Fiera Letteraria - Anno II - n. 9 - 27 febbraio 1947
FIERA LETTERARIA 7 DEI LIBRI sto libro .Lefler.afura 1942, saprà di non do– ~·ere. di ncn pok.r 11fiutar!o: e in più s, leggano le pagine su Luzi, sulla Marzini. si Serem e già su Clemente Rebora. Trascrivo qualche riga: 11 Ci hanno accusato di man• care di umanità e forse nessuno più di noi ha voluto sapere la frase sicura dell' ucmo. la parola che non muore; .. punlavamo su qualcosa di più degno. d'ete1tl0; ... foise affidavamo alla letteratura un compito supt.• rtore nlle sue forze: ... per me la leucratura è rimasta questa stessa p.:irte riconoscibile della verità: non soltanto un piacere, una diminuzione aggiustata dell'arte, ma una delle nostre pnme necerntà, un'altra figura dell'anima n. AB BIAMO ricevuto: DIAIU E MEIIWIUE T r I n e e e Virn fallo rii dire: dell'ultima p:uerra ve– ra; pcrrhè <1uc_l:i. più rcccme non è SIU!a uun guerra in rampo, è s,11.;i un tiro u di· struzione e un 111;1~~acro. E I) li d1 un;i voila ,•; h:1 fallo ri101nare, per contrn510, a quel conrlillo del 1915 18 che a suo tempo parve e puro a11d1e ogsi gra,,issimoi 1xrò non ~urovvisto di un suo 1imbro ,·:l\:il 1 ctc~ro di baltaf!lie arfìd ~e nl rorapeio indivicl11al1•: coi suoi im1>licili presuppos1i urn:ini attrn– vcr•o g·i orrori; ,·on le sue rcl:111,•e l<'~~i i;iungc a una conc'u.sionc che vol.cn1icd 50l•, santiss11n0 libro: la ricerca di una discolpa IO~t-ri\'iamo: (< Vui l.1 prosa C rohu•ta e nella co 1pa altrui, velala anche questa da noi! ln_ 1 uu~ rsp~ css.va •~nd_1~ quando la m~- una t~rribilc, grigia e m::ilinconic.a tristeua, tena e p;u unu!c. a11,.1p1u b:1ssa ►), Mn 1 l come il senso di una vita trrimed,abdmente r:1·onoscin~cnto delle lJll:1 ità di un libro è finita, perduta. Così i gesti del rcS:Stentc, spc~so nl_lHl:no alla ~vrtc, <1uando a base dc.Ilo sfollato. delross<rvatcre si fanno mcc• d,,110 ecrn;o'.e nor~ _s, .., 1mm? d1 1Ulto 11~ 1 canici, foh,i talvo 1ta, e nella solitudine sccp– uomo trn i;I,_ uomim. e non_ s_rnno 11r_1ma _d, pi-a d tcrnbile ammonimento della cc:;c enza, luno uomm, .ira sii uomini. <1 11 cll_ 1 clna: la desolata sfiducia negli uomini e nelle lo– mat1, con pO!>l1 le e chiose. :i h.~sare I valori I ri azJOni e prmcipalmcntc in s} sttss1. l:. d1 borsa d•!I mcrra10 llltcrnrio. veramente qucslo libro, il dccumento cii CESAUE Vico LODOYJCI que1lo ~he soffrì atlrnvcrso il fosc1smo. una generazione della nostra epoca; quella che G1ANCA1ll.O V1GOllELU A R TE Surrealismo JULIEN BENDA, /I fradimento dei chie· rici • Milano. Gentile · (t La Rasse2na d'Italia"· 1947. pp. 180. Non è cedo il caso di p1esenlare quest'opera famosa e discusn anche in Italia; dove, se rogioni politiche aveva• no impeditu una tempe.!llVa oerswne, chi non l'aveva lelta in francese o non ne aoeva almeno sentito pa,/ .rei 1'ut· tavia finiz.ialiva dc/le edizioni l.rt.nfr/e è lodevole e, sotto vari a.~pefti, ulite. (Juesta prima traduzione 1tal1cna, in}al• ti, appa,endo a cent'anni di distanza doli' originale. men/re riesce una dooc• rosa ,iparazione e mette alfa por/ala di lulli il libro dc/ Henda, oale a ti.:hia· mare alla memoria un tema e dei pro· bfcmi tipici della crisi Jra le due guerre mondiali. J ema grave quello esp,cut> dal titolo li t•.