Fiera Letteraria - Anno III - n. 21 - 30 maggio 1948
In quella giornata Gian Domt:– nico r(.~pir;wa :1 fatica, e non riu– sc~va bene e ..-.erua o.forzo a g-uar. dare diriltO clavan1i a ~è, ad evi– t.1re di posare i ~uoi :,,gtmrcli tro~– po in alto o troppo in b~~so. n• spetto a c:ò che è ncccs!'-:lno guru– dare. \: (rcddo non cn, paH,<'HO del 111110 , m:l come un:l lusinga i1rn. spella :a e genero:-a la buonn srn– e-ionc !,'affacciava a un tratto :,,p:1- l:1nc:1nJo il l"iclo alla !ucc troppo "iva C ~ncrvantc dèl m:-utino. Cammin:w:t di:-.tr:1.110 per le ,1radc e i! ~uo :-gunrdo sfior:w:1 e. co-.e .... e1u:t riconm,cerll', ne I i. fuggiva M;111co. afToncland~i v•· ~r:uncme nclln fot.·ilc t rn~p:1rcnz:1 (\Cll 1 aria. In quelle giornate :,,cnt'va di e-– !>Crcpig-ro, d'una p:grizia che scr- 1~cggim·a dalle :-.ue c:wig\ic lungo il :-.uo corpo e :1pp:1nnav:1 la :-ua mente. .\!\orn il pc--o delle ~ue mcm. bra era come un soffice manto che lo ril'opriva mentre i ,suoi Jen– ti pa!-.~i numeravano gli anni della ,11:1 età :td uno ml uno. I vani dei portoni clclla città non :nvestivano :-incera i passanti <'On una fresca fo!ata d':uia, ma la precoce primavera romana get– t:wa og-ni cosn :-illa deriva. Imboccò un:t traver~a del cor– !>O e s'nv,·iò verso quel dedalo cli vie che giuocano fra il Collegio Romano, la Minerva e il Pan- 1heon. Le facciate cleUe chiese gli apparivano a!l'jmprovvi~o a g:i angoli delle strade, comè strap. pate da un 'involontaria ind:&re- 2ione alla condann:-i della loro in– docile e oscura ,segregazione. Era come se i! tempo ave:i~e ri~tretto :Htorno a loro quelle strade co. me ab:ti ritirati, e le membra ba– rocche delle loro esuberanti .strut. ture .strarip:13~ero da ogni parte. Non crn ancora aprile, e la :.rn– [?'ione avrebbe potuto ,ruaMarsi e riaggiusrnr:-i più volte. Eglj pe1r,:1~ vn a quc:,10 con una .sorta cli mal celata consolazione: quando s'av. vicinava la buona stagione, come una !:-Ottie prco<.-cupazione s'im. padroniva di lui. La guerra era fL nita da un anno, e per una ragio– ne o per l'altra non a\'Cva potuto ancora muo\'Crsj da Roma, E in tutti. g-li anni della guerra era sta– to qua~i sempre lontano dal mare. Ora ~e '-tracie erano p·cne d'a. ria, ma era un 'aria dolcia~tra che sj offriva senza ~itaz·oni, P:cn:.t. mente, e 1·an·olgcva in modo im. pucl:co, con :abbondanza, in una lenta folata, senza a/cun:-a vitale corrente, ciò che non avveniva do– '"e c'è i! mare, il mare pr~so il quale era nato, che egli aveva cer– cato in quegli anni, e dal quale era .stato tenuto !ontano dnlla de– terminazione elci 6Uoi forzati it:. nerarj e dall'indolenza ciel lento do. poguerra. In un ospedale cl: Uar. cc, ~ullc rurovie, clcl fronte libico, gli era occorso un:t sera di 3US· ,suitare alfimprov►·:.So al .suono della voce dj un ,soldato che nel buio urlava con pacata e trepi– dante dispcra,;ionc ch!eclcndo ~e in quc•;a camerata non ci fo.!-Se per caso uno del ~uo p.ie< .e; ;· paese era in collina, e aveva una borgata staccata sul mare, il pae– Se era Calati e !a borgata sj chia– mava Galatj marina. .-\ quella vo. cc an:\'a tr:•~ai:to, e !>e l'ingenuità e la timidezza d! quel!'ammalato aveva fatto ridere tutti di cuore, lui compre3o, ,s'era tuu.avia tro. vato a dover passare più volte ], 1 mano su!Ja gola .sudata e a ~cu 0 • tere la leMa in cerca d'aria. In quesl(: stc,ssc :.tracie qualche mese prima aveva incontrato un am:co che non vedeva da una <lt:– cina d'anni ,e col quale aveva Lra. scor.so mo!tc '-tagionj .il mare ~ul. la ri,,: c.rn de!la sua <.'iltit.