Fiera Letteraria - Anno II - n. 30 - 24 luglio 1947

4 I IEH \ I.E1ì EU \Hl\ L1 lasciò infatti .i 1 1a stazione di Ma,cnto. - Che c:onfuiionc, mio Dio! Che sir.mi Eu una p'ccola stn.ionc che non a,'Cva che falli mio Dio I - Misti cis1no di Huxley due corse di hcno al giorno: una era pauala Michele di'k" al ma1cscialloche la sorella mcn'o,a pr'.ma che loro arriva.sscro; l'a 1ha ci 11 sentiva male,- cv1dcnlcmcntc e che no, Na sarebbe staia la sera al tramonto. Decisero pc11ibi'c che co,tinutusc 3 d 11u1slcrc II un di allcndcrc la coua della 5Cl'a. l"rovarono così PisguslolO colloquio: se pcrmcttc,•a r., Ne/ 1934 Emilio Cccchi sostcnclJa un ''/on· una ,tanta nell'unico a'herguccio e puw, 10- Hebbc falla use.ire un momento. damcnta'c tappo,to di Aldous l-lwclcy con da C,isto, e in pa,le con la compauionc dei BuddisJi. E l'inlclligcnz.a precani:.:.ala du Huxley a.s.,omiglia molto a//'inlc/le:to. che 1 c1isliani ricano1cono dono dcli,, Spi,ilo Sonio. Cli uomini .,i dividono gcnc,a/menlc rn due c/os,i: da una par'c. gli imbec1fli intelligenti, coloro cioè che dirisono le lo,o aflfollà spi· tiluo',; e mo,ali unicomenle IJ.erso l'eslc,no, IJ.t1 so il mondo, l,ascu,ondo lo loro realtà in· lima: Jall'al/10 porle abbiamo g'i imbecilli saggi, che invece Ji ,ipicaano cselusivamen/e o qumi JU se slessi, e non curano /'cs/erno, pc, Huxley tulio Jj e,sou,iSSc nella ci'a tcm parole. Due ,oli decenni dubilalioi, alla so· prdVit:en::o si 1,ocano in Fini e mezzi, l'ul· limo de; r1uali, ne'lc ultime p.:igine dc/ vo lume, JUOna lette,almcnte così: ,1 Questi ,i,ul· foti (della debolez:.a umana) sono mani/eJti nella t1ila atlua/c, e. ne 1; caso in cui ci fosse qualche forma di ,opravi,-e.nza dell'csillenza corporale, lo $QtOnnoprobabilmente in ogni vi/o ulteriore 11. In Tunc musi have a atop c:u– $0 ogni dubbio; onz.i ur.o dei due argomenti /ral/ali con più Ingegno e con più interesse, dopo la Jua morie. L'alt-o tema, 1igua1da le è <1uel/odella siluo:.ione di Eusloce Barmacl.· relazioni J,a Bruno Ronfi'ni c il g/ooane Se· baJ/iano Ba,nack. no alcune ore do1micchiando e discorrendo Ar un cenno affcrmtll'.vo del marc!ciallo lo scetticismo scftcccnlesco". Non so se quc· malinconicamente. donna Albe,tina. aiutata dal fratello, 11 alzò sto giodi:.io si sia in seguito modificalo, da Albe11ina, in quelle ore. pianse a 1 cune ,·ol• laguidamc"lte e s1 mosse: fissò per un 3u1m0 ;;~:rapi~~o:~:Y•d; 0 ,::d~a~;e ,;;~;:,. c:,3~•,.',po,•I••· te, rise. 1'immalinco1i, fu a lungo taciturna. il 1uo amanlc con gli occhi lacrimosi e gon• ""' • A la\'ola trovò immangiabili i roui cibi p,e· fiò 1 t petto in un sospi,o. che quel giudi:.ia, clic ,app,uenlava il pcn· pa,ati e mandò la fig'ia dell'oste a comprare Il muratore. quando la donna sii fu accan· iiero comune dei c1i/ici di Huxley, c,a già dei biscotti, Clic ne ~rlluono di muffiti e to. Jusc con ddorou voce: oflo,a piulloslo ,t,ano, quando si pensi che lei li aoaggiò 3ppcna. Si teppe rapidamen· - Te ne vat, mi fradisci anche lu; lulli p,ima di qucll'dnno erano gid u1c//i i JIJIJIJi le in giro. nel piccolo paese, di questo slra· traditori: ma io _ aggiunse co., subitanea Jesling Pjlate e Mwic. .et ni11ht. e i ,omonzi no comportamento dell3 donna e