\d1menlo rl,.i ch1eric1: e wsì i problemi del moderno ·· perle• :.ionamcnl-0 " delle passioni politiche., della adozione del realismo integrale, del disptezzo per rcsfstenza disi~ler~.f· salo, ccc. che costituiscono l' ossc.lura del libro di Ju/ien He.nda. Ai quali. pn i! lettore odierno, se ne aggiunge un al– tro: qudlo di stabilire fino a che punrv la visione del Hcnda può di1Si tultora valida e come i! ventennio trascorrn la· abbia confermata e inf,,mala. Un bi/an, cio di tal genere è tenia&>da 1ruRusfo L>el Noce in una appendice troppo bre• oe e non troppo chiara, che ha per me· tro la 'c:'Jsiddetta anlropolcgia marx·le· ninisla. Chiunque però può C.Jser d'ac· corào con lui quando sollolinea un me• rito del Tradimento dei chierici rispel– to ai tanfi libri sulla crisi che lo hanDCJ seguilo, e cioè che, men/re in questi prevale un tipo d' inlcrprefazio~ sfori· co-politica tendente a ridurre i/ nuoOo al vecchio. in quello c"è invece lo sJor· zo di contrapporre e dare co,ì risali• al carattere di nouilà del nostro temp<,. l'ossiolllò aggiungere che non è qucsla --- nacque intorno al 1900, e che s1 tMscinò T •, l ] 9 3 7 41 appresso il pq_so di una responsàbilità troppo L g. 1er - facilmente affrontala a vent'anni (· della qua· le non seppe poi libernrsi, reagendo. E sclto Un volumetto della collana del cc l'esce dell'onori!, coi suoi sucrifid in bcl'en:i; Teniamo presente il pet'iodo di stesura con quel suo mi::urnrd da uomo u uomo in (93i·41~ d1 questo (i Diario Politico n. 1:,· cni rim:mc l'.!n<'ora un renso di el.rmcntarc ,1ppunto quc slo che ci pennette di affcm1- ~ius1:z :1: b rea-ola della bellu tela per "bi re la misura storica di considerazioni opo:i· ha il p·i1 bel filo. . I n.. n'<'mc;ite così libere e auolute così chiu- La guerra mercnn\ra. nrl1a Hm l'l'l'Ì!à qt1a- se in uno stretto margine di 0 di\agaz1onc •i 101n·e. ha 1olto al comba11cn1e l'onore del sentimentale e psicologica su temi poltlic1 ~nnrdorsi nec:_li orrl_1i ron l'avvcri:ario. 1·he I corn, S'>(lO ouesti <_:1-ie qui leggiamo. e .for::e la prnna ~"H!cn7:a dello lot!Q Je!!le: \ ' 1cm, affrontati $Cno quelli della diua.. Rip_en~and_o ~ quei temp, che !'<'mhr:no roc:1 tura, dello. siate:, di po.lenza, del .liber~lismo lon an,. r1 5· arrorre rl,e i:arehbe ,!alo nl. - la logica mfless1b1le della tuarnna la lora inco111"e1>ihi 1 e l'n!~io~i•o pn1 1 ro"O ." (lnl- psicologia del rivo 1 uzionario e del pol1tic~ 1n m~re- emf'rso da .quei:t uh11na gu~~r& ~1• ~l~C• genere - e su questi il discorso torna di chine: rhe pc.r 11 povero non re. i;rni:l• 7 •~· continuo, con una insistenza esasperata., con Tremendo_ aiòStoma. che ha ranccl ato ld~ 1 1.o un'attenzione esclusiva oini vol:.a ctr..:anCo d?ll~ co!c1e,nze meno. robuste e ha emplln di iafftonlarli da un nuovo punto di visla. d•. del 111. ~ una ferocia tutta nuova qucdo di definirli in una loro sfumatura, con un :~~~~: 0 ~:it: 1 ;>n~:~:s~i::~;~~ ~~\e:;! 1 :re~~:: l~voro di bulino: da analista o da roman- defini.o di iivvenimenti foturi. Macbeih zie{:· realtà quello che interessa a ·1 ì'ghl'r slcep 5 no mere. ' è l"aff<rrarc una specie di essenza d! que• ha~::ci~u~: ::;e~~ 3: ~ 01 (~-r~~:t:~ !1~rft~ii:u~t~ ,ti prodotti storici che sono il liberalismo. cu. si sah-n il solo ,•nlore del numero (" la dittatura, il nazionalsmo, 1 0 slatO di po• del numerario. non è uscilo nè l)Otrà pro• ~:::· u~:a bi:: 1 :za orf~~tvt:~::a tr~cr 1 /e::~~ ~~j~mJt: 0 ::~!