Fiera Letteraria - Anno II - n. 18 - 1 maggio 1947

6 FlERA LE'ITERARlA ìlum~rc & nomia siciliana è sfato v~ramcntc huttifcro; .---------------------------------------• Malgrado i reportages, i banditi; · il caldo e i carrettieri, la Sicilia si è scelta il suo ·Parlamento democratico. e I ui:::t 1 ;;;i~i:· !ddor~~~~~-e : ::i~!.a•ai'. bandonata al oanlo dei suoi merciai ambu. ~a!i~i:~:::: J~i~:t~~- dd~J c:::~e:ted~f~~'. diti lmprovvedutn, infine, per una vera de– m~r,.1zia a causa delle molte remore fnscisle rimaste \lllo slatu,quo non avendo quella ter· ra soffcrlo \'occupazionè tedesca. A dar ra– gione II queste descrizioni vennero le notizie di s~questri di persone, di guerra civile con– tro i separatisti, e per la prilTY.lvolta nell'lta• lia d'oggi, ci fu data la possibilità di pen&a– re ad un ipotetico regno del Sud, di contro una repubb!ioo del Nord. Poi Finocchinro Aprile venne spedito al confino. ne ritornò, fu eletto deputai~ ed ebbe modo di esibiu1 alla camera in violente accuse contro i mini• stri e; i cnpiparti_to. Sempre più la Sicilia mostrav11,un a11petto acceso, eloquente. app11,ssionato, turbolento, Il bandito Giuliano (che sia vero o falso nes– suno lo sa) dettava legge, combatteva contro il governo, assnltava e ricaltaVll i ricchi, pro te,3gcva gli umi!i e distribuiva loro denaro e granaglie. Infine arrivò la notizia delle e!ezio• ni del Parkimento siciliano, e ciascuno di noi, vicino alla fanta'Sia accesa del Sud, pen– sò a risse elettorali, a canti s.otlo la luna, a balenar di co!tel:i, all'azzurro mare di Taor– mina. Fu allora che i glomali ci dissero del· !I~ questa nuova responsabililà veramente ha pesoto nella coscienza dei siciliani, come tut– te le responsabilità. devono pesare e pesano sulla co'SC.Ìenzne sulla età deJli uomini: da quando si comincia a camminar soli. a quan- t;1( ai~ :~;~~e:b;i~:~ 1 , =~ 1 ; ; e d:i'ì:Z::r1:'. . CATONE La questione dei beni materiali e spirituali: probabilmente se• condo Ugo Spirito, si va verso una società comunista. Giovedì .sco,so, nella Facoltà di Letie· re dell'Univcr.sifà, presetite un pubblico Jolti.s.simo,Ugo Spirita ha parlo lo alt' As– sociazione Per il progie.sso dciii S~udi Mo_ rali e Religiosi su un tema d'a(lualità: Beni materio/i e beni spirituali. La lesi di Spirito è questa: oggi si di· ballano il predominio Ire sorta di .sociilà, la criltiana, lo borghese e la comunistica. Ognuna delle tre forme di c.s'sfenza prc.· suppone una sua morale che è /'anlece– den(e necessario pcrchè una società po.sso · durevolmente mantenersi ed evolversi. Ma tanto lo società cristiana, quanto quella borghese, e comunistica rivelano oggi al· l'indagine del /ifo:mfo terribili onlinom!e che sono poi la cauu deffa faro rispettiva crisi. Vopa avert oculamenle sollo/inca/o l'ine//icacia delle ,ivoluzioni in sedè pra– tica. per ri.sofocre problemi che sono in– uccc tipicamente ed cminen/cmenfc spiri• tua/i, l'orato,e è passalo od analizzare ~:;~m:,;,e~:r}hc.s~~ J~tr:li~~o::ic~ttzìos:~: munisla, /e1mandosi con particolare Vigore a/ltJ critica dello società borghese. definita la civiltà del 'egoismo, in contrasto con ambeduC le altre forme, pure in polemica t,a di loro, A propo.sito della civiltà co· muni.stica, Spirito ha ribadito con chiare:· za gli i'nte11ogativiproposti giii al C.:on. g ,cs.so lnterna.tiontJle di Filo.so/io delf'an· TiO scorso, quando aveva avanzalo il dctb· _ bio che tulio il movimento comunistico, co.1ì come u' è andato .sforicamcnlc deter– minando, non vada piuttosto inteso come vocazione. dcli' imborghesimento da porle del proleta,iolo, procc.sso eh' è /ofo/mcnlc in:sito nel/'orienfomenlo materialista delta dottrina bolscevica. Al/'inlerrogalivo quin• di: Andiamo verso una civiltà comunisti• ca~ l'oratore ha rispo.sfo: Probabilmente sì. poichè il p1ocesso stori•;o della eman– ,.;:,pazionc del proletarialo è dovunque in atto, e la storia non ritorna sui propri pas· si; ma questa Civil1à s.ari\.condannala al più clamoroso fallimee,10 se non abdica ai suoi prmcipii contingenti in vista d'una n:.iova e più alta eticità. l'esistenza di un Partito Nazionale Fus.ionista, 1--------------------------– identico nel1a sigla ad un certo defunto par. nu_ove v~ci di_u~a strepito'lla vittoria monal'- e. .ttu.re . C'e' un s1·gnore chica, d1 un richiamo del Re; fu 11llorache Flora ha parlato. Con le sue be apparire l!ll regresso verso certi vecchi frasi si sono spal_ancate le porte ~-:\~~:ivls~~v::~igdl11~e~·:s:~aM:~:~tti, ni~. del "Circolo romàno di cultura.,. avesse significato un progresso d'importanza Si è inaugurata i/. Circolo Romano di st0 ~:s~i 1 e~:irgr:~~:eb:'ììoc;;~fcg~atFollia t;,~~J~., in n~a t:'c;t~'"JJJ:lo:Ì:l t~~:d/,t:9° di Orlando, creato su temi dal poema arioste· P~sentato da Carlo Muscella, Fr~nc~sco ~~;;t5:ela u~u~~;,tiv!~es:rg~ffi~~~:te ~\i F,o,a ha pa_rlalo su " La cuflura da/eon~ talento di Petrassi. Gli effetti degli 01igina– nel venlenmo R: La c_on/ercn,::a ~Ile_ d'.- lissimi giuochi ritmici e timbrici non predo. mo~rare come i/ ~ns1e,o ': I _ori~ ela/'.a~i, minano più tanto, quanto nel Coro di Morii ~::t~n:;,i •:~~~nf 0 J~f r:;~ 1:z,a;:p;:\;:: del medesimo musicista, ma ,rimangono solo durre opere degne dcl!a no~ra migliore ~elle .sfumature_.che <;reano I atmosf~r~ pce~ tradizione, Forse il ubbli avrebbe de i. llca d una pa~lttura e~1ficata con _tutti 1 rigo_n derato una doi:;um:nta::io°:'e iù recis:. delta grand1os1l'àda~s1ca. Casorat1 ha dato •~ . 1 1 (' C, ? P. . ' questo balletto la p1ù perfetta opera fra IUlli r;::.,.~à :i:c, tde~'"!;~Z:nr:~o e a'::!t 0 • 0 ,;: i S'.!,~iallestimenti teatr~li: estrema_ squis~tez· p:ù propriamcnlc informativa. e lul,t ap• za d1 gusto,. alta f~nl~!1a,. e~pre.ss1vo ritmo prc::wrono qurulo generoso · allo di •ede d~lle &eene lf! spaz!alila p1ttor1~a tal~ _da non - noti.