Fiera Letteraria - Anno III - n. 26 - 4 luglio 1948

LAFIERA LETTERAR ROMA 4 LUGLIO 1948 · ANNO lii · NUMERO 26 Dlrez, eRedaz,: Via delCondolll, 5-Tel, 681171 Ammi11ijtm:iorae e pubblicità: Via dei Corridori, 20-22 • Tel. S64.089 • SETTIMANALE DELLE LETTERE, DELLE ARTI E DELLE SCIENZE • Um, copia arreircua L. 60 Spedizione in e. c. po1tale {Gruppo 56 - Il) PIETRO PAOLO TROMPEO, Direttore QUESTO NUMERO l. 40 . SI PUBBLICA LA DOMENICA EDIZIONI DELLA BUSSOLA AUUONAMENr111: 31111110 L. JSOO, nunuo con iia;;umeuto i-:t·niestrnlt• L. UOO, annuo con Jlllgnnu•uto 1rimcstrnlc J.. OGO . Estero: annuo L. 3600 - Quotn 111cusilo1,hho11amc11ti s11ecinli (iusegunnti o studouti) L, 150 CON'rO COltlt.EN'l'fl~ t»QSTAl,E t/21515 lli•dnzione milane!-C: prPsso Galleria Un!!'tunini. t:or!'iO y 1,,11 r;dn, 16 . 'J1el. 72-ll40 - )ti Inno PUUUI.JCJ'rA': ro111111. mm. L. ao • edit. L. 20 CRITICA INDIFF_ERENTE e CRITICA ~~ P A R T I G I A N A " La "pre~cmm ,,. l' inqJeguo, co1111J1·cndono tutto l' a.nimo <lei critico, che è un centro mornlc, collegato agli nomi• ni e nl tcm))o. che unisre al J)llSSato il Jll'CSentc: per l:1 coscienza del critico è una specie di kicrkcganrdia.110 aut ani, ◄li fronte n cui si <lCYC Più i.!he presentare un problema nuo- capi il medioevo, si rivolgeva al pas• vo vog:iamo mettere l'accento su C068 sato di J,)referenza che a!, presente, che neg,i ullimi 1cmpi è s1:11a qua e là come ancorn avviene. con conseguen• accennata; mn In modo rnle che essa di· te orientamento verso una menialltà venterà per la cosciem.a del critico una da mu~c.>. oe1,uncia1a :mcuc da L. ven· specie di KirkC'.!nardìano aut-aut di turi nella sua Storia della crilica d'arte, frome a cui deve risolversi. E quanto e le cinà intese come museo {anche si dice per la critica vale per la sto- questo concepito all'amica), mentre sJ ria, confermando l'identilà di critica e perdeVl il conumo coi prese:ue. Da storia dell'arte cui è pervenuto il pen- poco tempo ad esempio la critica si oc. ~iero moderno. I cupa anche con seric1à dell'arte moder- Quando nel secolo scorso si sviluppò na. ed è stata quasi una concessione la ricerca storica e il suo nuovo con-, meuerla' alla pari dell'ane an1ica. tro'.lo critico, il primo momento fu tut- D.,bbiamo davvero considerare quc– to Imperniato sulla ricerca della veri- sta una superiori1à di fronte alla con• dicltà, di quel fondamento lilolog.ico di cezione astorica precedente, oppure dati di fallo che prova come alcune una s1orio2,rafia ancora in tondo cose sono avvenute. Tolla l'illusione Rlo'.o.~ica. ~e spiri10 si'!'niff"a imp"· che quesra impalca1ura deS3e anche il gno totale? Non come dice Croce : la senso degli avvenimenti, e nel caso storiografia come quella che prep1ra dell'arte esaurisse il sli:nificato della ali'3Zione anche se non la determina ricerca, ne è se:uita una leuura in (p. 188); ma storica una realtà mo– cui s'è cercato di penem1re nella com· menianea precisa, e storia un ripen~a· plessltà umana dei:11 o~eni studiati, mcnlo del passato in vista di essa, che vedendone la realtà spirituale. Ne La non ne ricaVa i suoi lumi ma Il presta storia come pc11siero e come azione in quanto prende un determinato atteg, (p. 169) Croce dice che occorreva per giamento di fronte al quale i fa1ti as– una buona storiografia che essa u fos- 1 sumono colore e forma. Illuso ci sem– ,e concepiln come s1orla della mente bra quello che allargando la sua cono– nel suo dispiegarsi, ossl:t dello spirito. I scem.a storica credesse di apprendere o rifacesse il raccon10 del fatti non più come de.erminars1 1,ella vita, e dinui secondo rilimi es1erlorl... ma 6Ccondo , molti intelleuuali, per troppo