Fiera Letteraria - Anno II - n. 13 - 27 marzo 1947

FIERA LE'n lo.RARIA 7 DEI LIBRI l'uomo h.o raggiunto. Il suo compilo con1i&tc dunque nel coLaborarc cosc1c11temcnte con l'evoluzione. c&erc11.ando In propru1 hbe11a per spoghnui _imdualmenlc daJ pesante re• mgg10 oelh, p.oprta eredità zoo,og1ca, che, nel cnmpo ps1ctuco, ,i mamtcala precipua. mente co1r111in10 pnmord1ale dcli ego1i.mo . L·uomo è padrone dei propno avvenne, pu, chè acqui1ti coscicnm dcUa propria po11zio– nc e della propria lunz1one nel d1ven11e cne lo ha prodono e che 1n lui 11 prosegue. l.,,!ue– ato è 11 scnoo prolondo dcii.a 11011adella v1- tn, e que11,1 la nnnovato hducia in noi stca. si e nel valore della noslra .azione che eraa ci contcriscc ABBIAMO ricevuto: Due libri sulla guerra Questo l:bro, che appare in accurata veste rta \111.na, ha avuto un enorme 1ucce5SO d1 ,ca.ndalo in Am<!riqi. L'lngeuoll è un gio,. nalista che ,·~ trovato duranle la. g:iena ,i– chiamato. pruso importantissimi comiir.di' al– leati e dalla Ha espCJ:enu. ha tratto u ma– teriale» che riversa un po' caot1camentc nel– la sua ope1a. Del giornalista amer cano reca in quesie pagine la menlnlità l\"eha, adatta· bile. l"abd1tà a II cucinMe" in articoli n ti– zie sensaLicnali. una certa do1c d; liumDur; e anche notevoli difeui, :.ma sproporzione (che si avverte sopra luno in un libro) Ira il fatto rilevante e il P.Uro aneddoto, In cac– cia allo sb.alo,diti\·o, 11 1, partito preso u, il ~r"~attt:Pr u~Pjf~o l,~~~t·: 0 iu~tr:~:;!~ lo vi converge in modo anche troppo btulalc !...a tu1 con!iste n que51:o: la saggeua e la capacità della condolta della guerra è l"Jlta .da parte americana. o anzi di una cena parte 11.mericana. e culmina nel mate~iallo Omar Bradley, per un lungo tempo diretto coman· ( ntt' 1e!i"a•t~,e, menlre ne ,cno esclusi Manhall e E·senhower. La p.irte dioholic.i è serb.ita e.gTi inales1, e 1peciolmente al ma– resciallo Montgomery. Durante la guerra. americani e t"J!s si t·ovavano concordi nel• l'esigere l'allacco honlale alla difeu occi– den1ale; gringlcsi irsinuavano rei piano o'ni IOiia di diver,' vi (Grecia. Sicilia, halia, raccara2<1ta invu one della Bakania) ten· tando co•ì piU velie di man®rlo all'aria do po averlo verbalmente accellato: in questo giuoco Ji facevano maestri di tutte le insidie. Montgomery primeggiova per (forse igmua) m.ila fede, giocando il Comando Supremo. Ofgon'Imi) strettamente politico, in mcdo da ottenere la palma del succeuo tutte le "VOite che ,n realtà era stato sconfll'o. Su questi, p:mti ncn abbiamo davvero modo di pronun– ciare.i: possiamo solo portare due lestimonian- Alcuni ze:_ la. pruM è che molti intelligenti amen• ~ani 11fi,1t.;ino •. talvolta e.on sdegno, le tesi e ! metodi del! autore, la ~onda è che molti mglesi dei più t1v,•edu1i anicciano il Mso sui1a persona e il ccmpo1tamento di Monl· gomcry, * Questo libro del maestro Markev1tch, dm lungo temi)() ospi1e dell'Italia. v-a per lo mc- ~he ~gu 0 ath; r:1~1i~:n'i: s1 ~~~~~;e:, I~ r::~ tra~"Jf!C. E' ccm~rlO in Sviuerti, quindi ~ld(là delle P.05s1bili1ù I brarie del pubblico ttahano. E" 1\ frutto di una intelligeut" unn-, osscn·,mone delle cose ncstic, dove si cela, ci:ualche volta sollo arabeschi ,ntellcttuali e nboboli (se cosi si potesse d'.re) ccncett'.