Fiera Letteraria - Anno II - n. 36 - 4 settembre 1947

FIERA LETTERA ANNO Il - li. aG tSCE Il, GIOl'EIJÌ S-ettimanale di lettere arti e scienze llOllA 4 Settembre 1947 UliA <;OPIA LIRE 36 '-).,_>~.._>- ...... >--->·-► ...... >•'-►'-~'--~> -(-,-(-,..(~-+-(--<,((((,((((« f Direttore : G. B. Angioletti t Oiretio11e e reda:l<me: ! SOMMA Il/O: Marjo La Cava: Contemplazione del disordi11e Mario Stcfanilc: f Abbonamenti: •oouo L 1500 • u1ouo eoo ~ p•gamento eemcetralc L 800 . annuo con t yl p•g•men<o o-;meo<ule L. 420 • E,,e,o, U· 1 ouo l. 2500 • Quota menailci per abbo- I Lougotevcre Tor di Nona 3 - Tel. 55679 t Amminiatmiio,le e J>ubblici.t6 t ! Piaua Madama, 8 . Tclef. 50.919 Ì J\'latitcle Serao, dopo oe11t'anni. - Bruno Barilli: Mes h6tels (I) - Bonaventura Tcccbi: J-lans Carossa. e l' Italia - Gianandrea Gavazzeni: ll costume nw.sicale Sebastiano Timpanaro: L'opera Galileiana cli Antonio Fa.varo - Mario E. Canella: namenti 1peciali ( inaegoanti e atudcoti) L 125 · P1Jbblicità: al mm. L 25 EDIZIONI :~L~tA BUSSOLA t ~>--~->-~>"'-+--->-~t Il caso nella vita clell' uomo - Note e rassegne di: Ennio dc' Concini, Antonio Corpora, Caterina Lely, Giorgio Caproni, Tito Guerrini, A. G. Ferrara, Gabriele Armandi 1 ecc. una copia anetrata L SO ~si•M la obMa...-10 P'"ulo (Gr•pl'" l ) ._,.......~))))))))) Contemplazione del disordine V~~ ap:!oci~~~ie:n la=~~:rsfe:~ fare compunto della tristizio. dei tempi. che css: per la loro parie hanno ere:ua. per cui mi domando: a qual fine: .agp;iungere pure k beffe al do'o1e degli altri> Ciacchè non è pen&.ibile per sim'le gente un si.i pur vago rimordimento di coscienza nè una beochè mi· n)na insoddisfazione per la ~nali.tà della loro vita che ba.5ta a tè ste"'1 fintan1ochè non arriva col dolore e la morte il giorno della ,esa dei conti. Un.a nuova ipocr'sia ,-e– diamo ,orJa nei mondo, la quale in forma diversa, ripete quella antica del demonio che vo'evi passare: per t,anto, 1immortalata dal Molière nel Tartufo; l'ipocrisia d, chi ccr ca nascondere: il giub:lo particolare del pw P.Tiocuore con il duo'o che \-ed.e rifleuo ne– gli occhi d. coloro che soHrono for1e ancora di più i>er colpa sua. Sono milionari che ier: non ,:i.vevanopezze :tdi~~ 10 J:t!o~d~l~:i· e:,i ~~nltier~el~~ ad intendere di comp:anijere tanto sfronta· t.amenle si sono .arricchi.ti: sono imp:egati disonetti che con 1 o at:pendio più corrispon· dente al costo della vita, mai hanno guada· Rna.to lanto quanto oggi in cui al magro sfr pendio aggiungono i pro,-enti d.j un.a vergo– il,OOSll camorra sul pubblico che dovrebbero 1ervire; sono poliz·oui famelici che nel di· chiar.are mellamente la gravità dei rischi del loro mest:ere. volen.1.ieri si consolano cOn le: percent:a.a 1 i ch'C traggono dai grossi co:nmer cianti di azz;Jrdo: 10no operai spec.:a\izzati, sempre mormoranti di quello e di quello, Sj:JT!prc: froda.