Fiera Letteraria - Anno II - n. 44 - 6 novembre 1947
FIf;H ,1 1.f:T'J f:R \Ili I "Il Dolore" di Giuseppe Ungaretti O RA.\JAI tutti • movime1,ti della nostra PO'-" sia appaiono determinati. almeno nelle grnndi 1 \inee e per quello che hanno di es· scnziaf e, dal lavoro di Ungarelli. Ogni suo libro non conta sohanlo per \a $!Oria pari\• colare della sua opera ma definisce e sug· geriscc il cammino degli altri. !essuno in co~nztt vorrà negare questo ufficio di chin· rific..,.zione e di itustrnzione e con ciò non nolo affatto \'intcllig,enza speciale degli a!· 111 t111csto saggio CABLO BO rnostl'a 1·u111p tutti i 11101·i111c11ti (!pila 110,;f ra tlucsia :-ia,uu 1lPt,c1·mi1mti. 1lal1'01>c1·a. lii l 111~111·rUi. .\ci s11oi ,·r,·si an·crtia1110 1111 peso. 1111ama!!;giol'i' ralhlit.ì. il 11101lo<li 1111 rsc11q1io P <li 11111111•,;sa,:.;:.;io. <:11rsegua.110.i11 1l(•ti11itira. il IJIIIILU li11ual 1p1alP si t• i11,;(•1·ito11Plla stol'i.J lo sdu•11111a,sol11to 1ldla s11a lil'i(•a 111. voe{lio sohnnlo sollolineare f.'importanz.i della sua porola e i.I lungo processo del >mo intervento. Dalt"Allcgria a ques10 Dolore (ed. l\ifondndori) che cosa non ha snpu10 ri· solvere per tutti Ungaretti, se oga:i siamo in grado di calcolare con precisione le dis1anZc e di siabilire un pa1\0rnmn critico lo dobhia· mo proprio alla qunli1à del suo Javoro e .li numero della sua parola. Cli altri poeti del nostro tempo hanno condotto una guerr,1, divers..'l. :si sono preoccupali di riU>Jv,ere. vola per volta. d.t.i prob::emi d'ordinè s rt!t· tanu::nte perronal·e: 111 Ungnr<:lli sentiamo subito un altro peso, nvverlinmo una maggio· re validi1à, il modo di un esempio che io qualche modo rest,1 anonimo e queslo ci dice la forza del suo messaggio . .11ino,1 che punto si sio inserito i11 una qu:c.,..ilione di sto· ria l'assoluto schema de la sua poesia. Se avessimo tempo per una dimostrazione cii· coslt1nzi.-,1a polrem.mo affinncare su uno s1es· SO piano il suo lavoro e quello deJ:li altri e alr-ora si vedrebbe mollo chiarame111e com.e ogni sua paro!a mppresc1\lava un pe.;o, un invito che gli altri dovevano con calma sviluppare e sopratuno com~ ogni sua p•.· roln segn.asse il punto critico di una ,,iccn· da c.hc da un dalo clima doveva CS3ere tra· 1 srcrita a un nuovo dominio, Se p,er fare un nbmc. stacchiamo la sua storia d,... · grande l\ome di d"Annunzio vediamo tutto il grado della sua novità iniziale: O.liti appunto ab· biamo jn mano lullj i numeri per definirè il modo di <1u.es1a 110,•ità e per confernuire ancora una volta la necessità e \'imporfanzn dei suo (avoro, L'1m1>egno della <Sillab11zione, la coscienza di fror,te a] peso inacceuabilc de:la frase poelica, il bisogno di riportate la musica ne~.'ambi10 minimo delln parola sono gli ekmenli assoluti del si.10 primo la· voro. Quello che in un primo tempo polev.