Fiera Letteraria - Anno I - n. 14 - 11 luglio 1946
4 FIERA LETTERARIA I RASSEGNA BIBLIOGRAFICA Tutti 1 romanzi della Serao Nel p:,rlnrc della Serao. di cu.i la Casa editrice Carumt.i tli ristampando lutti i ror1u111:i è forl)c meuo obbliga.Iorio il ri– ferimçnlo :1 \ erga, Capuana, D'A"nun• zio, De HoiJcrto amdchè a <1uclla l)cbier.'.I di pillori che, fra il 1360 cd il 1890, con– ferirono a 1':111>0H gli effimeri ,-plcndori di c.111}1t:dcar1i-.1ie:i. Di quegli artil)H che quasi animali da un comple&i\'o geuio TrcJ1tt1 per ~e,1to; la ~olm·i1:~zionc ~Id I LETTEJ'.>E ruonaslero d1 Suor Orsola llc:.-nu1ca.sae b \. GRECHE cooscguente clisper.i,ione delle cfau.,1r.1tu --------------- lo !:>lupcndu Suor Cimm,mc, della Croce; lo solitudini cin t:1tc di mura e di ca1111x1- uili o grav"ide a.ll' intcrn:o di ,ci:chie bol– lcghe d'art.igfani e di 1t1(1:,,lrQstmfllri ::ii :11· li11eano nello sfondo delfo Storia di. due tmime; le luminarie dei ri.i,loran1i noi· turni ed i ridotti, ingombri di macchi– narii, del teatro San C.'lrlo, in L<1 Ho/te. ritHr; .:li aranceti cd i bchOOcri r, pi('ro :.ul mare di Sorrenlo in Ad,/io, amore; lo grotte mw006o e lo architetture z:u11pil– la111i dello sterminuto parco di C:bcrla in Fm1ta.sfo. L'idillio e la (:l\ola vcnhan,1 LIDIA MASSA POSITANO - SaUo · Napoli, Libr. Scient1f. Ed., 1945, pp. 209. L 350. Lidia Massa Positano ci prest.nla un am– pio studio complc83ivo sulla poesi., d, Snffe. seguito da una 1roduzione poetica di tulli i frammenti e da un commentario. Il libw tla qualche disarmonia costruttiva (il quarto cnpitolo è tutto dedicato a ~m problema par• ticolnre da rele,1are 111 oppendice) cd è scn– zn chiarezza di linea. Affermazicni e defini– zioni tracciale alla bnwa sonn .!ope11so poi \i. couunemorath·o, rinnovarooo 1:t leggenda r mitnte, corrette, ritrattate al presentarsi di IU<,ghi e frommenli della poelt'&sa che le smentiscono; constatazioni, anche felici. ~ulla presenza e ossenzr. d1 detrnninati mo. t1vi, portano n dccluzioni arbitrarie o impr'!· cise (si vedano ad es. b pagg. 43-4). Si nol,l unn ricerca di rncch,udere m uno formula definitoria l'anima e !"arte di Saffo, che è piuttosto un annaspare (. oscillare anche coa– traddiuorio: ora • l'atteggiamento• di Saffo è mdividuato r,~llo tenerezza (pu. S4), OM tutto consiste in una sorta di cliammaticit0 (si ,·edn la , Conclusione • che aggiunge nUO\'i elementi critici accc::ntuand'l il disordi– ne del libro); ,.nn si parla di u1ccoglimento1 quasi passivo di impru'11oni (paz 54), orn si batte l'occento sulla creativa attività del gt'nio poetico. ora ci ,.; p~rde ir. genencità (, unità è data all'arte di Saffo c1r.lla sua nn. tun. di donna• png, jb). degri.ncanli napoletani, risuscitarono Ja Mergellin:1 ddl'Arcadia e ne ampliarono le mollezzo mitologiche, i gianli11i traso- f gnati. fra vapori violacei, i ruderi roma– ni converiiti in ap1>rodi d.i circoli nnutici, le foriezze cumLiate in stabilimenti bal– neari, la 0ora vetiuviana, la po1>0laz.iouo d'ostrieari bronzei e seminudi. I veri cow– peti1ori dell:1 Serao souo gli epigoni della gloriosa Scuola di Posillipo e 1>oi ancora Giuset)f)C De 1\ittis, Michele Cnmmarano, Vincenzo Mi"liaro, Eduardo D:dbono, F. P. Michctli, A. Mannitu. Come in quei pittori, pre1)omlerava in le.i un'ansia