( nei loro diritti, la cui inso– lenz.a in\·ece, nelle pretese di comodità a 1 le quali non erano abituati, prntic.imente non hn !"miti: sono politici v;i,nagloriosi, bravi a fi11geni contu1bati, per il disorientamento del popolo, del quale tuttavia approfittano per creare le loro fort:me; l.ppurc: .affaristi che tanlo più si mostrano allarmati delratr mento delle: tas.sc :. tanto meno le pagano con imbrogli e r.aggi,i: inquilini che. mulruen· do d. un vecchio con.tratto. mai hanno nuto case tanto a buon merq.to , e che, dimenti– chi dei bisogni dei lcg:uimi p<opric:eari, pre– tenderebbero ,ancora altri vantaggi da un im– m~Rinario governo; tenitori di b:sche. pro– pr0elari di locali di divertimento, capaci di criticare i costumi, menJre incassano ingenti guld3gn:: n05ta 1 gici in genere di un passato nel quale \·ivevano bene, ma del quale non h.;Jnno mai sospettato il profondo di1a.gio, che era tanto maggiore quano più eu: trovavano da lodarlo: letterati infine dal'e li.asi vuote e pompos.e_ chiusi nel loro cgo:Smo, per il quale non vedono ness!lno nc 1 mondo, in· c.apaci di ,more e simpatia, e che, dopo a,-er fat.to il deserto attorno a loro, si lamentano di es.sere fuggiti da tutti nell.a indiffere.,za che si ha verso \'a'ta cultura. Altr;, punoppo, sono coloro il cui cuo;c piange per /3 durezza dei tempi, anche se non lo rivelino con Je parole e con gli au:. e che se: si l3mentaoo talora. prc:,.i da insopportabile angoscia. ben mostrano di a· veme ragione, senza che ,-: sia alcuno che po~ loro rimproverare e5llgerazione o fa'si· Aà. Ecco : liworatori del braccio o della mente, privi di posto o 1,1ltuariamcnte uccu· po( e iinsufficic:ntemente retribuiti ! Quanti ,'1'; ne sono, e sia che lti loro sorte. dipenda da poca abilità pratieti o da incapacità pro· feuionale. per cui non è onet,lo elevare c.en · sura. poichè non tut( possono essere primi, ~rr. la loro situazione, aggravata dalle difficoltà del momento, è degna del più ac· corato compianto. Ved:amo impiegati onesti che non s..inno come fare per comprare le acarpe ai loro figliuoli: profea.sion:sti che non rie&eono a mantenere i loro fig'i 111 :1.li stu di: sinistr.1ti, privati degli attrezzi di lavoro, senza. un tetlo sollo cui ricovemrsi: profup-hi e randagi, strappati da 1 la mal,-agità dei politici al'a lo.o terra. sulla quale sempre erano viS1Uti e dì cui conoscevano ogni angolo ,i· posto, e trasferiti come pecore in luoghi che mai ave, -a.no v:sti e lì abbandonati senza_ ri– sorse al'a scarsa pietà dei vecchi abit.atori; intellelluali degni di stiroo, più poveri dei poveri di un tempo, senza un principe che per vanità li protegga, a collo di umiliezio– ni e di servigi. e che in nessun modo te– scono a collocare uno seri.Ilo, un quadro e un qua!uoque lavoro che sia esprtss:one dell'eterna bellezza che vive nel cuore del- di Mario La Cava l"uomo e che sia formulazione di dis'nte,e• tra~tanti che la compor.e.vano. Luciamo a 1410 ammonimento a le opere d"ogni g:Orno. lui !"analisi di tale situazione. Qu, r.otrn• Ecco qui ancora la raccolta discre:a delle mo soltanto, i,ulle traccie di lui, come per anime s<:nsibil:, religiose di una determinata cauae