Fiera Letteraria - Anno IV - n. 50 - 11 dicembre 1950

Domen ica 11 Dicembre 1949 ANTIGIDU~A * TOGLIATTI Non mi occupo dl letteratura. A:ndré Gide Poi , è oggi più che altro un classi co dell'a nti comunismo. Un mio giudizio su di lui, qualunque fosse, verrebbe tacciat o di parzia lità. Ho visto però di recente Il carteggio con Paul Claudcl, rela tivo a quella de– \'iaz1one, diciamo cosi, per cui soprat.tuuo il Gide r, noto n<-1mond o lntie ro. Vedete. mi son detto, se, quando costui ha visitato la Russia, gli avessero messo accanto un energico e poco schizzinoso be– ')tione che gli avesse dato te metafisic he soddisfa– tloni ch 'egli cerca, quant o bene avre bbe dett o, al ritorno , dl quel paese. Gli è che lagg iù di quei be– stioni non ce ne sono più! Ma che brutta abltu– :Une. questa che abbiamo appreso da Benedetto Croce. di voler per forza scoprire la radice pratica dell'errore. DE CHIR!CO t ,Ji_ _ ..._.. DIARIO CON G. LA FIERA LETTERA RI A VOGLIO CHE CRISTO g 1 li restituisca quel che lui mi ha dato ,/;~~ i".:'' ,.:i'~d ~, : 1 .t~•~:: di PRIMO MAZZOLARI ~~i.~.ft~, '% ;. ~',j,•~;•:;r:i Pagina 5 , ·. ,e re una pro/eui onc, molto Tebbe. Gfde non 1opporta che ~~~ ~;:,~a~~· ~:z:~~t~·am:en~~ * ;:ie,vlv:.~~end:~~enr:r;!~~ua~: GIUSEPPE ;: tt~1tr~"~k~ nu 0 ~0~~:1~1~reG!:~:quel modo, cosi che vlen vo- che, .se accendono la no.stra tlOg~;d~ l~f!et;;i .suo carnet di R AI MO N OI (ican_tf!, è colui cuf /orae debbo olia di &inceroni II vedono concupi.scenza, .svuotano la ten- apo,1010 . .smarrito, e-oli (meaUo, di mu. oluato tanto paiono fncanlaU di tazlone, toaliendole- ogni vooUa. la Gratia) ha !legnato un oro,- Giu.sto tre-nt'annl fa, nel 1919, Qualcuno, che mi ~o~sce da mc1tlere. DI certo è oeute pro- Gide non cl dice mcl che .sic ,o numero df grandi conver- ho pubblicato . nella « Ronda • cima a fondo, dird. Bello ba e lnlelltuente ma finl•cono Inutile cercare nelle CTeature, .sionl. di Cardarelll 11mio prnno ar• aiuto! - Eppuro, per quanto per far !1oura di POCO accorti, ma ci fa Intendere, ,enta aver- Gide, rlcalcftrando. ha lavo-- ticolo .su André Glde; e da al– mf veda qual sono, cl tenoo a I hè di d h ne l'aria che e una pe,.sima Toto per Crilto come ne.uun lora In varie occasioni ml so– con/crmaYe che Glde mi ho P,° e dmocf~ro~o C1'C ere e { occuf)(lzi~ne Eolt non ,•arren- altro. Anche Pf!1' Il Maliano/ .to no ~cupato Jet~rarla~cnle di /otto de! bene ' _lo dichiaro ;o nà~n o nl t~.sso, .,~~~n~:!ti de, non vuo'147'1'ender.sfse non anche que1to. Ma le prede eh~ quello che io considero il Ptu tanto p{u volentlc!n, perchè so di °f z po, il b in momenti brevi che a .suo la Grazia ha /aUo aervend(» 1 alto .scrittore francese di que- ~~~=~li~~~to~~! 0:~~a~~e';; per 1 ~~~; a~le~t~:on«ire ene f ::e ,:,;~o~~lt~:~~n~•~:~;01%~n~ :u~r~:d~r!~ r.;~~~'::i~r~~: ~~= t~vesri~~ 1 °C,!~f~~= ~n p~~~~ ma~efiz!otl agU occhi del ttmo- Il bene vo presentato be~e, li: ma u suo no ,xw«i denfro non vuol amare, l'• afferrato • un giudizio su di lui, mi preme ra~ii ,c,.lttorl che hanno sol- ': no.se d~el ,;:;i~::t, ar~~ ::r~f~:; ~;f ~:go~~~ ev~;:r!fn~~;!:r~ ~~e c~~;n:n:lci"z:t':{~:!ii~ !~: fJe:.cr;:;;u:ar~ue:~: f 0 u\t~e td~ di CARLO BO '!~~~r~~ovc;iront~u~~:~? 0 ~t~h~ :~~i't 1 ~'ntf'~~~g~:~n ~er.sl : ,~fr~re~'i~· :' 1 :e n 1 !a i~,t:;fca~eent;hiv: ~e:r'c/;~~~ c::l ufu::°';~~bft,t:i~ ~~~~· ~:~l:~ '1~ 0 ;~:rl!~~~nfe~ : · •· appena aprono bocca, si sa do-- Tealta declamata. Mentre « ce ferma, continuo, perchl Quel dl campagna, invoca con tutto mane, sia uno stile «verbale•• J.?i.• n., a.a. ~ .. dt,..' tl}~-; """')t ,·•~-~- Sono oli ottant'anni di Gfde •Ioni te fmpres.slonl di chi 11 ve approdano, come certi pre- dlable de Glde •• che J)UÒ dar- no è quello dt cotuf che nella Il tuore. lf h 'ò h G'd più che lctterariame:ne • .scrlt• / · p e potrei trovare questo prete- ,ent~ « tradito• Dobbiamo per dicatort sono sicuri compaoni af chiuda la sua lunga giorna~ Parabola del due .figlioli dice i Oh vi r c i1 c 1 1 J eC ~ e to •· W ,ua forma, cosi Hm• ,,...