}llli, una ccmmos,a p111tccipu.ìone alle COJe sue c~11e in Italia e al nost10 popolo prot-ago– n sta. Si può diyidcrlo mentalmente in d"Je porti: quella dove è .t spiegata II l'Italia nella sua ;;~.l~; t f:1~i 11 cÌe11a 0 vfc11': 11 ~la~~:1 1 in/ e,. Te\j; resi~c-nu1 a Fi,~- ze. L'adcrcnz.a dello scrit– tore ai due 01dini di ,appresentaz'.oni è per– letta: naluralmcnle la prima, o la parte non cronadmt1c11, è la più disc:.itibile. Ma l 0 ~1:":ih~o b~~~. ;!im':us~t~:r;~iu;rh.-i c:e.!o nd: f1on1e non ci defonna, e le figure che vi ve· diamo segnate o nalt1 coi! incisivi sono be,, le nostre. siamo noi stessi. In più, polrern• mo osscrvore, noi aia.mo anc.he qual. siamo (non è un b:sticcio), con le nostre ragioni re– cgnd1te, cme1ge11ti dti c.,nto che è difficile intuir~, ,: ,op,a Culto mlu1rlo per via di ana– lo~ie cerebrali e di (r:is staccate e legge1- mente appun1a1e: non siamo solo come agia– r10 o ci vediamo - o come altri ci vedono. Queste ossc,vaz'eni, m ogni modo, non ce le detlercbbe un li1lro ovvio e lra~or5o sen– z ..,Ji,o dalla sorprua di ricono1cerci in q:.iel– le p.:qin~ come,. a. \'ohe. non c'eravamo nn· cora m,:>1conosc.iul1. U. M. RALPH )NC:ERSOLL: Seg,eUjSimc, Ed. Cen• tile, 1946. lcoR MARKE\'1To-t: Mode in ltaly Mer- mod, 1946. RENZO SARTOLI SALIS: 1Jlzionmfo de/le donne oalantf. - Ed Antonioli · Mi lano Pn~. 362. L 600. Due pittori In una ni1ida eerie di riproduz1on1 fa,.,. grnfiche, tecniçt1men1e perfeun e corr..,d1111> di un cenno biÒi'afico, di una breve noia di Giovanni Popini e di una accurata bi– blio;i;rnfia, 110110dli('.accmente documenra11 Ire armi di lavoro (1944-1946) del pittore pn,. mo Conti. A preatindere da qualauu1i misura d1 va. lorc e dalla considerazione :n cui è oppnr– tuno tenere questo nrti11a, è difficile non cun• cordti e con Popini in una dcfinirionc com• pleasiva dcila 1ua opera. • Il suo 1!0:-:r.oma•• simo. più o meno riueciro e vi11orioso - aflerma Papini - consiste nel val •,·-ii oi mtte !e ricerche e le esperienze moderno::-o::– modemia•ime, tinche le più orriachiate, ~er lorna.ie allo compnuezza ■ercno ed au1lcro intiemc. d,-\la pittura europl'n prima delle rivolu.,ioni della sccondn metà dell'Ottocen– to e d~!ln prima mc::làdel Novccenlo. 51 po· m:bbe dire. se le e,pressioni non fossefO Uoppo ri~nhlc e pamdosaa!i, ch'cg'.i ai vuol servire del di!!Ordme per riconquis1a1c I.,, dine, ddle n,·oluz10111 per la realourazionc dei Hl.lori perenni, dell'inquietudine roman- 1i~n per un nuovo trionfo del clnuico io. E non c'è dubbio. a"giu11g:iomo noi. che que,IA cartclln dia te1timonil'l11Zndi unn u,,. IÒ di lingunJgio, di una. acorrevolcz2.a e fa• ci i ò. di p•nncllo che ('O''i•u1,c(Jnt, uno èotc o uno conquisla non indilfcrenli. Ma è 1 cg1tlimo chiederai, di fronle n ·a,,.. la bro.vur11 che 1ubi10 gli riconosciamo, t-.. nel caso di Primo Conti, come m:i cati di mohiuimi altri, si pos,a proprio parlare di • bclln. matcrin •· Forse 1,– • bella materia • pittorica è coiJII diversa. forse e.sa C cosa c(J,l