ma,teriali o spirituali, che per corno· religione o no, che 1i domandano 1lupite dità di schema separiamo, ma che in 1c.1ltà come mai il mondo sia precipilato in tan,ta sono interdipendenti. l'equilibrio venne me· rovina e qu1&lisiano le colpe che hanno r:• no poco per \'Olta e alla fine con io scop– versa.to sop,a di noi lanto dolore. pio di guerre tanlo disat,trO&e ncg~i ultimi Ma che forse il d:sordinc presen1e del trc:nfann1 si sfasciò paurosamente. mondo è fenomeno n:JC>\'O, che: p<ima non e· 1 progressi tecnici e orga.niu.ativi nelle sisteva e la cui apparizione p<,'f la kla stra· indu~rie diedc:ru origine a nuovi prob'em1 nezza ha gettato Jo scompiglio nel cuore de. soci.\li che avrebbc:10 rich~sto soluzione di– g'li uomini. che dalla loro esperien.t:a passata versa da quella che fino a quel momento mai avrebbero irnm.Qg·na,1:0 simile: flagello, si era praticata. Con Carlo Man: e con oppure esso ripete sostanzialmente, magari ,in altri profeti del $0Cia 1 ismo, il malcontenJo forma p ù \·iolenta e distrulliva, quello che delle cla5.$i più umili della società ebbe una è sempre acpduto ne 1 mondo> Regnava voce che tuonò minacciosamente. L'aspct· l"or?ine prima di adesso nel mondo, tra e,li lativa de! 1. maggio 1890, con la ptoget" slal1, Ira le classi nella soc·età, nel cuore lata riunione dei lavoratori pover: sotto una stes.so de 1 l\1omo, e la moralità era la legge unica btndiera, gettò per la pr;.ma \-o!ta nella suprem.1 che regolava le azioni di tut.t:. tra· t,loria lo sgomento nella c 1 asse dtrigc:nle del· sgredendo ad ena solo i delinquenti ch"u1i l'epoca. nei pcnitenz' an, il benessere era generale Ri1ornatu l"onimismo di prima, il più su e la. felieità a portata di mano, Dppllro !enne riconoscimento di euo si ebbe in oc l'im:dia ~esseva ugualmente le SUe !rame i casione dei festeggiameli compiuto per la propotìti malvagi si 11Jfc:rtna\:ano,gli alt" ;io- data dc' I. gennaio 1900, col quale si inau· lenti insanguinavano la lena, la povertà op· , gwa,·a. il nuovo &ee0lo, che avrebbe dovuto IL PREMIO "FIUGGI " a Libero Bigiaretti Il 31 agollo si è 1iuntta in t-iuggi, p<tMo l"Albergo u l-alconi 11, la ~1uù del Prem·o Letterario 1c FIUGGI n con l'intervento di: Ad11ano Grande, Pret.idente: G. li. Angiole1ti, Alba de Cespedes Ago.lino Dcg i Espinosa. Assenti: Anton10 Hald1n1, Vital;ano Brancali e Alberto Moravia. Nelle precedenti rianìoni la Giuria stessa a\·eva del'beralo di res.tringere, Ira le 47 opere concorrenti regolarmente pre1t11talc. la scelta de1l"opera vinc'.t,ice o.Ile 5 seguenti: uelrordine d.i presentazione: I) Lio Ministro coi molto ·· Alla festa di San.io Rocco mi vendetti recch:ni e berlocco ··: 2) La valle d'avorio col mollo ·· Nit no,.; sub sole ··; 3) Un discorso d'amore co1 motto Pittore ·. 4) /d,/1 1 col molto ·· Sua_denlque cadent a s1dera somnos • 5) Anime sbagliale col motto "Mattina e Dopo un ampio riesame delle 5 opere suddette ha deciso all°u111Jnimitàdi rcstrin– ge,e ulter·ormente la scelta delropcra ~ premiarsi allo seguenti: 1) Un disco,so d"amore col molto '"Pittore··; 2) A 1nimc: sbagliate: col molto '' Mat· 1ina e 1era ··, ed infine dopo lunghe discuss·oni e: vivaci diba.uit1, ha deliberato di proc!amD-re vincitore del Premio Letterario Fiuggi 1947 di L. 250.