Fiera Letteraria - Anno II - n. 37 - 11 settembre 1947

t!l:.HA Ll:.'ìft-.:ltAHIA IL CASTIGLIONE N ATO a Genova nel 1610, Giovanni Ber.e· detto Castiglione, detto u il Grechetto 1,, viaggiò molto. ma non fu di que'li che cor• sero .a Roma a far folla: esli gm·itò eb-ilual– menle su Mantova. dove st~e alla Cottè del Duca Carlo Il di Ncvers q'JMi ininterrotta· menle dal 1639 al 1661. Tornati in qul!M'an– no ~ ~enova, yj r:m.11s.,. fi!IO .al .1~. pet, pO! res1Ltu1rsi;;i,Mantova e chiudervi I suoi g1orn1 ranno ~uerlte. Giovanni Andrea De Fer rari. questo cc ignaro Velasco di Geno\·a j1, Bernardo Strou; ,1 il Capp'.ICcino n. Giovanni Ro<>s Antonio Van Dych, fanno ressa come pittor~ nel suo spirito: il Parmigianino, il Pro– cacc.ini, Rembrandt, ,il Lucchesino, vi si .af. facciano come inci~ri: ma si traila di voci rispondenti al richiamo d'una pcr$0n11\ità nuo· ,,a e in eua di5C=olte ,. rifuse senzòl retidui. Comunque, il Ca1;tigLione rimane bori della ~~~~eio~:e:~~\~~:. d;il!~~~r;~:e~r·en1~:~ opcr.anti di concerto sulla m.tl.SM deg\'incisori convenuti a Rom.a. La sua pianta. arricchitasi per istrada di linfe estranee, non s'innesta S'J vecchio tronco. ma nasce direttamente d.ii suolo. Non si può neppur dire chi gli iabbi.a appreso li me1tiere o chi sia stato a mostrargli :fdt~~ ; ~ml.as 1 t~ feu;~:;e 1 ~etV~~~i ili~ stor;;;i,di Maso Finiguerr.a e di Francesco Mar zuoli. Forse ebbe tra le mani qualche stampa del secondo e qua 1 che altra ne vide dei Rem– br11ndt_oltre ,. quelle tro\·ate a Mantov.a di Andrea Mantegna. E alla fine, capitato in uno dei suoi molti viaggi .a Roma, si trovò .ad entrare nella botlega del Dl" Roni. E for&enepp'Jre sapeva che nel 1 ,a sua Ce. nova c 0 erl'Iun ,-ecchio pro•pettico, Giulio BC'n· so, che si dilet,tavòl a scavare qualche rame. I suoi monotipi, rappresentano un fatto nuovo nella lloria della stampi'\, e chi li vide ci battè a lungo il capo. $Cnu potct assodare com'eran fatti. Il Bartsch alfi.ne riusd a dipan:i.rl" la matilssa e ne affenò il handolo: ma non dis.se 1ulto. Dopo .aver compilato il cat.11090 delle incisioni all"acquaforte del Castiglione. eg;'i ·si trovò a dover descrivere alc'JJle ttamoe do· ,,..te al medesimo artist:t ed apoartenenti alla ricci collezione del Duca A'berto di Sassonia– 'Teschen, le quali mostl'IIVano d"essere si.ate e5e$tllile in modo luU 0 0Hatto diverso dal 50- lito. Neuun11 traccia d"incisione, nè i,_I bu· lino, nè all'acav.aforte. nè ,a puntasecca: que'· 1,. carte r<1550migliavanoinvece stmruimente ccà des estampe:r, faitcs à l'aq:.m-tin,ta 11. Ma poi– chè l'acquat111ta fo oarte gli assagp;i imprOpri di Sterano Della Bel'.a) a quel tempo non era ancora usala. ben altro do,-eva essere il procedimento seauìto dal Crechetto. u Sccon· do la no:r.tra opinione - dice il Bartsch- - il Castiglione ha abbondantemente (g,am:menl} cospono di colore a'l'olio una lastra di rame 'ben lev.ig~ ta, e ne ha Hportalo, med:ante uno stilo di 1C$tnO,una parte, in proporzione -delle mezzetinte e dei chiari che il suo di– segno e,:geva. Preparata ~n tal modo la la– stra, egli la fece imprimere, come il 50lito sulla carta. Na.tur.almente. le prove ottcn'Jle ,con siffatto procedimento dovernno essere uni· che, poichè