Fiera Letteraria - Anno IV - n. 38 - 18 settembre 1949

Domenica 18 Sette1Ì,bre 1949 POETI SPAGN OLI DELLA MEMORIA . * IL TEMPO E LA MEMORIA, SECONDO LA LEZIONE LASCIA- TA ALLA ?PAGNA E AL MONDO POETICO DA MACHADO 11otecaGino Bianco LA FIER A L E TTER ARI A -O Pagina5 Liriche di Hainer lU01•ia Rilke tradotte da Gio~anni Necro AUTUNNO Le fo~lie cadono, cadono di lontano come da vizzi Mti d'un ciel re,N0I0, Cadono, e accennano di no, di n.o cadendo 1 La terra greve, dalle stelle mouenda,. a notle cade t1tl solitario vano., Tutti cadiamo; cade anche qutsta mano. Guardati intort10: in tulli i questa leiie -. li fn e'~ Chi lutt o con la sua mano rtffl , tutto trattiene co11 levar sovn1h1at10!. * IL SILENZIO Non. senti, diletta1 Sofle1.10 la mano!.U ...w, sibilo... senti1 Si ni ova il sofi,rgo mortale r,ur fnd"o, ed esseri ii1umeri oritc,liano intenti. Nou scllli, di/etln1 Le palpebre cl1iudot e nuovi srusuri trosvolatio a ,•. Non senti, dilrtla1 Or ecco le scl,iudo... ma come, di/ella; non sei piil con m,, Uimpronta dd mio pit', piccolo ttJlo nel molle silctr:io rima,re visibile. S'imprim e i,,J dc bile, nel velo corite110 l ui vario remoto, wi /im.;e mio moto. Si levano in alto e scendorto gli ostri 11um 111011 clut respiro. L'efflu vio alle labbra bevande mi emana, e ben ricot10Jco la manu lo,rtaflo ,li chérubi e chlrubi. Mn q1u1lln chd lcmpre suspiro 11011. scorgo gi~ qui-. * DIO, CHE FARAI TU QUANDO SARÒ SPENTO Dio, che farai Tu quando Mrb S/'etllo, lo sono la 1'ua brocca - e se mi ,pruo P, la 'fua bevanda - e se ~uasto divento, lo sono la Tua vtste e t'l Tuo .1trun1e11101 i lensi Tu perdi, s'io mane~~ E tro,i OtJrai t,ir', casa dove franco e n6ettu oso Ti accolga il benvenuto, lo l'Otto il 1'110 calzare di velluto, cd esso ettde dal ·ruo piede stanco. Dagli omeri Ti scivola il gr,m manto . Lo sguardo '1'110, che accolgo sulle 1011 come sopra un c1ucit10 di tepore, verr~ a cercaN11iper ore e per ore, coriamdosi, quaml o il ,:iomo ,,u,ore, .su .freddi lassi, n i,i 1m ca,uu, * TANAGRA Un pup;nodi terra bmciata, bruciata dal sole t,ossellle; a pare clic do,ma fermata la 111at10 abbia d'un tratt o, volgtnle a un gesto che !resta pol vana, A cosa veruna la 1nat10 110,i gi,mgc, sma rrisce l'intento. Uimpulso trascanclcre il gesto no,i osa,. e pago in se stesso riposa, a ~uisa di m ano sul mc-nto~ A lzillmo e l{iriam tra le dita or questa et/ or quella figura, e quasi crediamo d'aver intuit a l'ardenza immortol di lor vita. J\/<1 giova evocare co,i cura , pii', imcnta e co11 1111ot10 stupore il sc11so d<1 lnr già accemta to, ricfr1tdo clu: esso abbia ,m 11ifore alqualllo più vivo dcll'n11110 passakJ!, * MATTINO VENEZIANO Finestre use al regale gl1irib1': o mir11110OKl10ra cib che a volte tedia tutt i, la città che riumce pur che ,m g 11i:: o tli ciclo incontri ,ai palpito ,li flu tti, ri1111scc sempre, e 11wi 11011 è perfetta•. Op,11i mnttiuo le mostra Kli opali che ieri ella portava, e stuoli allt:lta di immagini riflesse a svolar dai canati 4 per evocarle antichi sogni eguali. Poi tutta si concede, e china aspella come la 11infa che a Giove soggiace•. All'orccchic le tremano le boccole sonor•: 1'11'1 cmi in s,~ lt1:u San Cio~J!io 1\fa(gior,,, e al sita mot11l sor[idc 11r 11,tta P.IJ .~C:.

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