• \vc~a lo occhio '-pento, rorn,.1va chilla Cerrna. nia; s'erano seduti al ravolo d'un bar. Doveva prendere i.I treno qua!che ora più tardi per andare in Sic;Jia. Durante il viaggio s'e. ra fermato pre..,!,o un o;uo cugino in un paese di montagna, ~ulte :-i. ve d'un lago. Questo cug:no \'ive. rn lassù da prima della guerra, eia quando s'era !,po'-alo e aveva definitivnmente !asciato la :-rua cit– t!1 e[ mare. La sua ca<;a era vicino al lago, e all'arrivo ciel viandante gli era corso incontro per acco– g!ierJo. Quell'al1ro aveva ancora :1ddos~ gli ;1b:1; da ~oldato; s'e• rano incamminati lungo le rive del lago per raggiungere la cas:i, e and:tndo a,·:in1i, in un'intesa j. s.tintiva, era come ~e: cerca..,..,ero cfi non volgere lo ... guardo verso qut!'· l'acqua, A un tratto però uno di loro l'indicò a!l'altro dccj,samen. te. S'erano g-uardati in faccia sor. ridenti e ango-,ciati. Poj avevano sme!iso di ridere e avevano aJ,;ato le spalle. " .\f<" nf' :-ind:i' J"indomr1. LA FIERA LETTERAfilA Pagina 3 ri,a fermandole :ai bordi con una fila di pÌL'tr(" e 1cnclenclonc fori<' il 1~ ... u10). 0:-w:rnti ai '-uo: pa..,-,j s'apri :1!– l'improvviso la port:1 d'una chic. ..,a ed <:gli ,·i entrò. .--\ veva avuto appena il tempo cl'ac-corg-ersi del– " aveva detto a Gi:'IO Domcn· • la fa<'ciaia har0t.·<·a. entrando, cd (/Jlna JiUJ-le di Jl.ofle (J)e({}ega e lo spirito di una generazione ver.s; è .sag11ce,fine, <1dere111i.s.simo, e <11ws,sempre co,rvfocie111e, Riesce ,,er. •1110 11 ro,winct>rci (o 11mui) cl,e 11011 sia 1a11t0 brulla, come .sembra, la rip('• ti:ione tlelfo forma , crbnle osioba 11e/ primo ver$Q (certamente l;ope, che scrisse molte ce111im1ia di miglfoin ,li 1-er.si non .se 11eaccor.se 11emme110). liti ,..,,., 'rl,e ni,i imvorta. di q11es10ecce/. lt>r11e Ji.scor.,,. è il fa110 clie c.s.so c<J· ,ti1111.sce '"'" ,c1111e.~1 Nmpitln eri ef/icttce degli apporti JJO sifrvi del 111..ge11cr11:io- 11e del ·20·• 111/ a 11oe.si, 1 e ,,Il(, !le11.sìi.A· /i1à ,ir1is1ic<1 s1x1g11ofo. l.'e1>"ca dei ''gri– gi rillOfo:iorwri•', de/fo /11cilc 1i0lemoic,1 1111/iborgl, e.se rle1li .mobismi "11l1r1ii· ~,i" è /ll1Sst11r1 ,fa tempo_ gli scn11'igli111i del 1922 /11111110 orm11i i C(lpelli gri,:i e comi,ici1111 11 Cl 1live111are••eccellc,11issi111i signori 11ccutlemici", "'" 11e.s.cu1ao 1mò negare clic essi lrn11110 r/1110alla le11e. ratur.n .spag110/,,opere rfi vnlore sicurt> (qutm/icj volumi di 1JOe.,iail so/lo Die– ;o, dal Romanccro dc In novia 1920. 11Ua Sorpresn. 1911), e ~opra1111110 che lw1mo porwt 0 a tcrmi,ic <111ell'auten1ico ri,rnot·,m,enlo del s11sto e dell<tse,1sibi– li11i (Jrtistica cl,e ..,,11elli rii!/ •9s•· ,t,:,11 ave1-'011o1,011110 Jw ahro cl1e ini,.(l,e. Lt, s1,le11rlida11w111ritù ili cui q11e.s10 di• s.corso ,Ii Diego 11011 ;, cJie mia P~t·a fra molte. <fimostra <111m110 fecon<la si~ SIUl(I per /n lc11erm11rn Jllf.llJIIOla fo fJTI• 11111 metù del .seòOlo 11os1ro.T111110 /r· coruln ;. 51a11,, lii realtà, cl,e un tlubbw fin/I/e ci wewle; clic co~, pOmi plJr– wre n ma 1'0lt11 l?ll'accm>•min,frC1 re1111 mmi, la gener(l:ione " cui 1occherelibe n<lessoil 001111,ito tli fnr la rivolu:io,w• ri11e ,li s11111're i filistei, e clic i,w cce. purtroppo. 11011 sca11tlali:: uine.ss, 1110 e 11011 1111 i,1ve11rn10.11l1imè, IIC$J1m i~mo? 'Cl1e cos11 ì• ri11111~10 da /"re a 11ue.ui siovm1i ,l'nggi. che .sono così <1mmocln e CO$Ì istrnùi e to,11rollllli. e piV011fl s.011et1i di ciii 11011.ci può ,lir 11emmet10 che sia11,, brulli? O 11011 gli .511ccerlerù. Dio 11011 lo tJOglia, di essere tleg11t 1ti en1r11re11/l'accadcmin 11011 a cinr111011111 e fH/$.