()()()il romanzo " Un discorso d"mncre " col molto " Pittore··. Aperta la busta a norma del rego– lamento, autore di deuo romanzo è r'.sultato Libero Higiaretti di Horn.i. Nel p1011imo numero pubblicheremo un'intervista con ;1 ,-incitorc. primeva inn:.unerabili 1urbe} ln.terroghiamo la stor:a. interroghiamo ... E al'ora ,-ediamo, per ciò che riguarda l"Europa, come \"ultimo grande periodo di d:sordine precedente l"attu.ale sia sla,to quel· lo de'la Rivoluzione frane.es.e con tutti i mo Ji e le guerre ch·e si sono sussegu)i dovuw qu<; nel continente. Soprawenno quindi un pcr:odo di as5CllamenJo nel qual.e la sc-ien. z.e specialmente progredirono, le industrio si wilupparono, le comodi.là . della v;ta. aumen· larono- Una filosofia. diver1a. da quella ha· dizion.ale cristiana, che aveva post<, il line della viti nell'al di là, esaha,-a Ora un'idea· le sempre p'ù vicino alle reali pouibililà della ragione umana fis1a. con tutte lr. ,uc: forze a\111conOK.Cnza del ve,o. Se In vita stessa dh-ent;i,va in tal modo la 1uprcm., re· golatrice de'le :aspiraz:oni umane. ecco che Cs$.1acquistava un prcttio che mai aveva a· vuto. S!lKilando spcriinze :nfinile cli illimi· tato prog,esso. Un ottimismo più o me.nofon· d.ato in,·ase i cuor: dcttli uomini, e di euo l'eco lontana ri~e ancora la lus.inghevo·o VfXC nei discorsi degli anziani e dei vecchi. Ma il cri1tiano già $."lpCl\'a quanto il mo1\° do fosse per essenza m,!lvagio, e le paro·e di Gesù in proposito non avevano manc.ato di illuminare definitivamente la mente rie· fedeli. Nè l'uomo spir)u"'!e in genere igno- 1•\Vn quanto la ,·it11 di Julli fosse soggetta al turbine devnst.itore delle pau:oni che na• scondono la verità e come l'ingiustizia e 111 violen~ si ~ro,-apero a loro agio tra gli uo· min.i; solo la ragione coi suoi a'ti ideali vi era che iavreÒbe potuto rasserenare 111 vita. Tutta,-ia non è dubbio - conie felice· mente ri1e,-a_Silvio Benco nel suo recente u Contemlp,!zione del disordine n ( ed. Del Hianco • Udine) - che la società pareva vin:sse in una rara stagione di equilibrio m.,teriale e morale Ila le v3rie forz.c con- essere quello della prospc:rilà e felicità uni· versali: il secolo ventesimo, n.c:Iquale oggi viviamo. Ma COl\tempo,anoa.mene.c p,:11sieri molesti 1i nprcsent;i,ror.o a turbare il mondo che non ne a\""l'ebbe voluto aapere: si i~ill" ciarono a temere le conseguenze disastrose delle fut!lre. non del tutto inelimiMbili guerre meccaniuate: e a scongiurare 'o sè.op– pio di esse, non si trovava di meglio altro che r~fforzarsi sempre più negli armamenti. Intanto peuonaliti dominanJi comparvero nel campo della cultura che co'la loro ori· ginalità, lurbarono grQ\-Cment~ le acque sta· gnanti degli stud: tradizionali. Da lbsen a Nietzsche a Croce e a Bergson,. da Stimer a Proudhon. a Sorel ecc., n!lmerosi sono stati gli inellettunli che, seguendo I\!