Fiera Letteraria - Anno II - n. 22 - 20 maggio 1947
GIRAMONOO (Esita - poi, .0/1000<:e - pallido, Ire. mondo) - S1 chiama - Luca. NOR, (Con un grido lrollenulo1 - Luca I (Senza guardarlo, quasi 110/0 t,er sé) Ì\'ln Lucn tl morto! GIRAMONDO Quando? (Accorala, 1cnza asho1 - Quando un uomo come Luc11, un po· mallo, ma vene• r<»0 e buono. 1>ar1ito così alla ventura, per più di vent'o11ni abbandona casa e moglie e famiglia &enzn dur più notizie di sé, non può essere che morto. GIRAMONDO (L'afferra al polso fissandola negli occhi) - E se non è morto} No,u MA111A Hai fami3lia} GtRA:\10~00 La cerco. (/nconlro lo sguardo ongo.ci ~o di Nora. Breoc pau-M. Rimdlc un corbone acceso nel/i. J>fpo). - Per questo sono 1n viaggio. L'ultimo. spero. MAHIA (Si incupi1ec. Quasi con !remore) - Da quanco Cempo manchi da caSa tua} GIRAMONDO Veni! 111mie un g10rno. (l\•faria e Miche/e li guardano: Miche/e a1110rlo:Maria, ,bisat• lita). NOMA (Pro~/~) Ncuuno allora ti riconosce. do. GtRAc\10."D0 D•fom Tro,;o tutto nuovo. Mutato e ,1ra. no. (Orc,;c pauso) - Anche questo paese che qu1 vi è tutto nemico perchè \•oi 11i11elc - dicono _ contro 111 legge. MICHELE. (Con /ar~a) Pcrchè coslreui. 011 chi} MICHELE. FIEllA LETTlmAlll;\ l'nho della scala, 8Cgue tutta l'azione. l.uca npre la porla cd cace). MICHELE Adesso. Nora. chiud1 e spmnaa la portll. (Rientro nella ..tanza. Silenzio. Nora ti aU· uicinu a/W porta. Luca, di fuori. 1i /ermo a guardare verso la /ine..tra illuminala. Poco dopo e,ce Nora, gli ,i aooicin'1). NORA Che farai, ora, Luca) Ora ti porterai quc• st'ahro peso sul cuore. Pcrchè non mi hni dato aacoho} lo volevo risparmiortelo. lo ti ho voluto bene, come 11 un padre, e lu a me. fin da piccolo. Dove andrai. ora. povero Luca) LUCA (Le prende /e mani e se /e s4ringc al pe1_ lo) - Va a riposare, Bambina. è malsicuro, fo.q~cs:. ore, Girano i fantasmi. La 11rada. No1u (Lo g.uardo q /ungo. Poi, col nodo allo go. fu) - D10 Il accompagni. Luca. (Rienlro). (Luca, rimaslo ,olo, resta anco1a un po• in contemplazione della fine81m illuminato. li lume si spegne e il buio si ricompone uni• forme. La luna opparc e dispare nel molo lento de'.ln nuvolaglie. Si 1entc ora pili di. stinco, nel silenzio pieno de.Ila notte. il re. spiro lu.na :o del more. Luca alluce.a 111sua bisaccia e il baslone n un11 sporgcnzo del muro sollo 111finestra di pianterreno della ca· sa di Michdc e di Maria, poi si avvia al'.a spiaggio. Sul111 1piaggia si fe.rma. Re11a un poco immobile come- in axoho. Poi si fa il Scsno dcliii Croce e comincia a salire lenta– mcnlc veno un diru:Xl alto a strapiombo sul mare). Il ciclo imbianca a poco e poco. E' l'a:. ba Si avcglinno le campane della Chiesa per la ·festa del Santo Patrono. l fuochi quilsi spenti fumigano 1tanchi qua e là per la co· sta. I fedeli affluiscono alla Chiesa. ll