– blt.o, perch~ ha lnghlotttto e gana , lmplevatol gridava U padrone. - Unaer Karlchen , unaer al– lerllebtiten Karlchen wtrd ster– ben I - ululava la padrona. - Noi orfani e eenza.pane! - sl univa a lel Il padrone. - Tagliar e, t.q:Uare, tagliare, - grlda>ia a aquarclagola Elèna Ivànovna, aggra-ppata allo •Uf– felius del tedesco. - LU! ha atuzzlcato li cocco– drillo; J)trchè vostro marito ha ,tuzzicato U coccodrlllo? - gri. dava Il tedesco, cercando di 11- beranl. - Voi pagare, Ml Kar– chen w1rd acopplare - das war mcln SOhn, da.a war meln em.11- ger Sohnl Confesso che ero terribilm ente lndlgnato nel vedere un tale egolamo In un tedesco nostro ospite e l'aridi tà di cuore della aua Mutter acaplgllata: non di meno le grida dj Elèna Ivànovna contlnuamente ripetute cta.glia– re, tagliare!• eccltavano anco– ra di -pl!I la mia Inquietudine e s'Impadronirono Infine della mia atteru:!one, coalcchè fln!\ per es– sere perfin o a-paventato. Dirò In precedenu che queste strane eaclamazlonl erano ate.te comprese da me errone amente: ml e.ra sembrato che Elèna Ivà– novna avesse perduto per un momento la ragione, ma non di meno, volendo vendicare la per– dita del caro Ivàn Mat.Vflc, pro– pone&&eIn rorma di IOddlsfa– tlone a leJ dovuta, di punire ti coccodrlllo con le verghe. Ea- 11 lntendeva Invece tutt 'alt.ra cc.a (1). Non sensa un certo turbamento, a;uardando la por- ta, \o comincia\ ad Implorare :::i:"J;~"'!,I"~ 0." 1 .,r:,.~m~•:,.~ (Prima traduzione italiana di Ettore Lo Gatto) rola. ambigua: tagliare, frusta.re perch6 un a\mlle retrogndo de– siderio, proprio QUI nel cuore della Galleria e della aocletl colta, proprlo a due pa.ss1 da quella a.ala, dove, rorae In quel momento Il signor Lavròv (2) te– neva una. conferenu pubblica, non soltanto era Impossibile, ma perfino Impensabile e da un mi– nuto all'altro poteva attirare au di noi I !tachi della cultura e le caricature del signor Bt.epà– nov (3). Con mio a;nnde spavento, tzn– medlata.mente m1 trovai ad a.ver avuto raglon e del miei .sospetti paurosi: la tenda che &eJ)f.rava la stanza. dallo sgabuzz\no d'en– trata dove raocogllevano le mo– nete da 25 copeche al aprl e sul– la aoglla oomparve una. figura. con I baffi, la barba e col ber– retto In mano, una naura che si piegava fortemente con la parte aupttlore del corpo In avanU e si arorsava prudente– mente di tenere le proprte gam– ~ al di là della soglia della camera del coccodrlllo, per r1- 11ervars1 Il diritto di non -pagare l'lngrcseo. - Un almlle dcslderto retro– grado, 1la-nora,- dJMe lo scono– sciuto. aforz.and011I d1 non ro– vesclaral au di not, ma di tra.t... tenerai al di là della.soglia - un tale desiderio retr01rado non fa onore al vostro nlluppo lntel• lettuale ed è ctovuto ad lnaufn. cenaa dJ fosforo nel vostro cer– vello. Voi sarete Immediatamen – te fl&ehlata nella cronaca del progresso e nel nostri fogll sa– tirici ... Ma egli non potA nnlre: Il pa– drone rltorn11.to In !là, vedendo con spavento un uomo che parlA– va nellA camera del coccodrillo senza aver pagato niente per pok!rlo fare, si Janclb con furo• re aul progressivo acon09Cluto e con l pugni lo mandò ruorl. Per un momento tutU e due scom– parvero al nostri occhl dJetro la tenda e allora eoltanto lo com– presi finalmente che la con– fusione era st.e.ta causata da un niente: El~na Ivi.novna. risultò essere aaaolutamente Innocente: ella non aveva pensato affatto - come ho già osservato i,rt– ma - di llOUoporren oocoodrtl– lo alla pun\s.lone retrograda ed umlltante delle verghe, ma aveva semplicemente desiderato che gli aprlMero Il ventre con un col– tello per liberare dal suo Inter– no tvln Matvélc. - Come! Voi volete che U mto coccodrillo vada -perduto! - urll> Il padrone che Intanto era ritorn ato correndo: No, prima vada perduto vostro marito e pol U ooccodrltlol... Mefn Vater mostrava Il coc.codrtllo, metn Gronvater moetrava li cocco– drlllo. mefr& Sohn moatrert. ti coccodrillo ed lo m01trero Il coc– codrtllo. Io sono conOICiuto In ganz Eur'OJ'.)6e voi non siete conosciuta nella gcrnz EuroJ)ll e dovrete pagarmi un lndenntao. - Ja, faf - aggiunse la te– desca rabblou., - not non vt laaceremo, l'tndenntuo quando Karlchen acoppleràl. - Ed è anche Inutile tagliare, - aggiunsi lo tranqullla.mente, desiderando distrarre Elffla tvà– novna e portarla a. ca.sa, - per– chè n nostro caro Ivàn Matv61c ora al libra. 