-corren· le culturale innugur.att1 nelrotìoceiiio dai filo– sofi tede5chi, ebbero gran parte nella forma· zione di un nuovo stato d'animo, diveuo da q~c:llo che si era foggiato sugli antichi Jelli cri5tiani. Oltre a ciò il 'oro pensiero venne frainteso da politici e da letterati mi· nori secondo un";i,b)udine che tragicamente ~i perpetua dai più lont11ni tempi, e si può immaginare cos..ane sia u1<:ito: i poli.lici crc– ddtcro di trovare le loro buone ragioni per i loro delitti, e i letterati In meta.fisica giu· stificazione delle loro banali.là. Nuove estetiche sorsero nel campo de"le arti non s0'0 in con&eg~enza della rivalutazio– ne del pittore dcform.,nte El Greco, fotta da~ famoso critico iedesoo Meyc:r Gracfe, ma 11.n· che dc'le crron.c:e applicazioni delle teorie sc.ientific.he 5Ull3 luec e i colori, per cui un nuovo gusto si formò che &tabili una dehni– tivQ differenz.a tra il comune modo di \"e" dere le cose del'a vita e quello .invece che per la s:ia profondità avrebbe do\-Ulo essere ri~rbato sohanto agli uomini superiOfi. Cli equivoci più strani furono resi possibili 11 nel campo della moral)à e dei costumi. i fraintendimenti delle teorie tcientifiche d'un Eirtt,tein col suo rc:l<!livismoo di q!lelle psi• cologich·e di un Freud, col 5UO panseuua. lismo, gettarono in un'esllema confusione l'uo mo comune: che da tut.t. i lati \·edeva eroi· lare l'edificio instabile delle sue tradizio· na i c.onvinLioni. Nuove panioni in modo smisurato furono fomentale ~i ritrova.li della scienza, magari involontariamente. come quelle esigenti .cm· pre maggiori soddisfazioni materiali o sem· pre maggiore ardore di , ·i.ta o più romantico gusto di avventura, a causa del o S\-ibppo de I' automobilimio e della diffu1ione del ci· nema. La naturale passione di atlacc.amento al nll,lio luogo venne, c<>nl"esuper.azione del· l'egoismo personale, trasformata in mito di nazionalismo sanguinario, mentre 1 a pref~tenz:i interetsata per gli oomini del proprio par1i· ,to di\-entò sull'esempio dei rivoluzionari rus· si, particolarismo di concezione del'e COie della vita chiuso a ogni libero movimenlo dello spirito. E contemporaneamente, quasi Matilde Serao dopo vent'anni Doro ver11'a1111i claJ.fu .tm1 mone /i-!iell, e do'po iL rifiorire e il ,t«a,lere di tanli. rculì.lmi. e11ropei e Gmeriami, M<11iMe Se. mo non finisce anoort1 di sorpre.mlerci con la s,u,1 pro.tu cosi oorica di moheplid 11U11:• chi, da cui m11-0V011Q creature e ~aggi, "mbiertJi e ser11imet11i, sutì e parok cli irtraordinaria t."ll't'i!IÌ J)CH!tica. TWltO .stroOr• per rifle1so de 1 le continue innovazioni della .te-c:.nicanella vita associ;i,ta - dalla diffu· ,ione della luce elettrica a qu~lla del le' le(ono. della radio. dc:11'.aereoplano, del gior liamo, e«. - un bisogno di OO\ità, di cam· bii-.menli e di succe1so si impossessò del· l'uomo. <141 campo degli Ìnterc:ui materiali a f. quello degli inJeressi spirituali, che lutta la