Fiera letteraria - Anno V - n. 6 - 5 febbraio 1950
P..agina 4 Uaprieei de ·I vegliai·do • di BRUNOBARILLl L UNGO q_1111sti d,ue ultimi anni di miserie i,ifiuit, Per trct_tJ, e. a11c/Je per me, le mie mi ha11110 tnolto 1_.strn1to ~ reso edotto, esse ndo nel tetro . c_aso "u? scaturite le più i11attese e disperate dc dtunoni, q11os1, (atuo chiarore di Luna dal fondo bui o e ttsortale. ove 10 se,i:;a moto mi giaccio. Quaggiù we io mi giaccio, .starei per dire parofra- 1011d? un..versQ famoso: m'illumfoo di miseria. Vivo rnsomma p,r burla - esisto forse in virtù d'tm giuo~o i,~terno di l1tci all.usive, o meglio tiella tremula r,fra#1one, o uel fioco riverbero della vera ~ real, esiste11~0. Jf alti ·milioni di uomrnt- lian,;o sofferto come il Rede11t?re, nta ii mondo non l'hanno salvato. .1:"'"• prima, han la.sciato il Passato - indi, l'or. nb1lt Pre.seut, - e adt.s.so tutti si trasferiscono armi , bagagli, nell' Avv,nire. ' Alo ho srno gra,, paura che sino oll'amto duemila il tHOndo 110n arriva. Sa~ebbe. "." _brutto scherao eh, il destino giuoca a quuh orrwJSI,. L'atteso . ll~o~ti, _J'~ro!' riu11_it U, certi o focerti di o.spettare, altn 1nd,v1dtu gocc,ola,,ti entrava110, l'ombrello p1m• toto iu giù, le mo11ì o cliit1derlo. F11ori pioveva tuo• novo, latnpeggiava e a tratti, stra ttoni, un gra,/ buio. Nello .solo le lampodiue elettriche trepida vano ress e ras.se q11a.si dì dover morir e-"br11ciote... le 011:bre in (~go sul lu_cer11ori_o, rafficlt e d'acqr,a e poi gran colp, da .scopo ds "" cluarore d'argento: i lampi. ?n que~lo. opparvf!, sena~ cappello, quasi sul fondo d~, ten~p, d veccluo croni..slo Do" Pig1101to, vece/rio d, ceni a11n1, t do sessanta, decat10 del giornali.tmo romano. _Avevo follo la c,,ra del dottor Voronolf. L_'operaa1one recente lo aveva ringi ovani to, mo rela– t1vame11te, e pur n1i sembrava 1m po' girì. Traver.sò o passettini striscio11ti lm1go lo corsia sfiora11do i presettti se11::ag11ardarli, che 11ot1.s'accor• sero di Lui, e raggiunte le poltron, di prima fila, cadde seduto li dava11ti al palcosce11ico. Gli altri tutti , sedeva110 ormai. muti .. L! c'i1ro 1m'ario di f1mebre co11voca::io11e. Silente, su llltti, lo uotte apocalitt ica: percliè man– cava la corre11te - sott o U dirotte scolat11re .mcchiatt in tm rautolo delle bocchette. -- U11 tavolo, t una caudelo - c'eran sul pal• cos ce11ico. Chi l'avevo porta ta qr,clla candela? Ero la fine del mondo. I 1110,iirotolavano con fracasso come m, carro ar• Hioto, proprio .sul selciato nello strada adiacente: La luc e ricominciav a o ballare, lo gellle ballava e le ombre dello . gente spa.:iavauo t spo::::avon0 portate s·ulle pareli. !o gc11te cot1lit1uava od aspettare. Tutti eì-a110seduti. Tutti si teneva110 d'occl,io reciprocome111e biosci. ca.t1do dell, geCJ,latorie. Co.sa rilnugi11ava ll dava11ti l'org1,to Don Pig,1a1ta ,urv o cosl .sui propri giHoccJ,i, ìncopo11ito o toccarli col 11aso. Coso si.osp,ttava tonto in quel pauro.to locolef Ebbe11e sl, s·i a.spettavo proprio, lo fine del /J,fo11do. Ri cos tru.1io,i,., Come i stupido l'..,manilà civililrsoto. A11coro più. stupida i lo civ iltà meccaniuota. L'11onio d'oggi è l'uomo m,dio. Lui solo ha diritto di ,si.s tere . E in for:Jo del suo diritto c-red, di esistere. E .se uo" esis te.tscf Di qui la sua sinmlaaiont di esisten::a. Ho cono.tcìuto por,ccl,i e .n,or iati asso.s~ini - vo– glio dir, dei vtri, r,i e conf, .t.ti assassi11i, come per • eumpio - X, Y, e 1eto - nio non mi sono mat ; accorto eh, fossrro più malvagi., pii} colpevoli, piiì pericolosi e più assassini del cìnq"onto per cento' di tutte le p,r.toHe dabb61fe cl,e ho conosciuto e vado conosce,ido. Pi1ì nien te, ni n1angiare, ni dormire (elle porche– rin questa vita). Lo fine s'avvicina a gran pasn, piil veloce pit4 pre• ' ci piloso cltr l inverno borea!,. Tullo è perduto ormai: 1 i tacchi, lo sciarpa, il cappo tt o ìn.sonuno t1lt10, se ne va, di conlrattcmpo. in contrattempo, fino ai miei ultimi botloni... f.f a ques to problema dei. bottoni si prohmglierd oltrt , lo ,n;o Mtaf Bah, sarebbe un'altra contrarie tà, · perchi qllat1d 1 i 1·l momento, vor ·rea inobis.sarmi 11ell'i,1ferno abbo tt o– nato fino at mento. Stroordhlario .ttnaffimento. Avevo gli innumerC"Voli segni e tracce co,u:ernent, il luogo , t'l modo dello straordinario smarrimento - mo anch, questi segni , trace, li ho perd,di ... Orniai tutto I precario: salute, capacittl, Hll'ffllJ· f'io - tutto i precario in m, onC/11 lo mio ro.sse}!IIO• .1io11, o qut.tta P,ecariettl . Voi, un milion, , muao, abitanti di q11esta città, d1e mi guardate e poi parlottate - che c'è, cosa