L LA MISERIA FIERA LETTEKAIOA ben~ _in mc111e la d_il)p~,:,izione di alcuni I la polizia, toi ~ljUa~sò dalle mani, fece accor- T sen•iz1: dulia parte d1 via Cavour due era- rcre genie dwer~a, la quale i,,lavoùa stra- I no le uscite, <1ucl]a che menava €olla 1ù1z• 11tuuen1e prese le eue parli, eicrhè fu )ibe- j zn dei Cinquecento ri1:>elo e l'riltrn dinan- ra di gettarsi a terra e piangere sconsolata3 EATRO zi ai portici: ma que5te usC:te serravano mente per più ore, trad·rn. Non potrei. pa.s· Sinmo a teatro, Comincia lo spcltacolo. di MARCELLO GALLJAN nel centro In \'Ccc.hia stazione delle par1en-1 sare più attraverso questa 6J>ecie di cortile A sipar1o calato, viene alla ribalte un otto.. zc, adesso esplosa quasi tanto da ricevere s1>a.lancato, senz.a ripensare nlla mia Gio- re vNt'ito comunemente. Questo dice agli speltatori: • Buona sen, siinore e s1anor1. VI lo ag_ilarono 111 htlll I versi; con squassa- D1 ~Ud. e di ~à ~i ved~no b,ianc.hi_cdi~ci se~ a d_onuire, J)er la bontà di un amico Siamo i vostri servi. Se vi piace una sedia menti rotatori O sussultori lo stordirono. affmmcall, segni d1 rot1ue a.nt1che, 1l ch10• 11110scrittore, su una branda ad un palmo passerà volando per la scena; 0 qua'ndo 11 (Cmu.inuazione vedi numeri preoede,1ti) I rntuuarono cli a1u1re le b,acc,a al c•elo, iJ ci_eio intero. vmmn che di notte, ancor ogg;, <1uanclo rie· - · Si \ i_.,:.~ CO:.Ì _ parecchi _mesi, un gi_orno a Gli lev,1rono dalle lasche mezzo J)acchetto sco dei gior_nali, i _gabinetti g~st'ti dalla d_11te.~ru, si aKita improvv:s.n, sbra.ita, cal: casa e gli altri a.Ila staz.ione, buttali come di Kamel, due ccrmi amei ,cani due tre I bra,•a massaia Cnrolurn, conosc uta ancora crn, ritorna ancora. come allora, ragazza d1 conte starà per ucdidere l'adultero e qualpovencci, lesinando •uJ denaco,_ facendo lai gomme, una carnmeUa, presero ~oi le due ,011,0 la quaHfica •1>edole _di cccacaturn,n. piazza cd uda sempce_, « Aiuto, '.duto, so- cuno d, vo, g-,;de.à, ,c;oo/;, dco;duo che ;1 il~ola _e la E~rtlbanda dalJe. rotaie a p1au.a vnl'g_ie, se ne caricarono e, con l'amico nel . ~cl _mezzo d1 qu~to SJ>HlZ7,o orre.ndo, la uo Kamel, 6000 Ralcigh, coragg10, fuma- conte aciooli, il conte' scivolerà, se ne andrà V1Jlor10 e viceversa, mangiando ~ pezzo me 7.zD, si avviarOJ\O verso J'Erretio. Lo nua G10vanna un g orno ru sconqua8sata da le», e togl,ie dul peno, coperto dn un len• n gambe all'alia. Corawg'io, dunqu.e, sia-nodi pane con und fotta di 6alame, un man· vidi giungere io 6tesso, l'vido in viso, che cima a fondo, frugatn, l"ibaltata su Se stes· zuolo ramntendnto. qu11I cosa che ,o.on ha ri. Su il sipario•· Il sipario si alza e acoJarino, q~a1cbe ?_co s_ecco! u~ fico _d'Lndin! SJ)Uta,•u a rovescio daUe labbra certa bile Ml. con la scusa. delL'l mercanzia segrela: più: si sveglia, 1>i:1nge a ricordo per coni.O pre alcuni siparietti d'isposh in modo che. non. Sl. viveva_ p1u,. ma et. 61 ~asemava_ d1 gialfastra. le fu prome~s~ iJ <e cnl~busc », ovvero . la suo e canla con le dila ~nlla bocca: <;. La ciascuno lascierà intravvedere, a mano a rotaia in rotaia, d1 b.'lncluna 111 bancluna, Pina si ratteneva a stenia: « stasera non galera, ma lei