di tutto vedere e tolto de6crivere, il senso anatomico delle sgargianti venninaie del Pa1di110 o del />,1Uoneuo Santa Lu.icia, la 6Uologia &earmigliala degli angiporti in- gombri di ri, enduglioli e li (errarocce, e, talora ria1>pnrzic,ui di Sirene davanti ùle ai fatti con1emporane1 (ind1ooto. sm dalla prerattone. in una volontà di chiarezza. • un invito u riAettere e n sperare rivolto a quanti credono che In forza de~l'intellet· lo com,ista nell'abbattere i vecchi mili sen– za cr,earne de.i nuovi •; secondo unn linen di razionalismo che - tenendo ancl1e pre• sente la preforenz.a manifeslal8 per i mo– tivi preconomici che concorrono a definire l'orientamento e le caratteristiche di una società attraverso i suoi fottori di gusto, d: costume. di e forme• - si rifà n Hu:zin– ga come nl suo più accreditato esponente) ad esso dunque ci si potrà rivolgere come a un brillante esempio di alta div·ilgarionc. Ponendo in tal caso in rilievo, p:ù che la parte più strettomente prolrarnmatiC.l, quell;, dove in una serie d1 analisi SU,lli strumenti della nosta civiltà, s1 leggono pagine assai ncut.c sullo spettacolo come mo– n~festa~ione collettiva, sui linguaggi artisti– ci, su, ropporti tra arte e &cienza raccolte sotto il segno comune della nccrca di un liuguaggfo sempre meglio adeguato a:J-.1 rnalizza~io,';C deil"intuizìone e si comprova, come 81 diceva, ib fondamento umanistico della specaalizzazione deU"autore. ENZO FORCELLA FRANCO VENTURI - Lc l'linciclopedia - firenze 1946, pp. 166, L. 200. Origini Edizioni de/. U. Ci parlo di 8nudela1re, tema inesnuribile o di Claudel di Gide e di Cé:wnne, di lngres e di Mati~e. di Ra'lleau e di \Vagner, di F,anck e d1 Bach, di Mussorgsk1 e di Rave, di Oebussy e di Dukns: di lelleralurll e •arie e musica. dunque, e il suo tono pacato e sicuro non finisce di sorprenderci, In pro– fondi11' della suo voce c11lnta come tino scan. dnglio dentr? il slegreto d1 tante nniine non finisce di commuoverci, noialtri spericolai! e insaziabili lettori. E l"um1hà, e la pa, z1enza drlla sua ricercn critica! I! suo pc• 1enne disporsi che::: Gide o che: Baudelaire, per esempio, do ospite l ht! vuol diventare omico, entrare nel dominio segreto, cogliere: n un momenlo quello sguardo o quella in• flessione di voce o quel gesto d: cui rli– sporre domani, e s.cmpre, come chiave, E poi: mai il giudizio dichiarato. act:rbo, di condanna o di assenso che sia, mn proprio la tensione continua di chi vuol ollenere , amicizia• dall'in..:ontro acclto e preparato con cura infinit!l. NessunC'I sfarzo d, cultura - ouella critica da bounro nero. che osten. tn i grossi gioielli veri e fols1 .:.cquietçiti alla rinrusa, quella crilica fatta di pezze d'ap• poggio e di docume~ti da tribunalt; che sol· topone l'uom.., artista all"inutile martirio di un giudizio, H.ivièrc la J6u!.i. prnprio per condizione s,pirituale - : ma una discrezio– ne dn gran signore, un avvio a c-olloqu1 de. finiti vi. Qui l'importonza alta d1 Rivière nella &IO• ria della nostra più bella e p1t'i diffamata - cultum: questa volomà cominuamente nll'erla, d, stabilire rappo1li e incontri con 1 testi in !'iettura <.1uesla felice disposiziouc a inventare _motivi di scoperta, da servire insieme· alla stor'ia della propria e dell'al– trui anima. Critica, dunque. non