Fiera Letteraria - Anno II - n. 18 - 1 maggio 1947
f'IE!lt\ LITfERARU 11 Pagina scientifica (.(), L'uomo e u N~,c~:a~e:1:rl~tif~f!~eti~n;:r~uigi!,::~:~,~~ co spiccfolo la .tcicn:::aàVrcbbc il compilo d! '' addamestictuc le Jor:::e dello natura per mcffcr/c d serùizio dell'uomo". Ci si .1/orza cli scoprire i meccanismi della natura, per rcna"er più ricca, pili ageùole, più comoda, la comune esi.dcnza e .svi'ncolarlu dal da/ore. Ma esistono, in scicn:::o. a.spelli puramente intellelfivi che sd sforzano di comprendere più che di assewire le /orze di nalura. Fino a un recente passalo, tali scienze sembravano ostili alta buona opinione che l'uomo nulrirJa di se slcuo. D'anno in anno le nuove acquisizhnl scienli/i,;;hc obbligawmo lruomo a riùedere le proprie idee in merita alla sua posizione e lllla sua gerarchia in seno a1l'uniùersa, e ogni nuova revisione si palesava auai pericolosa per la stima che di sè nubhJano i viventi'. Oggi, specie per le scoperte di questi ul– timi anni, si può tJ0ermare che tale c;ouente ha cambfoto cli ,enso. Oggi siamo in diritto di rilcnere che la nostra posizione nell'uni– verso è sensibilmente migliore di 11uanlo non si /ouc po/ufo sperare qualche decennio /a. Se si scorre la storia dctlc scienze s{ può vedere. come fino a poco tempo /a il pro· grcsso scientifico llVeuc obbligato l'uomo a scende.re sempre p;,·, in· basso ne.Ifa scala dei valori. L 'vomo aùeVa comincialo con I' assf– dersi al centro dcli' Universo, cd a credersi l'episodio centrale di tutta la crea:lonc. Per grndi .tuccessiùi ero giunto a rilenersi l'obi– tanle d'un Piancfa in/e1iorc, misero corpu· scalo di pofocrc sperduta ncll' immenso gra· luilù dclfa malcria cosmica. E su q11e.1to stes. so pianeta ln/criorc, si ,ilenevo so/o un'infima 11nUàfra una fun<Jll serie di animali aVùfon· tisi lcnfomcnfc - con spaventosa lentez:::a - uerso la per/czione o ve,so la ca/ostro/e. E' difficile pensare a un piii basso liuel/o la condi:ionc. umano; pure alcuni s,,pienti ri· tennero che la te.aria fi,ica detla Relatiuità, /ormulatll da, Einstein nel 1905, mosfros.tc la vila umana solfo un nspcpo ancor più igno– bile. Fino a nucl punta lo scienziato e l'uo– mo della strada crono stati d'accordo nel ri– tenere che e/i llùvenimc.nli si mo/ur0$scro nel corso del tempo e che quindi fosse lecito alla umanità ili generale e quindi alla ùilo, d'esercitare un in/111.tJo, anche. tenue, sui fot– ti ancora non emersi dalle scaturigini del Tempo. AppDrùc alloro la le.aria della Relatività. per la quale no,i csistcùa alcuno nella J;stin. :::ione /,a lo spazio e il lcmpo e ueniùa quin– di' preclusa ogni poss,bilità di scissione in passalo, presente e futuro. Una tal concezio– ne non riduceùtJ gli es.tcri ùiùenli altro che a una tragica /unr.ione d'automi. La coscien– za umana passaùa dal nnlo di macchina cre"atrice, alme.no nella sua propria slimo, a quella di semplice st,umento Ji registra:::ione. Da ora in poi non poteva prelcndcrc ncssuno affinità con l'Autore dell'Universo. L'uomo poteva, tJI cospetto dello Jloria pravaro arra· re, pietà o soddisfazione; ma solo in qua!ifà di