nnperterr1ta, audace, conun• mia sinfonfa sei I mano che l'attore parlando li solleva, lrAJU-. di fona.le in fanale, di notte in nolte, e si iuangia più». lo pensavo: « Chico non t·iò ad urlare e-011tanto fiato in gola che, tu.». menti di &,eene: quattro gambe per ese.m# Chico aveva preso :1 letto un div.ano di mangia più ormai». Sedemmo 6u una I>llll· ridolla in mise.rin dnlle mani rapaci di cer- (Co1llit111a) pio _ 0 una mano con un valK> eh fiorii, pr.ma classe rirnasto abb:111don::ito e lo sor· china Jlei pressi del vagone del tenente vegliavano a 1umo le eorcUe, 1>a:llide di che foceva toletta servito dai suoi. Il va- un uomo seduto: o tre. donne ferme in 11n. paura, sempre al finestrino in allarme, fra gonc stava nella parte di ,•ia Re Boris di gesto; e coeì cli seguito fino all'inhnito. luci vaghe, battito di 6carpe sulle banchi- Bulgaria, quasi attaccato aUa parete liscia Q UATTR o p o E s I E « Vedete, c'è proprio da Keg:liere. Questo ne, colpi di arma da fooco, vociare for- e nuda dei ser\'izi Quando 6i ni>riva lo è un peno di Giulio MastA1. Giulio Mastai sennato, alt~ grida, qualche urlo sciagura• s1>0rtcllo &i vedeva una cha:se-loogue, no odia. Anselmo. Odio coltivato per anni • lo e poi ancora una tri6tissima pace not- baraccamento di cose diverse molte botti, misterioso nei suoi mot) per i Fam\gl.iari e turna sino all'albu. Ma da tanta rovina, glie di birra; poi il tenenle ;ppariva, s1m• di" LEONARDO SINISGALLI i conoecenl\ dell'uno e dell'altro. La verità non si r:u.sciva a tornare indietro, a fre• tava al di fuori saliva, ac<1ua e dentifri- è che Giulio odia Anselmo avendolo vi.. o nare l'attimo, a dire addio per sempre a cio, guatava aU'intorno, d1iude"·• nuova• l!'eguire. pe::- etra.da una donnn. Seguiva una quella sorta di malavita legale. Non c'era mente. Fece questo giuooo, di bocca e ma· donna formosa incontrata per CO.SO pochi altro da fare, non c'era altro da pensare; hi, 6eUe otto volte. Noi stavamo tut· minuti pr'1ma. Forse si sp06CJ'<nmoocnsava non si poteva che muoverci. in quel senso, ti uniti 6ulla panchina, in sileqzio, men• Giulio e are quel seno - pensava - foae dalle pareli della giornalaia agli 6cant'.nati tre più lontano s'aci:apigliavano Garibal.di, Arcangelo ardente fabbro minimamente più piccolo egli non l"avrebdelle Vinùiali, dalle mura di vi.a Man,ala il postino e Ja ganga e s'arrovellavano frà tutta la notte ha piovuto be seguit.a. Lo irritava che Anselmo • 1 uagli edifici nuovi monumen1a.li e 60Htlri di loro stessi perchè il tenente aveva requi- lane con garbo co!oro che incontrava. An.. via Il.e Boris d~ Bulgaria; dal punto dove sito loro due pa'a di scar1>0 col gambaJet· pioggia rossa al .luo fianco sclmo ~1 toalieva il cappello e proeeguiva: fiO&tava spesso il carretto di gelati e riel 10, tre divi.se, dieci stecche di sigarette, in cima alla colJina dietro quel •eno; nes&uno dei pn.