in1ellct1ualmentc lu– cida che:: cun la • luccnlc1.zn . • e la • 1ru– sp:ucn211 ,. di 11lcuni orti11i ha ben poeo o che fn.r ... Forse ellM è cosa co1ì in1imamcn1~ penetrala di spin•o cln immcde1imaui aen– z',nhro co11 l,1 l!OSlanz.a del\'op~ra d':nle. • Bella materio vien fono di dire a propo si o di un Ange'ico, di un Barocci, di un Fattori, o .,_ prol)O$i'o di Modiqliani o ddlo Sri-i"n~ del t Princio- Cnno'ico -- Paµini nel auo scritto. ha parlalo di unti lueenten,,, e di una ounsi t"upnrenza del rolorc di Piimo Conti. cd hil fallo beninimo. * Nella ,r-condn conlercnza I' A. 101tolinen I-o lunz1on · tccondn che questa l1lo,ohn 1p1- ntunli&C11del divenire può esercii.ore nel d1· .90ricntnm•nlo nlluale d::gli nmmi e del pcn• siero, creando, con il riconoscimento unani mc de!l't-voluzionc, una b.'19e d'inleau trn • credenti in Dio io e • credenti nella T cr– rn io. oui.:i un • credo umnno comune io. in ull-l fede rinnovala nel ProgrCAO che ci h11 prodol i, e di cui l'um3nità nllul'lle non rap.. prea nta che una ll'lppa. Neli"uhimo nrlico!o l'A. eJnm1n11 In inclut- 1abili à del proces~o di col!e1liviuazione che vien-- ,ul>endo l"um'l.nità, in cui e di vede il rompimento dt-1 divenire sleNO del!'umani'à che <0ron11 tuuo il divenire bio'o11ico. Per ..-orrcggcrc, tut'-nvia, .- quel che porlnno di vi talmente toHico le forze della co:Jct1iviu11 1;ion• •• l'A. insiste sulla necenilà che l'uo· mo ac(:ui,•i coa~icnza del divenire di cui es IO rappresenta l'apice, e della !unzione chi'" d"vc , cqui1•11re l'caahazionc di quelle forze– di 11imP41i, e di rccipro~u c-:'ri•à mcdhn•e lr quali ml anlo, e non attraverso l'irnpo1lziont– di uno lllalo onnipotente e Tiumno, potrà ve rtimentc riformarsi l"umanilà. AJ.BERTO C,\ltLO Bl.ANC PIE.RRETEILHARD DE CHARDIN, S f., L'Auvf'nire dc/fUorno, Sinte,i, n. 6, Par– te11ia, Rom:1, 1947,72 pp., L. 150. NOVELLA O RACCONTO? Johr, Pudney ha re<:enlcmente pubblicato m lnghiltena uno piacevole rnccoha di di– ciollo 1J1orl ,torics, 'ICCft:iendo!e tra. la sua Droduzionc di ohre un decennio. E nel no• minarle qui, nbbiamo ;:,rovaio cerio 1inccu1 ,mbnraz10 pe1 il lermine italiano da usare 1n,•cce di quc!lo ing:lcac, che veramente ò del lulto anodin'l, Da noi c'è infetti una malcclflla polemico. mi la • novello io cd il • racconto io: la pri– ma parola è in di1p:egio oramai, e ognuno i picca disni•o,o dicilore Ji racconti. Pcrchè Inconsciamente si vuole riaflermnrc una pro– pria e personale ,ubiettiviià nel dire, di con– ere a certa distante anonimi1à dell'aneddoto, 1ella • notizia • inedita c:d estranea, che in ,1enere ,c,stnnzin la no"Ycilo. Il racconto in• -'CCC ne<c1111riamentc presuppone chi lo di– ce, e: del suo mondo ai permc-.1 perciò cd c.1nzipiù 1pe,ao è pretesto alla • confenio• ne • di un& suo pat1icolare e morbida in– teriorità. Il raccante ha una 1un malinconica intenzione lirica, insomm<1, &e non nddiril– tura. e!cgi-nca: e in e:1ao l"clcmcn10 !anta• ,1ico ed obbie11ivo cede a quello aenlimen– tale e tonale. Il farto. di cui la novella 1i occupa (e • fotto io un tempo ,ig:nilìcò ~IO mede1imo • no"Yella io), viene 1011itui10 piul• losro da una situazione. cui l'autore indulge la.nguo1nmcntc per trasfond•rvi 8C ■ICMO. La invenzione divi.:ne d'imporlonzo t.ccondarin, non nec:e"8ria, di freme all'effusione del proprio intimo. Il rncconlo ha un 1uo modo cenlripclo e quindi t1u1obiogral'i1ico, 1cndt' 11dun femmineo cgoreismo, ad una prou1ti11- no e nostalp:ica ,;c ..rca di ae stcMi. ad un ambiguo e 99li•ario nercissi,mo, E queste • ahort 110:i~, io di Pudncy rac conii non llOIIO: ma neppure 1t1prcmmo dir!