~ 111111i, "'" I) 1·e111ici11que? ro quello eh.amando il cameriere ora !e aculc bifore e [!li arch:. in- Qm,lche wiwi iform ti, fJT"''" ttue,r, tr pagare, u ho ancorn ne! na-.o croci:ui clclle ,·olte gli esibi,,ano :, momliflle, fo ormni f,111.,,-v, '' tte,,em- 1:odorc. cli ~uel lago, l'odore del• un tratto il miracolo della loro go. :io11e ,lei 1898". che "veni 1fo 111 1,1111 ,t; I acc1ua10 cl una cucina "· cd ••r:1 (ca purez✓.a. :\la le volte erano grit~i ..rii;<1l11:ww,ri,. il /lf'im•J '1ece11- ~om: s~. quc_n'oclorc l_'av:s.scr~ n..:nirre. erano dipinte tutte d'az. ,1io del .,ec. XX. comi11cil, 11 vurc,tre •,entito pci an.m, J>Cr lilli! gl~ 311111 Zllrro, cd egli ~i. fermò. Si fern\Ò ~~cc·;~r:~:~i:i,/('~t; 11 :::;~'1::rii,:1,/ l::icltc /:~;:~ e.di: ~ g-ucrr:1. ~n oi;rni p::rnura e 511, ~ui suoi piedi : Comprcnds < e woprio meritrt>lm1cif11m " sua yofw i '~ 1 11 • monte, 111 tulle le furerie e honheur: le so? sur lequel tu V ri111(/liµri,I, ri-.,oi11:iow1ri ,111·111 m1 }:.C· neg-~: accant~namcn~i, _nei_ pos~j di ticn, ne peui p:i:,. ètre plus \"a, 1 c rieN1:io11e (clie wm 1 1,i~1iriome111e ,,o,re. hlocco e ne <' ~,a✓• oni eh 1Sm1:-1:1. quc te._ dcux picds uj le Coli• ,,, 0 1 ,wfore ··del 1920.. ) tu r11111/e 1·flrc" mento, ~0·10 le opach~ tetto:~ del. vrcnt "· 11 ~~nso d~u,~:1 verf inf' 11111/i'<Nr p111111111lmf'1/le, ;,, ,1ue.slti 1111. le cascrrrn.:. e nd re:-p ro ans 1 man. . • g 11i cl•t> ,11ccl'tlm10 olla .~ecrmd" guerra ·e de: r:idiatori dei canfon, nc!Ja lo co!~: a que!Je parole di l,afk:i 11wwlit1lf', il tmi,:1111T(lt, ,lell11 111,, 111 ri1ù J>Ofvcre hruci:11a delle granate e cl~ j?I. IOrt~avano alla mente: le e t!ellrt ~11Ilnd,w1 Uc:d \e:ukmi:1, nel ~uclorc delle 'oro a 3 celle. chiese di J....:1fka 1 pensava, sono li 1irimn lcr,,tlemim 11~110 ,folli, 1,i1ù Non che si po1~:-e: <Ere che ,;;irnili a quC!lc d'. S1cndhal, e quc. ::::::?;;;;"~i~7:;:;:l-'~~ 0 ~\~:. ';~: 11 ;~t~t~; ~L~'; que!)t'aria :1bbonclan1e e p'cmt a . .,4:: a quelle dj 1-lcnry James. e non 1921. r,ll'n,ì di u, 111 i SI, a 11 ,Ii, ,,d ocw– ,·e,;;..e un oclorc nelle s1r:tde di Ro. c.apeva bc_ne perchè. S'avvìc:nò 1,,,,,. 11ell'm,~tero p1,fo::01111 11e1Jc/c,~.•ico m:i, in quelt'annuncio di prima,c. all':1J1arc e guardò ~li nuovo cb e/i Colle f'l'i,pe IV, I. 11, pohm,111 ~w,,, r:-t, cssn non odorava: era come lfl la volta anurra che s'aprivn ~li r~:ieµ;::1,,:~::;;r~~tlJ:~:1;;:.r:,:~ ,~; e1:;::";.:;~ .1n gran~c lenzuolo abba nd onato di lui e re!-p. rò forte, c-ol naso, "'" f¼scc,r-t, ,l'ingre.u 1, , 1 uefl'1m,mire-:_•o• aòl a...,;;c.ugar~i e :~ffloM'i:110 in • . . . . ,. . . • un_'onda n~utcvole e Jen1a (,u!le I odor{' :lC'Uto d<'lla ch:c'-a. !-Un I~ ~1,e~~ri;,,;'ifi!!-:~·:cJ;:;'~" t",,:~111::,:•o;;i spmgg-e dc. paesi cli mare le don- a que!lo ciel mare. ,,,,,1,, un·o 1 er:i ili Sl'ai;n:i rra il 1560 ne ~tendono le loro !cn;,uola su 1 1:i Enzd CURAELI ,. il 1590. X::.,:.. ::«:>-::«:>•~-::.,:..,::ç.,::<o-•C<>·C<>·".<>•::<>•::<:.•!::-<><<>·C<>·{<>-{'<'-Q-::. c>)•c:>::. <>::. c ::.-c -::. oc>) e>:> +)~ c>-)-c>) e>,: e>::. e>) e>)~ X ~ ~ i ~ t::.::: ------- I) - (/) ial/Ulf,,; fl ~'~,w_:: : ALESSANnno PE'fO}'] ~ ~ LI.L : ~ i ~ Che :·a{; pn 111,• rn11,a11ticn cupa Qui dai cmrncti :•c11go110 ~ t , 1 crra dei C11rpl1:;j irta le anitre selvatiche ,ie/1'11/tmia ~ t d'abet;? Forse ti 1m1tuiro, m11 11011 ti amo: I 111cc della sera e spa-::cnt11tc si lc;•n110 t t 1a 111j(J 111e11tr non ,mga pu j 111011!1 t· le tue nell'aria se ;1 ~•cnto <lf!ila le canne. ~ i 11al1;. ~ * ~ ~ D, là dai cnsolnr,. nel c11orr ddla p11J:Jla t ~ Xelle_Pi.!!.'I__'"" clelf:llffJ!,I npntc romc il mare, c'i· un'osteria solitaria ~ * lii sono a casa, ,1 mio mo 1 u1o ,, là. col f11maiolo cadente, r Jù si frrma a brrt t ~ E' 1111·aq11ilalibera /'m1i111a il bandito eh~ va 11/ mrrcnto di h'rolr.,·1111 1. t ~ se g11ardt1 q11ell;: tlislt.•<:c i11Ji11itr. i * flt'cit10 all'osteria 11111 pioppeto cquall•Wo ~ ~ Dalla terra allur(I 1.,0/0 J/110 nllr 1111~1i, i11_{!ùilfiscc 11dln sahhia Ira lr :o•i,1" $ ~ ~ /' ~ * e sorridwdo mi g1wrtln il volt.o dei ccsp11gli: lii f11 ;l ,r:do lo slrid11/o fn!cl1•t•llo ~ ~ del· piano che ,,a tfol Owwl,io 11/ Til,isco. tout(IIIO clalle nlfmi dri fanci11lli. i ~ $ t Sotto 1111 ciclo di /ahi/i l11c; scampanano Lù cresce il trist,, •· cnpe/fo d'orfanf.'