come e– sercizio onalitico condotto con la sufficienza dì chi s"ostina n cred.ere la propna crudi. Lione valida in o~ni possibile ir.contro, ma critica appunto come colloquio come iien– sib1lità che si dispone a concordare con al- cune voci necessarie. MARIO STEFANILE carezzevoli scogliere di Posillipo. Come 1utti gli scrittori dell'c1>oca, Ja Serao si credè e profeMÒ rigor0'1a isacer- A pag_ 47 si dà per sicuro quello che è meramente congetturale (il nome di Alceo nell'ode 98 A). A pag_ IO è prc:::k>sul ser:o 1·accostamento, strombo e d1 callivo guaio, di Tnziano e Strnbone sul f-rontispizio de!· l'edizione del Lebel. E su vari punti parti. colar· le argomentazioni non sono mtcr ,. meni<· persuasive fnon ci pare sufficiente· mente provata la connessione dell'ultim..i st1ofe alle precedenli nel c. 51 4i Catul101. E fo sorridere !'-accostamento ;:1.i poeli tanto piccoli, come Betti e \/r.leri a Saffo (p. 55). La traduzione, poi, dimostra com~ aenz.a es. 1er poeti si possano forse scrivere endecasil– labi andando 8 capo con eccezionale abuso di cnjombemenis, :n1.1 non si farti mai poç· ai~,. E molto ci s.arebbe da dirt: su gli stra– ni criteri ritmici se.,1uit1. Il saggio è inoh-~ nduggiato da una esuberanza efrusiva tipica– mente femminile e ta:ora ,1; dubbio gusto. Si fanno lunghi discorsi in uno stile fotico.so e sovraccarico per giungere allo &lesso punto d".,Hivo raggiunto con tanta chì&tezza e net. tezza dal Perrotta, per disbrigu~1 della So,:,– pho/rage. Una , degn.ilà • vichiann ammonisce che natura di cose è nascimento di esse in cer– te glUse, ecc. Una siffatta verilà {così evi– dente neU'apparenz.a, quanto profonda e troppo apesso trascurotn ne'lla sostanza) ci sembra che Franco Venturi abbia tenuto --------------~ dotessa del c1\ ero » e forse 1>er Napoli ambì wia epopèa (l morale e sociale » od genere dei Rongon-Maequart. In verità, i I eu<,i pcr~om1g.1;i erano t.anlo ignari della fatalità fi.-.,iologica che squaS6a Ccrvaise o Lant.ier, Claude e Maria, quanto i pesca- , tori di \'erga erano ignari deU'aS6enz.io soliano, Profomlnmente esu anunirò Bal- 111,I sac, e voi Flaubert, Maupa~nt, Zola, preti"l~-iommersi in uno toti.abordare , olu– per 1>0i ri,•crire, negli ultimi anni, i la· bile di tremolii lwninosi, in cui si afTer• birinti della psicologia mondana di Bonr-- ruava una prepotente "'Ocaz.ione pittoric11. gel. I L'invenziono n~rrativa era, ne ~la_ ~rao, p,reseocbC nulla. fune le werav, gl.te e le Napoli custodisce, nella .-.,ua e,1ui.~it11 negromanzie de.1 rnmauzesco 1c erano so• Certoisa di San Martino, fra beyline bor- 1.idamente negate. u Segr-etaria del.la wa boniche e fostosi g.rup1>i di 1>0rcellana mi· memoria» e~• ama,·a qualificarsi, m a di 1ologit•a, uu' piccolo, ma dclizioiìO Must..-<i una memoria :1nzi1uuo &en.Aitiva e vish 1 a. di urte moderna: idilli roccio~i per remi• e, in un. 1 llarola. spettacolare. Non &a~va tag)!i. marine tre1>idnnli di Joniananu. e vi.o. capoeitarei, ad' e.sempio, che Domenico I lette di Gigante, <1ualche ritratto remmi– MoreUi ave .. ~ potuto creare, fahbrican- nile di Morelli, fanguido e un po· oi ien· do1i di municru. i deserti arabici dellt.: 1 tale (le donne na1lole1nne ttd tempo cm• we tentazioni bibliche: u Dal Vero » si I no ICIHlenzialmentc baiadero od odnli– iolitolava una delle isue racoolte di no\'cl· &che). le pattwn.ierc edilizie del Lavinio, le e l'arte 11arrativa era per lei lo svi- evocate da Migl.iaro, le deliquescenti bar– lu~po di « ag1•nclc- » copene di note ca- caroJe in pitlura di Dalbono, le forc.