-, apparire come suggestione di una poverlà interiore come incapacilà espressiva in real· tà era ~n proposito di rinnovamer.to tolni'e. OQ'Ji vediamo che in fondo Ungarelli non aveva 1inuncia10 a nessun allo della poesi-.:1 ma chic. per mantenere fede ;1 questa misura doveva .tppunto com111ciare da zero. accer· lare la 1.atura di ogni parola e di salilo get· tare ogni immagine di froS<: in un proces:10 di dissolvimenro parzinle, in una guerra sottile di prove. nell'esame delrn c:o.,cicnza poe.lica. Queslo è lo :,c:hema della nalura un· garcuiana, schema a cui il poeta non è nmi venule meno ir. rren1'an11i di lavoro: è un pÒ il pian 0 de~ e operazioni e il lettore del· l'uilimo Ungarelli non ne può fore ancora .1 meno cd è coslrcllo ri illuminare cost'a11tc.– mcnle il quadro di c1uesla oriiPuale conch zione di purezza. E abbi::uno detto purczz.1 coi. una preciisa preoccupazione. in Unga· verdy e una misurn di precauzio,,t" com" evìckntcmentc è !!Calo il comportamento c!d· l'Ungaretti che si prepnm all'A..1/egria e ri• fiuta il :ibro di d'Annunzio. Reverdy 1n un certo ser,so si muove suJln linea d1 Apo li· naire. nonostante l'al!a qun!ità del suo lin guaggio poetico, e per quesr 0 dovrà svolgtre tulio il suo lavoro in .un clima da espcr11nc:1 o chimico t! (u sua storia al/.a fine rescerà Ci,!Clu· siva senza possibilità di riallncciarsi al mo· vim~nlo della grand~ l)()esia france5e, Per Ungarelti 'Sin dai prntii tempi e quindi con maggiore frequei-,za in 8•:&uilo. il rif-erimcnto alla tradizione, l'innesto sul lronco dd n poesin italiana sono inevitabili Sulla pagina purificata dalr A ll~ria si depo,silertmno, ,,al· la per volta. i nomi di Pelrarca e d1 Manzom e, si badi, questi nomj M>no inl(.rvel\uti per dimostrare la validitR della sua lung:a opc· razione e il continuo accrescimento della propria natura poetica. La ca.rriera di Unga· rerti ci dà q·uesro dato carnlferis1ico di rie· chezza fina e o meglio di ricchezza soddi· sfalla su un~ forma che in un tempo lontano po:evamo scntlre piena di promc.s&i e faua d1 una Clltnc estremamente vi1ale ma di cui retti purezza non tquivale a un ordine com· , prome,;iso di disposizione prallca: nonosfunlc• tutto, il su~ tc\i'lo pi1'i puro ai_ suoi o_cc~i è I Ungarcslli nello studiv di a_ncora p1.u~:bl\~. di trusf~rmaz1011e, d1 ndu perhmto cono ..ccviHllO appeno i segni al!u· z1onc, non ,e c,oc puro. e _uno Sinio verso a siv•. Per questo 08'Jl possiamo dire che la purezz.a. 01 quj si vede I atlo.c~amenlo_ cen· conc'usione lo(ica. di lulla la unga dispo· tra!e a qu~sla fornm d_cJ_ lutto 1~alc da pu· sizionc poetica ur•g:\rettiar,a sha nella !orma rczza poetica. U1\garett,i e ~lato 11 poeta ~n· e:: nel modo di un poema che sostituisca alfo temporaneo che ha r1bod110 con maggiore violenzo ~leste: dei primi motivi un discorso forui. questo conocllo dclln poesia ferma, del in,ero. un altro dit,COr$0 interamente nuovo dominio incallo di una poe$ia trnsmitrcnle da inefter(" a::c.onto n~ 'ulli1t10 padrone. di un e irrn1.s:giungibilc e ancorn hn fissnto con vero ·d,scon:o poclico. al padrone che :.i esattezza j confini dei due campi della poe· chinmn d'Au:iunz o. Oui 11:i,'lmo,rnloriz.zati sia e del poeta, scoprendo l'importanza del a vcde1e chiusa ,.a traiettoria della sua dif. lavoro di co:labornzione che è poi una ]un· ga lolla di conqui:1ta. Da questo punro di visi.a resta nulorizzato il lavoro di con1inm1 definizione, l'impossibili1à di arrivare a un 1esto fisso; pe~ Ungarelli In 1>0csia è ,sempre nelfa possibilì1à del resto nuovo e in qualche modo dipende dalla natura cleJl'nttc.s." e dalla forza dc&:a propria riccrca, V,déry in una cohferc.nza Lenu1a n Hruxelles oel 1942 e or 11 raccoh.:1 in volu.me a cura di un asco!