spettatore, come uno spellotorc che al ci– nema si emoziono di /ronfc alle labili ombre che /o schermo gli impone. L"immagine lo colpisce, md es.so non può agire s11lltJimma– gine,- non ha maggiore. influenza su di e.1sa di quanto poua oùernc i/ barometro ml (cm· po che farà domani. lo non ritengo che sia pouibilc s-slenerc - e nemmeno che si sia scria'flcnfc sos/emr lo - come a una tale conce:::ione sia staio neces.1orlo addivenire in seguilo allo studi~ dei fenomeni fisici. Ci /u un'epoca in cui paruc plausibile., poichè dava Ufll) spiegazio– ne semplice di tali /en,,mcrri, ma nessun,, potrà sostenere che racchr'udcsse l'unica pos· sibi/e saluzione. Comunque. stiano le cose, la situazione mufD radicalmcnfc. se si posso dai Jenomem' fisici a quelli dell'a,tranamio. La teoria pu,amente fisica de/In relr>ti•1itl, non ricono.tcc ncrnma nella disfi'n:::ione fra il lempo e lo spazio 1 poichè riesce a spiegar l Jcnomenf puramente fisici senza ricorrere a una tale distinzione. Però non riesce a spie– gare il fenomeno della g,avitazione. Nel 1915 Einstein si s/o,zò d'ampliare la teoria della relatirJilù in modo da in1:?lobare i /alti dcli' a,tranamfa e della gravitazione.. La pi'ù semplice spiegazione consi~tev11ne/ .1up. porre /o ,po:::io curvo. e l'universo, quindi, finito ri1Juardo la sua estensione .•P,-,zio/c. Era naturale che vcn:s.1e lcn!ala arizi 1 uflo di CO'f· .•~roare la simmc.lria fra il tempo e lo spazio che a!leùa fi,1urab in primo piano dc.Ila /co· ria fisica più semplice, ma questo apparve presto impossibile. Se la teoria della relali– oità si fosse doùula estendere ai /alU "astro· nomici. si sarebbe dov11/a scarlare la simme· liia fino allora, rc.gn1nte /ra il tempo e /o spazio. Così ';/ tempo riguada<mava una reale esistenza abicl/iva, per quanto wlo ncll' am. bilo dell'Mlronomia. Il problema della nati,,a generale. dcli' Uni· ocrso proposto Ja Ein.1tcin si è rfocl,,fo assai più complesso di quanln q11eslopioniere non l'ovc~se suoposlo: paichè si è gi'unli a conr prendere che nella formulazione cins/cinion-, l'uniùerso non potrebbe nvere che uno es 1 - s!cnza lranstloria: poichè immcdialarnc.nle tcnde,c.l,l,c a conlro•si o " rli/nf,rr.•i. L' "nali•i fflfllen111ticaha rivelo/o d'altro canto che in– -lini/i altri /ioi d'universo sr1t10 malema/ica· mente pouibi/i. E ovmmo di essi possiede due prot:J1ielà in comune. A n1.i/11tln. in OS!n11no ,li cui /o spazio è .lanlo in con/razione. cl.e in r.i~ansione. Le VIJ rin1.itmi osscrùalc nelle nebul".te exfrwgalat· tich~ can/erm(mo questa p11.wisfone dc/fa tea. l'universo ria; tali nebulose sono galassie di ~/elle che hanno la stessa sln1tlura gcnc,olc ddla nastra Galassia e si vede che fu/te Ji allonfonano da essa con ùclocità proporzionali t.du /uro distanza, /allo esal/amcnle previsto dalle /ca· rie mllfemaliche. La secondo proprie.là che le ~uJ,fa,te lcar1c mafcmaUchc. possiedono in comune è la ,cale distinzione fra il tempo e lo spa:::io; ipofcsl che ci conscnfc di rUomarc alla antica ere· dcnza intuitiva pc, cvi paJsata presenlc e /u. /uro lianno un valore. obbiettivo reale. e non sono mere allucinazioni della no.tira men/e, Consentitemi Il /cnlat/vo di chio,ire lo prc· scnfe siluazio~e con una semplice onlJ/ogia. Immaginiamo una ,az:::a di esseri simili a ver– mi, rido/li a vi•iere sollo terra; e auegna– mo loro organi di senso in grddo di ,eagirc alle /orze puramc.nle fisiche. clctlricilà, luce, radiazioni ecc. ma sui quali la gravitazione non produca alcun effe/lo. Le leggi dcli' elcf- ~~c~f;,;~;f!