le comari rabb' 11 stringendo i pugni - io sono buono e Fo;!lie s.ecche. li nuo,-o mondo, e Punto con· incominciarono a rag"onare int~rno alla e.op · caro, ma... _ lro Punlo. Pc,chè il fondo di quule opere pia per rendeui conto dell'in,p:~abi 1 e diva· E ,i mo,5c ferocemente le mani per non rivela-lJ.a p,oprfo il con!,ario di ogni scellici· rio che c'ertt nella condizione M>Cia 1 e dei proqui,e. Jmo infcl/c/lualis/ico; conlcnelJ.a inlJ.ccc, sia due. Nel pomeriggio lei volle prendere w, Il mareKiallo. inquicio. temendo che il pu,c non i oppo csplicifam('n/c, quello vi,io· il mondo della scien41 e dcUa 11to,io. ,,. /n Mo Jc o,mai ogni dubbio è ,comparJO ii alt,e parole, dice Huxley, c'è /-inte//igcn:.o sua,do ad una oila ulteriore alla morie, que· che riguarda il non·io, e quella che risua,da Jla t!ila con,c,va molti caralte,i di quella al l'io n L'imbcci/f,c .saggio /a mino, male del- luafc. proprio come e,o accennalo nella /rase dcl/'imbccille inlelli1erle ed è pc,s nalm::nlc di Fini e mezti ci/ala. Le prime /a1i dello copace di imparare, ma l'ideale è il saggio· vita ulkcte11ena d1' Eu1toce Barnack non so· intelligente. pcrchè è capace non w&:i di arii· no a//10 che la c.anlinua:.ionc di una folta, varc pcrwnalmcnlc. alla conoscen:.a, ma ar.che già incominciala ptima del/a morte, tra un d; aiutare intere JOC.ielà d ba/fare i loro più '' bliuful brighlneu " che oonebbc cnt,~e grandi p,oblcln relativi a ciò che si deve c,e· in quell'anima di gaudente allaccaJo a tutti i de,c e a ciò che si deve /are, E lulli cont1e7• beni monddni, e la pervicacia di uno 1piri/a. ranno con Huxley nel ,iconOJccrc che i/ si· che ,imonc alla ftnc p,eda in eta no della sua 1/ema educativo alluale è cancepi O in modo indokn:.a ad UKi1e da un mondo di ironia da allagare iA mondo di imbccilli·inle/ligcnli. mcftsla/clica. E' questo il tema più cu ,io.so Il oolume era sldlo Jcrilto qu'lndo aià si erano /orse e quello JU cui più /n,is/.c Huxley; il sviluppati i germi della guc1Ya, pc, /enloit' capitolo Xlii è /'1'nno a quella luce, che è n di unire i PJ·oblemi dello poll/ica in/c,na ·• The light o/ lhc Knowledge by which il ed internazionale, della gue11a e dcll'ccono· wa, Known" e che 1icorda mallo que:lo che mia. dcll'<"ducaz.ionc,della ,c/igiane e de'- dice Sdn Paolo sulla beatitudine co,,,iJttn/e l'etica, .ad una tco,ia dc/ID natura 'p/1 1 ",na in una rccip,ocità di cano11ccnza/ra l'anima deH1 realtà e Dio. Si potrebbero ci/are anche i versi d1 po' d'aria e uscirono a braccetto. lu: rigido. giovane faceuc uno sproposito ali ,i era pa· ne mi s lica dc'l''!nive,,o che imp,cgno così Ìmpenito, lei dondolanle e vanitosa. Ebbero rato du-anli. int'quioocabilmcntc le o,c,e d; que,li ullimi presto un codauo di monelli alle c.a'c.agna e - Marescialil>, no: ci dovevaino spos,H~. a~ni. da Fini e Meu, e L"Em·nenza Grigia udirono i bisbigli delle donne che si (ace· qu.:into è ,•ero Dio - proscgul Alberto e.on sino al ,omanzo, u,cito nel 1944: Time muit vano rugli u,ci, le li scgna\'3110a dito e ri· \'Oc.e mutata. - fo ho picso i soldi pcrchè ha,,e a st0 P, A comprot1a,e ci;. sia il /allo dev1mo mettendo1i unn mano ,ulla bocca. ci do,~vamo ,posare: ecc.o le mie e.arte _ e che que 5 lo roman:.o