· tatore. Souuenìrs poéliquc:., hi1 illumjnato beniMimo questo n:gim~ fluido della poe$ia e iJ rigore scien1ifico del poeta che cerca di adeguarsi af!o s1n10 di ,clerna metamorfosi dcli., poesia. della pe~siu che appare. che Si fo nelb memori.- del pocla. E L'l purcu.a del suo lavoro è facilmente riconoscibile dal primo ali:) de! ,mo lavoro: dal momento che dichinrn di non poter acccll.are il modo di.scorsiv 0 dcli~ p<>e"in <' di rifiutare il capi· la e grave e facile dell"ercditfl dannunziar,a il lenore è s•alo a\•ver!Ìlo d~ll<t neccssirà e dell'a.ssoluto della sua i1we117.ione. Quale.uno potrebbe osser,•are che questi primi mcvi• menti hanno una divf;rs.1 spie,,.{nzione e tro· vano, per esempio. ne.I dima deda poesia fmncesc ur,a gius1ificazionc assai plausibile e ammettiamo P<'r un ultimo tale pos!Jibililà ma ~ ci riportiamo, come è necessario. nella luec:: degli ~emoi. se chiediamo aiuro al primo e grande Rt:verdy ,"C<liamo subito In differenza che pas..a fra u11a riocren (reddn. frn un impegno ,ibero come qu-l"lio di Re· ficilc e pro!onda opènizionc di il'umi11azio1t: ma ecco che oltre l'e~t.mp10 r,;irljè::olare sar, pinmo che respira um, lezionr. mo lo piò lnrgn e di unporlanu c,1pi1olt• 1>er lu 11: la crisi della poesia che Si era apcrla n::I mo vimenlo gpezzn'o de! primo Ungar~•ttt è staia risoha pienamc.n I! e per la n~ai:u1 1 or pane per merito di l.ing,,relli 111e3w. Nella figura poclicn di UnJ•uelli 1r spella!ore sir.ct :ro dei no!l!ri giorni nvrà la soluzione critica di un ptob 1cma vitnle _dc!b nostra nocsin: dopo questo Uniilaretti, na!o con l'Àllcs:ria e deh111to:-i lerwme111c .i.· traverso '.e gmndi tappe del Scn1imcnto e del Dolore, possiamo 05pelt,11e uu nuovo poeta che confmui. che pnrli ljbe1nme1 I.: 1 che no:, sin pili costretto a una JU"rra ,11 posizione guerra cstenuanle di aHus:oni , di motivi minori. Uno storico giudicÌ"lerò superhciale e -a-rossoana quesL.l ,·i~ion" di tanli anni. e di anni cosi pooo'a•;, del'n nostra I?Ot:sia e io per primo sono pronto ad accc.Hnre qudla co11dannfl ma lo fono per \a ,somma dei parlicolnti che la visione abolisce di colpo e ron già !')Cr la ,•erilà es· !IC'nziale che re:1pirn in c&sa, Ungaretti se· gnn ra \inèa cen1rale di ouesto lavoro rii rinnovamcnlo e di riadnllainenlo alla voce di:11esa e per questo motivo mancano tutte le ragioni laterali. gli altri r·umeri d1 de· hnizione critica m.a ,ton conia, il lavoro O!'·r· ci 1,ale è quet·o ~gnalo dalle dal- dei ire libri un\jarettiani. D'altra rnrtc un'.-,J!ra con• !erma d.