sapere, il ritmo interiore de.ia vita spirituale 11.j1 non lo sanno. Quesia è quella che Croce chi:ime- Ho .c,iàsostenuto {Della critica, 1947) rebbe storiografia filosofica se non ri• che la personalità del cri1ico la quale tenesse ridondan1e 1·a~genivo, e r,re· non p_uò a meno d'inserirsi e dare ferisoe dire Uberale nel senso che tutto ùn"interpre1azionC p:iriico1are non è una aboraceia, al disopra dei partili secon· Ineliminabile debolezza della critica, do la dis1in1ione dei due liberalesimi ma suo si~ificato e foria. Ma pur am– che ha creduto anche ogii di poter so- meltel)do che non si dà giudizio senza stenere in polillca. Essa è tu1t'insle- alfermare volutamente o no, consape– me u spassionat3 e ap~_..&SionatJ,lled- voli o Ignari, un indirizzo, Il ratto stes– da e calorosa i,. Se l'anima vi si tra• so che il problema emerga in rom1:1 vaglia è per far luce nella situazione più incisiva fa si che una scelta, una di tatto ne.la quale è pasta. decisione oggi U critico secondo noJ Noi vediamo intanto divenire dote non la può evìtare. precipua dello storico e del critico la Volgerà le sue forze a farsi capace NELLE ALTRE PAGINE: J. CON RA o, 1-1 ...,, Jomu. J. DU BELLA Y, Ci11,1uc .oi,,tti. L BONA NNI. Il .,,.,rn, .• G. PRI– MO LI, Vi~;,,. ..11 .. o...,.. F.~·QR. TJNl, Uu ~arof1u10 tra due Ioc1i- 1icl,e. • P, P. T,. Mruer Ci110 in Fra11ci•. - G. B. V., Il cor1,lc, .>. P, BREZZI, .MrJinrYn •eu:;a tc– m,brc. · 1'. hEh"J OCCHI, La Bicn11•lc, ccc. • Note d'arte. Jcl cinen•• e del 1utro • cur• di ClAR- ROCCHI, G. PROSPERI, C. PAVOLINI • R. REnORA .. Acqucfo,1i J; MANLIO GUBER· TI.• G.L RONOJ, Le lcr;c p•g;,u, di rivivere in sè le aspirazioni piti di· sparate di civiltà artistiche dlfterentl, senza mai prendere partito - ovvero vorrà capire, interpretare le asplrazlo• ni del proprio tempo sentendosene par– te. e vole,ere la sua fatica verso questo orientamento, che verrà a rispecchiar• si nel suoi giudizi, - prendendosi del– le responsabilità se occorre, acc.euan· do di essere parilale per affermare qualcosa piutosto che Indulgere senza discriminare a qualsiasi realizzazione formale? Vorrà il critico, vale a dire, essere par1ecipe delle affermazioni, della co- I scienza del proprio tempo, aiutare a chiarirla. o vorrà essere una specie di os· I .servatore dis1acca10, giudice imparziale la cui imperturbabilità è .s}, disopra ' capacità di .aderire pienamente al mo- di 1uuo, qu.asi egli tosse uscito oramai ; mento ch'essi prendono in esame. dal proprio des1ino di uomo? V'è una. l'ÌSol rc1•e :irtisti, per cui allri artisti vicini e lon• tani nel tempo sono intimi e maestri, !litri, anche grandissimi, inesistenti ; ma In certa misura non vJ sfugge nessuno, ..,n parer nostro la deve iure il crmco. Croce che biasima viv~mente In s1:i· riografia di panlto e ne denuncia gli errori, finisce poi con fare della sua storia liberale una storia dei liberali, anche a non volere, come si vede dalla Storfa d'Europa. Ma 6toria impegnala, indirizzata, e non storia falsificata. Qualcosa abbia– mo lutti lmpan1to dalla lezione della cri1ica storic3, e la critica impegnata - partigiana dice Baudelaire - non ~ più facile nè meno severa della criti• ca impersonale (che se è 1ale in fondo rifleue soltanto la mediocrità di chi la :tCtheJ. Abbiamo imparato la necessità di evi• 1are l'improvvisazione e la leggerezza, quel falso che signilica malafede, man– canza di preparazione seria e di respan– sabUl!