Fiera Letteraria - Anno V - n. 18 - 30 aprile 1950
Domenica 30 Aprile 1950 LA FIERA LETTERARI A Pagina !I - ------ ---- -- - --------------- ''Non ho la prete sa di giustificare i mi ei li b r i con la mia vita, nean– che la mia vita con i miei li br i; vor rei che la mia vita e i miei libri fossero di così facile acces so che per venire da me si prendesse la strada più breve" (Bernanos) Ho fatto una vita da cani ~ ANCORA JPOSSJlJB JCLE JCL D I ALOGO CON Jl N'\..AJR.XJCSTJC'? Il problema della \iei-itàtra parentesi Q UESTI dialoghi che 11 Padre Oanlelou lnsta u– ra con le e peraonalttà > più In vai.a del ~lo non &ononuovi. Non sono nuo- ~~o~~I g~fJ1/~!~°i!k !:~ nuo,•l I temi. E' l'lncea&ante dla– loSo che mal hn avuto P.\ u.sn nel secoli tra la chfe,a che re– clama la parte di Dio, e lo ,toto che al aottrae, muche– rnnd01! dietro Il comandamen– t.o • daté • Cesare quel ch'è di Ce &à.re e a Dio quel eh'~ di Dlo •: una fraae, come di– ce Il SolO\'ICV, e che è stata apesso tirata In ballo per aan– alonare un ordine di eo&e che dli. tutto a Cesare e niente a Dio•· Cttare ha ae:mpre avu– to l'ocehk) accorto per trova– re ndl'eresla ti auo tornacon– to, al t.empa stesso che - vedi U cuo - è aempre nella fas tosa corte di Ccure che la eresia ba Unito col cercare rt– !ugto, nonostante, le aue osten– tate preoccupazioni con l'lnte – rlorltà. Ma, appunto, la corte di Cesare, come tanU aalottl borghesi, ama adomarai di que– sti personaggi, oompromet.tentl entro n.gtonevoU limiti. che uercltano la professione di acegllere la libertà, un po' in– gombranti e loquaci, a volte, ma brillanti IC'mpre e sempre disl)():!ltl a dia.togliere Cesare dalla j1fo tflstuh. col loro a– mabile spirito. Diceva qualcuno che 11 cr!- 1tlano credente è un cattivo consen·atore al U:mpo atesao che un rivoluztonarto poco fi– dato. Come dlre che Il cri.stiano è un citl.ldlno poco ossequio– so delle ltag1 dell'evoluzione storica, eh<! aono quelle della clttA terrena. L'osservazione riunisce I due punti di vista del reazionario e del rivolu– zionarlo, che con un certo scandalo, si trovano sempre a dover constatare che ti crtstla– no credenU: è fino a llx cerro J)Unto dalla loro parte e pol non pl(l, e poi nè a destra, nè a sinistra, e neanche - per Intend erei - al cenuo. Nè 1I di\ un altro punto di vi.sta per consldernre questa sua po:slzlo– nc, storicamente. DI Jut al ma.s- al.mo a1 pub dire che non ò più. nella storta, o meglio, che In lul la atoria flntsce. In real– tà Il cristiano credente è una rlvoluzlone perpetua e totale, rlapetto non a una detcrmln!l– ta forza storica , ma alla to– talità delle foru In gioco: egli s ollecita la storia alla conelu– alone, la sollecita a. non ca– acre pl(l storia. Viene a rlvolu- 1.lonare l'cqulllbrlo del fattori storici per aprirlo a un altro lntunnto, all'lrru&lone dl una forza storicamente Inopinata e lngtuatl!lcatA. come dico Il Da– nlelou: e Il crlstlaneslmo di og– Rl è l'er ede del cristlant' slmo di sempre che ha lottato al– l'lnU:rno di tutte le !orze stori– che per ma.nkne rle subordina– ~ al servlslo del destino eter– no dell'umanUA di cul esso è responsabile davanti a Dio>. Perch li le forze storiche, nate dalla U:rra, sulla terra ripie– gano nella loro parabola, e nel– la caduta si ridurrebbero a Inerzia soltanto se al vertice di quella parabola non lnter– ventue l'esigenza crlat!Ana a rorntre Il trampollno di lan– cio per un nuovo balzo : è la apcransa crtstlana che prantl– aoe un avvenire e dà luogo al– la storia. Questo ll significato del e Dlalogues > del P. Danle– lou: U cittadino della e ctvltas Del > penetra nella ben forti– ficata città terrena e Instaura la