NORA (Si r1,cuote c. di corsa, 1mpcluo1omenle • ., gctla lro /ç braccia di Stc/antJ) - Oh. Ste. fano ! Non andare via l Non 11ndare via I (E' lullo unt !rcmito). STEFANO (Sorride) - Che bambi110 ! (Scrio) - No. ra, ma da questo momento io comincio a tornare. capi:,ei) NORA Stefano! S1efano ! (Scoppia in un pianto conw/,o). Su. au I La :JpoSU di Stefano è forte (le asciuga le lagrimc). L'n.ccompagna, ora. in chic&a, e poi, al bnttello - Andiamo. (Si ouviono}. (Volla chiesa. arri~ smorzala i/ cantico in Dal:a caan cacc Nora. Vede In bisaccia e il onore del San/o Palrona. Una }rolla di ro· bas.rone di Luca, Allibisce. Si co1>rc il vi-so gozzi irrompe correndo e ll.repilando, ,i 1par• con le mani in un gesta di raccapriccio, e paglia su per la l<!og/iera verto la d1ie,o. cosi resi~ un animo. Oall'nhra parte della Comp,:mc e conlico). spiaJgiu nrriva Stefnno. STEFANO Nora! SIPARIO Rom.i.. scnemhre.diccmbre 1946. (Oi.cgm di Gio11anni Omicc•oh) Al!ora (riliro /o mono. dominandosi) - Al!orn. a!ICOha bene. forcSliero: se non è di_ venlnto anche matto malvi1gio, non aggiun• ge allTi dunni alle rovine che hu fotto già - e non toma. (Oro 1i fiuano in!cnsomentc; lei, con molto pielà) - Che. vuoi forc, stra. nicro} E' tordi, oramai. Rir,rcndi la tua stn• da. ché. ,e ii fermi. dopo te ne dovmi an– dare con u11 pe10 1>iùgroMo sul cuore. Non ti fcrmMe. u}~:~::. /e ipallc. con noncu.,nnzo) - Da --------------------------------------- G1R.1.MONDO GIRAMONDO Devo battere a quesla porta! (o/lungo la (Nat,u,-ale e co/mol - E &e l'ombra tut1'11 mano dcci110). un !rallo diventasM! un11 pcuoua viva} VITALITA' DI ORAZIO NORA (Con un grido 10J;l.xxdo1- No! o! (Esce MICHELE). MICHELE Che cosa c'è} Con chi parli nel buio, 8am. bina} NoRA Michele 1 E' ... è il Cantastorie. (Concilmo) - Mandalo via I MICHEU: Devo mandar via il forestiero che doman. da ricovero} (Nora tace cop,-cndo1i i/ ui10 .:olle mani. Michele /rointende e 1i volse SC• i>ero olio scono,ciulo) - Però. forc1ticro. qui non si usa. genie ,conosciuta, trattenersi di notte con le rozaz.ze su\"a stn1da. C1RAMU:,,'l>O lo \-Ole\·o ll0ltn1110picchiare li 1111apofla. AIUI tua porla. MICHEIL Che vuoi} GIRAMONDO Riposarmi. Sono Slanco di troppa str.ida. Noa, (Come i,wocondo1 Mandalo vin. Miche_ le. m11nd(1lo via! GIRAMONDO Oh, non aono un bandito. M1CHEU: (Guarda un po' Nora. poi il foresliero) - Nora. non si rifiuta l'ospitalità a chi è sian• co e .cnza caaa. - Entra. stra11Ìl!ro. Con la pace di Dio. NORA lo non vo'.evo ! (o/ Giramondo) - lo non volevo l... (Enlrono in casa}, INTERMEZZO Un GUARDACOSTE /a il giro della co• /anca getlando il suo grido. (Interno del'a ca~;r, di Michele: Fuoco ac· cc.,o, Il GIRAMONDO seduto sulla 10glia del focolare. MARIA ai fornel'i fini&ce di preparare la cena. NORA è seduta al dc. KO. Silenzio. Maria