~: 1 ~::.tt~fi~i:a~ 1~~ 1 t 8 e~~~ plicazioni de'lc sempre nuove e impHviste ~uatarnentç superiore a, numero degli uomi. congiunture politiche. Un.a essenza che sia ~i ~:s:18:1::r~~o è J:n:te:::~ pir:~!~e co::rro~ dim:n ·~~c;ri!er~7c:rve~~as~lu\: ~ez:o q~;~ ta, assurdamente, la piel3. Perci~ inquietudine che dà una visione to~a'.men• forse, di un libro come «Trincee» di te storicistica della vita. · t:ario Salsa, esce nel 1945 Ja nona edizione. Ed in questa situazione sarebbe nno d1- YcrchC un libro de'l'ahra guerra, gucrn:i scutcre e correggere gli errori di imposta• vcrn , u,ta da un f''"1,nbatten1e dt i>rim 3 li- zionc derivanti dall'appliC.'.lzione di un la'e ,.n.-a~ , 1 ,.13 con apparrn:e dislnl'co ma sei, metodo alle questioni della storia e della 1i1a con pie1oso 11impa1ia per l'uomo tor- politica. men·ato, so<"rificnto, 1ribola10. Ancora una volta non c'è che una Vl.!t. Libro prima pro b:10 poi autorizzalo .mb- per discutere l'astoricità di u:1a determina.la . condic'one, che risolve in una non dichia- visione politica: ed è il dimostrare la sto– rata ma profondo pie.à il suo vigoro~o ve• ricità di que'la a1'.oricità. il suo completo rismo, e riscallo così il Hro lono documen• ma.nifestarsi come necess.ario prodotto di un tario su nn p:ono r;:, un;ver':'la·e. tlato periodo nel Quale propuo quella aslo· E' il Ljbro di Giobbe del Fan1e ita'iano. ricità era il miglior modo per partecipar~ Il suo meriio e sJieciahnent~ ,,uello di ~- .Il~ storia <d avervi un peso. ~re nalo da una schiena 11ar1ecipozione e Il discorso che vale per Til~er è lo comprensione di un particolare momenio stes50 che ripclutamente si è fallo per ol· de! de~lino di uomini arcomuna1i dalla 60r tri diari <> memorie dol periodo f.a,e.cista le in una stessa calami1à; è di descrivere In un clima in certo senso a:;torico come •~nza pretese e forse propr· o per <1ues10 C quc 1 1o della dittatura, allorchè l'indiv1duu con vi\la efficacia, la condizione del. noslro è tom1to dalla necessilà. delle cose a ri• fante tribolato da me1odi di guerra che gli '1Unciare ad cSM"I roggetto d1 stcria e a ri· imponevano un eroh=mo i(levi1abi'c; e dc• manernc scltanto oggello, quando la politi· flcr1verl'elo col suo anirr.o e col suo pensie, ca cessa di essere azione e partecipazione ro a nudo. come per una scullura id-tait-: e Jivienc semplicemente imposizicnc, in un ,icchè 1u:ii noi chP. lo abbiamo rono::crn10. clima del genere l'unica dife$<1 da quel lo rit'onosciamo ron la s1esso profonda pie• mondo ostile ed estraneo resta l'idea'izzaz10• tà con cui lo seguimm 0 in quei giorni, ne di un mondo opposto, crislD.llizzato comr. nella ~ua enorntc. i:orprcn<irnte. m:raro o<a modello, al riparo di ogni contamina1.ione pazienza; senza rassegnazione, pazienza olio st('nca. stato puro. li .no,;tro fante col suo umo• Di qui, come si diceva. la tipizzazione rmno 1u1vo la amaro e macabro, con le sue cosi evidente in questo libr1,, di Tilgher, d,.!ìperale paure, coi rnoi d .spc:rat1 orga::mi, di un mondo della libertà e dt un mondo 4'011 la ~ua disperata eapuci.