• novelle. perchè quei limi1i pTCci1ie reali eh nlln novella abbiamo postulalo, in e-Me in vece 1i afaldnno e superano per impelo fan faslico. L'inv'"'n:!:ionc scwo.lca dunque In stessa concretena e poasil,1Jità, e ,i avvcn• tura per Htri improvvi1i nell'auurdo. Si ac– cende come p,-r uno suhitanea vi1i111zioncdc 1 nume già negletto; ha l"ur;cnu e1preuiva di una immediata voglia d'amore, la cuua· lità inalleaa di un brivido, in110mm11,che ad un lratro ci perenna la Khi'!ll{I (lt Brcafhed down my Neck, è appunro il simbolico tiiolo dello rnccolta). Que61o q!Jadcrno riuni1cc le i-rnduzioni do! E questa eaplosi"Ya incande.9eenza l'auto franccae di un nr,ico.o pubb,icato dal P. P. re la libra in un mondo al!e ,.,ohe surreale ,. Tci.hard dc Chardin 1ulla. rivista • E.1ude1 io Kmpre anomtilo e Siro.no. E.&orbita lo renhà nel 1939, di due conferenze da lui tt:nute & ed il verosimile, e at1i11ge un im!Nlnenre Pechino nel 1941, e di un articolo pcbblic,tto paradono, una aehizofrenia leggera dei pc,– nclla ,iviata t Cahier1 du Monde Nou"YCOU - 110naggicretiti. Co1ì da invernre l'CMCnza ltes· nel 1946. sa dcll'ouimoro, che pure inc1edibilc ed ar Il primo auicolo, che 1i 111ti1ola• Le uni- ;iulo. ncll'e1imo!ogio Poi tradik.e il ricordo tà umane naturali io è un aaaaio 5U una bio, di una sublime sciocchezza. lo11ia ed una morale delle rane umane. L'A. Una • pct-locomolive • (dove pel impro– es:tmina nnzitutto l'or11ine ed il ,ignil'icalo priamentc dice la vencgJ~la pa11ione che di delle ra:zzc nella vita in genere, ed in segui- tolito ,; nutre per un bimbo o una do11n\) 10 la !orma asauntn nell'umanità dal pro• crt.ft per esempio, nella più riu9Cila di que, ceno di c!iltercnziazionc e dirnmazionc delle IIIC 81orie, tullo un ambiente di bizzarro 1tr11- razzc. Egli considera poi la funzione proba- nezz.n, e pure unn,.. I" Briti11hLocomanc1 So- bile delle rozze nell'umanità e conclude dcli- ~~e\jj 11 c~: 0~~ 11 ;;:, nd :a~:io~g:nJ;he:~:a ,~::!:!: ::.:r:f: daei a;:,;:;i !!a:~ci ~ov:~bbcc';:!.,f}st,:~ E si realina quindi tu no un gioco fan1a11ico c11povo'glmenlo delle forze dell'odio in foru ~7~:·:~u;td~ ~:::r:H~~~\::i~t~a c~~!z::~a di Cllfità. dall'autore. Le due conferenze tenute a Pechino aono Ma in111nlo,queslo moào affettuo10 del dir(' ANORt. MALRAUX: / Conqu&latori - Milano. Mondado,i. 1947. pp. 296, tav. IO, rii•• L. 700. Non ci semb,a che, d'acc0rdo su quasi tulio, Ji poSJa pc,ò sottosctioere /'ampi~ e accu,o/a prc/a:ione del lradullo,c la dove de/iniJce I Conqu:stato,i come Il libro •· a tutt'oggi li più denso di motilli e suagcJtioni /,d qunnli Malrau:c ne ab– bia &c1illi e prima e do~''. Non ci semb-,o, pcrchè La condizione umana sc1itlo