VO• utt da ,,,,f Voi, un milione , me .uo, cosa credete, allora v oi.t Alloro voi hdli si,11 {or.te soltanto i ff'tdti deUa mio immagi,.aaion,f Ribellione. Mi volete proprio cambiare! No, no e poi t10 - -Mn voglio obbedir, "~ comandare, 110,i voglio ÌnH· · gnar, t1i t'mparo re niente. Ebbene non vo' bene coslf Mi volete dm1q11e tm altro! A me mi ha fotto I ddio. E io sono come I ddio mi ha fotto. Circolo vil'ioso. Questo mondo ~ proprio fott o per voi. Mo voi non .siete fatti. per me . E io nou .sono fatto per questo mond o. L'ami co. Lo conoicono tutli. Lo conosco bene anch'io. E tutti gli voglioWo bentt. Anch'io gli voglio un gran~ bene - s, nou che in capo o venticinqHe anni dì ben volergli occmnt,lati~ ho uno gran voglio di qmn,oua rlo. Oh, cosl non esis te t't passato! Lo dite voi ... Inv ee, p,; m, eh, SON<., irascibile , non esiste nient e affatto l'avvrnirt. Vecchio r.uggort , Sono un p, 11nH10, stn.,c, penne - magro sguernit n com, uno gabbia - e oro vicino a n:e s, sente in j tra.rparemsa un cer to stonio odor di 11ccellie,;a. I Mo primo avno 011tl11 l, oli - pori o uno da t quezh urulli 11i,ravigliosi e s,dcntari che .si nutricano di tierm1 - e quanti v1rmì, 1 q,◄nli t111t1 sono i "'" .t,crsti moderm. BRUNO BARILLI l.A FIERh LETTERAR IA Domenica 5 Feb braio 1950 BARILLl E PEIKOF Mentr e Asscn Pcikof sco lpiva que sto ritratto, Bruno Bari lli ha notato le sue impressioni. Ne riportiam o alcune: Guardavo come lavo ra va il mio scultore : st rizza– ,,a gli occhi, miraudomf da vicino , ruminando a. ogni momento, cstl'acva qualcosa da mc - scm• brava al muover della sua bocca, mordere e masti• care la radice stessa del mio rip osto essere. I.e sue mani pal1,a, ,ano , volav ano studiosamente Jntorno a l lavoro come gli uccelli che con la creb ranno il loro nido. E fece in meno di mezz 'ora quel ritratto furioso dispera to e leggero che orm ai tutti conoscono. Cosi in tr enta minuti mi portò via di sana pia nta, Asscn Pelkof , la masc hera d i me stesso, e la mise sotto ,,etro, che è come la mia ultim a ris1>0sta. Un uomo che gli batte il cuoré. D'altro non so dire nulla più di Pcikof. Qu ando sarò lì per morire fin irò per cred ere di averlo soltanto sogna to. E quando l'amara e tartarea tromba mi chi a• merà, ribaltandomi caldo, crc 1>itantc ncll'a l di là , riv cdro la l'accia straor dinar ia di Pciko f: i suoi occhi di carbone ardente, il suo ge nio e i suo i barfi veni rgli giù a forchetta ruotando agli angoli della sua bocca che rid e e pJangc sempre ... 11 ·Barilli prerniato a Saint Vincent (Contfn11az. da pag. 3) e Son mille, diecimila ! Che or• rorc .., e come erano? Usciti in rolln tutu quanti dnll'oscurtt.à del passnto > - e .. .I polpacci nP.zannnU - le spalle , l nan• ch1 dllnnlaU, più di un coltel· lo plant.nto nel costato - cosl lnrdc llato. curva la fronte, l'oc• chlo chino e Il mento pieno e bagnat-0 di sudore . si reggeva nppc.no U mntcnplt.nto: > - e ... 11 groppone lrto di pugnali. sta va barcolloni In piedi nelln sun immensa ferita - una fc. rlta più grande di lui - cl sUk• va dentro tutto - rumnva dn tutte le vene - guazzava nel proprio !ahgue , lo calpestava, cl sdrucclolavn dentro -. > Tale somiglianza non t: solo nelle situazioni ma nel scnU• menu, nelle esperienze, nelle ricerche e tlunnche nelle solu • zlonl: e SChlva,•n le regole, gli usi. gli apprezza menti e ln com• pa,gnla dcli 'uomo medl0, medio– cre, mczr.ano, del quarto d'Ùo• mo, che dlr si voglia > dice Bnrllll nel e Natr >, E Il Rimbaud: e O preU, professori, padroni, arrtdnndo • mi nlln giustizio \tot vi lngnn – nnte. Io non ho mal -nppartc– QUto a questo popolo: nort sono mal stato crlsltono; sono dello. raun dl quclll che cnntavano durnnte Il supplizio :t. Ancorn Rimbaud: e Ln sclcn• zal Oh I Sl è riagguantato tUt• to. Pel corpo e per l'nnlmn - come vlatlco -, c'à la medlcl• na e In Ul060tla - 1 rtmedJ delle donnette e le canzoncine! popolari adattate>. Bnrllll: e Ricostruzione. Come è stupido l'umnnttà cMlluata Ancora più stup ida è In cM I• tà. meccanlz;nta- L'uomo d'OIJ• gl è l'uomo medio >. V'è somlgllnru:a nelle espe– rlensc, abbiamo detto. rnrntU Il Rimbaud : <Notte asprnl U snnJUe seccato ml tuma sul volto >. Barllli: e son bras levé ru– mnlt comme une brnn che résl• ncu.sc qut a prls tcu >. Rimbaud: e Riprendiamo 1 cammini di qui, con addosso Il mio vizia, U vi.Ilo che hn mes.,o al mio flanco le sue radici di dolore.