Fiera Letteraria - Anno III - n. 30 - 17 ottobre 1948
Domenica 17 Ot.tobre 1948 LA FIERA LETTERARIA Pagina 3 l'vli piaceva la fatica che dovevo fare ogni s1.:ra pc1 passare at1rn\·c1°so il ponci· lo, e più di tutto quel do· venni cur\'are per varcarne la difficile sog:i;i; questo nu aiutava ;:1staccarmi da quun· ro mi an,\'a intraw.:nuto e interessato fino al,Jora. Mi sembrarn di liberarmi; di pagare come un pedaggio che mi desse diritto a rori· carmi tranq1.,1illp. Emraro \'Cramcntc solo e mond•J; rnuo iJ resto rimane\'a fuo· ri, c. anche se mi aucnde\·a per l'indomani. mi concecic– "a a'.cunc ore di solitudine e di raccoglimento. :t\cl!c belle nottate mi godevo il piccolo "iaggio dajla pona ~': ab. mia camer:1, e spc:)~ mi fermavo in mezzo al cortile l t 1 \'~~~l~it~~~~lrC~h~~~o [:~~L I LIRICHEDI DYLAN THOMAS 1 POESIA IN OTTOBRE Era. il nuo trentesimo anno verso il ciclo che si svegliò al mio udire dal p.orto e dal bosco vicino e dalla nva coperta di frutti di mare e consacrata dall'airone il richiamo del mattino con l'acqu,p implorante e il grido del gabbiano e della cor11acc/11c1 e il cozzare dei vt:licri sul muro raguato di reti per Ìfliziare il cammino in quel momento udla cittit ancora addormentata e ava11::.art:. * La mia naJcitacominciò con gli uc~dli acquatici e con gli uccelli degli alberi alati che spargevano ·j/ mio nome al dr sopradei poderi e dei cavallibiarrc/ri e io sorsi 11c!l 1 1mtmmo piovoso e mi portai fuori iu un diluvio d1 1ttt1i i miei giorni. Alta marca e l'flironc si wOò quando prcJi la strad(l oltre il co11/i11c e le porte dc/l(l città SI chiusero mentre la cillà si destava. * U110.,picco di allodole i11 una 1uwola ;:.: e: lungo la stmdc1 cespugli tmboccaJl{i di merli che fischiavano e il sole d, ottobre c.<tivo sulla.spalla ddla col/i11a, erano climi appuJsiouati e dolci cantori all'improvvùo venuti nel matti110 dove vagavo e ascoltavo torcere la pioggia il vcrrtoe/resoffia.freddo nel bosco disra111e solto d1 me. * Pallidapioggia ml porlo e/re s'offusca e: sulla chieJa umida d1 mare grande come ima lumaca con le corna nllraverso ./(I, fosc/1ia e sul castello oscuro come gufi mn tu/li i gmrdini ·, : I della pnmavera e dell'estate erano in fiore nei grandi mcco11t1 al dr /i, del co11{,rrc e sollo la rruvolapicrrad'allodolc. Lù potevo finire la meravigli" della mia nascÌl(l ma il tempo C(lmbiava wtorno. * S'allorrlarrÒ dal litio paese e giù per l'aria diversa e l'a::,::,urrodivcr.