cinque anni più tardi - appare più malwo e ricco sollo vari aspel/i, cd è cerlamcn/e nel suo compfclSO l'opero nar:atillo più ,aggiunta del mondo espres– sivo di And,é Malrau:c. I u/laiJia non si sap,ebbe lodare obbas/an:o lo prden– le tradu:ianc, non solo pc,chè cand'Olla con rmo scrupolo cd e/ftcacia. ma pcr– chè il ,o,r.aazo I Conquistato,i mc,ilaoa dallllc,o d 0 essere porto/o, seppure in ri– ltt:da, a conio/ID col nosfro pubbli.v,. I:.' con questo lib,o che il Ma/raux scopre la suo oena e la suo monie,a, che /o /o uno dei maggiori narralo1i llillcn/i. cd uso libro a ci:ca ocn(arwi ~1mai dal– l'edizione originale ,es/o una delle sue ope,c più sign1/icalillc. Con un·anda/u1a da reporl.1ge documenla,io o addi,i//ir.·a da appunti cronochiJtici ci baspa,la qua· si insensibilmente ne/ Oill1' in!,igo di p1Usioni u,r.one che giungono al pa,o,sf,.. smo, nel mc:zo di ur-o azione che si rillela a un tra/le} di ,itmo se,ia/o e tra– gico. I:. quando opriam() gli occh 1 , sia– mo .~ià presi. QueJ/o ci sem.liro che con– ti, /oue più che il notare dissidi e sqm'• libri come quello accertalo /,a un ,co/I. smo /olO~aftco /mo alla brulafilà e un cOusluo lirismo /ino al palclica .. Una la le /orza ses,cla dello scr!l/o,e (lo quale oosce in primo /IJO~o dalla schieltc.zz.a deUa sua porlccipoz.iOne e del suo in> pegno) si mani/es/J pc, la prima voi/a in lu!lo if lliJO.c ne I coaquistatori. Ed è, qui anche che oppa,e quello che ri· mane, con lutlc le cont,addizioni della wo psicologia, la magg'or figura di per– llinaggio che abbia disegnato A ndrd MDl,aux: il 1iuoluzfonrti10 Gcrin. FRANCOALFANO: lnconl,o - Roma. ,1 Il ge· nio latino ,1. 1947, pp. 112. Hacco/lo di prose che moslraM, in 11110 sc,illwo nerllDso. buone qualità di rap,:,:e.scnla:ionc /mchè limitano il p,0- prio ogge//o o uno boz.:.etl slico lleiisla. disegnando figure e si/uo:ioni 11ille del. Id tena d''Origine de/l'aulo,e r Poucrc dOnnc ", "Il bandito.e'"); ma che gra• vemenlc decadano quando, bai/endo lul t'a1t,a strada, si buf/nno olla con/cssic,– ne ideale. a un moro7ismo e dollrino,i• smo no~ifc qwmlo si l103/io. ma c.~e non sembra ,apCT booate lieta «;,rcs.sione. A llo,a lo p,asa si /o gonfta e con/uso, accade di fe1Jge1cparole in shmpafe/lo, ded:chc "n/ lrion 1 o del s&o,.n d: 1100 d'Onna che indollineta fa mia frisi zza .. , o addir,l u,a s n·h come i/ scg.J~n•c: " Se la llir.ù dei GcniJ g oliane è arie immatu,a, io non uo~li1' pe,de,e tempo ad aspelta,c la lin3ua e la /orma e ma– g(J';j llogllo guaire, disperdere, s/ro::ore, ma llog/10 esprimeie questa m:a fantasia wperala da una nuolla prova ad ogni su1' inizio, lasciando ogfi all1i un ouota da l)t'nsare cd un incompiuto, coJÌ come sono incompiuti, nel grande esempio dcf– l'universa, il pensiero, il /alto umano, il mondo". GEOHGES VERGNES: Mo,ts de /eu– nessc ·(Paris. Saginaire, 1947, pp. 162, "· 150). E' il p,imo romanzo d'un oulorc sio llanissimo (nolo nel '22) e che lo sc,isst du,anle la Jeporlazione in l..ermonia. Narto la liaJl 1 ca slo,io di due compagni, Roouf e Michel, del quali il primo mu0- 1c sollo un bomba,damenlo a l.olonia e il Jccondo viene fucilato a G,cno!,le dai tedeschi. L·ou.