/ln ~ $ gli armenti della piccola C11111m1ia, e il fiore a!;tmrro dc/ cardo: t t l'ahbcucratoio attemlc "'"' mcri!(gio afl'oml,rt1 d; qtrt>lle foglie 11e/ mcrigl!io $ t ~ $ -vicino all'mitPmn 111 b111co dr! pozzo, ripos11110 le l11Nrtnlc di tnnli colori. t $ ~ ~ Il galoppo 1kllf' 111a,1dric tonfa Lontano, clovc 1 1 ciclo _çj unisce con la lrrrn t t nel .,ento, rimboml,auo il• i,ugli;r clct cmmlli g11ardn110 le cime degli alberi da frntto, ~ t tra il grid()I. forte tloj butteri ac:-;11u 6 per l'arin arsa, e dietro come pall1tlf' t ~ t ~ e lo schi()l'CO tielle fru.fte. cnlonnc di nebllia si nlzw1r, i C(lll/pa11ili. ~ ~ $ $ Presso i casolari, 11l'/ mite Krt>mbo Sri hello, :llfijld, per mc sri bello! t t dei -venti osciflmrn le spi,:1,r dr/ fr11met1to Q11i mi dondolaro,10 la c11llll, qui .fono 1111/n, t t e fanno lieto i11tor110 q11i si distenda su, di m,• il /e,1:,11nlo ~ ~ col 7•h:o colore di smer11/clo. e qui si sol/e~•i la trrra del mio tumulo. ~ t ~ t Traduzione di Salvatore QUASIMODO ~ ~ t t ~ LIRICA GENOVESE a 1-egt1etanto .spf!$$() clie l'è .spcirio da -vi.sta Camollgi Recco e Rua. E' uno dei momenti che Eugenio .Montale, ncltu 11.-cfozionc al volume, ha isolato insieme ad altri çhe qui non ricalcherò per non ap1~rir troppo pi• gro. Tantopiù che il Firpo di tali escm· J>i non C a,•aro, proprio a garantirci <1uella 11110 1rnlura di poeta, a benelìcio della quulc vorremmo· veder del 111110 ~:u:rilìcal:i quell'uhca riua nalur:1 di poc. tn dialeuale nel piì1 deprecato !Cnso. Di• •·o eM.'IIIJlipari a <111e•li,1lov'c11:li gii1 ha fallo In blla ,celta: Ciuvèim leggero lessero lo111m1 ,,e.e cOSlt>mari11we, uddo1so we 11espoe fiorie cl,e l'ait1 im1l'iuan tl'odO. Appèi.J<?u rm .secco {li11.s6 li11irn l'11l1imo 001110 111111-11 ('i{l<w .se11u1 sO. E si 1wtrchhe continuace rou 1.1hri esempi d'una "imile 1>0esia in minore, spcs~0 addirillurn ,·e:i:xoH ,;ccontlo la domin:inte del miglior Firpo, .il q11:1lc manco a dirlo la l)ii1 folice inunagine d'una frc~ca Genova di m:ire -1011 0 1:i miuula pioggia o riot10 il mie cc In bscin 1•n1pri0 (lllUnlo pi1'1~i 11ro~1!idni compiacimenti loc:ili: cioè 11m111h, piÌI realizza nel ~enovC•e il ~110 i111imo lin· guajjgfo ,li Jl0Cl3. A vc111u,11,,1trna11•11 /i tli.,um:11 11el w•mu,io e febbri1i11 1918, ~11,Jf) di1<'t1lt1• li II lOT t·olta ,icC11demir1 il11e ",:iot·"· 11i » ri11tffll1t!/<'t11tt°, Dùmcun Alo1uo (rw- 1<, o M(ltlritl ne/ 1898) e Cerar,I,, Die. IJ.O (tmtu " Sm11awler ucl 1896). che 'l'f!r– so il 1920·22 /ig11raro,111 •dlu ICM<1 lft>llf/ t11rbu1"11111 schieru tlei f>fJCti « cren:inm– (li 1), 11 11hr,1i,.~: ». e, r11·,111,:11,,r,/i~1; >). e 1 i. mili. 1lln11so (orn ,,rofe.Hnre 11i Fil11- lo[li11 llum1111::aall'U11i"i.1coi1ti ,1 1 H,, lritl) ha Ie1111 ,,,, 1/i,cors.o - !:,tt1rlic11m s.l11fJc11d1, - intor,io "[/11 vit11 e 11/lt> 01u:re 11; Fm11ciM"o dc MedNmo. ,oern ,le/ .'!"CC. XVII. " Dic1:,.'0 (pr11.fe, ,ore di l,ell<'ra/11T11 nl Uce 0 C11li111,'., ,/j \/11. d,ùl) lrn tlisSer111111 i11111r,111 n "L,m ,,r,,fc ,;; l,o/Je de Vew1". e 1,.-crù,r 111e111e fo XVI ,/(/ J. c11111n ,lt'/111 Jeru– •:ilcm co11qui-tad:i. O; 1111<'~,.11ltim11 di~•errn::io11etimica fi,111r11, per,..-1111111· ci) di~correremo 1111i m,11111. Fm/11111111 c, (i11 lecito ric,u:11rf:111111lclie (.'f"l,i.~itler11:io. 11e 1f,-,.: dm; ml'rnme111e crt,,ii~ltci /in 1111i 11tli11e,,1i. Se fu l{t;d Al'ailcmia •:1111:1110· la dc l:i Lcnsu:i 11011 ttre,.~e11ltr11 merito che 1111ello di permeuere 111111 oi.,1i11:i11. rie W1t.1'<J prt>Cis,1 ,!elle gc11em:i011ile11~– rm1:e s1x1g,wle, /JÌSOl!,11CrC(Jbe 1/mmelferc cht> ,lc,11Felipe V_ ,1t1m1eriel Ue Snle, 1w11 fece m11le 11 -volere trt111ir1111m11 " Mmlri11que[fo imi111.:io11e rfell'Acmlh11i<• ili Hicl,elie11. "I.e gerteN1:1i'Ot1e - h11 .,criuu Or1es<1 y Cf/.