-anti -.. caffelJaue, nell'entrata pcincipaJe, tì:no_ al· quattro maglie e sette co 1:.erte, « Noi le dove tu giaci con la tromba al labbro. spettava ciò. Ah, come evre~ voluto pol'ultimo avvilups>o di rotaie perdute, pri- abbiumo pagate di a;iò; ma lui faccia co- ter cfiminuire di un poco quel seno all'inma che si delineassero all'orizwnte due o 11\e sempre ha fatto con noi, e chi si è saputa dei due: forse aarebbero KOmpa.P& :re o a q~:'.:o d~::~h~o~ss:;;:'\i!in:Ùi::ra~i vi: 1;1:~et~: 1 : »; 1 oi! » Il. ~~ditj~ e~ A::i::· :: <;::rva- u: quella terra &apra elevata a burrasca fissa. Poco dopo lo ,-portello ru riai>erto """r donna, ITl.ll quel eeno, che ha un col«e E, neJle sos·te eterne, i racconti, le favo• ·utero; daL vagone discesero Giordan:~e Sotto le verdi chimere, sotto l'ali e un sapore, è carne: che piace a Aneelmo le vere, le•notiz.ie 6u queito e 6u quell'al· Pasqualino con ~ulJe spalle due sacchi pè• bagnate di due uccellicani così, ie • un .altro con ve.ne e pori diveui. ~.:;·gi~e=~vf.'~".':i:~r;"JiJi;~.:.~w:~~h!:.!u~: :.·~:~;net:~;~· .i~rc~:·~·:::':;, blatecarono, mi fu di contorto la vostra pietà. ..~·r:~.,:,,.<:-r::..=.::~ b·;~t .:,'°; :.: Pasqualino, sergente italiano in uso nel- « Crumiri, traditori _ rece Garibnldi. La pioggia aJ/etta il cuore dei morti, d1 f1eddo, è An1on\o. L'autobus non uri. l'esercito americano, u1\ raga~zotto di quin• Ci capiterete sono:&. fa ilari i rospi sul greto del pantani. ì'•:u~inacr~vt c:~ 0 :;~~~ :~c~~erd;~ /~: dic.i anni circa, s·era portala una donna a Toi non riuscivamo ad umiJiarci di p'ù, Mo il mio passo incespica già qui , 111 mezzo al Ireddo e alla piawie, a ca.sa, ovvc.ro .nella stanza dell'antico ca- di parlare col teqente, di pregarlo di re- patto et salvare la vita di un uomo~•· U poelazione e aveva passato tutta una not• stituirci. la roba comperata tulio a denaro suJJe strade a strapiombo. Voi nOIUo Antonio •i m.eravia:lia dell"inaapet• te con lei: Ja donna gli 1weva cucinato pa- sonante: <1uegli ci guardava a1>1>enae 6i mi tendeste Ja mano amorosa, tate domanda. Sono propn0 obl:,fi•do • s~ alli1. '?go, bud 1 ino di ~arne in scatola ~on rinserrava. Pfoi si uNdì lii_l ~nono 1 , 1 ~Ieete ciel il lungo braccio quando un bel sogno ri.pondere> Risponck di. ai. R.apidi--.ma-- p1se m aeato a e poi avevano mangiato suo grammo ono. l eg mterva . 1 spez:w- mente calcola il peeo del sacrificio: giun. frutta in. 6Catola e bevuto caffè io scatola va qualcosa coi denti; aveva diment:cato su/J'estrema mattlna il sonno verde aerà a rua lil'.TOHdonted'acqua, lou,c ai, e quindi si erano coricati assiemt! .:.ulla il negro ammazzato. Ma, <1uanto ci ;uar• dei canidiadema runmaler.ìt.; OBni tanto sii 1cgie d. gente branda a s1>recare htllo <1uan'lo avevo.no dava, quando guu1;d:wa noi so i fra tutti morta per malanni del genere. « Cinque ore mangiato a:.sit.me. Giordano, italiano cedu• gli altri - un uomo, una donna e cinque in Ironie al Palazzo di Città. di r'Jtafdo. In cambio della vita di un con. to all'Erretio, odia\'il noi perchè non lo figli uniti assieme e completi con <111anto ladino cincee. Jn Cina aono filti p1ù de.i i.i degnava di uno sguard-0. Una 6ern era portavano indoaso - allora, oh allora i:-glj topi nelle; chiaviche I Antonio comincia a elato trovato al largo, come dire in alto eenth•a alJa gola il gergo padronale e ru- III. leggere 11 giornole. Ònque ore del reato mare di rotaie, un sacco lercio con dentro vido: (( Come on, come on o, ma la frn- sarebbero