il nero disteso sulla la5lra. essen– do st.ito ,interamenle lrat.tenuto dalla carta de'I..,, prim,1, prova. non poteva darne ehre H. Con quel procedimento insomma il Cl'lstiglione CIC3• va il 11 monotipo 11, un genere di ~.arnpa, cicè. -che senza l"uso delle pun,te e dep;li acid;, permetteva a l'artista di realiLz.are gr<)ficamente la sua immagine, ma che, imp1essa 'Jna volta, più null,1 lasciava di sè sul rame, quasi gdcs.i del donu racc.olto sollo iii rapido misterioso abbraccio del torchio. Una bizzarria, si direb– be. un frullo improvviso de l'u estrO n, o come lo stesso Castiglione ama\'11chiamarlo, allego· ~Y~~~~ ~t.un J::~u~~m~r~e\c::, 11 ~~~i~;; dotato. come avrebbe detto il Milizia, di quel· lii t1 soprannatura o onde è perme:r.so ia l'uomo -di rifare il mondo, Giovanni Benedetto Ca- ";~~i:r:~ D~i !~r· r~t{d~è tr 0 t~isi.nC::: .soli recano una data sep;nata di su..1 mano: // giovane mandriano a cavallo del 1638: / quallrO solli del 1645 e / due uomini e i/ ,ugo;:zo /r1; le rovine del 1655: alcuni altri recano invece la data del 1648, app0511widal– l"editore Gian Gi3como De Rossi di Roma: ciò eh,. S;taa dimostrare due cose: la prima. cioè, che l'nttività incisoria del Grechello. ini· ziatnsi orima ch'egli ~i trasferiue a Mantova, si svolse poi in rn(:assima1?3rte in quella città: la roconda, che a tale a.un ;tà non fu e$1.raneo il più grande dC1;li editori·ca'CQgTafì del tem. po, Giangiacomo De Rossi di Roma, al quale nel 1648 egli "\'e\·,, già ceduto .alcw1i dei suoi rami, compreso << I[ Genio H, che è e.Ome la :r.:ia professione d.i fede e il suo manifesto di propaganda. Egli vuo! far s..'lpcte al mondo qual è la 113lur.i della ,~ arte quali sono i suoi modi, qu..,li i fini ,a cui tende, e innalta sul ra.me un ahn,e con in cima l'immagine sco'Plt<1 dello Dea dell'a,te. e ai piedi di q:.iell'nlrare pone un bel g'ovane nudo, con un ricco bene,Uo pium:i.to in testa, una trorrb:i in una mano e nell'altra w1 libro aperto, sulle cui pagine si legge: Ccnium lo. Benedidi Ca– stiliQni~ /anuen, /nv. Fe. Un pullo alato, librandosi in aNa indie., con una m;i;no la co1ona dell'immortalità tCll'Jla in cielo da due broccia seminascoste, men.tre con l",1lt1a 1m· bocca una t1ombc1ta. Un vaso brucia grani di inccn50 davanti alln Dea. e ai piedi di lei u, ragano batte il tamburo, ment,e un .,ltr0 ra– gazzo, disteso bocconi 0.i piedj del giovane nudo. stringe ,Ira le mani due colombe dn porre in un paniere. Un 'altra colomba è al suolo dal lato opposto. mew.1 in allarme da l'atto del fanciullo: e acqnto ad essa un papiro con sc.rilte indecifrabili. la lavolotz.a COI pen nelli. e un coniglio aggomitolato. Di animali, nelle incisioni del Ca:r._tiglione, se ne tro\-aoO spesso: il primo 50qeuo da lui IJ 'atto.to, anzi, pare che sia proprio l'f,._ troia dea~ animali nell"arca di Noè, soggetto che poi doveva Ira.tiare un'altu volta, con maRRlor perizia. a'la fine della sua carriera, quas..i a chiudere fra due termini estremi un motivo che gli era particolarmente oarO. E tra 1e ,ue prime prO\-e è un Riposo in Egitto, un po· f'osc:o e inconsi,tenle di forme, ma nel La scultura ,~ltFa:C:m~~~ 1 ~~1/ :!::c: d~/~erepr~ pria azione u: dentro questa azione, den· tro il movimento dall'inerzia al 'azione c'è l;i :r.cultura. Amtrigo Tot è nella scultura itQliana: q\13. \'Orre. di1t 1;ome Cocteau per Picasso: non facciamo questioni di pauapo,to: ~~i°1~(~t.i~s:~ii:d~~~i°iadt/t~.