à Ji atli rii CO· della dittatura, e ).a sua preferenza a C( r raggi-, indivtduale ignari e favolosi; con care i perchè di delcrminati atteggiamenti le, iìU'! dispe.1a,e ansie di fronte alla v,la nella psicologia delle masse ~ de; <liugenh, rido11.1 alia con~islenza di un 11o <li reie, la tendenza in geoere a riportare temi par· di froo,e alla compatta pesante ,e aUuf'j. ticolari sempre a discorsi generali e a tt.mi nanle ,ft:ra d'acciaio della mor,e. li nos1ro universali. fon,e I be non si potrà mai convincere del Ed è vero anche d'altronde che una as• faho cJ e a lui si clneda cosi, lullo ad un serzione tanto categorica e a de i,itiva u co• trailo, a lui che non ha ma, avulo nulla. me la fascisla. si polcva combattere solo Con Ja vi1n; e che uccella <1ueiJ.o 'ls~unJo J,e. una a.ssr.rzione altrettanto ca!egorica e deh Elino 1rai=cina.o, oscuramente, d., una fon:a nitiva.. E. l'<~emcnlarità della ,.on rapposiz10- arcana rlw glj si nwnileHa, nrngari, a,tra- ne aiuta alla !cita Per cui anche 1'1dea'iz· \'Crso lu ~eneibilità del suo comandante di za.zione e la ccnsi~,r.izione s n"im,..nt,1e del r.c11ano: u1·a forza osrura che i•oi, imLol• liberaliSfflo e dell"individualismo divengono ti.i di nwtvfore, ehiam amO Stvria, e lo strumenti politici del tempo, t<·slimonia ze di gridiamo f,•rtr per non &1:111ire i tremendi 1111 aritif;is-ismo militante, Si pu?:i obbiettllre f"Olpi aUa poria Ma per lui, f:..ntc, la sto• che nel libro manca la coscienu d, questo ria è lutta in ,,ucJla sp:clata neccs·ità di limite politico della riflrssione, di questa @l.tr ,i aggrapp 3 :n a sassi insagu na t i, hcr• utilità storica in cui si inquaòa. Ma prc– ~glio souo l'immi'lenza dell"atlimv ~empre tendert: che~ un uomQ si" a un tcm,o attore 1ac:/~:v~\ :ve~i ri1 1 ~~~;,i 0 ~~;esti:e:,ri:,~~ 1~ 0 s:~: di un mondo e storico di esso sarebbe trop– eano. che mal si dcfinir"'hi,e destino, e rhc po. è irH1uie1Udine e i.an1i1à. fii averlo ri,,r.lato ed ei=pre~so, S( n::ihilmen'c. rnn J'nrin ,,: a,1. no1are una serie di avvr.nimenti quotidiani, ha il mcrilo c1ue~10 libro srr·110 ron J'a110- F.NZO F ORCELL,\ Adriano Tilgher: 11 Diario Politico II ll9Ji'· 1941), Ed. Atlantica. l{oma, 1946. 0·10 candore di un uomo di c:irnè e di R Fanvue d1e. fuori dJ og,ni cap1i0Fitù e pre• _ osso e JYrl!ZLO m .. <!i 1 az·on-t i:en'e nella ~ua r:une 'r feri•e r,. U del rom1r;no e ,•emJ il 'SUO sangue nttra- Abbiamo letto troppi diari di questi tcm· ,:er"o le feri1e di lpi. pi per rimanere .l prima vista colpiti dal· Prosa lineare che ignora, non solo le for- la materia trattata da ques'o libro: i\b· ~:~~~Li:'.~~:_;~,~: ~Eit~~i :~,: F:~ ~ ~ii;.:: ·~~am,:~d:\;,~;~;'.'~:t;t~~;~ig~rn~~;~~~~l:a p~:.~: sia confessione quctidiana di un UC"momaln- j! ~';l l~~~~;,crj/est~·l~~i~:'\i~~·~:i :~rt~~:/ to ne! fisico e .incora di più trava~lialo nel· ,,. Eliche di un Cide. la suprema ar nonia tli lo spirito, dall"insolubile. angoscia di un;1 vlla ~:: r~:~é;:~ ,~:"le tl;il'~~::c:r!~n:a~~~~o 11 t ~~:'~{d:. fe 1 !i10~~~ q::~~:r i p::~~i ~:in~,ia~~ -essere arr:vata 3 J>Orre J'accemo , 0 una an· a dover css-'1e resi, quando la fine most!a le J • · d I dita unahiute. come si .salverà la co~cienz~ !