La Difesa delle Lavoratrici - anno X - n. 18 - 30 aprile 192

Notizie e chiacchiere La lotta elettorale . ùu,ultieri, gli industriali, i com,mer– cianti, yli CL{lrari, tutti i capitalisti in– som,ma, finan21:ano con somme enonni /P, liste eleltorali dei cosidetti blocchi ,,aaionali . .Si tratterà di centinaia di milioni e addirittura di miliardi. Che cosa ,·uol dire ciò? Che cosa si– yniffra questo fatto? Bvide11temente v1.1,ol dire che, mentre si varla di crisi, i quattrini da buttare ai i,ennivendoli, ai ~aloppini, ai ma:zieri, 1 rl· sono ancora ,n buona m•is1._, 1.ra. Ma sopraiutto mal dire che detti Mocchi corrispondo,,o al desiderio e al– l'interesse de, padroni e che i '[XUl1·oni stessi ci si mel/0110 di molta buona vo– lontà w1· farli trionfare. Dal ché si de– ve ded111-re che i l<ri•oratori tutti han– no per contro il 1110ssimointeresse per– cliè trionfi110 le liste socialiste. Le donne lal'oratrici del'ono quindi spingere i loro 1tom1'ni a 1_,otare là lista dPl JJartito Socialista, 'perchè l'av1 1 e1dre 8i miserie che la cla.,se borghese 1•110I 7n·Pparare al proletariat-o, -ricadrcì 1110r1= !1iorme11te su di esse e sui loro bambini. La mlseria dell9 donne negli Stati .. vincitori,, J,c, mi,uia delle do1111ecresce di me– se in 'mese, di settùnana in settimana. .Seco11do notizie ,ifficiali ;,. lnghìlterro risono attualmente non 1neno di 238,mi– la. donne affatto disoccupate, e circa 2.600.000 parzialmente disoccupate. li ,·apportò tra quelle che lavora-no e quel– le ,-he sono disoccupate è dal 30 al 40 per cento. In .A11terica aumenta conti– nuamente il lavoro notturno delle do11- ne. l'osi 11er esempio a .Y ew Jersey lt macine da ~tra.cci La1 1 orano solo ridotta– me11te. di yiomò, perchè il la1•oro not– turno delle do1111eè a pi,ì buon mercatr, e dà maggiori dividendi. l"n'inchie.,to compiuta dalla « Lega d~i Uonsnmato– ri,, di .Yew Jersy ha rilerato che su 100 donne, 60 non hanno vi1ì di .5 ore di sou,110 al aiorno, 40 non 71ù.ì d~ 4 ore. pe,rchè di (liomo devono accudire a{./a ca-•a ed ai figli. l!:cro la c'it,iltà ,· ecco il benessere che Ta guerra capitalista ha portato alle la– t•ora I ri ci . 1 Le donne dell'Oriente Sulle Isvesua, I.a compay11a Ale.•san– dra K ollo1'/ay pubblica un articolo ri– guardante la conferenza delle donne co– muniste dell'Orieute. Tutti i popoli c!tirchn;:i, tartari, basrhiri, ecc., erano rappre~entati._ L.a conjere!zza_ 8i è. o_ccu– pata di 1110/tµs1me. que•tzoni polit,che, economiche e sociali ed ha preparato ,l pros.,imo Congresso pa111"11sso _delle do11· 11e d"Uriente. Le delegnte, ne, loro rap- 7,orti, hanno fatta la relazione dei gran– di successi che lu pror1oa11da ha ott~– nuto in mezzo alle donne dell' Azerbei– gian della Siberia, del Turkestan e delte' proi•i11cie tnrtnre. Le donne mus– suhnane rom,uniste lrcrorano all1.1,•amen~ te nlla 1il,erazione delle co.!cie11ze de.Ile loro ~01·elle.. Yumerosi circoli, nz~m~ro– se scuole, cucine comuni e CG.