1n qualche parte dell'empireo. - Amico mlo, - rlsuonb In quel momento lnupettatamente la voce di Ivàn Matvélc che C1 meravtgllò In modo eceetionale , - amico mJo, la mia opinione ~ di agtre direttamente per mea:– zo dell'ufficio di polizia, perchè il tedesco senza l'aiuto della della pollsla non comprenderà la verttà. pendjo - oaaervai lo timidamen – te, ma ll padrone subito m'Inter– ruppe : e Io non vendere Il coc– codrillo, lo vendere ll coccodrtl– lo per tremila, lo vendere Il coccodrillo per quattromila ! Adcaao 11 pubbllcum accorrerà In rolla. lo vendo 11 coceodrlllo per cinque mila! In una parola evll faceva In modo Insopportabile Il pusloso ; la ouptd.lgla e la lurida avldJt.à brillavano gloloaamente nel auol occhi. - Vado! - gridai lo In uno scoppio d'Indignazione. - Anch'Io! Anch'Io! Andro da AndréJ Oslpyc In persona, lo commuoverb con le mie lacri– me, - disse con voce plagnu– col011aElèna tvànovna. - Non farlo, mia cara - la Interruppe In fretta Ivàn Mat– v61c, perchè già da tempo egli era gel050 di AndréJ Oslpyc e sape. va che sua moglie era fellct! d'andare a piangere davanti ad un uomo colto, perchè le lacri– me le donavano molto. - E non lo consiglio neanch e a te, amico mio - oonUnuò egli rivolgen– dosi a me, - tnuw e andare cosi atnu ttnettere: chlssà oou. po. t.rebbe venirne fuort. Sarà me– glio che tu oggl pa.&5I, eo&l,co- - Ve lo aplegherò lo __, rllposl e cominciai Il per Il a e.sporre I benefici rlaultaU dell'atUrare l capitai\ 1tranler! nella nosira patria, cosa che avevo letto già la mn.tUna nelle e Notizie pie. troburghe.sl >. - Come f: strano tutto que• sto! - ml Interruppe es.sa, do– po aver ucoltato per un po' di tempo, - ma smettete la, anU– paUco, che aclocchetze raccon – ta.te ... Dlte, sono molto rosaa? - Voi a1ete bellissima, ma non ro&sa (4) osservai lo, ap– profittando dell'occasione per rarle un complimento . - Blricchln o - balbettò lei disfatta. - Povero Ivà.n Mat– v6.lc - soggiunse dopo un mo– mento, chinando con ctvetterls. la te.sta aulla spalla. - MJ fa pena. davvero. Oh, Dlo mio! - esclami> all'lmprovvtao - dite, come mangerà là dentro oggi e... e... come rarà -.. ae avrà bl!o– a-nodi qualcosa? - Una questione Imprevista - rlspost, anch'Io sconcertati>. Questo In verità a me non era. neppure pa.ssato per la testa, ma le donne sono tanto più praUche di noi altri uomini nel rtgolvere I problemi della vttal - Poveretto, come ai è an- Nonoatante ciò, gll raccontai l'tnk!ra faccenda l.n tu ttl I suol dettagli . Parla\ perfino con emolllone, perchè In quel mo– mento adempivo U dovere di un vero amico. Egli ucoltò senu particolare sorpresa, ma con evi– denti segni di sospetto. - Figuratevi - disse, dopo aver aacoltato - che lo ho sem– pre supposto che gli sarebbe ac– caduto Immancabilmente pro– -prloQuesto. - Come mal, Thnof6J Seml- nyc, Il caso per ae atesao à as– sai ruorl del comune... - D'accordo. Ma tvàn Mat– télo dursnte tutta la aua carrie– ra. era lncllne prec1.samente ad un risultato almlle. Molto svel– to. perfino arrogante. sempre e li progregso > e varte altre Idee: ecco dove porta Il progresso. - Ma questo è 11 ca.so più straordinario che si J)Ol,58 Imma– ginare e non lo si pub prendere come regola genersle per tutU l progresslsu ... - No, è proprio coal. Qucato, vedete, deriva dalla soverchia ist.rutlone , credetemi . PercM la gente aupernuam ente I.strutta ficca. 