Ì~f~~avfr~ed~ jt~~;~ 1 :,t: 1 0 ,~~~;ts 1~~ g~i~~::: d.a 1 le tormentose accuse morali che ranno di cioè. senza parere e• senza o•.t>nla~ione a ogni passato pensiero e di ogni µe~to di OJ: un fono di comunione •olo p•.rfhè, l'uuiore •1. un tr-nla!ivo di disc-,lpa, di dive s1one rli guardando in•orno n sè, I.a v~duto JH:r fronte al lantasma d1 Ila respons:-hil1ti\? Il v r•tl di umana ~o'idnriei3. popolo italiano era marcio, è il grido di lut· E11ore J:inni (f'oc è 1-uo, ,umc mi dicono, to il libro: e quando lo scriven·e· pas'la per il nome che si na~rond,. sono lo wcudo- le desolate strade di Milano c'andestma. nimo a piè di un artico!,,. apparso rn 1, La non può ritenersi dall'rscl-.mare dm1nzi a~ I iber1i•11 di Milano 21 genna·o 1916\ fu un giov;,ne amico. combattente .co~e lu! df'i primi a r:(·ono.-rerc e, fa ,mwu·tà di ndle !il.e della resist~nJ...a: .Questi ~1ov.a.~1 Qll""'a 11arrazione rhe si flllÒ rlirf' uno dei hanno vissut? troppo d f~scumo, ~ss1 _ftf!, 1• ck~(ici de!Ja prima .cuerra m1Jn1lialc 11 E ranno con I essere domani gli apo·o •e.ti d 1 ril.-..,,,ll'lo l'he ;n molti dei rhri ,t; vuCrra I Vluss,..li.,j di qu I tempo. al;1e10. 1n cm lui· • 1•,,~fentata ripu,:?nanzJ per la lel!era'nr:'I, to andava li.c10 al suono d1. fanfare ... rivelava la preoecupniono leueroria », Questa secondo me, la chiave dcli mteres• Gino Bianco qucst·angolo visuale prende corpo k1 ma'in• d'Oro 11 (Milano, 1946) Marco Valsecchi de• coni.a e la tmtezza. la ricerca disperata di dica a un u Breve catalogo surrealista 11, e un Dio che non vuol venire. e pulino quel·\ ventun tavole corredano il testo dc\ critico, la frase tra l'ironica e la cinica, lanciala al con riproduzioni da Picasso ,a Mrisson, ria partigiano che l'ha fennato sulle mcntagne, Picabia a Hugo, da Duchamp a Kandmsky: con cui ha discusso, e che ha i~ solo d1lello tutta l'avventura surrealisla - dai precursori di portare sul oapo un copricapo pelcso co:t I ai dadaisti, dai parano;co-critici all'aulcma· una testa d'or50. "Senti - gli }o - lu .te,' tismo psichico - vi è offerta nei risuhali ptù cerio un bravo ragazzo. ma quel luo cappello ,i:!nificativi cd estremi, a proporcene 1 "enm non mi piac!.! ''. - siasmo e lo stacco, l'acme e la rovina. Finito è e\·idcntemente in quest ·uomo oini Certo li . •ai.dv Cézanne. nel de~1d :r:o di sentimenlo d'ardore e di entusiasmo: ~o con- Mgli•!·:: il itali!' nella !Ua concreleL-:a. ueO fet:sa egli stesso, non riesce più ad a\'ere il i suoi cubi, i suoi cilindri e le sue sl~·e, r.on senso della cronaca. Si sente fuori della vi· Klspettava di prestare tante pezze d'appt"~– ta. chiuso nelle sue macerazioni e nei suoi gio al cubismo, e comunque Picasso e l31a· dolori, nelle sue leuure angosciose; disfatto que partirono dalla ~inea del suo lta~uardo, senza sap<re d'esserlo. veloci staff elle; ma nei precursori della cor– Ed è proprio in questo senso che il libro rente surrealista la pittura è ancora innocen· ci ha inleressati: proprio perchè lucri <11 za, ,e ritorno -alle origini del creato e alla ogni vog 1ia letteraria, ci ha subito impegnafi prima alba sul mondo n, colorata v.ioia come lo scoprire !a natura di quella s ria d1 di favola (Chagall~. 