~}u:1:11~// !~ i/:~i:,;~:;: :01, !,~;~ :::ontalc. in modo che.. supponendo i suddetti CJseri guido/i salo dai lo,o sensi, questi non conosce,ebbero altro che Ire di,c.zicni simme- triche di spa:::io. _ Malgrado ciò fllli esseri ùermicolori potreb– bero a un dato punta conùinccrsi che uno dirc:::ionc, da eS.ti denominala provvisaria– menlc come vc,licale, sarebbe in qualche. mo· do cnen:::iolmcnle differente dalfe due oltre, che cliiamercbbero o,i:.wntafi. Questa :;coper– ta non sarebbe staio dclc,minala nè dai loro sensi. nè dagfi slrnmenfi fisici di mi.1wazio– ne. Ma supponiamo clie un picca/o gruppo di ve.imi. pili int,aprcndcnlc degli altri, ler.desse ad a//io,are verso l'alto /ino a che - come Dante che 1isale dall'ln/crno - non raggiun· gc..ue fd sut,crficic dd suolo e giunge.ne al cospetto ddle stelle. Questo gruppo d;" pio· nicd consfalerebbc dlfora che esiste distin– zione J,a l'ori::::.onlolc e la vc,ficalc.: quanto la fisica non rituciva a scoprire. /'cut,onomio lo hd loro rillclalo. Lo sles.to è lJccadufo con la teoria della 1elatività: .ti è reso daccapo possibile per la cascien:.a umana una clistin· zione fra lo ,p,,:::io cd il temt,o, nel momento in cui sP è o1bbandonala la fisica locale per Innalzare lo sg11a1doalfa astronomia dcli' Uni· 11crso. ]AMES ]EAN t1ova1onoatte a sc.atenare e_roceui canceiosi. Oggi noi possiamo provoca,e a volontà sug:, anim~li cnnCJodel tullo 11gualca quello ~pon· tnneo per meno cfi agenti chimici pcrfclla– mcnle noti. L'animale più adalto a queste esperienze è il topo, il quale è, per così dire. un benemerito mnatire della oncologia moderna. Così è slato pouibile rnccogliere materiale p1eziosissimo. che ha costituito la bas.e delle p;ù recenti conquiste ·in quesfo campo. Pi recente in Ame,ica si è' ,iusciti a trasfo,marc in vitro, fuori dell'organismo. delle celb\e normali in cellule cancc1ose. IJt:SrOSl'liONE INTERNA7.10NALE DEL- L'URIIANISTIC,\ E D"ELl}ABITAZIONE sa,à iflaugu,ala il S giug11a p. tr. a l'erigi rà a:•rù la durata di due ttltlÌ. l.'/lalWJ i•i pu,tuipnà wf]Ì– tialn,r,.tr co11 ""a proprio u:io,., ,.,11io11alc, la cui o,g1111ii::o•io"e ~ stat,i affidata a/1'/Jliluto Na• iio,.a/r di u,1>,mistica r ,fclrAb•"ta,io11r. * DEI Cl:,,"QUt: l'RElll NOBEL ANNUALI (pace, mcd/rl,.a, thimica, fisica t /rttrrotu,a) del 1946. pc, la primo 1'0/ta bt" quall,o sono sta/i co,./erili a tilladi"i omrriea,.i, 1 P•tmiati sa"o l/01,· srrtr i11 aua11to il prrmio pn /rJ rhimira t stato doto e a: :iequo i, o t,c sdr.,siati e qwtl/o per la pou a due persa,.,:. Ot:.