> Barllll: e c·est aupr6s d'clle qu'll avnit contr.iclé l'ho.bit.ude dangereu.sc. :t Ma nel Rimbaud 11 delitto e 11 castigo erano ancora In atto: e O purezza I purezza! ... O sta • giont, o castelli! quale anima è senza dlfc ttl? ... Ml dO\'rebbe toccare Il mio tnrcrno per la collera, Il mio tnrcrno per l'or– gogllo, - e l'inrerno della ca• rczza-: un concerto di lnCcrnl >. In •Barili!, Invece, tut.to è con– sumato: e J'nlme ma mlsèro et. ma grandeur craspcrérée, mes vlces et ma pure té - Désespolr et téllcl~, chers amis, - Je meurs oprés avolr vécu. > Le ricerche erano state le stesse: Rimbaud: e Ce n'è, di ollucl– nazlòn1, un'infinità. E questo ho provato In ogni tempo: nlcn• te più rede nella storia, dimcn • tlcanui. del principi. Non nè pnrlcr6: poctr e visionari ne S.'\• rcbbcro gelosi... Ah guarda! L'orologio della vita s'è fer– mato poco tn. Non sono ph'.1a questo mondo. > Barlllt: Tu vcrras , pour la premlèrc tots. tout ce qui est toujours dc.rrlèrc tol... ~- Per entrambi !o ·stal 'J il ri – poso è U medesimo: Rimbaud: e E la prima vera m'ha portato li riso spaventoso dell'ldloL'l..> Barilll: e Quando si svcglla\'n dBlla sua dolce incongruenaa. ...> zlo~it.r:=~r~:~~~; come per uno scatto dell"obict.– tl\'0 che li riprende. E sarebbe abagllato penaare au·arhltrlo • come qualcuno potrebbe o.neo- "' GIOVANN I ~ION TANARI: Ragazz e ra voler rare. Do\'e Io stile si fa eplgrnmmaUco, bi.sogna, con Nlctzschc, saltare d1 clma in elmo.; lo scalatore pigro potrà per un certo tempo arrestare la catena, ma n.ntrà col \'enlre trnsclnnto dal compa gni più nb11l o per essere abbandon ato alla sua Inerita. Chi vuole se– guire l'arte moderna clcvc.sfer• zare la ragione: c"è In ogntl---------------------– cnmpo questo abbandono al dar voce alle cose e volerle rl· creare non con I mezzi tradl • ~ionnll di uo rng1onnmento qun~ si ectentlflco, ma per espresslo • ne medianica, come in una trance, E' lo i,tato di Rimbaud , era già lo st.nto di Poe. L'ar– tista vuole prendere soltnnto un piccolo posto nell'avvento della sua opera, vuol essere U nucleo appena dc.Ila valanga di cui aart\ cosUtulta per ln con• comltanza di tnntl elementi tn divenire, I .suoni, le Immagini e anche quelll elaborati e rerml del patrimonio culturale tra • dlzlonale . Ma soprn.t.utto lntul• zlonl- 011 uomini e sanno> mol• to più di quanto contemplino I canoni della ioro logica. Cl sono veramente, come dice Am• lcto, In ciclo e In t.erm molte più C06e di quante ne cont.em • pii In nostro. Ulosotla. Ebbene, l'arte vuol parlarne, vuole dare \'OCe a una logica di avanguar • dln, arrischiata fin suglt estre – mi spalti dell'irrazionale. E con l'irr azionale lavora spesso. dove U razionale è dh·enuto arma spunt.ota . · A.M. LIGI G'i ultimi strascichi per Italo Svevo Ancora strascfchi e rimostranze 110 di meditare sul reale 1flcnzla In lcglltlmitA del giudizio In con- spirito italland nel farri europeo Svevo e a corret Uvo d1 un'affe r• per lo .terilto dt Enrico Falquf da di certi critici, giustamente d11b1•scguenza della lettura. Superbo di dovrà panare ancora una volta mnzlono dc.1 Montale Del resto ~~ ~!'b~l~bi',1c~on!ta~~ ~e.,~~ tosi e. cau~I, che, prima di farne uno Stuparlch. E oggi che esce per la cruna del camp.-mtle di quanto ogni parere. Specie sulla due lettere chiudiamo 11 u e fn cf- un giudizio avventato, vogliono dal suo sdegnoso silenzio, lo fa San Oiusto? E meriterà bollatura arte dello Svevo, sia controvcr • dcnU > ripromettendoci .semmai attendere d'ener fn chiaro per se In termini Ja cui tlnczza e sere• cLernn la pres1m:to11edel nottro Ublle, è confermato anche dal df toN,are ,-uu·ar11ome11to fn al• sull'opera di 1'1ldio Svevo. dopo nità, lascio giudicare al lettore ; mondo letterari.o crl.staliuato che fatto cl1c, mentre un suo fervido tra occa.rlone. Vorremmo tutta vhi che il valore di Svevo t stato r1- ounrdnndoml do.l trascendere 1n non ha saputo nppreunre cd n.ssertorc. quale il Montale, ho. precf.are c/uJ, quanto fn questa conosciuto da alti intellaW devnt vane beghe, la mJ Ilmltcrò a rl• csaltnrc In Olµllo Oamber Barni, dcftnlto e briciole> le pagine la• polemica, lta e•uloto dal cco.,o> d'ogni ris-petto, /11on e dent ro • atablllre In verità dl alcuni dati per •La butr11>, /orse Il 1010 ,x,e- scinto h'l.Complute dallo Svevo e frv:::o ':i°a" no~d:rr:::. 'J::c v:r:::~ con/J.11idella Nazione. Il Falqrd, dl ratto che mi riguardano. E CO· to veramente popolare1co dell'al• raccolto dall'Apollon lo nel volu• .ato,ic e.stetfca che era lo sola m tanto minor critico df quelli, mo con lui nncho oon Montale. tra guen-a? mo che ha provocato In presen• dfaeuS.tfcnu: avrebbe /atto bene a 1eguln1e J'e- Quanto al mio e personale rl- t.o dJntrtb a, un crltlco tutt'altro LA FJEllA LET'l'E RAUI A :::J'ef~tat!~ cte:::dil !f~~~~f:;: :fn"!