$ed, ripo– so sono tinte aperte. Le donne ba.,clure, vicino ad o.rznt t1·ibu11ole popolare, ha11- no i /o,ro (,'on.,igli, che rapvresentano gli i1,teressi femminili. Le ~onne d'O– riente varlecipm10 tutte attnamente al tnoviménto sindarale. b' nMl mo donne americm a [ongresse per iformare lel ggi iul rnalrinwnio ll grande Conyre,so delle donne tt'et– trici che si tiene ora a Clevelan~l 11 ell"Ohio si è pronunziato per una ley,– slazioue ;,,atri1noniole pili ~et 1 era e pe,r una leyislazio11e dtl d,vortio meno eia· atira. l'arter:ipano ol Uonfl_ressp ~1rr'!- 15UJ ,lo11ne ,:envte dn tutti oh ,',_tot,_. lJJiie ì,,;nrio dirhiaroto che_ le leyg, esi– aleo ti ponyono la donno 111.uno stat? di inferiorità, Rin c!i frrn1/e al. 7?1l'll1'1,– monio clte rtl dtrorzlo. le o_rol1·!ci, ha~1: quindi caldeyywlo '!"." le(J1<lr1zwne.prn &everr,, che renda cioe ro/perole. d, de– litto il marito rhe rrl,1,anàon, 1l tet!O cO'nliuyole e conreda n//n madre 11 dznt_– to di tutela wi figli. L~ don11e a_mn-t• cane i,dendono anr;he eS1gNe rhe ,_ J'J!r• meui di matrimonio non_ ,_wnl! i·a/id, •~ ,o corrouc,rati d✓t rert1fic"I' ,au,tan, : ;erlaman O rhe il divorz!o venga. con: cesso d'autorità nei casi d• _adu)ter10, d1 bigamia, di ma~rattameo!t, di abbao, dono O <li alcoohsmo. . . , Consorriamo queste rzyl,e f!ll 011. C11;- 1pa:fotto, deputato democrat!co, per ,l quale il 7,royetto Jl_a~rwr1om,. cr,me eb– be n dire ;n v11 rorn1zi'ofemm_imle, è 11~ .,,,.,,..,1ttlo troppo ri1:oluzionar,o-. Come u v,rl.,,. la democrana camm,na gl/a ro- 1,i,e;cw. LA nTFI::S.1 DF_!_,T,8 l,.IVORATR!CI ____ _ 3 Il compagno, che ha iniziata la po– lemica intc,rcssnnte, quanto ut11e- e s<:n– brosa., ml t<lma <lei\ amoro e della. fa: miglia, non ha csposro, con am pirzza, 1 vari fatti che, in ta.lo argomento, se sono da considerai si per l uomo, lo so– llo del pa.ri, anzi p1u ancora, per la donna. :::5ì, pe,rchè, so no_n nltro, l'uo– mo è libero <li sè stosso, del suo volere, mentre la ùoni,a rappresenta nella, o– dierna società, come nel passato, l'es– sere inferiore, l'essere sottoposto al– l'uomo. La donna, oggi, cho co~prc,nde, che sa Ìa, sua condizione, umiliante nclla società, ha ta.nt -e ragioni per essere piì, infelico dell'uomo: qui, nvolgendorn1 al compagno, cho, sembra, accusare ·1a, donna, di dcbolozza 1 per il fatto che, t1oppo facilmenfo e spesso ella cont,rao matrimonio con un uomo - u sonza, for– se-, seguire il sincero impul~o <lei cuo r~ )), ripeto - che spesso. c1 s1 unisco ad un uomo non solo per interesse mn teriale ma, anche solamente. per mutare ambiei{tc, pér completare l'esistenza, per ele,-ars1 rn qualche modo o farsi una casa propria,. Se questo. a.vvicr:ie è frutto del\'assoggettamente, rn cui la donna, viene t.Dnuta, nella. società e nella famiglia. Dalla casa paterna, al ~tto roniugaJe, clla, dove pur sempre ~ntir– si gravare 11 peso di una supenonta ùi un dominio. Ella non è nulla, ella non ha, non può avere una ·volontà pro pria.. Cooì - « parlandò di donna onesta, ecmplice e cori.l.une n - la ra,ga.zza, che, accasandosi segue il marito docilmeri– te, ta,J volta troppo docilmente, senza ùarsi la p~na. di penetrare la mente d1 1uesti, C va.l~1~arne og!