n:>n ,; diR.acca troppo Rientrarono in elbe,go, lui chie1e i1 cento, trasse dalla tasca interna della giacca un ma• da'i'o ,chema degli altri, cd è lociUuimo rico• pagò: e ii avvia10no alla stazione ,'meno nipolo di fogli, - Ho lasciato centomila lire noJcere una parentela più o meno J/.rctla /to un'ora prima dell\mi\'O del treno. Si butta· a mio pndre pe,chè faceue le e.arie anche k::~c:cna 1 nna;:,; ~:,:;;::c~:nt,;~/;;li;::,;.o:,:; :~::z::1t1 a p:::~t:e i :~:~~o eal::i p:~n:i~ ~:a,:c:~ ~:n!ia.a~bbe mandato appena ar· John Bidlor.-e di Punto contro Punto. Ma locomotiva che faceva manovra. - Di chi erano 'e centom'la lite> - do· Jcn:.a addent,a1ci in un cnme pa,allclo di A un !rallo ,entirono un paSIO alle 'or'O m:ondò pacJI0 l'onorevole _ le \O!tte? queJld con le altre ope,c p,cccdcnti, clic Ja- spalle e 1i voltarono. Era il maresciallo dei No - dine Alberto _ le ho prete lì. rebbc un /ungo viaggio. d limitiamo a Jegna· carabinieri. Alberto fece un balzo. 11 mJre· ~e lo ha detl~ mio padre di prenderle. Lui lare che in Time musi a ltop •i rit10Vano sc.ial'o sa 1 ulò la donna e dine e.on tono e.e-- lllJ ha detto: tal, tu patti e noi rimani&mo 50 . una quantità di si'ua:.ioni e di fogurc ca,al/e· rimon:oso: li. lo tono vecchio: e come si fa ad andare riJ/iche del mondo Huxleyano, delinealoai - Lei è la 11gnorin.1Albe1ta C.uamanico) avanti IC tu non ci sei> Quello il meccanico già, da circa oen/; llnnj Uguale scopo ha ;/ ,omJn:.:, t1enu/o poco Stcphcn Spender rigua,do a coloro j quali ./000, Afte, Many a Summer; ilJi, molli, qua· "remembcrcd the wul'1 hi,tory l,ough Co •i lulli i perwnagsi ,eguono le loro passioni: ,idou o/ light wherc thc hour, are Juns·cndlcu polcn:.a, dcna,o, 1cicn:.a. crodiz.ione. senJua· and ,inging ". - E voi - diue all'uomo e.ambiando tono che ,·i ha detto che io volevo 'scappare 10 J 0 . Nelle u'lime pagine ji Jest'ng Pilate, è - a.iete il mura.tore Alberto Milone) - ~ perchè io non gli ho voluto dare la paite condensato in poche parole /'inScJlnamcn/o ri· I due ri1pc>1e10 di 1Ì; e all'invito de' ma· del denaro. E' un auauino, quello ... Poi vi ccCJu/o dal suo vianio in/orno al mondo. 11 Le re1eia 1 lo lo ICQUironodocilmente. racconto che ,·oleva fare. _ religioni e /e 1erole m.fo/i , le /orme di go· lità, politica. Sono discepoli /e.dcli, che ,. Un'ct1oluz.ione, come ho d~to. Ji nota in bclJ.ano coJcicnz.i'aJOmcnlc /e u ,ciocchezz.,. queJ/o lib,o di Hux~y, che se per 010 non solenni propinale dai vucovi, dai banchiai, scmbi·a rilevante, po'rebbe c:0nd1JT1eperò a dai p,o/euori. dai politici e da /ulti i 6,, 0 qudlche CO.sa di mollo dioeno da quel'a '· Mi· congeneri"· E coJÌ sono pc,Juti: , C:ondan· nimum iVorking Hypo.lhelis ", specie di 11in· nati all'imprigionamen/o pc,pcluo nel Ìo,o io, c1eti,mo /ra i principi buddiJti e quelli cri· condannali ad CJJcre ul'lQ pcu.:inalilà in un sli:Jni, nella quale con11iJ/le in deftnilioa Il Per q_uanlo il maresciallo volesse fare le Alberto parlava con voce rolfo: il m,ue· verr.o e di Jocietà Variano preswchè a/l'inft- C.Ole senza scandalo. ormai il nome de 1 1a si· sciallo e l'onore,ole 'o ascoltavano fredda nito, e ciascuna ha il di,ilto di e1/J/ere per g:norina Caramanico di L. e111 in tutte