porta la cena. MICHE– LE. e le donne siedono a Involai. MJCHEU:. Non vuoi venire a lt1vola con noi~ C1RAMON1)0 Grave. Sto bene qui. Non cernere d1 togliere.i la nostra parte, fo– restiero. Ci 111ai11e.grazie a Dio. lu sua Pro11. vidcnza. Che aiuta I viusli. Grazie. Qui mi nposo. E questo cnlorc è meglio del pane. MtCHElL (Sollc1Ja appena /Q bottiglia). - Almeno un 90r10. (/t Giramondo ,i/iula col gctlo) - Al!ora, un po' di tabooco. CJRAMOt,100 (Tira f.uori lu pipa. Michele glie la corico, gli mdle dc/ lobacco 1n unQ carta, e glie la dà. Il Giramondo ringrozia con un cenno - poi, con un /u...:ello acce,o che prende dal fuoco, oc~ndc lo pipo. - Michele lorna a 1cde,,i a la1Jala e 1i mcllc; a maniio,e). MICHEu:. Te. Cantastorie, non 11 avc110 mai veduto da queste parti. G1RAMOSDO E' probabile. Vengo do molto lontano. Da dove sci) La mia e erra è un po· dapper1uno. E an. du:t qui. MICHElL Vuoi dire che vieni dulla co,1a da Po- nentc} Ho fatto cento volte fullo il giro della rosa .dei venli. MAIUA E di qui non ae1 paQ (I.IO mai} GIRAMONDO Una volte, ma lanri anni fa. Quc.tta ca.sa non era ancora in piedi. MARIA Oh. tanto vecchio sci} CIIIAMONDO A giorni meno, a giorni pili, (Il C1r,1mondo si è alzato. Anche Ma:in si è al%-'lla e arrc1r1, fino alla porla. Il Gira– mondo om fa un paa,o verso di lei. Maria, colle ,pnllc, copre l'arpione, ma tiene un11 mnno dietro In &chicnn. p1cntn nd aff,mnrlo_ Il Giramondo nota il gello: avani:a 1111cor,'I un [)'ll50. Michele e Nora si 10no alznti di colpo: Nora è immobile, pal:ida_ -,llih1ta. Michele vede che il Cimmondo avanza 11er IO Mnria. e sia per interporsi: Nora è tutl!I un tremito. pallidiuima. D'un tr11llo. dallo stanza. di ,apra viene un grido di bambino. Mnrin fn di cor,9a In &cala interna cd e11tto nclln stanza di sopra. Lunga pausa. Poi. d1t.l. la stanza di 80pra viene, smon.a.to, un canto di nin1m.111:m11a.Per un lungo intcrva:1 0 ,o, pm 1'1mmobi[i1à impietrita dei tre che sono rimasti giù. 110n c'è. di vivo, che la voce di MaTill che canta In ninna-nanna. Il Gira. mondo si è avvicinato 11ll'arpio11c: lo sfiora appena con lf' ditn. guarda11do fisso verso la stnnza dn dove 11rrivu.il cnnto dclln ninna• n11nm1 Sorrido amaro. Ha capito, Ora è tu!. to disarmato, Il canto si ot1c11ua, si spegne. Pausn). GIRAMONDO E' tuo figlio} (Mid1e/e afferma col capo) - Da lei) (Miche/e o.ierma di nuooo. Alloro 1/ Giramondo comincio a r()Ccog/icrc le sue rohc) E l'altro) MICHELE. Non è in ca-"l.. GIRAMONDO L'altro. più grande. MtCHEI.E Vinccn7.o} No11 è in cnsn, VOCE DI MAR1A Michele I (Si outlio su per le scale) - 'on riprc11. dc 110nno ac non gli lengo le mani nella mia: sente I\ culdo e si riaddormenla. (Seguila a $O/ire, sempre guordando i/ Giramondo clic Lni.tee di raccogliere lo suo roba e si auuia i>erso la porlo). - Dove