«Jrrr riln,a,r clic ,.r( -15 a,c,ri 1, ascor.ri dalflstirueo"o11r i :,u,i P,r,.,io l••obt'I, so"o steli as– si:1,.01/ ciii S1ali U11iti .lO :,olle co11 37 premiati, e p,ccisamr,,,r rss/ 1,0.,,.0 ot1C11utoalto t,01/t iJ pn:mio drllu pou, 0110 qutllo drlla fisico, srtte (lufllt> dtlla ,urditi,.a, q11011,oqwlla ddla tltim/i:a, 1,e qur//a della lrllr,atu,a. * Considerazioni attuali Si può guarire dal cancro) Questa è \_ado• manda assillnnle che v:en posta ogni giorno. Ciovn ricordarf' che il cnncro al suo inizio è una malattia locale, e in questa fase il chi• rur11.o uò far molro. Vi è chi può raccon– !11,rc di aver wflerto di cancro \'ent'anni p,i. ma. e di es.seme perfettamente g:iarito in se– p;uito ad un tempestivo intervento chirnrgico. A questi vanno nggiunti i casi di cancro gu<1· ,iti coi raggi X e col radium. Anche se non sono molti i c11,sidi completa guari11, ione.nu. merosi wno invece qqelli in cui 111- vita è staia prolungata anche di molto. Dall'Amc· rica si è comunicato di recente sui nolevoli vantaggi ottenuti con preparati stilbcnici sul cancro dclln mammella. Ogni s'stema di te· 1t1piaperò deve tener conio del fatto che il cancro è m<1lattiache può duiare anni. e che può andare anche incontro a periodi di transitoria remissione spontanea: nlla quillc però fatalmente s:icccdcrà prima o poi uu nuovo a11,gravamento e la mo1te. IL FISICO ITALIANO l~NRICO FER.\IT ~ s1a- t<1 iuig,.ito ddla medaglia /f,m1kli11 µ, il JQ.11. /o pi,) alta onarifir.tnr:a ddf/slituro F,a,.1,/j,._ * sul problema del cancro Quindi la ,gucrrn contro i\ cancro è in pie. no fervore: mohc battaglie s: sono vinte. e si attende di vincere la bat1a11,ha dr.c:s1va I pre· supposti per unii vittoria piena ci sene.: nm si nspclt11ancora colui che !Kltlà metter fini!' a questo orribìlc llngcllo. IN OCCASIONI:: DEL PRl)IO Cl-:NTENAIUO o~ :l.LA NASçIT,\ DI 'l'IIOM,\S EOISON si ta"o r.iolte rrrima11fr co..u,in,,oratfoc. U11busta ddl'i"– vr111are t sia/O it10111urotoa N~"' York e so11c, Sia– li pqs1i i,i ~,c,.dita spt-ciali fro11cobt>lli i11 ,..o E' opinione nSMi dìf'fusa che il mistero del cnncro sia ancora avvolto di tenebre profon. dc il che non è del tutto vero Schiere innu– rr.erevo'.i di sc.ienziati nel mc~oglimento dei /010 ]ahom'o1i ap,1.1rsin lutto il mondo, e pur uniti e simili fra loro nello comune 1 ,c.1uio:lcd~l!a riccrc.'>,specinl~nte negli ul. timi qunmnt,a anni hanno portnto mohn luce su quea10 argomento, e scopcrlc di valore eccezionnle sono acnturite dni loro atudi. Perciò O(l:Ji mo'.lo si sa 1ml ca11cro: gli nnatomo,pntologi hanno delta una paro!n qunai definitiva aulici alrultura dei tumon; i chimici i bultcriologi, i fi,ici febbrilmen– te lnvorn:i.o accumulando sempre più dnti intercssnnti. D'nltm parte nuovi modernissimi atru. menti, come il micròscopio elettronico, han– no aperto nuovi orizzonti, inizio.lo nuove tee; niche con infinite possibilità. Cli isotopi ,o.dioo.ttividegli n~mi nd esempio, diachiu. dono un nuovo mondo alle nostre espio. razioni. Un cuncro è un ,gruppo di cellule nno.rchi· che che vivono n spese del corpo ,enz.n dn. te alcun contributo a\l'economio. generale dcli' organismo ; ai potrebbe paragona.rie nd un gruppo di fuori le4ge in umi socie1à be– ne ordinato.. Come ai 11niv11 a