\MI 11el 'l\.•mu dc nuè~lro ticmp 0 -. co11111rome.~.1a di1111- mico /ru 111,,sw e im/i,,iduo, ,·. il CO,,. cctlo ,~:,; im,,urt1111te1/ellrtstori11. e per così dire il c"rr!i,ie s11c11i eh" ret1li::11 i suoi mQ'Vime111i". Ogni ge11em::io11e r<1ppre.se1110 111a vm<ia::io11e delltt ••~c11- s.ibili1ù vitale" realme111e tlecisit-a, poi· cl,~ 110,1 si trall(t di 1111 "gnippo J'uo– mirri egrer,•: ,iè sem11/ice111e,11e (l'Unll mt1.•5f.•: è com" 1m 111101,c, orpo SQcialc imegro. con la sua 111i110N111:11 .scel1a e fo sua moltitudine. cl1e! è slato lm1ci1110 s11ll'(lmbùo i!e/l'e.ti5/et1:fl con u1111 lr(lielloria uiwle detcrminma". Ed ;eco r,ui. i11fuui. persi11,, in Spagna (/HIC\f" ti; mo1wdi anarcl1frl1e per eccelle11::t1). <leli11earsidue gr"mli grup,,i tli scritto. r; t1.UOl11mme111e ~ mpl(lri e 'ili.11\/11w mente definiti: ''r,11elli del '98'", 1101i or111,1i 11[ mondo i,11ero (U1w11w 11 o, V"l– le·lnclitn • .Aruor,io Maclw~. 1\foe:tu, e !J.li tmco r ~uenti Azorìn, 8arnja e Be. tW" i.JC, ile), e '<111elli ,lei '20", /rii i <11wli 11os.so110 /igr,rnre, i1uie1110 "'' Alu,uo e a Diego. tmcl1e C11iJIC11. Aleix1m1fre, So• lirros, A/berti! Còme: <le la Ser,w, Mo. re110 Vilfo. Pr(l(/òs. AltofoJ[l1irre 1ìel Vnlle, e 1111 gr1111·1-lar/Q: federico C<1r· cìa !.. orca, (}11t1nRm11ò11 Jimént!:: formo categoritl q sè. come Ortega y C(l.sse,), Analogie e ,li.ieren:e 1,rofo,ule corro– no frn 1'1111 gruppo e l'altro: ambedue 11i cri..s1ulli:::a1w ~po 11110 lfllCrr(I. mu nel /Jrimo cas 0 si tmum:n ili um, guer· ra piccola e rapidissima cl,e colpì .sn– lo la Spag1w con la liq11idat11e1·inle11::a c/'1111 f11lmi11e.met11re l'E11ropc, vi rimo· .se aflallo·e..s1ru11et1; nel s. cc<>mlo ca(() ,li un co11flit1o lrmgo e univer~a/e (111 cui rimase (IJ.Se111e. <111alli 11nico. /JrOprio In Spog,111. Ambecl11e .s11bilco110 dtcisi1 e i11/lue11::e .sterne, sin rwr rivivemlole con origirvrle i111e11sitù ispa11ica, ma i mae.stri Jet primo .si cliitmwno Nie1::– scl,e, Spem;er. Schope11m1er, Kie•rke· gaartl. Verlaine e Cautier, D'A11111111:i 0 e B(lrbey <i'A11re-vilty; del secnmlo, A. ,,ol/irwire, T::a,a, Salmo11, luat1 Coli, Pro11.s1.Cfomfel ecc. Ambeduie 1 ,ossiedo- 110 1111 vh-o ~e11.s 0 della Spag1w, tlel ,le. stirio JJ)( 1µ11olo.ma 111/e se11sibilitù è, per 'il ,,rimo gruppo, .soffcrC,iZ{1 e tor· me1110.spasimo ,li decmle11::ae tli ri. vi11cila. oscuro dolore che /ini.sce tulftr via col di-vemare 11110 !pCO:e tli 1111,:11. .s1i<1to compiacimento, mentre per il .se– comfo è appe,w un .n1111to tli parten:a e in (f1mlcl1e caso soltm,10 w1 we1es10. I /Jrimi Jo110 e.ssen::ialmente prosatori, Jagf J.isli e 11arra1orj (un .solo />{"µ!tll c'è fr11 . s.si. A111011ioMacliado), 1mr porfa11. tlo i11 c,,ore una pote11.:ialit1ilirica su– periore "llu loro ele(Sfl CIIJXlcilÌI di ,cri- 11er e ver.si; i seco11&isono es~e11:ialme11· le poeti in ver.so (1111 .soto prosa,ore c·e fra e.5$i. Ramò11 Còmt': 1!e fo Ser. na), ma (lt:idi. di m/iOve esperie11.:e tec- 1/tclie, piri cerebrali che sentime111oli, 1,iiì abili clic ,,ro/ondi, pirì i11/ormo1i c/1e dOlti. f primoi .si preocc11pa110 (/ti• che di religione e ,f; fi/ o.so/it1, di 1,ru· blemi wcialt e .sairi11111li, e rlell•ur1c ,tee&11 fa,1110 11110 .sPecie ,li religio11e; i .