à morale, necessità di non avere scopi preconcetti o Interessi particola– ristici. L'impegno cmuprcndi: anchi: iuuo ques10; ma comprende insieme la pre• s,•nza di tuuo \'animo d.!I critico. il quale non è una lastra che si colora degli oggetti che vi si specchiano, ma come uomo un centro di personalilà morale, non chiuso in sè ma collegato agli uomini e al proprio tempo, che se si ri\'olge al oa~a10 non lo fa pe't e\ 1 adere da se stesso e dai compiti presenti, ma per unire in modo vera• mente storico passato e presente seriza che quasi sia più possibile separarti, 1ale è il senso dcll 'eterno presente. Per fare questo ci vuole una convin– zione, una fede cbe nessun passato può dare, mentre esso stesso ne può divenire chiaro. Giusta NICCO FASOLA "o. yn i101ianinon hanno·capito Silone. A Silone sta succedendo, in Italia, quel che accadde a. S,•evo e ad a.tri 11. Cosi scrh•e Edrnund Wilson nel suo recente libro Europa senza Baede,ker. e così afferma, con parole dh•erse, Alfred Ka. zin nel suo Di:irio Italia.no. numero di maggio della Pa,tisan Rawiew. . Benchè l':iccetta.tione di Silone sia. in ltalio, indubbiamente lenlJ, le afferma. zioni dei due illus1ri critici americani mi 5<>nosembrate e~a5éra1~: pt:r..1ò h., vo. lu10 conoscere, a questo pro~i10. il pensiero de'.lo stesso Silone. 11 La. vera difficoltà n e&li ha dello o è che il mio regno - rispeuo agli scrinori ilalianl e al loro pubblico - non è del u loro II mondo. Non alludo solt:mto al e, mondo n dei salotti lette. rari, delle com•enticole o dol'.e accade– mie, ma a qualcosa di più vas10. Aderii al socialism(1 a sedici anni, in piena guerra mondiale. quando Lenin (emi. grato in Svizzera e ai pili quasi scono. sciuto) ci mandò, da Zuri!!0, il mcs. saggio di Zimmerw:ild contro la guerra, Quella mia adesione fu qu:1.eosa di piU di un3 adesione a un partilo politico. fu come una convcrsiune : i farti della vita mi apparvero sono un a;peno di– verso, quindi il mio non conformismo, rispeuo agli scriuori contemporanei ilJ. iilni è ass:ii radica.e; in queste condi– zioni l'incomprensi ..ne è fatalmente re. ciproca; e que~tl\ incomprensione non riguarda la psicologia, la mor:ilh:\, il 1a. !e.:110, ma la valadhà del u loro" n mondo 11. u Ho sentito dei critici fare un acco. stamento fra Fontama,a e il libro di Carlo Le\'i e quelli di Cain u dico u, e nl!ri considerarlo addirittura come una derivazione di ques1I 11, "Già" dice Si:one. sorr'dendo. « m:i essi non pensano, evidentemente, che Fot1tamara è staio puoo.11:.;l.i m,1 lti33 in tedesco, il primo libro di Cain è uscito nel 1935 e quello di Levi dieci anni dopo 11. u Come fu, in sc~uito a quali circo. stanze II cl,!edo II che pensò di scrive. re Fontamara 11; " Era il 1930; rr.l ero dis1acca10 da PDC!t ::lai iu,1llo c1.:,nurJ.,t., .: .;iuelll tu per me una crisi seria e grave. Senza passaporto, senza n CLZI dt :tu~utei,za e gravemen1e ammalato, mi rifugiai in un villaggio di montagna dei Vrigioni e cominciai a scrivere Fontamara nell'an. goscia mort31e di non aver il 1empa di finirlo. Più t3rdl i: manoscriuo venne sequestraro, assieme ai pochi effeui di biancheria che avevo con mc. come pe. gno della pigione non pagata ,,. Umanismo tragico ·di Silone Vorrei chiedere a Silone di segui. rissi presso di voi o in Inghilterra, r3ux è, oggi. il capo dell 'ulficio pro- 13re 3 parlarmi della sua viia; ma a rischierei di diventare il propagandista paganda del rno\'imento gollista. in questo pun10 mi soccorre la scheda edi. de'.la vostra zuerra. Gli amici americani Francia. A dire il \ 1 ero, ciò non mi toriale. annessa al \'Oiume ricevuto dal compresero i rniei scrupoli e li condi- sorprende. L'adesione di Malraux .al co. librlio. E' un « curriculum vitae n piut. \'ÌSero. Dunque. nulla di più f3lso di mun~smo fu spinta da una psicologia 1os10 insolito per un leuerato irnlfano, un mio arruolamento ne'.la propaganda che venne definita la nevrosi del se. e mi p:ire utile citarne alcuni dati. altc.ua durante la guerra, (e ciò è do. colo· fe che, in ahri ambienti, po1eva Silor.