0 legame dell'anima ad rorriso cinico che l'accompagnava sin dalle ;,ntichi m=ti, cuore e mente rivolti alle se· prime pagine, di quel giudicare continuamcn- A.uzioni d"una cultura, - e .lllofa una sfinge te mediocri i suoi .amici e coetanei, di quel e un simulacro potranno anch" avete la fi. non credere mai alla possibilità di una ve- gura del manichino (De Chirico). · ra rinascita, di quella avvilita maniera Poi le parole di Péret (Surrealisme, c'esl le, concepire la vita come appesa al gancio émondc, la vie) suonano come una eco non di un uomo particolare. di sè 1te!sO, facendo spenta dell'esortazione di Rimbaud a cam· inyolontmiamente scadere ogni p.-oblema a I bi.are la vita, e anzi ciascuno le avverte tra• privato dolore. E quando la morte lo .afferra sportate sul pia.no e sul tono dclr entusi;,smo, nella malattia avveri.a.mo come il chiudersi brillare in una luce d"ascesi. E' il 1924, e delle esperienze di tutta una generazione. ancora, in fondo a.Ila slrnda su cui l'avven· E. D. C. t l'ultima ,agione p~r cui la lefn.tra del· l'opera riesce anche oggi stimolante, no• nostan(e le riu,ve che può suscitare. E quanto è accaduto non può certo ser· Vire ad attenuate i "l'ronostic1" coi qud· li il JJenda chiudeva il mo lavoro. ANDREA DAMIANO, Ro,,o e g,ipio. tura surrealista muove i suoi passi. risplende !"antica ìllusione dell-a libertà dell'µomo, <' questa prima è I unica posizione valida del ALCESTE TRIONFI:· Accidenti ai ca· movimento, quella su cui bisognava insistere pc:.zatori • V ila segreta di ·1 ilo Uvio Muggiani· editore Milano • 1946, pp. IC,'4, L. 250. SA G G I con coraggio e con lena, senza pcntimen!J Cioncheffini · Roma, O.E.T., 1947, pa· e, sfiducie. Ma poi da Cjuella si devia, come gi1.1t: 194 con ili .•. L. 150. se il cuore non rrg1e"e e !"immagine com- Alce.sie Trionfi, che i lettori del Tra• pìt-a. all'orizzonte fosse una fata r,tor'lafl.a, u~a vaso conoscono come Accio d' Empoli, conquista continuamenle tentata e delusa; al- rico,ddlc in una breve inl1oduz1one le BO tri cammini solkcita.no ,particolari impegni e circostanze in cui quel giornale Ju fon, interessi, cd è fora del fallimento, il segno dato Ml'ra "la vita lencna di 'filo Li· della sconfitta. vio éianchcllini, ricostruita pazient,men• L'ultimo A lettura finita di ogni nuovo libro di ~ari o Bo ci si domanda se r interesse mag· g1ore va ai nomi sui qua.li egli esercita il suo esame o se va. piuttosto e soltanto al suo nome: infatti dal lcntario Ri •ière (:935J, al Sainle•Heuve (193&', dal /uan H.amòn (19411, .al Mrlla,mè (19451. s no a qucs!i recentissimi Nuovi Studi (Vallecchi, Firen· ze 194bJ, C6!1 non ha fatto altro che di• chiarare una· sua storia spirituale: monoto na per i più, ma inesorabile per chi sa cono scere alcune leggi del ccmportamcnto cri stiano. E non sarò io ia conte~tar li faulen· ticit~ e la lcgittimi'!à di" questa -sua storia (storia di un·anima che elude spes!O la con• dition c_harnt•lledc l' esp,it, al punto che la came non potrà un giorno o .r altro non ri• catl.argli lo spirito se già lo spirilo nori glie l'ha eslenu-11.ai ' ma vorrei dcmanda.:mi sino a che punto è giusto che Carlo Ho tras-fe• risca e trascnva i silenzi del suo spirito nei rumc•ri diversi di tanti spiriti a lui lontani, estranei. Si risponderà che anche il. mestiere del critico ha le sue es14Jenze, e l'autore d' questa prima serie di Nuooi St:.idi le a~em– pic ccn un rigore che non esdude la var(clà; e incurios:sce persino constalare che Carlo Bo s..,ppia