}i atto,. o~i a zione della v1ta., con g1usto cn terio cd illuminata comprensione, a un dato punto c::ssato l'entusia.smo dei primi ::mpi: sopravvenendo i guai, le soffe– ·cnze fisiche, viene di naturale logicit,à ·he la, donna, - considerata sempre da .aie punto di vista. - si s!,anchi di pie– •ere co.-.nouna bambina e reagisca, ,a '.uo modo secondo la, sua, mentalità, e crei, nel piccolo mondo domestico, quel icnoll'lcno strano, che appunto l'uomo ·ammaricatò, deluso vede svolgersi ma.n mano e, suo malgrado, de_v~cons~hta.r~ , subì re addolorato avvilito. D1 .qm l'inizio dei dissensi, dei disaccordi" trop– oo freq_uenli, che minano la felicità del– l'amore, che !,urbano la pa.ce e la t~a,n· quillilà domestica. Eppure la donna, accasandosi, ha compìto tutto il suo dovrre, vcrso ]a, società, verso colui che l'ha, voi ut a_. E può essere 1 ugualmente buona, sposa. buona maure. buona massaia .. Infatti queste doti non hanno nulla a vedere con la sorte infelice riserbala a, due es. seri che si uniscono·, senza, prima. stu– diarsi e comprendersi a, vicenda. Inol– tre può darsi, anche, il caso che l'uo– mo per le stes.se ra.~ioni si trovi mal– contento di essersi unito ufficia,lmen– te a, una donna, o di averla, gcelta, mi– rando più alla. sua bellezza fisica, dhe alla bellezza, mITTale; non cercando in lei dopo la, bella apparenza, quelle qu~lità preziose, che ta.nto valgono in una, donna e la rendono nobile, elC'Vata; cara, a tutti coloro rhe la circondano. Altra ragione d'infelicità è_ questa che innumerC'Voli fatti ed esperienze, o· gni giorno oi insegnano gli esseri, che per troppa disparità di intelligenza, e di coltura,, fra di loro non s'accomuna.– no nelle idee, non s'incontrano, non convergono nei scntime.nti. quindi ne– gli atti, non posson vivere umanamen– te be.ne, ma si trovano sempre l'uno contro l'allro, in una, lotta minuta ed C!!a.s.perante. E laùùove, p~r :inche, pe:r delicat-e,.za, per I.atto, dne1, per ri– spetto per quell'innato istinto d'affet– to. la,' contra-rietà non vi :•ppare, bru– ta ]mente rjma:ngono tutta.via, nei cuori, lo 11truggimcnto, J'a.ffanno, la sofferenza. La maggioranza delle nuove C,,ir~ f"– .~1:ta 'f/Oll è (ll1C01"a r,ssesfafa, JWr fjll<rtlf<J il uumero dei 7n·o_lts-~ori,~ia ::-Iulo <u:cre– -~ciuto jino ci l'iùO 110111ina11tloJJrc,ft', sori ordJ'.nari tutti i liberi t!octoli. crificio. umili, oscure.., dal cuore graudc o genci-ow che 1 ncll'omUra, subisco.Ho il mar'tirio. ~ì, il martirio incei;sante che la wrte infligge a queste sco11osci11te e– roine ùcll'<:s1stenza, a, cotc,to anime lroppo fragili, troppo buone, troppo dc– bo'i. anche, le quali 110n si stancano ùi picga,ro e piegare ai rnleri della socie– Là o ùell"uomo. Allini l'atltn,iu11e /,, 911a11tità ,/t>lk /Jiùlioteche. che nei 1·ari qo,.erna,fo nti l'fl{/!