~ rimase orfano :1ll'e1à di quai. cumenta10, in modo inconfutabile, nel- condurre in linea diretta col fascismo. 1ordici anni in se~uito si terremoto che I 'isiruuoria che a carico mio e dei miei La rivoluzione socialista era ricercata devastò la J\\arsièa. Suo radre era un amici del Centro estero del pani10 so. da lui come una possibi;ità di esalta. piccolo proprie1:1rio, sua madre un:i tcs. cialisla. italiano, condusse la polizi3 fe. zione del proprio slancio vitale, era sitrìce. E' l'unico superstite di sette fra. derl'.e svizzera. come una corrida, come una spedizione 1elli. l'uhimo dei quali mori nel peni- u Condensoi. inoltre. il mio pensiero audace. Nel 1935 il suo eroe era il 1enziario di Procida dov'era recluso per sulla euerra. in tredici tesi raggrup. comunista cinese, ora è il generale ~ attività an1ifascis1n. Dal tempo in cui pate sono il titolo di Teno fronte, pren. Gaulle: chi sirà fra dieci anni? La frequentava il liceo, Silone dove11e la. dendo, a questo modo. una posizione mia adesione nl socialismo, obbedi, in. vorare per guad:ignarsi da vivere. e in ben determinata non soltanto (ed er:i vece, ad un impulso assai diverso, bre\•e quel duro lavoro gli rovinò la la cosa più facile) rispeno al fascisrro molto pili umi'.e e banale. obbc!dì ad solute: venne rico\•eraro in un sanato. e al nazismo, rra anche verso g:li st~f un biso2no di fraternità! Ciò che ml rio do,•e i medici g'.i promisero appena democratici. Posso dire, quindi~ che dal pose comro il fascismo, allora, non 'u un anno di vita. Se mi resta solo un manifesto in1ernazionalis1a di Zimmer. una formu'.3 politica. ma una dh·ersa e :inno da vivere, disse allora Silone, opposta concezione di \•alori. Per non ebbene non vale la pena di pasS!lrlo in cadere ne\l 'equivoco dee! banale urna. ospedale. Prese a parlare in assemblee ni1:1rismo d...vrei forse aggiungere qual. di o cafoni 11 e uno sera l3 riunione si -:he cosa alla parola fnuernità; poichè. concluse con )o distruzione della caf.er . evidentemente io non alludo ad alcun ma dei carabinieri di Pescina. I l pro. idil!io, mo solo ad una sincera e pro. cesso fini con l':imnistia. Nel 1921 par. fond3 fr:iternità che corrisponda alla recipò alla fondazione del plrlito comu. c,:i:1di:rionc traelca dell'uomo sulla nista; fu red:rnore dell'A 1•atiguardia e :erra 11. del Lavoratore di Trieste: che per ire 11 1 unavia il socialismo è ouimismo ,t volte venne incendiato dai fascisti: tu I dico o è riso'.u1ore di problemi, è mo. 1ernazion3Je comunis1a, dove conobbe antico n. tra i delegati ai primi congressi dell'ln- I der~o. Fontamara è invece disperato, Lenin e Trotzski: curò lo stampa dei « Il socialismo II mi spiega Silono fogli clandestini contro il fascismo, e ri. u specie nella sua forma marxis1:1, p:ir. mase in Italia anche dopo la promuJ. te da. una \ 1 islone trai:ica della vi1::i,da gazione de:le leggi ecceziona'.i. A v3rie un3 visione dualistica in cui 11 il mon. riprese venne denunziato come contu. do e:.teriore esh1e 11, e l'uomo è in mace al Tribunale speciale. Nel 1928 loua col mondo esteriore. Mentre la espatriò; e dopo aver subì10 espulsioni R:osofia idealistica ci ha dato 1 'nlrospc. e arresti in vari Paesi d'Europa, nel zione, il socialismo ci richiama a una 1930 si stabilì in Svizzera i ma appena visione ~iù antica e mi mos1ra l'uomo giunto a Zurigo venne arrestato per in tona conrro un certo nun:èro di f1. s:rada perchè 11 la sua apparenza. era ta'.ità e di determinismi. E se nel 