~1c ratteristiche. lo realtà, unto spasimo veri- wa~iccie ed allacciale, un po' « Fonlairll'· ,tico si concentrava nel mo1ivo doininan• bleau » di G. Palazzi, qualche donnina 1e dell'amore irrnggiumo· per lu <epaura pendula dalla balconata deUe corse, di C. d'amare» o, pii1 estrinsecamen1c, per la De Nittis. In quel piccolo Pnnthcon pit· violenza. il tradimento. Del.I.e i::reaturc 1orico erra lo i>pirilo d'elfo Serao, che nnn remminili sue una sola sovra11ta per la vo- ebbe grao polen7.a d'invenzione morul,·. Iubilità "conccrtm1te dei woi atteggia- ma ,uupenda e superba , 1 ir1l1 di pac<-is1a. menti: )a L~cia di Pantmfo sore,1:la ~ di• LORENZO G1usso scepola di Emma Bovary nelJ Hensmo proteiforme, ncl raffroamento i,olitario, nel m i.stici~mo. nell'esaltazione di rinun- LETTERE LATJJVE r.ia e che finiS<·e col portar via il marito all a "W1 mi&liore omica. Ma Lucia messa a -------------– parte, le creature della Serao, po1>0Lane o grandi dame a strascico, sono u gualme nte consumate da una (ebbricitante elis.ia del– )'amore rhe le tpolpa e ]e dimagra senza quartiere: donne paur0€e d'amaro come Bealrice Hevcrtera di Cuore infermo, o i11n.1111or,1tcp:ir;iliuale dalla loro congela• ta cristallizzazione davanti alJ'oggct10 a– mato come la protagonista di /..,,, Balleri– na. La figunuiooe dell'amore r~tò in lei ,ospesu al pallore, al languido tra~ og.na• mento. alla tr pidazione scarmigliala che contraddUi1ingue,a le li101rafie e gJj ac– <1ucrelli ill11~1ra111i 1.. barcarole e le ro• man:rc di To .. ti o Ò'i J\lascagni e che Da.L– bono aveva immortalato in L'umore dal balcone. Il tema dei suoi nun1(•rosi ro– manzi si contraeva in un'inteoninabiJr romanz.a dell'id'illio in(elice. Ma <1ue~t'unh•ocitù di te.mi era !;u&etti– biJe d'indefinile ,ariazioni. Dal ton(o nel– Je gcale di Chiari11.1 che si ammaz7.a 1 in 'U Giovom,ino e la morte, per :,vere sco• ,,crio la tn·~,·a della matrigna col fidan– zato alla ra~egnazione di Chcccllina in La virtù di Chcccl,i,w, ~ 6tende u11a gam– ma altamen1e variata cli ribellioni e di acqui~enze. .\la ,.j può conleétare che i veri protagoni.sti della Serao siano questi reniten1i languidi. Il vero persona;gio da lei sentito e<.I amato era un'entità multa• ojme caro a taluni romanzieri <leU' '800: Ja F~lla. La Folla - la folla 011onim:1 e m1:lt.111i111c-, qudla delle venditrici dei grJ1uli m,1iM;-111i ,. degli abbrutiti bevilo• ri d'assenzio, degli ortolani e dei becC3i deJ }lercato, delle rintronanli a~~emblee delJe Bone, che Zola aveva celf'brato in L'Arge,it, I.A! r;er11re de Puri5, Att bo- 11he11r ''"( /)1111W(, l'AS$ommoir. Circola– vano nell'aria i pulviscoli iride....c<"llli dcJ– le u1mo-f1·n· JHll11r-id1e dei bar delle Po– lieJ-Iler-gè,·c5 e dclJc premiazioni di ca– nunieri c,111·alc da .\1anet e Bcnoir. La prosa della Scrao ,·agheggia e , a onrh'c~– E.a iu l)a-.to od i11trC('.