ciò? L., cellu– la è l'unità base della vila: non ai conosce nlcun,, formi\ di villl al di fuori di casa. Vi ~no orguniam.i unicellulari 'Sin veietnli che animali; e eÌf!!,(.Un es.acre vivente qufllunque sin a sviluppo completo In suo mnssa, ho origine dn unn cellula. Il peso della ce\lulo umana nl momento dc.Unco11ce-zione,secon– do le intercMnnti o&Scrvazionidi Cor11er.no. to cmbrio!ogo nmericano, è di circa lj de– cimilìonesiml di grnmmo: alla nnscitn per. ciò un bnmbino normnlc peso circa due bi. !ioni di volte di più, e avrà quindi duccenl? bilioni d.i cellule; menlrc da adulto avrà tr,– lioni di cellule. Una qunlchc attività, ancora s.c~nosciut?, regola e disciplina ~e cellule e le d,ffcrcnz1a in divcni gqpp.i: cmscun gruppo ha un com. ~i;~tesp;ci!hfmi~:m~:lvdi:;imifc èda~ìt:1;:\: benchè strettamente conncs~ ad cui, in una comunità bene organizzata e ind\!,50\ub_.l~cn· te unita. Eppure talvolta questo mcrav1glioso e misterio~ o:dine si spezza. li perchè è proprio c:iello che spiegherebbe l'enigma del. dar~~:~nz~\he;;;:~~eeTt:n~le ~~ii~1:edeln'::~ ero di assalire il nosho organiMnO. Sin dall'antichità questa malattin era cono· se.iuta e temuta: il primo accenno ad eua si trova nel papiro di Ebers. datato 1500 a. C.! Da allora ogni secolo ha scr:tto la sua pa· gina nc!ln storia del concro. Le teorie !!tino andate moltiplicandosi. e così anche le erro. nee concezioni e credenze, e i ricorrenti mi– racolismi lcrapeutici. Fino a pochi decenni fa si ritene\'a che il cancro fosse proprio dei paesi temperati, e che non esistesse nelle regioni art:che ed an· !artiche: e eh~ talune razze ne fossero im• m:mi. Tali nozioni. raccolte e diffuse dai primi esploratori, si soM rivelate false. l'. cancro appare dovunque es·s!e l'uomo: ~nz1 dove esiste un qualsiasi essere animale, grnc· chè ogni specie vivente paga il suo tributo a questa malattia, Si è affermalo anche che il progrc!~ della civiltà va di pari pas~ con !"aumentare·dçl cancro: ma è anche vero che i mezzi d:agr.o• stici sono propri dei popoli civili, e le s1ati– stich'C spesw r:specchiano. più che la reale frcq:ienza del cancro, il numero dei cui ac– certntì. Comunque però sembra anche certo che il cnncro. sebbene p:esenlc 0\'unquc. ;ia più frequente in alcune zone d1e in albe: ad esempio in ltalin la mortalità per questa ma· latt'ia è p:ù alta al nord e al e.entro clic al sud. 11 numero annuale di morti per cancro è spavcntow: dai dati ~Jatistici. in Italia, negli, anni JXima dell'ultima guerra, risulta c.he circ.i 35.000_persone mor·vano ogni anno di questa malattia. o·altra parte appare chia. ro un aumento della sua frcquenia. E' da dorn~11dn,si se l'aumento sin solo apparente. Jo\ulo al continuo po:(czion11mentodei meni di diagnosi: ma cerio questo spieJhcrebbe so· lo in parte il fenomeno. Questo rapido au· menla·e della frequenza dei cancri e s~ie di quelli del polmone, è staio attribuito da v11riAutoii al cambiamento delle condizioni ambient11li, verificatosi negli ultimi decenni. a cnusa del moltiplicarsi degli stabilimcnt" industriali. della motorizzazione dei :nezzi di ~-asporto, della produzione industriale, con l'impiego di nuovi prodol!