le boe mente, ammiccando fra di loro. conio suo: mo ~lo quub va,ia,c. Ifa una che, la famiglia era largi,menle conosciuta - Si può mantenere il fermo e tramutar· unità fondamentale ... Pe,1uasa dall'cspcricn:.a per la sua antichità e per le aue ricchezze lo in arresto. dico io - rece iJ marnciallo. pratica della d(t1er1ilàumana, il viaggiatore in tutl\) 11 di,11etto. - E' chiaro - ri~ac l'altro, non sarà più tentato di vencra,e il ailcrio Il mare1c.1allo introdusse i due giovani nd lj ma1c1cia 1 1o suonò un campanello: com· porlicofare che egli ha e,cdita/o, come Jc suo ufficio. In piedi. contro 1 a finestra. c.'cta parvero due carabinieri che a un cenno del /oJJe di ncceui/à l'unico t!ero e fc1U/imo... l"ano.:ato Michele fratello di donna Alber loro supe,iore, pretcro il giovane per le ,palle Egli osscrvc;-à le va,ie de/ormozioni, e ,i tina che fletteva nel\'Ol&.mente il tuo baston· e lo scaraventarono fuori dell'uscio cicerà una regola clic ne sia immune per c.ino di b,mbù. Accanto a 1 u:, seduto, c'era li giO\-ane tentò di sou,aui a ~uella vio- quanto è pouibi/e, una Jcala di valo,; che un tignore anziano dall'aria •utorevole c:he 1 en1.a divincolando1i ferocemente. _Ma i cara· Jia quanto più gli ric,ca uio!ta dal tempo fuma\'ft un sigaro a lunghe e assorte boe.cale. binieri e il mare1ei:allo gli furono di nuovo e dalle contingenze. e Vicina aU'auo/uto u. _ Albertina. come ~ide i' fratello, gli co~,e I addo,:C lo incatenarono e lo spinsero percuo- Dal 1927 in po;, i /clii di un siyniftcalo 1ncontro. lo abb1acc1l> stretto e prese a sin· tendo o, verso le scale che conduce,'11.noalla consimile Ji mo!tip/icano, e cc,taTiente n;n gh'onare perdutamenle e.on un singulto di prig::one. , 3 rcbbc di/lici/e trovarne aiche in ,'ib,i ante• bambina ,paurita. Il fouel'o diceva: Alberto rnugeiv:a per le sofferenze e per • ., ,iori. Qucll'amrrt:>nimcnloqua,/ Jo(cnne clic - Veda, mareac.iallo, questo è il pianto r~bbia e si udiva quel suo grande dolore bo· chiudelJ.a il libro d; vi-Jggl già ci/alo, era della donna ingannata, raogirata. Doveva an· \ 1no fin nella stanza dove si trovava donna generico e t1aga, e nella s/es,o lcmpo lrappa dare a lr0\'11.Te una zia malata a Vasto Ai· Albertina con il fratello. riJirctto, ma 1'ndicd11a già un.:i dire:.fonc i,,c· mane e ai fa accompagnare da persona che La donna vol1c grazioNmente la testa ,•er t!oc~~ile. Proprio co~c un p.:iiod'ann' piirr.a, Il poteva ritenei"' fidata. E' :I suo fig 1 iocc.io !r> quel grido e fece due. tre ,-o'te un lenlo Fog •e secche, term,naca c011 un altro in,e· c.oltui, maresciallo. E costui ci tradisce; YUO- cenno di addio e.on la manilll\ paffuta. griamento; Colamy, il pe1JOnaggio che più I I ca.uafo I d Il aaa b tutto personifica le idee dell'autore, si ril~a nello •Quc.,o di;e:a \::oca~oruMichcle. ~entre FiH,CFSCO Jo\'IS'E ,o/itudinc delle montagne. /rd poJ/ori che i a.inghioui rlella sorella che gl'. gtavava 1111- nGn lo comp,endono. per giunge1e ad Ul"'O petlo con il IUO .eno frollo, ,i anda\'aftO at-- IX _OCCA.'HO.