1929, francamente sospetta u, Così venne i!l pieno periodo di prosperità, circA scritto sul verbale di p oliz.ia. venti milio:1i di proletari di tuuo li u Era dunque pericoloso anche in 1er. mondo di\'ennero disoccupati, questo ra neutrale 11, chiedo a Silone. pensando non accadde !')erchè nella loro coscienza alle sue l)enose vicende, u scrivere un era pene1r.uo il pensiero della di!:OC- libro del eenere di Fontamara: 1u11avia wald alle tesi del Terzo fronte, fino alla cup.azione, ma perchè, a loro insapuia, non mi sembra eh 'esso sia stato scritto auualc piattaforma poli1ica di "Europa nella Borsa di New York era accaduto solo per fare una spic1a1a cri dea del socia\is1a 11, da me· promossa, oi 3\ er u quello che doveva accadere 11 _ Per fascismo ,,. rispe11a10 una linea ideale rigorosa. co:1c'.udere. dirò che se la condizione « Uno dei motivi per cui non mi sono mente coereme 11 • dell'uomo eenerico e astratto alle prese curato di far ristampiire in frena i miei " La stampa internazionale u dico a con la falalhà sociale può essere uo libri, dopo il mio ritorno in lt31ia, " ri .. SiIone « unisce spesso al suo nomt. '~':"a assai facile di considerazioni po. sponde Silone. u è stato appunto per quello di Malraux e di Koest'.er. Qual'è huche, passando invece a Giovanni, po1er const:itare se allon1anandoci dal. la ragione di questo ravvicinamento? Paolo, Antonio, alle loro' donne ai loro l'era fascista, essi perdev3no di tona 11 ,Solo un f~uo este~i,....e: tutti e ire figli, 31la loro \'0lon1à di lavoro'. al loro e di efficacia; oggi posso affermare eh, abbiamo associato la leueratura alla po. coraggio e alla loro miseria la sioria se nel 1930 Fontamara era caoiro da litica, tu1ti e tre "siamo stati 11 comu. diventa un'allra, divenia. una' storia che pochi, Ira cinquant'anni sarà caPito da nis1a. Ma ~•è fra noi una sos1anziale 1uui ~evono conoscere, la storia, per mohi. u Il fascismo spolilicizzò gli ita. differonza. Kastler si è lspecia:izzato esempio, di Fontamara u, liani, ma Fontamara ha spaliticlzzato il per ora, in rom3nzi antisovietici e Mal. Glovenne SANTOSTEFANO fascismo II scrisse Paolo Milano, un cri. ::"~~:=='.:""':"":"'===============;,,;,;,;;,,= ~ii~oa~sea 1 i :~~l!i~~nte; e mi 1)are abbia 8 U S S O L A u Ricordo u dico, « uno dei suol di– scorsi politici e alcuni suoi articoli sul. l'Avanti, tutti sul tema. u Flolamola con l'antifascismo "· .11us1cA J;; Pu11nL1co, Ragioni di un dualismo z.ionepiù appropriata net riconoscimento d~ quel dualismo lta tecnica cd esprtts. s1onc. tra IOJ!icaed istinto che è uno degli atteggiamenti più appassionata. mente polemici della musica ai nostri giorni (ma non solo della musica). Si ~ pertanto Iodata nel critico (e nobiltà, ceno. anche in questa larghez– &torico) panicolarmente l'impanialità, I za magnanima, ed evidentemente chl come s'egli f~e un giudice Ira con• la professa pensa di soccorrere nel mo– tcnden1i, la capacità di abbrtcclare le I do migliore l'umanità facendosi conser– 'Più diverse esperienze e tutte capirle, va1ore di ogni suo patrimonio; 1u11avia l'assenza di preferenze di gusto che po- in epoche come la nostra, di ricerca e MANLIO GUBERTIHELFRICH: Rovine " L'antifascismo u dice Silone 11 mi hn da10 sempre sui nervi e bo protestato spesso, all 'es1ero, contro la qua!iHca <h antifascista anribuilami per definire il mio modo di pensare. Purtroppo ci sono stati e ci sono ancora degli italiani che sanno fare solo fii antifascisti e ahrl solo i fascisti : l'Italia non ha bisogno nè dee.li uni, nè degli altri. Per ques10 ho sempre rifiutalo di far parte di qual. siasi Commissione di epurazione. per– chè i nostri problemi sono