molte, troppe, non tanto per ~l Vetititi di borghesi itaHani, ticarpe rotte, ~e non gli usciva dalla stroua. / compagni della mia giovinezza paito perduto quanto per una nwnera.a ae. nm~ie fradice di sangue, calze tulle buchi, Ver&o le tre del 1>0meriggio m,cimmo sono arrivati sul colle lassù. rie di incovenienti le conseguenu dei quali cant.icie zuppe, mutande spaccate in due e, dalla stat..ione, da.lfo parte di pi11zza lndi- si ripercuoterebbero anche nel mattino aeacc~wto, un foto inqualilicabile. A not10 clipenden:,,a, ci trovammo fra gli ahri; tot• Sotto /'arco di pietre guente, e la notte: perderebbe la notte e lm alta, nel fondo degli :1nlichi ricoveri, fra ti ci guardarono; stavano urlando le mt:r- il canceJ/o è stato strappato, ha b:t.sogno di dorm.ire, una notte ineonne falci11:1cci e stracci vecch:i succedeva.no! fi e si chetarono. lo mi misi a :.celere, SO(· significa ma.le8VCre, cattivo wnore e il gior~ amori violcn1i; bi~ognava scalzi for:.i nei ridendo, 6ullo scaJino del portone grunde la sentinella non vigila più. ~b dopo gti )Sembra 'il più ~Uo della pressi, del buco, :muati di toclci, di toassi, sempre t·hiuso, sempre J)Olveroso, e comin- C'è qualcosa di nuovo nell'aria sua vita, da no.n poterne r:ihunciare un di toc.d1i di gesso duro, di pe-.tzi di cemento ciui a parlare con Chico. lembo. Certo, fin~atce col rispondere An. e cominc:are la 63ssuioJa: coloro che go• Chico se no i-tette <1ualche tem1>0 1'>0J>r:•· di queS t o mallino: gli alberi calvi, ton10, io accetterei I.a aofferenza cli cinque ;.Je,,ano nel fondo, urlavano co111e belv\:; pe.n~iero; e forse tani o gli pesava la tesia il cielo che s'affumica in un lampo. ore. e f. ee f068ero otto le ore, anzi d'ieci1 :t 1 ua uno, pur sono i sassi, non abbandonò nell'acuta idea imorovvisa, che me la po- Antonio è indignato. • Sì o no) Sì o no) :t la preda che urlt1,u d'amore e dolore as• 1,Ò :.ul 1>etto appe,~u, e guardò non Eo do- Mi sporgo sopra un cespo in.omma, grida Antonio dentro di •è: clt,,e i-ieme. Qualche notte, un:, ,olla formato il "e, <'Ome colpito at cuore senza ra{lione. di fiori lucenti, mi allungo co.,a •i ouole da me, io '10 fam:glio. «Sì o grannno(ono, una vo<'e di donna <':mt:1va Da <iucl ci orno C'Omin<"iammo :1 vendere sul folto biancospino. no) Si o no)•· Arr(va l'autobus, Antonio a perdifiato, e non si enpe\'a mai di do,e. irt pinza. vi 8'.'.l!e, incespica, cade, ai rieolleva, tJeSino a ,:be un giorno qu:tlcuno rcce la I VII Una raffica di colpi mi spezza 5Ce a e'ltrare nell'autobus affollato. Cnmora spia. Ave,·o venduto l'ultimo c:11>1>011011:0 Lu :.taz one, quando , i giungemmo, era i fianchi. Grido aiuto. il auo biilietto poi dice quasi ad aJta Vl")('e: e l'ultimo cuppotto di mia moglie; avc,•o una s1>ec'c di largo 6cantinato formato da e Si, sì•· Vede un .amko, '' precipita su dato il dcn:no a Angela e ::1 Giovunna, fie• 1 molti androni apcrli in alto, posticci. e Nessuno accorre sul campo di lui per parlare. Pnrla, porla. e f. d~ci) • re delle com11cre. Dalla manina alle sei meriterebbe una descrizione a 1>artc; alle dove sono caduto. Parla, parla. « Anzi quindici)• fìino n mezzogiorno le rngazze ~i riemp:- i>-1rteu.te italiane 111.lora era riservato un Vi interessa di più il CAM> B.) Ne avre1 vnno di robe com1>erate a poco preuo, binnrio bOlo in d:spar\c, proprio accanto a alt'l"1mille, un milfonc; di casi. Ebbene, si.