Ì; di alcune abthi. dini. come il fumo, ccc. 0oMENICO GJCANTE C.· A. Meier all' U,z.i~ersitd di Roma Sono ormai ben noli i cosiddetti canc.ri professionali; da quando Perciv1tl Pott dc· .5C!issenel 1775 il cancJOdegli spauacnmini, fu-ono sc11,nalatic11ncri fra i lavorntori de\ NELL'ISTl'fUTO DI STORJA DELLA MEDI– calramc. della parafhnn, "fta i mattonai, i Ics· CINA dtll'U11i~·mi1,J di Roma Il Prof. C. A. Mt• sitori di cotone. i raffinatori del petrolio. i ic:, di Zu,i&o Ira 1e>111to la sdtima"a scorsa w11a tintori con col0,1i a base d'anilina, dei mi- intutua,,tiufou, to"""''"ta~ane 1'ntor11qal tulio di natori e infine dei radiologi. o di quanti per E.m,lapio e di Sorop1s 11r11aa11tiehilà ciomto. Il rngione di lavoro sono n lungo espoati ai rag· dotro itwdioso t/11rtfro, che wnùtt o wna p,o– gi x. f0>1da pttparo1;1011r{1/0IOtita una Vlt'O penciraao- 11 timore del conlagio del Cllnc;o, esistente 11e 1trl prot>ltm1 dtl/a psrco1ogsa co,mmpqronra, sin dall'nntichittl, trovò molti ao1tcnitori nello ha inl,atlc,.utq /u,.gomcnlt /'uditorio il/wstrando wna • 11. PRIMO CENTENARIO DEI.LA NASClTA DI Al.EXANDER GRAHAM DELL. fove.,10,c dtl u/tfono, t st(,llo ul(brolo o 11'ashi"fl011. l" IOle octasio"r t stnta tfft1tua1a u"a 1,arn,issio"r ,adio– fo,,ir;,, sotto irli auspici 1/rlla IJr/1 1"r/rpho11c Compa11y. * IL PROF. GUIDO CASTELNUOVO E il PRO- FESSOR LUIGI ETNAUDI ,o,.o stati ,isprtiil>a– mt,.lo "o"'i"ali Prcsidrntc r l'ir.r PrtJidt,.lr dtl– /'A.ccoilrmio Nasio..alt dri I.iorui. BE.NEDF.TTO CROCE ,! staio trasfrrito dalla cou,oria. dri Soci Na~o,.ali a quella dti Soci o.. o,ari de//' Au11- dr111io. * !.'ISTITUTO rrAI.IANO 01 A~TROPOLOGIA, ehc pu più d( 1lue 0"11i fu sot10 la diremme dd Comminario slroonffoa,io p,of. Sertia Se,gi, ha a,mui riprtsa /a sua ,,o,mnle otti;,ìtil ed ho pro– ceduto al/( (lrda"i lici Co,.siglla direttivo cht t risultato casi co111pqs10:Pnsidt11lc, prof. Niufaro; v,·u-presidenu, prof. Co,.ti Ra,si,./; Ca11siglicri, professori: Asca,tl/1, Ba1tagh"a, Bias"tti, 8/a,.c. ce ....a, Pr/lOU01ti. l'OJIW, Rcmotti: Di,1:110,c ltC- ~~;/:;tit:,i;,a:r~:~·: s;t,:dni~:::,~~::tt:;:;t. P•;tt chdti. :~~~i~d~~l c':~!f c::it:~1iq~h:d~0l~i:~~~ 0 ;rr pmonoit ,·pote# IJ1Usa a clllame - sulla scoria sposi. e le p1eleSe epidemie verificatesi in ::;;:'~.,.;i::;::a d;i p,::::,::t'::::::;, :;u•:::,,a: L'INDUSTRIA BRlT!NIC,\ DEGI.I STRU- ;J:!lia•t;a~ni~ iG,o~~::~ ccan~~~g:in!:sr~n c~a~ rrtua/t Uri/e oorntllt m11010,:ie r1sonamt1 . .c.rano ~!Et-.'TI SCIENTIFICI. ha subilo "" "aln'Olt n-i– sicmamente ncceilato di contagio da canc:o. P•tstmi il J?irtll<1redtll'Wlluto l'rof. " 0111111 • Hu- ~:::::u•: ~!~:'e~t:m1,~ 1 ~t•~~~i~:::0 .i:u:;; 0 ·h:o!