\'J:.dri fra,li,W.a!i fQtr 11 , 11 , r,u,· t<-· riccla.: .ione.ad una Jaloc:.:.a. che in definitiva tenuando. Albertina, aiutata premuroumenle, ::7 :_ 1 :::a::;~a i , ~:,/11::t I~:/ l'! ;,~o "';;,~~rs~~: non li .sa quale possa euc,c. Dopo di che 1i 1edette e tenne a 1 ungo gli occhi busi e.o,· :rl d • tu,U i romdn:.j conterranno lo ,tuw ant'rilo, tinuando a 1hofinarseli col fazzo 1 ctto ed ~"~ ..';,~~;";;'~' ft,,,:~'.'::z:r '" :i •r;~:a •; iri;~ b_ent1l1ibi/e nei pc,sonaggi principoli, di una c:mertendo di Ulnlo in lanlo dol010si 101piri. "' JI 0 t 0 •to 19-17, Alla Hr-a dd l.ilwo ""'''"'" r'.cttco che si /a Jempre più precisa e defini· Il maretcial 1o si era ,edu•o al ta,olo e ave- :;7'~::~,~ ~-'a rd ~::;•:,/ 1 ~:":;,:;~r1;,~:::;; :~:,~•~-- ln•a. In Punto e.oniro Punto ciò che Sprandcl va domaudato: - E a lei che gliene pare, rr, q1<riJJf1ul ;,.for111iuk,11r rfro:ir•Ji INt,"< rn, 11111• t1uolc l,ova,e, è Dio e &·avario come una oDOrevo'e) - •11t1tU 0/1•1 Prt.rldc,110 drll• JlirM .IM.-lq ,1(1 lcg'Ic morale auoluta. In lJ Nuo, 0 Mondo - La cosa mi pue chiara - ri•po1e GO l.ib •o • Jtomr• drl !'allo < 7 • 11 "1 11il la cii/icd alle .-dio.:.ie di un mondo impa: .z.il ~ stul. - Il conducente che li ha accompa' ,------------~ da~ mcccaniJmo moderno diventa sa/ira ,an· gnat" fino a Marento h dichillfal cn · e a B E guino.sa , wlo il Selvaggio .sa,à il rapp;e,en· rifiui'a10 di pro1cgui;e \u..ndo a: -e.va e :~pi:o L f A G O l{ lanlc. della Vera Jaggc::.a. la quale coniisle che ti h'att11vndi unn fac.ce- ida 109C!l. E' sta· x,. ... ,"" di .. ,;,. ""'""i•• n:~\t:ai~:/:!i~cc:~I•,. nell'eterno, dal parli· to fir.snche percosso dal Milone; aveva due dlreu, da .... gros,; liv:di aulle bracci·. LUIGI l!USSO Dopo di che si ha una wallo cd un dpp,o- Qui riprese l'a\Vocalo Michele: /ondimcnlo. I teJ/.i Principali sono: Fini e --- Eh. giovane uomo, eri trattalo com& 50 "'"'"' 11 ' del a. 4 ( .... ,., 11 ' 15 1 ·" 111101 "" 7 ) Mezzi (1937) e Aher Mnny a Summer per10na di famiglia. -Noi, Caramanico vi fac SAGCJ E STUl)I: 11, CROCE: li giu. (19391. L'arte, ftno ad allora dichiarata c.'nmo cti1ti.1ni dn Ire generazioni e tu e.i de ~!xit!cl ~~~::: ~ ~:: 1 '~ttssb~•1:~~ me:ta eccc/len/i:uimo, /ouc unico, Pc, il rubi. Fu,ro e.on ac.atlO con l'aggravante della 1110 Gramsci e l'OOucazione demo- raggfongimcnto della cualvcz:.011, viene re/t' forte tornma. circa dieci milioni ha liquidi. c-nlica in luili:1 A. GRAMSCI: eat" /1a le c,,,e che possono CJJerc. buone, gioielli e titoli O~,·azioni iul ltiaorgimento c caffit!e o indi//crcnli, co,ì come la scien:. 3 , Albe110 era ·rimasto in piedi, immobile: m1 sulla 1>0litic11contc.mpor,.. 11ea _ F, l'c,udi:.ione e l'um:milarismo. E l'idea di Dio aYC\a gli occhi 1pauriti che s: movevano con SUIONI:: Poe!UI o l«niu no i.A!J si va sempre più precisando cd a'Jargando. febbrile vivacità per scrutare quei visi nemici fmours ti. Ro&ard. Huxlcy diviene fauerto,c. ,; potrebbe dire per ceu:are di c.ap: re quello che llccade,·a IUTH \T1'1 CH ITICI 01 CO.\Tl::IHl'O· l'apo:,/olo. d, un nuovo sincrc/isma, /e cui Ma più frequcn1emc.nle il suo sguardo :M po R.