vni} GtRA:\IONDO Per la mia slrada_ VOCE DI MARIA Ecco un nuouo libro (I) che al/es/a, se cc le uova, avrebbe dato una carne più scadcn• epistole e nelle odi. ·· Il vero Ora:io è tut• ne fosse biw,:no, la oi/al.ilà di Ora:.la, le, L'infingolo è un misto di questi ingrc• lo nella sua intimità quotidiana, la conocrsa· impareggiabile interprete e con/ore di <1uel· rlicnli: olio di Vena}ro di prima /orchialu· ::ione con gli umili, le oisile al mercato, le /' " aurea mediocri/a, ·· che riassume cd 10, sugo di r.:sce iberico, omo di cinr1uc an· passeggiale al tramonto nei quartieri popola· esprime {umanità umile, ma varia e moltep!,i- ni, mo nostrano. e oer.salo durante la coltura ri, la cena Jrugafe lUlld menJO appa,ecchiala cc, di cui il c0ncel/o ,{i All1<>glichkei1 scsna (a eollurd /inila inoece è indico/o eome nc:s· modestamente. le mcdi/azioni wlitarie sul gfi inewrabili /imiti, mo proclama la dcche:· iun altro que/Jo di Chio), j.!Cpc bianco e /e/luccio fucubralorio ·•. Questo mondo è da– za dciii aspc//j. Le grandi risorse stilistiche anche un po' tli aceto Jc1me11/alo dal uino minato "dal/"agilc fantasia, dalho spilÌ/o dello scrit/orc ,omano, men/re dànno la mi· di Mclimna. Sono ,toto io il p,imo a dare licuto delfouertJO/ore, dalltJ oioida facoltà suro e dichiarano la /orma spcci/ìco del suo 'a ricci/a Per cuoccroi insieme la rula verde de,crilliva che coglie le in/inilc s/umalutc.. genio, saggiano fc forze dei suoi infc,prc/i, e fe radici amare: Cwtilfo ci aggiunge on- della ,caltà quotidiana". Naluramenle la e, nello varia su1u:estionc che cscrcitdno in che ricci di ma,e, ma senza lavarli, pcrchè lingua alla ad esprimere questa rea!Jà è quella ogni tempo e paese, comproVatJO la /oro pe• la schiuma che sprc~ il /,ulla d; mar~ è dullile e ucirio che si ,affina nell'u.w viuo d1 1rnne oa,lidilà. ,upcriorc a qualunque salamoia ". ogni giorno in modo che .. materia e con/e· L'inlcrprc/a::ionc che 1/ Honconi ci dà del· Con/cri,cc alta spiglialcz.::a de/1(1 forma nulo siano tempre inscindibili". le soli,e ora::ionc si inserisce degnamente nef· 1/ p1g/10 con/1denuale che può cucre acccn- Il oa!ore di quc,la allenta e sagace di,o ~~i,:b:~: /~;,~li la~:::':~~~o fi~! 1 ~~i/~11:~cQi~~ ~~~~: i~C/l~:':(t'J~ 1 /fa o;:;~;~co j~ffacJ::,c t! : 1 ~f: ;:,;li ècf"~u~ 01 ;u~:c 0 J~~s::,:ro~:~j; 1/a versione che so, con ton/o garbo cd ct/UÌ• Ima Nella scslo .sa/ira dc{ ~bra pruno, là il Ranconi aJJc,mo: " Se io giudico di pu.:· lib,ia, conciliare il decoro /cl/erario con f,. dove Oroi:w ms1s/c sulle parole ' {1bcrlino tia antica, credo di doocrla siudica,e non f~:?uc,;:~e d~ut:c//;" 8 ~:li~iu:u:dc:~tu:;l~;to 3 e:~~ ';,';; jt~~:; :,~~r~~1i","JR0":co:ra:~n1~ 0 ~1 ;~ j:cot~:n~n~r~h~ j~~:~~ro:d;;;n!,nt:: ,!