-Jla far.tu di qu~•stn :">m'Si.t l"abbin· mo propr o clalm .iloria ulteriore d1 Uns. relli. sc i. ,>acta d1 A /,egro a fosse stnto ap pen11 un limilnlo definitore d1 situaz1or,i ji– nchc non ci '4'1r-:bbe slato l'ampltainento contcouto e vibmlo del .'le11lrmer1/o e oi"i non a·J1emmo 1a lezione OO.!IÌ ap:r,11 del f>o /ore. In rcaltU I due libri dt> JO e del 47 oflroao una co:;tru2>01 e che n1>01taln {1:;:c,mto alle 1 ,rimc. poesie ap,nire in:.o!lpeuabde. Cli sless 1 commenlnlori del 1>rimo Ungarelli e ne ricordiamo d, l.el ;ci .,vcvano suppa· sto che un'csperic.nza eiimile dovcs~ easerc in qunlche rnodo bruciJ.td. unica: allora la purezza di Ungarelli cons(.rvuva u,, limite d 1 r.r,;ore ~ u 11 ncc('n\o di ineptt1bili•à che por· tuvai, 0 i11e\·1tnbjlment·e alla conclusione de· hniliva. M,1 l'errore appunlo lu di conside· rilre la poe,;ia di Ungnrclli come conclu,.ion– d1 tullo :I ln\·oro preced.::ntc. lo staio di e.!'UU· rime.rio dc!la grande r,o:sia i a'iaim con i diversi inncetj dei 9imbolismo frnnce11H' ,. delle npparentj rivoluzioni del periodo che aveva preceduto l'alira i:tuerra. No, il pro· blema critico di poesia che suscitava Ur. gnrcltj era un problema di cnraUerc attivo Por1i1111ri n Biv de J1.oc: .iro e perlanto amn1etteva uno sv1~uppo nel fu· 1-uro, Ungarefli riconosceva, sì. il momento Ji delusione ntluale ma si preparava per conto suo a risolvere con le t')ropric forze quesla ragio1•e di jnnr1dimenlo e di ,o(loca· ziom~ E lo accettava ben dl\"euemente da come. aveva fallo, J)èr esempio. ur, M'<lrÌ· neri che in maniera damoro!.1 nveva nv· veTIÌIO la sles-sa impasse, genzn '{eslj di ri• belhone ma con delle misure di estrema prudenza. Perchè .-ra prudenza cri1ica il li· mi'arsi alla luc.e di una sola parola, e la paro 1 a diventava PU0va a forza di insistenza. a forza di pronunzia !Otlolir,ealn in tutli i sensi: è vero. c'è In purczz.u ungarellinna ma al termine d1 uim lunga conquista di approssimazioni e di riprove. Provale a ri portare una sua parola dall'Allegria nei libri del lempo e nvretc l'Ungarclli che sape• V(1 d'Annunzio. che av~va seguito te ri· vislt! d"avan•{uardia. senllrere magari la pa• rr:Ia di Soffici, fa sollecitazione diarÌ$1ic.'I. l'immediatezza del falso impressionismo mo sono tutrj .iccostam.cntj suoeru1i. sono l'llali un tempo i" quella parola mo r..on hanno lasciaro Ime.eia. La pronunzi.i pur;;\ di Un· garetri comincia dal momen10 delln somma finale di lutte queslc prove inizia!i ed è una purez.za vaiidn perchè ~nl'Uriln da unn serie lunga e difficile di confror,ti, Cosi il 00•1a cominciò a nporldr~ il tempo a un grado che era 'Stato perduto d'in1ensitll allo stesso modo eh.e i\ lungo discorso della partecipazione spirituale era <'Ondensalo 11"'1 desiderio di una frase: quando diciamo eh~ ia nostra poesia ha di nuO\'0 cominciar.o n camminare con Ungaretti. allud1amo proprio a questo lavoro di raccoglimento e di de– fil\izione critica. D'altro 9arfe il Mio festa era i\ risultnto di milie nhre prove cririche di cuj non è possibile stabi·lire Co61ine e 1 8 natura. il giomo che avremo tutte 'e no· 1izit- indispensabili per ricostruire n nostro uso il corso della sua carriera int!Jlettuo 1c ( a Jettèralura i1ali::111adelLdtrn guerra, le m•d11azion1 oopo l'All,l?',ia. gli anni d 1 F1ancia al cor,10110 con la letteratura fra1. ce3e deÌ dopoguc1rn, le indi~:r.ionj delle tra duz1oni. Céngor,1. Shakc!