vila d:vc:ntò un turbine lra\-olgc:nte che non trova,-a requie nè giorno na notte. .. .. Si spiega cosl lo 5ç.oppio della prima guer 1a mondiale con tu.tic: le terribili conseguen:zc che apportò nel campo sociale e ~n quello individuale. I problemi irrisolti, anzi ina· spr)i, permisero la formazione di ternbili dit– la.t!lre. lncomineiò la Russia coi suoi fana· 1ici rivoluL:onari. vennem poi i tragici capi dei v,1ri _na,:ion11,li1m·.E qUC$1i uperarono, coi meni moderni d. propagand:i., e1altando r;.,.-,....... , 'r >-~_,..,_...:~ ~:\~:~:n;:,~~!nroe;7st:g;ea:~ f:d:1l t on_r'711 ~✓i._. ·11~ .e:::""(. hanno potuto la cOSGÌenza morale dei loro f::. · · sudditi. e poi, sul terreno COSÌ perfidamente preparato, trascinando l"UJTUJniJ:à a una se.con· dinari.a che, a u,i mom•nto, rill·OV(llldoU da, ten"bile 1il:Uerrn. IJT<:zzi e 11ridi nel gi()(:otiella real1à vissula, Siamo oggi in un mondo cconomicamcnle ~iu:::':::cc;:::r;h~ ~: 1 ~~;,;!:;::-:~: 0 s ;: dissc,tato, assaltato da IUlle le p.1rti dQ patr k, menle e olio .sg11ar,fo ciò <tcea(fe pro– ro5e carestie come lo era q!lalche lempo fa prio p&chè w1 giurn,o la Serao a narrò, li dalle bomh~ volant: del cielo e delta Jerr.t. espresse. CO'rtsegnanduli a 111w defù1i1iva e E in meno alle agitazioni 10C1aliche urgono s11p,eriore miden=a. una solu.t:ione, continua il suo corso la crisi Qui, dmu111e, e $ubiro. è il ret1li&mo del· Il mondo è cad1~0 in disordine. sì. e 111 ~·;17:;i U:,:,i="':,~/:::;J:::~t=::i;e s:;!:.,i~';;~ I morale resa ancora più ardua dalle: perver fu Serao; una rcto {llla di rapporti lro vi– titrici difficoltà della vit.i. ta e ar1e, Wkl' s-orpre!,O.del co5tume e del mis"Jra mq.sgiore di quanto non sia mai a,· i 11 unediaJ4}: l'a.ssenso ~renne e/ella Ja,ua– ',d'""•',•,,·"". p; •'•;• 1 •,ni .,,d,'..',,'•,. d ;•'·,•l",-.~~ 0 ò 1 ,,i,- toce, ,o~ JÌll alle perenlorie n1gioni della renlui. In • • """" fdndo, q1Ji è la sua p'rsmisiorU? maggiore, ciali che sono tut.tora )n corso, per lo scon· ,,uel s11ggerirc infi,Ullo, <,11ell'indi11are a ,ulgimenlo delle coscien1,c: che h'a ICIO poD una ci11à tfi fuvofo e w11.avia .str(tla nel tri· sibili le barbarie più atroci e: la poli1iq più ro acct1nilo degli eventi. ri<lotta ai. .suoi perfida. la situazione è di\-entata peggiore protagonisti umani. quel far cror1aco i,1 una che non in quell'cpoea agitata. Anche eo tensione mu.ggiure, appas-sionma, accesa. I eh · · I d" R•alismo .ri, ma realw,1,o l1beroto dal g10-– q0;1,i :11:~\:7'~~:; v~u:e lr.:,ne..:~:,rema: ,;o zo~m,o . .spi,~10 m u,~ ~.,<b. linea eh& visto nella loro vita il sorriso _della_ pocc, nv·, ::u;::~;;;:ruA,:cf,~r~~'t!t~ ~tJi:~aSC:fe~: verl?no che per _forz~.