-\NEI: C. I,. lf IGGIII "TI: G. pn"mc vaghe a.icima:.ioni ho già detto ,i/,o· IAVa sul viso di donna Alberlina la qua 1 e B. C:md~dl • ,\. \ cmuri. va11i nel suo p,imo lib,o di cia,ri. L'India non lo gua,dava. ma continuava a sospirare Ml~CELLANEA E Vi\lHETA': A. LA dei Buddisti l'ha abbaglialo, mo non al pun'o ,olgendo g 1 i occhi 111 cielo della stanza. A fof:'J:•\ 0 ,';:: 1 ~~~~~~ 1 i~ 111 ;;~cf'LJ,J;: di dimcnlica,c o cond'lnna,e Id teologia cri· un trallo Alberto diuc con v:olenza puntando N/: Il 1 ,e,-,rato tli li5ee. Jliana occidcnla!e. Per lui l'uomo rimane il ~fo~~-~ :1~: :tutto 1a: noi e.i dovenmo i\OTREt~~;f. C;'llt~~ 1 ~JJ,~:f 1~A~~:aE:q.!;,: :ul~:o }: ~;t;: 10 e:~i~~~~inj~ h\~é ~: 1 J;'. aposa,e. - ~•o Bruto! C. • PII\'/: 1..uChic. acni de Dieu, capablc dc D;cu, et •,c'Tlpli - Sposare) - fece l'av,ocato Michele ~u. lo St:rlo e.ti iJ giuri&dizion:ilismo. dc Dieu. ,'i~ t1euf D (After M..1ny. Cap, Vtm invellendolo. - O,i ht1 Kauinato la cusa· li. VINCJCUEUUil: Dello storia e {/ Dio di cui g/; 11ominl sono copdci è forle e.on scalpel'o e ma,tello) è staia 1 ei) - religione e dei lh,11ri1uri - M. M/ quello dcftnilo da Taulcro nel pn'mo pata· - No - disre Alberlo IOIIO .iato io; l.,A: Il c:t•o LdlJowitz - A. VE· •ra/o del 1 a JUa lmituione della vita povera ma noi ci dove,·amo 1po1111c.. - Cf:7.7.I: li 1111 ur, ed il greco nei Ji. del Cristo: « Dio è un essere che Ji è ri/i,ato - Mella a ,e,bale, mareaci.:i'lo: il fatto cci. dalle sue ctcalure, uno po'en:.a Ubcra, un IOllanziale è ammesso dal ,eo - dis$e l'ono- HECE.i.,1510-'J: G. SPAGt\'OLEITI: puro principio agente». E' JU queste due dc- revole, Il mnresc.ia 1 /o con1iriuò Il scrivere. :~:to~~:i.a ,i;~, 1 ,~~\J~e-~. ()~~'ò'~1(f:' ftni:.ioni che gira iJ volume u1cito nel '37 In· Alberlo proseguì barbugli.anelo e.on rabbia La cultura fr:am;~ della R~t:aur:1· titolalo Fini e Mezz.i. E' questo il primo wg· - Ci dovevamo 1pcm11e.Lei ha detto: tu sei %ione (C. i\foro,.di) _ G. COl.,A• ~io organico, lutto dedicalo ad un wla sor capace di apr're la c.a».iforte) 3prila e scap MARll\'O: Il fantasma li~rale (E. geflo. di Huxlcy; è un oc,o e prop,io hl/alo pi3mo: e in Francia e.i sposiamo, - Ragionieri) - L. VENTUIU: Sto- sul/'idca 1 e supremo da 1 aqgiunae,e e ,ui mc:.· - Cerchi di difenderti, gio,-ue uomo - ri:a 1leila crilif';I d'arte (R. Sllh:ini,. :i più additi a queJlo ftne. Sulla ,corta dei diue il frate'lo. - A che oro, hai aperto la LIBRI HICEVllTI. a ftlosafi libc1i, dei mistici e dei /ondatot.i di c.&MAforle)- e•:.u·.u,ON .-~.- t.1-. ... 1 • .-.u d.1 IS , ..... 1. 1011 religioni 11. egli trova che la paroAa distaccato - A meualtOlte - HEl.FACOR I '• ,~• 1 ;:,':'.::•,..•• .,.,.,,. 11.1,a,.,. è /oue quella più apptopriala a descrit!etc - Ed era presente mia torell11) - convenlcn/cmcnte l'umono ideo/e, L'uomo dr - No. - • t.ho ;;~";;:; •uno ( 6 fuoleotl J; ei.-u I.. ,s, Ve diJtacca,si dd tulio; dalle sue ,ensaiioni - Dunqur, vedi; 11 fa prello a dire.: me u. faac=i-l• ili i:t-lO PI'· l.. 110 e dai suo duidcn' c0,po1ali; dal ,uo appelilo le h., detto 1 ei. Ci dovevamo spos.,,re. Per Dirro,,.,.. • H•Jou • .,,., d; polc11:.a e di poucsw, e dagli ag,refli di sposaui bisogn3 essere in due a volerlo. - \'loie 1 ,,. Marah,.,i,. Il, •·1r.,.,., quc:,ti dior,rs; desideri: daUa co!le,a. do/· - Ma lei , ·ole.va: lulto ,oleva lei. - ,.