~ no~ra ,"}lu_ra d'o!'fli b Nei . eh~ ~;" ~;;~u~~::~i ;r:I;it:~t: 1 ru~hebd:i1 •e 1 difi::cra~~re~: ~u:,s~; c~:;;,a ~o: ~~~=o ca~~ut;afi:'rnr~ grafico creato da Millo~s. . ci del' ,ca1tibut~J porlat_ooida Flora c:n la me~t~ 1 dt;~~!:::~;i ~ 1 r~::• ~ltf:cM ;;::::~~ -sua au on a e 1 ,uo ingegno. zioni illustrative dei fatti ariosteschi ha sapu. to cieare una partitura coreografica non solo [1i] di ricca fantasia, di originale gusto stilistico, di vero palp:to tragico che. comm'Jove e ele;· va, ma sopratulto una nuova forma c01eografi· ca, che deve essere con.s.iderata come un aspetto indicativo per le future possibilità estetich'e del neonato coreadramma. Un dramma concreto riceve qui •tina realizzazione espressa con i mezzi della più pura e più ·assoluta danza! tito di governo: fu allora che si sporsero le ~ ci assicurarono che tn, i programmi elettoro. li del partito fusionista, c'era l'erezione di un che . Orlando impazzì con la musica ::::~t:n~la ap!~~rl~idda 1~7li/:~:;~o;i~ ~: .. seri ve di Petrarca e Milloss s' inca~icò haUJ:to D;~· ~Ìa sb~~!~i~~::r;:~~ea d~~a:~~ nobiltà artistica, della sua tecnica ormai ma. lura e del suo vitaTi.ssimodinamismo espres· si~·o, che bisogna riconoscere in bi- almeno uno, o forse add:rittura .il più importante ballerino del mondo attuale. Ma anche gli altri interpreti. insieme a lutto il corpo di ballo e all'orchesha della Scala, hanno avu– to gran merito riel succe»o 9i questo ecce– zionale spettacolo. strampalatezzc. di verità. come si vede, men· 1 11 • • d 1 di farlo danzare a dovere. tre i capoFr~iti l~cali _trascorre~an~ i~ tc~po e r1v1ste " a so o IN questa Sl<>:gione ?e! '46-47 alla Scala CO. prepa~atono 1n disconn_.allocuziom, 11catt1,e . me uno de, maggiori successi sono da con- lrattative con l11 malavita. Q . . . . . . • · s1deraui gli spetta o!' d' b Il ( La Quanto ci fosse di autentico in tutto que UAND0 mi fu affidato questo l1bncmo 1l~Kant sembra che JI Colesanh non Sia ancora d 1 . , d' e 1 [' lh ade_t I. sorpren. sto, cc ] 0 hanno dimostrato le elezioni di do: I . ~ome dell'a:itore mi sembrò d'averlo arrivato a comprendere il grande ed orm;:.i I n:;a \ 1 ?:s~ft\ 11:e i\ r~p te e ea programmi h– menica Se si toglie ]a solcnnei fiscl\Ìillura a già incentrato, e da non molto tempo. Non elementare valo,e che ebbe ed ha la scoper· ! · 'I T P che_che fe~erohsemp~P.esau– De Ga~pcri.e qualche picco~o incidente lo, dovel~i forza~e a lun~o la mia memoria I~ de1~·aulonom'a _ca!ego~ica, che vucl dire o~enz'a e e:h~·abb:~::zaun~:;;acc~n:d;~:;rO!:a cale. tulfo si è svolto in perfetta rego'.a, con per _r1condur'!11 .a un giorno dello s::;rso _an- hberaz!one_dal . richiamo eteronomo ~ella I deÌla Scala, di essere assai soddisfaÌti e gra~de_ delusione ~i chi s·auen~e~a un po· no, m una ~1b!1otcca ,omana; ove-~ e!o 11~- 1< empfmdlichke1t Il, costante ~onfronto d,t ~è L'attuale ritorno della Scala alla su~ auto. mer~.1g10 elettorale 1n qualcosa s1m1leild una battuto nell unico numero d unn uv1s'.mn f1. c~m $C stess'! (e ncn,_per cautà, con ~ I ?P 1• reVole cultura coreografica d' un Jt I comda . . . lo$Cfica che esigeva. ammirazione per -:in ~m· [o~e pubblica u I).. in un arduo (i s11tl1che tu a che tepp<' allora. e sembra ;.p:; J~rtdi I! r-o~!o sicihan~ ha di~-strnlo d:e~rc pegno davvero sofficiano di compilazione au- 'mS t i>. • . . nuovo. indirizz_oa considerevoli evoluzioni in- pa.11~:nt1 de~ocrntico che 1) resto d ltaha. tarchica Saggi note ccc ecc. di· Giulio Non vuol forse dne che 51 ignora Kant (e ternaz1onali d 1 q:,iest'arte si lega direttament Anz•,. luj\i gh or~l(!ri h~nno Jl?luto P_('rlare Coles.an~i. · · ' · lasciamo andare Cristo) allorchè si. scrive all'oP,.era creati.va del danzatoie e coreo_;rafo~ e_ tul~l g.i attacchini affiggere I propn ma. E che: use anche tutta la morale venisse co- 1 Per intervento dell'autentico conoscitore deL nifest1, Le donne. h":nno votalo con. co.mpat· siSt e una morale? E. quantO ora si pro. d'.ficat~ dov~emmo dire sempre eh-e eMa non I~ Da!'za Walter Toscanini. per volontà rea. Questo Orlando ha dimostrato a noi che ha ragione la stampa milanese e padgina nell'ent'Js;asmars.i per i nuovi balletti scali– geri, affermando che sono ritornati i lempi aufei dei Viganò, dei de Blasis e de.i Dja· fail~:~s~a c~:v:ol!~ot:io~:~01a da aspellani OLGA RESNE.VIC SIG'-'0RE..LLI Nella "Sinfonia sacra., di Ve– retti suonano, come emblemi, le voci dei Profeti. tezza e I~ ddezion~ sono da attn,bu1rs1 a pone di rlcercare que st o (< Sagg:o sulla mo- è obbl1gatona >1 ~ Opp~re: 11 può sorgere una hzzatnce del Commissario Straordinario Dott. quel _gener'.coslolo di, sco~tenl~ che_•n 4:1uesli raie come Filcsofia u. · Alla domanda il Co· altra morale che si dovrà ritenere vera fino I Ghiringhelli, e per l'apprezzamento di Arturo lcmpi ~s 111 _ede tutta)l_raha n~1 suo1_cet1me. lesanti, dopo aver pagalo il suo trbu!o-al a quando non sia dimostrata falsa u. Un la. Toscanini. Millou, fin dalla scorsa estate "d?, coseicnti. E la S,e1ha. anzi,. ha d_imoatrat~ pluralismo etico, crede di poter rispondere voro di chiosa alla pa~ina, mi porterebbe a lavor~ alla ~cala. ed 01a_in . collaborazione LA ripre~ degli elementi religiosi nella possederç quello scont~nt? 1 1! m'.sura mi· risolvendosi dall'autonomia delle II mo:ali mi• rasentare una pcd?nlen'.1 del resto non del con 11 medesimo Maestro full.o Sera.fin, che compcsi.:ione conlemporanea l1a avuto ra· nore che certe altre regioni d.Italia, ~ 61 nori u con la postulazione d'una "ma~gior tutto necessitata. Tanto più che un piglio nel 1936 fu il primo a lanciarlo a Roma. g:oni di liberazione lecnica e regioni di reale ~r;;nt:) forte percentuale dei votanti ( 75 morale u che s'identificherebbe nel termine spesso ~ntelligente .e nervoso nell"~rgomenta· impulso emotivo. Musicisli che si erano le- pe ~orse ~rchè si _trattava di eleggere il p_ro- astratto d~ ((.civiltà umana IJ. Dove i quasi re sit:n di ~~~:~i~:!::a,ep~be~:e~~bf;ri~ ~:r ~'::,vid~;-:t~e:im: ta::~:e hpc:: 0 i:~;!