i proble. mi del dopo fascismo, sono problemi nuovi 11. Riconoscendo l'essenziale consistenza dei diversi attributi tradi?ionali delta musica, e cioè la sua potenza etica, psicologica, sociale. non si fa che con. fermare un iiudizio anJichissimo, C1as. sico. La funzione morale dell'arte, tut. ta11ia, non deve far dimenticare uno dei motivi più vivi azli effetti, appun. to, della sua funzionalità : il rapporto, cioè, fra arte e pubblico. E' importante n·conoscere la necessarietd di ta:e ri. spondenza. Se un disafio esiste, oggi, nel campo della musica, esso non si riferisce soltanto a probfemi puramente artistici (una crisi evolutiva di forme e di idee essendo sempre esistita. neccs. trebt>ero foc111ere:tUIi1ua1..,.,. - ..: au.1\" I di lotta in vista di affermazioni che e( La notte che andai da Guberti il ba. ti sono slati condannati come 11 tenden- appaghino e quasi dl una nuova fon• romctro segnava : incostante. 1losi u alcuni crìtici che osavano pren• dazione umana, ci domandiamo se l'at• Guberti mi disse: Quando sento tJue. der pani10 nel &iudizio - e insom• tegg1amento del cri1ico che non si pro· sJo vento mi viene voglia di scendere ma si è venuto ad ammeuere, a1meno , nuncia non lo metta un pò troppo al in mare. impllcitamenle, che la condizione più I riparo e quasi allo scarto dell'umanità Il suo· stud:O pareva la cabina di un desiderabile del critico sia di avere una la quale affron1a i propri rischi e la tre.alberi. Il vento s'infilava per la por. grande sensibilità e personalità scarsa, propria responsabilità. Persino Seneca. la con odore di salso. Il barometro. l'i. in modo da poterne assumere ogni al· / che è figura nobilissima, non cl espri· drometro, la carta nautica alle pareti e, ira. come si credeva pure per J'auore, me il valore di quel tempo, e cerchia- dietro la porta, l'impermeabile ai 1.auc. Che la storia non pos;:i mai essere rno piuuosto verso san Paolo. ciù come si recitasse Anna Christie. :~~~~i'!::o èciu~:n~:ri::a;:, i~:~~~:n~ 1 saN~r ~ns~:: c:t :m;:;~c:c:.n ~ nei~. 11 ::1~:a~:n::1~/a';':,!~~~i:t'~~ ~:!i iinua a pcnssre a una storia o unica· panecipe dèJ mondo spirituale dell'ar- lontani. Una /lJ!Uradi madre dal capo mente devota alla verità 11, dove il giu- tisia che studia, questo è il primo mo- reclinato verso una bambinetta che le dizio dev'essere atto logico, non ma· memo: ma .se è criiico dt1\'\'ero sarà si st,inlle al seno, un vecchio signore nires1azlone di sentimento o di criterio direno verso certe tiiure ed epoche coi fa,,oriti bianchi e la catena sul pan. di valore, con conseguente scella t: cne fii s.,no piU affini. ciolto. Immagini ritagliate in cormcctte .preferenza panico:are. Una sroria, come una cultura. agrio· di conchielic a mo' di cuore. Un ,aga:. Un critico moderno si vanta di poter 31iea, capace di apprezzare Dio e il zone cupo, triste. Forse sul petto avrà capire ugualmente l'ane e.!1zia come :;tiavolo. con quella ogge11ivi1à e indif· ~:,::,~ 0 :~ela:t!:,::n,t figure di due la cinese, h greca come :a romanica, rp••nza <li ~iudizio che qualcuno vuo'e Masaccio e i manieristi del '500. Que- dallo storico, una critica che apprezzi Dipinse da raea:zo marine tempesto. sta larehczzn di confini si confonde da ugualmente qualsiasi opera purchè for·• se alla maniera del Afanelard. qua!cuno con I universalità. e si fa malmente realizzata, 0 se si vuol usare Colui che ama una ra2a?za e brucia merito della storia dell'arte moderna una formula diversa, purchè abbia ade- d'amore per essa non :,i lasci tentare questo nuO\'O atteggiarrento che non si renza di contenuto e forma, che lodi di pitturarla. La pittura non richiede ritrova nel passato. Nelle