~;,,: 1 0 1:~: :::ri:~~~::1, 1 ::E;:~:::~::~•d:~~~: 1 :;:~:: ;;:~~:::::::t,:"::;;:;::'::,:::::;'1~:::~::·:·:'. ;§:g{;;:;j:;;~§~ii; numerose furono le sostanze chimiche che si to 1" it1Jliauo. t lo tele-.lisio>1t. 1'i,u/1<Jfria br/11111,.icahu ouu>1lo SIL,'IA BENT - Figurn ;i:s~ .. ,f:o~;:~;;'i~,::.: t:::;,. ~::a;;~"';~ ~/~:::~~ .uit,.tifici /tJ1ullui ,tu.,ftmt11I,: a Stae_cot,,,a, * VN LAVORO SUl~l.A ~IECCANICA 0'1 LEO- :-.ARDO D,\ VINCI t Jtolo pubblicato dalla sto-– rlot rusJo MikhaU Cukoi•s~·y. l,'opaa rappresenta fl risulto/o di \S 011,.i di st,uUo del G.,.iur.1sky sui * LA SOClE.TA' REALE /,a ttltb,ato <1ucs1'0>1"0 il 111 u11te,.aria dtlla ..astila di Isacco N~.i,1011. N~-'1/on ,.Q,QUt ,.,/ 1642 r. la con1t •rr.mo ,asio11r. avrebbe dovuto qui'ldi a:rJt,.,-,c 11d 19"12, mo le rircosta,.:e dtlfo guerra ,·mpoura u11 ri,.vio drl/,i ma,./festasio11i. Ropprr.s,,,laorti di c;irta JO Patii assislct/cra alle ulebra:io"i tl,a ,.,.,,p,r.,.,le-Jana tra l'altro ,ma ,,,ast•('I di c,o,.,li uliquie del ir,o,.dt, scit,.:ioto. * MOSCJ\ E• IL Ct:NTRO DEI.LA SCIENZA SO- VIETICA. la stdt dtll'Attadtmia d,//e ,clt"u dell'URSS, dr.Ile Acodtmie di ped11ga1:ia, ,U mt– dirl11a, d'ofn·co/tura, di archilrttu,a. La piM 0111i– to ili queJte isti/11:louf s,it,.ti/itht t l'actadrmin ilei/e scie,.:e. l'iù di 200 istiluti di ,icc,ehe s,it,.– li/ithe f•mdo"a"a a Mosto. Complrssf;,a,uel!lt più di 20 ,.,ila sticn:iati, professori, assiste,,li, la;,o– ,a,.c, , risicdo110 a Jfosca. L'altiuilà sc/r.,.lifjta di llfaseo t d'òmmc,.so impo,tanw per il p,ogrtsso e,a,.omito e tulluralt ddl'Unia"c Sovietica. L'Isti– /uto tcrmotct,.ico, c!te t staio fondata ?S 0"11i or– so"o per i"i:iati:,a perso,.a/t di Ltorin, ha p,ogcl– lolo ,..,t>VI· tipi di 111,bi,rc a vapore the pcn11rltono l'uli/1:w:itmc dtl vapore od alla prcsJio,.t ntl– l'ind,ulrio. L'a1tbitll scientifica drll'im'1uto t to"- 1,01/010 do/ famoso rspota di u""otri:11it11, P,of. Lto11id Ramsh,. Mosca t pure il ccu1,a drgli studi J'atricoltu,a e la sede di iJliluti intaricnli di rl– cuche sulla colli~·asio"e dr.i ,:,a .. i. Illustri storici, filologi_ d"ag,afi. archeologi, /ovo•o"" a Mosco presso l'Actadcmio delle sci,.,u, la 11uole eoordfoa lt ritutl,e di lulfi tli sticusiati de/l'U11iaur So-J1°t• lita, dirige il /a:•aro dri ;,ari srttori, come pure drllt uudici octadtmit >101iouali che fu,,:ia"'l"O .,,Ile ;,arie ,cpubblicl,c. Oggi un 11uu:10edificitJ cr,ot,ale dtll'Attadc,nio t i" cost,ul:1(),.e sttllc ,.._ 1•r della Mos~.:a•. ,1110,,.0 sorgcron"o ""'"e,o:1i o,ri bo/onici ed altri istituii stie,,tifici. 011,e ad cssuc ,m tt11lro sci,,,ti/iço, Mosto t pure il mog– gior crJ1tto di islrutio11e dr/ paese. Lt Jtuolc di Mosca foriua"a specialisti ;,. tutti ; campi piÌl fodisprnsab//i alla vita 11a::io1111le: "ella stic,.w, .,,warte, ccc. 1;:u,.;:,c,sitil di Mosca, la più 0,.1;– ea elci paese, t freque,.lala da più di S.000 slud,,.,i di SO diverse nn::iaMlitil. * K. KIIRENOV, SCIENZIATO UCRAINO. ho mCJJO O pu,.tt> ""a strie di nuovi Jwotcdimenti Ut,.ici per il /aglio e la saldatura dei meloi/i .,,:1. l'aequa. l suoi Studi ha1111asc,1Jibilmc,.1e fotili– lato il ria1tnmc11ta d'u11 cran 1111muo di balu//i che il orrmito OV('l'Ofol{O,.,, so/lare ctl ogo,.doto du– ,o ..u la ,i:ucrra. Stet>,.dt> il "'"odo di K. Ki,,c,.o,, lr "a:,i 0Uo11'tlolt vc>1gano ta1/iate ndl'6co110. ri– cupr,a/t t 1zuiut/i so/date. J,. toso di nrcrss,·1,1·la sa/dotu,a pu,l tue, fatta 11c//'acqua.
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