~ed011di .,'i11tere.sM1110 d'i ci11e111a e di /Jittum. di s11rrealiM10 e ,li ~JIOrl, e crcdo110<tiloro maestro OrteR" tfmi,ullo uffermt1 cl,e l'tirtc 11011 Ì• "11m1c0S(1 se. Sohanto 1>0ela tlialeuale il 1,oc1a in geno,·csc Edoardo f"irpo? Vorrei 1;cgna· lare al lellore proprio ciò che di f"irpo non ricntrn nel ca1 et-1,·o d'una dcfiri– zionc che, lo ~ppiamo tulli, :;lrantr:O· fondo <1ua10i6empre il p,oetn laaclo in ,,ita soltanto il tlialcuale: cioC colui che nel dialello cerca 11nic111,;ente il dialett 0 e 1ut10 quanto e dialeno (colo. re, folklore elc.). ponendo in tale dolce mania l'unico fine della propri:1 ,:crilln· r;1 e ìm1larcntan1lo~i. co~i. alla curio~n fomiglia dci pat.ili, i11numcre,•oli :1 ,·:ii·. cattare, per farne collcna, riccioli ,, francobolli o pro,erbi o tulli <1111:gli altri dclrili che l'uomo, dieii-o o :ii margini dell'onda della 1,1111 stori:1, la· Ecia !Opra i suoi lidi. L:i 1111alerCl'"tO non era l'ambizione nC di una r<.trl:l uC di un Belli nC di un Di Giacomo (ma potrei cilare. nei <1uadri della JH,e. ~fa d'oggi. il gio,·ani~simu Pier l'aolo Pa,olini, cui dobbiamo anche un 0 ilei chiarimenti (I) più fermi al propo11ilo). 1>0elj che rifìutan 0 il cape,tro anxidettn pro11rio pCI' queslo: r,er cercare nel di:1· le1to (nien1'affo110 guanlaudolo dJll:, fi. 11C!lr:J) le radici ,1eoce ,lell:i rcallU o ,eri1:i um::ma. ch'(: coruc ,lirt' le ratliri Jel linguaggio o, in un;, pnrofo, la 11oe~ia. Oc,i /iggioi,1 biondi ria11 :uga11do i11 te 1',1e11i,1. culmi CQmme cloi fiori f:Olt'fl•IJ ('<' t/11 malli11. Giorgio CAPRONI ri" .. bemì 1111 lieto e gm111itogioco. I E~cmpj d'un ,imile pinore•co (d'un rolor locale che giuni,e fino al puro e ,emJ>licc elenco di tip.i e m:1cd1ic11c ,13 111anda1e in \'isibilio i;li am!llori) fnnno pratu intorno a <1ue~10 « Fiore in lo gutto » (2). Senond,C, inverc tli ~oHcr· marci a lodare la lìnez7,a ,li 1:1li <1trn• drclli di genere (dopotutto Firpo ":t tr:iuarli 1·011mano dclicnla), prcfcrit1mo additare 1111 hel ahro Fiq>0: <11ir-llo rl1c potrebbe addirillura JlO~larci a ca~a di M:ir7,ari, <e111ite come ,a entrare nel dialetto e, i,we~1i10 dal ,•ento dell:1 f)'()Csia, picFarl 0 a lin,:.ua,i~io non ~1)· 1,lituibill'": Dil11~ia " yl1'lo ml fruca.s,o i/,. ''"F'"' che dt>rriia; l.'011aa fJUcl,'u ghe treJ}pc . :11go11do 1111 po' (IJIChe IC. che ost1i ,01110 a vegne 11mcill11gl,e,lu·j pé. !Cose .wm lo clo tempo cli'c, fHI.SlU C (J 11eCO,t$1111111111? l,elljfera Il IO r;, Il VIII(/ cc,mme rn .sce l'nmfo a ,fc111mmfJ. :O-e Firpo aveuc, fìnilo qui 1111e>ta .sua f)OC~ia {im·ccc c•sa pro~egue 1,u&li ar- 1110nici dell'uhimo ver~o 1ru1,crivcndoli nel mode, pii, 1liule11alc: cioi: earico di 11ucll11 l,0110111.l.i. di quella ,saggezza ~picciolu, di 11uclla notarile arguzia e ,li quel ~••11ti111c111ali1--1110 çbc !On cQ~e pni1irie ,lell'n11ir1111 d'un 1lialc11alc) a· \'rt hbe ,crinu u11'i11tcr:1lirica, nei li– mili 1lclla •ua grazia vocale, perfctla. Ma rj 1101111. ri1.e10, altro c-emJ)i a ga· r,mlirc la 1mlur:i ili Firpo r a im•o• ~ liar1• il lcnorc: Yes11i1'<> :ii 1lw11 co.stca 1!'1111 a~fJTIJmonte 111urit1 t11 me:o a twt·ic <l'11livi mt>,itl'i,ri11-i•i•1111 ci11nir1. li) r. I'. Pa-iollnl: .s'11/la porJ{a 1fiolmalt, f)Timi mlc,r,mc, Cerum,tes, i/ cui ce11te· • Potsia 1'111,. MIIJ.no "''rio ser-.,rì allu Jrrm,de rul'wwtu dello (2) Edo.ud~ f"lrpo: _• ,.-10,r fo to iotto ._ get1em::io11c loro {1905): t secondi es11I- EmlUu10 dtkh Orf\n\ t.dl! ort. <:,nou j umo Còn,;or", il Clii ce,i/Cn(lrio (1927) ~~~- • :r:ij~:m~'.111~n:h~~zo:i~~ tan:::a d:e !::: cl)incise COt1 fo rl:ii cfomorosa a.ieraw• \_ ¾ :io11e tlel gruppo. Q11elto cl,e /uronb -- Quijole, per Olons 0 e Diego SQ110l'e· r ~ di:ione tielle Sc,!edadcs, la Lenp, 3 1>0e. t 1ic:i de Còngora e l'Antologia poétic:i ~ en honor de CòngGra: rit1efo:i011c irre- ) · si.stibile ,felle 1emTe11:e 1mi it1fime e del. li~' -- 10, A<' lo ,1ùfro d,ln,o1e,a ,,,..,.,,one. Ci11111i (I (f/lCSIO /JUll/0, però. il ''p<1· mllelo" fr" le ,l11e ge11u11::io11j non liu /11110clic comi11cit1re.Ot1llt1ru11i<"1 i11- 11rrn1lr(ll11ra gc11e,ale I.A ~og11trebbe11ece,· .~11rim11er11e scc11c?ere ,,t 1»<irt'tcolnre s/11. tliare ci,uc1mo ~crittnre 11el .wl 1, motlo COSTA : Disegno Oltrr chl' f1,r/f' dice,:,u11ore, 1Cf'IIOJlr11/o e ,,.,,,,,." di 1we~flJtµi1•.Cos11, ;. 11110 dei t10.