distrihuire la s1:1i::ibili1àsu autori Se ne salva Dadà per certi aspetti (per la te su documenti ufficiali e ·non u//ìd·li"; !li.a IIT'il:enza mo,.ale soprat11ttc,', ma co ct;i tenta una • 'inlerprelazione più pro/onda che se<?uono (già. Salvador Dali e pi~ Mi,o, del pensiero e quindi del lingudgg{o Max Ernsl e Mas50n) non pos50no più offi- cianchelliniano"; e finalmente accenna darci che la testimonianza. d'un'invcnione cui tti ccmlinualori che /anno tuttora viva la si tenterà di prestare la maschera di un gio- figura del ,, f,[0$0/o peripatetico" nato co. Con essi, dice Valsecchi, c1 le forze oscu• nel lontano 1821 m un paese delle Mar• re delruomo sono 1catcnate, liberato 11 suo I che S, tratta d, un volumetto .1r.rifto venlo sotterraneo e alla supe,i;c e p:all~g1·a.r 10 con mollo brio, ricco di notizie e di il· t relitti d1 una nostra possibile follia, la lusltazioru curiose e che costiluiJce una " lum1ère nep:unienne ·· delle cavità del no- inlcressonte [dtu,a. ~tro subccsc1<T"1te,dove non è vero che regna l'assenza di conlradd1Z1('0I \'1mmob1! tà emo· GHERARDO MARONE: Ensayo iobre tiva, l'intemporalità delle 'ccse che dovranno cl pen~amienfo de Benedetto C,oce · Bue· ancora ess·re. m" si 11ov;,no le r;-dici rlei 'l'O- nos Anes, 1946, pp. 13), pesos 3. slri peccati, le congestioni erotiche, il vuoto SaRgto sintetico. a u.•o degli studenti della ragione, infine la nostra nalura bel· e studiosi argentini, suffopera di Henc- luina u. . . detto C10ce col ftne dichiaralo di il!u- Si è cercata la libertà dell'uomo. e lo 11 è slrare "i punti fondamentali del st.o si- vieppiù iniprigionato al fondo della propria sterna di /1losof,a dclfo spirito in rdp· ccscienza: di questa si voleva il riscatto, e porlo sopratutto ai problemi dcli' esteti le è stata legata una pietra nl collo per rt:n· ca, de(la storia e delfa critica feltero- derne più f~cile e sollecito il naufragio in ria''. L'operefla, dooula al nostro Ghe~ un oceano già tanto sommosso. rttrdo Marone che ocr.upa la c~ttcdra di DINO MENICHINI 5.000.000 di Americani ederiscono ei BOOK CLUBS I.A CEi)'IALf: INIZIATIVA E' STATA 1-'J. NAI.MENTE REAI.IZZA1-A IN ITALIA VAGLI letteratura italiana all'Università di lJue– no.1 A ire.!, appare chiara, mJo,mala c. diligente; è corredata d,, una nota bi· bliogra/icct e arricchita da un'appendice sul tema '' t:sklica e mefodo critico in Italia da Giambattista Vico a Hcned,d· lo C,oce". GIUSEPPE NUVOLA, Sono ,toto IMI . Palermo, T;p. Belletti, 1946. pp. 65, li– re 100. di varia educaziont" .. come è qui, da Lisi a Vittcrini, da Lal\dolh a G:irrone, dalla Manzini a Delfini, da Palazzeschi a Sin1s• g.illi. da C. E. Cadda a Soffici, ecc. ma alla fine viene vo&lia di chiederci lronca· mente se è buona misura e cioè se è bel risultalo di critico, che egli scttoponga alla propria aggreaività metafi_sica _un elenco d1 autori così diversi, chi più eh, meno, _daUa sua speciale famiglia spirituale. Non c è un rapporto. inKlmma. tra lui, ad esempio, e u.n Diario di un internalo militare in Ger– mania. Non mancano pagine efficaci, notazioni sob,ie e acute; ma non m:m· ca fleppurc, specie nel finale, una cerla retorica. Palazzcsd,;, un Landolfi, un SoT.c;,_un S, AMICI DE l l I B R O nis•alli; quando !o sono. son:> valcr1 e !Il