~ci:: birc l'onore di cuerc consideralo moderna. wsno di Jollolincore fin/endone dell'autore sporta. surrctliziamcn/c, Kargomcn/azione dal In un'elabora::ionc oeramen/c p,egevafe di fatino con un sissignori che sbocca spon/o· campo dell'arte a quello de/fcrudi::iane "' Ord::io e di qualunque poeto anlico si dcoc neo dal con/es/o: "Ora /orno o/ cow~ mio: de/ltJ cultura. L'cssen=o dello poelia è unii sentire il timbro di 110cc dell'epoca con/cm· sis1ignori, figlio di un padre liberto: e lulli e immutabile: il ,uo oalorc è unioersa/e nel poranca, lo ·• Zcilgcisl .. , come dicono ; te· r.i mafignano sopra, che io sia figlio di un lcmpo e nello spa::io. I criteri per siudicarla deschi. In virlì1 di 11110 legge edclico immd- libe,lo, aggj pcrdrè con le, Mecenate, io ;h: ";e'/cJ~èo ~;i:ia::nt,:jji~: 1 ~fJ:e~!Ji~c e::· ;~~~;iu;~~lona;:: ;~lt~n °c 3 C::.f/ co:~,c;;pb:~lj:~ ;:: d~v;;';;~r:;;nJ~;;n:n'::/~~ 0:: 11 ;:,.:~au?~ scienza estetica che unitcc lulli i popoli • finito. La modernità di una ocrsionc ri,u/la Nè, a ,ilcoa, meg/jo il lono della oiouce lul/i i /empi, nè è mo.i completamente ,oia/a dalla ,ua adcren=o al lingu.ig ~io contempo- prosa mode,na, jj /radullore esita dinan:i ad dalfic poetiche che na1cono e t,amontano sen• ronco (dando o 1 /a paro(a linfUOggio lo SIJt.! a,di/i ncolog_i,mi, o che rendo " isnaoi" zo altctarc la wstdn::a dei giudi::i .1u cui re· cifico signi/icolo che le a/1,ibuiscc i/ Ber• con "poco .1porli11i ", o che adombri il scn· ~r;:d:n/a:~1:rf;pu;~o~tr~it:,~::i:::':h~on Ione). ,o di " miui masnis de rcbu, ulcrquc lega· Croce Ja _ at>pun/o nefJa prefo::ione del va· oi:!r:e::~=r;c n~es1:: 1 i::n:ibiìi'!:ee '~1;:t~tm;;: !::sii~: ~ipt::,i;~ 0 ;:~\i;!;fo:~i ll~:.:e~n: lume " Poesia dnlica e moderna •• - wpru le ncg~ spiriti e nelle forme peculiari alla clic chiami "turista " if ·• violo, ". " l'tnlrinscca costanza della poesia che non lingua lenerario dei noslri Riorni: le!tCfaria Nel nuovo lc.1/0 italiano le soli,c del IJe• ;;,ta ..~ss;!J: ::sc:pl~e!~a°:'ii~ta;il~ d:~i ::i· ~:;~~è ff Cg:1;!tà de{ /cslo esige un fono ;::~Jos':'°~e:~: ~,l~::ri~i°:m;h~fi;~:fo:fe~ di::i e~ldici _dei con/cm":°ronei. ooeuo ti~hf~• Questo mi ,embro il problema sfilidiet, •ice,co/c sciatterie di dubbia gwto _ olle malo I a.llcnzione o~chc .,•I Lessmg proprio 1n che si è posto il Ronconi ltadutlorc. E l'ha esigcn::e di un pubblico moderno che, senza un ~ggao su Ora: 10 ( Rcttungcn dcs /-10- :~~!~~. 0 f~~':J:;;n}ccrr8:1~::;m:. 11 ec;f~ c~:\ 1 ~c:~ ::~~;/) :;::• 0 :::!