• ..,;.,;.,,..... .,., l'odio, da3li amo,i cJelUJivi, dalliJ /o,'una, ~: donna Albertina aos·11ò più forte, di· vi.i. ilei MIiie 90_ •·i,en~•- dal'a gloria, dalla poJl:.ione Sociale. L'csb/cn· venne pal'ida e fu pres.a da una specie di :.a dcùc. csJere dominata da due u vi,ltì Juoc- dcliq,io. Dine mcttoodo,i le mani ,l'c YALLECGHI EDITORÉ FIRENZE ,;o,;,,, l'amo,e e f;ntc//;g,aea. Un 0 ,,,;.., Iempie: che concide in parie con la caiilà prcdic.:ila mondo di personalità 11. Uno .tOlo Wi/liam tneJJaJgio di Huxlcy in ·• Time mJs, ha,-e a P,oplcr. rie,ce ad et1adac da q~ella cOJa ttop 11. che (e è Id matc,ia prima del ma.le » e che E' au::,i Joci'e c,ilicare chi •i propone di Ji rivela in due aspetli principali: i/ /cmpo Ja/vdre ;I mondo con il mislieiffllO, pere/tè i c. i desideri.' I_ 1uoi !enlal~Vi di in /ondt.vc le I mi:,tlci saranno sempre t,oppo inftni/ame.n/c wc 4oncez.1oni neg/1 Wbr Jwmtfo un certo pochi ri,pc lo alla moltitudine umana, che non successo 10/tonlo nel più giovane dei pc,,o· può e.ue ,e abbandond'a alla sua 101/c. come naggi. Peler Baone. un in~enuo ,aga:.z.o fre le uooa delle aringhe, a cui ripcn10 Brono men/e di en/uJia,mo politica, che vedeva RonUni pc, conw/a,si del /a/lito tentativo dr' nella gueri;o civile a'i S,oagn::i, ai cui ini:1· safo01e Euslace Barnac:l·. Ogni u,;mo ha una alleva p,ew porle, ,~ hlla Jcci1iuo J,a le animd, che JaJ/on:.ialmenfe "'" si dif/eren:.io potenze del bene, la ,c.pubbUca, e quel/e dalle altre, e le molteplicità di aspcl/i' che del male, i nemici dl CS$a, Ma quando que· Huxley ha noia/o nel cris/iane,im~ sia ad in· sie· febbri illuso,ie ,ldoano per ce1S<Wc, o dìca·c. non un di/et'o, bensì una grande ,a P,ap!er era quaJj riusci/o a 11 libera e II j/ plen:.a, pcrchè è i/ 1icono,cimcnto di quella raga:.:.o, que,li t1ienc ucciso pc, errore di dioe,sità nel/ unità e ciceuer,a, di cui esli 1i persona, da/ miliona,io Per cui lalJorava. Così è /allo il bandilo,c. Un cu,iosa paralleli,rM è raggiunh Ja!io s/cJJO dt"$/ino lvogico dei •i nota nelle due /acce dell'opera Huxlcyana; pc,sonagai che più gli som.-glicno dei prece· la sua no:raliva è agi&:, legjera. c//ewescen· denti romdn:.i d,· Huxley, I/ oalumc, appun· le, sempre inlereuanle e mai noio.s,:,, md le lo come questi altri, è più critica che coJlru- manca quell'unica co,a che imbalJama le pa. :.ione, più ncga:.ianc che af!c,ma:.ionc. Fouc role, e le lrosfo,ma in e,p,CJJione a1tiJlica, pcrchè pochi, t,oppo pochi, wno i JOfBi in· l'i,pira:ione, o come UJa d;,,;, la g1a:.ia. Sa le//igenU, men/re la quasi tolalilà degli uo· /nlcuere con abilità situazioni e ombienU. 'Tlini è composta di imbecilli. inlel'igcnl, 0 ma _molto taramenfe crea un'otmos/cra .wo saggi che siano~ E' molto più probabile. pc· propna. '!ux/ey _pone dei prob.\emi e ne dà 1ò. che queJto la/o negativo, de/l'opera nar le s~c ~uoluz.ioni ,pcuo seniali, ma .~on è 1 oliva di Huxley dipenda da un /allo mollo quel/ ar/rJ/a eh~. secondo Sdnlayana, is ,,a più intimo all'opcrd ,tessa; e che cioè la JU.:J Jpamer conJen~rng lo d~eam o/ a ,col wo.dl . visione. chiaru e completa, per quanto on· er qua~lu r,~ua,da 1/. Juo mondo inleUe/ coro per/eWbik., dal punto di vis/a della cii· lua(c cas, ~~cuomcnlc 1mbe1J.ulodi so,'an:o li a, era ben lontana dal''aoc, raggiunt, leologlca, piu che fi~JOftca. Ji ~ i~dolti a quella complete:z.a e ,olidilà eh /e c11ne/· ~01~. la