}iUllf/0110 la cifra di ~o.ooo. l11oitre dalle nostre 20 .,c11nledi l"'· ti– fo so,10 usciti in un mese 2381 og, '.a~ Chi non le conosce1 Chi non ha cono– s..:iuto una rna<lre, una oorclla, una spo– sa, una <li queste <lonnc di casa. che o,gni 5 iorno iniziano il loro c/;rnpito sublime Ji fede e di a,.,1ore, oreros.l, in&tancabili da. mane a ~1a, ~rene ed umili, dimen– ticando sè ste.sso per il bene degli allri, ~-.er il bene della propria famiglia 1 Ep– rure, poche t.ro, ·ano compenso, quel po– coro compenso che si compendia in un leale e affeftuoso sorriso, in una parola ·ara, di un a-tto gentile d"amore. V'è rnre chi sopporta i capricci frequenti Jel marito, v'è chi soffre l'ingiuria vol– ;are, il maltratta.D}ent-0 immeritato, chi ,offre tutt.a, !"onta ili un. uomo vizioso, hi, ancora, deve centuplicare le proprie forzo per mantenere ]a, famiglia mentre ·uomo sperp-era e gomoviglia. E la oom– rn,gna cara e gen,tilc, deve farsi serva, ma serva senza salario, docile e sotto– nessa. Qua.ntc Yolte i pianti macerati, le im– >roca.zioni silenzi'ose non hanno soosso, mpre,, ;iona.to , turbato la gioia infanti– o di un bimbo igna.ro e precoce1 A queste, donne, a queste spose, a que– te madri che, s1,.,sse volto. sono ridot~ , male<lire il - sì - t.erribile che I.e ha ·cgatc alla pesante ca.tena. chi porge ·onforto, chi dà loro una degna libera.– cione 1 · Se qualcuna, ti·ova il coraggio di dir~ ·1 «basta" e di sciogliere da sola, oon– ·ro ]a, regge, contro tutto, il legame cosi– letto insolubile, essn,, da quell'istante, ,ien considerata come un essere disuma.– w. A lei viene lancialo il vituporio, 'a onta; schivata, guardata, dalla gente •om1me, come •si guar<la, la più abbietta Jelle megere-. Il divorzio legale, sì, si potrebbe am– uet~-rlo, come ·è ammessa, e obbligata la unione legale. Ma tanto l'uno, quanto l'altro rappresenta.no del!~ formule o– diose e bana.li, che, meglio assai, sareb– ',e rndiaro complet..amf.11~ dai ~odici d.i •utt,i i popoli ci"vili. La que'ltione dell'amore è tanto com– plessa, di tale importània. e dclicatez,za, 0 hc meglio sarobbe lasciare a. tutti, uo– mini e donne, piena 1ibertà di azièiM. Ciò però media.n~ una ,;a,na, coltura, che ,,e sfrondi tutte le ipocrisie e falsità, ne mostri i doveri e i pericoli e tolga, quell'arparenza, ributtante e maliziosa. ~he,, si suole da molti dare occultando e nogando la funzione più bella., più san– ta e più preziosa, per la sua utilità, che ' dato compiere agli essNi nati ,sotto il sole. LUIGIA CROCE. • l 'i~trmi~n~ pu~ lirn inRm~i~ Ecco un rapporto del Commissario del Popolo pr.r T'istrnzione pubblica ripor– ta,to dal "Trndovaia Ilossiya" (organo dei socialisti rivoluzionari rus.si che o– soe a Roma, in edizione speciale per i rus,;i residenti nel nostro paese) che, essendo tutt'altro che tenero ve~so il rcgune oomunistn. acquista un certo grado di autenticità. Dice il rnpporto: " A/A,ir11110, mi poré, fino a 88.000 .'