~e~~~ch:n~t/ib~:a~ Jtpi:~ ia=u/alt,o_ punto ~ul .qu~/~ può euc~oi di- (allri mai in g,ado di pene/rare nr:Jo 3 piiiln ceoolissimo /c//ura. ocrgenza, 11g11a,d~ il Rm?mo coml:'lcsswo s~/ e nello lcllcta deA tesla originale :n modo da Ncfl'ampio saggio inlrodul/iuo il H.onconl valore della _poesia o'.auana che d Roncon1,. appianare, in sede cscgc/ica e cidtu,alc. lui· mostra anche nolcuo/i qualità di critico. La n~/ ,uo /~ro,do cn_lus,a,mo, - c~e molto gli le le sue di//icaltà, Questa prima Ja4e, che sicura cotJO,ccn::d di, quella che i tcde,chi giova nc!l opera ~1 tradullo,~. ~ non al/rei• diremo JilosoJica·crilka, è prclimino,e ri• chiamano lcttcrat~ra sull'argomento g/.f pc,- Ionio lo seconda m quef!a ~' ~11/,co. :-- tende Michele! (Michele entra nella 3 tanza. spello all'afl,a propriamente e.1tclica che im· mcl/e di /ore una dotta cd elegante discus· forj ad esaltare ofJ:e / ~rust, /lmili_..Adol-_ P.:ru.llo), pegno il suslo e /'csprcuionc. E qui il fai- ,ione ,ui_ caralleri e sullo soiluppo genetico /on o lo n~la lcrmmo ~.g1a. d~~anc/1.s1ana s, GIRAMONDO /ore lin!tuislico è 'li una impor~anza cc~e::lo· ~c~~a. satira latin~. di i~dagarc gli. elem~~li po~t:~bMeJ~;:c ~.~elu?'t~~cu~ist':io a;r~,~h: {A No,01 - Noro, quell'altro. che avreb· na/c. Af Roncam agcoalaoa ,I compilo lo zfa/1c1 che conJlmscono m c,so e d1 slab,lue po . /'d . 1 f d Il' 1 ~·J 11 • be adesso la lui\ età (Nora non nspondc) - naliua parlalo toscana che, polen:iolo dafla le noie che /a distinguono dalla solito greca. quar 0 , mai t oa I O f I rer .e . ar :, . I C [ O Pietro ... 11 mio! cullwd e dalle e,pc,icn::e filologiche, si prc· Giustamente egli ncsa la ua/idUà di ogni ar· j°/A'~e~e~o cr7 1 100 ~ 1 pt1migc_mo ';;'pu~ NORA J/aoo mirabi'men/e a rendere Culli gli ejjelli gomenlozione che vaslia riwluerc questi pro• / I :SP':tz,onc. -b~rtrc vetsmo,. enc • Non è qui. e fc grada::ioni d'una ,cri/tura ora birichina blcmi puntando sul genere e abbondanando O 0 1 11 1 una t 1131 11 ~ prona e .~•oocc, e: C1RAMot,1DO t ,chenosa, ora apc,lamcn/e satirica e ironi• l'unica rice,co legi/lima, la quale è qucUa in _cmpe;,amcn °. et?n7ialj~lc cn:ico e 1 !/d E' per mare~ (Nora locc) - E' per marc1 ca. ora sorridente e allusiva. ora eommos.sa che mira a indioiduare e definire Id specie f cmo;-- /' 1 7':n:{a ~.sio7~ 1 . 1 ~uc~ ~ qua 1 1 {"fora /ace. ~gli l'a[f"~rro ~r le broccio) _ "' 1<•~/i~cnlo/c. In lo/ ":!do le immagini ed i in co_ncrclo. Lo ~ueslio~c non è gi~ di ca· /•::::::alo O !:;., 0 mJc,a:~ 1 :.:i:~o. ·st èsa1c;~ 1; L avete cu~c1a10. cacciato di ca8<-i.sua madre p_cns1c~1 _del /cs~a o,a~.1ano po!cOQnu cnere ra_llcr_,ua,c. ~ satira lat'.na od ora::,~~a, ~ istituire parafkli che, mutatis mutandis, ac- e tu e 1uth} ,,crca/r zn un Amguagf'~ moderno. eh~ '"?n: d, ~,~t,acc,are: dclc~unare e qua/1/1ca1e I ccnnino oogomcn/e olf'aJ/ìnilà e al ,rado, ,e,,. NoRA lc_ne.1sc gr~n parie del_ '.neon/o antico m oir!u molw1 P~r cui ~e satire dioenif'tJO. o,azionc. ::o tener conio de'-Jc necessarie diffe,cn::c im- (Tcu;;c e crollo il capo). J1 una giusta lr?sposmone. ualc a. d11c lrodiscono la _personalità del con· r,lir.ile in ,lue distinte pcr,onalifà sviluppale• GIRAMONDO /I (radullare. riesce