('Ìaroma1ic1 guauan– ti nell'etnica rori>oreità dei rioni ◄ it1adi– ni. Le tra~fonnazioni edilizie dei quarti{'. ri del Porlo le i"-JJirarono il Ve11lre ili Napoli; un'epidemia di follimenti di pic– cole banche, promctti1riei <li dividr11di (a. •olo:ei 1 Je i51)irò la mirabile novella dd -v SE ' E.CA - Apol.:olok,yntosis {inzuccalu,o) del Dioo Claudio, testo e versione di A. Rostagni-Chiantore Tor m,, p. 106 s. p. La tradizione dà a questa satira Mcnip• pca di Seneca 1I titolo di trasformazione deli"imperatore Cloudio, m zucca. D'altr~ parte leggendo \'operetta di Seneca oi si accorge che tale trasformaz'.one non c'è, onde le varie spiegazioni dei filologi, che immaginano lacune nel testo senza appr'l• dafe a niente di conclusivo. 11 Rostogni offre una spiegazione soddi– alneente del titolo e deJl'intenzione satir:cn dello scritto scoccano. Non può trattars,i di tra,formazion.e m zucca giacchè per Senec 1 l'imperatore era .stato una zucca perfetta hn do.Ila nascita. Il sento del l,tolo e della pa– rola deve invece ricercarsi in quel gergo al– lusivo e acabroso, che è tanto usato dai •.i• llrioi d'ogni Jcttcraturn ed epoca. Sulla scorta del Wagenvoort il Rostagn1 pen!h."\ allo pena del palo dei turchi o presso i greci alla pena dei rnvnnel11, ~ntrodoui, pe1 m11orninabile via, nel corpo <leali adulteri celti ~n Aagrante, E lo scherzo si limita nllturnlmente al ti- 10!0, aiacchè alropcrozione. nel corso dc> !"opera non ai assiste, come non v'è cenn•> d1 t1asformazione; tullavia l'intenzione al– lusiva è più oderente al piano generale del racconto, cosicchè, per ripetere le parole del Roetagni, Cloudio 1mlito al cielo, per ricevere la divina investiturn, ne riceve, in– vece, una solenne fregatura, Nella breve introduzione il Rostagni do110 aver oe:poete le ragiom e le intenz oni del molo passa in rassegna i motivi che hanno indotto il 61oeofo a scrivere lo satira, I.i quale ebbe come effcuo d, far cessare il culto di quel re travicello e, ollraverso la bello, colpire gli arbitri, le v:o4enze e le basst'zze in cui precipita il governo dei po– poli. All'intenraone ach~rZOtla e buffonesca CO– ai se ne aggiunge una &erto e morale. L, traduzione, col te.sto a Fronte, è briosa e v1 vace, &pigl:ata e mal:zioaa, accompagnat 1 da frequenti note d1chiamtivr. La veste tipografica nitidn e decorosa. GJAC0\10 H ILDl"II JianLu ben preaente proponendosi il compùo d 1• aeguire • passo passo» la nascita deJl"im– presa enc1dopedjstica ne;Je sue varie fas-:. nei problemi pratici e immediati che essa venne ponendo e risolvendo, nelle persone diveree che le dettero vito. T aie è 11 filo conduttore del preaenle saggio, e - ag– g:iunge il Vcnturi - • soltanto cO'SÌ la sto· ria deU' illuminismo potrà finalmente usci• re da quegli schem.i, gener~mente di ori– gine romantica. ed 1dcaJistica, che. se tanta efficacia ebbero per criticarlo, per accanlo– nado, per aprire una nuova pag'.na del ?CO· 1iero europeo, poca ne hanno ormai per capirlo e coglierlo nella sua realtà •· Os– &ervaz.'Jone eostonz:almente giustn e che a nostro avv:.SO, non controsUt nè infirma q~ei– le critiche idealist~che. Di cui anzi que• &t'opera è figlia, r'mscendo in effetti qua'.e un'applicazione di criteri storic~stici all'Jllu– min~smo. I cinque capitoli in cui il volume è rii– viso, illustrano nell'ordine le utopie e i progetti che furono alla bosc delle pnme realizuu,ion~ enciclopedistiche, le varie per- 1onalità dei