&,._.~ •~o per fare un piccolo bUan- que,to Titirare ~n'cmm lrc:lon e da via.Qglo, ma nolod la l~o ta lt-rrena senza rient.,.cre nel- di no e J)OI va. , !';,m:uo a ~ c~n 1 !i,u~a r b~~ plda, cosi lteve e Intonata, ha '/72,,,. lt ~ • t. r.tttu. r, ~e.. & c-~-~ d~ou~~u~::~n!!o~~a u~:r•l~n~~ ~?c~n~~:n~: oJ!r\:t~:n~,1, ~~ : ,rt:-/'~~':n~h=~~1~":a~~n~~: '::,loc°:g l~~ta:~d~e!e,;~:~~~ol: ,ir.e:~~è ~n~ v~!~/ ~ c~~o ;i: scoua e traboccante •• :~:m;.~t~m!a c:dc:aila,d~Ji~i ~ ,..,, frequentazione •Plrltuale Jl •nseunato una co.sa /onda.men- o lo propongono, Vien /uon a Jongc) cl parla di cose vi.te .stC1'o della Gratla, ma io sono PRI MO iU AZZOLAR I tendo. Nella sua ansiosa, e in- -. fatto è che con G. blioana ·,em- ;aie: «cercare, non re.stare ,ul- -------- -- - ---- - - ---- - - -- -- - -- -- --- -----1 quieta petulanza, è 11 caraue- pre procedere a piccole tappe: la conqulata del giorno »? E' re della ~ua vocazione, li ri- J?,-.;..,;.4 ~ r.n-- 2f .h........- 4' 1/. PELLIZZI lo non conosco Glde: non un libro, non un ,aggio, nem• meno un breve f)(l.tso citato da altri; con/u1amente 1'1· cordo uno o due tUoll di ope re .sue,di cui ho sentito altri parlare. E' una lacuna, ma t po.esaool •plrltuoll sono /all• anche df lacune. La pittura « tutta piena • l insopporla• bile. Debbo aar,iunoere che. come ml avviene per molte cose che non conosco, lo nutr o una .spiccata antipatia nei riguardi di Glde e dell'opera , uo. CAJUMI Scri,.si nel Pen11terl di un liber tino, che Andr, Gld1 uolevc fnsegncrcl due cose che non c'intereH ttvano: U Van r1cio, e la peder111Ha. Non ho cambiato oplnio ne, lt gludltlo può ,.e, lart tnl quale, con l'aooiunta che nel 1940, al momento in cui la aefaoura .si abbatteva , ut suo Paese, André Gfde man cò di ooni ,..ea:ione viril~. e /u /ra I tiepidi, e i f!acchi ~AVINIO Non sono mal 'f'iuscHo a. leogere libri • creatìbi • di G1 dc. Ho leuo i suol dlaYI, e con qualche <gusto. Per me, I un giornolì.110; un gior nali.stata che opera sopra un piani di c,iornolfsmo phi va,t o: non parla del pi.a.noMar1hcll e di Jnol"id Beroma n, ma di Nletzache, di D01t0Jev1kl, d, di Chopin. i bflancf .sono ammes,j nel giro QUC.slo che / or.se 110n dobbiamo s e Il o Il h r u e era n Il o gore QCIIA~OSO ~~N!ind~~l~l~bsJcl d! cinque, dt diect anni, egli, perdere df vi1ta , oogi e ,o. n;Opri~ando~Ore eall teme dl c10C, C troppo direttamente pratutto, domonf, qu~ndo /a ~coprire un'anda tun, t' dei rt"- comprom~110 nel nottro tem- cri•I dell 1.'!/luenza g!d1cna ,ard sultatl troppo tmpasslblll, r.on P0 p,rche . et •i JX>Ha Uber!l,:e ancora pm /orte e di.lperata. eslta un momento a .spingersi :a J:i~~o :~aft::, d:ll~a?c~1~:= :~: ch!a 1 e~t!~, nd :n è ~:;~r~l /~: ~~l q~=~l;hro~\::!:~~o~ =~anc~~ quello eh~ c1 ha dato. Ci ha Ile e che llmUava la lezione I h • h1 • t h pace di ridare alla .sua espre.s- da10 e Poi ha. tolto, ha parlato a una serie dt ammonimenti e ' I I o e e e stone una vena di patetico e di e ~t ha taciuto, anche .se '?'eies.sentiall ma era anche l'unico disperato . La .sua Inquietudine suoi contln_uf ondeoaiamenti e a parlarci in mezzo a tanta aen- • • • è cosl rl.svcgllala: e cor.fl.da di ,ielle su~ r1cerclte •fa ,tato pa~ te inutile, o per lo meno dl- comunicarla. drone d1 una lootco centrale, d! stra.tt « e noncurante. E' ctalo , . Per confondere la nostra ~hel~~n1~ 0 ;:u~~or:11r!P:,u;:ri=~~ ~~t!n~~ 0 ~:;~~~~t;t!!,~fa:u:' '~!i toc~ ,~:: r,:,~hr:~~;a a~:fe,;:,: di ENRICO EMANUELLI ~~~~~r:~~n "!6: 1 !f /'f~~~i i:::z:~fl~e e~n :tr~~~~~: :e, che .siamo .stari educati in vezzi, deoll accoroime,ut di /Or• fu quella ~I visitare Glde i,er fnterrogatluf, Ma anche con bile, egli ci .splnae allora a ria- ~~ :!