~n; pno parlamento, 1J parlamento democratico I campanell.am H nosse ,1 e IJ'. posse U dovreb- r J · d Il j che non rispeltavano 30ft071tola struttura ac· del~a 5!cilia, quello che dovrà dimostrare a bero fornire •'.!,naratio definitoria per u&ei;,_ a ternaltva e a sce ta. cademica della composizione sacra, ma che lutti noi in euesa, se l'eiperimento dell'auto· re dall'astratta doverosità Kantiana. E di PAVIDO ne reolizza!Xlno all'interno i molivi umani ed Franchino Esponendo alla Galleria dello Zodiaco i fruni più recenti del suo lavoro, Nino Franchina dimostra un"altra voha (ricor· diamo la sua personale di due anni fa alla Galleria Minima di vfa del Babuino) una serietà d·intenti e una chiarezza di impo. stazione c.l1e oggi più che mai rappresen· tano i recpisil_! essenziali per un pouibi!e e neceMa.110unnovamento della scuhwa. Tale rinnovamento, nel suo aspetto forma· i le. non può. per ovvie ragioni, prescinde– re da una ,icerca di linguaggio, ed è ap· punlo da questo lato che Franchina af– fronta, decisJmentc, il problema. Egli stes_ I so. del resto. dichiara nel breve catalogo della mostra: 1, La ricerca di 1111 linguag• sio nuovo oggi è un'esigenza profonda al– la quale è leg.ata la vita stessa della scuL tura: essa è comune in artisti che operano in paesi diversi e che trovano ne!!a tradi· zione moderna e vivente del cubismo gli estremi di un discorso da riprendere eia· scuno col proprio accento di tempera. n:ento. di razza e di cult,:ira u. Linguagg:o cubista, du~que, e ricerca accurata di :ina sintassi plastica cubista. Ed è subito evidente che in questa dire· zione. la qu.ile non rappresenta per lui un tentalivo nuovo, ma già si scopriva nei d'segni della mostra di due -anni fa, Frnn. china ha fatto molto cammino. Come pro· va rinsÌeme d:i disegni e delle sc:.ilture della mostra attuale. le sue fatiché orma! si muovono su un piano uniforme. c.ompito che attende F,anchina, giunto al pieno possesso dei suoi mezz.!: e a darglj cred'to ·di una calda intensità si affaccia nella most1n il ritratto femminile del '46. Benedetto 2) Cosll'tuirc gol/cric fo Ra,ua , 11tllt ollrt p,i111:i/)(Jli tiftò. d'Ila/io, do:ie i soci possa110espor– ,, e vende,, fr lo,o opere u11:a ricorrer, olle go/– Ieri.: prit-alc. Regalare co11 precisa a:io11e il mer– cato dell'Arte pu risol/c-,101/0dalla crisi creata da criteri co111>11aciali errati e sop,alutto do/la spcCMlatio>rc; J) fodirc ,uoslrc prrm1111c11ti a ammali, is11- tuc11do co" canlribuli dtllo Stato, Pra(li,rcc a Comu>ri, o p,i11<1li, premi per gli artisti upositori: 4)Pro,uuovcre /'acqu,'slo da porte dello Slala, Prrr,1i>lcco Comu"i a pri:iali, di opere degli or– tisti soci; 5) Concorrere ca" i propri artisti soci a pub– blici co,,co,si pr.r open:. artistfrl,c; 6) Pubblicare giornali o ri':/isle e mo>1ogra{,c d'arlc sulle opoc dei p,opr{ soci e di massimi ar– tisU i1alia>1io strau/ui ,;,cnut,· a ma>1carcai vivi; 7) {'romuo:,erc /'csposido11c e la ,:,c,idita aU'c- La poetica della q:iarta dimensione, siero delle opc,c dei propri .1oci; nonchè jJ dinamismo plastico dì boccio. 