sic~ o,ttrt!a~on~: egli e giunto a( /esse di conc,elar,i in pe,sonagg~ e /:,li po· ';~rii QJ/cs;/ d~ve f.uo gum.scre la . sola nia· siUvamcn/e codruiU_ Dai ,iccrca'ori d; una u a, ue •0 c. e I I manca e la g,a:.,a, e non vc,ilà nebulosa e che Ji ,ivef. V p ·• 10,to non e altro che un t1ero amore di Dio, nega:.ionc che• non come affe~n~a:.ic': ..,co'i:; teili religiosi ne ha ,lct!i e ~ludiali mo~iuimi, Orimi_ ra~~on/i e _,oman:.i,a Wi'licn P,oplClf, jt ::;e;r:n:~':c/',;'cSat:rr:h;nacgj;n~::: ~e ~ I rnc0rn0:.1onc ~elle /~o,ie di Fini e ap,-e.:.uz. La vera e M>lidadevozione è ,cri/· eui. un _prog,cu:, mdubb,:, 3 i noia; ma lo ne/ capitalo I. dell'lntroduction à la vie quei/e_ lc°'.1e ne/ /101/cmpo si c,ano modift- dEvote, pie,upponc l'omore Ji Dio O Piul• {'a/e; lii Time mult have a ltop ,10no quedc '°"° non è a\tro che. un CJa·o amo,: di Dio è quale~ cosa. ancora. ~hc ofoc. Qui la •• ccl amour qui ,·appclle gric.e ". · parie cril1co·negalwa. co11 moodente fono al· e I • l'ultimo 10111:Jnzo. cedo ablxulan:a po11l0a B'•omc. eone w1onc, oalgd quella flcua clr~ qu~l''.' poJi/iv~ ~- cosi,ult'oa_ Il pe,sonaggio ,./~:.ri;'i~ ~~e•~~m:c/m,u':: ~;ca di O • ':'™'iierr rel1g1oso non e p,u conftnalo in p~che pagine, più de/I bi ft d· p d . 11 p e, {?'•I" ma occupa mo'li capitoli; il suo poselilisrno docu a og,~ a .. '. a re G_iuup~, un non finbcc con un altro Jallimcn'o· • mento fra 1 />fu inte.cu :111/1 che l'inlc'li· a formarli un diJoopolo. c:he. con• ;e:;; gcn:.a europea ci obbtd dato in que,ti armi ". "''°b"b 1 lità ,oerfc.:.·onerà /e dot\•ine del mac· UMBERTO MASSI st,o. E cli; muore è proprio la ftgura p(ù cornoiula d,-/ m:,ndano, che ient!ecc neg/; al· ltl libri ,eguilova lrion/anlc la p1opri3 O"Cra md'cftca. Questa C' una delle nOIJ.i/ò che si prc1cn· lcno in qucJ/o ullimo lib,o. L'altra è ancora più imporfan/e; pc, la p,im::, t1ollo è posto i~ problema della morie. In lulli ,· llb,; ante· 1io,; essa era comidc,ald come un ,cmp/ice fenomeno ftJico; sull'al di là nemmeno una po,olo. Ionio che e,o lcgillimo ritenere che SILVIO D'AMICO lnvlt110 da.Ila SADET (Sode. dad Àl",ccntlnadc Empresar!os Ttatra.lcs) t pu. tho per IIUCI\OIIA~, do-.·e terrà due CC>rlidi con• fcrenllle;una 1ull& aioria. del Teatro D,a.m=tloo lt1llano. d:ùle or!g!ni a Plramkl!o. e uno sulla •todòl dcll:i. 1tgla sul Tea.tra Occidnilale e Orkn– lale. th L•chl'o al g!omi no,;trl, sc~~m, 01 sn101,.N'f1 TRA 1:1T.-\LI.\ t-. I.A ~kA-.:rlA, per alcune crnt,naj11., a,-ranno tnl:do PrGMlilm:imente ad lnltb.11,a dcll'Auocbz.ìont' l'r,I. ,·UllJtan.l italo-frane- e del Centro 5r3mbl i11lcr. n:udon:tli ,-,------ _ _ - -_ ---------~---------------. CAHZANTJ EDITORE MILANO l. r rtQCE AI.TA C 3.Rl..\"A l)I UN NAEITRO Nicola Pende LA SCIENZA MODERNA DELLA PERSONA UMANA si.,,~,; di c/4 •Il. •6"' i•dio,/d.,. "-"• ,oper• ,li u ••- ,.,..,..,. ... folli, di CO•p• • di •"'•"• D'f•oi, d•llo ,.., .. ,.,. '""""" CDlllr• I• •••rie diui,u.,• • Ulflo/•iri. ci.. cerca,.. J/ """"Il"•"'· l.'0pt,'R.A f"0.\'D,Ofl>,VT,H.E 1),4 TU1'Tl ATTJlSA u........... JI 41"' .... 1.~. r ... 6 , .... ,. r. I, • COIHI e 2S lllutlu, •Ioni lo a.,o rll·a•I() eoo imp••••loai In oro, L, l(OQ, ·

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