~~~ !!~~- ~~: 0 ,~~~t~ai~ !:~t~· i d:fodiO~P~~:e~~:ebl: fonapelr~~;:~s~~e 1~::~ !: 0 a ~~:: ~~::-~::,~~I s::~e~d!u1a tr~r,:~ i~r~hr~~.::;~:i~ :f 0 ~~: 0 ~~: ~:m!'~;!•r:r crd"e '!et?a'a~c: :~deuc~ ~f 11 r.ioutiJn.?~1~'1c! per una intellloenza caatta del- no.stra perchè non l olu.sto in- Pldaogine che subito Qllelo dl.s- da del « .saper vivere »: i auol tldiana .speculazione attorno •tra •torla ed in quella dt Co-- anali.si su d'un verso del suo la sua lmpor1cn:a.. f'uori dello colpa re chi bene O male ci ha 11, ed ealf yf1po1e che avevo anni si sono con3umotl fn un a.d un se .ste.sso che Quotidiana- loro che tierl'cnno. ll « pe.,o • La Fontalne. In questa alter– polemlco, ancoratt allo pronu11- dato co3tanteme-nte Il .sen•o uf- ragione. Poi aoalunse: « PerchC continuo rlncorrer.,i di fnqulc- mente sl rinnova ( e valoa l'fn• dl Glde. i da f'icen:anl fn una nativa di slanci sinceri, di cu– :ia pura della « simpatia • era- vo dell'fntellfoenza fl 1c 11 .so interrogarmi? lo da qua.si ses- tudinl nelle quo[{ 1101 f'icono- trico di nomi, ca.si , pen.sleri zona rnu ,eareta della .sua ope- re generose e appa.sstonale, e vamo in grado di mlaurcre l'eco, della resistenza. L~ reslatenzc 10.nt' anni 3Crtvo e, .scrivendo. sclam~ gran parte della no.stra del Jou rnal), .sl .sommano altre ra. C'I u n a •ua doma nd a: « Au di strate1le mentali studlal111!– fa forza, l'!mmedtate:za reale a.l con/orml.smo, que.sto sembra ho .sempre T"ftpO.slo a qualche comune coscienza e lo ,carto esperien ze e,te Uche, morali e nom de quel Dleu, de QU~lme, dl una co.sa sopratutto egll delle .sue proposte. Da qualche il orande titolo gidiano e la- domanda •· via via operato sui nostri ,en~ politiche. Eue colnvoloono co.ri idéal me de/endu -vou, de VI• prova la pena, ed è del te_!?',po anno G. . è e11t1'ato in Quella .scio da pa.Tte i 'f'i.tUltcti per- E' ormai luooo comune, par- tlmenli deteriori o .1uUe tu,fn- dc vicino la no.stra ,ten a e.si - vre .se!on ma nature1 •; ed è che passa. La morte, egh sa zona pencolosa, la zona della /etti dello scrluore, dell'lnven- lando di Gide, dire della auc ghe di qualche ideologia. ,tenza intellettuale da non la- que,tc che .-i.suona da un cap0 bene, non • morde • i suol so– glo:ia ~/Jicialc e di qui il ri• tore letteraTIO. CON'ettore del orioine e della .sua educazione Come ,ion rlcono.scere che La .sciarci .sempre fa poulbilitd all'altYo dell'opera oidicna e ftsml morali; ma la aludlca co– sch10 di de~ormare le aue pa.- gu.sto, .secondo la bella de/I- prote,tante:, eppure 4! questo porte étrolte è la critica d'una di un e.some lfmpjdo, gid fuori non con il tono d'una velata ao- me il termine certo, oltre 11 role, i 1uoi atteuolamentl, la nizione di un orande CTUlco,lo ,fondo d obblloo per un ,uo certa tendenza mi.stlca Isabel- del tempo. pral/atlone, ma con quello q~ale la .sua an.sla di ricerca, .stanche:ta ,tessa. dell'ctd, Pe1' ri ma nel .1cn10 di un'fn/or- ritratto morale: di qui la ne- le d'una certa /onne déll'fmfllo- Ci .si abbandona o cl .si irrl of- d'un Inulto alla compren,io ne d esperienza vastamente umanla, ~~ •~j 1 P:~~~tig;e i:i;!~re 0 ;~;; m'a:ione a tendenza .sr,irltuale. ~~n':!si:~t~n•~::~a; ~e:z 1 ~u 1 pr!: ginaiione yomantic~, la Sym- dfsce in un lavorio mo.s,o dc della • quanUtd » di mf•lero di ~ne~~!ms~.ar~~!:~·u~a J\ 0 ~~~rsf, phi 1"Clta1'e ancora 41 di fuori, Ed ecco che 1famo a.Ifa ~era pr'ia co.sclenta, df quf U Ticor- phonle pastora le duna , /orma di,pa ratf intercuf: J)81' que,to cut è caTlcaooni preu nta uma- dol)O Il lunao momento della non partecipare al oluoco :n /orta dt G., In un i~mpo d1 Te- rcnle ra!lellvno tra l'a,pl- del. ment!1'C a .se .1tes.so, 1,Jmmo- Yaramente chf lo ha_ ofudfc4to na. La domanda chiede dative- meditazione, come uno che si modo co.si aperto: ma sono 1"a-toriche .stanc~c e inu~flf I o di razione~d una fdeale purezza rah.s~e duna /orma dcli lndlvf- o lo giudica si trova 1n un pcr : ro • •olta.nto compren,fone, diriga, .so.stenuto da una spe- alonl tropp,o priv?te e fmpre- :::~f!~~1n!~rc r~!! todc/l u~:gbi~ _ eco del purftanf.rmo - ed !:~~:o:d ~ntu:.,,,!~~!~fa: l~ {:uri:!!~ ~ 1 :C n::~"a f!~: ; :d parchi egli ,teuo ha , crltto: ranza, verso la verità, onate ancora dell attaccamento e del ,ospeHo Per chf va a.Ila Il de.siderio di Ylcono.scere la !aie lfbeYtd tende sempre ad è anche t'Indice di quanto egli • Ceue donc de bl4mey ce quf d Insoddisfatta è !;' Ìuad ten– dclla passione. E' fatale che a deriva e non· ncon?'cc più il proprfc /clicitd neU'abl>andon~ una /unzione critica, a .sorrea• rifletta l'immagine del nostro dli/ire de tot». Que,to , il me:i~~elltu~~: 1 ~eslu::tfone~ i!;, un certo punto la voce df u!1~ ofuoco delle cose, l l uUlmc ,pe. sensuale delle Nourrltures tn gere l'uomo tn uno lotta dilln- tempo. E vediamo: Ja nozione vero Initio del dialogo, anzi sua pascaliana co2:1enza è una fl?Jrfto che! cl / 0 gufi;f~!o COlr -ranza e Qut /l .suo e,emplo è re~ ~· j ' tere•ata. dov~ alla /{ne cl •I che et diede dt ll'atto gratu ito det dialogato df Gfdcr:e chi non forza che :,,J svlluppa fuori di j~a:e cdI' co~dl;f:!e/d~~~:~ d~ otto, C dt aiu_.o. Anche s.1, ooal [ (.,, 1 ! j~!' ,r.gc ~(t~ei;::,~! ( e~~ può trovare, .senta alcu,e. Ylm• 110 pe"l'duto di aplendore7 L'~n- lo accetta f In malafede, ognl regola, e spes.so, anche, 0 ,uo meTlto va detto che "ra- la tavola dei va)ori C lr1'fco- ,!:Ione d u ristampa ~el pianto e .senta alcuna gioia, terve nto co, tante per una r10, A meno che non brucino tutte oltre ogni l)dulbllltà dl cnlco– ramcnte ha conosciuto que~te no,clblle, anche .se pe,- molti IOJO dei Cahlc;s d'André Wal- vinti o vtncllorl. (Molti che bfl,ftczlone dell'i.tt_lnto non ha te biblioteche, a. meno che cer- lo. Procedere, quasl ollTe di cadute e que.ste fermale. Si ag- di noi tutto .sembra oluocato ter che .sono del 1891 : « Pour ogol _vorrebbero !flOStrar•l ri - Pfu un vloore dec11ivo1 La .sua U , uof libri non , I p,otronno .se, .sembra In 1ua vera raalo– olunoa che la nonna del « dio- dc troppo tempo e la no.stra m•QpJ')O$er d mol beaoin était volut1onarl, appcnono cl •uo lotta contro H tradimento del Più legoere - un lorno - ne. Non mera vlglla quindi di rio• quf diventa indl1p ,en.sa •gresenza appaia un vitto d'a.bord de me co'nnaltre, et ,Jc confronto piccoli topi in tra.~ cf'f.stla!ie•lmo verto la par ola perch, proibiti, qvarcuno n- turare, J 1 olle 1 ~&lnj' del s~~ bile e quindi il nostro oludizio o.neo. ci der d'al>ord à un premier pola, co.strettt a yo,lcchlare di Cristo non ha trovato con- d d O u mo orna e. e e cont., C orotulto, è /allo di lmpre, - CARI.O BO e?trainement. Mal, je pen.se d sempre la ,tessa cattlva cro,ta). clu.11one1 La .sua ade,fone (!l ln d,./~f'i!e~ ad fnlerviltare ~~e~~lrnàet coc~~~e le;, ~=esn:! '- - - -::: ::: ::::: :::::::: :: :: _-::: :::::::_: _ __ _ _______________ _ 1 d autres dé/aut, J)tu.s .secreta: Ma anche ad una .sommarlo.comunismo è .solan!o un equt- n'llalt De nature peu incline _ ,ouvent ce qui je prenai.s pov1' lmmaofne di Glde quanto an• voco di .scarso lntereu e per il ENRI CO EìUANUELLI à la J"Ouspétance, molns encore Il suo Cosi Sia "d t • . d. e et 01,.np•e • cli PIERO BIGONGIARI ~ot~~m"!n~~éfait~c~!'?d :i:1--- -- ------ - -- -------- --- - ---- l~h1 ~ud;::f~t!~,ra\jb~~él\m~; ~1r:1'!!!~:.~r~!1:na 1~:,ecr~:n~ G . d I F l ~~~!a~:·1~~p~-l~r~o~t t;~~ \ p:~: tre m!• penchant•, ,au,,~l•ait I e e a ran.. a gncr•. Anche Pf!r questo sen- un oout de lutlc et de spec1eu.se '-J tlmento noi crediamo di veder- au.stérité 11, E pi1i avanti: • A lo a m0mentl. dop0 periodi di Vl"4i dire la luite méme blent6t pietoso smarrimento, emergere me parut vain• (...) Il m'ar>- Lo .storia, la ie!teratura, la do lo ,guardo acutfulmo per pre1ente diventa precario, che e 11alvarsl nel mlrag&:lodi una parut ~enMt que le plu, 1age cultura, lo ciolllà di una na~ capire la .sua Francia. Apre un t'ora è male ,celta per tait tede nell'uomo, scosso e scrol- ~~o:::r ét~~~c:~.rd~en 1 :~~;: ;/,~:e ch 0 ;:~:o ~Ò 0 e:,~~: i°:t~~: ~:b~~nf~tb~~o i':fe 1 {'ira~~cee,f"~H~ fa~t;:~ ~~~~~n~:t~:a7:w~ J':e: ~~~~ 1 ~ 0 n"n1~ ~~t~a o:~~n~~~r: poser plu• à 1011: (Ed t, Que- rotta. da aiudfzi che eQulvalgo- 1vltuppo .tefentif!co del XVJU tendere di 'f'fdune la Francia, più inaHerrnblle e lontano. Co– da, la trama spirituale df no a delle esecuzioni .somma- secolo; Gfde ha tl dubWo che di ridur re U .suo pa.1.sato, la me t precedenti Giornali re– Si le graln ne meurt). rie. Ci po,,ono essere predile- l'Inglese c.saoerf; ma non .spetta •ua cultu-ra, a non eurre , a stano la arande opera di un'al- plfc::~e df 0 :~ ~~1~:t~!t~of~~: ~~7~ (e~~~a!~~:;tt~;!~~~ fo i;: !r:an1'~~:~1 1 ~:t~~~a':1.°':~n: ~n Q~·:,,~e ~:a!~,g::a Qe":;Ji~ -~ ! ~~ l:t~l:~~~nZ:én~u:~~o d~t lo una varietd di quest'an imo; to, capo) può e.uere respinto, re: Voi Hagerate; no, lut Gi- Poi lo 1tadlo YeaUfvo si aHe, fl.eile e. suprema umanità. In Pen!o con trepidazione agli et il Y a le modifl.able, L:ac- pro.seguire»), esige dal suoi l'assenza di di/u o al di id .si taolic nella carne viva. Sem- de, .sente Il dovere di J)f"Ote- nua; Il y417ionamento .sl /a an• esso Gide ritrova la capacità anni avanzati di Glde, u que, ceptatlo n du ma:ctlfl,able n ~•l lettori, al momento della tenta: d'oon· falso pudore.' d'oanl mo- bra ed è que.sla una VC1"Hd ele- .stare contro un /rance.se che core più limpido e fUuminan- della lucido attenzione morale, :\\:f~o/.~~'.~; .. :t ; ~:~::~""1 :!i~·.: ~ '°JEJ:: 0 ~i' :~Si i~~:~;;~"i.~~;:{};:l~! ,;: ~~ir,.: 0 ~~·•J:~i'~/~"~,g,,:i•~ [~•:r,\~;tE:':~ "!t i.❖1lr. f~:~~:::.1~g:r?:~~~~:t !~·~ ! :\:~:,j:~;,Hfa::.~n~~ ~~1.::~tiF::h meno di riandare a un foglie\. delle M,edrl, d?PO ovcre sgom• .spondano. Lellorl maiori co- 1:rend er partuo. Co~ facilita . si menti, di pu.uioni, dt (ilfe e di ti.stie.a della Fra ncia. • Benc~e vi I che una maniera di ino- no, Rimane appena un tremo- to aoe.thlono conlenentc questo b.rato I Arlo S' ~gnl t:r~anr me Ciaudel, per dissentire con- ~:~~:~:~: un~c:a: ;~~o"~::.1°~; ~!b~~11!!n:?aet~~~1:~c~~i~:!1a~~~ ~o:ue~~:u c~'!,i~e~~r:ric!·u11~ ~~e i:rt~~kto~~r~:e :~:~ ~ièg~r:n::li 3!11t:11~::f~n~~ :t ~~! 1 d~~: ci~~g;~e 8 r 1 1~~~ .: C! ~•i~dt ~I ~~~ vf~ ~:cetta_~a 0 pe~ !inuamentc dallo suo « bèt.ise •· po.sto all'anar chia morale. men- AndTé Gide è un maestro .sul- come .se non e.sisteue d Yomon- per euo, di amarlo; e perxlno temente Intellettuale . Una ru- non raccostarlo all'aria del- modlftcarl111. Egli. movimento Invero per Glde sentire e so- tre ,.acchiude t'a,piratlone ad la via della compren,ione che !icismo e considero Lcmcrtfne delle maniere che ,, c•cludon rza, che cali tenta di spianare. I'« nutomne. g!dlano nella viti.le puro, non può acceder(' pralutto d1~sentire. onde tor- una . vlrtlÌ eh~. non soddil/1 la !o,:~~~~~111.d~,::: 11 ~:rn::o~ i~ fa HF~~~c1:ee .,;~1r.~~!~n~~:ue dee; l~~Jr. c.o:,r~=lt~iv11i~.:.ccc::i ~n:~~ap!:~:ld:e::n,1.1:zz~imd-l ~l~~le«~~u11i1!~c~a~~e ~~t!it:~ :ar~':bht~1s!a:~a~, q~e~:: eC:n~~ 8 1~~:;,g~lq;:~!~• :c~~~d~~~ ~=~~ Plg_rizfa _quolldutna e che non rlodo trl.1tin lmo per il .suo pae- .sl !ml':°rtantl come Mlural che del partiti che allora •' /orma - 11Pttua1enarlo, " eul ha deciso che ogni mlnulo non va per- tinuu preiientn o ae volete !ne• ~Hre). equidJstonte. si rnd uoi O formule di abusala 3e .,contWo, avvilito . .solcato da t.:0t (e ad Ab,t Bonnard che no occu•o l'ahro e lo con1lde- di attingere nncoro In s eran d t è è t t i t bldato enza (e duns la nature la tionquillltd fntcllettuct e. Gfdt>odff; ma Gtde ha da.oli eventi 11 'f'lvotoe Gfde) OPPOnete lo- 1'C qual~ nemico della pntrla· 1:a e vlt E 1 1 ép • d ,'.',,? 0 p"p•e•s um 8 c 8 n1° 0 d"c 0 11'a fine, ,'olutlo,, ne ,e sépa,e pos' du PJERO BIG ONGIAIU · é empr sottratto a quel I t· l "'cc e phì a fon ro Mi .sembra e ptU ti nostro t 1• · , I t ' · a. « ~n re e t mporel .. • ~ SI s e O .s imo O c. " ar • · ' ;: ~r~t~:n d1"~:e;~. "~i!!~,.: et le aplrltuel •• come dl"e u- ~=nr ~f ~ f:. • nci;sgg~t~~!atir~ ~o~::n~;~: :S 1 !r~~ ~~ne•::i:~ ----- ----- - ---------- -- ---------- - ---- - - - --- --- - ,ccondo la .sua /orni.azione I na volta. e~II 111bene per chi batu perchè Gide seguita a. ri- problemu di!i:tinto dalla solu- D 11 d LA V I TA ,uol ous~I, ' ,uol fntereul,' le deve optare. Una punta di or- spettare i t~rmini di oani co- zione ,o viceversa. Dunque, tm• a a eo1·1·1 spon enza ~uc proprie 'idee si uUacca a ii:ogllo, un ecces!IO di fl:ducla sa. E' ancora riaffermata lu poS!lbllltà a cedere al rimplan- tal J)Clrte deU'fn.sleme, e:~lu- nel prestarsi a code.ste dure sua giustizia-giustezza, In un'a. to, fnutilitil di .u~ futur o pre- dt' nd0 tu'.Lo ft n.s t o, n tall mo- prove, a questi infernali espe- ria che nntrtbbe anche cedei:c vi.lito o preved1b1le. Ma que- de[l • 't :'a~;"~;~,J~~~~zl~~:t~r!~~ade~ 0 rim 1 e~t1 8 , è qu,110 che un poco a un'Jmsoddlstnzlone d'alt ra Ori • !Il'«aria •. il pensiero divenuto (J I a n d e I- G 1· d e o spiri o nostro genio attraveno la 310- I U, b . e dtl'IIUrba. tJn cuore aine, non all'Insoddisfazione pu- fervore, li possibile ndcmplut o, ria, 0 anche a tal. po.salbllltd cosi lncrolloblle, e ft-rmo, du- ru (11 Glde Eil~ldevc mantene. quando ,1 collocano In uno è l l latenU 4 cui si opponoono Il rante tali scosse. Vibra come re la sua equi swnt o ,oston• storia, quale « colo~e » acqul: ea a a rispetlo della tradizione del un cristall o urtato, che non si llUle per capire persino tutta stano SI rivela, 1opera 81 ~ lemporls acU •· Gide ,l avvia al Incrina ~~tadrih m~!~~ 1 !fo ~! 11 d1 ~d~~~ ~!~? 0 ~~~"~: ~ ~ 01 :p:;t~: 1 ~e1~:: Alla fine del 1913 PauJ Claudel SI mostra preoccup:uo G.. e d . co:~; eto,anelF~:~:~:nua:~i.:u~ Nm venuti a questo momen- motm.are oanl momento. ma dl"~plmf'nt o della propria !un- a proposllO del libro al Quale Andr ~ Gldc .sta 11:\ l~YO- 1de a lau el al c o1·aug10 ~n i/ugge a J)Unté di sciogl_ to della storia dell'umanllb, per non c..idcre alla convenlen- llone: e•1o si è legata a quel- ::~~o 1 !~ 1/l~al~ ~ ~~noannr~o, ra~t,ch: i~ ~f:~be C~~~~~ei;/ 0 \j ~ nl.rrno, ma .sono dei net che non stupiamo di questa co.sclcnza. za d1 esso bensl al .suo midol- la unlv er•ale ultli!a.s che, rl- titolo delt'opera I Les caves du Vallcan• - teme di Firenze. 7 mano 1914 o//u1cano U rfoore loolco drl4 del suo tormento, senza com- 1~~1r~IJ:~l;:a llpc~cehr~ d3;:~:: ~~r!~•1~'111:g~~uf1f:el~~1~::::~c;;;1i ~~~! ~: b11 le PJc°r1!6 1~~ ~~'reso~ 1 ~o t~~~tcnc~"~~~cr:ar!~b; u~ra 1 t~ co: ~ =~:e dà~~~n~~~e~: !~u: 0 a; ~on: : 11 ~ 0 mfc~~=. di!o:~: ::,:. 111 °~!:~o 8 ~ 1 r~~::a~:m~~~~ e~; l~ t~~rft~~ ~n!~ ~ e~::!cl~:;; ~~~;;;!~~; 0 ° ~i:ont~~~:els:~ . dellu .!iua vita, ,anche quella prlo perchè si è compleuunen - tata <'On Quel sentimenti di 1enereua e di rlspeuo, che porr e un Istante solo che lo ml cl .soltruua? quanll, e quanto sottili sono l pili del nostro, senta dul>bfo, pre modo di placar si tn una 'drt'nlt à, 1 In un 8i;~o e~~ f 1 te mimetizzata nell'og~clllvl - son propri a un cattolk~b7I t nella Nouvelle Hevtit M1 fa molla pena che cl 11a un equivoco tra noi: ll1fl la modi per cui, riponendo un non ha. pre,enlalo co.sl grande spiegazione O morale O rei! r 11 nunat co avr e e so a~ 0 tà E.itlt non pub abbandonarli Fra~ ai/ 5:t1e• v~~cl~~e d~~ 11 g aennal~ 1914 e André vostra lettera :sta creandone uno, polchè in qualunqu e modo suo libro, cl si pub sentire ar- diver1l1d di a1pirozlonl, di glosa LR _,~ 8 motivata rasse n • li !alo fnrmale, convenuto. a quello rhe dice nominali smo, Gkle ç crie •tna nce~sun modo ha cercalo di m~nomare la lo aAlsca, che risponda o non risponda, io presento che voi mi rlcchltl e offl.natll) forse nes- tendenze, di mcni/e1tazlonl, di zlone· 11 suo Jfu g a- b h~oqu~,tnd ~rstro te~~'j°m~:r 1)01chè delle cose (oggeltl•s~n- dlanità del Pontefice ritiene In coscienza di poter laaclarc a1ud1cheretc erroneame nte VI supplico sollanto di con, lderar e suno supera Questo testimonia- ,credi Ed d prorio cii ~~e fu ierenità lnacce:Slbtr'a~•\ nello an °'' 0 a a uce • t1mentl), malgrado la sua e u- l'eplsra r~ tolta dal!:« AnnO"lte ratte à Marle • Ma ecco questo che lo amo mia moglie plu che la mia stessa vita, e t da tutta I sua 0 ' era· la vita 4 sua comp es.sa e e:za. e e puro un11mltolo:ua tecn ica, cioè chi- cad one ~lmbollsllca, ah preme che la lettura dtlle .:caves du V;itlcan •• pur nan rive• che non potrei perdonar vi qualsiasi Resto. qualsiasi parola che O a P • 1 Chi dfrd quello che la 1"appre- spirito , un J)OCO cl lm-oazlenta. nata a compensare le noslre oltre l'mvotucro simbolistico la landa a Paul Claudel Ja mlnlm11critica riprovevole nei potesse attenlare alla sua felicità Detto questo, posso al!er- dello spirll o è .sempre ea:ata senta meglio'> Re o Leoc7 Confessiamo, tuttavia, di am- !Mufflc1enu- a un certo punl!) ostam:u E' una sostanzn senza rlauardt dell':mtorltà ponlltlcale, svela tuttavia talune allu- mar vi che una conversazione con voi me la auguro ardent e- al corailllO A un minuto, con- Scelt lcl.1mo o Fede7 Roman- mirarlo. si è resa l:iutonornu e non piu ~o-~e determinat e, In un certo slont a del costumi, cti'eall non può che riprovare SC"I mente da mesi, da ann i _ benchc II iono della vostra lettera tlnuo, inesauribile coraggl~ an- tlcltmo o Cla3.sicl,moP E pfu !IU'<'lldwrw tende o !citare I uo. ilCOSO 11 pensiero gtdlano ogni za riserve ml tolga lu speranza di poter avere consiglio da voi. Ora è che dl fronte a se stessi. E ben particolarmente in letteratura , "1 10 a unh de!!tlnot m[erlo?, 1a suo· 'storzo è di monten e-re ull'omico che sto parlando, come parlerei dinanzi a Dio Non lui, Glde, che di Jomes Joyce men:;re c~ per altri 1:csf, m\ GUGLIELMO ar si c e non cn I P u a opcrto questo !lus.so noumeni- ho mai provato desidct-lo per una donna. e la grand e lrlsteu n pub dire· « Il n'est pa1 malalsé sem ra e e un accor O qua.1 P~~P~i~ virl~::~I~ iu~n':: 1 ,~ ~: co che non può rapp rendersi Cl I } G'd della m1a vita è che l'amore pili costante, PIÙ prolungalo, Più d'ètr e hardl quand on est jeuoe. !~o~r~:~ ~e 31 a ~: : 0 ~~== ~n~ : ~,r,.w. eh~ ~;a' racco"lie-ndo l'crt' - chr art11tlcamente. moment~ auc e a l e vivo, non abbia mal potuto accompagnar.si con n~lla di clb L'audace la plus belle e.st celle moMns O d Goethe, le ' n(»lre PETRONI dlttl segrctn di questo « nou- ~t':11~ ~ !.ntgiet!~~1~a~:1rò11:~1. c~d1~ ~~1t~~olrJ:.,~~:·r1: areva, al contrarlo, che I amore im- de la ftn de la vie•· ammlratlon 1 .si bilanciano su ve1iu cl~'lSJclsme •• Fran c1i flcheri-bbc,> eliaurirsl, ment re Amburgo, 2 marzo 1914 p Se er vin di uesla Confessione voi preferite troncare I E quanto è ml1terloso e vivo. Montaigne e Pa.1cal, Jnpre, e Ne.s.tuno,della mia oenerazlo- Pun:,te « I Homrnc est A vl"n1r , r 11 vuole Influir e sulla vita I P q ch'io vi chiedo nelle sue pagine tutte hmp1dls- Detocroil:, Bos.suet e J\folll re, ne credo poHa negare d'aver l'ho~,"1~/~~ l:;~venlr d~ 1 l'~or~; «io rsquc la vie est là »· quc, ] Nra::~:e ~:~voC~elo, 1 ~!d~7/;;\~ui~/;:;e n~~~~o d!~ 1 ~w~r~ ,.-.~ j~P:~~ c3i°c~l6r~r~h:re~~/:~~~~:· Jr~:!ii di un qualsla,1 slma concretezza, 11 connubio Racine e Huao, e net no.stT1 ad1nto, dall'Inquietante e spie– ~:;P,m11 l'u1t m:a11i: ,~rC,s ~ne !Ila vitu do mant enere allo N!n sapete che, dof::Osaul e L'immora llste, non v1 è pltt po•• pretesto, l'indecenz a del mio libro per esempio, e non di tra Il coraggio e un prodigio so giorni /ra Claudel e Va"rv '?lamenta .sincero splr 1to dc!– alrll<in ,1. d1 ,1te!~rno, proclama• stnlo fluido nrnnchè In essa stbilc fare Imprudenze? S1 deve dunque credere decisamente, quanto vi ho rive lato ora Se fossi solo, non terrei conto del sen!o di misura «Les éxtrcmr. s Cht dunq~e oserebbe al/enn a- I opera, e dolio i teu a figura di 1 ul /unite l'Mrt"nin dclii .!iUanon dcbbH nm :mere soffocato t:ome IO non ho mal ovulo /are che voi stesso .siete parteclJ)e disprezzo del mondo ma sono sposato. mc touchent •· Te che luno rappresenta la Glde, tnscgnamentt t quali pur ;; 1 ~ Ma l'r,me non rlpn:uir la ,,uanto contien e di di~lno. Et di queolf spaventosi costumi' ff1Sponde1em 1, dovete farlo. Se Riguardo al male' che. secondo voi, fanno I miei libri, non Non c"è scrllt ore, to credo, Francia meolfo dell'altTO e che apparendo fn un primo m~men- ét tut to li suo si!ltemu vnale, ... w, stcut def • Ah. P\II IIIC racclc, 0 .se non .sarete a.s.solulamence limpido, saprò cosa devo PoSSl credl"rcl, da che conosco 11 numero d1 coloro che come che non abbia da apprendere il nostro genio sf .sia e.saurlto to anche contra.stanti oli uni t•,mr non çaplre che ,,... 8 e rnon es1,rll la1s'ler tomb~r se!! pensa re .Se non 1fe1e un pedara.sta, perchl questa .1trano. pre• me sono soffocotl dalla f'!lenzogna del costumi E non voallate persistendo nella leltura di In uno .solo /Ta css:17 •· con gli alh'I, han no contrtbu lto. , : ,nwn te l's: 11r.a • In cui pu() ldées mortes! comme 1arbre dilezione per un 101 genere di .s011oetto? E se lo .siete, dugrn- vedere In questa frase I appro vazione di qualsiasi C05lume, ,. Glde Qua11ll di Questi lnterroaaU- p,u d'ogni altra testimonia nza 1 \• \ 1 ~1 t11I mmmm r11 ultrltri ~e:ii feullle!\ flétrl e! Et .sans trop zia.IO gucr11e e non .sbandierate qut'.t!0 abomm10 Ccnsuftore neanche d1 qualtiasl de.su1eno, ma l'lpocnsin ml è odiosa, e SI) Rendiamoall omag; lo. v( p,otremmo proporre anche di que.sli ultimi cinquanta anni uu 11 , <' Hl ...n1) vitale- the è ,1f: de rc,1tret, s'II se peut! Cel• lo .11'1nora Glde, con.suUate la parte mloliore del vo.stro cuore_. di talunl che e~a ha ucciso Non Po.SSO credere che la reli- La .sua presenza In questo se- pe,r la. , ioria d'ltalla, lontana alla no.stra formazione , ad apr,,.: 1, 1z1111t• :11t•s1ud1 Dlol E \t>,; ,tnm lh ~ÒV<' s·cst rt>liré<' Non v, accoroete che vi perdete , voi .ste!I"?• e quelli che piu i;ilonc lasci, da parte quelli che sono 11mlh n me lo non posso colo è una di quelle che pl(J e recente' Tutto con/tuilce nel cl a quel ae,a"° PIii univen ole ~I\•~;.~ 111 ' , 1 :~~:·: ! 1~~; 1 c ,~~; 4 1, 1 dlsf~ l-,\ '.t1l'I, nom dc Dieu• guc~~~l~ ~e~'g~n~o~:~a'~~~rf~: ~~/~~:ger~c:i~~r 1 ;lo~~~f,U~~o ,,Cehnea ~ :nr~ ~ra~~~~c~~ ~~~ ~~r~h~~~u~o p~~lu~~~t~trr~~r~ u~lies~~gl~~~\~~:~ltamente gridan o al mondo che orand e fiume che .scorre; ed è della vita e dell'orle che 1"ap, 1 • 1111 m,1 Un 0 111dt1 dies couleuri ! • Ques~u I Jort1· co.sì mc credo di essere obbhuoto a farlo ma dai m 1 e 1 lib ri Non ho .scelto di essere a questo modo. Posso I Europa non può morir e /ollfo voler Ignorare que, io 0 presenta per tutlf fl mcoolor 1 ' ,..,,., l: 11 0 10 non • 1 mentHle f"stellcl\ò. ine lm OH• • • 11 vostro amico rattristato P. A. '?uar on1ottl Gambrni quell'c//luenie. pou o complulo dalle nuove oe- "' l\ ,w 1111 l>in; i1H,; '_llf' lunin !utl 51 la cnrriera PAUL CLAUDEL (Continua a paa. 6) QUARA~TOT'fJ Gt\i\IBINI ALFREDO SJGNORETT l neraztonl europee, BH:i ff l , l'lnévu•• '• .,d .. n, (è ,1 ,uo , modo~ neo

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