rivoluzione contro Il corpo di lca:a:Icon cui essa 11 rega:e: ra Ylolenza alle dottrine che la società secolare erige a 1Ua nor– ma e gluaU!lcazlone In un de– u.rmtnato momento storico e le apre nel punto In cui esse prc– U:ndono Invece chluc!eral e con– cludersi In una ripetizione In– finita II movlmt'nto che pure l<!condiziona. Questi penonoggi tntluenll, que1te dottrine Che pl(l sem– bran o aver peso nella costitu– zione dell'attuale città terren a, che pl(l di altre per II Danle– lou hanno e le promcaae df'l– l'avvenlre >, aono ti marxl!mo. J'cstsu.nzlallsmo, Il protest.n.n– tealmo, Il giudaismo. l'Indui– smo. Tutte dottrine, rispetto al cattolicesimo, che hanno per !!no l'uomo naturale, e che con l'uomo concludon"o. Tutte fino a un certo punto della loro pa– rabola, ravorcvoll all'uomo , e a lui nemiche oltre quel punto . Forze storiche, per usare una lmmaglne di Ireneo, che han– no la funzione del ramo su cui s'inerpica la vite, e che non aer,·e pl(l quando l'uvn è ma– tura. E' naturalmente al marxismo che è dedicato il prllno dia– l<>s:oe 11 più ampio, ed è au questo che noi cl aoffermeremo. La vera a:randc antitesi d'og– gi non è soclallsmo-capltallsmo, Orlent e-Occldente, mn bensl. sostanzialmente, Comunismo - Chiesa: e O luttcura ~terne!s. 6 frèr~ lmplacables >, come li definisce Emlle Rldeau. Pol– chli blqna Immediatamente aggiungere, nel tentativo di deludere coloro che si fanno scudo della Chiesa, e che allf' spese delle 1Ue angO&Ce e del suol sacrifici sperano dt poter ancora. molto a lungo fare I loro Interessi, bisogna aggiun– gere che non vi aono In que– st'ora della 1torl!l due spemn – u, due cuori che tanto SI ao– mlgllno, due spiriti tanto tesi a un rinnovamento come quel– lo comunista e quello cristiano . In nessuno Il crtsUano ere-den– te e operante acnte vivere coal dolorosamente un fratello come nel comunista mllltante: ma 11 separa un nulla che ò un abls- 10. Il comunismo si oppone ,.1. la Chiesa per negarla come as– soluta dl.sperazlone: la Cblcsa si oppone al comunismo per su– pera.rio e in s,è annien tarlo co– me a.ssoluta apemnza. Ed è la ros,a fiamma della carità che so!a può batten• contro l'amor /Gli, la rinuncia fino al mar – tirio del rivoluzionarlo comu• nlsta . La Chleaa vede nel co– muntsm.o 11suo pl(l temlblle ne– mtco perchè caso solo, delle doltrlne d'og-a:I. sa affrontarla aul suo stCMO terreno che è quello d'una fede operante . Es– so solo le oppone un mflitanU In cui l'Ideale si trasfor ma un– mediat amente 111 norma d'azio– ne. E' per questa ragione che Il comunismo etcrclta un par– ticolare fa.acino sul cristiano In quanto crlsUano proprio, a qua- lunque claue sociale apparum- vare .sempre li vc:nctto che san– ga, pok:hli egli non pub 1enza tifica la sua spada. D comu– venlr a patti con la sua co- nlsmo fa appello ftlla cocren– aclenza restare lndlfferenU da- za spirit uale del credente, alla vanti a quelle che :sono non sua religiosa Interpretazione marxlatlcomcnte, le controddl- della vita; ossia a ciò che, da zlonl della società borghese, ma un punto di vlat& marxilta, le palesi Instustlzle d'un alite- non è altro che e sovrastl'll~ ma sociale di cui ognuno è re- tura>. L'essenza dell'uomo non sponsablle, I vl%1, I delltU, la sta qui. secondo I marxistL superbia d'un determinato nu- Ma, appunto. non si tratta di mero di clttadlni ben ldenttn- persuadere del marx11lL cablll. e E avendo rotto col A chiarire l'equl\'OCO è pro– mondo capitali.sta, e deslderan- prlo Marx che cl viene In atu– do una rivoluzione che lnataurJ to: e L'Uomo non effettua sol• un ordine umano nuovo - di- tanto una mutazione di torma cc 11 0 1m!elou nel tentath•o