•o del ciclo scaltlrì di nuovo una meraviglia d'estate con mele pere e ribes rossi e io vidi in questo cambiare così chiaramente i•mallini d1mc11ticalldi un fanciullo quando camminava con la madre a/traverso le parabole della luce del sole e le leggende delle verdi cappelle * e i ben noli campi dcll'mf"u::;ia che le n1c lacrime bmc1c1ro110 le mie guance e il .mo ,·uorc palpitò nel mio. Oucui emno i boschi il fiume e il mare - dove ml ragazzo 11cll'alle11ta es/ate dr.i morii smurrò la verità della .ma ~101a agli alberi e alle pietre e ai pesci nella mar;a. E il mistero cantò vivo a11cor11 nell'acqua e negli uccelli c,wori. * E là potevo finire la meraviglia della mia nascita ma il tempo cambiò mtomo, E la vera gioia del bambi110·morto da lungo tempo cantò ardeJl{e 11elsole. · Era il mio trentesimo 011110 vr:rJ·o il cielo che stava là allora nel meriggio eJtivo sebbene la CJIIÙ 111 basso giacesse frondoHl di .mnguc d'ottobre. Oh trovi ancora voce la vcr,tù del mio cuorr: su quest'alta collina tra 1111t111110. D \};~~<l~:~~~ 1 h e.t~;ab~11~~~ l-~1:tli Da "VJSIONE E PREGHIERA,, do,·uto J)<'rclò tron:ll'e una 1;oerenza e una coc-;IOnc rort1~~1m:1:de,•t?. se cosl posso esprhne:mi, rlforn\r,-1 per lh1CP mlerne, 11011cedere :1 lu<,mghe senthnentafi. In· \'entaril ogni ,·olt;i un ling\Wµ!,'10 contl– nu~meutc · n:Jscenle da que::;t:1 disgrc.i.:u• zione-;:1ggregazlon(>. un linguaggio certo non OSHéltl\'O sul pl:mo 11ni;ubtlco. per• chi• ,,lentttical('l~i ~n quel rnvto crer,th•'l dJve h.•11ee malf' \'lvono solo per quanto di gelo e dr fuoco portano scc-o. dlato alla Swanse:~ Gr:immt.i.r Sohool. Uu· r.:.JJlle la guert•a J)re&tò . ~rvlrt\o ne!l.i B BJL do\'e luttorù ò addetto al 1erto prognnnnfo. il ml'>nodtrru~o mi, 11 pii1 !n· teÌll;.;ente d'InghilterrJ. Tra l !):lmt :id uccorgel't,\ di lui ru Steph.:-n Spender. A sedici anni J>ul>hllca\':l gtà we~le. a d1- <·l..111nove 11 p:·imo· \'Olumc di versi. :-i!el ':{$ Vinse ti )Jrem!o Osc:.ir Blunienthal. fondato dalla rlvi~ta « Poetr.v, di Clllca• go: du ullora le maggiori rh•lste letlero• rie lngleili e amer\c:me pubb]lc~no le sue poesie. L'estate scorsa eglt venne a pas– sarla trn nol. vicino a l< .. irenze 1 alta villa Pian de' Cerri, :i Sc.'.lncllccl.•e :n·emn,o modo di stringere una dirlicllc .:nn\clz!a a cui teniamo. 11,sleme a George Barker e a David (;a. $CO,\"JlC, Dylan Thoma:s ha ,:,J)lnto l.J .glo· \·une poe:::la lngle~e, verho quel\':itmo~rera che si :.uol ch!umare cli e nuovo romon– tlclsmo ,, che ha occupato di sè 11decen– nio 1930-·iio. d0po <1u.into uvev:ino fatto proprio in questo sen~o \ plìt anilanl Auden, Spender ~ D.'.ly-1.ewts. la genera• zlone, più teorica e aµorlHUca. del '30. 1 echu;sict ~ che ::ivev;Jlloaéco.st.1to !a poe• sia a tUl.:l realtà og~elt!va e sociale. $..: do,•e:.slmo (are nomi per la Sui.I poeslu. ci rlchi:.1meremmo a Donne e a Blake, <>, \'lclno a nol. .'.I quella gr:mde re\'\\•bcenz« della poesia metafisica r&ppre:;entat::i d;:1 C~rard '.\lmlley Hopklns. Còn Thomas cl :ro\'lamo da\'Ontl · a un fenomeno di tn– \'enz1one ilnguisllcu che può farci r:cor• dare da lontano Joyce: nC deri\'a una poc~ia tmprendlblle. dldncul:lta, In cui la nc:::suna p.aurn della gra,·!là e del reali• :.-mo delle immagini viene a coincidere con un sro\'lgllo scivoloso Jn cui e:.~e non si sciolgono ma perpetuamente si agitano e si conwenetr:1.110. ~on per nullu a Thomas si richiamano gli apoc:il\tllcl (Trecce, '.\1oore. Hendry, F"raser. ecc.) che si sono ussunt! il compito di portare su un pl:rno sociale la ps!canalBI di Freud. Poesia in continua ogit:.izlone, d:i un lato e~::-a lambe una mitologia ben determi– nata, dal1'31tro apre freudianamente !l' ch!m,e del mito In una imagery ln cul esso o.cqulsta una Instabile ~1tua1.ione personale. quasi diremmo sl dccongf!• stlo1w iloggettlv\zzandos!, :-1 decongeslio· na della sua pericolosa oggettlviU1. Ve- Doppio il capodella prcglrierae ardo in 1111a bencdi:ionc del sole improvviso. In nome dei da1111nti vorrei tornare indietro e correre verso il p{lesc mi.scosto ma il sole sonoro irradia il battesimo dal ciclo. lo sono scoperto. 01, mi bruci e mi sommerga nella ferita del .iUO mondo. Il suo lampo risponde al mio grido. La mia voce brucia nella rna mano. Ora sono perdwo III colui che acceca. li sole ruggc alla firrc della prcglrrcra. dete come l'o;;gettl.v1tà st tru~rerh:ee \n um, cond!ilone 111!lerl: tr.:i cre-J.lura e creozlone viene ln questa poe~la p1•ocla• mat:1 l':J.ilsoluta identità, (' l"lnquletudlne 1,erde Il ~uo dc~arroi mom le per non es, sere :dtro <'he questo moto dentro un unl\'erilo or;:.'.lnico, è un'Inquietudine se– nct1:::1.Dunque solo un llnguugglo ln con• tlnua ten~lonc può aiutare que~to pas, saggio dalle ten~I.Jrc alla luce, anzi essere questo p:issagglo: è la poesia stessa. 1n quunto tale. la conquista di un ordine alla 1n1ri con l'universo, non un ordine :intlciputo o r:tardato. In questo illa I.i profonda organlcl!il dl questa conoscen– za. l"oscuritit di un tale lingu.::,ggio non è che !'Indie.:? dl una verll'à non al)l)an• donutu nemmeno un istante per procla– mare lo ,·lttoria dei sentimenti tndlvl– cluull ~u queoto oggetto,soggctto {o Cre:i– z'lone•lo). Verità corne ritmo, tempo glu• slo. Anche alla lettura. dentro una e mol• lt'"aa e c1uas1 untuosità come d'olio ~ou• ,·1s~hno • scoppietta un'lnwerlosltà. :I fuoco d'artlllclo di una lingua sottomes:rn a questo ~uo stato nascente e volontario; una lettrice rl\fficlle e \"lziata, Ecllth SllwelJ, k st: ta atlralta pr.Jprlo da que– sta .-untuo~lt:.ì •: e anche noi dobbiamo Indubbiamente ammelte:-e "che quella • morblclezza e IXl~loslt:.), • è cagionata dal cuore,. 1x-r u~arc uncor.i termini leo• p:1rd!:m1. ma rlobb!amo sopratutto rlco· noscere che li •cuore• Ì! appena Il • cu– vallo di 'l"rol.i, cli quesla poesl:..i. Solo questo cosmo freudlonumcnte permeato dall'io può uttlngt?re una qualche luce di cui a11cl1elo conoscenza lndlvldu:lle sem– bra tingersi e In cui In quu!che modv rlPOSare: ma è hl\·ero un riposo tot.Ile, unu conquista totale: nulla Ì! rima~to fuori eia que~to co~rno ::.ungulgno. E" una poesia prorondamentt? cosciente, che ha rasentato Il surre.Jlhmo senza cadervi. :,I surre::illsmo op1>0ncndo <1uesta lnteJll. genz..1 t!slologim. perchè !u sua stcs:il:1 organicità non pote,·:• permettere la dis– soluzlone del soggetto 111un oggetto che vale\'a· solo per quanto quello rlu:-;clva a mo.ntener,,\ inthnumente coerente. Quest,. 1>oesl:1combatte su due fronti: il disor– dine soggettivo, Il disordine oggel!t\'o; hn E'. dopo EJ:ot. (or-.e Il più lntères.;;u,tr– pceta Inglese c0ntem1,or:meo: c1ue:.te. non traduzioni. ma tr:.1.:;crl1.lon1 cli sue poesie (du Deaths ancl r;,,1ro11ce$: credo che. <'On questa J)O.!sw,poco all:-o sl;i po-.:-iblle f:1re per trarla. come e~trarln. rial son 1-(al!cse di fuo(\)I \·,.\JgJno come pegno di :i1nlcl· :da di un coetnneo lt-llhmo. che pei· av• ventuni si t:-ov:i' a f:lre lo st:,:-,;o 1l\f1it11c ~P..::t!e'.'",.. 11te<::~Prep.'.lrole per r<.>il~1re alln pari col ·mowlo. Sf1111111re h•"'·serc fii nuovo il ravpr::::o (delle /IOMIC l/J11ciatc dai morti che. net loro r"1111>o [se11:11l1111a, .\"011 hanno t,l&oy1w del calore delle [JJtlrole. l'rEIUJ HJGOX<a.\HI 01••:rn:· 1:i!Jl,1""" /'()t1,11, I.On(lon. 'l'ht l'rirtune l':,.u. 193-1: r.,~,,/y.1"1cc l'oe,,,s, l.on( lon. Jltnl, 103&; 'l'ci, .'>1,11,11!1, (1ue~l! J)rhul lrt ,ou,n\ di •·~r•! fu. t<,11<, rluujtl pt'j lii Tf., ll',-,1/fl I l/rtall1t, pi1',loJc;11t'} hl .\1n,•r1c-, Jll J~rnc• l.au .:hlln 11cl l959J. '1'1,r Jfap uf /~ne (H,~C' lln<( prn,c) I.Ondon. l>c11t. l9l9: f'or. lr'llt t•/ f/1e .I/Ù$/ u a l'uuU!J IJOfJ, Lm1don, Uent. lS-1'1: .\(•(' /'uc,,,s, 1942: /Ji;a.1/,11111~ Y.11t,·1111 cn. I.on . d.:.n U~nl, l~¾t: ~~frcltd ll',itin:11. \11110,1uctlon by ;~1, I,, S•H·uty. Xtw,\".:.rll •. \ Scw U\rccllOnc !look, Tl!.\l)lJZIOSI 1n !tlllllnO: li Nli/Of'lre (dl r,,, Jla11 OJ IAre1. di 1::u;enl<' \'ll']ue:. • Il )londo •. 21 rug\\o 1945: /'(leli(I "• 7. f've1111 11, 10. dl :;a]. , ..101c 1:1.-atl. /'<1,e1io 11. 18. ,n Hu:,n:rrQ o,:a11<10. (dli /,"i-;lol.-,•11 l'O(,..S). 't•,,,,.. 1a•. lii.I\', ~eflnl\O I~: Qui,,l:i J,f'Jtila. (da t:•:1t.lfr11 l'utml), di fa,.-e, n\o Jlou1a·e. • I )tondo•, 2 11111,-,0 1916. /,a 111a11'• c-1,,e firmi, /11 co,10. di lhdo t:ul?,nbl GuMolt., e Cro. IIICh•• •. 2 110\'rll'lbtc,. \!)J(,; I.a U1v(1/ình111~. /'Ot1lo 11. ::, f•orsfo n. 14 (,1u~1le u1tl111e du~ d:t t:i:1/detn l'ot111S1,l11 me111r,r1" <li .11111 J,,,wr (I.la T!,,e 1/ap uf i.lJ1,e), d! f!lflll.(>lr 1,1'. C.l\Uli< (("'" l,11(\ '"-!rlLlA•: nib. b!a e f',c~•l, '" /Jt,4.11,, 11,-,.H~,,. e SUJ ,, lu~-1\o. •cttem!Jrr 19H. / • /".., a guardare l'impassibilità ., ~ o la luna inondare della i,ua .J : ,t,, ~ pallida luce e ra;liarc cli corte, mcttc\'ano sempre un La. finestra della mia ca· sull'ombra fonda che fact .. camo pas:;arc ombre di :rn· rras~c tLJlta la luce Id <iclo FU.li\ L\ 1•11•,1•11~s~u es mon. ~ , ombre _lfasparcnu e fonde po' di sgomento nella m_i~ mera si_ :1pri,·a ~ullc dipc!l' va~to, o~a con l_o squallor~ celle e di suore; ~ qu:llchc Quando inrcce non era co ~7.~r~ 1 c-,'. 1 :-~; 1~:,..;;"' E}'~~;~i.,~•,?,,~ ·semp!irita commoi:cutc della tomba di Paul Valéry a SiJte, quel piccolo mondo con C?1:ripagna. e anch~ le \>Il! ù~nzc d_1un gr:~nde collcg_,~ dc1 ra_m1 ,.'lpogh,. gcmcnu volta ,miracolos,unente, ne s1. e .1llc prnnc not..: che .irìi• u, ,,... >t, lf'111r;11 con; ,•:ermi comu 11 i. la crc,ce e oli a,iclli marini, co~i le conme eluso. cl!snwolrc e use agh alloggi dt fanc111lle. Erano coi:uu sotto 11 ge.o o stillanu cli \Clll\':1 il can10 bianco ddle ,o m1 affrett.1,0 .1 ,:l1,1rr.:rt· * t· uic,fp ru,c-i, .. 111 lhi:1un ,intr• f!lrJJlluC di f~rro ci11,!11!0 e dl porcellana . .\"on _p11ì solitario Credo anche che qualcu- occa:.ionali di,·cma\·ano .fr che :;bocca,·ano uno ncll'a!· pio,:;gia. , uwisibili fanciulle. porca e fincstr,1. la si 1111. 1 r.a 10 e T,tot1w11 t1~1 """""10 11,m. ~~fl,•.:.~i;:t·rr:,:,,t'f:t:or~;fl::.s~<f./~~gft,~~ 11 ~lat\g;, n;gcfi;~grig no dei miei \'icini; forse lllOrOse. f:ra _allora che l'av: t_ro, ma qm,'.l«;>che arrÌ\'.t\':I Questo pezzo di tc.rra era Singolare era J'~ffcno ,I! p1omb,1,a lll ~Il ~J Cll✓.10 ,1s ~;;~~":;~~i,,,\e,/ 0 ::~ 1 ;:''u/!cf.'. 1 \'i'"",/:::i. e ai pielo~o ;:ma11110 di questa ·maara Immortalità- ne-ra e qualche donna,. 1111are~sc n::1tura s1 n~lll<_>\'a\·a. ~pm h_i!sotto l.1 nua. fìm:stra era. complc1amc1~te abbandonai,! c1ucl cauto, souohn:::no _da solu,10_.prop1t:10 anc:hc a:,,., aq.-r,..a eh~. ,,_r 1,11.-nrr~ •ui11 1,w, clorata, co11$olutricc d~~gustosamente laureata, che della sopr~so_ nelle mie con!cm; ,•o,t.t, _e commcia,·a di I( ,a ptu che _un comle, un ;·asto e. ne:;suno v1 mcuern !n:u lunghe pa~_sc e da note fcr· su1c1d10. , 1 ~:,,;;~;,m~;;;;- 11 ~~"" 11;.;:,:~' 11 ,"~•~;;.,,;! n:o~çfa ..;m• .:.tn~. 1 ,1r,terno. lt -~ bit t l 1 pla~1om; e questo, a5,s1cm~ perdere della ::.ua banalltft· campo I!lcoho, ~IO\'.C Ierba piede: ne a\'C\'ano domm10 me. che g.1 dav,mo qu:ùche (L.a lluc ::il ()rossimo numero) 1 1.,.mat"" ,J.,, 1 uic,r11 11 11 ,.;: 11 ,c " vi;ro 1 ~?,•// c:~~~ 11d 1 ~ 1; 11 ~ 01 ';g. % 9 ,:ar~~ ~ 110 /f,~ 0 ~ 0 'l!lC pmi O :i)l'abitu<linc di fare cli no11c :.e ne a,·crn. Del res~o 10 cresceva m ,grnncl1 crnffi,_ che a:.soiuto i_ga~ti. in caccia di ~osa ~Il cc1~o e :-~\·cn~c <li \!~;·";~n~"",ri,,,~' -01 11. "'"'w ci,,, .._rcrmt. }>acri. p!c 11 i o.· 1 mJeiL 11 an~_matillre, ~1orno, d~,-~,·a a_\·crmi fatt~ :t\·c,·o u1~ grande mpcuo seguendo landamen.ro 1rrc· !~cc.noie J! giorno e di amo· nnpenoso._ Esso m1 arrivava ~~- ' I-royme11~ t<,rre/l.(re 1 0J}at 1J la lumnrc, la fama di upo smgol;are. 01 \)Cr la mia c:1:-ae ne ero gc· go!arc del 1crrc110, \'I mct,c· ri la nouc. da un chiaro monrlo sco:;o· - I* 11 'fl"'nu,11 w,~rc-.,11tioc. 1cio• $'': ''"' i:' 1 ~. l> 101 J- d~mmf. ~e j.l°'ibcaux. b ciò più dl una \'01ta avc"o oso e un po' innamorai-o. vano sopra oncl:nc di ,·crdc li urandc fabhric:no del sciuto e. unito a!l' aspetto :~:~~ 1 ~!' 11 r 1 ;!~~; 111 ~;tC:,,~a~•J ,', •:~~;: or;~~~tdr ~~;1,~/:~['Fre~ibla~;l :i: t:,~ 1 ; J~~;1ò.-es; anno occ:isionc di. :tccorgcr· y,i Clllf;l\"O sempre in uno intcn~o salendo <pwsi tino coLc..,fo si alfacci:H"a su'lfor- del luogo, non lo po!C\ 1 0 . -.:\. T ""'"' 111 1••~0 • 1(,.!J/1 /ltn1,r,:fu.01111"'•Il , Lù m~rJldt/C ,, dfitt -~ur mc11 tombeaux!, _ , . rni, sorprendendo al mio stato cl1-:111imodi\'erso da alla c1111:1 dei mur~ scrcpol.!· tagii~ con le :;uc lince scm ascoltare senza un.1 cena .,. !' Mr• •c.ui .-,"0 · Jl bel c~clo che lo t1 1 ! 11 raa tramutare, fc!fo 1 r: 011 <Julllo. 111 passao-11io impercettibili se· quello ne.I quaic mi rro tro· LÌ e row che lo circondava- plici ma imponenti. e con emozione. Altre rnhc, ,1n·e· 1 * .'l,. 'lu111c1 u11<c trurr.- 111 ~l•rl' 11, ~-"~1 t (~,i~~:i~:~b~i,J~;;i1;/~ 8 { fi:.~ ! 0 '!,':,f 10;,~ f!td~lJg :''f~ gni diintcsa e di imcress: \ato_ fuori.e se qu:_ilcht.: \"Oi· n_o. P?Chi _;il~cri i1~seiva~!cl1i-•una infinità di finestre ~he ce, non riusci~·o 1 semir:o .~a~~;~:•e:~; - =i~ ~ift'it i~-~ ~;i,:,:~ 1- r;(; 11 ,~~ 11:;~~::~1c:'k~; 1,;;: 11~~ !.~:'. sptr11 0 ,;l11aro.. . . da parte delle donne. spe· ta nncas:rnclo sc11t1,·o anco· ti e ngoghos1, tra I qua,1 un lo facevano sembrare :l\'1do cora]memc. e :ulor:1 l'~:,o non 1,1,,v; .,LIJ 1 aur uu mllfinn•. n.·IH-111..111- ""'o ~111!, ,n..iu,,. ~r hr rin2~:e:•l_}'f:"Jt';;7i/;tjc 1 1:._n~;~rlfj.,%~.;~~ t:;;;~, ~::;J~cd~ ' \~i cialm~~lte d~llc p;io\·ani: co· r:1 ___ in. me l'e_ccit:~zionc cicli~ ~~o cn~rm~, c_l~c. <i,'L~:'i. _cor:: ~i lutc: richi~ma!1do ~ul>!to ~ra_.!~e1:_me_ ~h~ un fascio _cli ; •~.~:/'t,:~.~:/f.:\';;,,~; 1• ~:•,ii,~,r~·;: · ~ 1 ~'."' 11011 ·•.-·'"~•:1° ·"'"''''" a, ~·"· riscahir;rd vivo- rldl:,/w,. ;,isio,ie ccnnpaqno d•·ali. uouilnf, -=aclc~i.t_qua.e del resto. non ort; p.t~sate ~n ltet~ co~1ra c,tt?, f.1C~\,l. ~frpe~.:>1a1c 1 ,ili~ mcmc $r.u~d1 _ca!ncr,ttc 1m1::;1b1h f!li, in. fondo .1cl c,h iu cl.e ri!JMO 1 ,ur,,n,"• ,: 11. 111 rl/11 d1 Mr~r.•1_f1, V"'"'l11•, ..,11• aa,.•e'ft,. ciel oreg9e, e Immortale poeta, scano insieme e 1>l· mi <hspiacc.,·o: . . .• s.n_1ee, 1 fu~111del '."111~ 1 i:tm~ suoi r:~nH g,ng1a:stn su wna t~h_1ar~ e ~orndo1 a_n~s1e_pu: os;nnno dc, qnah era ·t11~a !!!~:!:, :-~~=,~~: 11 n1(1f~:- ; 11 .,:;•o~,i;ff:!;:!~ ";t .~;::~;/~-~y:;/'i:urnt.r~ ;,;;;; g,t1fi_1,;(t:io1te. _ _ _ . . . Quando 1mcce nentr,no l!\;\llltlltC .tllunga\O la ~tra un;i \,ISta zona del campo ùu. ( och1 erano l :-;egm di rccola _donna. Del resto, 10 1a,11«,r~11ro do-/o ,.. co,n.-rSiOllll' ll~r,:bl,« j•'}/1'1'1, /,, leUr:rr ))rl,llftt tt coU~~r~"j~;o /!!~;; 1~ ~ 1 a~t 1 !0.r~M ~:"ft!ut''VrJ:l:!~~~i·o~i':}'~~~ in compa_gn!a,. e il pcs_amc d:1 o mi m ~r.tc, ·o a passcg e alc~111ivc_rdi e rubesti ~am· v_ua che ,·cnh?no dall'edili· .o. ascolta\'O s,olo_9uand4? j_l * ::.o,io deurJuli recerii,meu~· 10 ~::;~ 11 ,.~'. 1 ~!!u 11-:-,. ~:ci:; 1 ~;\,;o ,~~~ ,mensa _'(IJ1TCe -richiude fl $Uo libro, il manoscritto Umpldo portello s1 ncluudeva dietro g1.ire ~u e s:1u per la bre"e buchi, vcnl\·:rno su per con· 010; ma esso, ut mezzo a mio s1ato cl ammo 1o n· s,r11tr1ce 11ord11111tricaM swa1111 r.to - rac-tr..- i1 piu, clc! « c 1 ! 11 ttcro .lfarln~ ~ (sc---tttura c1:tara se11:a cancellature, il profumo dj _una donna, il via do\·c a~ita\·o, !n mod? :o_ Io:o quasi ~ segnare 1~lc t.1nto abbandon~, spiccav~ c~\iede,•a, allora apri'"~ J~ ~f!~ieir: ~ba;:m~; 12 J:o~i 01/ 0 ~.~1:;~~ * Si t rfmtuuìta in ,·ra, rllf 111 con,. t ;ttocc/il 111 ;nri,_ll~,1 ~ 0 ; 1 !1 1 ~.dw_la .vc1 1 ovaci U i ,. 1 loie brç,·c passo d1\'entava un da entrare m casa III condi· glio il mu1:1r:..1delle stag10· per una sua nobile e domi· fmes1ra, e la camera M dt· r, del ,0111a11zo «U"'r-'•• t di""·. woc-!at, 011 de• 0,., 11 de na!!J,,rt di ·r,!~oit':, g:r~'i{;~ i~c1~i1~s 1 C I p~~r~::~~ a a (I 1l, S 1 /cli, enemc !m:l11di1). l,:l gran- zio~1i <!i spirit,o C di corpo ni, ora con 1:! n1:1cch!a \ i\:l nantc \ iralit:'t. Di_eiro le ~~l~ !.tt~\';i C s~hiari,? con~t.: ::;,: -;;..c;::i: ).f;~~:"': ,. i;,i;!'"t: 11~~:: :i~·~r,,::,tiill::.::::~r~ro~:.l' .H'J'I) clc )>Orta. 1:rnclronc ,curo, la noi mali. del loro fogll.lmc :,p1cc:mte finestre \CciC\O di tanto in rn~1cmc :.!.a l\llbltt ,·: l'll" 11111,111,,,,,: - ,\ n sOLl).\'fOcm: 1, (.'lrhi(-f,./inturti_ • r anca h
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