o. vol~e~e. eJ/ìcacemen· /ore~'. Venoso .. "fclk. r1ce,ca di qu~sti c_lc• si in due epoche e culture così lontane Ora· te gli elegon/1 csamc/r1 lat1m 1n una prosa meni, il Ronconr e guidalo da una orva s1m- (o . può includere nel'a categoria' degft Alloro, dov'è} (Si guardano a lungo). a'ncrc e spig~iola, dof tono o,a d~s~o!tioo e palio per l'autore. che ~ludia. dirci ~uasj .da :c,ill~ri a tcnden::a critieo•rijfe"ilJa a cui aJr NORA arguto.. ~ra , l,~vemc~lc mosw e /mc~zza~/c. una a//ìmtà elel~wa. L_ c~me che d cri/1c? par/iene, per esempio un Lcuing ( che, del (Allo /ine non ,esi,1.e più, e abhraceia -"•cl• /11111~grm d,. mlenz1onolc e//ello p,ttonco• /a del mondo d, Orazio_ e oculo cd intellli• resta, aoverlì la tua congcnra/ilà con l'au- to il Giramondo)_ Lucn ! Luca I... pf~•t1co concuom_cnl~ cspr1;ue, quale. . gc~lc, pcrchè tende ad uofarc il nucleo ge· /ore fatino). Ora /u/U e due hanno mode- LUCA :'41lta.1um pr~n&r lrm rep1mu.1 atque 1ub1mui numo_ della ~u~ poc!ia 4o quo.le mo~e da stamcnle ma coscien:iosamcntc rinuncialo al 1mpo11tum sax1s lale candcnlibu, Anxur alcuni coston/1 1mpul.11 RCllcralor, che ,i po.1• /"I I di 1 ('I Ronco • pu co sollih ocngono ,iwlle ne/ libero,''. c11;!u~ '' di. u?° wno ri/rova,e tanto nelle ,a/ire quanta ne/!,, d 1 ,; 0 :cn/a=.t ~//aoalula n;~rsc / 0 ;nJessio• (Senza IIOCd') - Quando ... è stato} ... NORA pro,a adegual~m~nlc ":'elica: Cl lrascmra· _____________ ne di O,azia). Nel~ .1ua lucida aulodcfini· Il secondo anno che Mario ru a caso sola. ;:iii::a r,~ulkig~:pt :~:moma':~~noAi::;~ 11 :Pi ~ .....-, j :~onc j/ .~cs~ing. pu~ ~"!mc!lcndo _i /i'!'iti, LUCA 1010 rifl_ .. _si bia,ncasiri ... dooe /"inlcn.silò dc/ r' ~H ,.:~f-1'_ . ~·I-.:--. f~fccnu~e ,~ 1 ;!~~:;: 0 (1:ft;)/ nd,/ 1 :iaes~i.~~rfi:.~~~ (Con uno "/orze suprema) - Come C / /o / · f I // I d d ·-~ l~l....L..---\ alato} es o~igma e e ow O ~. ne a ,a uz,on,e, .~ 9-" •·. ~ ~ più alto) p,evaf~ sul/'i,pi,azione. "Sarei ben NORA <1ucl p1llor~4co ~ppolla1ata _che 'i;dJ (! _pru / ...:/ .·, . \ . . .. pooero. J,cddo e miope - oucrlJa lo seri/· Come muoiono t bambini abbandonati. ~~: 1 c:Ìcl~~m:~:~:li,:"J:infibro p,i~. 10 ~~ ' '"'%:~-; ,,.. ~ 1::,J 0 le;~;~~al-;a s~uiz;,/~e.:Jim~nnl:e~: :-::~ LUCA CUI Ora='. 0 • 1cscrwe fe r_nodesle .ma libere 7 . r ;- ti aflrul, a scaldarmi al!'alt111i fuoco e ad (Con un moto ongo«:io«J del dorso della consue/uduu ~ella su? lflornala, e garbata; /J · . acuire i miei occhi con le lenii Jell'ortc. la mano 1i a•ciuga il lltJdore clic g/'impcrlo la meni~ ~o/lo rn un ,/oliano che, tcm~,a '. 