11 naso dappertutto e so– prattutto là dove nes.suno ll ln– v1ta. Del re.sto, fora-e voi ne sa- Queste parole che ru.rono pro– nunciate con rermeua e peeo esprimevano tale straordinaria prmena dj aptrtto che da prtn– ctplo et ahatordirono a tal pun– to, che rinunziammo a credere al nostri orccchl. Naturalmente accorremmo allA C&Ma. del coc– codrtlo e con devozlone pari alla DOSTOEVSKIJ (xJlognfls di V. A. Favorakij) dlffldenu aaooltammo il dlagra- me ae all facesal una vl.alta prt– zlato prigioniero, La aua voceera vata, da TtmoréJ Seml!nyc; è sorda, 10tUl11e perfino stridula, un uomo all'antica e di Idee come se arrivasse da con&ldere- llmltate, ma è a.ertoe soprat.tut– vole di.stanza. Era come quando I to è franco. Oli porU I miei sa.– un burlone, andandosene In una lutl e gli esponi le clreo&tanze altra camera e chludend06l la dell'a!tare. Siccome lo gli devo booca con un comune cuaclno da per l'ultima partita sette rubli, letto, comincia a gridare, peT tu gllell dàl In questa occasione; rappresentare al pubblico, rima- que3to raddolcirà li rigido vec• sto nell'altra ca.mera.,come due chlo. 1n ogni caso Il auo consl– contadlnl ,1 danno la voce In gllo potrà. servirci di guida. E un deserto o, ae sono dlvla1 fra ade&IOporta un PO' Via Elèna loro da un profondo burrone - tvànovna ... - CalmaU, mla ca– ll che lo ho avuto ll piacere di ra - conU.nub egll, rlvolaendosl sentire una volta presao certi a lei. - Sono stanco di tutte miei conoscenti a Natale. queste irida e di queste pett.e- - Ivàn Matvélc, mJo caro, golat.e donnesche ; voglio dormi– dunque set vivo - balbetta.va re un po', Qui al ata al caldo mma tvlnovna . e sul morbido, sebbene lo non - Sano e salvo, - rl.SJ) Ole abbia ratto ancora In tempo ad Ivln Matvélc, - e grazie all'On- orientarmi In questo rifugio per nlpotente Inghiottito aenu al- me !naa-pettato... cun danno . Ml preoccupo unica- - OrientarUI Che forae cl mente di come conaldereranno vedi Il? - e.scia.mbEléna. tvà– queato eJ)bodlo I mie auperlorl. novna rallegrata. perchf:, avendo rlcevuto ti bi- - M1 circonda una notte pe. glletto rerrovtarlo -per andare al- sta - rispose Il povero pr!glo– l'estero sono capitato dentro un nlero, - ma lo poaso palpare e, coccodrillo, Il che è perfino poco per coal dire, orientarmi con le spiritoso... mani ... Dunque, addio, at& tran - - Ma, mio caro, non tt qullla e non ti privare dl di– preoccupare dello 1p1rlto; prtma atzazlonl. A domani! Tu, Be– di tutto blaogna cavarti fuori mf!n Seml!nyc, vieni a trovarmi In Qualche modo, - Interruppe questa sera e, dato che ae1 di– Elena Ivànovna . ,tratto e pot.reaU dimenticare , - c avar ruorll - eaclamb ti t11.ttlun nodo al razioletto ... padrone , lo non lucerò che al Confeaao che ero contento di acavl dentro Il c.occodrtllo.Ades- andar via, perchè ero terrlbll– eo verrà più l)Ubbllcoed 10chle- mente staneo e annoiato . Presa derò /Qn/zfr, copeche e Karl- svelto tvelto sotto braccio l'ac– chen smetterà di scoppiare. casclata e avvutta Elèna tvà- - Oott set dankl - aggiunae novna, diventata più carina per la padrona. l'e.mO&ione, ln fretta la condus- - Hanno ragione , - oaer- al ruorl della camera del coe– vi> calmo Ivln Matvélc, - Il codrlllo. prtnclp!o economico prima dJ - Queata .era per entrare tutto. ancora. venUclnque co-pechel - - Amico mto - gridai 10. - cl grtdl>dietro Il padrone. corro subito dal superiori a pre- - Oh, 1lgnore. come sono avl– .entar reclamo perchè ho U pre. dli - d1s6e El~na Ivl novna, sentimento che da aoU non ce guardsndoal ln ogni specchio la caveremo. della Galleria , avendo evlden~- - Anch'Io credo, - c>Mervb mente coaclenu. dj eaaere dl– Ivàn Matvflc, - ma senza un ventata più carlnL lndennl u.o economico i difficile - Il principio economico - nella n01tra epoca di cri.li oom- rllpost lo con leggera emozione, merciaie tagliare a;ratla la pan- w.tto orgoglio.so della mia don– eia di un coccodrUlo ed Intanto na di front.e al paaan tl. c1 al pre,ienta l'Inevitabile que- - Il principio economico... - atlone di quanto pretenderà li bl.lblglll>le! con una vocina atm– padrone per Il auo cooeodrlllo. patlca, etaccando le parole - lo Ed -un'altra queaUone ancora, non ho capito niente di c.lbche cl~ chi pagherà, perch~ tu tal ha detto adeuo adeuo Ivln che to non ho I meul... Matvélc dj questo antlp&tlco - Forse tn conto au.llo sU- prlnclplo eeonomlco. dato a Impantanare ooel.