~~~~:o~ ~~~~a~~a :CW; Oppure prercriscc · quest'nltro? ~~~ a~~:~ta:~u~~~~!!~el~i la cittadella di certo estetismo 110- rnntnsln turbata dello Stuparlch « Non chiuderemo questa noto Montale di o.ver giudicato e rret• Caro CardarcUf, strano dt .cui Juf è fltro difensore; Non sooo stato io, ultimamente, ~nU\ prima, a chtnreun. del• tolosamente > quelle pagine dl nel leggere ,ulla Fiera Lettera • e allora Ila dato l'allarme e grf· In trattative con un editore tr1e• k attcg~iahmcnto rlgotlstlco d I Svevo. vi hn riconosciuto e coso rin del Z2 gem1ato J'aclle articolo dato e al diluvio >. 11;Uno per Ja realizzazione di unn tup~r c • tvcu tg~tun~ ~le rrn le sue più belle> (Mondo, contra l'opera di Itala svevo non Ma non tema il Fal(tllf per le da me progettata antologia della non a ogg cg 8 sente n , 0 • 4 febbraio 1050). mf fece nieravlglla df trovarot in lettere Italiane' Italo Soeoo, non coslddett.'l.·letteratura triestina. la ~ l: servire I e f seglulre u1 r· Quanto alla e speciosità> del fondo fl nome di Enrico Falq11i•le diminuisce. al contrario con• quale non sarebbe certo risultati. redenti mr ~o~e, ra ~nTrlr- mlo#articolo, t) dunque rlscon– ~ rliaputo ormai che 1l Falqui tribuilce ad arricchirle negU a• d~migratorla? Non sono staio lo ti ~n 1 sm 1 c sempre 1 e• lrabUo soltanto nella tnterprcln.• ,,a un perionald risentimento pe:r spetti e nei valori e11enzialf, ,ton• nd invitare olla terza p3.glna del s n s r conoscono e proc ama • rJ.oue che lo Stuparlch cerca ar- e • • • • 1 la letteratura trie.tUna. M• di· do degnamente a /fanco del no• Tempo, appena ho comlnctato a no tautor1, dal monarchico , nl bltrarlbment.e di suggerire. Lo rltlco musica e 1ptacque invece clie fosu la Fiera stri.grandi nan-atori moderni con dcd,cnnn1cl, quasi tutu gli scrll• ~u l~~n~. /alJ:=le :i" lm• fonti delle mie clt.az.lonl - rlaa – Lettcrarla. a o,pitare senza 11 e,. la ,ua ftslonomfa e IL 1110 carat- tori triestini, do Benco e da $tu • nuC: ru'co ~ 1 e t di eSlatapo . suntlve del valore estetico rtco– suna riserva e 4 dare un posto tere porffcolarl.. pnrlch stes.w alla Pltu>nl, a Quo· d i tir 1amoc ., per noscluto all'opera di Svevo da cosi m,tam a un articolo che si Sono certo, coro Cardareltf, per rnntottl Onmblnl e a Budlgna? !im~,. ~~lr~ !~oh!~o per~:~e : parlo di nlcunl tm I critiel plu L , APP.All/Z IONH di Bruno rii, il suo temperame,ito ,facinoro 7,re1enta da solo chiariuimamen • qitel •euo oggetUoo che le cono• Tan to per citare due esempi; ma, re Trieste Integrandone la mi ravorevoli - erano tutte ben di• Barilli ,itl mo11donuuicalc so e straordinario su~11lta la sua te ispirata a fazlosltà letterari.a: sco, che lei t10 rr à pubblicare qve• personalmente, mi sono sempre seria della trn.dlziooe cultural~ fhlamte c.1 . chi~nque P!-'~troco!r , romono • fa daltr nella Mo- nat11~acop ,o.ta : ~0 11111ano I 11101 ba.tterebbe la /rcue del e dll~vlo ~ :,.taerr~er}: ~=~ ~~:fa~t~:d~~;: !}~~w~r d~n~lo:::~u~~t~~: con la ricchezza delln tmdl1!one h~n!:':~:e d:~mZ:ta~ ache~ ! r,a della 1111wca e della leuera· cant, copovolt4 rapres, e uinal· riportata nel titolo. Tutto larti mente eh d g proposito della commercia le e fondendovi Iele• pensarlt\ In maniera non entusla.- tura, . . . :ali clamorosa:nf'nte- C/ri è abi· :~a:! ;:r,r 0 ::t::,~:te,n~":~i::; ·o IANI STUPA IUCII =~~r~/~i Svevo, ritengo sin ~~~t-0 Jede~cl~or~I lo slavo l~ stlcn sull'Arte dello Svevo, ml Il suo caruner11t1co semb,antc, tua,Q 11er 'lfl<I certa d1mflS1iche.:.r:o documentata· non c'Ingannano giusto rlcosttulme le vicende no • complessa ttallnnltt\ n~vol~vn t~~ In oltlmf ,e~g::O lmPf°v - ove stu11~ru ,, $/(/~ C'llrÌO:,a,r1c11te a {iccer(' le ,hta frn &I, lrt1:rQJU1,r i (ù le dt~( /att? pilo. ma?\l_e?P qtirci. Dl~!ttore:. ; che attrnvcrso la narruione fnt• Slatnper rll<ftmaro ·e morollzza• ;ero nchem:r:!:~ Don ~~ ~'!i mescolati ,,u~ll, d, Girolamo Sn· 8 , dc, compo,um euti mus,ctili le di chi, affermando pulacaso che due parole di replica 4 Fal- tnne da Olncomo Dcbenedettl In re L'Italia tutta trlcsUnluarln? sognato di asserire che Svevo vo,wrolo e d1 Uso, Fasc1Jlo, è $la· ritrae tmprovv{samellte, Jrnm ~fil Confucio t! mes!lcono, trova an• qui, ma solo e\ proposito df alcun_t uno scritto del ~ 29 (ora ~t.amj e D riprodursi 'e 11 rtnl?ermnrsl e diminuisce :t le lettere ltn11ane? ro da oltre trc11tan11i u questa 10 indietro e rimane lras('colato aJ elle Il modo di documentarlo con sua! errori di fatta. lo non ho piu pato n~~i 5?:~t ~ e e 19:~~ di tale Impegno, di tale rell• A nessun lettore In buonn. fede porte nelle pforcc dc, teatri e prorompere della 1m1 Jo«ti folgc,, f~~~~,i~eto:;/ù~ ~~1,~!'t,e:~ ~i 1'fii! 0 ta~::~ad:~q:eve: z'f'":nn~l Sa:l~tt.e C:nt-0 d1 rlt~lverla: f;, 08 f~à ~ni:r:t~~~•p~ w~u~1~: può venire In mente ,n contrarto. "clic ,alo da co,,certo lo , ,mu· rantc e irrep<1rab,lc » Svevo che t! U leitmotiv deR'ar Dovei e quando lo Ifa e cor,o al e E' di Ieri. 1925, l'invtto dell'a • rlann bensl plnnn. e verlktlc~cg ~~~to a\iMon;a~. è 1toco~or– rt1c~/ti~ degli. autor, " dc, dirc l· Srnmo qui ,,lle stup1•1ulevagina tfcolo: 11 potrebbe chieder'e al contrattacoo > qua11do si negava mlco triesti no molto à la page, gianì.e, sopra un rondo minu ta: ~iJchc :rln.1 ~~o~o~ l~a \ 1 f 0 &_: ton d orcl,cMra del Pne!c del melodro nnun lo Falqui, al quale e non ri11llta che la e grandeua > di Svevo lo so che cl lnslnunvn trn le mani La mente psicologist ico. ha. ratto di tcrloqulto su svevo tutte fe volte T .. a suo 11e1111a d, critico, a volta qllal,, ,,ui emc a tante 1tltrc. , 1011 di Svevo lf sia mai occupato Cec~ solo Falquf. I mfef artlcolt Sll coscienza di Zeno con uno. com- Stupo.rlch un cosctcn11l060e per• che hn preso In Parola in quc• sp1otott1, sempre comloflo sulla 1110110 gcmal · e s,g,iificaut1 pro· ~hl>, se l'Encfcloped~n Italiana è Svevo furono sempre crftlco-ftt• pllgità dn rri~llo frfmdssone, 1 te: fiplcuo campione della centrocu• stlonl letterarie nostrane lo hn cartu da 1m estro· e da 11110 ,,u. li Il' /" 'I proprio una tomba c7ifrl.sae muta fonnatfuf. e non polemicf. Non ho ne rosa, con enz n.e ::e eras vt. ropea corrente narrnUvn tric• fotto da pertetto ftlosvevtano E che han fatto di Lu, uno dei p11ìcureranno a <tr1 , onore-,• e.t- per tutti come per luf. (Ed I ltll• mal vantato una tnia MX>pc.rt.h di - Leggi; nnturnlmcn .' c vuo e stlnn. Pecco.to che In qucgU m-. chl vuol caplre caplsca. La e SCO• l' . d'I l' 1 1 ser chiamato a collaborare ,la l'Enclclopedln. Treceant che Ccc- qucst.o1crittare ma semplfcemen- un poco di pnt:.lenzo., bisogna cordi lo abbln clrconruso di una rta di Svevo attribuitagli da 0 !'8 111 " ' scrittori la.• 0 • ia 'ato Vincenzo Cardare/li C1lla sua or· clif potrebbe fnugna re a Falqui te ch.farlto eh.e un mio ,aggio sopportare 1J peso del fatrcu e specie d'aureola mnulnlana; con ~asi> tutt.1, anéhe dall'Encfclo• si, t 11 rb<1mc11to a molt, cuor,, mo mai &torica Rond:1 che Italo Svevo e adoperava una sull~e (dicemb re 19Z5) pre- dello zibaldone. Ma Joyce. che un patrtotUsmo e con un umn• pedfa, 11 la res in e soltanto 1,u crcafa, 111 com/!ens~, un ge- Col ntorno O Leopardi e a y cr- lingua talvolta Improprio, ma cedeva quella di Cr6mleuz. Che per cnso ha. conosciuto Svevo nltnrlsmo volti alln. riprovntlone adesso ~e 10 l'ho p~tlllata con nere lettcrar,o minutab,lc: lo cri d, il mas.s,mo poeta O il ma,si· pcrcfb pfù audace e spello felici$• poi Svevo /one noto prima del qui a Trieste,. lo nmmirn, e Lor- ed alla condnnna di chiunque qualche più preciso rl!erimento · tica n11u1cale artista 111 ~ musicista dell'Ouocenlo Car lima >J. E tale, come q~llo dt 1925 e che perciò sfa rilevante brud, n cul l ha. J 0 t1u conoscere, non s'assocla con Jub. Al rlgua.r• cronologico Venendo poi nl '25 Quando ,l no~ro amico inHò ~ . . Cecchi per fl Falqul, I! fl lflen::io 11 lflentio di Croce Serra Bar• s prepara a reo erg onore -. do, non ho nulln da modlftcnre. chi sa che u vero segnalatore di I • ,· • 1 . - 1 dareU, e Horill, daram10 1111::10 di C di Serra di Bornhue gese è affatto inso,tenfl:rlle. Dl Cost, teste Jo11cecum Larbaud, Ma ben comprendo come lo stu• 8 1 da 1 ,__ In 1 a s11a n1t11 ita, n cr,r,ca musica e alla re&1011ra:1one dell'arte ita- rocc, • " ·: Svevo ave:oan.o rlato prima del avevamo let to Zeno e, con un cer • partch J)06S& non convenire so- vevo non s n .sa u........ que era af[•~ata, mlvo _ecce:,0111. a per- liana. re ~:g~o:r;:;:~~e df~~~ !!or,~~e 'ZS Benco, Prul!::1 e be~ pochi al• to srorzo di aMUe!a.zione, eravn- pra certe crlUchc. Meno glusij• ~~t~po~~ Bac:lcnu:tacu!nr~ aonal,w, come ,, drcc, 11011 del RE NATO l\lUCCI U sordo. Piuttosto varrebbe la pe • tri, an giornali di protlincfa. Ma io mo giunt.1 a gustare le sentite or- ftcobW ml sembrano 11 pretesto e nuova repllcn. Della.~ lta d1 11rcstu!rc, ~ebbene i/orate di 111sso ~uuo tnformatfslimo s-ul trieltf• guzte e Il buon senso e una nuova U modo da lui O(Jgi prescelti per sforbiciature sul V te °f e ti, cultur 11• /fra l'cJJOCfl III cm, --..,...~ ----- ----- - ------l ni, né appre,i il nome solo nel• esperienza di bontà, tutt 'lnsleme respingerle tutte 1n blocoo col (e la deflnizlon e no':~~ 0 nero col ,110. ,,,ir,to ca!1srica: .~iet~o Il M 'I ~r:~ ft~~2~, ~:r::r ,:?cu ~= ~tfU: e,::~:=· ~hf1:r~ quel ~u!