- Ogni volta che com11errl\'ano rob11 di i:;pes• , a l\farsnl:1, guardato dal Cristo d'oro I V. gnore e signori devo dirv'1 che finnlmente eore e volume, S<:uppa\'ano a tulto fiato, degli amcrica: 1i. Dalla parte oppo,;ta. alla bisogr.a non nttri.buire alcuna importanza raccndo lunghi giri 11t1ravcrso le rotaie fine di un uni('o corridoio lunghissimo, in• Mi pPserà sul petto tutta notte .,ne vicende che 8i raccontano sul teatro. p;l1 lontane, sino a capitare nei prc~i di 1errn:11abile che recll\ .i ad un certo J)Unto A nessuna delle vicende che aspettano, un umico e-0munc il quale era prO\rvisto la cucina degli a111ericl1nie pili in giù l'u· la Montagna di cocci diletro siparietti. i vo.tn occhi_ Guardale per noi di due valigie e poteva e·mularn ,1:/t:1 in ,ia Re Bori.: e gli urrici vari, si se l'angelo del sonno non s'accosta questi signor!i che passano (sulla ac.ena pa ... di essere "iagiiatore in alle.sa di un treno 1ro,:l\a la slazionP delle Vicinali, 60llo :1r• CO/ piede tondo sopra 1 . vasi rolli. sano alcuni uomini e alcune donne come .italiano. Alla fine Angela tellt.\'11 imlo.;::io d1itravi dn circo e<1uu.tre e b:t!<'onate alte pnr .t.rad:,), Di co&oio non aapremo ma.i duo scntole di Kandy, due stecche di ~iga-1 e foftose da nccadcmia di dam,a. Avevo Come suona sinistro il tuo vento quaggiù niente. Ma 8C ne fermo una, a c.aso.. Voi, rette, quullro 6catole di marron glarées; fotto :.ubito ment:tlmcnte l:t piantn del Juo• cilta' arcana, drago/iori·to, vOI.. buon uomo come vi chiamnte) De I I . . C'.arlf. risponde. Eoco che De. Cnrli vi Giovanna due puia di ca ze, < ue ca11.11 1·rn I go, edotto da un ,ccchio amico impiegato di cotone giallo, 6ette 1,lum-cokc e u:1 oro• :ipimnto in quella sede d:epcraiu, e notai come scroscia incantevole sul femore sembra più in1portante d.esli altri dn quelogio. Ci fu la ::il)itita. \ enne il l\!llCUle., le le varie u~cile in pericolo di 1>e<linomenti la fonte e la cascata di serrande! sto moincnto. Se; ovesbe una me.la da donare vide, sorrise loro, non disse iwlla. C-e1·a o di retate: l'una, la principale, <1uclLt dc• e vi dicessero ecegli, n ch1 la dorestd A De. un gran :.ole <Jud g orno: ralde le 101:.11,· ttli arrivi e delle pa11cnzc, in da .Mar,;aJ.n; Carli O a uno di queSli paM11nti) A Uc Le due r:ti;ozze .:.11dina110 e sch,rzav, 100 riel l"ahrn torluo-.:i, si biforcava e da,a ora in Uuli per il eolo fatto che ne sapete il no.- N · · d I d me. Attenzione: grido un secondo nome.: terrore lii C:e::iCrero\'istate. e1 Jlre&B1 e· 1 J>·ou.a dei Cinquc<"cnto, orn al largo e.i ILCENTENARIO pi vislo da un biologo•; On. Prof. Vito Pavoloni. V1 voltate verso Pavoloni. Fan. l:1 gior11a.l:1i:tc'era la polizia ita.li:mn; lun• J>Orlici, dimn:zi al Continentale; un"altru Calati: • Gallupp,1 nell'inU!rprelazione di • L - 1· • ~~a:'.a '.'::,rÌo i>~::,:::h~~~:••~•~,~;fe;:,;.;~::~: ;;;•;;'; •::l~~e:~~c:if;_ BI~; •; ~ ,;•;;~J;, ( :~: F,anc.e,co Ac,i •; Prof. A oo. Antonio ~:>;:,;è :o ·,;;~':,o'°t:nt~~- v;:i, .:'it~~'. &u 