ò/ci,o!f_ di 7Jrimo grodo, in queste scuole !1011(}Hcrill i rin·a, 5,5 1ntlioni di bimbi. 1l numero delle srnole di seconda ca– le(loriu è_ cresciuto_ pochissimo, percl,r, 11011 710~:,;wmoopnre ·nuoi·e scuole In tutto esse 1·0f!(li1111gono la cifra di 1 3&)() ron 0,5 milioni di alunni,. ln questo ,no– r/o nel/e scuole di secondo grado st11dia solo il 7 o /'s % dei bambini che i·i do i•rel,&ero si li dia re. tori u. • QuestQ canaglie di bo'socvirhi hnr. ,o anche il tr.mpo <li pensare alla orga11 z– zazionc delle scuole e srngliare così le intelligenze degli 01wrni ! Che barbari che sono i rivoluzionari russi! PIETRO PIETROP..ELLI. COSE SEMPLICI Saluto di Maggio Rosetta ontranùo con premura dal ca.rtola.io : Buon gion10, sio, a Ghitn. ! datemi del. le oclle cartoli~. ()i, ila: Volete scriver<, al fidaow.to, eh 1 Rosetta: Macho fidanzato! Ho detto tante bellé cartoline: quan~i fidanzati volete, eh' io abbia 1 G'hita: Non impermalitevi, per ca.– ribà. Ho detto per <liFC.Ecco, scegliete: miete, dei pahorami 1 Roseti«: Niente, niente panorami: voglio <lellc cartoline d'augurio. D·et fiori, ta.nti fiori e bt>lli, da mandare a.lle persone care in questo giorno .... Ghita: Ma che santo è 7 Scusate·, I·a,. sciate che guardi il calenda,rio: anch'io ho t.anti pa.ronti, amiche; non. vorrei iasciar pllSsa,re un onomastico sen~. far– mi viva .. .-. Rosetta: Ma che onomastico, ma. che calendario! Sono sicura che il vostro ca,. lendario, siora Ghita, non la segnò. qu<}– sl,a, festa, o almeno voi non sapete leg– gerla. A giorni è il 1° Maggio; ed io voglio mandare il mio pensiero di augurio, di fedé, di speranza, a tutti coloro che amo e ricordo con affetto. Ghita: Sapevo che siet<>una ragazza stravagante, ma. pa.re che lo siate olt_re t~tti i li?3iti. Per rna_ndare d"?li augu– ri non c'c il Natale, il capo d a.uno, la, Pasqua ... 1 Ci vtiole cos\ poco ad essere della gcnee come tutti gli alt-ri ! Rosettci: Come gli altri! Sì, è molto fa..c.1le;non occorre neimmeno pensare perrhè le idee si trovano pelle e fat,te. Ma io voglio dirvi che la festa. del Na– tale cristiano non può essere ]a, festa della pace, perchè il cristianesimo non seppe, o non potè, affratellare i popoli divisi da barriere iniqu,-: quelle ba,r. riere che permotl:-Ono d'inna.Jzare allo stesso Dio le stesso preghiere per invoca– re prosperità, gran<lezza e potènza ognu– no per proprio conto e a, danno do3li a,ltri. E nemmeno la, Pas:iua del Cristo ri– sorto può essere ]a, nostra, festa, perchè, malgrado .il suo sacz-ificin, l'·umanit,ì; gia,ce in catene, sanguina sulla croce, si dilania, nelle lotte fratricide. La religione, inoltre,, non unisce ma divide le genti pcrchè tanti milioni di persone seguono altro reli_gioni. Il nost,ro 1° Maggio è in voce la festa che unisce tutti coloro che lavorano, pel salo fatto che -larorano, s2'nza curarsi delle frontiere, sonza, confondersi al lin– guaggio diverso, senza span}ntarsi al colore diverso, senza trovar ostacolo nel– la religione diversa,. Dunqtrn, siora Ghita, il 