°peare, B;akc, Jes. scnin e poi i,il 1 .studi $UJ Petrarca. Lcopar· di, gli unni del Brasile. insomma 111110qui! lo che Ungaret11 ha macina o, scc:. 10, p1~0. abbandonato) avremo chi.ir 1 questi pa:tsagai che ogg 1 dobbiumo lasciare .so~oesi e le-j.1l1 alle no~tre domande. Quando nbbiamo le:· 10 il .)uu men/o ,a d,1ez1onC' delle nastie 11cerch~ ci riportava ancora nci(amb110 dei• la famosa purcz.z.a u11garet11anu e, nonosta,.· 1è ccr,e piove più cons\blenl!, 1101,ostantc: 1'.1flermars1 di ecru gro.3si mol1V1 1 nonostan te il re-.listro deg i Inni, i nostri accenti ca devano an<'0ta sullo sfrullamenlo della pa· 1ola ricorrev,\mo uliti virtù 1>rinico.arc del verbo fu.minalo. I emo cht; a 1or1;1.non su, stata messa ber,e in luce ]a forza ddJa m&· lurità rnlcriore spiritoale d~I nos.ro pocln. ~I uttj t1anno I~ sogge:-:t:ione delle operazioni critiche a certi ,t;d1emj abh;1slanza grossola ni: un cri1ico, per quanto prudente, diffict · mente rit:sce a ,;laccarsi dal capi1nle dclle:– proprie ricerche anteriori e nel nost10 caso il vero Ungarelli ha fii;i10 oer parlarci con questo Dolore, con il :mo iibro oiì1 scoperlo in quanto è que!lo ~he ci fornisce con mag· :;iorc copm a marerio di lutle le definizioni ;iuggcrite dulia sua poellia. Ma è l'a\tra par· le dcli' anello oggi che lo p083cdiamo t1iomo firmlmcnlc i~ grado di comporre il pano· rama. int,..riorc dcYa s.u;;, DOt:.tlia e, se non ~embra ecccS1Jiva !a r.osl rn preles.1, sentia• mo di cono.-cete megho L-, natura at~un della sua figura. Perchè, diciamo!o subito, il secondo merilo di Ungarelli conait11e nei• l'nulorizznrci al cafcolo della :;ua fi";Jura: ohrc un lct. o con 1anll sigr, ficari personali e di car,ittere .seneralc, in lui vive quesla ccslruzione nntura!c, il senso di una parte· cipnzione attiva, che ha supern 1 o quindi la con1cmp!azione e la stretta misura de~ 'egoi· smo. E.' vero che ogni poe1a. 1>cr quanlo t: perfe110. si tTasferisce !SUun :,\ano diver80: aUrnven,o ur, dominjo anonimo rai,•,~iunge in modo co3t:inte un dialogo univer&'lle ma que. 1110avvi~nc di so\ito in dati momenli e la operazione ha un carattere eccezionaJe, qui invece di fronte al!'Ungarelli del Dolore si sente che oual"cuno è in piedi. cosciente, vivo frullo di una al!cnzione con1inua e non 1>0ltanto la luce di una combinazione offer· la alla violenza del tempo, al cnoriccio de gli umori, E si noli in margine per la l!t'O ria della poesia europea dC'.ii uhimj tren t"anni qurili ah1e immagini ci è p~rm.cSSo av· Yicinare al.In sua: un Maclu:ido ma ecco che un Jiméne:(, ma ecco che lo s•esso Valér)' mostrnr,o di subire Aià la luisr· del tcmp0 " cuciono vittime di un lavoro di purificazione et1leriore che non scmorc è delcrminala da una discipfina spirituale. Ciò che co'pisce in Ungareni è o 11::oppio della sua ricchez.w. la imponenui dc.li ., r11,1uH,: ricchezza che ri " tt.de sui movimenti anleriori e serve n 11· luminare definitivamente certi tempi che rra vamo slali obbligati