~1ri11e<11mfor1i.11, mil(liori, bc11cl1i· dei mcm, 111,ti 1,I l(rllll p11bblicn. Cerfo. .,,,,i mmi di,,.rl(1rr1i, flri,,j 1f'0Jt11i le11r,• <>.llitJ tcc11irr,, '°"" 11mmirn>(J/i per •~1111111t'11t,, dt>llti1111111rn e 1111/i:111 ''mo. ml"" ,lei sejt,u, m1cr11rn,11i1ro: ~,nm/ff' e,t>mf1l11ri, rhe ,, ttirrcbber,J 1~lcr ,r. m,,; 1,1l,1111te 1111l'"'" 1leJ1l•. 111lt>11r!,rnri. "i.mlido, riol, .~11i lesti M" a 111;~1ro 11s· ~111110 i! bett pi,ì m'atl~.su,. e 1!'11l1rn fH"· IC 1111//IC(/110 m,cc,rfl, s1ilfo "gf'11Cr11:io11e 1/e/ '20", .~11,dirritic\ 111111,i e 11011 ,li circoHrm::11. clie f'q/1r11 ge11ero:ic,11e, r,11e/lt, Ilei '98, flfJfJl'1111 Or(I cOmi11Cill ml flt,<'re (ci riferi(lmo 1mr/\c11lurme111e 11I 110lf'Vole , olume ,U /;e,lro J.,ii11F.111rol· ,:o, l,a iteneraci<.n ile! '98, llmf'r-111, 1915). lr1te11dir1mn <1111 l 1111Utrci " ,0110. l1.11eare il rnlore 1/cllo 1,critlo c/11• 1111 1fo10"'"'io alle 11rC<"e,lt>11li 0~1t>n'fl:imll: il d1scor.•Qd'1t111re.swall'Accndemia d .CeraT(f1,/)ieJ<o, Uua csirofo de Lop, (60 /Jf1 .. Stmmmler, 19-18). Q11fl/C11no ,,o ,rtÌ lrU'/iars1ra110'im1tm::it11110. cl,e, do 110 e,sere swto Ìor.se il piri acceSlOf, i "11e(1/_l011[loristi" (co11 gmve scflmlal 1/ei /ilis1ei e di!Gli 11cct"lemici del 1927 che ,mtf(,m, 011oce11tC5c11111e111e, ri e11e11, 111, Cimµom ··w,Na ,/li tlec(lde11:o'') th 1 1 e1111u11lu 11 sua t.'Olt,,flccmlcmico Cera ,io Oiego ~ili 1111,-J(lto c n armi e bog1 gli dfllla ,,arre tli l.,u!1ede Veg(l. e eia del 1,i,i feroce nemico cl1e Còngom r:, 110 e m'Orlo ribbin av11t0, Mn Sope11tfo cnme l)rmr1j ben S<1f'fltc1mo. che. <JtlOn· lrm1111c nemici. l,n,,e e Cò11gora tlPIH• 1e1111err, 11llamede imtr sc11em:ia11e d" ri,m'Oootori b"roccJ,i, nc,i 11011 ci .swpi remo "ll'111,1x1rc11t(' ··1rm1':mt'1110" 11èdr finiremo code~,,, di,cOr<CQ ''111111 pt1ljno. dift". Rico,to.sciamo. nl co11trnrio, che fo !lrof~• •crl,a 1111 Dieg 0 fm le mille < mille ,lei wrrcn:illle l.ope serve n ri· cu,derm(lrc gli. itle"li p j se111ime111i <le/. In ''ge11era.:io11e riel '20" 11011 meno ef– ficaceme11te 1f,j 11uel cl•e auebl'e p01111< /"re 1mt1 sirofe. u,111 11ual1111,111e. ti lle Soltd:,de, ,, del rolifo1110. l.'01111n1 /o. t.imw ,-. 111111 cle«:ri:io11• di ,,/b11 ~11I mli. re e dice teM,wlme111c così: Ourmicmlc, cst:1ha el Pcr,n. cuaud 0 e:,laba la llcin:1 tic l:1t1~omhrac5y del micdo vuh·ientlo cl rostro, al alb:i, que bajab:i Jel t•ielo al urnr cn vuelo m:imo y k-dc,,. Su1, circulob azulc~ cnl:iz:ib:i humihle cl aguu, con ris_uciio cnrcdo. unos eu otr<..-s.)' c:1111nnt1 0 a ~olas f)t:inal,a l:i• orillu~ con J:i,. ol:is. Il comme1110 ,li Diegc, a q11e.s1iom, MEMORIE Cesco VIAN D'OLTRETOMBA GUERRA E SALMONE E CAVIALE PACE Sono stale pubblicale recen1emen1c 127 lettere ine1litc di Fluub(TI a Tur– genev. cioè 127 lettere e biglieni non compresi nella noia (.(edizione Co· nard » della iCorre.spo11dar1ce di Flaubert. Que~to lotto (l sl1Ho J)ubblic:i1o da Gér:ird-Gailly 11res.s0 le Editions du Rochcr di Monaco che, dO; la sucrra, lrnnno tinto inlercssanti e nuo,•c edizioni di classici. L'amicizia di Fl:iubert e cli Turgcne\• era nota: cominciò all'inizio del 1863 ·c,111ando i due, che già ,i ammiravano vicende,·olmen1c, si con,.,bbero ad un pranzo lencrariol e dn. rò iualteruto lìno alJa morie - l'ultima leucca di Flaubcrl e d'un me,c 11rimu la suo morie-. L1 fìtima che Flauberta,•cva per Turgenev (u,-;- volta o ,•olta citala, dagli studio.&i di <1uest'uhimo a suo meri10, come prova d'una perCct· la occiùe111 alit:r.azione , 0 a Euo demerilo quale 11ro,•a della lìaccb.cz: r.ae del– l'oir:iosilù dell'opera fìUa. Certo: Dos1oe,•sky al suo i>rimo apparire in Francia unn fu accollo lanto bene, ma incompre19 e consideralo on barbaro! Si conosc:e anche I.i !Cconda voco del dinlo10 {le lcucre di Turj!:Cnc, a Flaubert eMendo già ~tate pubblicale da l:lalp-érine-Knminskj nel 1901), 1113 • tulla l:1 corrispoudenu non è un granchè: Cidc nel suo Journul noia ()3 (eh• braio 1902) «Je n'ai J>asache,•é la corrnpondance dc Turgenev» e cila altri• ,·ohe l'aulo.