testimonlan• Canova come Giovanni Pisano, non en• mai di queste passioni cocenti. ze del passato ab0lomo visto costante• cr.1 U':.!,.I ut:I uo~tr1 vi\'i uu..:ie:tl:i,I. f'orsc T11mer r,Or,sarieva nuotare. mente un'adesione all'ane del proprio Certi anisti vivono partico'.arnlt"nlc Manlio Hel/rich Guberti è nato 31 tempo con disimercsse per l'altra op· per noi OJ?ll:ie cosi è semnre srnto. anni fa a Ravenna. pure. più e:1erg1c::11u:.1teaooLn,v v1:,10 _ altri appartengono all'erudizione, al Avrcbbe dovuto doppiare Capo Horn demo'.ire le opere passate per poter museo. p.bsono risor,:ere domani : i cd è 1•enutoa far nau/lagia in Roma. fare le nuove, sia Il medioevo verso libri di storia dell'arte (come ogni s10- Bartoli che J!li è stato mae!itro per monumenti romani, Il rinascimento ver. ria) ci illuminano solo in quanto sono quattro anni è pittore di terraferma, di ?ioO edifici rr.e.:i10e\a1i e a1,~1:..:1on- 111., impegnati, guardano verso qualcosa che dolci colline, di cipre!isetti. I settecenro verso IUJti. So'.tanlo l'av· sentono piU attivo, da cui segue ma&- C'erano dei signori, delle signore. ·emo della « cultura storica II cl ha I giore .indifferenza o dlsracco per altri Non ave1•anoil veltito da sera. Si me. 10r1ato un aneggiamen10 che, se non I aspe111. scc11ano if-1,ino da soli. Le signore chi. :ra impaniale perchè per esempio non '-<uc:.:.ta scelta è indispensabi:e per gli nand,, per il collo una grossa fiasca di o Bianco Da trent'anni Silone fa parie del mo. vimini. Si interessavano poco della pit. vimento socialista. Ha ricoper10 e rico. tura dell'amico. La u sua,, pittura de, pre nel socialismo posizioni eminenti : v'essere nma:,ta ili qMe, d1 Ravenna. · è stato deputalo, stava per essere mini. Guberti medesimo mi faceva vedere le stro un paio di volte; ma qual'è Ja sua sue prove romane con timore e rìserva, posiiione, rispetto al socialismo tradl– come se fossero di uri 'altra persona e zionale? 1 , Sul suo conto si dicono mo?. non si dè medesfmo. Sempre la pittu. te cose : due anni orsono i quotidiani ra che lasriamo vedere è d! qualrhc di Roma, anche i pili seri, annuncia. altra persona. Forse se fosse proprio vano la sua nomina come successore di nostra la terremmo :,u,lv <,h1ave.. Saragat all'Ambasciata di Parigì, e non Si racconta che un marinaio, capitano era vero. Oggi si insisle su un suo sog. di brigantino, amante della incisioni di giorno in America e in Inghilterra ... n, Rembrandt si dive,ti a ca1•arne da un « Non ho mai messo piede in Ame- suo torchietto prave da par suo. rica u mi assicura Silone II e in lnghil. Fra efi incisori ed il mare ci dcv'csse- terra \'i sono staio eer una sohl setti· re simpatia. mana nel 1946. Ero restio ad auraver- Quei.t, anni romani saranno serviti sare l'Oceano, per una ragione istin– al Guberti a sf~care la su.e passioni tiva tuua personale: per l'a.ntiP3tia che m!lrine a porre freno alla sete dei mi ispirava 1u11aquella quantità d'ac . viaggi; qua inutile che separa i due Continen. UJ pittura è una cosa che si fa da ii, andpalia comprensibile in un Meri- /ermi. chiusi in celle:ta monarale. dionale che soffre per la scarsità di La .')ittura non tiene commcs.