~;~t::\"i[a~~i mondo è povero e ristretlo, senza discrezione. ma neifla lezione di Roma: RolllQ .a slring~re i conti non ha più di cinque scultori che po~ sano .a~ar bene in una mostra, e Tot è di ques.t, cmque. ,C'erano due formule per fare scu·tura, oggi che l'arte è tanto v~cina all,1, politica, all'a– zione: la scultura da monumento (Rodin e M.:iilloh e ~a scultura da caval'dto, Questa è !11, strada « moderna 11, \''Ctto \'a:.itonomia cioè versO l'invenzione continua e verso arr che ·l'esasperazione della m.iter:.a: di qua Tot è arrivato ,a scoprire per sè il snsso, In 1 C'\,· g.atezza della pietra rotd!ata dal fiume, di qua la sua scultur.1 ultima che non è ald1:mia - per usare uno dei suoi termini s:.ill'invenzione. ma n sc.ulJura n, L'arte moderna si 11vv1aal'a crudehà e all'astra.zione: « bisogn.a in\·enlare le coso nella. maniera come ha sacpcrto l'.'.lf• chitetto greco la co!onna dor:ca II ma qua il di A. Tot motto dei lincei non c'entra più, nemmeno Ca. !ileo: in questi u giochi u lutto è perme«sso purchè si faccia :r.cult'Jra, e come nel gioco del bi[ardo pu:.chè un piede tocchi, sfiori terra quanto basta. co?i::tl: ~a~~t~t:e ck~tiic: i~ 0 ;s~i:~t~~ pensare a nulla "· _ donde il suo lavoro e il suo silenzio: e anche la Slltl enorme le11teu.a t'Jlta fisica, che poi !orna nelle opere sue re– centi: tatt:lità e movimento come di danza Mche. - questo è il positivo. La SU3 pidra - qucst'è il risultalo ultimo del'a sua in\-err zione e l.'.\spir;izione,la sua pietra diventa nudo perchè la -materia è nuda, e la levigatezza dei s:ioi corP,: i qual'i già nascono u nudi u dai disegni sui quali saggia e si esercita, rende bene il ll;USlodela cosa tocca.la : c'è qua 1 che frl'lre d. Valery in proposito, sul senso di /o,r che,- h co~ <".reata, specie per la scultura. Questa è la :r.cultura da covalletto come di· CC\"O, nella qua 1 e Tot agi5Ce. L.1 lentezza o il ritardo con cui Tot appare, -a di~a.nze sempr,. considerevoli. sono rai,oni puramente tempo. rali: una scultura non na:r.cedn un via~s:;io in Grecia o da una visita 11gl: studi di Pip,.on o di Laurcns o da11e monografi,. su Maillol R'Xlin e la ,cultura e pittur-3 del Louvre o dei Muse! Vatic.ani. A p;uardare la scultura presente alle uhimf" moatre. salvo quella di alcuni maes.trì ormai decisamente «vivin e la voce dei quali è an– cora lezione, io vedo chi, nessuno può andare oltre qu11ntopramettono, e r.on promeJ.lono più non hanno -avvenire, non sono azione non scr no ccpresenza u, sono architet1ure autobiogrn· fiche, sono un ripetersi infido e fitto di auto– ri.tr.itti. L'autoritranismo come !'autobiografi· smo è il male che gf3\ì3 1 a scultura italiana di og~i, la più recente. Tutti que~i nostri scul· totJ hanno non un p:cde a lerr.i ma troppi piedi. almeno tre, almeno quattro piedi, anzi zampe. La « pietra n di Tot non ha per base il teneno nQ. ] fiume piutto:r.to, piuttosto il paesaggio. il giardino. gli alberi: è Rià ma: nife.taz:one crudele e a.pietata del tempo: scuh'Jra org.anica. Noi