-e ru"8o, ma sempre l'ien.:r:a un aggettivo e senz.a uno parola di bia– ~i1110o di lode ... Queste uhime leuere inedite non as111iungono nulla :illa grande Corre.spo,ul(//1ce di Flaubert. Turgent,· cd il l!Uo mondo sono per Flau. bert esotii!mO, <1ucll't'Solim10 che - 1·omc dice De Lolli 5 - ò l'altro J>Olodel l!UO reolismo romantico (il cui primo polo è la materia umile): « l'eiOl::<mn -i_ ~.iee ~cmpro De Lollis - è il rC('ondilo nella distesa dello ,patio, come il triviulc lo è in profonditU u (insomm:i: Salurumbò t\ Bovnry, /e .sublime d'e11 hm,t ~ !e .sublime <fe11b{I.,). In quc.sle leuere manca 1111rtcoppoil fomoso u cn. rutter11it1co I> che Fluubert cerc::iva nell'esotico o, meglio, 1 1111 0 &i trova eul– lo 11tCMo 11i:i110; i romanzi di Tols1oi e le ~1>eciali1à gnslronomicbe ru&&e! u Mu 1111 cp-i!tolario, - ::unmoniscc Do Lollis - e11ccie, d'un uomo sirccro e l'Clll.Jllicocome il Flaubcrl, non può essere un'et.tetica né organiuat::i né or~n~iu.abile » o cruindi, rinunziando a trarre conclueioni. preferiamo 'solo cln::ir,re :il lenorc che il r<1man:,;odi 'fols1oi del quale Ai 11 orla nei tre ~e• sucnli biglie11i è Guerra e Pace ed il libro che .sia ~Cf'ivendo Flaubcn è 8 0 111 ·< 1 rd e PCC11cl1et. i cui ultimi c:ipiloli sono dedicali all:a Religione cd :illa Pcda,::ogia. Croiwe1 28 dicembre 1879 . Ieri sera ho ricC\'Ulo il pacco. li ~almonc è m:ignifico, il caviale mi fo grid:ire dul 11iacere. Quand 0 ne mangeremo insieme? VorTei che fo1;te r;ià par1i10 e ritornato. Da 1:iudù, alm~ro. ~crh•etemi. Qunnto al romunzo di Tol•toi fa1clo consegnar<: a mio nir,ote. Com– mcnvillo me lo porlerà. Tuuo ,·oslro. car() vecchio mio. I) voslro vecchio ,·•ahhraccia. C11.1tavcFlm,bt>r/ Il Crois.set 28 dicembre 1879 Gruzic! Mille volte grazie O San Vincenzo de' Paoli dei comrucstibili! Parub d'onoro rni lrullate troppo bene! Trop1i,c ghiouonerie. S:q>piute clic il c1wiale lo m:mg_i0 <JU:lsj senza pane, come 111ar111ollat.:1. Quanto :il rom:mzo, i ,uoi tre volumi mi s1>avcnttmo. Ora t<e volumi. i11 più del mio 1:ivoro,. è forle Non imporla, li allacchcrò, Da10 che p•r l:1 /ìuo delln pro•~i111asellimana conio <l'aver tcrminnto il mio c:i 1 ,i1olo 1 ,rinrn di corninciurc l'nhro ~:ir:I 1111di!lrazione. Qm1111l0partite, o 1,iullo!to quando ritornate? E• 11tupidn \filerei bene eomc noi re ne voi;liam 0 e st:ir co-:ì :10co in~ieme. lii. Vi uhl,r:icdu. \lo,tr 0 ,·ecchio. C11.staveF1,111ber1 Croiuet, 21 ;cnnaio 1880 Due p::irole aohan10, mio caro ,•ecchio. I) Quando [13rlile o, pillo6to, nn; qu:indo ri1orne.-e1c? :'liete pii1 tr:rn• 21 Craxie d'ovccmi fauo leggere il romanzo ,li Tol-;toi. t-:• ili i,ri111'or. 1line. Che 11illon: e che psicologo! I duo primi \Ohnni .sono ~ublimi; mn il terzo c:1do ~r-:1vcmc11tc.Si ripete o fifo,ofcgi;i:,, E.. c 0 ruori il ~i~norc I !e mon~ieur), 10 .i;,•rinore cd il Hus.~o mentre fino :id :1llora non 1 /crn \'i~to ehe l:t '1:irur:i o l'Unumitil. Mi 11c.,nbrache 1nlvoh:1 ahbi.u co~e 1kg11e di Shokl'– .•,:.•:irc. •GridaH1 tl'mmuir;izionc tluranto la lelturu ... che è lien lunga! Parlu– lt-111itlell'autorc, E' i! ;;uo (lrimo libro? 111 oi;ni e:i!lo h:i 1111:i 1;:ranpotem~a! Sì. ì· ror1c, moho forte. Ilo h'rruin:110 In lleligione e lavoro idio ~hcm:1 ilei mio uhirno l'liJlilo• 111: l'l~lura~iom.•. :O.linniJ)OI<.•ht!. l>O~~ato(Jui ire intere giorn:11e. E' ri1Y.1rti1:i~1:unonc, lu- 111c111:1111lo~i dell'abbandono in cui l:t ) •~eia il 110;;1rogr:1mle umil'O. il gramlo Tur~eue,, el1c io :1bl.raceio afrcnucna mente. ca Gino Bianco
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