-.e nes- -pete di più, - soag\unse evll, sun svago, e bulo... com'è con- come se a1 sentl.sae offeso -. trarlante che non ml &la rima- Io sono un uomo di scarsa cul– st.a.neppure una aua fotografia. .. tura e vecchio; ho cominciato Coal adeMO lo sono qua1C03a da recluta da bambino (5) e ~~e~n:c,;~:ov~d~~a;t= =~'!io ~~~J\ 0 .clnquan- reuan dosl evtdentemente delln - Oh, no, Ttmor6J Semf!n,yc, sua nuova l)OIJlzlone- hm.-. per carità. Al contrarlo, tvàn Tutta via egli ml fa penai Matvélo anela al vost.ro consl- ln una parola , trovava 1n lei gllo, desidera ansiosamente che espressione l'assa.l comprensibile voi lo guidiate - Perfino, per e naturale no.st.alg\adi una mo- cosi dire, con le lacr:lme. glle giovane ed lnteres.sante, per - e Per cosi dire con le la– ll marito perito. Finalmen te la crlme •· Uhm. Beh, queste sono portai a caaa, la calmai, e dopo lacrime di coccodrtllo e non 11 aver pra.n&ato con lei e aver può prestarvi del tutto fede. Beh, bevuto una taua di aromatl.co dlk!, perchè voleva andar e al– caffè ml recai alle ael da TI- l'estero? E con che soldi? Lui moféJ Beml!nyc, calcolando che non ne ha neppure I mezzi. a quest'ora. tutti gll uomini che - Col rtsparm l, TlmorèJ se– hanno famiglia e occupazioni mlny c, sull'ultima graUflcazlo– r1sae, 1tanno a sedere o idra.lati ne - rlspoe:Ilo lamentosamente . a casa loro. Voleva andarci soltanto per tre Dopo aver scritto questo prl- mesi, In Svluera... nella patria mo capitolo In uno atlle conve- di ausll elmo Tcll. niente all'avvenimento raccon - - Guglielmo TeU? Uhm! tatovl, ho intenzion e di adope- - Desiderava vedere la -prt- rare In &egultouno sU!e non plO. mavera a Napoli. Vlalt.are I mu– tanto elevato, ma In compenso se.I, conoacere l oostuml, glt anl– plO. natural e e di cll> avverto mali... li lettore preventivamente. - Uhm! Gli animali! Inve- ce, secondo me, .empll cemente Il . per superbia. Quali animali? Il rispettabil e Tlmor6J semi!- Degl\ anima li? Forse Che abbla– nyc ml accolse In un modo fret- mo pochi animali noi? Cl sono toloao, come ae roa&e un po' del Rrragll, del mu.set, del cam– conruso. Ml condusse nel auo melll anc he da noJ. Oli ors.l vt. angusto stud io e chiuse ermcU- vono proprio vicino a Pletro– camente la porta : e Perchè non burgo. Del resto, vedete, è an– cl disturb ino 1 bambini•· d.l.sse dato a finir dentro ad un coc– con evldent.e lnquletltudine. Pol oodrUJol ml rece sedere su una sedia pres- - TlmorèJ Semtinyc, per ca- 10 la scrivania, &edendoal egli rttà, un uomo si trova In dl– st.euo aulla poltrona, &I avvolse agrazla, li vlen da voi come da nella a-ua vecchia veate da ca- un amico, come da un parente mera ovattata e per qualsiasi anz.lano per averne ansloaam.en – evenlenza assume una certa aria te un conl!igllo e vol fate del utrlclale, perfino quaat .evcro, rimproveri... Per lo meno abbia• aebbe~, non foue superiore nf: a te pietà dell'Infelice El!n a Ivà.– me nè a Ivàn Matvélc e fosae novnal stato considerato fino ad allora - Parla te della conaorte? niente altro che un comune col- Una Interessante donnin a - lep d 'urflc.lo o un sempllce co- dls&eTlmot6.J Sem.!nyc, evlden– noacente. temente mlUgandoel e annuaan . - Anzitutto - cominclb evll do con appetito Il tabacco - - prendete In considerazione Una personcina delicata. E come che lo non sono un capo uffl- ~ grauocels, e tiene la teatina cto, ma soltanto un runzlon1rto un po' Inchinata di fianco.. Mol– dlpendente come voi e come to piacevole. A, al, l'altro glor– Ivàn M.atvèlc-.. Io ato al dJ fuo- no l'ha rlcordata Andréj ri e non ho Intenzione d'lmml- Oslpyc. achlarmi In cose che non ml - Ricordata? riguardano. - SI, rtcordat.a e con esprea- lo fui molto sorpreso nel no- slonl aaaa\ 11.Wnghlere.Il petto, tare che egli aapeva già tutto . dlceva, lo sguardo, la pettln11tu- ibl' teca Gino Bianco re e guarda un po·... ra ... Un e bonbon> di&Se, e non una donnina e subito rise- sono ancora giovani - TtmoféJ Se– mènyc sl sotrll> U naso rumoro – samente. Ed intanto è un a:lo– vane, ma che carrlera sta fa– cendo..