8) Assistue ;,. qucstio"i /tgali ,d atom1i>1is1ra~ nesca memor:a costituiscono ancora \"as- rive i propri soci,· sunto teo,ico e la schedula formale delle 9) Creare co11 speciali i111'da1ivc, 1111 fa,lflo di pitture e delle sculture di Enzo Benedet- assistcn::il per i soci bisag,,osi di aiuto: to esposle alla C::.alle1iadi H.orru,, 10) Rendersi promo/dcc dtlla castitu:,011, d'm1a cer~ggi~~:;ab~\la d!~p:t;1lil3~~el~1~:ist~a~ ~~saabj:a:i!~we ~~:lip:,rli:\o:1t'lla !Ostrn:io>1c p:ir~ possono r.iconos.:eui dovunque nella e fi~~"~:;~, 1 ~~:r,~~/~~;:zi·;;~~~" 0 s~;~~:;:~ba>1can'c politezza della malerin e nella deli!;aiezza 12) Pr<r.r.1cdcrc a fornire ai propri soci a prcui di certi accostamenli di colori e di certe fo/criori al mercato, il malcrfo/c 11rccssa,i'oal /o. trasparenze, meglio affim·ano in quelli trn ro /avaro. i 1uoi lavori nei quali .il dato fisico del Alla Cooperativa /1ai oltre che gU ar/l'sti possauo moto si riduce alla compene:razionc pro- t:: 1;;rt~i,~~~ 1 ,!;t Jisi~,;::r-s!~~~~~~:,~,/•:"'~'. s~;,~ ;foe~:ic(p. d=~~~ ~;:~ dioèbo~i~icto~s~ l'arte e dcr:i artisti, i>I .,,odo ,1,r to11 il /oro necessario d.:ch:arare che proprio in que· :;;:;:~:':o,,"'~;;~:c~:O •;;ar;;:\,~;,a!,~~1td J,OHa sti momenti il Bcneden:o appare più lonln. Vimpartam:a dcU'i,dzialiva al rfisopro di 011 ,,ì no. pur senza distaccarsi del tullo. dall.i tc111lc 11 :o po/i1ica cd a,tisti,a dd propri w,i, sta tradizione a5trauistica del fut:irismo? >ic/ fatto cl,e 11ti 11rlisti .1i~ramrr,tc prr 111pmua Anche in aliti casi. cioè quar.do d:ljgen• ::!t, 11 an:::;;'6,-.,1% 1 :: ~a ':m; 1 ;:::;1,: ~~r u;;;:!$/~::: lemcnle $i aoplica a tradurr-:: l'appareriza tare rcdp,o,a,,,r,,tc cd 0:1,.,rre casi 1 11 ,a,.Jidc,a– mnemonica di cerle sens1zioni complesse zio,ic e l'afota ddlo S1(110, dciii Et,11' 1•141J1J11e1 r (p. es.: Momenti. Violinista · il fumo, la Privati, e dei cittadi11i, 11011 solo come crrata,i di musica) il Benedetto ott'ene seduc('n!i el. tsPrcssio 11 i di civilld, ma eo111ruamf11i ,a/)(Jci rii ~~!~todiv~ie:te~t:,zi~~~pio~: ie~~!t·t~~ri- i,'!;;;~'::u'::!a,;','f::wsp~::~~10 as::,;~1,;~:f>tz:;";~a. /)llr– smo addomesticato non vi è alcuna raeio- as~}!1a:gt~,:s:•:, 0 11 ~t: 11~:; 0 11 ;:t:;~:.,c~!:~ f:: 1~~~ ne di negare la nostra simpat'a. , for/ifesi, bc11tficio111lofovccc dri 11otn,oli -va11. ENlllCO GAIJ~Ul'l'I faggi che to,ga11izwd11,re toopcratfoislica r,ss,'sft11- Ne .nascono grandi figure nelle quali 1 vobm1. confermati dalla cont'nuità delle linee tondcggi~nti, si svolgono in placidi moli s:veri, in a monici atteggiamenti. I materiali che Franchina preferisce sono il bronzo e il getso preso. Quest'ultimo, che meglio gli serve per la costruzione delle figure di magg·or rrole. è lavorato diretta· mente, cementalo, cioè, e scolpito duro, anzichè formato. Taie