-urc se3ue manijcslamenlc l'csletica della tr;;nche de vie al punto dì determina,c il libto con un rUaglia di giornale rip,odoUo in dicl..é. À par– te questa e ullrc/ldli ingenuità, non moncanb al romunzo pagine ef/icocf pc, una uiva parlecipozlonc Jentimenlofe che l,auo modo di eJp,imei,i sen:o t1op. pa ,clorica. DON GIOVANNI ROSSI · Gesù, Auis,, Ediz. Pro Civitate Christiana. 1946, pa gine 195_ L'autore ha in/rso raccogliere b,ew: mente e con semplice ciposizione •· le /on/i della storicità e le piove. della di– vinild di Lcsù. L! subUmi llerifò del/a suo rivelazione, sii episodi i,iù Ml1enli della sua llilo in Polesi.no, dispo endoli secondo lo crOnologia, più sfcu,a e con quolclr~ commen!o ascetico Rocco Bucc1co: llaUa in /and'O al cuotr: tiiia:an /ìj~t. p~l4b':3L~ ~-Grafica Lu,c1A 01 CARLO-MATARRELL'.RENZO Go:.– e, e Do'l,\TO 8ocHICCIIIO: Pa"innc d, ~-t"'\, ef t:: 1 e19lf. 0 ;i~· sf aL. · ,J;~,enze. AL~EIY'I V1SAN1 e MARIO 1-'ELANOA: Mar• lirio d'ine1mi e I/ Jilenzio l'auuo/se • ~:i.- 1enze, u LA Vel.\ 11, 1947, pp. 71. L. 100. FENENNA BARTOLOMMEI: Qualcuf'o B'-.:J 0 (r~mtinz:o), Vcnez a, La Baulla, 1947. pa. gme 314, L. 160. dcdi.nte, runa all'avvenire dell'uomo •· vi• anche una • sciocchezza io (e rieo,do l'nri- 110 da un paleonlo!oao ", l"uhra ulle baii 11o•clico .- pscudè. léghein •l garanliKe un poNibi'i di un • credo umano comune io, 11011i!e ,e pur pietoso umo,i1mo, col quale f1. Nella prima l"A., dalla 1>roprin e1pcricnzt1 di ecntln il genere dalla heddo nm acuii! mcc• pnleonrolo110 e dalla conoeccnm del noalro canicn del ri,o di uno Sherwood Ander,on pouno. 1rae un'estrnpolozione •ull'ovvenire ad cst-mnio, o di Steinbcck !UO ePii:iono. E sa dc!ln 1pccie umano. Do.ll"intricnlo grovig'io pnrlc<ipere in piena simpatia nd un dramm.t1 delle evoluzioni particolnri, egli vede dcli- più in!imo, delietitnmenle nccennato, com(' nenui, nella 11orin.della vi111,111111 direzione qu"lfo che acmpre ingenero \"egoismo, (• i gen"rttl~ del divenire, unn super-orlogene1i, Locomani io) e In incompremione (aublta d11.l– chc ha prodollo una ccrebralinazionc acm- la rn11nzz1t, la qunle, 1in1e1izzando 1uno il ------------– pre più RCCl'nfuata deJli Cl!ICri _viventi. ac- paeecllo, do'or0.90mcnre si aggrappo 11 pn• ~icani (ai quali pur deve lo Khcma inventivo compag-nata ad una pro11re1111iva concenlrazio- ,alo clic, la vecchia e cara locomotiva. ■po· e basti nominAre • Winnesburg , Ohio•) co'. ne e libcrarione di t>pirilunlilà e d'inl'f'riori- dc1lata d11 più moderni , .crvizi 1, 1imbo- me dall'affit'lofl11ima ironie di un Holfmann. 1à, Que1111efft>rmazion(' pone l'uomo dinanzi le;gia) ~~: r=z~:,~i'i~p1:r~ 11 ::c~~:~:i11;:~:. P:' 11 qu~na:~;:"r:~d::z~m;;a c:1!:: 111 ~:: .. t;; dalla conoui110. delln libertà e delta 1ifl,:.uio• .-..r ciii il monrlo di Pudney è eosl lontano nt- clic, tra gli organi8mi viventi, 110ltrtntodalla g-rtituita ridnnciancrin di 11lcuni lltn"• BENJ-:DIITTO MARZULLO JOHN PUDNEY: h 8rea1hed down my e b11arinominrue • \Vinn ..1burg Ohio ,) co• Neck - Thc Bodley Head .. 1946, pag, 219.

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