1m::-:ial:tla ,occ da facchino a foc<"hi- i ()0\Ctacci, per i pedinatori di treni allea- di Pasquale Galluppi ~;;;:~~i.,i:;~i;e~l~:oT:~~aa!ltP/eirrt·~: ::::i ~:::t:h:·~~i dt;uaq:es~7 1~°:~~/:i no, da controlJore :1 conlroJlore, da gua.r• ti do,,a llroprio accanto all'arco di San•a rettore della Biblioteca Forens.e di Co,cn• termia dialinee a gu:1rdialinee, da O()Craio ad ope- Bibbiana io quel di San Lorenzo. Era, que· Il 13 dicembre di que,l'anno ri<xn're il :a: cl..'tlalianilà di Pasquale Galfuppi»; I t~pi 80110 mutati e O voi dovete pen. mio che ìo ero stato coml,ur,iato alla mise- ~lii, un·u.!'CÌln dl fortuna, pr:it'cissima: 6e il ~en(enario dello morte del filosofo Pasqua• Doti. Francesco P1.1gliese: « Teologia rio4 - gare. a. vOl, non a Fantuu.i O a Mastai. Chi ria. Chi~i-ò a chi \'enne in mente un·iclca c:mccllo ern guardato a v'isla, e ciò avveni- le Galluppi, il primo che in Italia spiegò e fata nell'opera del Gallupp?,.; lng. Pasquale è più importante di voi, d'i ciascuno di t-Ì1111lc, crudele ma nro~imile. Fatto si è \li rnramente, ci €i J>-)tc,·a buttar giù ohre dioulgò l'importanza di Kanl. A Tropea, Toraldo: • Tropea, patria di' J>. Gallupp,i». voi) Luce, luce in .ala (i mtu:chini■ti ac.. che, n pochi minuti prima della p:trlcnz:i la torrett:1 d' i.egnalazione, per precipitato .\UO pac.c na/ale si è co.flituilo un Comi cendono la luce. ~n platea e nei polchi), Ora del co1woglio. quattro italo-a111ericani strin- :,ulla scarpata che da,n poi in ,i:1 Tibur- toto per le onoranze e dal 13 al 15 .,ettcm- pOMiamo parlare famigliarmente. Non te• gono fra loro le due creature, e ordibnb:1~ 10 tino. ln <1uei 1>arnggi, molti secoli sono bre è al.alo tcnulo un oonRresso nazionale Premio letterario mete, so che devo contenermi dentro certi di tirar fuori quanto conlengouo. « A Ili· pa-.-.01:, io foci all"nmore <'011Pina pa<;Scg· di siudi filo:,o/ìci, con lo acopo di di.eutere limiti, non pouo spingere il ferro o fondo, 1110 dentro di noi, ris11ose \ngcla giando la sern sollo iL velario dello notte g/i asp,etti p:ù importanti e più c0nt,ooersi "Darsena Nuova,, avete pagato. Tra di va1 ci sono bancorotil cuore, il fegato, Ili milza. il <'0Slato; 6e I e nHei 1>01u10immaginare tulto sin d'allo• del .tuo pensiero. Tale n'unione si ò prop,o. tieri, adulteri, bari, mentitori, di&ertolt, :wetc fomc ... ». rn, mn ,,on a, rei pen.:a10 mai che ci do• sto non solo di approfondire lo .tiudio della Il 29 ago 5t o, a riarerr,io, 11ei &t1l~ 11i del ruffiani, pederaati. Siete importanti e \n- « Non t.chcrziamo, su, via piccirflle; ,•es5i.mo 6entire di,~i<;;inel 1915 dalle mer• sua opera, q.uanto incrementarlo e dilfon. G~wufu All,c~go, e st a'o aSt1egt1ato 1l Pre,. tere&a0nti. Guardatevi in faccia per tre mi. fuori l'osso. O ,·i portiamo con noi». <'llnzie enormi che tulle e due i:;opporta,a• der/o ulterior-menle, mediante la pubbU.ca-l "''° /..,eaerarto u: Dwsena N,w~a »_di li- nuti: i aignor\ spet\atori 11i iaua.rcfino in Non I>unsero; 1,cn:-nrono al padre. Si mo sulle spalle in ve..-te di contrabbandieri rione in un oolume delle .tìngoJe relazioni. re 100:00,0 per un romanzo _uicdito. La faccia prego, ecco, così (si odono r'1satinc ritirarono in un conio nei 1>rchi di un \:t- innocent.i c E()3C'-3Li. Dove la baciai !;i J>ri• /\'umerosissrme personahtd della cultura e Com,,usswnc che avevtl esamrnat.Q circa ipocrite, grida, un colpo di rivoltella). gone Elacciarono il carico. lo depo~ilarono ma rnlta, in una imenatura ovvero delle e/ella politica hanno mandato la loro ade. cinquanl.a. opere ha aggiudÌC(llo il Premio Spegne.re la luce, spegnere la luce, (~ apencllc' mani di <iueg.li itali:mi d'oltre mare.! murn che costcggiaYano l'allora m'uistero si"one. al ruman:o << Uccidere il rt•» di Ricco.rdo gne. la luce in piote-' e nei palch\}. Vomri Il sudore gh :t('ciò loro il , iso. Jo rin;asi deJl'Acronautica, noi piega\famo. una E~T'll Ecco alcuni {al)Ori presentati e discuul J<angoni. portare qui uno d1 vO'! e, lo esaminerei da con Je numi in tasca, iu un fermo ddirio: tramortili !"una pcl 1>eso che i;h straccia- al Congreuo: Prof. France.sco Caporale~ Avciido l'autore /irescelto rinunciato al ugni lato facendolo girare lenta.mente 00 • mi dis1rau'. alquanto invocando faiuto d1 \'a le dila g à peste, l'altro pcl carico di- e Il Pensiero della oifa cristiana del Callup. premio. l'intero importo è siato s1uldiui110 me un pianeta. Uno di voi, scr.lto O caso. Cnmpanella, di .\retino, di Sarnnarola, di s:tunano che lo raesomigliava n mulo sen• pi•; Prof. Santino Caramella: e JJ oolore fra la .scritirioo Liliana -.calero, Mario Cl.i altri rimnsQ al loro posto lo ,guardereb# Sanln Caterina dn S'enn, di Cara, aggio, :,,a forri alle :zampe. Chjco ci faceva Elra- t!duoat,VO della /iloaofia galluppiana :t: Pro/. Cancelloui e Marceilo Venturi che avevano bcro con stupore, E.ppure è li tra voi. Sic. di Ce<"ro e di l:u:opone. Non mi aiutarono. da, ba<;;,o, 11ano. prc<"edendoci, a che non éugenio di Carlo delrUnioer8ita di Pafer- presen1alo Of>erc ckg,1.13di seg11alazi-011,c. te voi. Gridate fo, io, io, equ11lmo le fanfare, Mentre le bambine depoi-ita,·aiio I cn- nnda~,imo a battere contro un albero o mo: « Morale e Diritto .te-condo Gt.• 1/uppi •; LA, Commissi-One est1mi1w.trico era C-Om• marciate su qucetc scene. rompete le trame, rico, dfoiinuilo n-:~ai, o;enzn ~angue, i <iuat· contro le mura O contro un viandante fa. Pro/. Di l\"apoli dell'Uni0er.titd del Sacro p<J5ta di Elpidio }eneo, presidente, Amedeo impedite che raggiungano il terzo atto. Ma lro recarono al tenenle la preda, poi ~i meJ:co di ricoui. Si trattava di roba rifiu• Cuore: << Galluppi e Kant• e e li probfc,.. Ugoli11i. Augu5to Bandini, niccardo Mar- pC'll.verrebbero alui a acd.crsi al vostro po. allont:mar<>no, arr'Yarono nlfnmico mio Inta al com1>ratorc pel prezzo, d1e <'i rega- ma delta percezione ed i.l realiM10 nello chi, Biagio Zagarrio, Leo11artlo di Gior- sto e tutto sarebbe come prima. che foce,a lo gnorri, ,::eduto ,::ul.Le,alij,!ie, la,a. di rame. filOltO/iadel Galluppi:.; Prof. Ignazio Fez- ~io, Cia11carlo Fusco, Angelo Mele, Silo«) lo fc<"ero alzare, lo ta,tarono intero, gli Ritornando alla elll.tioue, bisogna avere rari delrUnioera(ta di Firenze: e JJ Gallup. Mic/1eli segretario. CESARE ZAVA"ITINI -· - '-''-'' Il IV LJIOI l\.,U
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