• raddoppiato per mezzo dj tvàn Matv6lc, noi invece di apposgia – re un possidente straniero, al contrarlo, cerchiamo proprlo di aprire la pancia al capitale. E' ragionevole tutto clb? Secondo me, lvàn Mat\'élc, come vero fl– gUo della patrla, deve rallearar. sl ed essere orgoglloao del ratto che con la sua persona ha rad– doppiato Il valore del coccodrll– lo atranlero, e forse, anche trl– pllca.to . Questo serve per atti– rare ll capitale. Se va bene ad uno, ecco che anehe un aluo arri va con un coccodrillo, ed un terso ne porterà due o tre l.n– aleme ed ess.laccumuleranno ca– pitali - Eccola la borghesia. BI– sogna Incoraggiare questo pro– ces,o. Il vecchio era .sinceramen– te commosso. - Alutateci, TlmotéJ Seme• nyc. - Fatl> del -pa.s.sL Parlerò come di coaa personale, pri– vatamente, sotto rorma d'ln• formazione, Del resto cercate di sa.pere, ma non ufflclalmen– te, a quale preuo Il padrone consentirebbe. a cedere 11 suo - Ma qul si tratta di tutt' al– tra cosa, TimoféJ Semènyc. - Certo, certo. - E allora, come rare, Tlmo- téJ Sem~nyc? - Ma che cosa poMO rar to? - Consigliateci, guidateci, co- me uomo d'e&perieru:a,come un parente! DI dove comlnclare ? Rivolger&! al auperlort e.... - Al superiori? AMolutamente no - disse In fretta TlmoféJ Be– ml!nyc. Se voleWl un cons.lgl!o prlma di tutto bi.Sogna soffoca– re la COfiae aalre, J)tr eo&l dire, come persona privata. Il cuo è aoapetto, e an che senza prece– denti, non c'è un altro esemplo, e per di più raccomanda male-.• Perciò, prudenza anzitutto, .. Che atta Il un po', B'laogna tempo– revglare. aspettare U momento ... - Ma come temporegatare, TimorlJ Bemènyc? E ae morts. a.e sorrocato? - Ma percM ? VOI dite, &e non m1 sbaglio, che c1 a'6 alate– mato perfino con una certa co– modità, non è coel?. Io raccontai tutto da capo e Tlmof6.J Sem~nyc rimase so– prappensiero. - Uhm ! - disse egli. a1ran– d0&I la tabacchiera nelle mani - secondo me è snche bene che stia H per un po', invece che all'est-ero. Che rtnetta un po' a tempo perso; &1nt.ende, non blsogna che muoia soffoca– to e per ciò bisogna prendere le misure convenienti per la con– aervu.lone della salute: beh, certo, rlguardanl dalla tosse e altro-.. Quanto al tedeaco secon– do la mla opJnlone penonale , egli è nel suo diritto , e anche pto. dell'altra park!, perchè ai è entraU nel suo coccodrlllo sen– i:& permeaao, e non è lui che è entrato nel coccodrillo di Ivàn Matv61c, Il quale, del reato. per quanto ml ricordo , non J)06se• deva un proprio coccodrillo. Eb• bene, anche un coccodrWo rap. pre.,enta -una.proprtet.à. vuol di– re che non gll al pub aprtre ll Yentre senza un indennizzo . - Per la salvezza dell'uma– nità, T1mor6.JSem!nyc. - Beh, questo è già affare della poli.Ila. E' li che è ntces• sarto rlvolger&I. - Ma lvàn Matvtlc potrà. es• sere uUle anche da noi. Lo poa. sono chiamare . - Ivàn Mat.vé\c essere utile? - Eh, ehi Per d.l p!O.eau 6 con- aiderato in congedo, vuol dire che noi po.salamo anche igno– rare quel che è succeaao; che i&J)tzlonl pUre le urre europee. Un altro affare sarà &e egU non at presenterà al termine del oon– gedo; beh, allora domanderemo !nfonnulonl , faremo delle ln– daglnL - Ma per tre mesi ! Abbiate pietà , Timof4J Selmnyc. - E' COIJ'.)6 ,ua. Chi ce lo ha ficcato Il dentro? E coal gli toc-– cberà di prendere un sorveglian– te demaniale , ma questo non è previsto dal rea;olamento. L'Im– portante è che il coccodrtllo è una proprietà. Vuol djre che entra ln azione 11cosldetto prln– clplo economico. D principio economico va avanU a tutto. Già. l'altro a:torno alla &erata da Lukà Andr61c lo ha detto tgnà– UJ Prokbflc. Conoacete l&:nàUj Prokòflc? E' un ca.pitali.Ila, un -uomo di arrarl 1n gamba e, u– pete, parla In modo cosi scor– revole. e A nol, dice, è necessa– ria l'Industria , abbiamo poca ln– du.strta. Bisogna crearla. Biso– gna genera.re I capitali, vuol di– re la claue media , la coelddetta borghesia; bisogna crearla. E siccome noi non abbiamo ca– pi.tali, vuol dire che blaogna at– Urarll dall'estero. In primo luo– go blsogna far strada alle com– pagnie straniere per l'accapar – ramento delle nostre terre a lott.1, come si arrerma adesso all'estero . n poageaso comune delle terre è Il veleno, dice, la rovtna ! E sapete, perla con ca– lore: Beh, ad esal al&bene: gen– te che ha capitali ..