MIRTO LAURI: PruncUa · New York, ter:ssi cppcsti. E magari è vero .che eilr ~ 0 ~;~;:~;;entì godono delle seguenti ego- Cocce Prcss, 1945, pp. 163, dollari I.SO. amvi a registrare tali e 1,nte diffe,enze; H.omanio. edito in italiano a New ma è anche vero che eili la di tulto per /.J . segnelezione mensile preluile di un Yorlt, nel quale la semplice e f,agica trascinare ai suoi dati di :,iogr.::lia intima e libro di successo sce//o /re quel/i re. vicenda d'una famiglia italiana J,a fa di ccrris.,ondenza lettert. ·ia quei n::>mi spcs· cenlemente pubbliceli in I/elio I prima gue,ra· mondiale e il '34 serve al• so ant1qonisti di tutto il suo mondo segre 11.J. consegne e domicilio e prezzo di CO• l'autore di prelcslo narrativo per espor• lo e solitario. perline, (,eneo di porlo, del libro del re le !UC idee .1ulfa "vero democrc:.ia" Con che risultato? Ccn un risultato non Mese richie,lo dall'ebbona/01 che dovrebbe assicurare la pace ,rl poche volte equ 1v 11 co :· come se calcau:: la 11/.). garanzie di ricevere ; \lo/umi nelle, mondo. mano ... , nonostant, la sua consumata legge ..,ei/a • e/ prezzo Je//'edizione in IL PIGNA reua di leltore l di critico. . . commarcio 1 in apposita tiretu,e; Carlo Bo è un cnt1co che più di Ull"I COSTANTINO RUGCERI: Ombre di volta va .al di là dei suoi autori in .oigetto IV.)· in..,ioassolutamente gratuito, per ogni Mncmosinc • Edizio1 i della Tartaruga • mentre, acuto com è, egli dovrt:bbc sapere ::s:o!u~:e:t:q~~r't:ibb!in:,: 1 libro del Re~qi 0 Emilia. 1941, paQg. 38 s. p. che in un discorso c1itico qua!che volta l'an CARLO Di:: FRANCHJS: Orme sullo d d' là equival starsene di qua - a V.J • ser..,izio gratuito di informezioni • I M r· 1946 d:r:no I d;ll'auto,~ ee a a danno del critico consulenze librerie. ;~~:eJ2,. L. iorco . ncnzt;, ' pa• ~tt~l.~~edf' ~re~~~vi a~t~r1/à ~ndo\: rf;~a~~~/ SYRA SALVE.STRINI: Mondomio Cado Bo las-cia i suoi segni, e non fo!se l'adesione agli Amici del libro è /iba,a • u Clct I) • Roma, 5 • d., pagg. 83 , L. lOO. altro es·sle 5(..-mpree rea 1 menle il •eVi torini gnJ/uile e si eflellue con recquislo di un GIUSEPPE BENE.DETTO: Sentie,i sali· secondo 130u, il u C. E. Gadda secondo libro del mese. fari • Reggio Calaboa, s. d., pagg. 16: [3o 11• E non è dello che la luce perento-, L. 25. ria che e]li sa far niombare su ques:o O ;;in:~•~:~~oc~;,i 1~:e:esn::;~e::• 9 ,:~u~~~m:~: MANFREDI Dç-L C'ON'.'0: Prigionia · quell'autore non si:i già di per s-è un ISlru· I la un libro del Mese. O.P.T.A. • Vicem:a, 1946, pagg. 61, mento cnt 1 co: infatti. setto a quella dluce, i8 I L. 100. quel~"! temperatura.., molti autori pc: ono a VITTORIO DEL C/\IZO: /1 ciel() dei propria consiitenza - ed è .allora c~e. ~o 1 . tenta di salvarli con una falsa, 0 fitttzia. Riehieil,m H"Sfl imi••!!"" deua!tia,o pr•• ragni · Cavalloni · Mii-ano, pagg. 192, 1• pietà. Ma quando siarro a questo punto, Ho JJrn"'""~ • •t:h1t1fo di 011 .. w... "!li "'A,aicl re 160. ricade su se strsso; e a noi nen res'.a che Jol L,bro, •• v1. l'umpao M•&<10. l • llol;tl•· LINA LANZARONE. AURE.LI : Car.lo ,1crrttarlo, 0 rifiutarlo. I I sulla palude • Ces..:hina · Milano, pagi• Chi leggerà il saggio in1roduttiv_2 a que· '---------------= ne 348, L. 250.
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