1° Maggio non è una scmplico festa di piì1 aggiun– ta a, tutti i santi del c~lrndario: è il giorno in cui tntt,i i lavoratori del mon– do arreotano la macchina che li dissan– gua. 8i uniscono in uno slancio di soli– da1•ipti\, a<l affermare le comuni speran– ze, cd aspirazioni: il riscatto e l'affra– tellamento <li tutti i prolcl-arl, di tutti 'i. martiri dol lavoro, uomini e <lonno che siano. Non guerre, non odio, non lacrimo: ma pa.c~. amore e gioia, por tutti, voglia.. mo noi socialisti: vo!{liono. cbiPdono - riaffermandone l'indisc•utibile diritto - i lavoratori di tutto il mondo in questo giorno. A nit>no che, per una snpernatura,le fona di intuizione istintiva, pur non comprendendo il proprio compa,.l(no, la donna, lo s"i,;ua, disinteressata. r fidncio sa! Ma ciò è raro a§Mi, assai. Ed allora occorrr. vr.ra.rnentc, che l'uomo analizzi. stuùl bene il ca.raltnc di colei che dn vrà. s 0 .gniro nella vita. . . . Ora poi, voltando la tosi e. dirci, sr·hieranùomi dalla mia 1>arte, domando 8"', 1>rcprio, è l'uomo solt;rnto, n trovar– si deluso nell'amore, se, proprio, è egli solo a eoffrire per nvNe, for"<'. errato nell'accorpiarsi in modo definitivo, per avere colto lr<1i,ermente un destino che più tardi, gli amnre.ggerà l'esistenza, per essersi unito a<l una donna che poco lo ama.,. meno lo comprende. Gual"ùiamo un po' attorno, addentran– doci nello ooee,' nei fatti e nelle co– sciente. le uuole 7fedagogichc sn11eriori sono 3o (11r11naerano 21) con 34 mila stnden– ti de,: quali solo 10 mil<t le fre11ue11ta110 ef/Ptti,·rimente. Di mae.•lri di .,cnnle po- 110/ari se 11econtano circa 400.000, mrn, Ire ne Of'rorre un milione. Oltre nlln 1·i. forma deUe sruole il potere soviet i.sta lw ri1·0/to la 111assi1(JUL attenzio11e all'educa– zione prrRcofrutica. Sono stati or17ani:zati 3623 aiardin, d'in/011:ia nel 1019 e si aprono· a1111ual– mrnle fino a, 1000 asili nuo,.i. La sitna– zionc rlffln uuola superiorr è ancorn 7Jitì dif/ìc,le di qttella delle swole medie. l 111·r,fe,sn,·ifi110 ad og11i110n 11or1lio110 co//al,ornre col 1,otere dei soviet e lrt 11rnr1a;oro11u, degli Rtude11ti è rhinmatn aT!e a1·mi. 80110 sto/i aperli •peci.ali isti– tuti s117!€rio1·itecnici - proletari - mn e,,i non ha1111n ancora pottrlo dare il nu– mero 11eceYSario dei tecnici. Ecco perchè voidio sentirmi vicina ool pcnsiPro ad amiche e compagne care.; a quanti amo. a, aunnli ho conosciuto nella mia, vita di militante nel Partito Socialista. E ~ mat.rriri}m{'lnt-f' non posso arriva,– r~ a tutti. tuttavia. il mio pensiero di amcro e <li fra.tdlanza salirà a, ric;,rc .re .l(}iwerduti nei caMlari lonta.ni, i <lolo– ranti su un letto d"ospc<lale, i marto– riati delle cnrceri, vittime ùel loro ame>– r" oe1 ]a, Idea grande! A lutti ùirò la, parola rhe rincuora., c·he ùà vi~Me puovo e letizia a tutti rlirò: Mnl!gio è ginnfo ! Viva iÌ Lavoro· Viva. il Socialìsmol ' Vi sono donne, tutta dedizione e sa- C. H.

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