ci ,awiamo ver:r.o una ci\;[1à .artistica che terrà jn m'Jseo Giovanni Fattori e Verga e ne apprezzerà i valori. ma dietro costoro - dietro ques( nomi limitati a un mondo preciso però, non c'è la cultura, non c'è che una sapienza locale e occasio· na 1 e senza scienz.a. e si ,en1e il vuoto. il gran vuoto d'un clima chiuso e familiare e paesano. L"arlc pure ha bisogno della Ptovinei.a. ma l''<l1.tenon è pt'O\;ncia: e la nuova a,te, questa d'oggi e che gli 4rtisti stanno avv:cinando CIOV. Dfu'lEDl.ì'TO CASTIGLIONE: Pon e il Dio Termiue - Acqua.forte 5 TOT,: "la gravida" 1947 nella pittura con i toni, 9!i accostamenti :m· provvisi ed e\"OCativi. e con un r)orno alla gravità anch'C un pOco ba.rocca per la 5Cu'tura, - quest'arte dico è &cnza pa.t11a e senza pro. vincia: muo\·e dal dubb'.o qella nostra sorte, e incide il dubbio su di noi non sulla validità sua. Noi cerio si1 è destinati a morire tutti, ma gli .irtisti d'oggi che ancom - \>Cl la pi.ttura o la sculura, possono 11.pparire incerti 1'unn via e s'una tendenz..a, sono la etonaca -migliore del nostro domani: faranno i Tot e ; suo: ~ui levigati l'affermazione la scultura daL<"::n-~~ri~~a d~r~~ è m~i episodio: questo lo ri,\mmenti chi le8'8e o chi va a ve- dere sue sculture: 111 H tragedia n (S.: ricot"di c<La gravida o) na1ee non da una ogget.tiv.a• zione di fatto o aneddoto ma proprio da la for ma, dalla \·iolenza e d11llacrudeltà impiegale nell' ag'.re su queste (onne, muoverle, penetrar· ~~1i:~,r~e ~~r:} JiTu ~=e:t:::r:'.l:t~r tura e azione. invenzione: se è fncile vi\-ere in 1: ~~~~~o; ~iùad_it~~i~u!:t:r='i1la;ri:i~ dunq:ie. Da questo gusto anche metalmcamen– te catastrofico la scultura d' aspreun esisten~ zialistic1.1.d. Amerigo Tot. HENATO G1ANI La "Collezione Roma,, e la" Fiera Letteraria,, bandiscono Il Premio di pittura "Roma,, REGOLAMENTO La 11 Collezione· Roma •f de-I sig. Ferruccio Caramelli attr.averso la cc Fiera Lenerari.,_ 11 bandisce il II Premio di pittura Roma ,,. con le modqlilà seguenti: I) Li partecipazione al 11 Premio II è ape1la a tu.Ili i pittori d'Italia. 2) I quadri debbono rapprescn~ re soltanto aspetti della città di Roma. 3) L,a dimensione delle opere è fissata .in cm. 26x20. 4) Le pitture \'anno recapi1a,.e a u Fiera Lctter4Na n Lungotevere Tor di Nona. 3 · Roma: non oltre il 30 ottobre corrente .anno. 5) I premi in dena.o saranno lt e, ripartiti come segue: premio L. 100.000 Il. premio L. 50.000 lii. premio L. 30.000 6) La premiaz.ione avverrà in Roma il 30 no\-embre. 7) I quadri vinci.tori diveateran,10 ·proprietà dd 1ig. Caramelli en– trando a far parie della 11 Collezione Roma n che già comprende opere dei maggiori artisti italiani. 8) Per le retstanti opere inviate, la stessa organizzazione del « Premio n provvederà a rimandarle a sue spcs.e, agli autori. Ricltiamiamo l'atlcnzione degli artisti e d,· (u!ti i, noslri /et– /ori, su quei/a nobile ini:lalil1a che si pone in P7imi"uima linea nata per su.sellare eiJ incordggiarc energie, pe, portar coriributo alle ragi<xli del.l'arte e alla eondi:ione economica de~.'ì arU3li. /n uno dei prf»Simi numeri pubbb.'che,emo i nomi dei comporietr li la Giuria giudicat,ice.

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