• non Im– piegati. Con l'c obsclna • (6), di– ce non ai pot;rà sollevare né l'ln– dwitrla n6. l'agricoltura . Biso– gna, dice che le compagnie straniere comprino poulbllmen– le tutta la nostra terra a lotti, e poi spezzettare, spenet.tare, spezzettare In lotU per quanto è possibile pii) piccoli e, sape~. - egli pronun&l.a coal rtaoJuto: spezzettare - dice. e pol vendere In proprtetà personale- Ma nep– pure vendere, ma semplicemente dar ln affitto . Quando , dice, tul– ta la terra u.rà nelle mani delle compaa-nle straniere eo&l atU– rate, all6ra vuol dire che a.Ipo– trà fl.s &e.re qualunque preazo -per l'amtto . Vuol djre che 11con– tadino lavorerà tre volte tanto per ti solo pane quotidiano e lo sl potrà cacciar via, quando pia– cerà. Vuol dire che egli sentirà come a1 deve, sarà sottomes.so , dll..lgente, e produrrà tre volte di plù per lo atesao preuo . Ma adesao nell'cobaclna> che ra! Sa che d.l rame non morirà. pol– t.rlace e s'Ubriaca. Ed Intan to da noi al attirerà U denaro , s'lntro– durrano capitali e nascerà la borghesia. Ecco. anche 11 gior– nale lngle&e pol!Uco-letterarlo e Tlmes , , occupand0&i delle no– stre finanze, ha detto non mol– to tempo ta, che esae non cre– scono appunto perchè noi non abbiamo una claase media, da not non cl sono ll"OISe borse, non cl aono proletart sottomeul ..• Parla be.ne Ignatlj Prokòrtc . E' un oratore. Eglt stesso vuol esporre Il auo parer e al supe– riori e poi pubbllcal"flnelle e No– Ulie di Pietroburgo >. Non aono poeatole Queste, come quelle di tvln Matvèlc..• - E allora che ne aarà di tvàn Matvè!c? - m'tnt.romisl lo, do– po aver laaclato ch\acchlerare 11 vecchio. A Tlmof6.JSem~nyc pia– ceva quslche volta di chiacchie– rare un po' e dimostrare che an– che lui non era rimuto Indie– tro e sapeva tutto queato. - Che urà di tvàn Mat.vl!lc? Io mJ accingo proprio a parlar di lui. Noi ate&!! cl diamo da rare per attirare I capitali stranieri In patrla: rlrlettete un po', non appena Il ca– pitale del padrone del coc– codrWo da noi at,lrato si è - Abbiate pietà, TlmotéJ se – mEnyc - esclama\ lo - , ma voi esigete quasl ,una abnegazione soprannaturale dal povero Ivà.n Matv61.cJ - Io non ~l10 nlenk, e an– altutto vi prezo, come vt ho IPà pregato prlma , di capire che lo non sono un'autorità e perciò non J)O&IO ulgere niente e da nes.suno. Come flgUo della pa– tria dico, cioè non parlo come e Il figlio della Platrla. > (7) ma semplicemente come 111110 della pa.tzla parlo. Ma cbl a:11 ha detto dj andarsi a. ficcare In un coc– codrillo? Un uomo posato, un uomo che ha un certo lrf'ado, che è apoaato legalmente a un tratto, un slmtle puao, E' con– veniente questo e ragionevole? - Ma quest.o paaao è accadu – to per caso. - E chi lo sa? E po\, dove prenderà. Il denaro per pagare Il padrone del coccodrWo, di– te un po'? - Forse un antlc lpo sullo sti– pendio, TtmoréJ Scményc. - E sarà aufllclente? - No, non lo sarà, Tlmo!6j Seml!nyc - rl5posl lo con tri– stezza -. n padrone del cocco– drlllo da prlnclplo si è spaventa – to penaa.ndo che u ooccodrtllo sarebbe scoppiato, ma poi quan• do si è convinto che tutto al era arrangiato ha cominciato a dar• tl delle arie, rallegrandoel. di pota' raddoppiare Il prezzo. - TrlpUcare, Quadruplicare fot5el n pubblico adesso verrà In maaa e I padroh! del cocco– drlill aono ablll-Per di più ades- 80 è U pertOdo del giornl di grasso (8), c'6 tendenza al diver– timenti e perclb, rtpeto, tvà.n Matvélc deve anz1tut.to con.ser– vare l'!nooanlto, non aver fret,. ta. Che sa.pplano magart tutU che egli è dentro al coccodrillo, ma che non lo si sappia ufficial– mente. In QUe&tosenao Ivàn Matvflc a1 trova. perfino 1n ctr. coei.anzeparticolarmente ravore – voll, perchè è considerato al– l'estero. 