a ca!colare con la so'a luce del confronto critico. l'esame prima an– dava da Ungarelti agli esem9i più vicini mentre OJ:Q:i du Ungnrelti va a Ungaretti e qunhdo si è par"ato clell'ane.llo. pensavamo :,.ppunlo a questo carattere jnlero, al.1a nor· llla unica dei suo mttisag1{io. La 11 01ia det. l'ultima poesia europea, allnn.1ando per no– stra comodità i confini deUa ricerca, ci of. fre molti e11empj di mes~ggi, daTano Yio· lenlo di Rimbaud alh, costruzione medi• rata di Mal\armé. dalla pazienza di Valéry alla !Stupendo carriera interiore di Rilke: Un· ga.relli opparticne a.ppur,10 aYa famig!ia de gli ~pirili che scchono la definiz:one nel rempo e rit10lvono quotidianamenle nel la voro della passione il grido dei primo ,,c cccnmento. Ma forse questo Rrido appare nel'" sua storia in un secondo lempo. """· prtmo infalli la misura dc. la ~ua pronunz111 no 11 gli permellevn di accellarc lo sconlro con un probf ema così vas'o di" re!,")iro liri co. L~, pnroln, la p.,rolo dotata di colore. i\ verbo che intervit:ne come sospensione e fi nalmenle la musica che sosliluisee la fmst e da ultimo il discorso pieno, la mi!Jum d~ Rfi Inni. Qui l'evoluzione urnarellianu sem bra nerfetta e per la secol'lda volta i critici hnnn.o cred~to che In quesiione Ungareili foue chiu~.-, per sempre. ma era un po' come fare j conii con la natura critica del ooeta. Il poela deg:i /nn: per assurdo erta volalo alla ripetizione. ai modo det· a rei· lorica aperta, se nor, fosse stato un contro• oienso clamoroso ammettere per Ungmetti le possibiliti1 d; una simile corruzione interio· re, Per queslo ~ stato nccc:ssario spezzare ancora una volta il movimento !;)()etico e non importava se la. e movimcnlo ern i.I frutto di un lungo l•:ivoro di approS6imazione e di acdimatnmcr,lo. D'altra parte non si arriva di colpo neppure a questa inlerruzionc ra dicale: a questo ri1,ruardo la poesia che apre l'ultima rncco 1 ta un'-arclriana è pi~na di suggerimenti. Sentile: Tutto ho perduto dcll'in/anz.1a E non poi rò mai più Smemorarmi in .un Rr,do Notate piultos10 il bisogno d1 de!lt.n,,ib.J:.:: zare, di 1ra1ter,ere su.la pa.Jina 1I mo..-1m,·n lo del discorso e ancora di p1U dooo: J..'ìnfan::ia 110 .sotterro/o Nel fondo dc.Ife noJti E oro, spada ini.,'tsib'le. Mi separo da tulio. 81:10gno di annu1!arr la pMle dc:i cnorl ,,: nccer,tuata preponderanza degli oggetti poetici (si calcoli d cammino fatto dall'A/. lo-,;:rio e per quali gradi l"immag,nc del verbo ooe1jco ha acceltalo prima l'aggelliva· zione vibrante e 90i sa plachi nell'oggetto). Ma l'o:tgetto lende a f\on C8Sere tradotto in simbolo, a non perdeni in una diversa spe• cufazionc di co 1 ori. L'oggetto d'ora innanzi doVTà immettere di col!)() nella regione del 'l'.enlimento e pe\udere alla slor:a jnlera del l'uomo. Ecco: Di me rammcnlo d1c ciwllatJo arnont'Mli. Ed eccomi perduto In infinito delle nollf. Dispcro:.ione che ince..,onlc La i;ilo non mi è più. A rrcslata in fondo allo gola. Che uno rocé'o di gridi. aumcnla La eonclu11ione a pnma vii.