~i 11iag. acqua del suo paese. sariamcntc e positivamente benefica, e di Poichè se da un lato il musicista gra. essa non vozliamo parlare) ma anche a vita verso puri valori intellettivi, dall'af. fattori di indole differente quali, appun. tro il pubblico è fermo a una propria lo, possono essere i rapporti fra mu. tradizionale:concezione di un'arte intesa sica e pubblico; e dall'andamento di detti in termini contemplatii,i: e non v'è rapporti, daf riferimento ad essi può dubbio che /°odierna rinr10vata fantasia 11 ~nire la risoluzione o chiarificazione venga stimolata attra11ersoelementi in. d, problemi musicali di maggiore por. tellettualislici. Stando cosi le cose, la tata. Non si intende qui porre una di. risoluzione di tale dualismo non si può scussione, oziosa. suita popolarità o mc. ammetterla che attraverso le }asi di un no ~e/l'arte in tenere, ma ribadire un processo in cui i valori culturali abbiano prec~so concetto: che, anteoonendosi al una preminenza: avvicinando. cioè in. sen/lmentatc amore per l'arte la sua nalzando maggiormente le possibilità ~i comp·cnsioac ral[ionata, se ne affermi I comprensione: del pubblico alla comune un~ s~vera e sopratutto appropriata norma mus!ca/c. E rhe del reslo il p,n. conceuone. blema de/!a musira italiana e della mu. giatOri. Il primo invito di andare in Ameri. Il Guberti è pa!o.,t1t? a R"ma od una ca mi fu ri\'olto da una associazione Certamente tale non era la visione sica in ltal:a sia sopratulto un problema tii cultura, non da oeri si sostiene e a,ichc da cattedre più autore.voli delta nostra : intendendosi cosi la reali?:ata maggiore coscien:a di J[iudi?io in /un. :.ione: dello si esso cammino dell'arte; talchè ciò che ieri polè sembrare pro. dotto incom_.,rensibilc ai più o ardite::a soverchia, potrà O!!gi o domani apparire, innan:i a IUI pubblico smali:iato, sotto una diversa veste; tali essendo le diffi. ci/mente sondabfli via del J!Usloin arte e le sue mutevolezze. pittura semplice, piana, velata di ma• di scrittori americani; temevano che la che dell'arte avei•ano il vecchio Otto. linconia e di irJn:1 dJltc b<1i1J11a11a. un Svizzera fosse invasa da un momento cento musicale e il suo pubblico. facile nmelto sull'ar!!!ne del fbmc. le barac. all'altro e pens:ivano che fosse perico. questo a 11n entusiasmo di natura im. che della fiera, quc~lc:,dipinte con ma. loso per me rimanervi. Risposi ringrn. mediata, istintiva, ma non, in ge~ere, 110 leggera. zi:indo, e motivai il rifiuto 1n questi ricco dì specifica preparaziorie:; tale Ma non ci ritroi•i fl Gubcrti. 1ermini. Lo Staro americano srn per non è, ancora. oggi, la condizione cui. A~a tiù ,fa altre pro,,~ : /e vele. il /a. scendere in euerra contro \o Staio itn- turale dello stesso pubblico, per di più berrnto, si ,,cde come s'adopri a ripor- li:mo: anch'io sono in guerra con lo disabitualo a quegli ata1 1 ici (per no,. /arei .ncr alt,e vie al di là ad J?tanma. Staio italiano, e fin dal 1922. ma è una q11açi mitici) entusiasmi, anche se, 1 re morto ~ella ~sica. . guerra diversa. Ora, Rnchè resterò in tempi camminando. la musica abbia rag. In certi pae!., l 11 n!!1J 11 fiume le l'asc I S\'izzera, a modo rnio e con qualche giu'lto vette (rispetto al[li anni di ai/o. ~vuotate da oem' umore, ridotte a scorza aceorgimemo {Che poi non mi servì: I ra} estremamente. ardite. a corteaia di albc,n, .onnnn a dimo. nel 1042 la polizia federale mi arrestò La frattura, dunque, fra musica e strarc questo proresso di dis~eccamento. e internò) potrò continuare a combat. pubblico si è fatta pili gravemente scn. Arnoldo CIAhROCCHI tere la mi3 guerra; ma se mi trasfe. sibile. onerosa; e tro,·a la sua spiega. E' c1•fdentc la conclllsìorw di tutto questo e la s-:stan:a del ragio11a11w11to : creare l!1 premcs~a. sia pure del tutto prat!ca. non ruducu, prr /'(,•vo/1nione !ip~nt-:ne:J, tl'.JII c.s!-:~ola!ada illogica compre.'lsfonc, della av11cnturaartiMica, che è !!UClladi !icm,ore. Chè non vor. remm? pensare, altrimenti, a una Ira. di:i:mc. n':>nsu,ocrata fino ad oggi. di. s1,1rc:iatamen!e!ll!errctta. Renzo CALAMOSCA

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