~v:ro~lla reale portata del mia), a mc basta ch·cJ1~t 0 i: Masca~ni &olcL•a _d,re: « t mro s cresso a 1 ano tennfo nero> non ~ti darnune «L'amlcotrtcstlnoforst!nonso • contri buto di Emuto Cecchl visto e letto (come vtde e lesse, cle,11110 essere smd1cu10_da atr u • percht. a tutt'oggf non h.o n6 let· spettava di aver buttato nell'aria nlla rivendicazione del caso Sve- pcrchè se ne discusse pubbllco- voc""• cl,e a:1101w110 ,l /Ha110Jor1e I to n 6 visto quel libro Quanta ai di qualche pomeriggio ventoso, vo nella ,oc e dell'Enclclopcdia ~ente insieme su questa stessa co11 1111 d110&alo! ! Lo /Jlrano è e colpi baut > essi vennero non tra una libreria e un corfè, Il italiana, - avendone già. tra- mlera) q~onto 1 i 0 ~gua rd a, n che poi che Donlli, U mmicura ,m da me a lui ,,;a da lui a me non germe di un'audace rlvendlcaz1o- scritt-0 la preciso. dcllmitaztonc spieg~ r~ su e enJ;18lm 0 per rorc d, Medusa e di Fnurol , d11n D • F, bb • tolo stavolta ma un paio d•annt ne letterarla. Ma, ono~ nl me• nella repllca o ~ontnlc. che U· verso~ mc Es::ioqu:ue ~=en~ f/110 un ferrato tcc11ico, 11éll'eser d.. I eg() a rt /a, quando Falquf - unico e IO• ~~ ~p:g:g:~:~r~e,:h:/~ 1 ~ ~:::iecr:n::1e l ~v~~iiJi~~d~ glne, salvo errore, è parola. p SU ci=io tielle .mc f,111:io11i di critico , ~ lof credette c11e fo lodasll Pan• primo gusto > Indubbiamen te Il tornare tv1 lnslstervl aareb~ Pancrazi e su Cccchl: mn nient.o r1011 lui 111t1i dato alc1111 io1to aflo . ~z h/1er tni:uar~i rt.,fve ri ~ ma. a noi 6 pe!'tbl.a.oche di rtprl~ superfluo . Mn polchè parrebbe nf!atto nel termini ch'egli vuole tecnica pur cogliendo col gilUl1 J • • • t n~~uian~:nt~u d~~ 19 zf'ar/~g':, sUnnre 11nc1so che, dopo le prl• cho cl rosse dn tener conto di mellzlosnmentc lasciar credere n :w se 11011 sempre, (JllQSi sempre, CO n "" Il q UISIZI o Il e e ,emprc con 'PT'afonda stima. Fat~ me parole del secondo capoverso, un analogo contrlbut-0 del Croce, ~ r:lnn,o~':emcnto contenutist.lco perfcuamc11tc nel sogno Di cl,, ,, · qui crede che 10 abbia Interpreta• quando lo scr itto apparve nel del Serro e del Borgcse, spetta e at-0 ed r;tura italia na> ru rie• la lctt~rotura itcdian? ttioucc, B~ to male un glud!zlo di Petront; f:re:cri:ic ~l r!c~n=~ 2 ~eJ~::~ ~~i~.~~u~~~h e df1 g~~~~~rn:ie l~ :ocJ'ic. 1i49~t~~I ;_1cl~~o::~ d~ lo.sa <11 serbare OBB• nel ,,ropr10 ma crtdere , com egll l'11 eh.e gli mlco trJesUno > quel Bobl Baz - l'nttesa altri continui ure a Borgesc e non di Svevo. Id em patrimo,uo l'o,,cro di un prosa (Continu az. dallB pagina. l) va.~h~F~:· ~n~~~~r!:i~: :',~m:!o~n:!va8m~-0 ::t:~e~ len. per dlr tut~. che si è scelto darsi ~ la pcnn di mcdtl!r e sul da me. Restano dunque fuori tare et:ee:1on?le, e. non d, un pe- nlano : •·torna in te, nell'uomo ,ttco della nottra letteratura> d ra parte del cauto tnfluenzatore:t. realo sllemlo di certl crittct. glu• causa ~o~arfa Convegno e Dcca· dante ~o:.::~t~lf!re, . . gn?,!~a~~7e,hot~ 1 :g_ r~~ta':ra1::: interiore obito la verità>. cEpflo• ben peggiore errore. I giovani ~ ~~~~~~~t~t~1::!o~~~= ~~::n~ 1a~~!°5~ne g1~~!:o :~~ ~~~uinct~ 11 i: q~~lllUncbe 1 bn:~ Altri drra, meglio certo d, gltaU con un delirio d'fra, df 00 che gtu11ge, dopo esser pa.s• (giovani allora) ~he ZS anni Id aLlnl quel ch'è del TrlcsUni . ventato . vogliono fLttendcre d'es• taciuto su Svevo GU altri e sl- quo11to noi r1011 potremmo, il va- pcrdizf.one e df pentimento mi• iato, (conce11fone al demonio po • preu:ro J)Orte all omaggio tr1bu• Ma torse 10 Stuparich tacclan• scr in chiaro per IKl > (cos i suo• Jenzl > si aspetta che vengano ln – lore ,lell.a pagina lxmll,ana: un, rab1lc, Memo Benanl ha Inter• Iemtco, il quale seme come 'J)fc- tata da SOiarla e dal Conveçno O domi di cpcraona.Je risentimento na u ~to) e sull'opera. di Ita• terrottl dalla corrl.spondenza prt – pirorccnio d',mmagini e di a11olapretaio Renato, oon una templf • tra dl paraf/One) attraverso qual- g;v:;;a;o tutti f""~idera/' r::: per la lettera.tura trtcstlna > ha lo Svevo>. Io, per la verità non vata Indirizzata al Montale. E et gie ,orprcmlentc e mottc,e , fumo- citd densa e /luent~ , una /orza ,he rl.sar1a,un po' audace - l,a cr~ani) cc!nen:,'f::t::ii':, edeca• voluto rifcrlral ad alcuni punti di mc la sc.nto dl lasciar J)Qssare si augura ch'egli non manchi di sa e sco,,picuante da u,io per&o-i,atima e_!eniplare. E questa una scena dell Abate tnsultato ,ne! denti. Altro che formall.ttlci con• quel mio &gradito arUcolo. Non molU altri anni. Ma nemme.no darcene notizia.. Misuro ... Orba- nohnima ,in ram N~i ci l1mile- :~}1cfn~t :e'~C:,o::t:tit~u: i~= ::m:r~~~lg~e':::rt. t/ d;~~~:a: tcnuU,U/ g giacchi 1't fatta •una ~:rlthc da ricopiarli e rlsottoocrl• r!t~: :!