-ta c1ppa1e 1i. oiea del regime u111tarcttiano, ma di nuovo l'ulrimo oggeJto {• roccia di gridi •) aura· verso un giuoco di equilibri manticr,e il rapporto centn,1.e. Ugualmente si.inificativa è la seconda lirica. Se tu mio /rafelio. di cui ci pjacc mettere in 'uce il ver.so I fuochi .st-nza fuoco del paualo come tes1inionianza de,\ lavoro di prepara· zione cri1ica del\'Ungaretti, r.on tLnrebbe ffl• cile lrovare una $ede ori~inale d'ispiraz.ione mo evidentemente dell'immagine ,o!ecitante non rimane altro che i'I colore. il !)Cela pe1 conio suo ha 8;\!)Ulo inquadrare nettamc!'I· fe lo voce im9restnfa t,ella forma inlera delln poesin. Un"ogservazione. sim.iie la 8i polrf"bbc fare per l'ultimo verso fissato sul· I' e annientante n\rlla der pensiero ,.. •cv pure oui !"innesto mi sembri 9iù difficile. datò\ \'a!.<'ol'uta diversità della materia: in Untrarctt; mal si: accenono queste delusioni. queste interpretazioni trasferite su imma;ri– ni di puro carattere intelleuu.ale. Ma il regime ri1>cluto della spezz&lura lo abbiamo nel coilpitolo Giomo per i'iorno. r.d"• ~ruppo di !l()e!Ì~ che portano le dale 19-10 1946 e alludono al figlio del ooea morir. in Brni:iile. Ungaretti arriva ad accellare l'iw tervenlo della cronaca. ~- dato del ffnlimcn• to trasferito 1ale e quale dalla memoria sul lesto: orn questo dato qui hu fu11zione di og"Jelto poetico e nclrambi10 della scm· plic,. 31 lusior.e. nella frcoucnza del riconso interiore ha perso ogni senso esterno e co• stitui11;ce la primo oamh, de\ di,cor-SO poetico .. NcHuno. mamma ha mai soJ}crto Ionio. t. if oo/lo g:à scompor.so Mo gli occhi oncOf"a tnoi Val 'guoncialt: i:ofgcoa afla finc.slra, I:: 1•icmpìoono passeri la slunza V er•o /e briciole dal babbo .spar,c Per di.slrarre il suo bimbo ... Come ai vede. tulln !"intensità è lasdata nl!'inizio che ha trasportato su un modo dt cronnca. ma, si è detto, è intenairà della memoria a tal punlo che non c'è più pos· sibi!ità di introdursi in questo primo tempo di passione e in voce del pee.ta "SÌ spc;6ne fino a M:Qmoarire in un gesto abbandonalo e anonimo. · Si misuri 'a forza di rapprc– seniozior,e dclii, prima scena con la secon· da d 1 assoluta delusione della reahà. Un'a). lrn notizia preziosa la troviamo subito do· po_ quando daf tono dit1ri11t1Coil poeta rie· scc per un giuoco Cl"ntrario di equilibrio n pronunziare una parola suo. unr1 parola col· mn di •isnificalo spirituale: Ora polrò bac·a,c colo in -'0Hll0 Le fiducio-,e mani, .. E discorro, lovoro, Sono appena mutt'to. lemo, /umo. Corne si può c/i'io regga a Ionia notlcì Così per scnrirtJ di colpo ln facoltà di ri- soluzione a cui è arr1va10 \"ultimo Ur,,.caretti s; pesino c1uesti versi : l'vfi porteranno Bit anni Ch M<Ì quale altri orrori, Ma li scnfioo acconto, i\ll'ooÌ-csli ccnsolofo ... Ancora. al tempo del Scnlimenlo, 1101, 11i sarebbe andati oltre un'equazione ferma d; movimenli senlÌm,entali: allora tuuo il! ciclo lirico era stretto a una compiuta frnsc mu· sica.le cn1i a'\Sistiamo al processo di delu– sione· del iientimcnto sulla paa-inn ofa vi· braz.ione 11ucctde 1'11tto 1t0'!pe80. al ~lOCiocon-
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