1 ✓--,-- r '\.._ n-•~~. mi wno oc,gognalo O indispel/i/o ogni voNa /,on/e _ E. sua modrc) ~~~~: 0 p 1 ~: 0 quccsf;s~co,~ik ':lfre d::gi~~tio l~~ Concorso per ; L;'ce; che ~o. /cli~ O udilo qualco.10 che $.minuis!e NoRA la pasw meglio di le, caro il mio .1enalore. " r, " I~ c~rl/Ca. ~na. doorebb~ ,offocare, il gema, Maria l'ha pianto quindici onni da solt1 f' f>aucggio lutto solo c/ooc mi .10/lo il ticchio. . La pubblicazione dei qunlho temi premia- :~:.i~~- ::n •:•u;v;~~ich: 1::,';;a~h~a:,~:c::7~ va ozni giorno al cimitero a chiedergli per. ,/?mando i/1prezzo. dt!lle ~crdure e dc{ fa,ro, Il nel recente concouo per gli sl~dcnti di Li. molla af genia·•. Le considtra::ioni de/ Le,. dono di casere ancora viva. (In capo alla .ca. giro Jro _i ciarlalan1 ?el circo; la ~c,o. ,pcs~ ceo indcuo dallo Fiera Lei/erario ha dato sing mi sembra po,sano valere anche per Ora, la appare Miche/e). Jpesw, in lu~go e _in. lar11~ per .,1 faro; m1 adito a molte interes1o1nli discuuioni e a frut- ::io. che •· poeta creatore non Ju ". ma fu MJCHUE. /ermo a scn/1rc gl~ 111?001111;. d, ~ me. ne tuosi echi nella slampa. Se n'è discor50 an• •• composi/ore e ,icreo/urc lucido e origi· Nora. dà un pane al forc,ticr0, dice tun /orno a casa al mio pialla d1 pom, cccr e che in ambienti solitamente lonloni doll'in• qa/e ,. 10rella., che non abbia da uscire da queelfl. }rii/elle". Con lo1co?fe b1oouro, il H.on~ oni te1euimi dei problemi che agilono la gio• A ,,~est'ullimo giudizio _ che è del Mar• cae,'1 ,enza carità. l~odu~e anche pou, pru .carnplcss1 e<l ml11~u- ventll d'ogqi, e tutti si sono mantenuti r:li dtcai _ non controddice, dc{ resto, .wslan· (Da questo momento Luc, non parlerà più. Michele. fermo in capo olla 11C &la.ne segue ogni movimc.nto. Norn prende un pane, lo mcm, nella bisaccia di Luca e glie la aggiu– sta a tr&CO!la senza che Luca. come impie• rrilo, si nccorgn nemmeno del gesto. Luca prende i: suo bastone e si ovvia verso la por. ta come trasognato, ma c.'Jllmo. Michele, dal. I,. 51 oeda. per esempio, con quonlD sc10/• nccordo nell'csp,·mcrc meraviglia per la pre· ::io.\menlc l'analisi scmpo/osd e acuto di• le:zo e Viva~ilà rcndf il non foci/~ lesto 1e.f• pt1razione e per l'importanza delle q:icstioni Ronconi: s1Jloche il fc,vore dc/ consenso gl la ?flaoa satua del_ l!b,o secondo, m cui A a,n• dibattute dai concorrenti. for::.a un po' la mono nello Jormufozione Jina· /ilrrone Rufo Nas1d1e_no oslen/a le ~uc rrc· Nei prossimi n:imeri della fi~ra continue• /e del suo bel wggio. ~i::=:c u: ~:n1:~ 0 ,,soo;:n~:c:,:s~:~~:,:coin ~: E~o~ rur!:~cri 1 \v~a=i:~enji ~~~~rr~ G10VANN1 NECCO vola ,ma murena J,a gamberi Ji mare in maggiormente e di raccogliere maggOr mn– ~ua::::c/lo, lunga ,lislcsa in un gran pia/lo. lcrinle pc, In comprensione di c1ucsla bene- /& padrone alloro: - Questo è sia/o prc,a detta e r,ou sempre comprelll nioventll di rlln l'uooa dentro perchè. ,ma oolla deposte oggi. - (I f ALESSANDRO R0NCONI: Orazio satiro (Saggio in11odut(vo e ve!SÌOne). Gius. Late,. ,a e figli. Bari, 1946.
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