~.camca dt CO&c pc:~ tratli _ Jc 11 ne $0prl!Uultu, ma a,iche gli trav1ament~ ~c:gl1 ~p,nlt, 11 mond_oduto d?1 uomifli 110n mar1cturo, e mili i1ucrp,-,e.1a1i c?n.trastant1 1nlcreu1 è dawcro più mnlvng10 con sagocia Jrbbrifo _ clie ci ha lnsci1tto, d~ quello che avrebbe potuto essere. iit Jo1t1Jo è 1u1a cronaca, ma à rcbour.s, d'(,. Sentiamo che tutto è sta.lo effeuo non solo L'C l'ai1UJbiog~m-0 è ,i.bolilo p..'r l'-0rgo-– di disvianti intc:rp1~azion: del pensiero dCI gliò, il pmlore de/. f"cile Jlwuol diari.sticO capi delb cultura contempoianea, ;n se stessa in d1ia1:e cli don/e.ssio11e, non sempre omogenea e coerente a comincia· Ero clom1a, e da domw quw11i pericoli te dallo Hegel. che hanno 11.gitosulle con· ut-er:a a _lato. douc1,~ muO'l:ersi sul filo ~i dizioni part'colari dcli' epoca con q!lella forza 1m rruo,o. ~lrors, al~ 11u1ura/.e ~ondi. ch·e le circostanze determinavano, ma anche ~uktua ~rso 1,6 /aedi. Jorme .se~umen• dall~ ",'ilncanza in quesli ult"mi secoli ~i gent !~~,li~~:,,t,:7'ee~~';:e j;n,,,1:,!~ ;r r=. dell nzion_emar.ile che col loro CM;mpio.e le il tenero eh~ ,arfo le p1rgiw <li rmil-e seni· lor~ dottrine _avrebbero pol\Uo trascinare l ~- trici, a11cl1ecekbri, è da lei scoma,o oper• po_li, come e scm~:tre acc.:idulo .n~lla_ !l?na. lltm.cme 11elfe .ftte ,~1gi11e 1Jiù 1l-0boli, più V_ so110 epoche ncchc: d, uomtn1 s1m1 11, e •s1.a11clw o più uflrcw11e. Nolle allre, im;e– altre po,-ere; e benchè nella nostra non .siant.. ce, c'è la ciu,eucria di mw /or:-<• mascl,ia, manca.ti trtisti insigni nella. poes°a. e filosofi il t~kr segnare hr fururuia con unghi4l4J ilbmina( nel pensiero. la loro azione lui· i:lecise: e la 1,-enal«lcraria si ass,ouigtia, si Invia J)CT una certa qual de6cienz 3 di genio ,~cctulla, è_ ru, filo <fi poe ,siu.il filo di. p,oo– morale tanto in senso puramen,te cri&t;:aoo sia eh i. lei 1,'0/ev11 «tenere, che ouie11e, fra quanto in quello spi!itualmente pagano, non le ~ 1 °8 CN:Cture:. L1Jisel~a frugalà, BìanC<1 ha ~Iulo penneare il mondo comune dct11" ~;;:''oi'::.~~UI, Beatncé Revertera, Ce– uommi. ln1tu1lo, 1111 .flW ritrai/o già si può ten- Onde, in attesa ?i q!JCi)i astr: del firma· 1a1:e. la .tw1 fig1m1 è giù tiuasi 11 f 11 oca, 1 ù.,.. mento morale che d1 tunto ,n tanto colla loro mina '" 11osira lctu.."Ttd,11ra ,LFl pri11cipio del luc.e spl~ndcnl~ . illum·~~no l'oseuritft della I scccio,_ 1X1l~f/lU?l/a Verg", Jr" rilO!, c1um110 :1:~en~~~- ~: 1 :::~~nt:ell:~:;lech: ij I ~~~~ 1 i/';',;:~~~;,t::,~ntéufs::: 1::; mondo delle urn.ine passioni p0ss_ 1 trasfor lng/,il,e"" e .si foscia 110i dielru tmle le marsi mai in celeste consesso di spir"Ji con. fa,~os~ _mimurici nordiche. Wlte le cfonnc templatori. noi ogi,, uomini piccoli resi scn1trici, t10Mnmc e forestiere. cli.e le fw esperti d~ tante sventure. cosl come possia· ';;:'. 0 , 1 ~;:~~~;:;;;"7;'°;i,:,~ 11 ~ 0 '~t:~,/i ';°~;: mo, dobbiamo_ operare per c_oncentrare le no· co,u 0 J>OJloltrre borglietM, chi s,l'.lp~vaim~ :r:za fdjze~n ~:::iida::nt~r:;!le nd~IÌ•~: ';;~~';"lo, e co1111>0rlo-, in Iwlitr come la cio sociale, che renda poss'bile un'csi5tenza meno penosa e un più libero svolgimell,10del pensiero 11tlc molùudini disorientate. Ccru,merite, .WJfo 11eisuoi libri è po,sibi– /e ritro,:ure l'lwli<i - cm Napdli e Roma sofrn,uo, l'l111[i(I. c1llorfl, no? - vi.ss111ae

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