~r~:n~~s:c~~~= =ci~ ~- 1:u~O~ol~t.~,: o, r1::· remo ad accert~orc, d, sfuggi~a, al terpreta..~onf Annibale Betrone Ma 1l dramma, v!lto fn s-tnte• &"!ti.ttica df gfudi:t ,pero non di• Q~nlb rererLsce? Questo? e n tando. nel gennaio del 1950. un 11 rispetto che In lui debbo al prmc1p10 csrc11co che lw gmdu ta cl ha dato la dura severità. la 11, j di una altera nobiltà e di spiacerà a Gianfranco ConUnl se mornlLstaJ> ha reso la mnno al • parere, nemmeno troppo pcrao. poeta. Bar,lli 11ella wotlu:w11c dei dm rude bontà, Il paziente umile 11nasevera e nuda arte che va ~~ trascnvo qu; d~e riqll~z':f ~I l'arUst.n e prtprlo nel punto in na.lc, Intorno al vecchio caso ENRICO FALQUI dramnu l,ric 1 ,lia11:i r,cortlati , martlno del vecchia abate con ad una commozione insolita, buo• zio e;',;; 'conn~':n;,~: ,::er per 1 / in: cui quCStt volendo farla da storl• - ---- ---- ---- - - ------ 11e/fo rifless1011c cririca i? ~tto ~1:nc~teht',n~nUO,,':t~~~ ~0 ,?' 1 r,~ Ha e pia>. ion nazioni che -po,son~ servir e al CO, abb~an d1 una maggiore N o T I z I R Co11rro 1,n fronte cosur,mo do requieta ,o/fere':la il turbamen • Eugenio Perdinnndo Palmieri lettore. e A me t ,ampre dolldo serenità per meglio garantire un A I o forze quanto mai eicrose11ce: lo e II malessere spirituale di a.pplaudc sul Tentpo di Milano o che la mia ammirazione per Svc- equo giudizio, proprio la volto. pOJJ·icognerumo 1 destra. giova don Sergio> quest.n nbtlltà di tcntrante. e Df vo afa comcg11ata .t0lo in poclle che più avrebbe dovut-0 mostrarsi ne ,cuofo vcrnta al cc,llro e Dnl canto· suo Silvio Olovanl• f.ltrlorifsmo non manca nemme• 1rasl (per quanto 8 u~rlatfvtJ ilei cupcriormentc art.sta, non s'è trnt- * Al/rect A. Kno-p/, l'editore di nuncla un Ptucal dl Henrl t,e. Ars No\'a a s111is1ra, Brnno Urr nct~t s1 meravlgun aul Popolo P:bb;r~ u~:! 01 ;~;.,u!: cn~ota~~e~ {:Z:~~~o t~~~~:~ :!,fi:Wi::/ ;;~ ~::itf:~~~v1~~i~J:n~~~ ~ ! 1 1 :::n~:rtf~e\,! 4 :.!1o~~"';;: ~~~~i~ te.ivr~fre~~~t td~ 0 Ca~f~is~rlz.eolare r,lh 0JJCr(I "" travolgc 11 rc ariete del~n;ttcamtrn toc~e I njftrl Rt• Idee che le Idee esprime cori 8 ttone Angioletti Aflchc u Corto nello. ricerco. della verltt\ e nella neo del rece11te romon%o dl Alba esce o Jtf/0110 per conto di Adria~ apre 1111a brccci4 1rrc1mrabilc tor di anno n~ are 8 11 a c~m• energica .(.eatraWà Uomo one• \"lagglo quando uscl sul Mondo richiest a dello giustizio. dc Cc.spede, Dftlln parto dt lei no OllueW • Il Cembalo ,crit1G• Non. pol~1ulo aCCt!,ttare né 11110 :rdo~ p~e~~ d~voa~do~ c~~r ~~ sto. n~n propone 11ft co11trab• mi parve una meraviglia •. Chtlsi; e CIOsl ripete anche per qunn• Ca~~~n:f: • 1 ~~1Ìa(~~ 1 :de~/' 1~~~ no ., ; 111st a d'art e C lettere mt1 11 ca drnenuta mo.sirnoso iuta- nl suo fine senza tente nnrunen• ba,ulo, uomo che sa d1 rivo!• ,e altri e silenzi> - apparenti o to riguarda In. fortuna e la sror• annlzzata dallo tre Cnmore di h * Leditore Onlllmard pubbll• ma idtwlog,co né quella ba.solo ti > Ma la ragione c'è ed è che gcrst alla platea con una vi- reali - di critici non saranno tuna. Il pro e 11 contro del ram oso comme rcio della n.egtonc cbo 11 i. 0 !': 8ur:r te 11mese di genna io: ,u '"fH!rote for~wle poiitwuuche, Il dramma è sl drnm'mn ed a. cet1da provocatoria. non rifiuta , della ,tessa natura? D'altrond e Ventennio nero letterario. No~ terrà a Cagltnrt cti\l 25 !ebbrnto scr;:er:,: (LoPaQ'u;J~,iz~el,d!," ::: né rnfmc q11ellt1 che <1l_pos«o deJ ~~~ ~cll~'"3eu~mco:e~t~~~~~= foe~t: e::;rirj:Ze~"t!· ~:~t!~ :: ~~~::'~~ c:,~t~~as-t~~t'!:i~uit1':mdi~ :~::~ben~r:firt 1~1;=~1:ii: l~l ~~ 1 ~r~~f~ 0 d~· ~e:.:ràmt::~:a~~ :~~e:) :; 1 Mora;ta, Il Primo ,a. cuore scn:,ent e pon1J,l cervello 60 Dlo ~- clJe per fl Fabbri., che ha fl UU· troppo chiedergli di farlo con mi- chiudere In passivo l'intero l:rl- lire per opero let.tcrtlrlc e di pen- J. Kea,et L~ r: !r ~~m~ !~teu~l rog,01101110, ,I 11osrro amico s, ff e Perchè mal e l1lqullf:::tone >? sta ,ottile, i la ribalta; e con sura e con urbanità. la11ciowfrituale di quel tnwa• 11ero, intitolato nl nome di Ora• 1:· In cono dt atl\mpa II Journal assertore '11 w, l111g11ags10mm, Perchi fl laooro i tutta ,ma 'rf. certa 110WlcpcnfO.litd:, ne11una Ne riparleremo fra ve:nt'a nNI, gliato Vtntcnnlo? Ma non limi• i.I* ~ledd~!ionf O t . 1 b 19<12-1948 dl André Olde cole ,emp/icc. vn10, i,mano, d, cerca, un. e,ame, un "OOqlfo. una parentela O lettori 'P(Uienti, e in attesa ml creda, caro Dlret• tntnmentc al solo settore lettera• bllcan~ e fri /ran::::• •,,~:r:" dÌ * Rct.1Ulca JJ uolume di P.Ms. "n ducor,o 11110110 1011 rmne gan comparazione e una di$cettozfone Questo I un autore del quare tare, dcv.mo Suo rio tJ:e s t1no, dove, bene O male, Jgna.:lo Sllone, hanno oro pub- Blockett Le con~ ucnzc mUltarl re 1,mavfo la rratli:io 110 . E la tra- dei personaggi in 1c 1te1ri e df poutamo fidarcJ. Un aut-Ore c/1e EUGEN I O MONTALE pur sebbe 11 rlconosclme.nto e ti btfcoto Fontamartt., tradotto da:, potltlcrc dellcncrgla atomica, d,:,one poi uobilc O JIIIÌ &diietto cla,cun peraonaggfo 11egll altri, ci aggredUlcc con una comme • 11uccesso del romanzi di Svevo, J. P. Samson. ect e-nunofano Le cu ne n 2 annun cfarnrno 1m- tl l d l' rl una rete fittamente argomentata dia t-.ttta i,pfre:ta con un lfn• Per anni ed anni, I mtel rap-, delle poesie In llngun di Saba e gratn 10w la ncl1c, fnedfto tn mlncmte la p11bblfca.zfonefn lta• el me o rammu llu 1a110 mo cr " scandagliare- e a trarre a gal• ua gio ricco d.f ~olivi so cn- porti personall 000 Olanl Stupa- In dlnlett-0 di GloLU, delle critiche Francia Ifa preHo l'edit ore Oh,lto Efnaudt, no l1a u11 solo nome: Ciuscp11c la "dalld profonditd di coscienae ~enft e ,agaclufmo con t~ e/ rlch aono aemprc ataU hnpront.at.1 di Bcnco (e Premio Mussolini>), * Guido Piove.ne ha ICl'ltto la t .stato gld oubblfcato, da J>OCO Ver,/1. E il 1uo et1pola11oro è ,J ~bblosc gU elementi di una /e• /eUUmo df ottima icelta > • nlla miglior cordln.lltà, sopra una. del racconti di Quarnntottl Oam• pl'(!ten~t.lone per la cspoatZione tempo, dallo steuo edftore. di111e1111calo, a q,rn, tempi, affe10. de elle ;t1nbra a~ volte qro/on • Con ciò non s'intenda che la ba.se di reciproca stimo. E ru ap• bini e, se non dts-plac, della ml• ~l Cfc!~f i%:'anJ; 1 c:i~ ~; 8 * o'!!:ft~:,i! ,~·ot~~d~i n! ,pregialo Tro ,•111ore. dare senza spera11 ..o Dramma a• commedia risulti da un arrastc1- punto In vtrtl) della chiarezza. cri· gllor produzione letteraria dello Oaucbe L'editore de Lucn ba ap• it ro collabornLorc Carlo Plllcont: « Ecco clo,·e.l'arte di flerdi - scctico, a mia parere, elle muo- lnrsl dl cast· e/ fatti che acca- tlca dovuta.a un autore della. sua. stesso Stuparl,ch. Quel bilanc io prontato per l'occCL11lonc unn mo- L'uman lrd: e u Cri.sto (di cui e scri~e IJarilli - r/1c .• lllllfl •.01r : a~:c;:i:rui d;!a ::::i~!lttix:gn~ dono in Inq~lalzlo~e sono pochi, ::rÒbb~?~~Orrc,te:lnlmn~:}8c!~r~ ~~p~~~~r!'~\1tt~~ -~n~h;cs~I~ ~=on"u1~!!ln fc':,':i l\noct~rnbl: :€ ; ~o.~1~t c.h1~: 101:1t!tta'"d~?1~~~,t~P~; ,"J::•;::b'ff,~;c~,~[:;,:':=j;';;, ;a;~:';. ~t: t!1f~, a=i lgh~:~v:o~'!, b~ ~:;diJ;~::3as!..!1: ,' t;:;f;oc~!1;t&:~ f!~u~;• ::.fi~;i~::a::~g;! ~:~ ~~/ftco!~~~f~~~tegui~o ~es~~t~ ~~ute~tt~~::n:o, e una Cftr- :~: :~!~~~t :i ,~e'!o~!~~ l1!,;~/:;?~ tro canti dclfo terra.' Il .suo ril· bi, le rlvolte, le 111certczu psi- PIO quattro, le 1ec11e.t0no att-0 - ve, né favorevoli. intorno nU'opc• intellettuali mrnnatl e ln loro * Il 15 febbraio ,, fnau911ra dt1 la più gT11,nde trndlzlone crlatlana. mo JJrorligioso e veemc,,le, sca· cologtche, le tenta zioni e gli complfcatf81lma. Comprendiamo rn Trfcate nei miei ricordi (On.r• professione di ttltraclolliuazfone , Barbarou: a Milano lo mo.sera e parla aglt uomini . del noat.rlJ glioto con la fiondu, durevole co- 'fettict.tmi, i quali fn/onna no il perch~. Il dialogo è tutto un zanU, Milano, 1948). Ma da allo• dovrà essere Il rappresentante di i~m:i:~ ~a 9f.~dl~~;!'7'j ;an~~scOr/,~ ~~~: ~;1:tl! 1~= ln~~!~:e ~~~o me il bu~liore di mw Kt1rica co- l t1omo e lo profettano in u11 r~gfonare, le esp'lorazfont in quel• ra è venuto , di colpo, a. cessare una ~one che van,ta qua.sl co- nocl 110 preparato per questo 1110 _ denia ·que,t.a verlt.A_ S(!ll ZA dub: . 11 . 1 . l duall.smo drammatico, anche se l umanlta spasimo.sa .t0no conti• ogni suo rapporto con me, nono• mc un lnve.nz.tone l introduzione u ra una lu.t.iuo.,a moric,pra/fa co,i blo In pl\l coiu olonte nel \Olit 0 "'."ca, 11 rro, .,~ " ort1 , 1111,M ' çw O fn un primo tempo Il .,cono del• ,iue. Un'opera, come abbiamo , tante 1 miei dlrettl e Indiretti In Itali a di Joyce, dl Freud e di nn saggio d1 MC1rr.cl Sa11ua11c ira• tempo di tenebre _ ehc no~ sl~– v1brrmtt· 1 ? 0 11 urli!, l, 1 r,b~IJe, e,'. l'elezione l'i1a toccato e una ve• detto, ricca df Idee e di rivela• clllarlmentl, lnt.csl a conrcrp-1arc, Kafka? Non cl sarà un po' di aotto do DI .Sara. mo abbnndonou al ~r lool t r.\\, tra schem, ron ; ma forsla o soh- ste talare lo contra11eg11a >. • zlo11i :t. pur con qualche rlucrcsclmento, camJY.1,nillsmo nel rllenere eh-e lo * L'edl~ore Nnsel (Pnrlgl) an- atorl.a;
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