81 dirà che è dentro al oocoodrlllo, e noi non lo crede– remo. Questo al pub combina.re . L'Import.ante ~ che aspetti Il momento; e -perchè dovrebbe af– fretta.nl? - Ma se... - Non vt prcoc:cupate, è di costituzione robusta-.. - Beh, e poi, quando avrà aspettato? - Ebbe.ne, non vi na.sconderb che Il ca&0 è estremamente com– plicato. Non cl a1 può raccap. pcuare: quel che aopra.ttutto metwi In tmbarauo è che non e'~ un precedente. Se avesslmo un -precedente al saprebbe come comportarsi. Come rtaolvere la &it.uaztone? Rlnett.l , rtrlett.l, e l'affare va per le lunghe, Un'Idea felice ml balenb nella te1ta. - Non SI potrebbe combina– re oosl - d.l&sllo - che se è suo destino di rimanere nelle vi– scere del mostro e, per volontà della Provvldema, ai deve con– .servare la pancia di questo mo– stro, non si potrebbe combinare In modo che tvàn Matvélc pre• a.enti domanda di e.Mere conal– derato 1n servizio? - Uhm. .. forse aoLto torma dj aspettativa seru.a stipendio, .. - Ah no, non sl potrebbe con lo aUpendlo? - Su che base? - Botto rorma. cU misakme... - Quale e dove? - Ma nelle vl.scere, nelle Vi- scere del coccodrillo... Per in– formazioni, per eo&I dire, per lo atudlo del fatti sul poeto. Certo, sarebbe una novità, ma avrebbe un carattere Pl'Olre&S!– vo e nello stesso tempo dimo– strerebbe zelo per la cultura . T1moréJ Sem!nyc rtmase so– prappensiero. - Mandare In ml.s&lone un Impiegato. - dt.s.se eall Infine - nelle vtacere di un coccodrillo per Incarichi speciali, secondo la mia oplnlone -persona.le è un'a.u urdltà. Non è previsto dal regolamento. E quali mlsalonl pouon o easercl per un tale luogo? - Lo atudlo naturale., per di– re, sul poeto, sul vivo. Adesso sono molto di moda le scienze naturali, la botanica ... Egll po– trebbe vivere nel ventre del coc– codrtllo e comunicare! le 1ue es. servaztonl, beh, diciamo sulla di– gestione o semplicemente aut co– stumi. Accumulare fatU. - Ah. per la statbtlca . Beh, di questo argomento lo non ho praUca, e non sono neppure un moaoro. Voi dite: I fatti - noi anche coal come siamo, slamo sovraccarlchl dj fat.tl e non 1ap– plamo che coaa rarne. Inoltre la ataUsUca è pericolosa ... - Perchè? - E' perlcoloaa. Inoltre. ne converrete, egli comunlcherà del ratU, standosene a riposo tran – qulllamente . Mn 6 mal ])()Mlblle servire rlposandoa1? Questa sa– rebbe una innovazione, e per di più perlcoloea; ancora una volt.a racclo notare che non Cl eono precedenti. Eoco 1e noi avesslm? almeno almeno un piccolo pre– cedente, secondo 11 mio parere , mag11.rJ, li potrebbe raccoman– dare-.. - Ma coceodrllll vlvt finora non ne erano atatl portati, TJ. moféJ Seml!nyc. - Uhm! SI... - tali dj nuo– vo rlmue pen5050. - Se vole– te, qucata vostra obiezione è giusta e potrebbe perfino ser– vire di base all'ultertore avvia– mento della pr11.Uca.Ma dovet– te rtnettere che 1e con la com– parsa del oocoodrllll vivi comln– clusero a ,comparire gli lm.ple– gaU e In base al ratto che nel ventre del cocoodrllll SI ata al tepore e morbldj, cl fossero rt• coccodrtllo. Evtder.terncnre TlmoféJ Se– menyc si era rabbonito. - Senz'altro. - rilpoal - e ml pre,senterò a voi lmme. djatam ente col resoconto. - E la moglie. . . è aola a.– desso? SI annoia? - Dovreste rarle una vt.a1. t.a, Tlmor6J Semonyc. - Gliela farò, poco fa l'ho pensato, anche il caso 6 pro– pizio. . . Ma pcrchè, perchè ha senUto il desiderio di ve– oere Il coccodrillo? Ma del re• ato anch 'Io vorrel vederlo. - Fate una vlalta al pove• retto, TlmoféJ Semenyc. - Ol1ela farò. Certo, con questo mio pa.sso non voglio dar delle Spera.nte, Andrò co– me persona privata. . . Beh, arrivederci, lo andrò di nuovo da. Nlklfor Nl.kUoryc, verrete? - No, lo andrò di nuovo dal prigioniero . - Sl, ecco adesso dal pri- gioniero! . . . Che spenalera- 1..UI Salutai il vecch1o. Pensieri dj vario genere ml ronzavano nella te&ta. Buono ed onest.1&– &lmo uomo, T1moféj Semenyc, ma u.scendo da cua aua ml rallegrai che feateggiasae già. I dnquant'a.nnl e che l Timo• féJ Bemenyc da noi siano or. mal una rarità . BI capJgce che mi precipita.