collabo1alon iniziali dell"impre– sa, l'apporto individuale e inconfondibile di D"Alembert, il dec'lsivo boconismo di Didcrot, e 6na.lmente la nota crisi de1 17)2 con La repreS!l:one che colpì l'Enci clopedio. Codesti capi1ol1 sono anzitutto un model.lo d"informazione e di ch·iarezza: tutto il re• sto vien loro per giu'nta. Le consideraz'1oni da parte ~ell"autor:: ;ion mancano certo, ma sempre discendono (mature e natural-i) do un esame cronachistico allento di fatti, ci,- <:~tanze e pcn,one. Così. per esempio. l'importante osservazione conclus:va del c.api1olo primo sulì' autonornin del movi– ~ento enciclopedistico nspetto alla Corti! l' Non fu incomprensione reciproca tm illu. m.inisti e m,march,a, come troppo spesso si tende a credere, ma scissione naturale di due forz.e onnai diverse. L'itlumu11ismo fran- cese sentiva di poter vivere da solo, quando ancora nel resto dell'Europa esso si sviluo– pavo in simbiosi con le monarch:e 1) na~e d~l!a •stessa cronaca de,l'or:gine del grande d1z1onnrio nelle sue ragioni pratiche. Ah– bondantl e molto accurate fo note ai sin– goli capitoli. P,o/. C. W. VAL.ENTINE E' intelligente vostro figlio ? Voi. rilcl&olo di po&, ISO con /00 illu,t, coptr,ino o colori L. IO IL METODO ELABORATO DA UNO DEI PIO NOTI PSICOLOGI EUROPEI PER LA YA.LUTAZIO:VE DE.'LLE ATTITUnl/V/ NEI H.ACAZZI EOJZtONI DELLA BUSSOLA FERRANIA SOCIETA Pf:Jt AZIONI J,'J.;H.R-;-;,-;, -- Milano - Couo M,11co11i, I! -- 1'uui i prodot1i per ra– diografia, cinem.. a.tografia -- e fo1ografia ~ Ci siamo soffermati sull"indicez1one di al– cuni difetti del libro della Massa Positnno, perchè il suo ltworo nel complesso ci ~ par– so degno di moha attenzione e di lode. L"in– formazione, come resuha da tult,:. il saggi,, e dal commentario è buona e w,sta, e l"A. subn una simpaticn. indipendenza di giudi– zio di fronte a chicchessia, da Wilamowitz a Perrotla. Particolarmente i11te;ligenti le osi1ervaz1oni contro le mcomprensio:ii di Gal. Involti (p. 152 p. 111, ecc.). A p__.g, 29 è fc. licemente riconosciula l"infondt-tena delfc critiche del Nenc1oni _,l Perrolta e J'Msur– di18 dello preleiJa di catalogare · .entimcnt1 ispira.lori di Saffo. Om--rvazioni fini su punti particolari s1 trovano un po 1 dnppcrtutto rrr un es., p. 16'1), Sulle dib(1ttute quc· stioni di oro (fr. 54), di parlh<.>nio (fr. 131) l'A vede, contro L1vagnini, la soluzionr– i;tiusta, e sagge sono pure le cons1derazio11i sul fr 120. Con<iideran<lC'Ipoi il lavoro nel ccmplesso, non vi 81 ,,uò disn .. •nc.K;erc un'"t ~moibililà ardente. unn nppn.ssionala medt•• simaz1onc con la pocsi~ di S~ffo. che port·• l'A ad avver1iro! con sicurezui l'errore fon, J:unentalc di Vnig1mi~li (• togliere !"amore dulie sue poesie significo toglier loro og:-ii ce,nlenuto cd ogni vHa •• p. 28}. a se:ntne con pcne1rnzione il grande cnn:,, amoroso della donna di Lesbo, nella sua i5pirazionc. nell,1 sua nalurn nei suoi timbri, e a &cri. vere qua e là ottime 0,1:zinc c1,tiche. Si può concludere che l'opera che Frnnco Vent·uri sta dedicando a.11a illustrazion~ ,,_ _____________ ...._, dell'tllumin:smo politico in Francia {e eh<! F1uPro M,,R1A PoNTA,1 SAGGI GIACOMO DEVOTO - Pensieri su/ nuo lcmpo - Sonsoni cd. Firenze 194S, ?P 188. L. 200. co?'por~ un piano di cinque volumi, di cui tre m preparazione) fa