procedimento. più propriamente scuhorico, gli dà modo d; rlllp1ime1e alle larghe superfici vibrazioni altrimentj irrealizzabili. Una cooperativa di artisti ne!' J;~b~ i~;rt]j :i~h;~~imd~!:eti~: ~; PP~(l~•;;:iat:,~•a ;;111:'1 f:"Pt:Ct: 11~:i'.!s\ s(/ 't ,;ia/e offre loro sollo i vari aSM//i rco,io.,,ici, mo– rali e cu//u,11/l, e• qufodi .,é,essario clrc lo Stuto e gU E,ai pubblici e privalf /accio110 auo d{ ,w,111111 sollda– riclh cd i>lcora11foo validan,c11/c •q,ie1/a j.,i:iatilla "'.Nite;,o/r del pU, twrpio aiuto Per ,:U scopi cl,e 11 f,ropo>1r. una vas!a visione umana, debba tradumi "Scultori Pittori At .socb.ti ". un nuovo senso di morali!à che restituisca /.,a Coopautit-a Ira ptr pr/mi scopi: alr :iomo unn ,edignilà u jn certo modo I) f"a,si co,i,,,1,.,,. 4,,110 Stato. Provinu, Co- possente ed eroica. Altrimeti si resta nel· : 1 "~ 11 :Oe:~;;,,i" 1 :,:; 1 ~ti': 0 ,~/•~:;·, ;!:~:::il~:;~:::! l'ambito degli esperimenti concelluali de· ,011,l{ioli o pc,sonoli d, 6 1{ ortisli italia11i O ,1,11- gli sterili u flalus vocis ii. E' questo il "ieri; ,I/la Coopc,a//1'11,di cui t p,rs,'dru/c Co,rada Al– varo, si so,1a ,,.,) assaclali ,.,,,,,uosi s<rittari cd 01/isti, a/Ire /li Messa •• Qu11d,ir11m1/c ",. po1so>1a atl~rirl' tu/li ca/oro clrr, i11lcressa1ialle case dd– l'Artc r della C11//11ra,lo wlessrro. lUilloss, Petrn&si e Casorati, autore de!ln scenografia, in un poco rio• @cito fotomontaggio ~illo~s ll~vò alla Scala un gruppo di bal– lerine d1 ottime qualità. Poichè qui prima mancava :in corpo di ballo maschile, egli do– vette formarlo ~x novo. Oggi la Scala poss·e. de un ~01po di _ballo, è vero di sohanto ses· sa,ntas~1el~en~•·. di cui venti sono. uomini (I Opera d1.~an_g1ha ottanla ballerine e qua. ran\a .b~llerm1; 1 grandi complessi di balleui SOV!et1c1contano circa duecentoventi elc menli !). ma questi sono veramente di un li: v_cl!odel tutto ~ccezionale. Le prime l:,alle. rme Olia Am~lt, W~nda Milly Clcr·ci, Ria T,;_resa Legnam .. L:.1c1ana Novaro, \Vanda ~•accaluga cd 1 primi ballerini U~o Del. I Ara, C.ido Faraboni e lo stesso Millos.s - formano la corona di astri della Compagnia, C~n quest? ~cccllentc sliumcnto art'stico M,11~.ss è IIUSC(IO a cr.eare degli soettacoli (dal! estate fino ad oggi: Coppélia, T1icorno F?ll~e Vienne.si, PétroucMa, Bolero, Evoca.'. ~1om_. La F!)llia di Orlando), che rivelarono m P:1cnaev1den1.a jj rinascimento del Ballo Scaligero. Assistemmo la sera del 12 apr'le all'ultim~ :i , d~ b~~~et~\~,~~~poLta r1;r~~t: Jt"~~/c~~ dramma coreogrnfico di Milloss su musica di Riwel, si effettuò addirittura in mo:!o stupe– facente .. , Quanto i;-iù si vede q:iesto balletto, tanto p1u esso sori:-rende per la s\la originalità e p~r la sua potenza espressiva. Poichè l'cse. i 1 i 1 :~:ni~~n;s~iti ad~~::~eb:J::lt~si;~:!:ul!~ ::t::!~c è ~;la!Tl~;:fl!