di nell'ordine naturale (che qui delineare Il dramma spirituale possiamo 50llltltulre con e ordl– dl molti giovani crt.stlanl d'og- ne sociale>), ma attua Insieme gl -, essi provano una stan- a es.so Il suo fine, conosciuto, cheua crescente di fronte alla da lui, nne che determina co– lmpotenza del vecchi partiti me legge u modO del suo agi– nel fare questa rivoluzione e re . . . Oltre allo aforr.o dcgll alla loro Incapacità di dlstrt- organi che lavorano, si rlehle– card dal compromessi e dagli de, per tutta la durata del la– scrupoli che li paralizzano, So- voro, la volontà diretta al fi– lo 11Partito comunista pare lo- ne >. (Capitale. IX >, Come dl– ~~a rj[~~~~~~~~en~~~~:e~i~ re che non al tratta di dlstrug- rere prima un ordine sociale, e di eo1Ututrne uno nuovo do· 'PO; 11nuo,•o al costituisce men~ tre Il vecchio ordine va In ro– vina, anzl Questo vecchio cede proprio perchè 11 nuovo al va rormando. La verità non pub venir messa Lra paren tesi sen– z'easere amentlta: cessi non si rendono conto - commenta Il Danlelou - che è precisamen– te l'easensa del marxi!mo di mettere la verità tra paunte– al, e di fare dell'e.tncacla tem– porale la sola realtà•· La ragione principal e va dal– l'equivoco ricercato nel loro di– sagio spirituale: e Presso molti dJ usi - riconosce franca men– l<! Il Danlelou - v'è un dolo– roso scandalo davanti alla tl – mldeua e alla mancanu d'lm– maa:tnaslone coatTUttlva del mondo crtaUano, e noi aarem– mo gli ultimi a biasimar li di ciò. E pl(l esplicitamen te pro• segue: Che siano dunque si– curi, questi giovani crlatJanl rt- vo1Ullonar1, che è nel senso profondo dello spirito della Chiesa ch'e:sal ,•anno, Quando vosllono una rivoluzione per un ordlne sociale e un ordine uma- no migliori >. , In realtà, nntellcttuallamo di Marx non dlfferlace: punto da quello di Hca:el Ambedue glu– aUflcan<> una realtà di fatto , che per l'uno è lo stato prus- 11ano e per l'altro l'lmmlnenU' rlvolu.tlone. Ambedue fanno, co– me si dice, dl necessità, virtù. E slamo al punto. La crltlè!l che lvanov-Razumllk rivolgeva a suo tempo contro I marxis ti lnuanslgentl, di far valere una legge obbiettiva, soc.lologlca. come norma soggettiva d'azione personale, è sempre valldA e può essere cstaa a tutto il marxismo. Non cl soffermeremo a rilevare ancora l'inaufflclec– za. della visione del mondo pro- 1)():!lta del maU:rlallsmo dJalet– tlco. La contraddlslone che mi– na Il sistema ~ già nell'uprcs - voluzlonarla per rare la tra- ---- ---- -------------------- – arormRzlone cui aspirano. In– dubbiamente la visione marxi– sta delle co.,e è !ungi dal sod– dlafarll. Essi sono spiritualisti , Il marxismo 6 maU:rlallsta . Inolt re 80no abbnst.n.tua lucidi per capire I pericoli d'aascrvl– mento che li marxismo porta con aè. Mll la preoccupazione dell'efflcacla politica In eS!II prevale au quella della testimo– nianza che si deve undere al– la verità. Pra la tensione spi~ ritualismo - materialllmo e la tensione ruzlone-rivoluztone, è la seconda che pare loro più Importante. Stimano pt(l ur– gente lottare contro la reazio– ne che lottare contro Il mate• rlRllsmo ... D untto caratte• rlstlco di que1tl giovani è dl mettere In qualche modo Il problema della \·erltà tra pa– rentesi . . • pretendono 1\Vere un'azione marxt.sta, senza ave– re un pensiero marxista. >. La adesione al partito, date queste premcasc. pare quasi un obbll• go morale. E sta qui proprio il grand[4slmo pericolo: come so– pra al osservava, Cesare sa ma– neggiare con straordinari a nbl– lltà le Scrittur e, e rlesce a tro- Georces Rooault : Trols Jure■ (Continua a pag, 6)
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy