FIERALETTERARI ANNO 1 - N. 24 ESCE lL GIOVEDÌ SOMMARIO Direttore : G. B. Angioletti Dire:iorte, Ammiui&tra:ioue e Pubblicit6 Piaun Madaruu, 8 • Telef, 50.919 ROM A 5pedlaioni h1, 1b0001rnento IHHt■I■ (Gruppo 11) Gaeta1'o Trombatore: Letteratura e popolo - Lorenzo Gitt.,so: Cattaneo storico Alberto Moravia: Autobiografia - Marcello Gallian: La miseria (VI) - Leonardo Sinisgalli: Poesie - Cesare Zavattini: Teatro - Libero Bigiaretti: G. A. Borgese - Alberto Savinio: Il Cupoluomo - Note e rassegne di: E. de Co,.cini, G. Petrocchi U. Morra, V. Martinelli, G. Balcli1'i, O. Ouieri, R. Franchi, A. Valcini, G. Armandi, ecc. UN' A R TE PER TU T TI? Letteratura e popolo L:i. polemica aull'nrte popolare non ac- h.ueratura 1>01>olare può es€er della solo ceqna ancora a lnng·uire: segno che la richieEta è dcnata da un'esiceoza v'.tale. Ma la discussione non è 61ata sempre condona dalle varie pari.i cnn la dovuta chiarezza di intenti e di linguaggio. E ne è nata una confusione, e si è trascor.so ad esageraUoni, che forse si l)0tevano evitare. C'è chi preienderebbe 4_i iml)Orre agli 6c.cillori temi, soggetti ed urgomenti nuovi, popolaci e perfino prolelari. E questa riquella che è veramente fatta dal po1)0lo per il popolo, quella in cui il popalo si rivela e ei riconosre, inie. dc do per popolo l'un·veualiti morale della n:uinn½ senza foziori esclusivismi. In que6to 6enso, lutti i o<>etri J>iù grandi scr'.ttori, tla Dante a l'n8So a Manzoni, sono stati BCrittori 1>opolar1. Anzi, non volendo aderire alla 1>0kmica dei romantici oontro il Rinascimento, si I>UÒ dire· che la chiesta, che pure, come ,•cdrcmo, contiene no.stra let(ernura pr~enta ui:1a eola graelementi di ve.ritti, tuttavia, per il ,i,uo e- ve dcvia:i;:one: quella del seicento conlrostremismo polemico, ottiene il rirul,lato di riformi.sLioo e dell'Arcadia che ne fu l'infar deviare la disputa da quello che è il camazlone liislcmatlca e ronclu'va. Appun. suo vero cnrauerc. to 1>er questo, 1a lotta tra l'OEpiraz..ione " Contro tale richiesta c'è chi inalbera il una popo1,are universalità mediante un u• Ve6siHo della libertà e dell'autonom·a del- pera d.i 11:enerosn collaboruio:ie e lo stc. l'ute, vel!illo certamente gloriu;o e che va r'lc isolazionitmo in t."Ui finisce ~ ~tccautamen1e difeso. Ma in <1uestj novis.simi ouarsi ogni forma di fuziosità tendcnziota, camp oni è evideole e.be la libertà e l'auto- .g oonligura per noi fin da alloro con,e nomia dell'arte, per ritorsione polemica, ~olla ira Arudia e ant'arcadia. Dal lungo finiscono col convertirsi in arbitr:o e in sonno ci rhcouero i 1,u,uaci scrillori del licenza: cose almeno altrctton10 depreca: Rinnovamento, che iondu55ero contro l'Ar. bili quanto ogni :mposizionc di temi dal- cadia una guerra energica cd implncahile. l'esterno. Ebbene, la eituazione noetra di O> pn,,- E c'è chi ei affaccia alla disvuta dal· seQta qualche 6icu.ra analosia con la eitual'aho delle sue posizioni mctafsiche, sven- zione d'allora. tolando a destra e a sinis1ra il valore as· GU appellj. insistenti di oggi a una lelteM>luto dell'arte. Ma non si lralta di que- ratura di popolo sono la voce di un'csa110. Si lia bene che all'esprC66ÌOnc artisti• 6perazione polemica, che è pN)Vocata da ca ei può giungere per molte vie. Nel cie- uno 61.ato di fallo, da un ceislente, iscbbclo della poeliia ci f!lu Petrarca e Al1an Poe, no 6vigorito, eetremiamo Jcuerario di dcc.i lita Cervrmtcs e ci 61anuo forte anche stra. Quando tetti nostri scrittori, direlMalhmnè e Valéry. Ma quello è un cielo, GALLERIA DEL DISEGNO ITALIANO tàme.nte chiamali in causa, ri8J>Ondono a aJmeno c0sì dicono, metastor·co; ed è pe.r- quegli appeUi (quando rispondono) C'o] c:iò una manovra mancina chiamarlo in I Bernini: Caricatura di un Cavaliere francese eau~ in quetila nostra discussione, che non monotono ritornello dell'autonomia o della ------------------------------ &i agita mH'assolulo estetico, ma 6ul re• libertà dell'arte, delle quali eui •rebbero I corruzione. 1n fondo, poi, che cou v<>lielativo o sul oontigonte di questa nostra ali incorruttibili cu6todi, noo ei accorgono vano gli W.ttori con la loro autonomia? letteratura d'o&gi. La questione non è di di Jiocace UD &ioco pericoloeo, Jiacchè è Pretendevano forse di c@6Cr padroni di d . proprio oodesto che ti TUOle restaurare. I a.scollare il cuore del poJ>olo e di tradur-- u.pc..rc come a questa n<>fllraterra e1 pos- N . .. la ,:1....-• l' . I .a attingere quel cielo. Questo noq lo sa- . on_o g1a contro. .u.u•c·:nae autonom:a I ne i palpiti neUa loro arte indipendentC"" premo fone mai. La queefooe invece ver- m 6C 6tesse, che fil pc:oteeta, ma contro lo mente da ogni 1>reSliione politica -che ne te 6 u queUo che noi, letterati e iscrittori uso eh~ e~i ne han. fallo; giacchè, men· I inquina.sse L" 1 is1>irazione? Tutt'altro. La via italiani dovremmo fare oggi t1u questa 00 • tre e&a1 affermano d1 voler mantenere ]a I mae:,lra de!l arte, la v·a del popolo, essi ,tra tc;ra, in queato part:colare momenlo loro arte al di sopra delle claMi, proprio I l'nevano abbandonala da un pezzo, fin da della nOiilra vila nazionale. I eNi invece 6Ì 11000 preatati a farne, anrbe prima di nascere a que6ta vita. Per autoChe cota bisogna intendere propriamen- se_ inoonsat>evolmente, una maoifcstazionc nomi~, e55i intendeva~o solo_ che l'arte Colite per letteratura poJ)()lare? Bisogna inten,, di classe. se svincolala dalla v11n poh1ica cd ancht, dere un.zitullo una letteratura fotta per il 1 Dagl) cisordi del Romanticism<> ad oggt, 1 dalla vita i11tellettuale e m<>rnlc, s-ociale cd popolo; ma non nel senso di una lettera· lo 6littamcnto dellu noe1u letteratura dal- economica. Etlii ,•olcva~o essere, e 6i 000 • tura di propaganda, 0 di d'vulgaz.ione, o l'univcni1iì, e perdò dalla popolar:1à, ul- .atano di dofìnlT«i, co.lligrafi. Inoomrua, ricreaLva, o, in una parola, utilitaria. l'estremismo fazioso, con conseguente per- n~o .domandavano allro 41enon di cS6e.r la· Lcttcralura popolare t1isnifica inoltre let- dita della popolarità, riliulta molto ev:dcn- sciali ai loro innocui ozi, liberi di bulocteratura fotta dal J>Ot>Olo. E qui qualche in. te. Foscolo, Leopardi e Manzo,oi furono carsi con le parole. E s.iccome il call.igra1enuo scatlerà a rimbeccare che l'arte Jet- licrittori universali e pol)Olari. lo slitta. fismo, drogato con un pizzico di psicanalh,i teraria, cioè la poesia, non è mai creazioDe anonima di maS63, ma è sempre creasionc individuale, e così via: come ae qu~ 1te oose non le sapees:mo tutti da un pezco; come ec, dunque, parlando di poesia falla dal 1>opolo, non si avesse in mente quaJche cosa di w1 po· diver.so. mcqto cominciò con Carducci, che cwò in sè il germe della boria quiritcsca, e cominciato giacobino e satanico, dopo una beo dinrsa parentesi, spiegò le ali del 6U0 e di pimento sessuale, uon contralilava alla classe dominanle e ne era anzi ·1 dactto e la cleoor.izione intelleuual.e, 111 letteratura dc.I ventennio, anche l,e n cuor 5UO co• ,,a,,a spiriti d,i fronda, appunto per il suo carattere di giocattolo di luS&o (tranne alcune noùsime cccez.ioni) riuscì a 1tabilire col fascismo un comoda. convivenza e lica 1>reciumen1e invi1arlu a disfarsi della sua soggezione di classe e a rifani lih!!:r'2 e autonoma .• L'unica oppol,'rione valida po• trebbe eisur <Juesla: conto,lare che 01'1 esi6tano le condizioni st~riche per un riuqovamento delle nostre lettere. Ma di questo giudicherà la 6toria in base ui riaultnti. E per quanlo riguarda il nostro dovere di oggi, basta ricorda.rsi C'he la fede, anrhe liC non trovi il iuo riscontro nella realtà, è sr-mprc 1>·Ù creativa dell'amaro e \l'l(eoon• do sceuicilinto. A coloro, poi, i quMli pt:n• tnno trepidanti, che inducendo la oocsia a tuffani nella vita la si esporrebbe a J:te• riclitare .nei marosi dcll'<>ratoria e della po• llcmica, bisogna rispondere che la (;rando poC6ia non è naia mai dal sourar6i a codelii 1>ericoli, ma solo quando e668. abbia ,a• puto afTrontarU e dominarli. Tutti i -,ah• di l)Oeti hanno avuto qualche cosa da dire i idee, eentimcnti, convinzioni da difendere e da combattere; lutti banno pronunciato il loro appassionato Jiudi&io 6'01 mondo. Come che questo possa soqare e certe orecchie, la grande poesia è 1cmpre etata o urà sempre oratoria. Una poesia nuova può nascere solo da Tnfutti, se al concetto di poCtiia come vatic:nante demagogismo e finì per essere, non, come egli 6Ì illudeva, il J>Orlavoee della 11azione, ma L'oracolo dell'aJ1n borghesia nazionalislicn. Lo sl'ttamento 1>rC6epoi il ep1>3~ oggi quel che essa fu in i>ar1e co- un nuovo t.."<>ntenuto.Quando si parla dJ creazione individuale si vuole attribuire un fluo vertiginoso nbbrivo con O' Annunzio, Bpicua: una novella arcadia, un ninnolo letteratura popolare il pensiero di ognuno fiignificato assoluto, trasccndenle e mistico, che oon la perversilli dei suoi nt'ti medusei de\ regime. ricorre oggi tponianeamente a Verga, il allora è :nutilo discutere, all<>ra noi dob- operò la lrasfigurazione letteraria dcll'e• Quosta è l'eredità che aLbi:uno raccol- qunle, dopo la Lriade romantica, fu il prib:amo ra.sscgnarci ad accettare ad occhi stremismo impcr:aUs1ico e fu H malefico to, e questa è la nostra 6 ituazione di og- 010 u. tentare il periooloso C6t>erimenlo. E chiusi quella <1ualunque Poesia, che ai suoi incubatore del ·fnscismo. L"eetremismo casti eacerdoti piaccia lnr1irci per loro carducciano e dannunziano era slato pugna• gi. Qual meraviglia sè ooqtro una lettera- cerio b'sogna risalire a lui, non come a ,m ape.eia) grazia. Ma appunto <ruesta inutili. d . 1 1 d b' tura oosì cinta di l,lcrile egoismo ri insor- modello da imitare, ma come a. un esemce e aggress ,,o, come, sa ve e c ate pro- ga a chiedere per r'torsione polew.icu per- pio da meditare. Ma Verga non p<>lè 1à della di~cuHionc coslituirebbe la più !l· p<>rzioni, l'estremismo marinista si era fino l'avvento di una letteratura prolcta• pienamente risolvere il 6uo problema. Egli, perla condanna, 1100 cli <1ucl conccllo, ma inehbrialo di rivoluzionL-mo lellerario; ma 1 come tutti i prccUJ'60ri, fu u.n solitario nel• come queslo illanguidì e decaJcle nell'ac• ria. Ma io verità, anche gc, oggi una tal di quel signifcato. Se invece gli si dà un cidia arcadica, così quell'ebbrezza di im- lc1tera1ura potesse nascere, e$6a non risol• La vi1a e nell'arte; non trovò p:cna e coni signHicato concreto e storico, se non ~i verebbe jl problema io cui ci dibattiamo: piuta rispondcnw. nel suo tempo. Oggi i;. considera la poesia come un dono miete- ::ia~;~ 1 ~e:,e!::;:~lì nella fiacca leltera• essa lo 6(>0Sterebbe solo da destra a sini• vece, la ]egiuimità della richiesta è sufrios-o, ma la si vede nella z;eahà del no- Qui siamo giunti al J)Unlo dolcnle. Certo, atta. fragala da qualche cosa di nuovo che &i stro mondo storico; allora in qualsivoglia opera di poesia, da duunque creata, ai deal fuscisnl(), 0 al,meno ad alcuni suoi scal· In realtà', non è que1lo che si chiede og- ag'ta e matura. nella coscienza del n06tro manali fìcherani, avrebbe- fatto comodo 6er- gi. L'appello ad uua letteratura popolare pop<>lo. ve ammettere l'intervento del popolo; al- ,·irsi della le11eratura come di un docile non 1>uÒ6ignificare ~hro oggi se non un Attraverso prove e s"Venture e lutti. un lora quell'opera fìÌ presenta come il risul- stmmenlo di po1itico. E fu allora che i no- appello ad una lelleratura di ri~novnta nuovo sentiment~ della vita si delinea, e se stri ecrittori cominciarono a parlare de.I- ispirazione umana, e si rivolge in un i,:- ne vedono già segni elpqoenti. Questo è il l"autonomia dell'arte. D'altro canto, il fasci. vito a r:tornare alle nùgLiori tradizioni del· ouovo contenuto che ij popolo offre ai ,uoi smo non era 1anto 61UJ>idoda non capire che la nostra poegja. i,~rittori. Perciò da tante parti si grida lo• la leucratura è un congegno dcliea10, che A codesto appello non si può rispondere ro: « Uf!cite dalla vostra &<>litudine. Mesrova trattalo con mano leggera; e m'se io opponendo Je ragioni dell'autonomia e deJ. latevi ool popolo. Ascoltntene e condivideopera la suu politica deUc carezze, ugcndo la libertà dell'arte, giacchè invitare lo no- tene il dolore e la speranza». tato di un3 più o meno vasta collaborazioqe, e nello scrillore ved:amo colui che elabora orli.;ticamente un contenuto offertogli dal popolo r da lui 51easo sentito. II cnratterc po1>olare di un'opera letteraria è dunque delcrminato daUa misura di tale coUabora~·ono, e ne con~egue che direaamento Eugli individui mediante la 6lra ]ctleratura o ridiventar popolnre @igni- GAETANO Tno:\·lBATOHE u t:51arc.;u ROMA - 19 Settembre 1946 UN A COPIA L. 20 Abbonamenti: annuo L. 9•i0 - eemeetrale L. 490 • triwcttrale L. 250 - &.tero: annuo L. 2000 - Avvi3i economici: nl rigo L. 50 Pubblicità: al mm. L 20 fioo a 500; L. 18 da 501 a 1000; L. 15 da 1001 a :l-000 1 Un italiano non pittoresco 1c a t tane o • storico In Cattaneo l'Italia ebbe qualche CON di più, mollo di più d'un cconomiata o d'uno $Crr°tlor,c, d'agricoltura, come ~ com. I piacque di q.uali/icMlo Ve Ruggiero. Ebbe un .ociologo ed ano ,torìco, che non uacill.a al confronto dei Gui.::ot, Carlyle, Thicr,y, Qui'net, Renon. Ebbe una mente apertd o lutti i problemi europe.i, ebbe uno spirito po,it·vo e lucido, che, non al.ta,.dand~i dietro ,plendide chimere d'ideati primati, riocfl, agr ilafiari-: le robuste /orze del/"indu.. ,tria e dei lra/fioi e d1'uigillò le loro menti di' r"dca che la po4f!nza e la grandezza delle nazioni ai miui,a n,ei cantieri, ne/le fabbriche, nei libri di carico e di .carico dei pirOka{i e nelle regi.t.,azioni porluafi. EgU fu certo (italiano meno pittore,co 1 meno •rargiante, piìl o/ieno dal tenebro-=, emoti. tioo che ~ucciJa Stendhal: il p;a renitente a congiure melod,arnmaliche. a spedizioni in i,trle di balletto del genere di quella tentata da Mazzin: •utlfj Saooia, un reali•ta ao1,•ttluto il q.uale apera1'a il ri.catto del Lom. bardo-V endo piattocto da an •i.tema di Jranchigie progre•ioe e dalla decompoeizione interna delflmlJ,ffo awtro-un6aric:o an. zichè da Sl'UC"c e da cambiamenti dinaft·c,~ Ideale politico per-manenle, verao il quale ..; •for.:.ò indirizzare gli •guardi degl' italiani fu, per Cattaneo, flnghilbra. Vegl"i,._ gleà ammi,aoc, la tenacia, findomito .pirito d'intrapre~ il ri.pdto al merito, la con. cezìone economica dei /atti politici, lo mancanza di pregiudizl,Q,/i di razzo e di aongue. Il ,oggio .ulle Interdizioni i&rael'ttiche, pabblicuto nel 1&43, è 1'1141 -,Jfffiaido ;ttu. atra::fone di quel Nberaliffflo econonr·co che fu .empre la aua M.el/a po/ere. Rifl>o. ~do e •ligmati::zando le anghttt·e, le re-, alnzron.-, gli a,.bitrii legi.Jativi a cui /e co,. muniM ebraiche aecolarm,imte -.giacqoffo in l•oizttro, in Polonitz, in Ungherù, 1n Runia, in «rii Stati ilalU#li, Cattaneo 'oao. /e confermare i/ canone, ~ondo il qaole r oppre.aion= giarid!Ca ..; con~ fatalmente in diaordine economico. Lo acrittorc, che in an ~gio "' L"cconomia nazionale di Federico Liat (IM2) aoeva a/at~ con mi, .. bile antidpazione /e itlu,ioni a.ul.archiche cJ.. degli ultimi decenni, combdttuto come dele. t~io e utopi".tico il ai.tema del blocco conUncntale di Napoleone, .ma.cheralo la chi- ~,a d' indu.lri'e e manufatta re da piantar- •• c1' aolo MX>po d'impedire finl)o.a'.one d._ prodotti .lranfflm, c,edeoa di detenere nella lrbertd economica il 1egreto inJolltbile del beneHere aociale. Grande e tenace onmir-atore ~ell'/nghiltemz. Cattaneo non ai afonoe> va d, aegnafare nel Ubero commercio e nel principio delle " grandi GNOCiazioni " lo base della potenza ingleH Dunqae potenza alatale, . centrali,mo di.pc;tico, comp,e,,,.;one econ~m1c~ /0tmai>ano per lta: i ne/a.ati congegni di quel principio •• Chine•e " dd1' aNO/ul.i1mo o " Colb.ertismo ·• a cui egli ~ntrapponeoa ~·J " principio greco •• delle frbere A-.octadc~I .,. che OC-deoa tnon. fare in America ed in lnghiltena. Mentre, nel paca: angloaA"10ni, lo Stato •impiccia aolo di ciò che il priùoto non può intrap,e~ dere, l' ~uoluliwno centrafi::zalOf"e alla Lu .. gi XIV od alla Napo/eone atende la mano •ull'ultimo ca.o/are del regno o auWullimo capanna delle colonie. L'errore economico •• tramuta, m/qlf~brlmente, 'In errore po.. litico. I utto f apparato oe .. a:tono m.ed'llftl0le 1 tutta la a,ol)rappoa:zione di dioieti, giuriu:/i, zioni, confische, eaduaioni, eonfro..,egni, gheW, progronu non /u, agli occhi di CaJ. loneo, che allucinata demenza e, aopratutto, picfoaa /llu1ione. lt sadismo dei domi,. natori non acroi che a cementare la potenza economica degli a.sseroili. A ttraocno I bertelti gialli e le eslromiu:onj dalle Uriiver,ità e dalle pro/c,sioni liberdi, il dici-fì. lo della poia1denza prediate, la proib.:Zlo- :,e d'ogni fus,o elc., /e legi1/arioni arbitra. rie raggi.un1ero il chimerico r-4uftafo di comp!emenlarc gl'/sraeliti. •· C:01ì tutta 14 ca,ta i•raelita, .«l)ra di pensieri disintere► •aft, 300Vra d; ·occup,a.z1oni r,nprod1"t',u.:e~ unicamente e auiduGtncnte per tutta la .,;,. la leaoreggial)a. A dunque r eacluaione dagli studi letterari e caoallere.chi e ameni era una apinla suu'di~ia che tendeva ad accrescere la loro opulenza... Qui nasce un /ode dubbio, se quei popoli che hanno oo. Iulo riserbare per aè ~li il pouesso delle te"e e relegare gt'lsroc.lit; alla sola p,.oprie. tcl mobile, abbiano scelto l'ottima pa,-te o non pi.u!loslo la peggiore .•. ". Le oincola:/oni dei feudi producerJano nei loro detentori ,ca,-,ez.z.a di capi/ali, e " quanlo più le popofo~i~ni erano pooere, lanlo più i capitali che sono .strumento ne. ceuario a lulte le operazioni agrarie, ma-
2 FJEllA LETTERAHIA I L NUOVO rithme e Jabr-ile, diocnioono prerosi ... Lo p,ouidenza prediale ha, fra gli altri suantaggi.. quello d' irnpor,X!,.,:re quelle famiglie che per più gcnerarioni si tengono ar,LY'n. colale unicamt>nle alla ricchezza Jondi.a. ria,,, mentre .. , "l'ubertà deg/'interessj .. far,oriacc il supe,,,..:ore andamento dei capi~ tal; mcrclt1'//i. La poai:.ione arti/1cia/e crea. ta dai legislatori ... alimentava le g1ganJc- •d1c fortune degli Ebrei rendendo da un lato groa.,i e assidui i lucti.. cd accreacen. clo dd/'allro lato 1' risparmi. e /e occumu• lozioni". OTTO VOLANTE La riatampo di queate Interdizioni israe. liriche (Colombo editore; Roma} ci fa augurare u/te,ori rWil)(acenze di qucslo gran• de StoP1·co, confinato, pi!r mal diacernibili peripezie /etk.Mrie, nel dormioeglia degli speciali,ti. Auguriamo una ri•tampa del klggio sulle Noliz.1e natura.li e dVlli della Lombardia, d;. quelli su:Ja Sa,. degna. sull'Irlanda, sull'Economin naziona• le di Felerico List 1.ul Di alcun~ moderni Stati d·Europa, sui conflitti interni degli Stati Uniti d'America. Su Cattaneo ha gralk\b, pii} che sopra ogni aftro, f' mlpopokt. rità che dal 1900 in poi, si è abbattuta su. eli scrittori posifi1J1'ri'.. Se 1,'Ì •i aggiunge, poi, l'isolamento che lo coipì, in quanlo ir- ),:duo·br'le OIJIJeTWTio della Monarchia SO• bui!,:da, .; comprenderanno anche meglio i motivi di <JIH!$t'eclissi. In Cattaneo l'lta/ir, ebbe uno zefato,,e appauionato di quella fradi:r.ione d1 eeonomisti e di filantropi che, i.ni:d.aia~ con i V erri, Beccaria, Ftlangicri, Gioia, Romagncn,·, /u sopraffaila daUe /or. tune del rtn.a.,centie ..P,fdua/'t,amp, t<osm1. ni e Gioberti offoxinarono le me~li colle formule dcli' •· enle pouibile " e del QCro idedle, Cattaneo, pregi.ud12r'almente osh/, .ad ogni metd/i.slca, Cattaneo, tenacemenfe aUaccato alla scuola di Gioia e di Romognos1, Caitaneo !I/retto alle slati,tiche della produzione e del credito fondiario /e.ce fi. gurati in meuo ai ooli metafi.;ci del tefm. po, &i ragioniere o di geomelra. LoRENzo G,ussn CARLO CATTANEO - Le /nlerdf:tioni iuaeUfj. che, Casa f..d. Colombo, Roma, 1946. Dechirichiana SCRITTORI allo specchio Sono nnto a Roma il 28 novembre dd 1907, di f&m1gltft agiata. Mio padre era ar. chiletto e dilettante pittore. Fin da bambino ebbi governant'1 straniere e cosi Ìm• parai il france~. l'inglese, e un po' et. te. deKO. A nove anni ebbi i primi sintomi dello malattia che: doveva occupare la mia ,;ta fin qua•1 a vent'anni. In varie rica. dute di quceÌa malattia paa,ei complessivamente cinqu·~ ann.i a letto. gli utlinu due fu lunga quasi quanto la molattia slessa. Dopo Gfi lndi//e:ren(i feci i prim~ via3"8'i all'estero, a Parigi. a Londra e altrove per conto ddh Stampa e della Cauetta del Popolo di Torino. Segu-irono altri libr\ e altri viaggi in Europa, in America, in Ci~ na. Durante quest:1 anni i miei rapporti col fl;lsc1smo and-:.lrono sempre peggiorando !O-- prattutto per la mia riputazion(; di se.ritto. re considerato poco o•tod0S90 così dal pun. to di vista morale come da quello politico. Andò a finire che m'i. fu imposto d1 lir• mare gli artico!\ con uno pesudon'tmo (Pseudo) e che quasi tutti i miei libri fu. rono proibiti. Non mi 1ilen.ro però niente affatto una .✓.u:ma del lasciamo; ma sper'i. m!entai che cooa po,s9:mo il timore e il con. formiamo impo.st"i dall'alto e tToppe volle acocttnti anche da coloro che avrebbero po. tuto ~ dovulo respingerl'1. Dopo la malnt. tia, considero l"espenenza della servitù la. 1tcìsta come la più .importante e la più amora della mi.a vita. Nel !Cl41. dopo aver collabomto durante i quarantacinque iflorni di 'Badogbo al Po. polo di Roma di Alvaro, fuggii il 12 set. tembre sperando di pasrore ,il fronte. Ma non ifeci in tem.po, mi .fermai a Fondi, e poi, per sfuggire alle requM.izioni di uo,. . j mini operale da, tedeschi, .a.ali't sopra un mont>e della Ciocialto, a circa ottocento metri e lì pa.858.i nove mesi in conch.zioni oltremodo primitive. Fui liberalo nel maJ. gio del 1944 dall'avanzah:l della quinta ar. mala americana. Questi sono '.a dati esteriori della mia vita. Ma il mio ritratto è ne'.a miei libri, con. ~gnato in innumerevoli tratti che è ~mpos. sibilc •riMSumere, Quello cht mi è acco.• duto e che ho fatto non può dare molto imperfeuamenle 1"4dea di quello che sono. Circa la mia opera, con un po' d, appli. caz.ione e di pazienza saprei fors~ anche ~rivere qulche cosa che polrebbe ras,omi• gliare .ad un giud'izio crifico, Ma sarebbe un giudiz.io non dissimile da quello di t:mti critici cl'.i professione, uno di più. I miei rapporti con la mia opera non hanno niente ia ohe fare con la critica: com~ avviene a tutti gli &:rittor'i di questo mondo 801\0 rappord d'1 espre881one, di eq-ulli.brio, di liberazione e di compensa:i1on'C. I miei libri sono metà della mia vito ma non più di metà e tutti i, miei •forxi sono rivolr, a mantenere queslà proporzione. Venendo ai particolari. :pos.i:io dire che noinost.ante la mia precoc.ilà apparente, sono 9talo ohre• modo lento, nella mia lformailone e ho riscallato tale lente:z:z.a 901tanto con la copia e la meticolosità del lavoro. Da Gli lndif/erenti in poi ho dovuto deviare molte voll'C per esaurire et1perienze che conside. ~vo 'l'\.CCCS9arlce eh~ fors.c non Jo erano, Cosi ho rinunz.w.to quasi subito ad. eueTe lo ~crittor~ dì un libro solo; e i miei libri vanno cons.iòernCi tulta una sola tttoria, per a.desso, credo, non ancora concluaa. Si cap'tsce che queata 9loria ha un valore sopratutto intimo; e che. 5ebbene sia il mas • simo che po$$0 dare, può anche non es.ac~ 1c il minimo sufficiente ad a8".icurare la durata e il nome. Me anche questo è un tratto comune a tulti coloro che 81Crivono. Presientemente corregio ~I manoscrilto di un romanz.o intitol&lo La Romana. t• la storia d1 una donna del genere di Moli Flanders, narrata hn prima pcrsono. l miei divertimenti preferiti sono icgg,ere, passeggiare e guardare, ALllERTO MORAVIA Caro Angioletti, la frase: o: Se dovessimo tenere per buo- « ni non per convinti (che di personale « conviqzione ne mette anzi moùa) ma per « validi i suoi giudizi espressi nella re- « cen1e autob'.ogrufia, porrebbe che i soli « nel giusto, i tioli illuminali, sarebbero o: i critici di Francia e nemmeno tutti, ma « Coctcou, 6opratuuo, e Paul Eluard » - Saper discutere messa all'inizio di un mio Sludio sullo pit- I Nudismo a Copri: A. MORAVIA tura metafisica di De Chirico, ebbe la \'C.n-1 tura di far rimanere di 1,tucco il piltore, al sanatorio Codivilla d1 Cortina d'Ampezchc le 6crisse una lettera, appor:,o :,ulla zo. La malattia mi impedì di frequentare Fiera numero 221 1>er chiedermi che gli regolanncnte la Mll.lolft: presa Ila, i'icenu iodicaSEii i11 quale porle della sua autohio- ginnasiale,, abbandonai defi.nitivam.ente g1, grafia io rica\·as.si simili t1upposizioni. sludi. Però le:ggevo molto e anche scrive. Ecc.orni qua ad accontentare il pitlore. vo in. prosa e in versi, in itet1ano e ln1 fran. l) a proposito della sua prima mo:.lra cese, lingua quest'ultima che da bambino par.g..ina, a J>agino 98 deUe <e Memorie» parlavo be.ne quasi quanto l°ilallano. Losi legge: o: J m'.ei (Juadri 011eqnero un ccr• sciato 'ti sanatorùo nell'eotate del 1925, an• to successo e riscossero qualche lode do doi a Bressanone e B cominciai a scrivere parte dei critici»; il mio ipr--rn,o Jibro, Gli lndifferenlr. La 2) a proposito della Biennale romana del stesura d·1 questo libro durò circa tre anni 1923, a 1>ugina 178 si legge: (I. Ci fu un e ~I rom.anzo ~teseo,. rifiutato da vari.ii cdibuon successo di vendite e molti (1 u:idri ton, usci a mie spc,se_ •nel . 192? presso Ja furono acquistali eia stranieri. Il poeta sur• CD.$8. Alpe:.. In quegli anni vivevo quasi reali.sia francese Puoi Eluard, che a quel sempre in montagna, ·m Italia e in SVlz. tempo .non era ancora stato Lavorato dal zera, la ccmvalescenza della lunga ma!n.t11a 1,uo cap9 supremo André Breton per hoicot• Da troppo tempo lltOl dilagando in ltalia il cattioo gusto della polemica aenza rite• gno. Per molti, evidentemente, fa Uberld sta dùJcntando licenw, e il ty'accre di azi· tot"e le mam· e di /arsi aacollaie gridando, non riescono più a reprim,erlo in se sten1. Polemizzare IJa bene; ma quafldo la bat.. tagA'a d'idee cotnoofge per la vHtoria le penone fi,iche e mom!i de< contendenti. credo non si 6ia più nel giusto. Chra:ro è, d'altra parie, che oent'anni di dominazione h1..(nnodato a luUi o a quasi tuta il modo di implc.t,lrarsi un po' le mani. e che le u/hme o//onosc vicende della guerra e della dominazione tedesca, hanno aperlo le tic al doppio giuoco, permetten• do una nelt<.ta di mani, magari' superficiale. E allora, in polemico, come re$"sferà il mediocre al piacere di ris/oderare qualche i>eochia colpa altrui, che poi è sempre oh· che la ,ua colpa} Cos~ ·oggi i g-:.Ornali ~no pieni di /i1$Cisli: -'C ufficialmente doo,,ebbero euere scompar• si (perchè mai esislifi) io realtà un ,oWle tare tulta 13 pittura da me fatta do1>0 il ------------------------------ 1918. era venuto ap1>0sitamente con la mo· glie da Parigi per conoscermi ed aveva ac• qui:,tat 0 aUa Biennale iliverse mio opero tra cui un grande autoritratto con UI\O 6fondo <li piante d'alloro »; 3) a proposilo della nuova permanen2;a 1>arigina del 1925, a pag·na 188 si legge: « M.algrado i livori isterici dei surrealisti e di altri ag'tali rtités della rapitale francese, Ja mia 11uova pittura :,u:,cilò grande interesse; non posso dire però d1e i mercanti e gli intellettuali :,i fossero messi in quattro per sostenerla. li .solo intellettuale che mi sostenne con un certo calore, fu lo scrillore e poela Jean Cocteau »; 4) a proposito della « incomprensione, confusione, malafede e livore» {pagina 178) dei critici e scrittori italiani un t>O dovun<1ue in tutto il libro. Con tulla cordialità la 6alu10. MARCO VALSECCH I * Caro Angiolelli, ho lietto sull'ultimo nwnero della 1u.a civ;sta che n àfjlano si 6000 fuse due gal• Ierie di pittura moderna le <1uali, a <1uan• to pare, hanno l'intenzione di curare il lancio dclJa pillura moderna italiana all'estero, 1>0ichè, d'oono, il mom.e,110 si 11resenta /m1orevole a7l'impresa, <lc110 che .m.i mercat 1 e.sieri gl<Ì .si è po,uta constatare wia ecru, stanchez:a nei rtguardi delfo pit. turll /ra11cesc che fw s·11ora domi11a,o fo. coutraswtc,. Ma hra\•i, bravi, finalmente l'hanno ca· 1>ita. Cioè harmo r.apito Ja \'f>Tilà di qud· -'io clic slo 6crivendo insisteutem~Dle da pa• rccchio tempo a questa parte, ma, natu• Riempire 1o :,chema. nel <1uale il di,,egnatore lrn già incasellato qualche letlera indicativa, con i coguomi di otto <icri1tori italiani. Se la soluzione sarà etulta neUe caselle a bordo ingrossato apparirà nome R M 7 N E L A I o R I o I A o M A A p z I F F I e cognome di uq altro scrittore i1aliano. Qual'è lo scrittore italiano? Chi ne indovinerà il nome, avrà dirillo a 500 lire :n libri da scegliere Ira quelli e<lili dalla <e Bussola». Le soluzioni dovranno· essere inviate en• lro il 27 seucmbre. SOLUZIONI A.Ile domande del numero 22 crn fucile e di(fic'Je insieme ri ..Jlondere. Per la prima, cui hanno riSJ)O:,IO <1uasi lullj ei'allrt• mente, ba::.tava sfogliare un pò un·E.nciclopcdia: Ungarelli e Marinetti .:,0110 nali ad Ale~sandria tl'Eg11to, Torrnna~eo in Oal1111n-:ia. AJJ11 :,ct·onda domanda le cose si foccv11• no m\ pò più complira1e, ma allche qui l'ab lità <lei wln1ori s'è follo valere: Sin• taJ>er, Cavallotti e Michelstacdter hnnno riscosso i maggiori consen~i, unitamenlc però a decine d'altri nomi. Per la terzn, ovazione unanime per « M'iJlumino d'im• mc~so », e alla quarta (la pi.ù complicota, forse) s"è risaliti fino al primo scritlo di l\fontale che C. V. Lodoviei presentò a Cobetti. In ogiù modo ancora una volta i lettori si s0no dimostrati br:Ì~iss-imi: tra le decine e decine di ris1>0s10 esaue, la virtù dell'imbussolamento ha fotto pret1cegl.icre: Lao Angefu, viale Auentino 61 . Roma, che jnvitiamo a comu.llicarci quali libri deUe edizioni della Bussola per un totale di Li• re 500 desidera ricevere. Salutiamo adesso il vincitore cd ins:cme tutti gli affezionali solu1ori. ralmente, a mio nome si taco cou cura, ifc==============================..i 1>er 11011 far credere che tale scoperta l'ho falla io. Però 1,isogna ~tare attenti, J>Oichè 6e quei signori 6pcran 0 di poter sostituire la pit• tura francese moderna esportando all'estero le provinciali jmilazioni cli tale pillure e scartando con zelo tutte quelle opere ,li pi11ori irnliani che si a·rreriscono completamente dai modelli deUa École dc Paris o dalle 6ue contrafazioni, non stanchezza provocheranno all'e:,tero ma carnlec:,;i generale. G10nc10 Di, CH1R1co 110 Questo tagliando, incollato su lettera o cartolina, è utilizzabile, a scelta, sia per il < Concorso Premio Vendemmia> sia per i giuochi. Nel primo caso bisognerà unire le risposte alle domande pubblicate nel numero 17 della •Fiera>, nel secondo le soluzioni dei giuochi. Sen:ci wglia11do, ogni. cartolina o lettera perve1111t.aci sanì <muullaw .. FIERA LETTERARIA: Concorsi - VI velo Tmpudico U4 ol)IJO!gendo di giorno in giorno tulla la nazione. Vn desiderio 3<tdico /a .coprire di. ognuno uno ,torio del pasadto, un atteggiamento, ;un /ez, una carni. eia nera dirnenlicata, con la cerlez::a che l' acctt$<1io, dtocnulo accusatore, ricorderà una pcirola, una troppa entusiastica odesio. ne o un braccio leao al saluto. Ma !C il giornalismo comune ci dà nolte e giorno questi esempi, la cronaca dell,e Jet. lcre e delle arti, per non essere da meno si od n"mpinzando sempre più di scandali ~ ,candaletli, di po/emiche /croci, che me,so da parte il campo della politica, inoad<'no q.uello dei ricordi personali e delle opere, s,cm;ando ln eno con insulti oo/g<.,..·••im1' per il mestiere che que,li signori pro/esso• no. 1' r-ispello ,embra abolito; nes,un ri· conOllCÌmento dcli' altrui i>alore e nessun dubb:o sulla propria supe,.bia cardtterT::zano questo periodo di follia Credo che la gioia d' aOer &eamptlt::,la mor~ te. (presente per c'nque anni doounque), abbia dato una oorica 111'1.aleperfino ecce•• sjoo, agli uomini d'oggi. f-'orsc, si reputo, I es.sersi' •alvdi è un segno e un doQCre ,lì difendere la personalità. Sarà quel che ,orà, ma lo spettacolo che certi artisti stanno '!,ando d!· se stessi non è cerio il più .sano. Pculbile che non si riescd a paf'la-r di arte senza tirar in ballo le mogli}" comin. eia una lettera gi·unt·aci dalla provincia. " Pou!bile che il signor.. non abbia il minimo rispetto per il signor ... } lo che 11'·• 00 in provincia e che di qui ,eguo attraverso le tue col-onne come oanno le coSe nel nostro mondo (e scusami se me ne faccio cittach.no anch'io) sono rimasto più ùOlte ::tcandalizz,to dal fono usalo nelle loro po. /emiche da molti tllustri artisti italiani. Pen• so, cara Fiera, ch"io aoeoo cons:dcrc.to fino 11 poco tempo /a come degli Dei queste per, sone; pronunciaf':1e il nome o leggerlo, era per mc perfino uno gioia. Come supporre che.. c.,orcbbero rivelato un onimo così l)O/. gare} Per no:, cara Fiera, ciò è graoe, molto grave, oi spc::za le illusioni e ci ri• duce ad una ben misero stalura questi che nei loro quadri e nelle loro poesie, si rivelano tanfo /jf'Dndt. Ma grandi dav&>croi posso chiedermi s:lesso. E sto qua,i qua,i per dar ral{(one a mio padre quando accu- .sa di òerebrol1'smo e di malafede lutti gU artisti_ E, cl dire la verità, se C1ggimio pa. dre mi domandaue qw:.l.'i sono le mie aspi. ro-zioni potrei in !ulto buona fede come un tempo, rispondere: diventare come uno di qucgJ.:· art-i,ti, diventare cioè petiegofo superbo e gr~ltoì • Vedi, cara Fiera, come il d:scorso dioen• li perfino ridi.:.olo, A que,fo punto non l10 ncancl1e piti il coraggio di seguitarlo, V t:• di" lu e provvedi; cerca di /are in modo ch1.. certi amali pCr$0naggi non dioengano fan. focci da teo'tl'ino di marionelle ·•. Non credo ci sia altro da aggiungertJ. Quest'i'nvito l1a in sè anche il deaiderio che in Italia, finalmente, ritorni ~·1 costume del• la sincerità e del reciproco rispetto: ci ,a. rebbe /orse da obbiellarc clic ,I ,.:spetto nasce dall'arle. Ma non vogliamo far torto 0 nC'SSflnO, DEC ERRATA-CORRIGE Nell'nr1icolo (e ll maeslro del dado» tli Alfredo Pe1rm:ci, 1>ubblicato nel n. 22 della « Fiera», manca un 110n (terza t.'-Olon· na, <1uindicci,imo rigo) che richiede di es- ,ere rimesso II posto: « 11ou abbia sludiato e sentilo .. ». CONCORSO N. 2 I seguenti racconti, poefie e disegni partecipanti al I concorso e pervenutici ohre i termini prescr'tti, sono slati presi in considerazione ai fin.i del II concorso permanente: Umberto Piccini: Felicità; Gino Nosa• ra: Cornacchia; Paolo Bonuglia: ll rito; Elena Canino: La morte di Jim; Vittorio Marangoni: Estremo limite; Gu3lliero Ghizzoni: ResurreeLio; Gino Nogara: I tuoi J>.assi; Enrico Rovai: F'onli (elici; Romano Ullian: Nel vuoto che t'attende; Li• bero D'Orsi: Norina· Marta; Vincenzo De J>aola: U hac.io della mamma; Antonio Raho: A gioietla che parte; Giacomo Mar- :,a1l(): Le due Mari e; Carlo Camporiondo. Cercasi vedovo biondo, trenlenne; C.Ulro C.:unporiondo: Poesie; France6co Cano,·a: Poes'e; Angelo Romanò: Poesis; Dante Grossi: Lagia, la fia:lia del mare; Ni(Ola Ghiglione: Arcobaleno dt una 1Jiornata di guerra; Giuseppe Michelin1: La madre verde; Guido ?tfartorclli: Erano poveri i nostri sentieri. EDIZIONI DELLA BUSSOLA Roma • Piazza Madama. 8 NOV11'A: Collana UN /VERSA LE (VIII r1ol.J CIIANTELOU BERNINI IN FRANCIA Prer. e tr■du. di Stdano Dollari L. 01111•ruun1, 6li 11pi6rommi 0 i Cl:lnlro,ii col Colb11r1 • P•rrrulr, d•l c.tabr• orchi• 1•110 baro,co, rnccon1.,1a do/ Co-li-sr• ,li Chanulou eh• 61i f .. compa&no a Pori&i• Preno I•. 260. * Collana lERl E OGGI (li• lll "°'·) T. NAPOLITANO LA FAMIGLIA SOVIETICA Lo ,torio d•lla Jami61ia ,01oi<ttica ria,. ,um• &lì el•m•nri •n•n.1iali cl.I drommo d•I bohc..1 i1mo: ,..,o,a dopprimo, quindi tut•lou,, dife10 ,. onoro10. Libro d, urcwr• dinarW inureu• &i"ridico, ,ocial• e polirW:o l'ag, 268. l'reuo I,. 260, * I. DE FEO ANTOLOGIA MARX . ENGELS Lo &aido pill •ffeoc.. pt,r la rapido inr•lli&en.aa di 1u1ta il pan•i•ro coma11i,co, Pag. 310. l'r-.uo L. 300, USClRÀ PROSS1MAMEN1E, unior RIVISTA INTE::RNAZIONAl.E PER I GIOVANI È una rivislu basata SOJ>ra uun formula uuo,·a. raggiunta nttra\'crso un accordo con le più moderne riviste europee per ragazzi, che offrirà agli adole. sceuti In lettura che essi attendono e, di.vertendoli, contribuirù forlcmentc alla loro fonnuziouc culturale e morale. Un ral'elCQl9 di 6,1- pagine, rlccao1cote lllullra!Q: L. 50, Speciale cornbloadone d'ahbQoam.-1110 al <1 ra~lcQII del t916: L. 150. INVIAUE L'IMPOltTO, A MEZZO VAGLIA POSTALE, Al.l,'A.UMINISTRA· Zl0NF.Dl"JUNl0R".R0MA. VIA POJI
L LA MISERIA FIERA LETTEKAIOA ben~ _in mc111e la d_il)p~,:,izione di alcuni I la polizia, toi ~ljUa~sò dalle mani, fece accor- T sen•iz1: dulia parte d1 via Cavour due era- rcre genie dwer~a, la quale i,,lavoùa stra- I no le uscite, <1ucl]a che menava €olla 1ù1z• 11tuuen1e prese le eue parli, eicrhè fu )ibe- j zn dei Cinquecento ri1:>elo e l'riltrn dinan- ra di gettarsi a terra e piangere sconsolata3 EATRO zi ai portici: ma que5te usC:te serravano mente per più ore, trad·rn. Non potrei. pa.s· Sinmo a teatro, Comincia lo spcltacolo. di MARCELLO GALLJAN nel centro In \'Ccc.hia stazione delle par1en-1 sare più attraverso questa 6J>ecie di cortile A sipar1o calato, viene alla ribalte un otto.. zc, adesso esplosa quasi tanto da ricevere s1>a.lancato, senz.a ripensare nlla mia Gio- re vNt'ito comunemente. Questo dice agli speltatori: • Buona sen, siinore e s1anor1. VI lo ag_ilarono 111 htlll I versi; con squassa- D1 ~Ud. e di ~à ~i ved~no b,ianc.hi_cdi~ci se~ a d_onuire, J)er la bontà di un amico Siamo i vostri servi. Se vi piace una sedia menti rotatori O sussultori lo stordirono. affmmcall, segni d1 rot1ue a.nt1che, 1l ch10• 11110scrittore, su una branda ad un palmo passerà volando per la scena; 0 qua'ndo 11 (Cmu.inuazione vedi numeri preoede,1ti) I rntuuarono cli a1u1re le b,acc,a al c•elo, iJ ci_eio intero. vmmn che di notte, ancor ogg;, <1uanclo rie· - · Si \ i_.,:.~ CO:.Ì _ parecchi _mesi, un gi_orno a Gli lev,1rono dalle lasche mezzo J)acchetto sco dei gior_nali, i _gabinetti g~st'ti dalla d_11te.~ru, si aKita improvv:s.n, sbra.ita, cal: casa e gli altri a.Ila staz.ione, buttali come di Kamel, due ccrmi amei ,cani due tre I bra,•a massaia Cnrolurn, conosc uta ancora crn, ritorna ancora. come allora, ragazza d1 conte starà per ucdidere l'adultero e qualpovencci, lesinando •uJ denaco,_ facendo lai gomme, una carnmeUa, presero ~oi le due ,011,0 la quaHfica •1>edole _di cccacaturn,n. piazza cd uda sempce_, « Aiuto, '.duto, so- cuno d, vo, g-,;de.à, ,c;oo/;, dco;duo che ;1 il~ola _e la E~rtlbanda dalJe. rotaie a p1au.a vnl'g_ie, se ne caricarono e, con l'amico nel . ~cl _mezzo d1 qu~to SJ>HlZ7,o orre.ndo, la uo Kamel, 6000 Ralcigh, coragg10, fuma- conte aciooli, il conte' scivolerà, se ne andrà V1Jlor10 e viceversa, mangiando ~ pezzo me 7.zD, si avviarOJ\O verso J'Erretio. Lo nua G10vanna un g orno ru sconqua8sata da le», e togl,ie dul peno, coperto dn un len• n gambe all'alia. Corawg'io, dunqu.e, sia-nodi pane con und fotta di 6alame, un man· vidi giungere io 6tesso, l'vido in viso, che cima a fondo, frugatn, l"ibaltata su Se stes· zuolo ramntendnto. qu11I cosa che ,o.on ha ri. Su il sipario•· Il sipario si alza e acoJarino, q~a1cbe ?_co s_ecco! u~ fico _d'Lndin! SJ)Uta,•u a rovescio daUe labbra certa bile Ml. con la scusa. delL'l mercanzia segrela: più: si sveglia, 1>i:1nge a ricordo per coni.O pre alcuni siparietti d'isposh in modo che. non. Sl. viveva_ p1u,. ma et. 61 ~asemava_ d1 gialfastra. le fu prome~s~ iJ <e cnl~busc », ovvero . la suo e canla con le dila ~nlla bocca: <;. La ciascuno lascierà intravvedere, a mano a rotaia in rotaia, d1 b.'lncluna 111 bancluna, Pina si ratteneva a stenia: « stasera non galera, ma lei nnperterr1ta, audace, conun• mia sinfonfa sei I mano che l'attore parlando li solleva, lrAJU-. di fona.le in fanale, di notte in nolte, e si iuangia più». lo pensavo: « Chico non t·iò ad urlare e-011tanto fiato in gola che, tu.». menti di &,eene: quattro gambe per ese.m# Chico aveva preso :1 letto un div.ano di mangia più ormai». Sedemmo 6u una I>llll· ridolla in mise.rin dnlle mani rapaci di cer- (Co1llit111a) pio _ 0 una mano con un valK> eh fiorii, pr.ma classe rirnasto abb:111don::ito e lo sor· china Jlei pressi del vagone del tenente vegliavano a 1umo le eorcUe, 1>a:llide di che foceva toletta servito dai suoi. Il va- un uomo seduto: o tre. donne ferme in 11n. paura, sempre al finestrino in allarme, fra gonc stava nella parte di ,•ia Re Boris di gesto; e coeì cli seguito fino all'inhnito. luci vaghe, battito di 6carpe sulle banchi- Bulgaria, quasi attaccato aUa parete liscia Q UATTR o p o E s I E « Vedete, c'è proprio da Keg:liere. Questo ne, colpi di arma da fooco, vociare for- e nuda dei ser\'izi Quando 6i ni>riva lo è un peno di Giulio MastA1. Giulio Mastai sennato, alt~ grida, qualche urlo sciagura• s1>0rtcllo &i vedeva una cha:se-loogue, no odia. Anselmo. Odio coltivato per anni • lo e poi ancora una tri6tissima pace not- baraccamento di cose diverse molte botti, misterioso nei suoi mot) per i Fam\gl.iari e turna sino all'albu. Ma da tanta rovina, glie di birra; poi il tenenle ;ppariva, s1m• di" LEONARDO SINISGALLI i conoecenl\ dell'uno e dell'altro. La verità non si r:u.sciva a tornare indietro, a fre• tava al di fuori saliva, ac<1ua e dentifri- è che Giulio odia Anselmo avendolo vi.. o nare l'attimo, a dire addio per sempre a cio, guatava aU'intorno, d1iude"·• nuova• l!'eguire. pe::- etra.da una donnn. Seguiva una quella sorta di malavita legale. Non c'era mente. Fece questo giuooo, di bocca e ma· donna formosa incontrata per CO.SO pochi altro da fare, non c'era altro da pensare; hi, 6eUe otto volte. Noi stavamo tut· minuti pr'1ma. Forse si sp06CJ'<nmoocnsava non si poteva che muoverci. in quel senso, ti uniti 6ulla panchina, in sileqzio, men• Giulio e are quel seno - pensava - foae dalle pareli della giornalaia agli 6cant'.nati tre più lontano s'aci:apigliavano Garibal.di, Arcangelo ardente fabbro minimamente più piccolo egli non l"avrebdelle Vinùiali, dalle mura di vi.a Man,ala il postino e Ja ganga e s'arrovellavano frà tutta la notte ha piovuto be seguit.a. Lo irritava che Anselmo • 1 uagli edifici nuovi monumen1a.li e 60Htlri di loro stessi perchè il tenente aveva requi- lane con garbo co!oro che incontrava. An.. via Il.e Boris d~ Bulgaria; dal punto dove sito loro due pa'a di scar1>0 col gambaJet· pioggia rossa al .luo fianco sclmo ~1 toalieva il cappello e proeeguiva: fiO&tava spesso il carretto di gelati e riel 10, tre divi.se, dieci stecche di sigarette, in cima alla colJina dietro quel •eno; nes&uno dei pn.-anti -.. caffelJaue, nell'entrata pcincipaJe, tì:no_ al· quattro maglie e sette co 1:.erte, « Noi le dove tu giaci con la tromba al labbro. spettava ciò. Ah, come evre~ voluto pol'ultimo avvilups>o di rotaie perdute, pri- abbiumo pagate di a;iò; ma lui faccia co- ter cfiminuire di un poco quel seno all'inma che si delineassero all'orizwnte due o 11\e sempre ha fatto con noi, e chi si è saputa dei due: forse aarebbero KOmpa.P& :re o a q~:'.:o d~::~h~o~ss:;;:'\i!in:Ùi::ra~i vi: 1;1:~et~: 1 : »; 1 oi! » Il. ~~ditj~ e~ A::i::· :: <;::rva- u: quella terra &apra elevata a burrasca fissa. Poco dopo lo ,-portello ru riai>erto """r donna, ITl.ll quel eeno, che ha un col«e E, neJle sos·te eterne, i racconti, le favo• ·utero; daL vagone discesero Giordan:~e Sotto le verdi chimere, sotto l'ali e un sapore, è carne: che piace a Aneelmo le vere, le•notiz.ie 6u queito e 6u quell'al· Pasqualino con ~ulJe spalle due sacchi pè• bagnate di due uccellicani così, ie • un .altro con ve.ne e pori diveui. ~.:;·gi~e=~vf.'~".':i:~r;"JiJi;~.:.~w:~~h!:.!u~: :.·~:~;net:~;~· .i~rc~:·~·:::':;, blatecarono, mi fu di contorto la vostra pietà. ..~·r:~.,:,,.<:-r::..=.::~ b·;~t .:,'°; :.: Pasqualino, sergente italiano in uso nel- « Crumiri, traditori _ rece Garibnldi. La pioggia aJ/etta il cuore dei morti, d1 f1eddo, è An1on\o. L'autobus non uri. l'esercito americano, u1\ raga~zotto di quin• Ci capiterete sono:&. fa ilari i rospi sul greto del pantani. ì'•:u~inacr~vt c:~ 0 :;~~~ :~c~~erd;~ /~: dic.i anni circa, s·era portala una donna a Toi non riuscivamo ad umiJiarci di p'ù, Mo il mio passo incespica già qui , 111 mezzo al Ireddo e alla piawie, a ca.sa, ovvc.ro .nella stanza dell'antico ca- di parlare col teqente, di pregarlo di re- patto et salvare la vita di un uomo~•· U poelazione e aveva passato tutta una not• stituirci. la roba comperata tulio a denaro suJJe strade a strapiombo. Voi nOIUo Antonio •i m.eravia:lia dell"inaapet• te con lei: Ja donna gli 1weva cucinato pa- sonante: <1uegli ci guardava a1>1>enae 6i mi tendeste Ja mano amorosa, tate domanda. Sono propn0 obl:,fi•do • s~ alli1. '?go, bud 1 ino di ~arne in scatola ~on rinserrava. Pfoi si uNdì lii_l ~nono 1 , 1 ~Ieete ciel il lungo braccio quando un bel sogno ri.pondere> Risponck di. ai. R.apidi--.ma-- p1se m aeato a e poi avevano mangiato suo grammo ono. l eg mterva . 1 spez:w- mente calcola il peeo del sacrificio: giun. frutta in. 6Catola e bevuto caffè io scatola va qualcosa coi denti; aveva diment:cato su/J'estrema mattlna il sonno verde aerà a rua lil'.TOHdonted'acqua, lou,c ai, e quindi si erano coricati assiemt! .:.ulla il negro ammazzato. Ma, <1uanto ci ;uar• dei canidiadema runmaler.ìt.; OBni tanto sii 1cgie d. gente branda a s1>recare htllo <1uan'lo avevo.no dava, quando guu1;d:wa noi so i fra tutti morta per malanni del genere. « Cinque ore mangiato a:.sit.me. Giordano, italiano cedu• gli altri - un uomo, una donna e cinque in Ironie al Palazzo di Città. di r'Jtafdo. In cambio della vita di un con. to all'Erretio, odia\'il noi perchè non lo figli uniti assieme e completi con <111anto ladino cincee. Jn Cina aono filti p1ù de.i i.i degnava di uno sguard-0. Una 6ern era portavano indoaso - allora, oh allora i:-glj topi nelle; chiaviche I Antonio comincia a elato trovato al largo, come dire in alto eenth•a alJa gola il gergo padronale e ru- III. leggere 11 giornole. Ònque ore del reato mare di rotaie, un sacco lercio con dentro vido: (( Come on, come on o, ma la frn- sarebbero molte, troppe, non tanto per ~l Vetititi di borghesi itaHani, ticarpe rotte, ~e non gli usciva dalla stroua. / compagni della mia giovinezza paito perduto quanto per una nwnera.a ae. nm~ie fradice di sangue, calze tulle buchi, Ver&o le tre del 1>0meriggio m,cimmo sono arrivati sul colle lassù. rie di incovenienti le conseguenu dei quali cant.icie zuppe, mutande spaccate in due e, dalla stat..ione, da.lfo parte di pi11zza lndi- si ripercuoterebbero anche nel mattino aeacc~wto, un foto inqualilicabile. A not10 clipenden:,,a, ci trovammo fra gli ahri; tot• Sotto /'arco di pietre guente, e la notte: perderebbe la notte e lm alta, nel fondo degli :1nlichi ricoveri, fra ti ci guardarono; stavano urlando le mt:r- il canceJ/o è stato strappato, ha b:t.sogno di dorm.ire, una notte ineonne falci11:1cci e stracci vecch:i succedeva.no! fi e si chetarono. lo mi misi a :.celere, SO(· significa ma.le8VCre, cattivo wnore e il gior~ amori violcn1i; bi~ognava scalzi for:.i nei ridendo, 6ullo scaJino del portone grunde la sentinella non vigila più. ~b dopo gti )Sembra 'il più ~Uo della pressi, del buco, :muati di toclci, di toassi, sempre t·hiuso, sempre J)Olveroso, e comin- C'è qualcosa di nuovo nell'aria sua vita, da no.n poterne r:ihunciare un di toc.d1i di gesso duro, di pe-.tzi di cemento ciui a parlare con Chico. lembo. Certo, fin~atce col rispondere An. e cominc:are la 63ssuioJa: coloro che go• Chico se no i-tette <1ualche tem1>0 1'>0J>r:•· di queS t o mallino: gli alberi calvi, ton10, io accetterei I.a aofferenza cli cinque ;.Je,,ano nel fondo, urlavano co111e belv\:; pe.n~iero; e forse tani o gli pesava la tesia il cielo che s'affumica in un lampo. ore. e f. ee f068ero otto le ore, anzi d'ieci1 :t 1 ua uno, pur sono i sassi, non abbandonò nell'acuta idea imorovvisa, che me la po- Antonio è indignato. • Sì o no) Sì o no) :t la preda che urlt1,u d'amore e dolore as• 1,Ò :.ul 1>etto appe,~u, e guardò non Eo do- Mi sporgo sopra un cespo in.omma, grida Antonio dentro di •è: clt,,e i-ieme. Qualche notte, un:, ,olla formato il "e, <'Ome colpito at cuore senza ra{lione. di fiori lucenti, mi allungo co.,a •i ouole da me, io '10 fam:glio. «Sì o grannno(ono, una vo<'e di donna <':mt:1va Da <iucl ci orno C'Omin<"iammo :1 vendere sul folto biancospino. no) Si o no)•· Arr(va l'autobus, Antonio a perdifiato, e non si enpe\'a mai di do,e. irt pinza. vi 8'.'.l!e, incespica, cade, ai rieolleva, tJeSino a ,:be un giorno qu:tlcuno rcce la I VII Una raffica di colpi mi spezza 5Ce a e'ltrare nell'autobus affollato. Cnmora spia. Ave,·o venduto l'ultimo c:11>1>011011:0 Lu :.taz one, quando , i giungemmo, era i fianchi. Grido aiuto. il auo biilietto poi dice quasi ad aJta Vl")('e: e l'ultimo cuppotto di mia moglie; avc,•o una s1>ec'c di largo 6cantinato formato da e Si, sì•· Vede un .amko, '' precipita su dato il dcn:no a Angela e ::1 Giovunna, fie• 1 molti androni apcrli in alto, posticci. e Nessuno accorre sul campo di lui per parlare. Pnrla, porla. e f. d~ci) • re delle com11cre. Dalla manina alle sei meriterebbe una descrizione a 1>artc; alle dove sono caduto. Parla, parla. « Anzi quindici)• fìino n mezzogiorno le rngazze ~i riemp:- i>-1rteu.te italiane 111.lora era riservato un Vi interessa di più il CAM> B.) Ne avre1 vnno di robe com1>erate a poco preuo, binnrio bOlo in d:spar\c, proprio accanto a alt'l"1mille, un milfonc; di casi. Ebbene, si.- Ogni volta che com11errl\'ano rob11 di i:;pes• , a l\farsnl:1, guardato dal Cristo d'oro I V. gnore e signori devo dirv'1 che finnlmente eore e volume, S<:uppa\'ano a tulto fiato, degli amcrica: 1i. Dalla parte oppo,;ta. alla bisogr.a non nttri.buire alcuna importanza raccndo lunghi giri 11t1ravcrso le rotaie fine di un uni('o corridoio lunghissimo, in• Mi pPserà sul petto tutta notte .,ne vicende che 8i raccontano sul teatro. p;l1 lontane, sino a capitare nei prc~i di 1errn:11abile che recll\ .i ad un certo J)Unto A nessuna delle vicende che aspettano, un umico e-0munc il quale era prO\rvisto la cucina degli a111ericl1nie pili in giù l'u· la Montagna di cocci diletro siparietti. i vo.tn occhi_ Guardale per noi di due valigie e poteva e·mularn ,1:/t:1 in ,ia Re Bori.: e gli urrici vari, si se l'angelo del sonno non s'accosta questi signor!i che passano (sulla ac.ena pa ... di essere "iagiiatore in alle.sa di un treno 1ro,:l\a la slazionP delle Vicinali, 60llo :1r• CO/ piede tondo sopra 1 . vasi rolli. sano alcuni uomini e alcune donne come .italiano. Alla fine Angela tellt.\'11 imlo.;::io d1itravi dn circo e<1uu.tre e b:t!<'onate alte pnr .t.rad:,), Di co&oio non aapremo ma.i duo scntole di Kandy, due stecche di ~iga-1 e foftose da nccadcmia di dam,a. Avevo Come suona sinistro il tuo vento quaggiù niente. Ma 8C ne fermo una, a c.aso.. Voi, rette, quullro 6catole di marron glarées; fotto :.ubito ment:tlmcnte l:t piantn del Juo• cilta' arcana, drago/iori·to, vOI.. buon uomo come vi chiamnte) De I I . . C'.arlf. risponde. Eoco che De. Cnrli vi Giovanna due puia di ca ze, < ue ca11.11 1·rn I go, edotto da un ,ccchio amico impiegato di cotone giallo, 6ette 1,lum-cokc e u:1 oro• :ipimnto in quella sede d:epcraiu, e notai come scroscia incantevole sul femore sembra più in1portante d.esli altri dn quelogio. Ci fu la ::il)itita. \ enne il l\!llCUle., le le varie u~cile in pericolo di 1>e<linomenti la fonte e la cascata di serrande! sto moincnto. Se; ovesbe una me.la da donare vide, sorrise loro, non disse iwlla. C-e1·a o di retate: l'una, la principale, <1uclLt dc• e vi dicessero ecegli, n ch1 la dorestd A De. un gran :.ole <Jud g orno: ralde le 101:.11,· ttli arrivi e delle pa11cnzc, in da .Mar,;aJ.n; Carli O a uno di queSli paM11nti) A Uc Le due r:ti;ozze .:.11dina110 e sch,rzav, 100 riel l"ahrn torluo-.:i, si biforcava e da,a ora in Uuli per il eolo fatto che ne sapete il no.- N · · d I d me. Attenzione: grido un secondo nome.: terrore lii C:e::iCrero\'istate. e1 Jlre&B1 e· 1 J>·ou.a dei Cinquc<"cnto, orn al largo e.i ILCENTENARIO pi vislo da un biologo•; On. Prof. Vito Pavoloni. V1 voltate verso Pavoloni. Fan. l:1 gior11a.l:1i:tc'era la polizia ita.li:mn; lun• J>Orlici, dimn:zi al Continentale; un"altru Calati: • Gallupp,1 nell'inU!rprelazione di • L - 1· • ~~a:'.a '.'::,rÌo i>~::,:::h~~~:••~•~,~;fe;:,;.;~::~: ;;;•;;'; •::l~~e:~~c:if;_ BI~; •; ~ ,;•;;~J;, ( :~: F,anc.e,co Ac,i •; Prof. A oo. Antonio ~:>;:,;è :o ·,;;~':,o'°t:nt~~- v;:i, .:'it~~'. &u 1m::-:ial:tla ,occ da facchino a foc<"hi- i ()0\Ctacci, per i pedinatori di treni allea- di Pasquale Galluppi ~;;;:~~i.,i:;~i;e~l~:oT:~~aa!ltP/eirrt·~: ::::i ~:::t:h:·~~i dt;uaq:es~7 1~°:~~/:i no, da controlJore :1 conlroJlore, da gua.r• ti do,,a llroprio accanto all'arco di San•a rettore della Biblioteca Forens.e di Co,cn• termia dialinee a gu:1rdialinee, da O()Craio ad ope- Bibbiana io quel di San Lorenzo. Era, que· Il 13 dicembre di que,l'anno ri<xn're il :a: cl..'tlalianilà di Pasquale Galfuppi»; I t~pi 80110 mutati e O voi dovete pen. mio che ìo ero stato coml,ur,iato alla mise- ~lii, un·u.!'CÌln dl fortuna, pr:it'cissima: 6e il ~en(enario dello morte del filosofo Pasqua• Doti. Francesco P1.1gliese: « Teologia rio4 - gare. a. vOl, non a Fantuu.i O a Mastai. Chi ria. Chi~i-ò a chi \'enne in mente un·iclca c:mccllo ern guardato a v'isla, e ciò avveni- le Galluppi, il primo che in Italia spiegò e fata nell'opera del Gallupp?,.; lng. Pasquale è più importante di voi, d'i ciascuno di t-Ì1111lc, crudele ma nro~imile. Fatto si è \li rnramente, ci €i J>-)tc,·a buttar giù ohre dioulgò l'importanza di Kanl. A Tropea, Toraldo: • Tropea, patria di' J>. Gallupp,i». voi) Luce, luce in .ala (i mtu:chini■ti ac.. che, n pochi minuti prima della p:trlcnz:i la torrett:1 d' i.egnalazione, per precipitato .\UO pac.c na/ale si è co.flituilo un Comi cendono la luce. ~n platea e nei polchi), Ora del co1woglio. quattro italo-a111ericani strin- :,ulla scarpata che da,n poi in ,i:1 Tibur- toto per le onoranze e dal 13 al 15 .,ettcm- pOMiamo parlare famigliarmente. Non te• gono fra loro le due creature, e ordibnb:1~ 10 tino. ln <1uei 1>arnggi, molti secoli sono bre è al.alo tcnulo un oonRresso nazionale Premio letterario mete, so che devo contenermi dentro certi di tirar fuori quanto conlengouo. « A Ili· pa-.-.01:, io foci all"nmore <'011Pina pa<;Scg· di siudi filo:,o/ìci, con lo acopo di di.eutere limiti, non pouo spingere il ferro o fondo, 1110 dentro di noi, ris11ose \ngcla giando la sern sollo iL velario dello notte g/i asp,etti p:ù importanti e più c0nt,ooersi "Darsena Nuova,, avete pagato. Tra di va1 ci sono bancorotil cuore, il fegato, Ili milza. il <'0Slato; 6e I e nHei 1>01u10immaginare tulto sin d'allo• del .tuo pensiero. Tale n'unione si ò prop,o. tieri, adulteri, bari, mentitori, di&ertolt, :wetc fomc ... ». rn, mn ,,on a, rei pen.:a10 mai che ci do• sto non solo di approfondire lo .tiudio della Il 29 ago 5t o, a riarerr,io, 11ei &t1l~ 11i del ruffiani, pederaati. Siete importanti e \n- « Non t.chcrziamo, su, via piccirflle; ,•es5i.mo 6entire di,~i<;;inel 1915 dalle mer• sua opera, q.uanto incrementarlo e dilfon. G~wufu All,c~go, e st a'o aSt1egt1ato 1l Pre,. tere&a0nti. Guardatevi in faccia per tre mi. fuori l'osso. O ,·i portiamo con noi». <'llnzie enormi che tulle e due i:;opporta,a• der/o ulterior-menle, mediante la pubbU.ca-l "''° /..,eaerarto u: Dwsena N,w~a »_di li- nuti: i aignor\ spet\atori 11i iaua.rcfino in Non I>unsero; 1,cn:-nrono al padre. Si mo sulle spalle in ve..-te di contrabbandieri rione in un oolume delle .tìngoJe relazioni. re 100:00,0 per un romanzo _uicdito. La faccia prego, ecco, così (si odono r'1satinc ritirarono in un conio nei 1>rchi di un \:t- innocent.i c E()3C'-3Li. Dove la baciai !;i J>ri• /\'umerosissrme personahtd della cultura e Com,,usswnc che avevtl esamrnat.Q circa ipocrite, grida, un colpo di rivoltella). gone Elacciarono il carico. lo depo~ilarono ma rnlta, in una imenatura ovvero delle e/ella politica hanno mandato la loro ade. cinquanl.a. opere ha aggiudÌC(llo il Premio Spegne.re la luce, spegnere la luce, (~ apencllc' mani di <iueg.li itali:mi d'oltre mare.! murn che costcggiaYano l'allora m'uistero si"one. al ruman:o << Uccidere il rt•» di Ricco.rdo gne. la luce in piote-' e nei palch\}. Vomri Il sudore gh :t('ciò loro il , iso. Jo rin;asi deJl'Acronautica, noi piega\famo. una E~T'll Ecco alcuni {al)Ori presentati e discuul J<angoni. portare qui uno d1 vO'! e, lo esaminerei da con Je numi in tasca, iu un fermo ddirio: tramortili !"una pcl 1>eso che i;h straccia- al Congreuo: Prof. France.sco Caporale~ Avciido l'autore /irescelto rinunciato al ugni lato facendolo girare lenta.mente 00 • mi dis1rau'. alquanto invocando faiuto d1 \'a le dila g à peste, l'altro pcl carico di- e Il Pensiero della oifa cristiana del Callup. premio. l'intero importo è siato s1uldiui110 me un pianeta. Uno di voi, scr.lto O caso. Cnmpanella, di .\retino, di Sarnnarola, di s:tunano che lo raesomigliava n mulo sen• pi•; Prof. Santino Caramella: e JJ oolore fra la .scritirioo Liliana -.calero, Mario Cl.i altri rimnsQ al loro posto lo ,guardereb# Sanln Caterina dn S'enn, di Cara, aggio, :,,a forri alle :zampe. Chjco ci faceva Elra- t!duoat,VO della /iloaofia galluppiana :t: Pro/. Cancelloui e Marceilo Venturi che avevano bcro con stupore, E.ppure è li tra voi. Sic. di Ce<"ro e di l:u:opone. Non mi aiutarono. da, ba<;;,o, 11ano. prc<"edendoci, a che non éugenio di Carlo delrUnioer8ita di Pafer- presen1alo Of>erc ckg,1.13di seg11alazi-011,c. te voi. Gridate fo, io, io, equ11lmo le fanfare, Mentre le bambine depoi-ita,·aiio I cn- nnda~,imo a battere contro un albero o mo: « Morale e Diritto .te-condo Gt.• 1/uppi •; LA, Commissi-One est1mi1w.trico era C-Om• marciate su qucetc scene. rompete le trame, rico, dfoiinuilo n-:~ai, o;enzn ~angue, i <iuat· contro le mura O contro un viandante fa. Pro/. Di l\"apoli dell'Uni0er.titd del Sacro p<J5ta di Elpidio }eneo, presidente, Amedeo impedite che raggiungano il terzo atto. Ma lro recarono al tenenle la preda, poi ~i meJ:co di ricoui. Si trattava di roba rifiu• Cuore: << Galluppi e Kant• e e li probfc,.. Ugoli11i. Augu5to Bandini, niccardo Mar- pC'll.verrebbero alui a acd.crsi al vostro po. allont:mar<>no, arr'Yarono nlfnmico mio Inta al com1>ratorc pel prezzo, d1e <'i rega- ma delta percezione ed i.l realiM10 nello chi, Biagio Zagarrio, Leo11artlo di Gior- sto e tutto sarebbe come prima. che foce,a lo gnorri, ,::eduto ,::ul.Le,alij,!ie, la,a. di rame. filOltO/iadel Galluppi:.; Prof. Ignazio Fez- ~io, Cia11carlo Fusco, Angelo Mele, Silo«) lo fc<"ero alzare, lo ta,tarono intero, gli Ritornando alla elll.tioue, bisogna avere rari delrUnioera(ta di Firenze: e JJ Gallup. Mic/1eli segretario. CESARE ZAVA"ITINI -· - '-''-'' Il IV LJIOI l\.,U
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