~i:~si' cte it~~\~br~ 0 ~~: Ileo di dnnza Picrre Mìchnut, venulo insieme altri _s'Joicolleghi_ appositamente da Parigi a a Milano. lo considerò ueuormeu e di una im• po~lanza superiore nllc relative 1e::lizzazionì d71 grandi maestri come f'okine, N~jinska, L1fa,. U~a .-!elle II novilà u però 11011 ci hn sodd!– ,f~ttJ: Evocazioni, su soggetto e musicn di P1ck-Mangiagolli. Tanto per la sua convew 1.ionalc superficial'tà_ teatr~!e e corcog afica, quanto per In banalità mus1cnle. essa potreb. esprcssi1,i. O.'lre la Missa solemnis pro pace si sono prodoUe /e prime prove musica/i di gioooni che hanno afjeJtmdo .una sicura Ji.. sionomio, com'è per lo Stabat Mater di Ro– berto Lupi e per i Due Notlumi Sacri di Cui. do Turcl1i. Conlcmporaneamenle v·i,gilio Mo,lari andava !coprendo singolari analogi.e .\riche con i lesti de:lc1i lilurg:o o dei laudari medio!l>Cli. Sono impulsi che germinano da ,L'nasegreta oena mu.Jicale, ma clic trovano la foro più esplic:ia giustificazione nella neces· sità di rappresentare, entrd cerchie più o me– no preziose, i problemi dell'oggi. La Sinfonia Sa eia di A nlonio V cretti non gira /'asl.oco?o nè asconde all'interno dello personalilà umana i dissidi e le ansie, nè le innalza afla conlemp/a.rione del fatto religio. so. Anzi si priva di q.ucgli elemenli più ap. pariscenti ddla coslr.uzione musicale ::acro, servendosi ;so/tanto di testi che dessero un emblema puro e generale, come le voci dei Profeti. Dunque un richiamo biblico che sia a sign'fìccre una invocazione p:utloslo volto alla generalità degli uomini, non alla loro so– stanza religiosa. E quindi una composizione cl,e rispecchiasse r anelito religioso esdusit>a– mcnte nel soorasen.ro mort1!e e sociale, non neTaneHo mwico/e o nella slrutlura espres· siva che si rivelano, in/l1fli, come apparleno. re in indole e in colore; ad una- coniato .sa– cra, non cris:iana, ad un appello spirituale, non ad un simbolo prccipuamenle religioso. Le Jonli stanno in Strawins,ii ed in Ho. negg~r, ma iono origini date per necessità di imposta.rione tecnica, chè il V erefli vuol dare un suo senso all'opera m.usico!e,; prima un canto di maledizione. lo /uria che rove· scia la oila di lutti i giorni, la pace d'allo– •a; poi un canto 4i invocazione, uno richie· sta di clemenza e di perdono; in /i.ne un cO'TI. 'o di liberazione e di sognala prosperità. Ma il s'mbala non ap/.>are cosl esplieilo come lo siumo andalo de8':rioendo, e cioè il simbolo è sopral/ulto rcaliz::ato nello soi.luppo dei va· ri elementi lemaliei, d&l/'cnergica incidenza del primo lempo alla fonda colorazione del ::econdo, sino al crescente paletico dd/' u/ti. ma parte. indubbiamente la più bello e più accaloralo ed autentica, Bisogna rendersi con· fo (discorso che si vorrebbe fare ai giovani composi!o,i} dcl/'.mporlonza che hOT1no que• 1•/i /cvo,i, ei pur per chi non ne sia convinto mu:,ico!menle, come sin!omo di una esigen· za che c'è in giro, e che si fa sempre più slrado, vcr.10 una musica immediato cd og. gelliva, G IOltGIO PETIIOCCH I

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