\ subito alla Gal– leria per comunicare t-utto al povero Ivln Matvélc. Ero an– che molto incuriosito di sape– re come al era aggiustato den• tro al coccodrillo e come a1 ~E "!rer:ur ~pr~~e';; dentro ad un ooccodrtllo? Tal– volta ml pareva et.avvero che tutto toue un m011truoao ao. ano , tanto più che 11 t.rattav& di un moatro ..• fil Eppure non era un &OlllO, ma l'autenuca, Indubbi.a real • tà. Ml sarei msl measo a rnccon . tarlo? Ma proaquo ••• Alla Galleria arrlval ch'era. alà tardi, quasi le nove e ru1 eo1tretto a entrare nella ca. mera del coccodr:l.llo dal.l'in– gresso aecondarlo, perchè 11 te– desco aveva chiuso più presto del sollto. Girellava cosi alla. buona. nel auo vecchio sUUe• llwi tutto macchle di gra.w, ma si vedeva che era tre voi. ~ più conk!nto della mattina. SI vedeva Che non aveva più })aura di niente e che d1 pub– blico ne veniva molto. La Mutter arrivò PClCOdopo, evl– denk!mente allo scopo d1 ser– vegllarml. Il tede.aco e la Mut• Ur si scambiavano apes.so pa . role aotto voce. Nonostante che il magauino f065e già chi\&.50 egli aveva preso da me altre 25 copeche, Che accura . ter.za fuori poeto! -Voi pagherete ogni volta, ll pubblico pagberl UD rublo e aolo voi 25 copecbe, perchè vol &!etc un buon am.lco del voatro buon amico, ed lo rt. apetto 111 amici.. . (9). - E' vivo, è vivo davvero il mio colto amico I - 69clamal lo a voce alta , avvtcl.na.ndom.t al coccodrillo, aperando che le :1'1vh 0 :.w~:Cfw:::ou auo amor proprio. - Vivo e &ano - rl.spoae e. (1:11 come da lontano e come foae sotto li letto, &ebbene 1o steul 11 vicino a lui: - vtvo e sano, ma di ciò parleremo dopo . •• Come vanno ali ar• fari? Come ae non aves.s.l.aentlto la aua domanda lo cominciai In fretta ln fretta con simpe.. t1a ad lnfomtarm1 come &I. senl.l.sse, come stesae e come al. trova.sae dentro U coccodrt.llo e In generale su cosa cl fosse dent.ro al coccdrmo. Lo eaige– vano l'amicizia e la più cle• mentare educazione. Ma eali con tono capriccio . so e stiuo8o m'Interruppe. - Come vanno gli affari? gridò comandandomi come al &ollto, con la. aua voce stridu – la, questa volt& estremamente ripugnan te. Io racconta.I tutta la m1a convenutone con TlmoféJ 5e. ml!nyc fino all'ultimo detta– glio. Raccontando mi &forzavo di mant-enere un tono alquan – to ortese. - Il vecchio ba raalone, - decise Ivàn Matvé1c nello ates. so modo aspro Che aveva l'a– bitudine di usare nelle sue converaaz.lonl con me. - Amo le pers0,ne praUche e non po.s_ so sopporiare I 1'1acconl dol· cl.astri. Però, sono pronto a rl• con~ere che anche la tua I– dea a pro))061to di una mis– sione non è del tutto assurda_ Realm en~ ho molto da comu– nlcarall, sta dal punto di vt. sta sclenutlco che da quello moraJe, Ma adcs.so tutto clò prende un aapct.to nuovo od Impreveduto e non vale la pe– na di darsl da fare 10ltant.o per lo stipendio. Ascolta a'– tentamente . Bel seduto? - No, sto in piedi. - Sledltl au una cosa qua. lunque, beh, magari 1n terra e a.scoltQ.attenta mente. Io presi con rabbia una se– dla e nell'Irritazione la sbattei sul pavlmento. - Aacolta, - coml.nctl> caU con tono dl comando - out è venuta una mas.sa enorme di pubbllco. Verso sera è man – cato ll posto c per man ~n er l'ordine è venuta la pollda. Alle otto, cloè prima del aoll• to, U padrone ha trovato per– flno necessario chiudere 11 magazzino, mettendo flne 11.Uo spettacolo, per conta.re ll de– naro attirato alla sua cassa e prepara.rsl più comodamen~ per domani. So che domani al radunerà add1rlttura una fte– ra. Bisogna perciò supporre che tutte le persone più colte della capitale, signore dell'al– ta &ocletà, ambasciatori stra – nieri, glurl.sU, ecc. paueranno di qui. E non basta; comince– ranno ad arrivare persone dJ ~enl d!~~ev~:le etFt~~= rea5a.nte Impero. n multato è che lo sono In vi.sta J)tr tuttJ e sebbene na.aco.sto, primeggio. MJ metterò ad latrulre la rol– la ozloas. Ammaestrato dall'e– sperlenu, presenterb me stes– ,o come esempio di grand e..,
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