onore alla no– etra cultura. Resta solo da lamentare chi:. lo pubb~icuzione di codesto saggio sia av v~uuta prima di quella dell'altro su La gio, omezu, di Diderol (già edito ~n francese\, che cronologicamente e Edealmente lo pr~ cederebbe e di cui i1 leltore 11alinno avvep te 111 qualche luogo la mancanza. A. B. li tipo dello specialista che a un ccr:o RIVIERE: Studi la cura d 1 G. Lnnza). Mi. momento, quoit a concedersi una vacunu., Inno, Bompinni, 1946, L. 145 r-sce dal campo de-Ila specializzaziouc per l<'nlare una inàag.ne sui problemi cl.cl mun Ecco apparir~. ben trado1ti, gli '<Studi,, do contemporaneo cercando in quest,--. ., d1 Rivière, t'dizionc Bompinni, nella nuova controprova della qualità uniuersalc 'd collana di (litica e saRg• t( /I portico ». umnnistico ddfa sua specializznzione non Liu!!!eppe l.anza ne è t:tato l'allento, sagace. St'mbra che abb:a troppo buona accogli n• ~crupoloso traduttore e la prima lode da zn tra noi. A g'.udacnre almeno dalla PO'",, farsi va a lui per la misura di gusto e di 11tlt-nzione che è i,tata portat..:i a c1ucs11 te preporazione che ha dimostrato conducendo ceni! e pensieri • del Devoto. Dove, or-1 una esemplo,e traduzione. l'appunto, il filologo si prova ad allume Etudc,, è nientemeno del 1911 di trenta. una specie di conversione della propri,1 cinque anni fo: e noi italiani, eh~ pure tan– mentalità scientifica tentando quasi una fi. to intereuc abbiamo portato pei la lette lologio deHa società contemporanea, ,·on ,atura di Francia, abbiamo atteso tutto que. lo scomporla nelle sue fondamentali com- sto tempo per incontrorci con un testo riccr, ponenti e nel cercare di 1so'are con il mas- di tante probabilità, d 1 tante sugi;(ctilioni: un simo di approssimnzione, gli nntefatti prt'• lesto cht" ricorda e vale qunnto un testo cli cunomioi che concorrono a determinare i Serra, di Boinc, quanlo un testo, cioè, dC'I, momenti più Nlienli di essa. Eppure il li- vulo a spiriti alNti di quell'altro avant-gu~r– brc,, di Devoto, a cm nuoce maJ3ri onche re, favolo110 periodo delle ongini per n.:>· un titolo inad~guato allu materia ed una tulh letterati del ~colo. ve te tipogra6ca troppo rigida per la di"in Ma, infine.", è vcnut:1 ancht> que,tn tradu. ,o!tura della trattnz1one, è tra le cose p:i:1 zione. &iati'\, .cru~olos."1, viva: e Rivière en– Vlvt; che siano appari;e in questi ultimi tra ormai nel cerchio delle nostre convcrsn. tt-mpi. . _ ZIOm, v1 sta come un mn1co, r,sponde it Ad esso, uno vota che si ea prcu11at.'"l tutte le dom,nde che t1m1domeute p·,ma ,. la natura dell'int~r~•!!lc che porta l'auto11'."p 0 i e;, mp ·-· ,_.' 0 1~nl~:n nte R:h i1oniamo_ ABBONATEVI AL Pl U' COMPLETO NOTIZIAJUO BIBLIOGRAFICO GIORNALE DELLA LIBRERIA ""'s,,_---.d.- bbl' · :r anno ,. pu, 1..cazione contiene: - una 1mr1• /,iblio&rt1ficu (1ml<li1.1i,a lii• condo la ci(utifica.1ion• O.cmw/1 Uni1'1r1a./1 • J>er W-la f;dirrrc~) con I' md,'ca.:.ion• dei 1,1,ri a,c11i nella •11<1n11icmo: - 1.111 J>Orle d4J,c1111111,prob/em, economici. &iuridici, 1indocal, d,.ll'e,/uor/11 t1 dtil com. marcio /abrario in 111,/fo • 111/'e,,ero: - """ ,,ar11 ri,er11tua 11/111 pr(lt11111uion• 1mbl,lici1aria dt1llt1 no1•111l 1/a pmte dt1lle Ca1t1 Ed11r1ci t1 L,brari•.
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